la seconda notte di nozze regia di Pupi Avati Italia 2005
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la seconda notte di nozze (2005)

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locandina del film LA SECONDA NOTTE DI NOZZE

Titolo Originale: LA SECONDA NOTTE DI NOZZE

RegiaPupi Avati

InterpretiAntonio Albanese, Neri Marcoré, Katia Ricciarelli, Angela Luce, Marisa Merlini, Robert Madison, Tony Santagata, Manuela Morabito

Durata: h 1.43
NazionalitàItalia 2005
Generecommedia
Al cinema nel Novembre 2005

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Trama del film La seconda notte di nozze

Italia, fine della seconda guerra mondiale. La vedova Liliana è costretta a lasciare l'amata città d Bologna insieme a suo figlio Nino, a causa di gravi problemi economici. I due si trasferiscono in Puglia nella masseria del cognato Giordano, fratello del defunto marito di Liliana, che in gioventù era stato perdutamente innamorato di lei. Il loro arrivo porta scompiglio nella vita del fragile Giordano e nella routine della masseria, e risveglia anche antichi dissapori nell'animo delle due vecchie zie del cognato, Suntina e Eugenia, che provano ancora un forte rancore nei confronti della famiglia di Liliana...

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Voto Visitatori:   6,82 / 10 (66 voti)6,82Grafico
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Voti e commenti su La seconda notte di nozze, 66 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/12/2024 11:41:07
   6½ / 10
Non è il miglior Avati, ma si fa ricordare per l'eccellente prova del cast con un Albanese che riesce a commuovere nel profondo, una Ricciarelli esordiente su grande schermo in versione dimessa che non maschera la sua bravura e un Marcorè lestofante fino al midollo. E' un film che rimane impresso nei personaggi rispetto alla storia, che ho trovato incompiuta e con qualche sottotrama non adeguatamente sviluppata.

Jokerizzo  @  21/02/2020 10:32:58
   8½ / 10
Un Pupi Avati in grande spolvero!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/01/2015 07:50:49
   6½ / 10
Avati firma un film non facile da valutare. Infatti ho amato molto il personaggio interpretato straordinariamente da Albanese, inoltre è incantevole la location scelta. Ancora l'alone di poesia che accompagna l'intera storia ha qualcosa di arcaico ma anche di molto vicino a noi e non è sicuramente cosa facile.
Peccato per i personaggi non sufficientemente approfonditi come quello interpretato da una discreta Ricciarelli, avrebbe meritato più introspezione. Bravo Marcorè, in un ruolo disprezzabile e non facile, peccato che anche il suo personaggio a tratti risulti un po' abbandonato così come le varie sotto-trame. Incredibile la confusione di accenti e dialetti che si mescolano.
Merita sicuramente una visione.

Matteoxr6  @  14/01/2014 04:17:44
   4½ / 10
Peccato, perché gli elementi di base della storia non erano affatto male. Capisco e apprezzo l'intento, ma Avati è capace di fare meglio di così.

Menzione speciale per Antonio Albanese: superlativo! Quasi impossibile rendere il personaggio meglio di quanto abbia fatto lui. Marcorè efficace, mentre Ricciarelli da incubo.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  26/10/2013 18:07:46
   6 / 10
Arrivi alla fine e pensi: "E quindi?". Parte bene per poi peggiorare con il passare del tempo.

peppe87  @  02/10/2013 02:27:26
   6 / 10
parte bene ma non decolla mai.. brutto finale
grandi recitazioni però

Burdie  @  04/03/2013 22:52:57
   7½ / 10
...piacevolmente sorprendente!

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  26/01/2012 13:57:57
   7½ / 10
Una storia semplice ma profonda..... stimolato ancora una volta dal periodo del dopo guerra Pupi ci racconta di personaggi sofferti e sofferenti, di amori improbabili se non impossibili, niente di estremo ma la patina quasi surreale e fiabesco contrapposto al tragico periodo è certamente coinvolgente, il tutto evidenziato con la solita poesia...

elmoro87  @  19/07/2011 12:53:22
   5½ / 10
Drammatico spaccato del dopoguerra in Italia, la storia romanzata con un ottimo Albanese e con una Ricciarelli che nonostante i numerosi premi ricevuti a me non ha convisto per niente... Storia che tenta di strappare qualche lacrima ma che alla fine lascia un pò di amaro in bocca...

