Sulla base degli archivi reali di padre Gabriele Amorth, noto come l'esorcista capo del Vaticano, che mentre indagava sul possesso di un giovane, scopre che per secoli in Vaticano hanno cercato a tutti i costi di tenere nascosta la verità.
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Ennesimo film sugli esorcismi, possessioni e tutto ciò che fa parte di questo sotto genere a me caro, che però ormai sono anni che non ha più nulla da dire, sono veramente rari i casi dove si riesca a trovare qualche nuovo spunto interessante. Speravo fosse questo il caso, visto il coinvolgimento di Russell Crowe e la storia di base di Padre Amorth, invece è stata una delusione, nulla di davvero approfondito, pochi i dialoghi interessanti e tutto basato su un singolo esorcismo che alla fine abbiamo già visto in altre salse un centinaio di volte.
Peccato perché le premesse per fare qualcosa di meglio c'erano tutte, anche se nel complesso non lo ritengo un film cosi brutto ma che si andrebbe visto solo da chi vuole aggiungere alla sua collezione di film sulle possessioni un tassello in più.
Oramai il genere possessioni inizia a stufare alla grande, dopotutto è SEMPRE il solito cliché riproposto all'infinito. Ogni anno escono parecchi film che parlano di possessione, tutti uguali, mediamente mediocri e subito dimenticati. L'unico film che ancora rimane scolpito nella storia è L'Esorcista di William Friedkin. Credo che nel 2024 si dovrebbe dire basta, è un filone talmente esaurito che non ne uscirà mai più nulla di buono. E poi chi crede ancora a inferno e paradiso, diavoli, demoni e possessioni? Sono tutte sciocchezze medievali, dai. Nel Vaticano c'è una "scuola" di esorcismo, mettere la parola scuola ed esorcismo nella stessa frase, senza una negazione, mi fa capire che c'è ancora mooooolto da fare per sradicare dalla mente queste superstizioni obsolete. Questo film è la solita sciocchezza, non si salva nulla, è tutto banale e già visto, non fa nemmeno ridere. Trucco e recitazione della famigliola, non commentabile. Il ragazzino irritante al massimo. Russell Crowe dev'essere caduto in basso per aver accettato di partecipare a un film del genere.
Trash a dire poco,in questa pellicola a stelle e strisce la figura di padre Amorth viene ridotta ad una macchietta,ad una sorta di tamarro supereroe della Marvel che vive per prendere i demoni a calci in ****. Per tutta la sua durata il film non fa altro che accumulare sciocchezze e ridicolaggini una peggiore dell' altra oltre che a scopiazzare rigorosamente il peggio da tutto ciò che il filone esorcistico ha partorito in passato. Interpreti di un certo livello assolutamente sprecati ( quando non esplicitamente sopra le righe). Insomma se ve lo siete perso,recuperatelo,uno dei peggiori horror della passata stagione,da vedere per comprendere quanto il genere possa cadere in basso.
Ho sempre ascoltato con molto interesse le dichiarazioni di Padre Amorth, un sacerdote fuori dai canoni che spiegava le cose con estrema franchezza affermando che la maggior parte dei suoi esorcismi erano in realta' malattie mentali e non possessioni.
Ma è anche vero che alcuni esorcismi li ha fatti eccome. C'era davvero del buon materiale per fare un film veritiero sull'argomento ma purtroppo, per non deludere il pubbico che va alla ricerca del sangue o delle teste che girano, il film prende la solita deriva fantastica.
Di buono c'è il discorso sul potere della confessione, tramite la quale il demonio resta lontano dall'anima del sacerdote, cosa che ho sentito dire da un prete di mia conoscenza che ha seguito degli esorcismi.
Peccato aver ridicolizzato gli scritti di Padre Amorth, resta sempre meglio seguire qualche sua intervista...che mette piu' paura di questo film ovviamente.
