il cattivo tenente regia di Abel Ferrara USA 1992
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il cattivo tenente (1992)

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locandina del film IL CATTIVO TENENTE

Titolo Originale: THE BAD LIEUTENANT

RegiaAbel Ferrara

InterpretiHarvey Keitel, Brian McElroy, Frankie Acciarito, Peggy Gormley, Stella Keitel, Dana Dee

Durata: h 1.38
NazionalitàUSA 1992
Generenoir
Al cinema nell'Agosto 1992

•  Altri film di Abel Ferrara

Trama del film Il cattivo tenente

Un poliziotto corrotto e amorale con problemi di alcool e droga, vede la possibilità di una redenzione quando gli viene affidato un caso di stupro ad una suora...

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Voto Visitatori:   7,72 / 10 (125 voti)7,72Grafico
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Voti e commenti su Il cattivo tenente, 125 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/10/2009 20:57:25
   6 / 10
Un anti-eroe per eccellenza che cerca la sua redenzione aiutando una suora...ma la sua concezione di "aiuto" non è la semplice vendetta che vorrebbe adottare sui carnefici...c'è molto di piu' sopra la sua testa solo che non riesce a vederlo...il cammino è offuscato dalla droga,dalle scommesse e da molti altri vizi!
Peccato che il film non si occupi molto bene del materiale psicologico che aveva a disposizione...Keitel per quanto bravo sia non riesce a trasformare il suo personaggio e il film finisce come tutti si aspettano!
Forse nelle mani di un regista piu' capace sarebbe venuto fuori un film migliore...
Oltraggioso ma solo fine a se stesso...
incompiuto!

BrundleFly  @  28/09/2009 00:40:21
   5 / 10
Il film è crudo e si avvale di un'ottima regia e di un interpretazione magistrale di Keitel, ma la trama è quasi inesistente e ripetitiva: droga-alchol-scommesse-droga-alchol-scommesse..e così via fino ad un finale che non poteva che essere quello che ci si asetta fin dall'inizio (

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER).
Per molti sarà un cult, per me è un film che è da vedere una volta e basta.
Noioso!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  23/09/2009 13:12:39
   9 / 10
Crudo, malato, spietato come poche altre pellicole hanno saputo essere.
Il Cattivo Tenente è un viaggio nell'oblio, un oblio così profondo e disperato che rimane impresso nella mente dello spettatore. Non si parla del declino di un singolo uomo, ma del declino di un'intera società incapace di riuscire a comprendere la malvagità e la sconsideratezza delle azioni che quotidianamente compie. Abel Ferrara ha creato una vittima sacrificale che altro non fa che adattarsi alla società in cui vive, che non riesce ad essere diverso dagli altri nonostante il ruolo che svolge. Il protagonista punta il dito verso la propria fede, talmente incomprensibile ai suoi occhi da non riuscire a provare alcuna forma di perdono. Le ambientazioni in cui si svolge l'intera vicenda sono la perfetta rappresentazione dell'animo del protagonista, sembra quasi di rivivere le sensazioni provate nella New York di Taxi Driver.
Harvey Keitel è eccezionale e nonostante la complessità del suo personaggio riesce a calarsi perfettamente nella parte.
La regia di Ferrara poi merita un applauso, così come la sceneggiatura ed il montaggio.
Sicuramente un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  15/09/2009 20:12:34
   8 / 10
Davvero magnifico Il cattivo tenente: un film disperato, la discesa agli inferi di un uomo che, paradossalmente, aspira al divino.
Harvey Keitel è sopra le righe, perfetto, intensissimo nel ruolo di un tenente di polizia che trascina la propria vita in una fogna e, al contempo, cerca una sorta di giustizia per una povera suora stuprata.
Struggente è il contrasto tra gli interni spesso lindi e finanche sacri come una chiesa, e l'anima nera del protagonista, perduto nell'oblio delle droghe, delle perversioni e dei soldi persi alle scommesse.
La regia è sconvolgente: un momtaggio serrato di scene che tolgono il respiro per la loro crudezza.
Decisamente un film splendido.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  06/09/2009 20:00:39
   9 / 10
Sporco, sudicio, puzzolente e, come nel titolo, cattivo.
"Il cattivo tenente" è il film che preferisco di un regista spesso altalenante (in passato), ormai alla frutta (qui, nel presente).
Un grandissimo Keitel vaga per una New York dall'immagine sgranata e dall'enorme fascino abusando del suo potere, tirando coca, seviziando ragazzine. Fra scommesse clandestine e polverine bianche chiede la redenzione a chi del suo mondo proprio non ne fa parte, ma è troppo tardi per uscirne vincitori.
La scena in chiesa, con il tenente che chiede perdono a Cristo, vale da sola l'intera visione.

