happy family regia di Gabriele Salvatores Italia 2010
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happy family (2010)

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locandina del film HAPPY FAMILY

Titolo Originale: HAPPY FAMILY

RegiaGabriele Salvatores

InterpretiMargherita Buy, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Fabio De Luigi, Carla Signoris, Valeria Bilello, Gianmaria Biancuzzi

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 2010
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 2010

•  Altri film di Gabriele Salvatores

Trama del film Happy family

I destini di due famiglie si incrociano a causa dei figli quindicenni caparbiamente decisi a sposarsi.

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Voto Visitatori:   6,55 / 10 (109 voti)6,55Grafico
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Voti e commenti su Happy family, 109 opinioni inserite

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dagon  @  05/04/2010 23:59:28
   7 / 10
una sorta de "i Tenenbaum" all'italiana, di certo il regista ha girato questo "happy family" avendo ben presente il film di Anderson. Non del tutto riuscito, accosta delle intuizioni notevoli a dei momenti più fiacchi e meno riusciti. Comunque Salvatores, almeno, è uno dei pochissimi in Italia che prova a fare qualcosa di diverso e a spaziare tra i generi.

morgana2009  @  05/04/2010 21:16:35
   8½ / 10
Salvatores ci regala una divertente commedia ai limiti del surreale, in un'atmosfera tipicamente milanese, con un racconto fuori dagli schemi e un cast di attori davvero brillanti, su tutti spicca Fabio De Luigi, finalmente non più relegato in ruoli da cinepanettone.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/04/2010 20:11:50
   7½ / 10
In una Milano quasi innaturale dai colori caldi, una città più idealizzata che reale, si snocciola la vicenda pirandelliana di un autore alle prese con la sceneggiatura del suo ipotetico film (d'autore, ma che incassi bene). E' un film divertente quello di Salvatores che conferma la buona annata di commedie che il cinema italiano ha distribuito ed anche in questo caso c'è la prova corale del cast a dare freschezza alla pellicola, con personaggi ben caratterizzati e dialoghi brillanti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  05/04/2010 00:09:12
   8½ / 10
Pirandello, Anderson, Allen,...? Sì, certo, le citazioni e i rimandi colti possono essere tanti ma non sono assolutamente all'altezza di quello che in realtà il film dice con spassosissima nonchalance e con un gusto per l'assurdo che sfiora il grottesco. Peccato solo che la seconda parte non stia allo stesso indiavolatissimo ritmo della prima, altrimenti saremmo di fronte a un autentico capolavoro!
Ma cosa c'è di "happy" in famiglie composte di gente talmente frustrata e sconclusionata da percepire le proprie miserrime fobie come ben superiori alle reali, oggettive disgrazie della vita? Questo è il vero punto di forza del film di Salvatores che non mi sembra sia stato colto dai commenti precedenti. Eppure è proprio nell'indugiare sul grottesco che il film dà il meglio di sé strappando sonore risate ma facendoci specchiare nella piccolezza di questi personaggi che vagano in cerca di un autore non certo perché dilaniati da drammi esistenziali come in Pirandello, ma semplicemente perché "vogliono un finale, come piace anche al pubblico". Non si può non notare quanta graffiante ironia ci sia in questo gioco che mette a nudo l'Italietta del 2010, fatta di persone senza tanti attributi alle quali la vita scivola via senza troppo accorgersene perché troppo impegnate a guardarsi l'ombelico.
Grandioso il cast, su tutti Bentivoglio e l'odiosissimo ragazzino gay Filippo, ma che dire anche dei due coprotagonisti e di una Margherita Buy che quando non viene chiamata a fare l'isterica a ogni costo, sa dare il meglio del meglio di sé (la ricordate in "Fuori dal mondo" o nel recente "Lo spazio bianco"?). Abatantuono è in stato di grazia riuscendo a dare spessore al più inconsistente dei personaggi che sia mai stato chiamato a tratteggiare. E che dire della nonna, gioiosa malata di Alzheimer ossessionata dai gamberetti?...
Come sempre nei film di Salvatores, grande cura e grande pregio vengono riservati alla fotografia, qui a livelli straordinari: stupefacente questa Milano giallo-rossa su cui insiste un cielo azzurrissimo. E che dire della memorabile sequenza del Concerto di Chopin sulla cui tastiera si incastonano flash in bianco e nero di rara bellezza della città meneghina colta nei suoi aspetti più quotidianamente drammatici e intimi? Credetemi, quella sequenza vale da sola il prezzo del biglietto.
Nota di ulteriore merito, una colonna sonora che oscilla tra i Simon&Garfunkel vinilici d'annata ("che nessuno ascolta più") e l'immenso Chopin del concerto n.20.
Linguaggio e metalinguaggio si inseguono continuamente superandosi l'uno con l'altro fino a schiantarsi nel sognante protagonista, capriccioso demiurgo di bassissimo profilo irrimediabilmente incapace di affrontare anche il timidissimo "approccio ciclistico" con la sua avvenente vicina: l'Italia delle paure che vota Lega o che si astiene è tutta qua, in un ideale riassunto grottesco delle tante (belle) commedie recenti che la raccontano al cinema.

