la terra regia di Sergio Rubini Italia 2005
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la terra (2005)

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locandina del film LA TERRA

Titolo Originale: LA TERRA

RegiaSergio Rubini

InterpretiFabrizio Bentivoglio, Claudia Gerini, Sergio Rubini, Massimo Venturiello, Paolo Briguglia, Emilio Solfrizzi

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2006

•  Altri film di Sergio Rubini

Trama del film La terra

Dopo la morte del padre, i rapporti tra quattro fratelli divennero molto tesi e contrastanti, a causa di alcune questioni riguardanti l'eredità. Quando diversi anni dopo, si ritrovano nel paese natale le vecchie ferite ed i vecchi rancori tornano a galla rianimando le discussioni...

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Voto Visitatori:   6,92 / 10 (58 voti)6,92Grafico
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Voti e commenti su La terra, 58 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Wilding  @  13/10/2018 09:10:17
   7½ / 10
Gran bella sorpresa! Un bel cast e tutti bravissimi (adoro lo stile di Bentivoglio). Quasi una commedia nera, piacevole ma ricca di suspence. Splendida la regia di Rubini, segue la narrazione senza sbavature e soprattutto riesce a trasmettere il profumo della sua Terra. Bel film!

Goldust  @  08/10/2015 14:36:43
   6 / 10
Primo film di Rubini che vedo, l'ho trovato interessante in alcuni aspetti - proprio a livello tecnico di regia e di direzione degli attori - ed un pò arruffone in altri.
La storia abbraccia il sempre classico tema degli affetti e delle origini, facendo perno sullo smarrito senso di appartenenza di una famiglia ormai logorata da debiti, incomprensioni e ripicche. La struttura a thriller scelta dal regista mette in fila bellezze paesaggistiche pugliesi mai celebrate a sufficienza ( bellissime le scene ambientate nei vicoli paesani e durante la processione religiosa ) ed alcune sfumature gialle meno riuscite, dove la ricerca del colpevole di un omicidio trasforma i toni dal grottesco della commedia al drammatico del thriller appunto.
E' proprio la chiusa del giallo però che non funziona e che mortifica indirettamente il resto di un impianto già balbettante dal punto di vista del ritmo.

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Rubini si ritaglia il ruolo sgradevole del boss usuraio, ed è bravissimo; Bentivoglio invece è fin troppo sotto le righe, quasi apatico. Belle musiche di Pino Donaggio, più adatte però al tono scanzonato della prima parte.

fabri70  @  14/12/2012 14:03:46
   8 / 10
gran bel film,azione,sentimento,suspance...nulla da invidiare a certe ciofeche americane...

topsecret  @  30/04/2012 09:46:14
   5½ / 10
Per Rubini il ritorno alle origini si tinge di giallo.
Una storia di famiglia, di fratelli coltelli che si azzuffano ma che poi riscoprono la coesione e l'amore fraterno grazie a un fatto di sangue.
Film abbastanza statico nel ritmo, con una storia poco originale anche se discretamente raccontata, attori bravi e regia priva di artifizi, ma che personalmente non coinvolge in maniera totale e lascia alcuni dubbi sulla necessità di affrontare tematiche simili con poca volontà di colpire.
Quasi sufficiente.

DarkRareMirko  @  06/07/2011 20:48:56
   8½ / 10
Altra interessante ed intelligente opera di Rubini, caratterizzata da riferimenti letterari colti e da attori di primo livello (lo stesso regista, Bentivoglio, Solfrizzi, la Gerini).

Molto riuscite e ben dirette certe sequenze (come l'omicidio che avviene durante la processione), ben scritto e ben montato, il film (dotato anche di una riuscita ed indicata fotografia) tiene benissimo per 105 minuti sino ad arirvare ad un finale "muto" e criptico (quello sul treno dico), con quesiti fondamentali che rimangono irrisolti.

Ad ogni modo Rubini fa ancora cinema italiano d'autore e questa è cosa buona e giusta.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  26/09/2010 11:46:14
   6½ / 10
Una buona partenza per perdere qualcosina progressivamente. Tra gli attori, Sergio Rubini su tutti.

snaporaz68  @  22/08/2010 19:06:54
   6½ / 10
Il film parte abbastanza bene poi perde per strada la sua coerenza narrativa impigliandosi in una trama gialla che va man mano sfilacciandosi.
Notevoli le prove attoriali di Bentivoglio e Rubini. Personaggi femminili pleonastici.


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gemellino86  @  05/04/2010 10:32:59
   6 / 10
Sufficiente film drammatico che non mostra niente di nuovo. Poteva essere migliore. Un'occasione che si poteva sfruttare meglio.

Maniac Cop  @  29/10/2009 17:55:23
   6 / 10
Mi accodo a buona parte dei commenti. E' un film a metà, ambizioso ma non riuscito, sebbene sia superiore a molti lavori di Rubini precedenti. Ma una curiosità: come mai su una mia vecchia guida alle videocassette (dell'anno 1999) mi spunta già un film di Rubini intitolato "La Terra", e risulta del 1994-95?? Non è affatto un errore, dato che l'enciclopedia è del 1999 e il film che sto commentando adesso era ancora di là da venire!