Ch.Chaplin  @  31/12/2010 13:57:51
   7 / 10
il plot non mi ha emozionato troppo, lo ammetto..tuttavia la semplicità e l'aria fiabesca, quasi onirica che aleggia su tutto il film sono i punti cardini che mi hanno fatto apprezzare questa pellicola..inoltre, personalmente, i due luoghi italiani che più porto nel cuore, la mia bologna e il salento (anche se fasano non credo ci rientri già), mi hanno impresso subito molta tenerezza...

LionelCosgrove  @  17/07/2010 19:19:40
   6½ / 10
Albanese non me lo aspettavo così bravo a recitare!! complimentoni pure alla katia... per il resto un film abbastanza impegnato con un finale non finale che non mi ha gustato parecchio

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  06/04/2010 10:12:15
   6½ / 10
Prova altalenante di Avati.
Meraviglioso il personaggio di Albanese (e che interpretazione!), buoni quelli di Marcorè e della Ricciarelli (bravi), ma alla fine tutto sembra inconcludente. Le varie sottotrame seminate lungo il percorso si interrompono di botto, e l'alone di poesia che pervade la pellicola sembra non trovare il giusto compimento, soprattutto con riferimento a Marcorè.
Ottime le location (cui sono molto legato: a Torre Canne ci passo ogni estate da quando sono nato), fotografate magnificamente; peccato che Avati faccia un casino con i dialetti: in tutta Torre Canne ce ne fosse uno che parli con l'accento del luogo, o perlomeno senza accento: Albanese di tanto in tanto si abbandona al milanese, la zia Marisa Merlini parla romanaccio spinto, e poi napoletani, calabresi, siciliani...
Difetto veniale, comunque.

andreapuma@hotm  @  09/01/2010 03:55:51
   7 / 10
Bello, forse un pò impegnativo, può sembrare un pò noioso a chi non ama il genere...cmq un film ben riuscito, consigliato.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  08/01/2010 22:14:17
   7½ / 10
Bello, Pupi Avati si conferma ancora (non era necessario) un ottimo regista.
Funziona sorprendentemente bene trio Albanese-Marcoré-Ricciarelli.
Storia semplice e delicata che mostra un piccolo spaccato dell'Italia circa a metà degli anni '40.
Un buon prodotto del recente cinema italiano, ingiustamente passato troppo inosservato.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  08/12/2009 23:12:26
   8 / 10
sempre bello ritrovare il cinema italiano, così di nicchia, così pregiato.
Albanese, Ricciarelli e Marcorè sono meravigliosi, veri attori e veri caratteristi.
La storia è semplice, come la dedica iniziale e finale. un vero cammeo di un cinema che vecchio e nuovo può ancora dire molto al cuore della gente.
Punti di forza innumerevoli, pochi difetti: la bellissima e luminosissima Puglia, la freschezza e semplicità di sguardi e parole, la commovente costruzione di un personaggio che, quando sano, sta fuori dal mondo e ne soffre, quando insano, sta fuori dal mondo, ma insegna a tutti come vivere.
"a tutti i bambini che fecero una grande luce".
(tra i migliori di Avati)

topsecret  @  28/08/2009 10:58:59
   5 / 10
Personalmente non ci ho trovato nulla di particolare in questo lavoro di Avati, tranne forse la discreta prova di attori come Albanese e Marcorè, che hanno dimostrato di saper passare dai ruoli solitamente comici che ricoprono, ad altri più calibrati. Positiva anche l'interpretazione della Ricciarelli, vista per la prima volta nelle vesti di attrice.
Il resto non mi ha impressionato e ho trovato la storia abbastanza fredda e poco interessante.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/08/2009 11.28.50
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lampard8  @  29/06/2009 20:45:36
   4½ / 10
Filmettino minore di Avati che a tratti sembra un film per la Tivù. Non lo nobilitano neppure le buone prove degli attori, e resta un prodotto per nulla gradevole, quasi "finto" in certi frangenti. Bocciato

Paolo70  @  08/10/2008 21:27:31
   5½ / 10
Commedia quasi accetabile con delle scene divertenti, da Albanese mi aspettavo una parte comunque più divertente (come quella del film "Il nostro matrimonio è entrato in crisi"). Finale poco originale.

margò  @  10/09/2008 18:45:02
   6 / 10
Bravissimo Albanese (l'ho rivalutato) e bravo Marcorè (in un personaggio così odioso che è difficile da amare). Ricciarelli non classificata (malgrado gli elogi della stampa, non mi ha preso per niente la sua recitazione) ma perchè a 20 minuti dalla fine non ho retto più il film e non ho visto il finale???!!! Peccato per Pupi Avati!