Lo salvo con una sufficienza perché secondo me in pochi hanno colto il lato volutamente cazzeggione e sopra le righe della pellicola. E' un horror atipico pur andando a riprendere un tema abusatissimo come quello della possessione. In generale ci sono tante cose che mi sono piaciute o che perlomeno hanno dato un senso alla visione, in primis il coinvolgimento di un sempre bellissimo Russel Crowe, capace di caratterizzare un personaggio dal nulla risultando credibilissimo (a dispetto delle pessime vibes regalateci da vari trailer e poster commerciali dell'opera). Aspettative bassissime, ma ammetto di essermi divertito. Visto e dimenticato 5 minuti dopo (ma non è la monnezza che lascia presagire)
Un film carino se non lo si prende strettamente per horror, ma per una sorta di indagine incentrata sul presentarci il carattere originale dell'investigatore/esorcista padre Amorth, sacerdote realmente esistito. Magistralmente interpretato da Russel Crowe, sebbene non abbia molto del fisico del vecchio "guerriero del Male". Doppiato poi da Luca Ward, la combinazione è davvero vincente. La trama è carina, certo, con mille cose già viste (le parti sulle possessioni ricordano vagamente "L'esorcista" e a questo punto chissà se entrambi i film hanno attinto alle stesse fonti amorthiane), ma anche con qualche sprazzo di originalità grazie al talento dell'attore principale. Il finale lascia immaginare un sequel ed è molto alla "Man in Black" con il centro operazioni esorcismi che parte proprio, se non ho capito male, dal luogo dove il Demonio è stato costretto a fuggire a gambe levate dall'eroico prete. Un film divertente ed intrigante che vale la pena vedere almeno una volta.
Certo ci vuole coraggio a portarsi figli piccoli in un'abbazia sconsacrata, cadente e pericolosa, che non si capisce come il marito defunto potesse dare in eredità!
solito film con un esorcismo di mezzo che ha dalla sua almeno un Russell Crowe sempre convincente ed una buona realizzazione tecnica, ma che si perde in mezzo ad altri film simili, ed in alcuni casi pure migliori. la cosa veramente grave a mio avviso avviso è che il film manca di coraggio, si poteva osare di più con le idee proposte,
la chiesa che stava cambiando la sua visione del demonio, un demone che ha spinto la chiesa a fare la l'inquisizione, la ragazza che padre Amorth non è riuscito ad aiutare che ammicca al caso di Manuela Orlandi
ma sono tutti spunti che il film non vuole approfondire preferendo uno sviluppo più banale e canonico. peccato, film da vedre giusto se non si ha nulla di meglio, ma dimenticabilissimo
solito film con un esorcismo di mezzo che ha dalla sua almeno un Russell Crowe sempre convincente ed una buona realizzazione tecnica, ma che si perde in mezzo ad altri film simili, ed in alcuni casi pure migliori. la cosa veramente grave a mio avviso avviso è che il film manca di coraggio, si poteva osare di più con le idee proposte,
la chiesa che stava cambiando la sua visione del demonio, un demone che ha spinto la chiesa a fare la l'inquisizione, la ragazza che padre Amorth non è riuscito ad aiutare che ammicca al caso di Manuela Orlandi
ma sono tutti spunti che il film non vuole approfondire preferendo uno sviluppo più banale e canonico. peccato, film da vedre giusto se non si ha nulla di meglio, ma dimenticabilissimo
Trama trita e ritrita, svolgimento e ambientazione pessimi. Mi sorprende che un attore del calibro di Russell Crown si sia prestato a realizzare un prodotto simile. Ne sconsiglio la visione.
La sceneggiatura sembra generata da una versione alpha di ChatGPT.
Una pu77anata pazzesca, con Crowe che si presta a questa ridicola PAGLIACCIATA per un film il cui senso della parola "HORROR" ha perso di qualsiasi significato: in certi frangenti sembra di assistere a una commedia, con momenti di "alleggerimento" semplicemente INSULSI. Franco Nero assolutamente da dimenticare nel doppiaggio di se stesso. Il ragazzino che interpreta il soggetto posseduto si produce in smorfie, non trasmette alcuna VERA aggressività demoniaca.
Dopo aver acquisito i diritti cinematografici dei libri "che sono belli" di Gabriele Amorth, esorcista della diocesi di Roma che ha operato dal 1986 al 2016, la Screen Gems ne ha prodotto il film diretto da Julius Avery. Viene meno la reale figura del personaggio con un Russell Crowe più macchiettistico in sella alla sua Vespa con il "cucù" che fa sorridere anche le suore. Parte horror che ripropone le tipiche possessioni demoniache viste decine di volte al cinema ma nel complesso grazie anche al simpatico e corpulento attore australiano "The Pope Exorcist" non mi è dispiaciuto e mi ha divertito. Di materiale per un sequel ce n'è tanto, 199 sono troppi...