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Ultima risposta 01/11/2009 19.57.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  24/05/2009 12:06:31
   4½ / 10
Alcune situazioni un po’ a effetto, come la brocca di vino scagliata contro il padre e la conseguente colata giù dalle piastrelle della cucina, non hanno una vis drammatica riuscita. Altre (l’inquadratura della fontanina dell’acqua a getto continuo durante le scorribande in auto e le panoramiche dall’alto sul cortile della tenuta) manifestano l’inutile pretenziosità della regia.

Si salva dalle incertezze della messinscena il personaggio di Tonino (Sergio Rubini): maglione bianco a collo alto a nascondere un segreto, volto scavato e sguardo rognoso, con un ghigno stampato in faccia a sottolineare la sua avidità e spietatezza, la sua figura è una presenza indelebile. Dalla sua uccisione il film vira infelicemente verso il giallo/thriller: vicoli stretti dove andare a caccia di indizi, musiche di Donaggio inappropriate perché inopportunamente presenti e ridondanti, sospetti sui familiari, considerazioni sui moventi, ci si aspetta da un momento all’altro l’arrivo di Poirot, magari di ritorno dalle sue avventure sul Nilo.

E non si capisce nemmeno tutto questo perdersi di Bentivoglio nelle vicende familiari dalle quali, peraltro, viene spesso lasciato ai margini: la storia è incentrata in modo superfluo sul suo personaggio e si avverte la mancanza dei duetti con Sergio Rubini. Le vicissitudini dei “fratelli coltelli” si mescolano con quelle affettive e il risultato è il trionfo (si spera involontario) dell’ingenuità di racconto e della perdita di controllo della materia trattata. La parte finale, poi, è sempre più grottesca e fa perdere la pazienza.

Emilio Solfrizzi, sempre sospeso tra la disperazione e un disagio raffigurato con sguardi monotoni, si nota solo per la sua espressione corrucciata e qualche urla di troppo. La Gerini sta in scena 10 minuti; giusto il tempo di squagliarsi al caldo della Puglia e sparire senza lasciare traccia. Venturiello è un nobile “villain”, credibile nel ruolo del fratello ribaldo e prepotente.
Una nota per la scena della visita notturna alla scuola elementare, una delle più riuscite: il ricordo si tramuta in una nostalgia tenera e affettuosa, mentre in strada la processione della Via Crucis incede lenta e solenne con i suoi rumori penetranti.

Gui80  @  29/03/2009 17:55:23
   7 / 10
Un gran bel film italiano.
Poi adoro Rubini... e tutto il cast non scherza...
Da vedere assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  13/01/2009 20:13:59
   7 / 10
Visto ieri, per la prima volta, al festival del cinema a Bari. Il film mi è piaciuto abbastanza nonostante qualche piccolo difetto.
La regia di Sergio Rubini è davvero ottima, una vera sorpresa, buonissimo anche l'utilizzo delle musiche e le ambientazioni. Di certo la capacità di Rubini di dipingere il sud e in questo caso la puglia, è straordinaria. Il film è vero, sincero e molto simile alla realtà di degrado di questi paesi. Rubini dirige un quadro perfetto della famiglia, dell'attaccamento incondizionato alle proprie radici, la terra d'origine è quella che si vive, che si respira e che non si dimentica mai, anche se uno tenta di allontanarsi prima o poi dovrà farci i conti. Il film è molto autobiografico in questo senso. Il protagonista (un Bentivoglio non troppo ispirato) proverà sulla sua pelle questo peso, il suo passato.
Il resto del cast è discreto: bravo Venturiello, mentre Solfrizzi è simpaticissimo ma poco credibile (io lo vedo troppo legato ai suoi vecchi ed indimenticabili personaggi comici, Toti e Tata in primis). Sergio Rubini al contrario è enorme come sempre.
Alcune scene sono riuscitissime, il colpo di scena sull'identità dell'assassino è interessante e non scontata a mio parere, il finale purtroppo è banale e stucchevole oltre che confuso.
In definitiva un film riuscito, che si lascia seguire anche con un pò di ironia soprattutto nella prima parte.

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Ultima risposta 18/01/2009 19.33.02
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scognamiglio  @  20/12/2008 01:35:53
   5½ / 10
Il film non si discute, ottimi attori, ottima regia.
Il mio rammarico, grandissimo, sta nella lingua usata dagli attori: è possibile che a Mesagne, provincia di Brindisi, si parli barese??? E' possibile che non si riconosca al SALENTO il proprio dialetto, che non ha niente a che vedere col barese; ci sono rimasto malissimo quando li ho sentiti parlare in quel modo, una lingua, quella barese, che per noi salentini, è completamente estranea, gli accenti, il dialetto, il tutto è completametne diverso. Mi spiace per questo, perchè credo sia una mancanza di rispetto per noi salentini, che siamo quasi un milione e mezzo di persone. Ci siamo stancati di essere considerati un unica regione, la puglia, ergo bari (rivendico il SALENTO come regione autonoma). Non abbiamo niente a che fare con Bari, ci sono più di 100 Km tra Mesagne e Bari. Non posso dare più di 5 e mezzo. LECCE non è bari.

