Un maturo professore universitario per rimanere vicino a Doleres, la figlia quindicenne della sua padrona di casa della quale si é innamorato, ne sposa la madre. Quando a causa di un incidente stradale rimane vedovo, può finalmente realizzare il suo sogno, ma la sua gelosia renderà questa unione impossibile.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Uno dei principali meriti di Kubrick è stato senz'altro quello di riuscire a intuire quali potessero essere i migliori soggetti da trasformare in opere visivamente intense nella trasposizione di profonde tematiche. Poi ci riusciva e spesso li migliorava pure, ma questo è un discorso a parte. A mio avviso, fermarsi all'aspetto pressoché pederasta della storia, sarebbe oltremodo superficiale. Certo, è senz'altro un elemento di notevole peso, ancor di più in quegli anni, ma lo vedo come funzionale alla reale manifestazione proposta: lo spaesamento, annebbiamento mentale, alienazione progressiva e ineluttabile che condurrà il protagonista allo sbando, ben al di sotto della dignità intellettuale, culturale e apparentemente morale che lo contraddistingueva. Humbert alias Quilty: estrinsecazione bizzarra della medesima personalità, incline unicamente al soddisfacimento della bramosia nei confronti di Lolita, o ancora meglio, dell'idea che essa rappresenta. Un alter ego disturbante e grottesco, caricatura delle angosce di Humbert, tanto da poter immaginare che Quilty possa anche essere semplicemente nella sua mente. Il finale è simbolico:
una volta arresosi al rifiuto di Lolita, si reca a casa di Quilty, anch'egli allo sbando, ubriaco in una casa a soqquadro, tra quadri e tavoli da ping pong, gli spara...o si spara, si potrebbe figurare?