Film che segue la linea degli altri film a tema cosa dire la trama e quella certo non mi ha creato suspense pero devo dire in tutta onesta che mi ha coinvolto forse l'unica scena che mi ha coinvolto e quella dove la ragazza si gira nella posizione del ragno poi devo dire tutto lineare devo premiare però l'interpretazione di Russel Crowe, inoltre il film fa riferimento a padre Amorth esorcista del vaticano ma non vedo nessun collegamento con il prelato
Film banale e scontato che sa di stravisto dall'inizio alla fine... Unico motivo di visione la buona, quanto anomala, prova di Russel Crowe. Potrebbe anche piacere a chi di film sulle possessioni non ne ha mai visti, scenografie e fotografia sono di buon livello e la sceneggiatura ha qualche freccia al suo arco ma ripeto che questo può valere solo per una parte di spettatori. Il trucco del bambino è proprio una porcheria, la tensione non c'è così come i momenti di paura.
Per quanto mi riguarda non fa paura per niente ma intrattiene sperando di vedere magari scene originali e quelle del film di padre amorth,il film e godibile e Crowe fa la sua parte nel personaggio,e più un fantasy che si lascia vedere per passare i 100minuti di durata
Se la Screen Gems ha acquistato nell'ottobre 2020 i diritti cinematografici dei libri di Gabriele Amorth, Avery non sa che farsene e finalmente fornisce a un Crowe quasi 60enne il permesso per un ruolo disimpegnato, non da gigione ma da guascone, spaccone, sornione: il Bruce Willis di "Die Hard". Divertimento inaspettato quanto garantito, basta non fissarsi con l'idea che si stia guardando un film horror o un sequel del capostipite firmato da Friedkin (che comunque, quando lo vidi al cinema con uno dei miei fratelli, ci fece sbellicare dal ridere: ognuno ha le paure che si merita). Inoltre il macchiettismo che pervade il lungometraggio forse è stato il prezzo da pagare per toccare argomenti seri: la scena d'apertura che dovrebb'essere ambientata a Tropea nell'87 mentr'invece rappresenta un'Italia prebellica serve per giustificare una famiglia con un maiale, a sua volta necessario per inscenare l'episodio che ricorre nei Sinottici (https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Marco+5,+9-13;+Luca+8,+30-33;+Matteo+8,+28-32). La distanza fra il mistico papa Wojtyla e la razionalità teologica del cardinal Ratzinger è storia. L'incapacità di conciliare demonologia e soteriologia, libero arbitrio e predeterminismo divino (l'Inquisizione fu opera diabolica o umana?) affligge ancora la dottrina vaticana. Un difetto vero che ho riscontrato? Non conosco esorcismo che non cominci invocando la protezione dell'arcangelo Michele. Dopodiché si dovrebbero interpretare tali fenomeni da punti di vista completamente diversi, ma questo è un altro "film".
Desolante. Colpa mia che mi ostino a guardare ancora film sulle possessioni ...non hanno piu' nulla da dare non capisco perche' ci si ostini a fare questi tipi di film. Qui si sfiora il ridicolo in piu' punti con Russell Crowe fuori ruolo. Pessimo davvero.
Allora, qualunque film inizi con She sells sanctuary dei Cult mi predispone bene. Fatto il preambolo passiamo al personaggio che caratterizza il film, quello di Padre Amorph, realmente esistito e di cui William Friedkin fece un documentario che presentò alla Mostra di Venezia qualche anno fa. Hollywood se ne sbatte altamente della veridicità del personaggio e lo reinventa come una sorta di supereroe con tanto di crocefissi, medaglioni fantasmatici ed acqua santa. E lo interpreta Russell Crowe. Dato che è un film sull'esorcista e non sull'indemoniato e familiari affini che praticamente non esistono (e mi dispiace per la Essoe di Starry Eyes, perchè è brava, basta vedere quel film). Di Crowe si può di dire di tutto: che è bolso, appesantito, invecchiato. Ma rimane un ottimo attore ed al personaggio perlomeno offre una definizione delle caratteristiche ben precise e sinceramente azzecca qualche bella battuta ironica. Anche se non capisco come possa andare in giro per mezza Europa con una Lambretta. L'horror? Quasi non pervenuto e secondo me per un motivo. Non è un horror. La location aveva del potenziale ma non viene sfruttato nel suo potenziale inquietante. La tensione siamo a livelli pressochè assenti, tenendo conto che non si gioca nemmeno la carta facile dello jumpscare. Derivativo dell'Esorcista di Friedkin? No, direi copiativo. Non fa nulla per nascondere le trovate di quel film, anzi le copia come se il film di Friedkin fosse uscito sei mesi fa e non 50 anni fa. Se non è un horror che cos'è? Scoprirò l'acqua calda, però per me è un film di supereroi, con Padre Amorph nei panni di Batman, il prete preso al discount locale il Robin della situazione e le vittime innocenti che fanno le vittime innocenti (da notare che che la fanciulla vestita da zoccola qualche somiglianza con la Blair ce l'ha). E per finire un cattivo di turno, demone potentissimo che ha la facoltà della possessione multitasking, mica pizze e fichi eh! In definitiva, pur essendo un po' troppo lungo, dato che si annoda nella seconda parte leggermente seriosa, mi sono divertito. E mi ha intrattenuto il giusto.