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Ultima risposta 17/06/2013 04.02.39
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lubol  @  30/06/2008 20:05:44
   8 / 10
Secondo me le interpretazioni, spesso contestate in questo forum, sono il valore aggiunto a un Rubini in grande forma. Non sono un suo fan sfegatato, ma qui mi sembra che dia il meglio di sé. In quanto alll'immagine del sud... non ne dà una bella immagine? Bhe, non è obbligatorio darla. E comunque non mi sembra un film antisud, rappresenta uno spaccato piuttosto realistico

everyray  @  09/05/2008 04:52:09
   7½ / 10
Rubini mi piace sia nelle vesti di attore che con quelle da regista sempre profondamente legato alla sua terra ed interpretativamente credibilissimo in qualsiasi ruolo!
Anche Bentivoglio è molto bravo e riesce a reggere quasi totalmente da solo l'intero film,in un ruolo per nulla semplice..sufficienti con lode Venturiello e Solfrizzi mentre ahimè il povero Briguglia questa volta non mi è piaciuto (troppo teatrale!!).
La storia è intrigante e ben raccontata,ottima anche la fotografia!

private_joker  @  07/03/2008 16:42:54
   7½ / 10
Bel film, tra giallo e dramma familiare. Molto bravi gli attori.

Phelps  @  31/10/2007 17:38:12
   7½ / 10
Rubini è una garanzia

Gruppo COLLABORATORI Victor  @  11/08/2007 19:59:32
   5 / 10
Rubini tenta con un giallo...ssenza abbandonare la sua terra, questa vlta raccontata attraverso gli occhi di Luigi, un emigrante che torna per risolvere alcune questioni economiche familiari...purtroppo Rubini abbandona l'aspetto magico ed intimo che aveva permeato i precedenti lavori e realizza un film inutile e poco coinvolgente.

Invia una mail all'autore del commento bouree  @  09/08/2007 11:00:27
   6½ / 10
senza infamia e senza lode

zeta  @  04/06/2007 15:10:12
   8 / 10
Un gran bel film. Certo il richiamo ai Karamazov è molto forte ma Rubini riesce a confezionare un'opera che ha una vita propria. Lo spettatore viene immerso nell'atmosfera di quei paesini pugliesi in cui il tempo non passa mai. In questo scenario il regista inserisce una storia di dissapori familiari che si svela poco alla volta. Sono lasciati, volutamente, alcuni punti divuoto narrativo per fare in modo si percepisca la senszazione del torbido. Chi guarda non è in una posizione privilegiata, non conoscendo nulla in più ripsetto ai personaggi. Nonostante il tema, il rimo è buono. Non impazzisco per Bentivoglio, ma stavolta no demerita.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  10/05/2007 12:30:50
   5 / 10
I fratelli Karamazov alla pugliese.
Sono in quattro: Bentivoglio è un Ivan filosofo e razionale (ma un po' catatonico), il pragmatico e materialista Dmitrij è Solfrizzi, Alekseij il mistico sognatore idealista è Briguglia... non manca il fratellastro cattivone Venturiello, tal quale a Smerdjakov.
C'è anche l morto ammazzato, non il padre ma uno spregevole individuo la cui sola raigone d'essere nel film è di venire ucciso.
E da qui il giallo, ma di così banale soluzione da sembrare uno schema di parole crociate facilitate.
Il tutto girato in una Puglia un po' arretrata e un po' patinata, e accompagnato da una colonna sonora proprio furbetta.

Sergio Rubini pecca di presunzione nel dirigere "La terra", lui stesso si traveste troppo, si deforma diventando macchiettistico; sceglie attori spaesati o francamente imbarazzanti (vedasi la Gerini che diventa involontariamente comica), per confezionare uno spot di promozione turistica del tipo "invito in vacanza con delitto".
Abbastanza deludente, a tratti irritante.

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Ultima risposta 15/08/2007 00.47.37
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Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  21/03/2007 23:31:30
   7 / 10
Non mi aspettavo fosse un film del genere, quasi un giallo con la storia che diventa sempre più interessante man mano che si snoda la vicenda.... Un grandissimo Sergio Rubini in questa occasione, meriterebbe un voto più alto se non fosse per la pessima immagine che il film da del Sud in genere e del Salento in particolare, ragazzi non è lontanamente fatto in questo modo il Sud....... Mesagne sembra una città desolata del west, ma anche in piena estate non si trovano queste cattedrali isolate nel deserto ma il sud è vita, gioia e splendida gente oltre che splendidi posti.

macinazzi  @  16/01/2007 17:04:13
   8 / 10
rubini eccezionale come la solito in un film molto ben fatto e che non è assolutamente lontano dalla mentalità della maggior parte della gente dei paesini del sud.c'è un difetto a livello dialettico:rubini parla il barese,ma a mesagne,dove il film è ambientato,si parla il leccese che è ben diverso.cmq sempre grande sergio

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Ultima risposta 21/03/2007 23.35.04
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/01/2007 19:28:01
   5 / 10
a mio avviso il film è davvero poco credibile per colpa della scarsa vena degli attori...davvero pessimo(e deludente)proprio il protagonista Bentivoglio che fa tutto in maniera eclettica!
poi la storia in se è di quanto piu scontata che ci possa essere ed è facile arrivare alla conclusione...