Invia una mail all'autore del commento Michylino  @  17/08/2008 11:57:19
   7½ / 10
mi associo a quanti hanno elogiato il ruolo di Albanese. Lo ricordavo negativamente per la pellicola "La fame e la sete". Qui mi ha appassionato!

NandoMericoni  @  26/02/2008 15:05:58
   7½ / 10
bello, fantastico antonio albanese, interpretazione maiuscola...

Lory_noir  @  15/01/2008 23:40:31
   6½ / 10
Il punto forte di questo film sono gli attori: Veronesi ottimo, Marcorè che sa interpretare anche questa parte in maniera geniale, la Merlini superlativa e la Ricciarelli inaspettatamente piacevole.

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/08/2008 11.50.07
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tan85  @  26/11/2007 16:12:37
   7 / 10
Belle atmosfere, bella trama, bravi attori. Un film da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  24/11/2007 16:44:00
   7 / 10
Anche la seconda notte di nozze ci resituisce un pupi avati in splendida forma;la pellicola mai noisa racconta una storia dolce e appassionante con ottime prove attoriali di Albanese e della rediviva Ricciarelli. Da riscoprire.

mory.t  @  20/11/2007 14:29:49
   9 / 10
bellissime atmosfere e storia appassionante...eccellenti albanese e marcorè... non è male neanche la ricciarelli ma mi aspettavo qualcosa in più da lei..
il film è assolutamente da vedere

sweetyy  @  27/09/2007 19:03:05
   5½ / 10
Una trama banale e scontata,convincenti gli attori soprattutto la Ricciarelli,nonostante ciò il film non mi ha lasciato niente...nessun coinvolgimento.
Scialbo

Jack Torrone  @  14/08/2007 10:52:00
   7 / 10
bella e convincente la recitazione di Albanese, e (per me una sorpresa) molto credibile e pienamente nella parte la Ricciarelli. Strano che questo film di Avati non abbia avuto il successo di altri suoi film

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  22/07/2007 13:18:20
   6 / 10
film di complicata valutazione; tutta la pellicola è pervasa da un certo senso di impasse, con l'eccezione del personaggio interpretato ottimamente da albanese, l'unico realmente riuscito. Perchè il principale difetto del film sono i personaggi abbozzati che non vanno a parare da nessuna parte. E non è che non sanno dove andare a parare a mo'di metafora dell'uomo smarrito, non sanno proprio che ***** fare.

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Ultima risposta 25/07/2007 11.46.20
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vehuel  @  22/06/2007 15:39:33
   9 / 10
Bravissimo Albanese, bravissimo Neri Marcorè e anche la Ricciarelli.
Questo film è poesia, bellezza e sentimento.

siren  @  11/03/2007 16:58:18
   7 / 10
onestamente:il film si lascia seguire ed ha i suoi pregi,ma l'ha cosa che mi ha preso di più è stata l'interpretazione di Albanese,che ha offuscato tutto il resto.Niente male Neri Marcoré e la Ricciarelli,ma Antonione nostro si merita 10!

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Ultima risposta 13/03/2007 21.49.03
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suzuki71  @  18/02/2007 19:23:19
   8½ / 10
Ma questo è un film eccellente! Attori, regia, sceneggiatura, fotografia....un grande insieme di eccellenze per un film che scorre leggero e mai banalmente. Forse la trama non è esaltante e particolarmente coinvolgente, ma il film è veramente molto molto bello. Interpretazione di Albanese da dieci e lode.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/02/2007 16:42:20
   4 / 10
il film comincia bene e poi finisce in maniera veloce verso la noia piu totale e il non senso...il motivo che sta alla base del matrimonio è alquanto ridicolo...
la recitazione sussurrata(neri marcore deve pensare solo a fare il comico con quella faccia)fa addormentare terribilmente...
per fortuna c'è qualche esplosione a tenermi sveglio!perche nella seconda parte non succede nulla,ma proprio nulla...e io chissa che mi aspettavo da questo film!

