Joker è noto per essere uno dei nemici storici di Batman. Ma la storia del suo alter ego Arthur Fleck rivela come un uomo trascurato dalla società possa riversare tutta la sua grinta in qualcosa che sarà di futuro monito per tutto il mondo.
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Visto una settimana fa al cinema, ero partito con delle aspettative non altissime, ma uscito dalla sala mi sono completamente ricreduto, e devo ammettere di esserne rimasto stupefatto. Joker di Tood Philips non racconta solo la storia di uno degli antieroi per eccellenza della DC comics, ma è una trattazione estetica ed artistica di politologia, sociologia, antropologia, psicologia e psichiatria, oltre che una critica alla società moderna, in cui gli ultimi vengono abbandonati a se stessi, per poi essere giudicati per il male da loro commesso. Il film trascina fin dai primi istati lo spettatore in un vortice di emozioni: vergogna, tristezza, umliazione e rabbia, tutte queste emozioni si amplificano grazie anche all'atmosfera cupa e malata che circorda il film, con lo sfondo di una Ghotam oscura. Dal punto di vista scenografico siamo su alti livelli, ottime sequenze accompagnate da una colonna sonora al dir poco potente, costruita meravigliosamente su misura per ogni singola scena. Il Cast? c'è poco da dire, oltre che a inchinarsa alla prova magistrale e da Oscar di Phoenix , bisogna fare i complimenti a tutto il cast: in primis a Robert De Niro e alla Frances Hardman Conroy, attrice che aveva già fatto delle ottime interpretazioni nella saga degli American Horror Story. C'è poco d'aggiungere, data già la marea di voti positivi prima del mio, Joker è di certo il miglior film dell'anno, per me può rientrare benissimo tra i film più belli dell'ultimo decennio, se non addirittura, dell'ultimo ventennio. Capolavoro, un pugno dritto allo stomaco.