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Hugolino  @  11/01/2007 18:50:07
   8½ / 10
Ottimo film italiano che di ottimo ha in generale tutto (soprattutto gli attori Bentivoglio su tutti). Film serio e intenso che tocca un po tutti con il suo tema molto attuale. Grande.

Ironkarlo  @  20/09/2006 09:47:27
   7½ / 10
buon film, molto godibile.

clip  @  17/09/2006 21:56:57
   6 / 10
Bello come film..... ma sapete dove è ambientato?

Mesagne è una cittadina di oltre 30.000 abitanti a due passi da Brindisi.
Vi assicuro che il film non rende merito alle bellezze e alla cultura di questa cittadina. Se volete sapere cosa ne pensano i mesagnesi (e volete allargare la discussione) visitate:

http://www.mesagneonline.com/modules.php?mop=modload&name=Splatt_Forums&file=viewtopic&topic=19&forum=1

La discussione è proprio a proposito di questo film di Rubini.
Saluti a tutti!!

davmus  @  14/09/2006 10:07:41
   7 / 10
Bel film, anche se qualche traccia di poca "verosimilità" non mi fanno dare un voto più alto!

j1j2j3  @  07/09/2006 16:19:52
   5½ / 10
L'atmosfera e la trama del film sono interessanti e originali. Le interpretazioni dei personaggi sono intenzionalmente affannose ed è ben riuscita ma ecessiva quella di Bentivoglio. Il migliore è stato Rubini ma, spiace dirlo, è più capace come attore che come regista. Il finale era scontato. Purtroppo il cinema italiano soffre di banalità sulla scelta delle sceneggiature spesso prive di colpi di scena o con colpi di scena che non inrigano, non emozionano. Anche questo film parte bene poi si perde scena per scena.

larcio  @  03/09/2006 00:34:34
   7½ / 10
" STAI ATTENTO CHE IO PURE A MILANO TI VENGO A PIGLIARE"...eccolo il grande sergio che pronuncia la frase più forte del film! dawero una buona pellicola che si awale di una colonna sonora imponente di una regia raffinata di una sceneggiatura molto densa di awenimenti di un ottima scenografia ma soprattutto risente molto della buonissima prova degli attori, rubini su tutti che si calla nella parte dell' usuraio-mafiosetto. film da vedere e assolutamente da godere fino in fondo.

ger964  @  19/08/2006 15:11:16
   9 / 10
La genialità di un Rubini quasi irriconoscibile mescolata alla classe di Bentivoglio e alla insospettata bravura di Solfrizzi fanno di questo film un grande regalo alla produzione italiana di qualità.
Chi lo definisce mediocre forse è abituato al cinema scadente che tutt'ora c'è in circolazione in grande abbondanza!!

la mia opinione  @  05/08/2006 22:18:58
   5 / 10
Mediocre come film, Rubini mi piace tanto come attore ma come i film suoi sono tutti un aborto. La terra è un film che haio già dimenticato prima di finire.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/07/2006 11:09:17
   6½ / 10
Rubini omaggia nuovamente la sua terra di nascita,rendendola protagonista e catalizzatrice delle vicende narrate nell'ambito della pellicola.
La terra del titolo è motivo di scontri,confronti ma anche di riavvicinamento sino alla catarsi finale.
"La terra" è sicuramente un film dignitoso che parla di ritorno e di doveri da affrontare per raggiungere la propria stabilita' ,a meta' strada tra la commedia ed il dramma si sviluppa una vicenda che si snoda in un paese del sud piuttosto stereotipato,con personaggi a loro volta stereotipati.
La pellicola pero' ha un buon ritmo e si fa seguire piacevolmente nei suoi sviluppi,questo grazie anche alla prova decisamente buona di tutti gli attori e ai dialoghi ben scritti e ben recitati.
Cio' che lascia un po' perplessi è il poco approfondimento di alcuni personaggi che rimangono sullo sfondo risultando quasi inutili,Rubini si lascia un po' andare da questo punto di vista mettendo un po' troppa carne al fuoco e chiudendo il suo ultimo lavoro in maniera un po' ruffiana,quasi per compiacere lo spettatore.
Nel complesso un film interessante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  02/07/2006 18:26:40
   6 / 10
Non mi è dispiaciuto però ha innumerevoli difetti.
Rubini non è neanche male come regista, vorrebbe mischiare commedia e melodramma e tutto sommato nella prima parte ci riesce.
Ma è nella seconda parte che il film non funziona, quando Rubini vira sul giallo - thriller, per altro scontato, dove il film diventa quasi una brutta copia dei ritratti chabroliani della provincia francese, trasportati in Puglia. Poi Rubini accumula troppi colpi di scena, e si sofferma troppo su personaggi inutili e insensati (come quello di Giovanna di Rauso), o altri scontatissimi (come quello della Gerini).
Altro difetto è la bella colonna sonora di Pino Donaggio, che che viene riproposta con veramente troppo insistenza, anche in quei momenti in cui è completamente fuori luogo.
Nel complesso comunque è un cinema accettabile. La prima parte bisogna ammettere- è molto bella, e dispiace che la seconda deluda , e tanto, le aspettative. Gli attori sono buoni, sopratutto lo stesso Rubini nei panni di Tonino.