vivi79  @  03/11/2006 14:24:31
   10 / 10
L'interpretazione di Albanees è superba e poi dò il massimo a sto film x' viene citato il mio paese meraviglioso: Giovinazzo

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/12/2006 17.48.10
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tati  @  24/10/2006 08:21:41
   8 / 10
grande regia per grandi interpreti.una storia poetica e mai pietistica.grandissimo albanese.

Kohan  @  09/09/2006 11:38:38
   8 / 10
Il mio commento sarebbe stato la copia perfetta di quello che ha già scritto marlon brando qui sotto....molto bene la Riciarelli e Marcorè , bravissimo Albanese , simpaticissime "le zie" Merlini e Luce.
Un film semplice che tocca il cuore.

la mia opinione  @  05/08/2006 01:09:25
   7 / 10
Merita un bel 7 questo film, bel film, molto profondo ma è uno di quei film che si dimenticano in fretta, grande cmq Albanese straordinaria interpretazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  03/07/2006 15:55:49
   8½ / 10
Mi stupisce questa sfilza di voti mediocri: un film divertente e, soprattutto, raffinatamente commovente. Bravissimi Albanese e Marcorè, perchè dimostrano di essere dei veri attori oltre che dei spassosi comici. Albanese caratterizza con maestria un personaggio debole e delicato, e, proprio per questo, straordinariamente buono e generoso.

phoenix74  @  07/04/2006 11:41:22
   6½ / 10
il film è sulla sufficienza ma do un mezzo voto in più per l'interpretazione di Albanese che mi è piaciuta veramente!!!!!
Mentre sottotono Marcorè e la Ricciarelli

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR tylerdurden73  @  27/03/2006 11:10:11
   6½ / 10
Pur non amando alla follia Pupi Avati,devo ammettere che questo film è sicuramente un prodotto tutt'altro che disprezzabile.
Il regista bolognese si conferma ancora una volta un maestro dal punto di vista stilistico,mostrando linearita' e precisione nella rigorosa e classica messa in scena.
Un film delicato,surreale a tratti,commovente ed anche divertente,d'altronde Avati è eccezionale nel saper mischiare i generi anche in unica scena...inoltre,il regista, si affida ancora una volta ad una sorta di memoria malinconica ,raccontandoci di un Italia post guerra mondiale, ferita ma indiscutibilmente vivace,soprattutto nella rappresentazione del mezzogiorno affidato ad una Puglia soleggiata ed accogliente, contro una Bologna grigia e ferita dal conflitto.
Molto bravi gli attori,in particolar modo Albanese,che da vita ad un personaggio straordinario,capace di commuovere con un solo gesto o una sola frase,desideroso di essere trattato alla stregua di una persona come le altre ma consapevole della sua "malattia",ingabbiato dal fatto di essere stato curato "con la corrente" per il suo modo di comportarsi (apparentemente) fuori dagli schemi,ma non per questo motivo limitato nella capacita' di donarsi completamente,basti vedere il lavoro che fa,o di innamorarsi in maniera sincera,totale ,quasi puerile.
La Ricciarelli è una sorpresa inaspettata,anche lei riesce a dar vita ad un personaggio di ottimo spessore,infine spenderei una parola per la sempre bravissima Marisa Merlini.
Un film interessante che non potra' non piacere agli amanti del cinema italiano piu' sincero e genuino,che si chiude con una dedica che tocca il cuore.

Chemako  @  11/03/2006 18:50:35
   6½ / 10
Albanese molto bravo, in una veste nuova per lui, Marcorè bravo, da prendere a schiaffi per il ruolo che recita, la Ricciarelli fa pena (molto meglio le 2 zie!!!)-
Toppo lento nel secondo tempo, comunque si fa guardare.

mago di segrate  @  29/01/2006 13:28:18
   6 / 10
allora:il primo tempo è tutto sommato godibile,il secondo è troppooooo lento!!!albanese bravo,marcorè un poco forzato,ricciarelli scandalosa

jahwork  @  11/01/2006 18:56:31
   7 / 10
Devo ammettere che un Avati così era un pezzo che nn si vedeva, solitamente si perdeva in tramucole puntellate qua e la da improbabili sortite, in questo film ho apprezzato la scorrevolezza, l'ottima ricostruzione del periodoe e l'ironia ( Marcorè l'ho trovato fuori contesto).