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Ultima risposta 02/10/2009 17.00.09
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TheLegend  @  02/08/2009 00:10:22
   6 / 10
Il 6 è dovuto alla buona interpretazione di Keitel,per il resto storia praticamente assente e dialoghi inesistenti.
Si assiste solo al lento degrado del protagonista e se ne attende solo la morte.

carriebess  @  20/07/2009 16:13:30
   10 / 10
disperazione allo stato puro.

harvey keitel non recita: è davvero il cattivo tenente.

Invia una mail all'autore del commento RadicalGrinder  @  30/06/2009 04:22:42
   9 / 10
La chiesa è un racket.

pinhead88  @  23/11/2008 19:42:34
   6 / 10
abbastanza noioso,si fa fatica a seguirlo tutto per bene.è considerato un grande cult noir ma io sinceramente non c'ho trovato nulla di speciale,a parte il grande Keitel.
non c'è mai una novità,si vede sempre 'sto poliziotto che si droga,beve e fa scommesse,nient'altro
non è proprio malvagio,ma si poteva fare sicuramente di meglio

somberlain  @  21/09/2008 17:46:43
   8 / 10
Particolarmente crudo e disturbante, Il Cattivo Tenente è un film che riesce a sviscerare il tema della degradazione morale e del peccato in modo molto convincente e verosimile, senza risparmiare particolari dissacranti e osceni difficilmente dimenticabili.
Interessante la contrapposizione tra la figura della suora e quella del protagonista: se da una parte il regista condanna l'amoralità del tenente, dall'altra critica l'eccessiva devozione della religiosa, come se volesse sottolineare la tanto facile quanto ambigua distinzione tra bene e male.
E' un film impegnativo ma che offre importanti spunti di riflessione.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  28/08/2008 12:17:01
   8 / 10
Un’opera di un’amarezza sterminata ma al tempo stesso di estrema speranza. Al centro si pone la vicenda di un uomo abbandonato ai suoi vizi e alle sue debolezze brancolante nel buio della giungla metropolitana, tra l’ipocrisia e l’indifferenza altrui e sotto gli occhi di un Dio (apparentemente?) tacito. Ma anche il cattivo tenente, emblema del soggetto che non persegue nessuna etica non perché ontologicamente malvagio ma perché non ha la forza per farlo, ha la possibilità di redimersi: e questa possibilità gli è offerta non da un’illuminazione proveniente “dall’Alto” (Cristo è immobile e apatico di fronte al grido di disperazione del tenente che, accasciato al suolo della Chiesa, esprime tutto il suo dolore di uomo abbandonato a se stesso senza più fede) ma dal profondo comportamento misericordioso della suora il cui perdono si erge a estremo esempio di moralità quale unica via di salvezza per l’umanità. Così il tenente, toccato nelle corde più intime della propria anima, troverà il modo di riscattarsi ed espiare le proprie colpe nella “salvazione” di due “pecorelle smarrite”, sottraendole all’incombente minaccia del giustizialismo sociale.
Tra la blasfemia e momenti di sublime intensità, “Il cattivo Tenente” sembra muoversi nel solco di “Delitto e castigo”, mostrando come anche il più abietto degli uomini possa redimersi attraverso un atto (sia esso anche l’ultimo compiuto) di elevata carità, e poco importa se sia dettato dalla fede religiosa o, più semplicemente, dalla tensione al Bene. In questo modo, a tutti viene data la possibilità della salvezza, e il “castigo” riveniente dalle proprie cattive azioni si configura come una necessaria espressione di quella stessa salvezza.
Questo connubio tra pessimismo e speranza diventerà più rarefatto nel successivo “The Addiction”, dove prevarrà una visione più nichilista, in cui l’annientamento dell’altro si fa più forte dell’annientamento di sé, e in cui l’atto (ultimo) di fede sembra essere una scelta più obbligata che intimamente sentita.

