l'alibi era perfetto regia di Fritz Lang USA 1956
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l'alibi era perfetto (1956)

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locandina del film L'ALIBI ERA PERFETTO

Titolo Originale: BEYOND A REASONABLE DOUBT

RegiaFritz Lang

InterpretiDana Andrews, Joan Fontaine, Barbara Nichols

Durata: h 1.20
NazionalitàUSA 1956
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1956

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Trama del film L'alibi era perfetto

Il proprietario di un giornale vuole fare una campagna contro la pena di morte. Per dimostrare l'ingiustizia e l'mmoralità della soluzione penale convince il futuro genero ad autoaccusarsi dell'omicidio di una ballerina rimasto senza colpevole, per dimostrare, portando prove dell'estraneità dello scrittore, la fallibilità del giudizio umano. Una volta in carcere il genero scrittore vi rimarrà perché chi lo doveva scagionare muore.

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Voto Visitatori:   8,78 / 10 (9 voti)8,78Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su L'alibi era perfetto, 9 opinioni inserite

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  21/07/2020 11:25:02
   9 / 10
Rispetto ad altri grandi del cinema, per qualche strano motivo di Fritz Lang si ricordano solo un paio di film (Metropolis e M - il mostro di Dusseldorf). Eppure Lang ha sfornato un capolavoro dopo l'altro, plasmando future generazioni di cineasti e mantenendo una coerenza tematica e stilistica invidiabile: non fa eccezione "L'alibi era perfetto", amara e modernissima riflessione su innocenza e colpevolezza. Il continuo ribaltamento di ruoli è da capogiro, e il quadro che ne risulta è un desolante affresco di toni di grigio. Bravo Dana Carvey, un po' sottotono la Fontaine.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/07/2016 23:24:12
   8 / 10
Partendo da uno spunto molto buono centrato sulla fallacità della giustizia umana, Lang costruisce un meccanismo perfetto per come riesce a capovolgere gli eventi con una maestria rara. I personaggi sono essenziali nelle loro caratterizzazioni e perfettamente funzionali all'intreccio. Ciò che maggiormente interessa a Lang è mantenere vivo quell'"oltre ogni ragionevole dubbio" del titolo originale. Verità e menzogna non sono mai entità certe ed ogni tassello che si aggiunge, alimenta sempre quel ragionevole dubbio da una parte e dall'altra nella bilancia della giustizia. A Lang gli fu tolto il final cut. Il finale sembra confermarlo.

JOKER1926  @  11/12/2015 00:37:28
   6½ / 10
Fritz Lang fa parte di una cerchia d'élite, ossia l'autore cinematografico è parte integrante di una ristrettissima linea artistica che appartiene veramente a pochi; ha operato nel Cinema del passato con autorevolezza ed originalità, non tastando mai i palchi della convenzionalità.
Famoso per i suoi epocali film come "Metropolis" e il "Mostro di Düsseldorf", Lang proseguì una carriera artistica massiccia proponendo altri lavori importanti, alle volte caratteristici e qualche volta improntati su spaccati giudiziari.
"L'alibi era perfetto" è uno dei titoli più famosi, la critica lo portò in alto. Oggi , nell'esaminare tale prodotto cinematografico, a nostro avviso, notiamo delle piccole incongruenze.