3 risposte al commento
Ultima risposta 19/04/2010 22.20.44
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antigone  @  04/04/2010 11:49:08
   7½ / 10
Devo dire che mi è proprio piaciuto.
Temevo delusioni, avendo visto e gustato il testo a teatro qualche anno fa, invece mi sono dovuta ricredere.
Il testo è utilizzato nella sua integrità, senza tagli ed innovazioni per quel che riguarda trama e personaggi, però Salvatores ci ha messo del suo e si vede.
Vale certamente il prezzo del biglietto solo la Milano che fa da scenario alla storia, con queste inquadrature metafisiche e un cielo di un blu manzoniano.
Un grande atto d'amore verso la città.

jiko  @  03/04/2010 11:43:34
   9 / 10
Una divertente commedia che fa ridere di gusto e in maniera intelligente, con molte citazioni e riferimenti ai film di Wes Anderson e Woody Allen. Salvatores confeziona una brillante e divertente commedia sulla famiglia allargata, senza i toni "urlati" dei film di Muccino. Abatantuono irresistibile come sempre, un cast ben assortito, bellissima anche la colonna sonora di Simon & Garfunkel.

Mattross  @  03/04/2010 09:41:00
   8 / 10
Il film io l'ho trovato delizioso e divertente. I duetti tra Bentivoglio e Abatantuono esilaranti. Mi sembra che Salvatores attraverso un gioco gustoso di citazioni e rimandi abbia voluto omaggiare il cinema che lui ama. Finalmente un regista che prova ad osare qualcosa di diverso.

FABRIT  @  03/04/2010 01:30:58
   4 / 10
Come sono lontani i tempi di Mediterraneo e Marrakech Express,quando Salvatores era nel suo momento forse migliore,e sfornava dei film indimenticabili!Che malinconia!e dove è finito diego abatantuono, ormai da troppi anni ridotto a fare sempre la macchietta di se stesso??il film poteva essere originale,i malesseri di oggi,internet,facebook,la solitudine,ma il tutto è sviluppato in maniera troppo banale,scontata e noiosa!e tutto il cast,compreso De Luigi,risultano davvero mal sfruttati.Molto deludente,soprattutto dopo aver letto certi commenti esaltanti,io di esaltante non ci ho trovato davvero nulla in questo film!A parte la Bilello,bella e brava,ma meritava un film migliore.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  03/04/2010 01:21:27
   5½ / 10
Il giochino metacinematografico di Salvatores è un insieme di sketches buoni per un corto o una rappresentazione teatrale, da cui infatti è tratto.