7HateHeaven  @  25/08/2008 11:55:15
   7½ / 10
Keitel è un grande, sia per come recita, sia per i ruoli che ha accettatto nella sua carriera (fin da 'Main Streets', questa è una dellle sue migliori interpretazioni.
Film assolutamente dissacrante, molto forte e toccante nella sua crudezza.
Ferrara esagera un pò protraendo alcune scene oltre la durata accettabile, rischiando si appesantire troppo la narrazione.
Un film da guardare assolutamente.

DarkRareMirko  @  19/08/2008 12:41:35
   9 / 10
Il miglior film dell'altalenante Ferrara e il ruolo della vita per lo straordinario Keitel, senza dubbio.
Vicenda morbosa, piuttosto eploitativa (vedere scena della chiesa e della masturbazione per convincersene) di un poliziotto corrotto, che farà inoltre la fine del ratto, ma che comunque ha a modo suo un certo sistema di valori, riuscendo a perdonare due ragazzi che hanno sbagliato, e sbagliato in modo orribile.

Film molto religioso nella sua dissacralità, molto vero pur parlando di corruzione e che riesce a dire e a mostrare molto seppur nella sua breve durata.


Consigliatissimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  01/04/2008 23:49:43
   8 / 10
Ferrara riesce a girare film orrendi ed altri veramente toccanti, la cosa assolutamente unica di questo regista è di come, in un modo o nell'altro riesca a non lasciare indifferenti.

Il cattivo tenente è sicuramente il suo piccolo capolavoro, come piccoli, poi, sono i suoi film.
Non nelle tematiche però, sempre alte e profonde, che non sempre riesce a soddisfare.
Nel cattivo tenente c'è un pò di tutto, la critica sociale, l'autodistruzione e sopratutto la ricerca di D,io.

Ferrara non lascia spazio allo spettacolo, creando un film inquietante e sicuramente riuscito che però risulta essere pesante ed eccessivamente lento.

Per la tematica trattata non si poteva fare altrimenti, sinceramente non lo rivedrei, però è veramente un'opera completa.
Harvey Keitel non l'ho mai considerato un bravo attore, più un caratterista, però va detto che sembra essere nato per questa parte

popoviasproni  @  15/03/2008 12:16:42
   7½ / 10
Cruda, morbosa e viscida deriva umana e sociale di un poliziotto corrotto.
Regia asciuttissima per un bravo Keitel.
Fastidioso!

Cliff72  @  05/03/2008 18:03:43
   8 / 10
...un viaggio di sola andata verso il baratro....
Regia essenziale ma intensa, grande interpretazione di Harvey Keitel, forse tra le sue migliori di sempre.
Un film nerissimo, un viaggio senza speranza...un grande film!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  01/03/2008 11:06:33
   8 / 10
Film disturbante, inquietante di Abel Ferrara. "Il cattivo tenente" è la storia di un uomo, un poliziotto corrotto, della sua caduta negli inferi, del suo perdersi totalmente nella parte più sporca di questo mondo cercando di rimanere aggrappato il più possibile ancora ad una vana speranza di giustizia. Un uomo che cerca il riscatto ma non ha la forza né la volontà di trovarlo. Keitel è straordinario, la sua interpretazione è impeccabile.
Ferrara con dialoghi ridotti all'osso e con urla che ghiacciano il sangue, in una New York che raramente si vede così nera, dirige un film imperdibile.

phemt  @  06/02/2008 14:30:07
   8 / 10
Noir a sfondo religioso di Ferrara impreziosito da una prestazione mostruosa da parte di uno straordinario Keitel… Il lento declino di un uomo portato verso l’autodistruzione e ormai perso tra droga, alcool, debiti e perversioni sessuali ben fotografato dall’attento Ferrara che con ritmo lento e pochi dialoghi ci accompagna in questa sua personale discesi verso gli inferi… Eccellente la parte finale! Film cupo che colpisce duro e con forza come un pugno nello stomaco…
Da vedere assolutamente anche solo per rendere giustizia alla prestazione di Keitel…