Al netto di tutti gli stereotipi che investono molti dei personaggi presentati e la pochissima originalità nelle dinamiche, e negli effetti speciali, riguardanti gli esorcismi, il film di Avery riesce, almeno in parte, a ricreare una certa atmosfera malsana, potendo contare sul carisma di Crowe. L'ESORCISTA DEL PAPA non ha grandi frecce al proprio arco ma, a mio avviso, riesce ad assolvere al compito di intrattenere il pubblico, soprattutto quello meno avvezzo al genere.
Tanto per flexare, ho visto il film in inglese. E secondo me cambia il giudizio, perchè di fatto qui siamo di fronte ad un film che vuole presentare il personaggio di padre Armoth. L'impressione è che vogliano aprire una saga tipo Conjiuring con i coniugi Warren, però con un taglio più simile ad Hellboy, unpò fantastico. E infatti il film si regge sull'interpretazione di Russell, che giogionegga alternando l'inglese con accento straniero all'italiano riempiendo tutte le scene con la propria stazza e giovialità ed humor richiesti dal personaggio. Non so come sia il doppiaggio, ma già il fatto di perdere l'alternanza delle lingue fa perdere tantissimo all'efficacia interpretativa di Crowe. Il taglio è un pò da film horror di serie b, veramente lineare.
Peccato. Visto il materiale di partenza, poteva uscirne fuori un film interessante, di registro realistico, magari giocato sull'ambiguità della possessione, che facesse vedere al pubblico chi si rivolge ancora dall'esorcista negli anni 2000, e quanto la realtà - ovviamente filtrata dal racconti di Amorth nei suoi libri - sia distante da quella fissata nell'immaginario collettivo da Friedkin. Si é scelta invece la baracconata farsesca. L'impressione data é di assistere a Constatine, con il fisicato Keanu Reeves sostituito da un frate paciocco e corpulento (ma il vero padre Amorth ha mai avuto questa barba? L'iconografia ricorda più padre Pio). Purtroppo, rispetto ad altri film simili, la produzione é davvero scadente, e nemmeno il prendersi molto poco sul serio salva la baracca.
Per chi fosse realmente interessato al tema, consiglio la lettura di "Il rito" di Matt Baglio.
L'ho visto in lingua originale. Esileranti i risultati di costirngere tutti gli attori a parlare italiano sin dalle prime battute, per poi scordarsi di ogni logica narrativa e fargli parlare inglese per larghi tratti della seconda metà del film.
Film orribile, che non rispecchia assolutamente quello che è stato Padre Amorth, da evitare. "L'esorcismo così rappresentato diventa uno spettacolo finalizzato a suscitare forti e malsane emozioni, grazie ad una scenografia cupa, con effetti sonori tali da suscitare soltanto ansia, inquietudine e paura nello spettatore. Il risultato finale è di infondere la convinzione che l'esorcismo sia un fenomeno abnorme, mostruoso e pauroso, il cui unico protagonista è il demonio, le cui reazioni violente si possono fronteggiare con grande difficoltà; il che è l'esatto contrario di ciò che si verifica nel contesto dell'esorcismo celebrato nella Chiesa Cattolica in obbedienza alle direttive da essa impartite". Associazione Internazionale degli Esorcisti
In un miscuglio di storia vera e leggenda il solito film sull'esorcista di turno. Molto porta alla mente "Il nome della rosa", ma ovviamente il paragone è inesistente. Qui è tutto mediocre, compreso Crowe a tratti quasi ridicolo.