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento maremare  @  07/06/2006 09:24:00
   4½ / 10
Strombazzato dalla critica prezzolata come il film 'nuovo' del panorama cinematografico italiano, ecco un vero pastrocchio.
Chi aveva apprezzato il Rubini autobiografico de 'L'amore ritorna' riceverà uno schiaffo in faccia. Con la presunzione di mischiare i generi alla ricerca di chissà quale stile originale, assistiamo ad un 'fake' di bassa lega, ove tutto è copiato a cominciare dallo stile di ripresa, passando per una Puglia da cartolina, finendo con le musiche rintronanti.
Film brutto, contorniato da personaggi irritanti e inverosimili.

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Ultima risposta 23/06/2006 09.39.41
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nextam  @  22/04/2006 11:05:16
   6½ / 10
devo dire che c'e' stato un miglioramento generale in questo film da parte di tutti. Bene la regia, bravi gli attori ed anche il soggetto e la scenografia niente male. Certo, il cinema continua ad essere un'altra cosa: pero' onestamente bisogna riconoscere che nel raccontare le faccende tipicamente di casa nostra i registi italiani sanno il fatto loro.

suzuki71  @  18/04/2006 16:10:56
   6½ / 10
Il film è caratterizzato da una buona regia al servizio di una trama tutto sommato che regge, a differenza della sceneggiatura che talvolta è lacunosa (alcuni dialoghi con Bentivoglio sono approssimati, a mio avviso, il cambiamento nell'aula scolastica è troppo repentino,...). La descrizione del sud è francamente riuscita (lo dico da meridionale), anche se la scena nel ristorante è francamente improbabile... Passando agli attori, Rubini è molto molto bravo e caratterizza perfettamente il suo personaggio; anche Bentivoglio lo fa, ma personalmente non amo la sua recitazione, che è troppo "manieristica" e così poco naturale; mediocri gli altri...insomma un film piacevole ma, per carità!, non da premi o altro, se non un nastro d'argento al magnifico Rubini quale attore non protagonista.

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Ultima risposta 21/04/2006 12.40.34
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carmus  @  17/04/2006 11:33:40
   7 / 10
l'ho visto un pò di tempo fa ma mi ha colpito positivamente; difficile non odiare il "sordido" personaggio interpretato in modo magistrale da Rubini oppure non sorridere per il fratello "agricoltore" di Bentivoglio.
Come al solito non si capisce se Gerini ci fa o ci è; ne potevamo fare a meno.....
Bentivoglio si impegna quanto basta, non molto di più, mentre maggiore fortuna artistica meriterebbe secondo me Emilio Solfrizzi.

beppe74  @  29/03/2006 22:57:34
   7½ / 10
benluan  @  21/03/2006 11:04:10
   7 / 10
Un buon film italiano che può competere con le produzioni europee ed americane. Bravo Bentivoglio ma anche gli altri interpreti meno noti coprono bene il loro ruolo. Molto bella l'ambientazione in Puglia.
Qualche passaggio un po' contorto nella storia.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  20/03/2006 09:53:03
   6 / 10
Mah. Premetto che sono anch'io pugliese, anch'io sono emigrato al nord per studio, prima, e per lavoro, poi, e che amo Rubini ed il suo cinema. Detto ciò, "la terra" mi è piaciuto pochino. Non c'era niente della magia de "l'amore ritorna" o de "l'anima genella", ma quasi disprezzo per una realtà estremizzata e desolata. Un'occasione persa

cicognetta  @  17/03/2006 00:17:34
   7½ / 10
Veramente un buon film!!
Sergio Rubini è in vena buona (come regista, prechè come attore è sempre eccezionale); Emilio Solfrizzi è un ottimo attore.

state muti  @  14/03/2006 18:49:02
   8½ / 10
GRan Bel Film...
E pensare che non volevo andare....!!!
Merita alla grande!

Invia una mail all'autore del commento bonazzo-rm  @  11/03/2006 13:27:48
   9½ / 10
Finalmente un gran film italiano , senza influenza americana,basta!
Forse come dicono Andrea Lade , Kalixoo e Gerardo è un po' folcloristico..ma sti cavoli.E' molto bello , un gran giallo all'italiana veramente.Complimenti anche per Rubini e il suo personaggio

kizo  @  10/03/2006 10:06:27
   9 / 10
grande film.......