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  27/01/2008 22:14:13
   9 / 10
Non si può affermare che "Il Cattivo Tenente" sia originale, sotto il punto di vista narrativo "Mean Streets" è superiore, ma riguardo al "come" Ferrara racconta gli eventi è sconvolgente, senza inibizioni di sorta e con uno stile personalissimo che rendono questi film presenze scomode nella cinematografia.
Il paragone con il primo capolavoro di Scorsese è inevitabile, il regista si concede qualche citazione, ma se Scorsese si concentra sull'Umano prendendo la vocazione cattolica come esempio, Ferrara la elegge a tematica dominante regalandoci alcuni fra i minuti più difficili della nostra vita. la fondamentale contraddizione del Cristianesimo, non dell'Uomo: è in questo che i due film, legati da somiglianti e diversissimi personaggi e identico attore (MERAVIGLIOSO), differiscono maggiormente poichè se Scorsese analizzava il rapporto fede-coerenza di vita nell'Uomo, Ferrara analizza fede-coerenza di vita in Dio. Se Dio condiziona a tal punto le nostre vite da permettere che una suora perdoni i propri violentatori allora c'è da farsi qualche domanda su chi è veramente il nostro Dio, quello che è dentro, quello che ci porta a decidere se usare ancora i distintivo per far fuori due ragazzi e appagare la nostra vendetta oppure no, farli salire su un autobus e dargli un'altra possibilità. potrei parlare ore della perfetta simmetria contenutistica di questo film, di quanto questo film è perfetto, ma no, preferisco lasciare adito alla riflessione su un interrogativo che è alla base della comprensione del mistero di Dio.

Sestri Potente  @  01/12/2007 13:39:02
   5 / 10
Mi aspettavo di più da questo film: ottima idea ma poteva essere sviluppata un po' meglio in generale. Alcune scene sono mitiche, come quando il nostro "Tenente" drogato perso si mette a ballare nudo, o quando si masturba vicino alla macchina delle sue ragazze; ma a parte questo davvero non mi ha convinto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  23/11/2007 00:10:51
   9 / 10
"Fammi vedere come succhi il cazz.o"

Un urlo disperato. Straziante, veramente intenso. Un Harvey Keitel divino, di una cattiveria immane, divino. Un film perverso, dove la croce, Cristo, e la cattiveria vanno di pari passo. Abel Ferrara continua a contrapporli per tutta la durata della pellicola. Se ci si presta attenzione il richiamo alla materia religiosa è costante. Anche lo stupro della suora, a mio avviso è estremamente significativo. Una perdita totale di valori umani e religiosi, una discesa verso gli abissi della natura umana. Un distintivo esibito come fosse un lasciapassare per fare tutto ciò che si vuole. L'abuso di potere è continuo. Un delirio di malvagità.
Un uomo, un poliziotto, ma soprattutto un padre di 4 bambini, ridotto ad un violento tossico senza un briciolo di morale. Una parabola autodistruttiva di uno spettro che si aggira tra le vie cittadine, o tra i locali di una chiesa alla ricerca di se stesso, alla ricerca di uan aiuto per ritrovarsi.
La solitudine radicata nell'animo, un film bellissimo.
Abel Ferrara è straordinario, veramente un grande regista. Dopo Fratelli, King New York, Il Cattivo Tenente è un'altra perla nera, se non la più lucente e drammatica.
Straziante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/10/2007 17:24:09
   8 / 10
Abel Ferrara costruisce un film che disturba e colpisce nella malsanità d'ambiente (solo Cruising di Friedkin mi ha disturbato di più) di una New York metropoli malata e senza speranza, dove un Harvey Keitel fornisce una delle più belle interpretazioni della sua carriera riuscendo a coprire con la sua presenza qualche carenza nei dialoghi.