Tautotes  @  02/04/2010 12:30:57
   5 / 10
Si salvano solo De Luigi, Abatantuono e Bentivoglio. Per il resto film assolutamente piatto, poche risate, storia banale, molto meglio Mine Vaganti.

annab  @  02/04/2010 12:28:47
   9 / 10
Era da tempo che non uscivo dal cinema con un così forte senso di soddisfazione. Incantata. Da tutto, dalla regia, dagli attori, dalla fotografia... Ho sorriso e mi sono commossa. Questo film non mi è scivolato addosso una volta rientrata in macchina, ma mi è rimasto dentro e si inserisce prepotentemente nella mia personalissima classifica dei film più belli che abbia mai visto.

liga1976  @  01/04/2010 19:02:47
   5 / 10
Ero entrato in sala molto fiducioso spinto dai commenti presenti su questo forum......ne sono uscito molto deluso, si ride veramente poco, non che ero entrato in sala pensando di stramazzare a terra dalle risate, però nemmeno così, storia a tratti lenta e prevedibile. DELUSIONE.

Luca Pepas  @  01/04/2010 15:25:27
   6 / 10
Non mi ha entusiasmato, ho riso poche volte.

junior86  @  01/04/2010 08:34:53
   8 / 10
Mi sento di dare un 8 a questo film di Salvatores.
Forse la trama non è originalissima, ma è davvero molto originale la struttura del film, le inquadrature, i frequenti dialoghi rivolti alla telecamere di ogni singolo protagonista (cosa che non mi è mai piaciuta nei film, ma in questo non mi ha dato fastidio!).
Una commedia davvero divertente e ben fatta, merito soprattutto del grande cast di cui è composta...in primis Fabio De Luigi che è davvero simpatico!


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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  31/03/2010 23:16:54
   7½ / 10
Il nuovo di Gabriele Salvatores, tornato alla regia, dopo il deludente "Come Dio comanda" segna l'abbandono, almeno temporaneo, del noir e di Niccolò Ammaniti e il grande ritorno alla commedia. "Happy familuy" narra in modo gioviale, a tratti comico (non mancano le risate, in particolare durante la cena a casa dell'avvocato Vincenzo - Fabrizio Bentivoglio) le alterne vicende di due famiglie milanesi i cui figli, appena sedicenni, sono intenzionati a sposarsi. Sotto il profilo delle interpretazioni, oggettivamente bisogna dire che le scelte del regista sono indovinate, in particolare per Diego Abantuono che sciorina una sequela di battute devastanti (su tutte "lucidalabrador"), mentre la scenggiatura è assolutamente coraggiosa per l'assoluta piattezza a cui le commedie italiane ci hanno abituato, salvo alcune rare eccezioni; Salvatores, infatti, prende a piene mani da tutto il suo bagaglio cinefilo per concludere un pò alla "Soliti sospetti", ma con una straordinaria citazionde dl grande Groucho Marx. Il reso lo fanno una fotografia senza dubbio bellissima, in particolare quando Caterina (Valeria Bilello) suona i "notturni" di Chopin e sullo schermo partono le immagini in bianco e nero di una Milano incredibilmente misteriosa e da scoprire alla presa con i "lavatori" della notte (oggettivamente soltanto questi minuti valgono il prezzo del biglietto) e le trovate di Salvatores come la fine anticipata del film, gli attori che escono addirittura dal monitor di Ezio (un Fabio De Luigi tutto sommato bravino) e che coinvolgono il loro storymaker direttamente nelle vicende che li coinvolgono, dopo un incidente in bicicletta con Margherita Buy. Concludendo, "Happy familiy" è una commedia italiana assolutamente godibile come da un pò di tempo non se vedevano; si vede il tocco del regista che fa di questo film una summa del suo cinema: il personaggio interpretato da Abatantuono è stato in Marocco (e chiede a Bentivoglio se l'ha già visto lì), magari a Marrakesh (Express?), in Messico (Puerto Escondido), a fare il dj a Ibiza (Amnesia).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  31/03/2010 18:44:26
   7 / 10
Concordo completamente con i miei amici con la stella (a parte uno).