Prof  @  08/01/2006 20:21:47
   7 / 10
Intanto un buon anno a tutti, in particolare allo staff!
Il mio, purtroppo, non può essere un rientro continuativo e deciso come vorrei, perché per circostanze varie ho veramente poco tempo da dedicare a questa pur lodevole iniziativa, che comunque vedo procedere alla grande e che costantemente propagando in classe, come importante strumento di diffusione della cultura cinematografica. Non mancherò, comunque, di fornirvi il mio sporadico contributo quando mi sarà possibile.
Quanto al film, è gradevole, anche se forse indulge un po' troppo sull'autocompiacimento. In ogni caso è più che valido. Bravissima la Ricciarelli. A presto.

viagem  @  08/01/2006 15:01:34
   7 / 10
Effettivamente La seconda notte di nozze è un film che piacerebbe molto ai miei genitori, e questo non è necessariamente un punto a sfavore. Stilisticamente ineccepibile, ricostruzione del periodo post-bellico fedele e rigorosa, non posso che concordare con il parere di altri che le emozioni che trasmettono gli attori sono un po' bloccate, se non fosse per la commovente prova di Albanese, davvero sopra le righe. Un pensiero che ho fatto guardando il film è che, nel dopoguerra la povertà era al nord e le persone scappavano verso le Puglie e in generale verso il sud alla ricerca di cibo e lavoro...

polbot  @  08/01/2006 13:27:50
   6½ / 10
da fanatico pupiavatiano non posso esimermi cmq da un giudizio il + possibile obbiettivo. Secondo me è inferiore a gli ultimi due lavori che ho trovato + coinvolgenti... da sottolineare cmq un grandissimo Albanese.

principeste1  @  05/01/2006 00:29:51
   2 / 10
é un film che personalmente avrei evitato più che volentieri. Un film per amanti del genere , altrimenti è due palle che non finiscono più! Sono convinto che il film sia fatto bene ecc... ma ragazzi questa in se per se è una storia da ultra 40enni . Gli attori hanno interpretato bene ma resta una palla terribile.Scusate ma è questione di gusti.

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Ultima risposta 09/01/2006 07.48.39
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Invia una mail all'autore del commento bonazzo-rm  @  26/12/2005 03:10:09
   7 / 10
Bel film,spaccato di un Italia del dopoguerra,un po' triste come forse lo erano tutti i nostri nonni,ma realista.Il problema è che il regista è troppo bravo e gli attori sono sue pedine.Non c'è un'interpretazione emotivamente colorata degli attori e in ogni singola scena sivede solo Pupi Avati che magistralmente dirige tutto e tutti alla perfezione,schiacciando la spontaneità della storia.

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Ultima risposta 07/01/2006 14.58.54
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Matt22  @  23/12/2005 17:22:02
   5½ / 10
mi associo alla recensione di patt solo che dò un punto in meno per via della facile sonnolenza che mi ha provocato.. Ragazzi non esistono più films che ti provocano emozioni tali da dire sì effettivamente ho speso bene i soldi del biglietto..consiglio da fratello maggiore: scaricate da internet..

patt  @  13/12/2005 11:44:45
   6½ / 10
.. non ha stonature, tutto ben costruito e rappresentato.
ma è proprio questo..troppo misurato e composto da apparire quasi come una rappresentazione teatrale che non dà spazio alle emozioni dello spettatore.