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  07/03/2006 17:51:28
   5 / 10
..annaspa ed è frammentario!!sono le prime cose che ho detto uscendo dal cinema!!gli amici pugliesi del forum se la sono presa un po',ma ricordiamoci che mesagne è la location di un film,un deterritoire(scusate il francese..ma io ho un po una fissa per i cugini d'oltralpe)..e rubini non è riuscito nel fare de "la terra"un film surreale,fuori dal mondo..l'ha calato in un contesto troppo terreno(...ha strizzato l'occhio al maestro salvatores,non riuscendoci).rubini vuole portarci nella favola noir,intrisa di credenze,misticismo,tradizione e umori del sud,ma tutto annaspa fino alla fine.
La sua interpretazione ECCEZIONALE ,quella di bentivoglio da grande attore,anche se palesemente vicina a tante sue passate interpretazioni..ma il resto non supera la sufficienza(chi ci riesce) e questo non basta per il grande schermo...il cinema ha bisogno di personaggi con un forte spessore,incisivi,profondi anche nei ruoli leggeri,brillanti...ma ci vogliono attori con gli attributi...e se il futuro del nostro cinema è nelle mani di un briguglia..atte bbùon!!!

kalixoo  @  06/03/2006 22:04:36
   5 / 10
Riporto testualmente da una intervista di Sergio Rubini, pubblicata sul sito internet della RAI:

"Il film cerca di raccontare l'impossibilità di affrancarsi dalla propria terra d'origine" ...

"Sono andato via dalla Puglia a 18 anni, non sono in grado di esprimere un parere su cosa è diventata oggi, per me è solo un luogo della memoria"

"C'è un delitto senza castigo, Luigi deve fare i conti con una giustizia molto ambigua che si basa sulla legge degli uomini e non su quella dello Stato. Avvicinandosi alla terra, deve misurarsi con i costumi di quel luogo primitivo e della tribù. L'identificazione di quel modo di farsi giustizia con il modo del sud un po' c'è e, sulla carta, è una provocazione"

Ecco ora il mio commento:

avrei tante cose da dire che neppure so da dove cominciare. Prima di tutto devo dire che, non solo sono un pugliese, ma che si dà il caso che io viva più o meno negli stessi luoghi in cui il film è stato ambientato.

Le critiche principali che ho letto su questo film possono riassumersi in tre parole:
1) folcloristico
2) meridionalista
3) superficiale

Credo che Rubini avrebbe potuto evitarsi molte critiche ambientando il film una quarantina di anni fa. Lui stesso dice che è emigrato dalla Puglia tanti anni fa. Penso che la sua memoria di questi luoghi sia troppo remota per poter dare una descrizione realistica di quanto sia cambiata in questi anni.
Oltretutto Rubini è originario di un altro luogo della Puglia. Sì perché secondo le regole di questa mentalità (tipica dell'emigrande incolto della grande migrazione di anni passati) i luoghi non hanno una loro precisa identità ma viene tutti riversato in un calderone generico chiamato SUD. Come se all'interno di questo non ci fossero differenze che vale la pena sottolineare. In realtà ci sono spesso differenze anche profonde. Ma tant'è, dobbiamo rassegnarci all'idea di essere "meridionali" e non di Mesagne o di Manduria, Andria, Corato, Lecce, ecc. Ma di contro, i posti che godono di maggiore prestigio hanno tutti una loro ben precisa identità, non importa quanto piccoli essi siano: Bardonecchia, Bassano del Grappa, Merano ecc.

Rubini sbaglia fin dalla primissima scena: stazione desolata, paesaggio quasi da film di Sergio Leone, canicola (il film è ambientato in primavera ma girato in estate). Il film è ambientato nel 2005, ma stranamente il personaggio (professore universitario) arriva in treno (i treni della memoria di emigrante di Rubini), mancava solo la valigia con lo spago per completare il quadretto. Per chi non lo sapesse, l'aeroporto dista appena 10 minuti da Mesagne e guarda caso (potete controllare) ha ben 9 voli giornalieri proprio con Milano (la città da cui proveniva il nostro protagonista). Ma certo, Rubini doveva rappresentare la solita immagine del sud.

Aspetto linguistico:
Lo sapevate? I posti che non hanno un loro idendità, non hanno neppure una loro lingua. Così come si usa il termine generico di "marocchino" per indicare tutti quelli che provengono dal nord africa, ma anche da altre zone dell'africa, perché anche in questo caso si tratta di luoghi di scarso prestigio (agli occhi dei più, non miei), anche nel caso dei personaggi del film, il nostro regista non si è preso la briga di far recitare gli attori con l'accento del luogo. Sembrava la parodia povera della babele. La lingua prevalente era il barese (inteso come provincia), ma ho sentito anche il campano e qualche altro accento non identificabile. Nessun accento brindisino. Nessuno. Ma tanto il luogo non ha identità, non ha importanza.

Il film sembra il racconto che del sud fa l'emigrante incolto di 50 anni addietro.

La storia in sé non era male, ecco perché il mio giudizio e sulla quasi sufficienza, ma erano troppo irritanti gli altri aspetti per poter apprezzare il resto.

Ah Rubini....sappia che a Mesagne, in ogni periodo dell'anno, le strade brulicano di gente (le sue erano desolate) e soprattutto, anche in questi centri piccoli (non troppo) della provincia, il traffico a volte ci impedisce di trovare parcheggi e spesso si resta invischiati nel traffico. Nella sua immagine stantia del SUD, sembra quasi che i mezzi di locomozione non esistano. Lei ha raffigurato una realtà falsa. Ha ragione lei quando dice che ha ripescato nella memoria, ma allora lo doveva ambientare 40 o 50 addietro. e la prossima volta non confonda i dialetti e le lingue, che sono diversissimi. Un buon film va anche studiato. Lei non lo ha fatto, mi spiace.