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  31/03/2010 18:00:24
   7½ / 10
Concordo completamente con i miei Amici Pasionaria, Jelly e kow: l'ultimo Salvatores si risolleva dalle sabbie mobili dei suoi poco memorabili lavori precedenti e sforna una commedia in cui i richiami a Pirandello e Wes Anderson sono palesi e davvero riusciti.
"Happy family" è un film in cui si ride davvero, sia per il tono complessivamente leggero e giocoso, sia per alcune situazioni esilaranti come quella della massaggiatrice e del criceto.
E non manca un tributo alla città del regista, una Milano che sembra perfino affascinante, in parte sognante e caricaturale e in parte cosmopolita nelle inquadrature notturne che fanno da sottofondo al concerto per piano di Caterina.
La sceneggiatura, tratta da un testo teatrale, non tradisce le sue origini e delinea una serie di personaggi (giustamente in cerca di autore o, meglio, in cerca di un destino scritto dall'autore, visto che non sono capaci di recitare senza un copione) deliziosi, interpretati in parte dagli attori feticcio del regista, in parte da nuove entrate che arricchiscono il cast.
Menzione speciale per la fotografia: un capolavoro di colori e saturazione.
Ulteriore chicca il finale, in cui si ricostruiscono i pezzi della narrazione.
Le pecche sono alcune marchette evidenti (Intimissimi su tutte) e una certa dose di paraculismo, che però scivola via in una risata.
Bravò!

PS: Ah, volevo specificare che la Bilello è veramente fi.ga.

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Ultima risposta 15/04/2010 19.42.18
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willard  @  31/03/2010 15:36:20
   7 / 10
Pellicola di estrazione teatrale, la sceneggiatura è tratta infatti da una piece teatrale. Commedia surreale con personaggi volutamente caricaturali che in un racconto film nel film incarnano le paranoie e i mali del nostro tempo, osservati con occhi cinico e disincantato. Simpatico Fabio De Luigi, come al solito, Abantantuono sa fare solo l'Abatantuono, Bentivoglio triste e sornione, Margherita Buy sempre in parte, brava Carla Signoris, oltre ad un contorno di piacevoli giovani attori che completano la "famiglia felice".
Certo siamo lontani dai vertici toccati da Salvatores in passato ma, come dice il voto che ho assegnato, vale la pena vederlo.
;-)

Gruppo COLLABORATORI paul  @  31/03/2010 10:59:44
   5½ / 10
Non mi ha convinto. Salvatores quando si prende sul serio (e non è di rado in questo film) risulta a mio personale avviso addirittura insopportabile, quando invece (in)volontariamente non lo fa, la storia assume dei connotati piacevoli, che non strabordano. Non è metacinema, non credo nemmeno fosse l'intenzione, ma nemmeno originale: gli attori sembrano svolgere il loro compitino senza entusiasmo, ed il finale può apparire a prima vista originale ma poi se ci si riflette è anche abbastanza scontato.
Eccezionale invece la fotografia del sottovalutatissimo Italo Petriccione, che cambia densità e colore a seconda delle situazioni.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/03/2010 18.47.47
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  31/03/2010 09:21:29
   7 / 10
Salvatores è bravo e lo conferma con questo ritorno alla commedia, genere che forse più gli si addice, dopo l’incerto esito del suo ultimo lavoro. Una commedia anomala per le sue corde, cinema che parla di cinema con un briciolo di riferimento autobiografico e tanti richiami cinematografici, ovviamente, da Allen a Anderson, passando da idee prese da cult come I soliti sospetti ( gli oggetti di casa ispiratori e poi protagonisti della storia). Resta fedele a se stesso nella scelta dei personaggi e nel delinearne le dinamiche relazionali, anche se( bisogna dirlo) potrebbe smetterla di attribuire all’amico Abatantuono in ogni film il ruolo dell’accanito fumatore di canne ( da Marrakesch in poi…).
E’ forte l’impressione che Salvatores si sia divertito come un ragazzino e dal film trasudano le sue passioni, quella per il cinema prima di tutto, ma anche quella per i suoi attori e per i suoi amici, probabilmente anche quella per la sua Milano, fotografata in modo sublime da non sembrare reale.
Gli interpreti sono bravi e spontanei, sempre carismatico Bentivoglio, si fa notare la brillantezza isterica e autoironica di Carla Signoris , davvero simpatica, Fabio De Luigi se la cava alla grande.
Tutto ben miscelato su un gioco cromatico davvero azzeccato, l’attenta scelta dei colori mi ha fatto pensare al mio amato Almodòvar, e accarezzato dalle note dolcemente malinconiche di Simon e Gerfunkel.