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Ultima risposta 22/12/2005 00.16.02
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  12/12/2005 10:16:31
   9 / 10
Era dai tempi di 'Una gita in campagna' che non ammiravo un Avati così in forma.
Tutto è misurato, calibrato, in questo film e se a volte si eccede nell'uso ridondante della musica o nella 'fellinizzazione' di certi personaggi minori, ciò risulta irrilevante al cospetto di una ottima sceneggiatura.
A ben vedere è anche una metafora dell'Italia del dopoguerra, un'Italia pu.ttana, piena di figli di buonadonna, pronti a pugnalarti alle spalle per un tozzo di pane. E' come se Avati volesse indicare la sua personalissima strada ai confusi, agli irrisolti: è il cinema, è l'arte che può trasformare le pulsioni primitive in parole d'amore, distogliere il ladro dall'entrare in politica. E' coltivare 'candidamente' il nostro giardino, fregandocene dei pregiudizi, che fa sentire vivi.
Un film su tre bellissime figure di sconfitti, figli di un'Italia sconfitta e pu.ttana (Katia Ricciarelli non ricorda, forse, le immagini iconografiche della fanciulla Italia?). Tre personagggi a cui Avati dedica tutto il suo amore, accompagnandoli con cura durante il percorso. Tre interpretazioni strepitose per un film dove si ride e ci si commuove, senza vivere mai alcun momento di noia.
Una vera commedia all'italiana, genere oramai in estinzione.
Da mettere sotto teca.

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Ultima risposta 18/12/2005 00.05.13
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norah  @  05/12/2005 12:31:13
   7 / 10
Pupi Avati con la sua delicatezza riesce sempre a commuovermi;certo, la mano si riconosce lontano un miglio,lo stile è inconfondibile e a qualcuno(facciamo a molti,và) potrà sembrare ripetitivo.
Questo film non racconta assolutamente nulla di nuovo,ma lo racconta egregiamente.Avati è bravissimo nel farci rivivere il nostro passato,nel riproporci quella capacità di arrangiarsi tutta italiana,che nel dopoguerra ha raggiunto il suo apice:impicci,imbrogli,pacchi, doppi pacchi e contropaccotti.
Il tutto accompagnato da una fotografia splendida e da un cast insolito ma brillante,nessuno escluso.

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Ultima risposta 12/12/2005 21.43.08
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andreab74  @  02/12/2005 12:51:42
   4 / 10
Grandissima delusione
Questa volta Avati non è riuscito nella solita alchimia tra dolcezza e "disgusto" tipica dei suoi film...
Sono uscito dal cinema con un senso di nausea e di repulsione...
La parte di Marcorè è di una pesantezza rara...(riuscita, se lo scopo era quello di descrivere un personaggio così nausebondo)...
..ma i temi "dolci", come l'amore di Albanese o il "tributo" ai bambini colpiti dalla mine non vengono a mio giudizio raccontati con la necessaria poesia e/o intensità...sembrano confusi inserti in una storia angosciante.

Sorpreso invece in positivo da Albanese e Ricciarelli, due ottime recitazioni che non mi aspettavo.

Concludo con un piccolo blooper: all'epoca non c'era il Molise, è stato istituito nel 1963 (citato quando si perdono nella strada da Bologna a Bari)

zeta  @  25/11/2005 18:56:08
   8 / 10
Un film molto elegante, raffinato, sussurrato. Avati è bravissimo nel costruire l'ambientazione del secondo dopoguerra, con le sue lande desolate, gli stenti, l'ignoranza e l'arte di arrangiarsi. In questo quadro si sviluppano le storie dei personaggi indissolubilmente legati non solo da una parentela che riporta la mente ad un passato lontano e sepolto ma anche dall'essere vittime, chi in un modo chi in un altro, della guerra. La fine del film è incompiuta ma credo sia una volontà del regista, perchè quella storia valeva la pena di raccontarla proprio fino a quel punto lasciando allo spettatore un pò di indecisione e un pò di magia. La storia d'amore fulcro della narrazione non è mai scontata ed è fuori dagli stereotipi classici di accettazione o rifiuto. Strepitoso Albanese in un ruolo fuori dal comune: visionario e pazzo, romantico ed incosciente. Neri Marcorè si adatta benissimo al ruolo di prezioso gregario con un personaggio cattivo ed egoista ma che alla fine trova il suo sogno da inseguire. Da vedere

Lus85  @  25/11/2005 09:35:22
   4 / 10
Il voto non è più basso solo grazie all'interpretazione di Antonio Albanese, che è perfetto nella rappresentazione del folle innamorato e che si rivela adatto anche a ruoli non comici. Positiva anche la Ricciarelli. Il film nel suo complesso non ha nulla di originale e presenta momenti di estrema pesantezza; per non parlare del finale che ti lascia un senso di incompiutezza enorme. Sembra che erano finiti i soldi per terminare il film. Un consiglio: rimanete a casa a leggere un buon libro (ma anche se non è buono!!!)