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Ultima risposta 22/09/2009 10.31.15
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marfsime  @  22/09/2007 17:48:57
   8½ / 10
Direi che tutti i commenti precedenti descrivono ottimamente il film. Il declino di un uomo tra droga, alcool, vizio del gioco, perversioni sessuali..un'escalation verso un precipizio senza fine..sino al finale drammatico..con un ultimo e disperato tentativo di redenzione. Ottima pellicola.

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  19/08/2007 12:15:54
   10 / 10
capolavoro noir...
keitel sembra a meta' tra gesu' cristo e il diavolo...
ci regala una delle migliori interpretazioni della storia..

mainoz  @  28/05/2007 10:00:06
   6 / 10
dialoghi 0, gran bel finale ma il resto del film rappresenta la strada verso l'inferno di un polizziotto troppo cattivo e perverso.

Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  27/05/2007 17:01:13
   8 / 10
film straordinario,il miglior keitel che abbia mai visto.era impossibile costruire un finale più bello di questo.complimenti a ferrara per l'ennesima volta

Betelgeuse  @  17/04/2007 13:38:43
   8 / 10
Se voleva sconvolgermi, c'è riuscito.

Mi ha appassionato, nonostante sia tutto sommato lento.
Keitel è un grande. PUNTO.

(Vabbè, quando piange mi fa ridere... :D )

Un film assurdo: un personaggio assurdo.
Una storia di redenzione che solo una mente malata poteva pensare.

Abel Ferrara: me lo devo segnare questo nome!!

PrincipeLinette  @  15/04/2007 22:18:56
   8½ / 10
Un film intelligente, esistenzialisticamente perfetto. Capace di coinvolgere nelle supreme capacità filmiche. Una vicenda reale e vissuta, studiata nella perfetta analisi dell'inquietudine umana. Un richiamo eccellente alle turbolenze psichiche, accompagnate da un uso superbo del richiamo all'intellettualismo di Bukowski. Ferrara presenta un film capace di coinvolgere e tramortire, nello studio della personalità turbata di un uomo al limite tra la vita e la fine. Non solo un film sulla caduta, ma anche una tragedia sulla realtà che viene celata, oscurata perchè scomoda e al di fuori degli schemi. Schemi di vita abnorme e persi nel piacere della fine, dell'autodistruzione, della paura, della redenzione. Una redenzione mai trovata perchè nutrita dal cattivo e dallo strano che vive in lui; in noi! L'immagine non è dell'uomo standard, non del padrone della propria vita, ma è l'immagine dell'uomo perso in sè, smarrito nel labirinto del suo vittimismo e della sua frustrazione. Un malessere insito nell'animo che ripudia la vita ed eccede nell'analisi profonda del truculento, dell'angoscia, del limite. La storia, coinvolge e appassiona, va vissuta non dall'esterno ma dall'interno catapultati nella dimensione che il regista vuole offrire: il malessere, la perdita; appunto il limite.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  03/04/2007 01:12:45
   9 / 10
Un discesa all'inferno senza ritorno,nessuna via di scampo,un pugno nello stomaco firmato da un Abel Ferrara strepitoso....il regista costruisce un film all'isegna dell'eccesso e dell'autodistruzione lungo i percorsi del degrado metropolitano newyorkese:droga,alcol,orge,stupro,prostituzione,furti e violenza gratuita,sono il modo in cui si muove uno straordinario e impareggiabile Harvey Keitel,nei panni di un brutale,insterico e maniacale poliziotto,ossessionato dalla religione e devastato da rimorso e angoscia(spoiler-il monologo dentro la chiesa con la visione di un Cristo immobile e incapace di ascoltare l'urlo di disperazione del protagonista,e'una delle scene piu'belle e intense mai viste in vita mia).Labirintico,claustrofobico e indimenticabile.