Aspetto il suo prossimo film nella speranza che possa riflettere se mai leggerà queste righe

14 risposte al commento
Ultima risposta 20/12/2008 02.15.10
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Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  06/03/2006 17:11:25
   8½ / 10
Che bellissimo spaccato del sud (MIO sud visto che sono lucana) Sergio RUBINI non mi delude mai !! ci regala sempre bei film senza mai andare "sopra le righe" semplici, reali, sanguigni; si ritaglia per se un ruolo ed una caratterizzazione semplicemente meraviglosa perfino nel modo i vestire e nel portare i cappelli "unti"; tutti GRANDI gli attori a partire da BENTIVOGLIO, BRIGUGLIA (ve l'ho ricoadate in "Ma qundo arriavano le ragazze" di Avati ?) VENTURIELLO e per finire ma non in "ultimo" come interpretazione SOLFRIZZI, la Gerini è carina...
Si respira un aria di sud ma un sud vero , patriarcale e vorace ma non per questo meno "sentito" ed emozionanante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  05/03/2006 19:16:24
   8½ / 10
Film con forti impronte naturaliste e veriste. Grande espressività di tutto il coro di interpreti con forte autenticità delle rappresentazioni. Un Sud che sembra uscire dallo schermo e coinvolgere gli spettatori con i suoi forti toni di costume. Grande Rubini (scuola Felliniana), originale e verista più che mai.
La scena della processione è da antologia del cinema. Tutte le scene di questo film con Rubini attore sono ineguagliabili per carica drammatica e ironia nera. La sua prima apparizione all'inizio del film (quando dà un passaggio al paesano proveniente da Milano) è superlativa, sfido chiunque a trovare oggi un attore italiano di tale inventiva e credibilità espressiva nelle parti drammatiche e tragicomiche. Sud stupendo per passioni e cariche umane. Dispiace per le sue solite piccole mafie...

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  28/02/2006 19:39:05
   9 / 10
Un uomo allontanato per cause di forza maggiore dalla famiglia natia,torna dopo anni nel suo paese di origine e trova una situazione drammatica che riuscirà parzialmente a risolvere,ma non prima di essere entrato in contatto con il suo vero io lasciato sopire per anni dalla conformità di una nuova vita nel settentrione: innumerevoli sono gli spunti per godere di un film che già dalle prime scene mostra la sua vena giallistica che da molte recensioni gli ha valso il titolo di thiller.Lascio ad altri più competenti la denominazione del genere,ma vi dico che la tensione c'è e soprattutto per chi come me ha vissuto situazioni molto ambigue con personaggi di malaffare,molte scene sono particolarmente realistiche ai limiti dell'angosciante.
Concordo con la tesi sostenuta da alcuni che il tutto appare un po' troppo folkloristico,ma ricordiamoci che gran parte dei film rispondono purtroppo ad una logica di mercato:la spiaggetta cristallina,il paesaggio messapico,il paesetto dai vicoletti bianchi concorre a rendere un'immagine molto seducente e che strizza l'occhio ad eventuali turisti,ma questa è solamente la cornice.
Il quadro è molto ben fatto,con un ottimo cast in forma,fotografia coinvolgente che si avvale di soggettive sui personaggi dalle espressioni forti:i caratteri ne escono fuori molto ben definiti e credibili nonostante anche qui a volte si sfiori lo stereotipo dell'uomo del sud pugliese.Stereotipo però appena accennato e non disturbante.
La matassa si crea e si snoda in modo classico ,rispettando le regole del giallo all'italiana e ci lascia una soluzione impunita,una soluzione che vede trionfare ogni uomo che decide di lasciare l'eredità consacrandola agli affetti ,ma soprattutto alla libertà di vivere senza l'orpello della materia.
Una soluzione che lungi dall'essere una lezione morale per lo spettatore ,è un finale scelto per mostrare un'intelligente via di fuga da lesionistici intrecci familiari.
A me è piaciuto veramente molto e non sono stato affatto distratto dagli ammiccamenti del regista per rendere il tutto una piacevole attrazione esteriore.I sentimenti ci sono,vengono molto ben interpretati e fuoriescono dallo schermo in modo tangibile.
Giudizio molto positivo.

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Ultima risposta 12/03/2006 01.52.37
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MyName  @  28/02/2006 00:05:26
   8 / 10
Film molto interessante. Regia e interpretazione di sergino da coppa volpi. Bravo fabriziuccio. ottimo montaggio. Che dire? Un film Italiano che non ci parla dei soliti giovinastri e delle nottatacce prima degli esami e delle emorroidi di Faletti

lezrael  @  27/02/2006 16:16:59
   8½ / 10
Grande film, anche se offre un'immagine della Puglia un po' stereotipata. Ma i forti legami familiari, i quattro fratelli così vicini eppur così lontani, l'eredita della terra lasciata dal padre, la figura di Tonino, boss del piccolo paesino: tutto odora di Puglia. Da sottolineare l'interpretazione di Emilio Solfrizzi che sta crescendo come attore.
Forse, chi non è del sud, non riesce ad apprezzarlo sino in fondo.
Forse...