2 risposte al commento
Ultima risposta 31/03/2010 18.56.12
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Invia una mail all'autore del commento ziotony  @  30/03/2010 18:02:26
   7½ / 10
Chi ama il cinema avrà notato sicuramente analogie con i grandi del cinema e numerose citazioni in questo film, è un film coraggioso per l'Italia, non me l'aspettavo e devo dire che è stata proprio una bella sorpresa . Bravissimi e spassosi tutti e una bella colonna sonora, tutto fatto con molta classe e curatissima la fotografia . BRAVI

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  29/03/2010 11:45:33
   7 / 10
Graziosissima commedia a carte scoperte di Salvatores, che rialza la testa dopo il pessimo "Come di0 comanda" grazie alla sceneggiatura di un ragazzo vincitore di un premio cinematografico. Molto facili i riferimenti a Pirandello, e proprio le parti metacinematografiche sono quelle che funzionano di meno: troppo sempliciotte per raggiungere l'obiettivo, soprattutto nella seconda metà del film. Però i personaggi sono azzeccati e si ride sul serio, anche in modo pecoreccio ma intelligente (come nella parte della massaggiatrice cinese).
Certo, il citazionismo si spreca (oltre a Pirandello, tutto l'impianto familiare è preso esattamente da Wes Anderson ed i suoi tenebaum, e non si perde occasione per riproporre la classica battuta de "Il sorpasso" di Risi: "perbacco, bella donna", dopo pesanti insulti alla madre dell'interlocutore), però Salvatores lo dichiara senza remore, ed alla fine questo atteggiamento paga.
Molto bravi tutti i protagonisti (la Bilello, poi, è incantevole), con nota di merito al sempre eccellente Bentivoglio.
Strepitosa come sempre la tavolozza di colori di cui dispone Italo Petriccione, che si conferma il miglior direttore della fotografia che abbiamo in Italia.
Ah, un'ultima cosa: che bellezza vedere un film italiano senza essere bombardati da pubblicità nemmeno troppo occulte di automobili, acque minerali, banche, computer e cellulari. Può piacere o meno, ma Salvatores fa ancora cinema per il gusto di fare film e non marchette.

18 risposte al commento
Ultima risposta 03/04/2010 18.10.40
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*-sky-*  @  28/03/2010 21:00:13
   6½ / 10
è un film carino, ci sono delle scene divertenti,,

riccardo181  @  28/03/2010 10:36:52
   7½ / 10
Ottimo film...