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Ultima risposta 10/12/2005 16.07.22
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  23/11/2005 10:49:57
   6 / 10
Sei e mezzo.

C'è qualcosa che non convince in Avati: da anni reitera sempre lo stesso copione, anche se le storie che raccinta sono diverse. Ha una "firma" immediatamente riconoscibile, ma che lo rende ripetitivo.
Anche stavolta non si fa eccezione: il film, girato con mano lieve, assomma momenti di tenerezza e delicatezza a tratti un po' noiosi e lenti.
Concordo, tuttavia, nel definire eccezionale la prova di Antonio Albanese, l'unico personaggio "vero" del film, trattato da tutti come un malato di mente e reso vittima di uno sfruttamento che non riesce, comunque, a cancellare la sua bontà e il candore con cui guarda il mondo.

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Ultima risposta 23/11/2005 14.47.41
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Invia una mail all'autore del commento fragen  @  22/11/2005 23:01:09
   9 / 10
Dedicato a tutti i bambini che hanno fatto una grande luce; così termina questo bellissimo film di Pupi Avati, l'ennesimo film in cui viene fuori la classe del nostro grande regista.
Un film che si basa sui ricordi di infanzia di Pupi, seguendo la linea conduttrice di altri suoi bellissimi film precedenti.


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Francesco Genovese

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Ultima risposta 13/12/2005 23.29.13
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  21/11/2005 23:51:05
   10 / 10
Finalmente un film che ha una storia che funziona da sola senza le solite numerose costruzioni di sostegno visivo alla sceneggiatura.
Un ritorno alla grande dell'antico narrativo degli anni '50. Scorrevoli e gradevoli le semplici scene sulle difficoltà umane ed economiche dell'immediato dopoguerra italiano.
Notevole la descrizione della figura dello sminatore Giordano che tutto è tranne che folle (forse è solo un po' emotivo), il suo desiderio sessuale verso Liliana assume attraverso il matrimonio un andamento da suspense da fare invidia al migliore Hitchcock.
Giordano risulterà il personaggio più saggio del gruppo perché sarà in grado di vivere onestamente il suo quotidiano con nel cuore una concreta speranza d'amore.
Gli altri personaggi si muovono privi di una vera identità ricompositiva perché lontani dalla possibilità di avere prospettive sentimentali e d'amore serie.
Bella la fotografia e credibile la ricostruzione costumistica e architettonica dell'epoca.

bacco2  @  21/11/2005 13:46:51
   8 / 10
Una piccola e delicata chicca poetica con Albanese e Marcorè in teatrale e divertenete dicotomia. Non all'altezza la Ricciarelli, poco nella parte.
Trama e fotografia ottime.

kizo  @  20/11/2005 15:11:42
   7 / 10
Bello..... Pupi Avati si riconferma regista di qualità, e di questi tempi in Italia nn è poco..... Mi ha colpito specialmente l'interpretazione magnifica di Antonio Albanese; è riuscito ad entrare nel personaggio come nessuno in questo film. Vale la pena vederlo.

benluan  @  20/11/2005 10:16:31
   8 / 10
Eccellente interpretazione dei protagonisti. Sorprendente l'esordio della Ricciarelli. Bella la fotografia. Avati si conferma un Maestro del cinema italiano

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  20/11/2005 09:14:14
   7 / 10
Pupi Avati è un regista che di solito non apprezzo, l'ultimo suo film visto, "Il cuore altrove", mi deluse e non poco. Questo, al contrario, mi ha positivamente sorpreso per la bella storia, raccontata con delicatezza e con un'intensità inusitata. Una storia d'altri tempi, abbozzata e mai approfondita, avvolta da un sentimento di tenerezza, accennato, silenzioso, che traspare appena dalle drammatiche storie famigliari del dopoguerra. Albanese ci offre una grande prova, senza tradire quel suo singolare modo d'interpretare, anzi qui lo realizza pienamente. Anche Marcorè sa caratterizzare bene un personaggio antipatico, viscido, scomodo. Incredibile l'esordio della Ricciarelli che, con la sua recitazione naturale e spontanea, risulta convincente.
Per finire una nota di merito al regista per l'attenta ricerca di ambienti, costumi, oggetti. Ci offre un preciso ma poetico affresco dell'Italia del dopoguerra.