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Ultima risposta 13/03/2006 12.13.20
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GIOELE1203  @  27/02/2006 12:11:07
   9 / 10
Gran film,trama alla Sciascia,rispetto a tanti altri film usciti è un film che regala
una gran bella storia con ottime interpretazioni,con Bentivoglio eccezzionale nel ruolo di un uomo che si trasforma a contatto con le sue origini,capeggiando il gruppo e con Rubini che si regala un ruolo da non protagonista da non dimenticare.
Film da non perdere perchè regala diverse emozioni toccando vari generi,dal divertente al drammatico al giallo sciasciano.

viagem  @  27/02/2006 09:50:39
   7 / 10
Concordo col commento di Polbot. Film costruito bene, buona recitazione, mi ha ricordato le novelle verghiane tipo La roba.

polbot  @  26/02/2006 23:08:40
   7 / 10
buon film, nn passerà alla storia, ha i suoi difetti (a me Bentivoglio nn piace proprio...smepre sta faccia da pescelesso!)...ma buono. Rubini con l'ennesima ottima interpretazione e caratterizzazione conferma che è cmq meglio come attore.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  26/02/2006 18:09:35
   5 / 10
Ebbene sì, ecco l'ultimo, solito film di Sergio Rubini. Si dice che un regista faccia sempre lo stesso film; Rubini lo fa in maniera spudorata e mediocre.
La terra del titolo è la proprietà al centro della disputa tra fratelli, fulcro della storia, o meglio, uno dei motivi da cui si dipana la trama sempre piuttosto scialba e debole di quest'ennesima cartolina pro-Apulia.
Inutile soffermarsi sull'intreccio pseudo giallo, o noir - per chi preferisca vedere cotanta grazia -, che sta su con lo sputo e che lascia veramente poco.
I personaggi sono così inconsistenti da vagare per le assolate terre salentine con apparente mancanza di senso: le beghe familiari legate alla vendita della “terra” appaiono più che altro uno sfondo all’illustrazione macchiettistica di personaggi tipicamente alla Rubini, cioè folkloristicamente pugliesi, di una Puglia da vendere alla BIT insieme al (o ai) Negramaro e al Primitivo di Manduria, folkloristica come, d’altronde, la malavita - i delinquenti o i mafiosetti di paese - che Rubini spesso rappresenta nei suoi film. Anche qui Bentivoglio appare vagamente spaesato, non tanto per il ruolo che recita, ovvero dell’emigrato che ritorna dal nord “alieno” e ripulito al paese d’origine ostile nella sua famiglia malmessa, ma piuttosto per la povertà della trama. Gli altri personaggi non hanno sostanza. Claudia Gerini è imbarazzante, ma forse non è solo colpa sua. Un’altra biondina sconosciuta (Giovanna Di Rauso) portata alla ribalta con delle belle quanto inutili – per il film – tet.te al vento e un corpo da urlo. Il personaggio di Solfrizzi pare si siano dimenticati di completarlo…
Per il resto, paesaggi e suggestioni folkloristiche salentini – come le processioni pasquali – dal sapore trendy poco funzionali alla storia, ma molto ruffiani per stuzzicare il palato radical-chic settentrionale: promozione turistica in attesa della Notte della Taranta ediz. 2006.
Happy end da depressione.

Prodotto furbo, ma decisamente mediocre.

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Ultima risposta 05/09/2007 00.04.20
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animalunae  @  26/02/2006 17:12:18
   6 / 10
Molto bella la musica per il resto un pò scontato, la parte di Rubini è l'unica a mio parere interessante le altre sono rifacimenti ed imitazioni neanche ben fatte. Mi aspettavo di più

Viaggiatore  @  24/02/2006 09:47:05
   7½ / 10
Visto all'anteprima nazionale il film di Rubini si presenta come una storia di fratelli molto diversi tra loro in una lontana provincia pugliese assolata dal caldo.

La storia scorre bene senza stancare con alcuni momenti drammatici e altri più divertenti bene intervallati dal Rubini regista.
In effetti ormai è un regista molto attento Rubini, attento alla caratterizzazione dei personaggi, Bentivoglio su tutti, attento alla ambientazioni e ai colori.
La musica segue ottimamente l'evolversi del film.
I personaggi sono perfetti nei loro ruoli, forse un pò caricaturati i due fratelli Aldo e Mario (il politico), ma nell'economia del film ci stanno proprio bene.
La storia di intreccio amoroso, politico, ereditiero e di usura è ben tracciata senza sbavature, si dipana con interesse anche se converge ad un finale tantinello scontato.

Rubini, che interpreta un usuraio, è fantastico nella caratterizzazione, Bentivoglio molto sobrio, ma sempre perfetto, i tre fratelli ben interpretati e solo in alcuni casi sopra le righe, perfetta anche nella sua particina C. Gerini.

Insomma un buon film italiano di un attore/regista che spero continui a fare tutti e due perchè i suoi personaggi sono sempre elettrizzanti e la sua regia cresce di film in film.

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