coinvolgente per 3/4 della durata...un po monotono il finale..
da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/03/2010 01:46:05
   7 / 10
E' un momento felice per la commedia italiana. A parte il fatto che la leggerezza (specie se filtrata da un'ambizione comunque fortemente repressa) è un'arma a doppio taglio. Film molto Pirandelliano, questo di Salvatores, ma anche un'incrocio attendibile tra Woody Allen e l'intellettualismo grottesco di Wes Anderson. Ho avuto la sensazione che tra i parametri di questo Block Notes di un regista (Salvatores non Fellini!) si celino i consueti clichè della sua filmografia (il solìto reducismo generazionale, le solìte canne, le solìte frustazioni artistiche), tuttavia il film funziona e, soprattutto nella prima parte, il gioco è talmente scoperto da risultare in più occasioni davvero esilarante.
Omaggio parziale o incompiuto sulla Milano egoista e monolitica di oggi (notevole il monologo iniziale di Fabio De Luigi in puro stile Irvine Welsh) "Happy family" ha però i suoi momenti migliori proprio nell'inedita "fotografia" della città, come se quel mondo esterno ed esteriore riconoscesse l'illusione di essere parte integrante della storia e delle sue potenzialità
E' proprio questo tipo di approccio stilistico a rendermi diffidente, perchè avrei voluto vedere la storia "aprirsi" anche alla realtà che la circonda nella dimensione sperimentale di un cineasta comunque (ancora) spiazzante.
Tuttavia un film garbato di cui conservo ameni ricordi di schizzi inediti, di "scarti" più preziosi di quanto si creda

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/05/2010 02.15.29
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filobor7  @  27/03/2010 17:15:02
   7 / 10
Buon film.

Attori simpatici, ma non so se per scelta o per necessità, fanno sempre le stesse parti in cui siamo abituati a vederli in azione. E' un limite o una ricchezza? Ditemelo voi. In ogni film italiano ricadiamo sempre nelle solite maschere...

Uniche eccezioni positive Bentivoglio che interpreta benissimo l'alto borghese milanese e il giovanissimo attore che interpreta filippo(ma qui forse il merito è anche del casting che l'ha scelto).

Bellissime le location, sono milanese, e devo dire che il film è anche un atto d'amore nei confronti di Milano, le immagini in b/n della milano di notte scandite dalle note dei notturni di chopin sono autentica poesia.
Le due case, il loft del protagonista e la casa altoborghese, sedi di buona parte del film sono magnifiche, molte volte la scenografia nei film è sottovalutata, ma secondo me in questo caso diventa elemento fondamentale.

Fotografia ineccepibile, i colori della primavera/estate milanese qualche volta sono proprio così saturi e caldi(sarà merito dello smog di una delle città più inquinate del mondo?evito polemiche politiche anche se la tentazione è forte...)

Il difetto principale e che tutto è un po' già visto, i clichè della classica commedia "alla Salvatores" si ripetono(sempre piacevoli), ma si ripetono.

Poi nello spoiler un altro motivo del mio voto non altissimo.

Comunque un film da vedere, non necessariamente al cinema.

Baci, Bor7

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Vegetable man  @  27/03/2010 17:00:28
   7 / 10
Beh, almeno Salvatores è un regista che sa OSARE, e non si rifugia nella solita provinciale commedia dei sentimenti all'italiana.
In un certo senso, gli ingredienti sono proprio quelli: ma se non altro, sono miscelati con un che di originale, in virtù di un gioco narratore-personaggi narrati di sapore pirandelliano, con un Abatantuono satiresco ma assolutamente spassoso nei suoi improbabili duetti con Bentivoglio.
Insomma, nulla di eccezionale, ma si lascia vedere per una serata divertente.

Yat81  @  27/03/2010 13:43:28
   7 / 10
Ambientato in una Milano affascinante e a tratti poetica,cioè la Milano che esiste nel mondo favole,Salvatores crea questa commedia sulla "paura di essere felici", a tratti divertente,non originale ma conforme al suo stile.
E' una commedia che racconta la vita come se fosse un film.
Oppure è un film che racconta la vita come se fosse una commedia.
Per usare un eufemismo non è il Salvatores ai suoi massimi livelli,ma merita comunque un 7.Sufficienti/Buone le interpretazioni degli attori.

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simonssj  @  27/03/2010 09:28:57
   8½ / 10
La dimostrazione che in Italia il Cinema SI PUO' FARE! Altro che, se si può fare, se si vuole! Alla faccia dei gufi e dei "mocciosi" (mocciani? moccini?)


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