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Facciamo una precisazione, Lazarus project e' del 2008... Shutter Island esce solo nel 2010.
Detto ciò, la principale sfortuna di questo interessante soggetto e' quella di essere stato girato con un budget risotto e di essere passato praticamente in sordina, uscito in Italia addirittura direttamente in home video. Sul finale felice avrei qualcosa da ridire. Insomma, non è che il regista, autore anche della storia, non sia stato all'altezza. E' che in America non è concesso a tutti avere carta bianca per le idee, soldi a vagonate e fortuna distributiva.
Il film in se e per se, e' appunto interessante. Ma si nota chiaramente, a visione ultimata, lo sforzo produttivo esile e stiracchiato, per non parlare dell'epilogo che a mio parere, tanto risulta appiccicato che mi fa credere che sia stato cambiato appositamente visto il clamore di Shutter Island.
Inizialmente intrigante, pian piano la trama si appiattisce, perde mordente e appare un pò farfugliata e pasticciata. Un pò drammatico, un pò thriller, un pò horror... non si capisce bene dove il regista voglia andare a parare. Nel complesso, è un film di seconda fascia, guardabile ma ampiamente trascurabile.
L'ingranaggio funziona bene, la tensione e il mistero restano alti fino alla fine. Niente effettacci né inutili spargimenti di sangue, questo thriller-drama gioca tutto su risvolti psicologici. E, a mio avviso, lo fa bene. Assolutamente inspiegabili, per me, i voti bassi che ha ricevuto. Da vedere.
l inizio è un po troppo sbrigativo anche se buono come inizio e la parte centrale del film un po noiosina...anche se nel complesso il film è riuscito...bella storia,bella la morale sopratutto...unico neo...non mi ha convinto molto paul walker...
Sebbene non troppo originale la trama si rivela inizialmente interessante peccato che la sceneggiatura inizia dopo circa 20 minuti a far acqua da tutte le parti. Inoltre il volto non troppo carismatico di Walker non aiuta il film a decollare. Peccato, un'occasione sprecata.
A fare generalmente un film su tutto c'è la trama, dopo il titolo, a prescindere dagli attori è ciò che salta concretamente ed istantaneamente agli occhi è quella infarinatura narrativa che fa capire se un film da parte dello spettatore deve essere visto e soprattutto come deve essere visto… "The Lazarus project" ha il vantaggio di presentare quindi una bella trama iniziale che spinge con la mente i cinefili quasi ad associare, in modo vago (ovviamente!), in un primo momento il prodotto a pellicole come "L'uomo senza sonno", "Strade Perdute", "M.Drive", "Allucinazione Perversa" e così via… Insomma "The Lazarus project" sul piano narrativo/dinamico con il concetto della "seconda vita" e/o di vita parallela all'inizio appassiona…
Il film di John Glenn comunque impiega veramente poco a farsi etichettare come film di seconda fascia, già la confezione tecnica (attori, fotografia) non sono all'altezza; la narrazione interessante come detto all'inizio perde verve, si appiattisce e risulta essere persino irritante nella sua confusione, insomma la regia in modo (forse) involontario dirama "The Lazarus project" sull' Horror fino al Drammatico! Da notare quindi molta confusione e poca concretezza, troppi episodi astrusi senza una ferrea spiegazione; non si riesce ad intuire pienamente il pastrocchio pseudo concettuale di Glenn, il tutto potrebbe essere un sogno pre - morte e/o un qualcosa del genere, il finale allora potrebbe rappresentare un disegno a lieto fine solo nella sfera teorica e praticamente irrealizzabile; tutte teorie forzate e lacunose per un film che non entusiasma con un disegno troppo grande e presumibilmente troppo sofisticato da mandare in porto.
La storia è abbastanza originale, il film ben realizzato. I capolavori sono un'altra cosa ma comunque si può guardare se si ama il genere. Ben recitato e non annoia anche perché abbastanza corto. Sufficienza piena.
Rimane nella mediocrità un'idea carina ma stra-abusata ormai nel mondo di cellulosa. Poi sinceramente me lo aspettavo un pò più teso ed action alla fine un sacco di discorsi bla,bla,bla e non si va a parare da nessuna parte. Oltretutto il finale (scontato) è oltremodo impossibile, quasi da fantascienza. In definitiva l'ho trovato trascurabile.
La partenza è insopportabilmente retorica e noiosa,la parte centrale è altrettanto soporifera nonostante qualche curiosità la riesca a indurre.Il colpo di scena finale è invece deprimente,tanto quanto l’epilogo,per nulla plausibile.”The Lazarus Project” è un film dalla confezione professionale in cui non sono mai riscontrabili il classico colpo di scena o il cambio di marcia che possano rendere la pellicola degna di interesse.L’intrigo in cui viene catapultato il protagonista è reso in maniera insipida,gli indizi presentati non sono mai all’altezza,di conseguenza la storia non decolla ,trascinandosi stancamente tanto quanto il suo protagonista,l’attonito Paul Walker,il quale non riesce a dare concretezza agli enormi interrogativi che per forza di cose dovrebbe porsi.Sono poi molte le appendici aperte e chiuse in maniera sbrigativa e troppo fantasiosa,le spiegazioni risultano molto meno intriganti di quanto si potesse presumere e il potenziale di partenza viene disperso con una facilità disarmante. Molto brutto,giustamente passato inosservato.
Resta nel mistero per quanto basta, dando allo spettatore la certezza di quello che ha visto per poi invece iniziare a calare i dubbi sulla realtà dei fatti narrati. Non una grande trama, ma un storia ben strutturata e proposta. Ci sono delle piccole incongruenze, ma per la storia passano.
Questo film parte decisamente bene, promette adrenalina anche se sa di già visto, poi inizia la caduta libera nella mediocrità e nello stra scontato, in ultimo è veramente sbrigativo e risulta la brutta copia di altri film sicuramente meglio riusciti.
si faccia passare l'idea di condannare chi è già condannato in un posto d'oblio di "recupero" dove piuttosto che rieducare le persone le si faccia credere che le persone che amano siano morte.
Ma il risvolto del film è chiaro dal primo minuto e col passare del tempo cresce solo la noia fino al telefonato finale.Di gran lunga evitabile.