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Ultima risposta 30/11/2005 15.20.41
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CRITICO  @  19/11/2005 19:12:48
   7 / 10
Il film e fico...
Pero che finale di mer.da!

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  17/11/2005 21:43:25
   6 / 10
da vedere anche se, personalmente, Avati continua a non convincermi. é vero il senso di incompiutezza finale è davvero grande, sufficienza stiracchiata.....

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  14/11/2005 13:40:48
   7 / 10
Viene da dire: il solito Avati. Dal punto di vista dello stile e dei contenuti questo fim non riserva certo sorprese ma nemmeno delusioni. Più che altro mi ha lasciato, come tutti gli ultimi suoi film, una sensazione di incompiutezza.
L'interpretazione di Albanese però è veramente grande, tenerissimo nella parte di Giacomo, del quale fa trasparire tutta la fragilità ma anche la determinazione. Già citata da kow, splendida la scena in cui Giacomo si ferma per paura, anche se io l'ho letta più come la paura di "perdere" qualche cosa di così intensamente sognato nel momento in cui il sogno si realizza.
Brava e credibile la Ricciarelli.

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Ultima risposta 20/11/2005 09.18.13
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Supergiaf  @  13/11/2005 08:41:57
   7 / 10
Uno strepitoso Antonio Albanese (voto 10) fa da contraltare a una mediocre Katia Ricciarelli (voto 4).In mezzo un Neri Marcorè da 7.Siamo al solito ai film minimanlisti italiani di oggi.In questo caso la parola minimalista non si riferisce alla storia ma alla ambientazione.Vedi il viaggio da Bologna in Puglia con strade bucoliche e senza gente per strada.Mancano i soldi per le comparse e Avati si adegua.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  12/11/2005 21:38:49
   7 / 10
Avati affonda da secoli (?) nella nostalgia, i ricordi delle origini contadini, la famiglia patriarcale, il sapore genuino della polenta e delle grandi abbuffate per gli anniversari, i matrimoni, i compleanni. C'era un tempo... un tempo in cui tutto questo, e in anni di carenza e difficoltà, tutto questo accadeva veramente. La gente si amava anche se la morale imponeva le sue regole. Avati si riconosce, da sempre: c'è chi lo trova insopportabile e chi plaude alla sua tutto sommato prevedibile, poesia, C'è anche un Avati di culto che ha realizzato alcune delle piu' strabilianti opere horror-.fantastiche italiane ("la casa dalle finestre che ridono", "Zeder", "Magnificat") che è anche quello che preferisco. Se il manierismo fa spesso capolino nel suo cinema, è colpa della sua dipendenza. Tutto sommato questo film non è così esauriente, i luoghi comuni si sprecano, (il voto vero sarebbe un 6/7) ma si segnala per la prova maiuscola di almeno una parte del cast. Su tutti, un melanconico, affettuoso, stralunato Antonio Albanese la cui interpretazione del "problematico" Giordano non sarà facilmente dimenticata. Altra sorpresa, una Ricciarelli lontana dai fasti di Puccini e Verdi, splendidamente dimessa e davvero credibile nei panni della popolana Liliana (è nata una stella nel nuovo cinema italiano?). Per il resto, qualche macchietta di troppo (cfr il redivivo Santagata che impersona un popolare attore degli anni trenta dall'esistenza un po' viveur) nulla toglie comunque alla briosità di un film innoquo, ma divertente e capace anche di qualche tenera sfumatura intelligente: su tutti, il personaggio di Giordano, esca e cavia per disinnescare le bombe, specialmente in un'unica grande scena: quando si ferma per paura (o forse per coraggio) e vede tutto il limite della propria esistenza sacrificato alla maldicenza e all'ottusa intolleranza del mondo circostante. Anche nell'eden di aromi culinari e umili riti affettivi del tempo che fu, un Puro di spirito puo' percepire il segno della propria sofferenza

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