Questa produzione del 1956 parte, in effetti, da una storia particolare che già nel suo ventre mostra alcune forzature decisive. Insomma, per chi vede e analizza maniacalmente le storie dei film, potrà notare facilmente delle stonature. Il disegno di Fritz Lang questa volta, in partenza, sembra voler intraprendere un gioco troppo grande, fin troppo audace.
Il film riesce, dopotutto, a farsi amare ed apprezzare grazie al suo dinamismo e non risulta essere pesante, la durata limitata da una parte aiuta, mentre, dall'altra, va ad intaccare qualcosina. In pratica alcune sequenze e situazioni meriterebbero qualche approfondimento maggiore e su questo Lang, nel frangente, non è perfetto. Manca, ad esempio, il lutto per la morte del padre della donna. Non è un dettaglio da poco.
Per il resto "L'alibi era perfetto" non offre alcuna lettura moralistica, il concetto della pena di morte è buttato nel film per smuovere e propiziare l'entertainment e poco altro. Se la pellicola volesse svolgere (anche) funzioni filosofiche si sbaglia di brutto. Il paradosso è dietro l'angolo e il colpo di scena nel finale lo dimostra.
"L'alibi era perfetto" vive dunque in un circuito di fatali effrazioni e carica, smodatamente, su un finale ad effetto che sembra banalizzare l'estro della regia, autrice di altri film più nutrienti.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  20/08/2015 08:42:36
   8½ / 10
Bellissimo e veramente insospettabile come risoluzione, tuttavia lo ritengo non all'altezza di altre perle del regista.... tipo "La donne del ritratto" poesia noir definitiva o l'incredibile M Il mostro di Dussendorf....

gianni1969  @  25/11/2012 21:29:27
   9½ / 10
e che dire di fritz lang,qui sforna un capolavoro sia narrativo che di tensione,i tempi sono perfetti e lo sviluppo da antologia,poi i film di lang nonostante l'eta' non invecchiano(vedi M) un altra grande perla del maestro,peccato solo 4 recensioni,anzi inspiegabile. assolutamente da vedere

Goldust  @  20/06/2011 12:05:07
   8½ / 10
Misconosciuto legal-thriller del maestro Lang ( io stesso l'ho recuperato in inglese, fortunatamente sottotitolato ) impeccabile nella forma e nel contenuto di critica al sistema legal-giustizialista americano.
Breve, forse troppo

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,teso come una corda di violino, non manca di sorprendere nel finale, grazie anche a qualche falsa pista che il regista nasconde abilmente nelle pieghe della sceneggiatura

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E' un film da vedere, con una scena iniziale magistrale per drammaticità e tensione narrativa.

MidnightMikko  @  29/01/2011 19:09:52
   10 / 10
Capolavoro ottimamente diretto da Fritz Lang, un thriller giudiziario con venature noir interpretato da un cast favoloso.
Un film coinvolgente, senza tempi morti, pieno di colpi di scena sorprendenti, grazie ad un soggetto e una sceneggiatura perfetti.
Un opera da rivalutare assolutamente e sottovalutata nella filmografia del regista.

Ottimo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  10/03/2010 09:10:14
   9 / 10
Legal-thriller del maestro Lang.
Mi sorprendo che non sia molto noto perché qualitativamente è veramente notevole.
Film le cui vicende ricordano molto quelle capitate ai film di Welles. Distrutto dai produttori, l’opera risulta rimaneggiata e misconosciuta.
Nonostante tutto ciò è un film bellissimo. Si parte dall riflessione dura sull’utilità della pena di morte per poi espandere la riflessione sull’intero sistema di giudizio americano. Chi è colpevole? E se il colpevole è innocente? E se colui che è giudicato innocente è colpevole?
Mirabile la costruzione e la decostruzione del personaggio interpretato dal bravo Andrews.
Il remake è Un Alibi Perfetto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/11/2011 19.51.06
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Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  16/11/2009 11:27:36
   10 / 10
Se Hitchcock abbia avuto ispirazioni da Welles, credo che entrambi si siano "abbeverati" alla sorgente di Fritz Lang.
Dai suoi film nascono tutte le idee dei grandi film successivi.

Come si costruisce un colpevole? Come si dimostra un errore giudiziario? Un esperimento del direttore di un quotidiano e di uno scrittore, che decidono di sperimentare la possibilità che una persona sia arrestata, processata e giudicata colpevole prendendo in giro tutto il sistema giudiziario.

Ma il colpo di scena è in agguato....

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