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Ultima risposta 28/01/2008 13.52.31
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Constantine  @  01/02/2007 19:44:53
   8 / 10
Crudo, cinico, spiazzante, infernale, vorticosamente amorale. Un film che non può lasciare indifferenti, che fa dell'impatto visivo (grazie a Ferrara) uno dei suoi punti di forza e della sceneggiatura ( meno solida su qualche dialogo e sul continuo rapporto tra l'uomo e D.i.o che non digerisco troppo) massiccia e corposa la sua vera arma in più. Il sontuoso Keitel ci regala una prova da premio oscar a mani basse, il suo personaggio dai primi dieci minuti in avanti: cresce, si evolve, cambia, cade... si inabissa ( il tutto con espressioni e caratterizzazioni fantastiche). Anche la colonna sonora mi è sembrata molto ispirata, forse eccesiva però in alcuni momenti. Finale bellissimo! Nelle conisderazioni finale un film che come dice il commento " Non dovete perderlo" nel bene e nel male... un grande cult.

" Dove cazz.o eri finito?! Dove cazz.o eri finito?! "

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  03/01/2007 22:31:31
   8½ / 10
un urlo di disperazione più nero della pece.
keitel meriterebbe una statua di oro massiccio per la sua prova.

aiemmdv  @  03/01/2007 22:10:33
   5½ / 10
Ad una trama molto interessante e un'ottima descrizione di tutto ciò che puo essere marcio e depravato, non corrsipondono dei dialoghi avvincenti.
Insomma una buona idea mal sviluppata.

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fofa1985  @  29/03/2006 11:32:12
   8 / 10
marcio,psicopatico,drogato,alcolizzato,senza valori,è l'incarnazione stessa della feccia umana.un viaggio verso l'inferno di un poliziotto dannato.però è davvero bello questo film,crudo ma bello.maledetto.

Philanselmo  @  06/12/2005 03:25:02
   9 / 10
Che film!
il vocabolo adatto a descriverlo è MARCIO...si, perchè il protagonista è un antieroe marcio, che opera all'interno di una forza di polizia marcia anch'essa (subito dopo l'omicidio di due ragazze, il tenente e degli agenti suoi amici si disinteressano totalmente del fatto per discutere di scommesse sul baseball), che opera nella marcissima New York.
Folle e azzeccata l'idea di rendere la storia nell'arco temporale delle 7 partite della finale del campionato di baseball, e stupendo lo sviluppo, o meglio, il deteriorare psicofisico del protagonista, lanciato dritto dritto verso l'inferno, in un vortice di alcool droghe demoni e violenza.
Regia d'impatto per Ferrara, abile nel rafforzare le già di per se forti immagini con delle musiche adattissime.
Che dire, non è un capolavoro ed è meglio così, perchè la forza di questo film è la sua essenza di culto, che a film finito ti lascia quella piacevole sensazione di aver assistito ad un gioiello decomposto.
MARCIO E FIERO DI ESSERLO!

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Ultima risposta 06/12/2005 03.31.52
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desi  @  27/08/2005 15:04:26
   6 / 10
Peccato perchè nella sua crudele schiettezza poteva divenire un grande cult.
In effetti secondo una mia opinione l'impresa non è riuscita soprattutto per il vuoto tra i dialoghi che rende sì l'atmosfera più dolorosa, ma ne sacrifica lo spettacolo allo spettatore.
Il risultato è così costituito da lunghe sequenza di noia che ne cancellano la trama.
Keitel eccezionale.
Crudo

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  29/07/2005 13:22:51
   9 / 10
Il film offre diversi spunti di riflessione. Sia da subito chiaro che questo film è un pugno nello stomaco, è un film duro, un viaggio all'inferno, e non è sicuramente facile da digerire. E questo non perchè sia estremamente violento, ma solo perchè colpisce al cuore con la sua crudezza e per l'incredibile interpretazione di Keitel.
In effeti il film potrebbe essere una rilettura del figliol prodigo e la tematica religiosa pervade il film fin dall'inizio. Il cattolicesimo sofferto di Ferrara si esprime in questo film con tutta la veemenza di una invocazione che sembra quasi una bestemmia e trova nel momento della visione mistica il suo climax. Ma questo perchè i personaggi di Ferrara cercano Dio, cercano la luce, ma non la trovano perchè sembra che Dio sia sempre troppo lontano per ascoltarli. Certo, è un film molto triste che spesso lascia disturbati alla fine della visione. Lascia un senso di amaro, come se si sia sofferto durante il film senza però ricevere la benedizione di un finale pacifico, ma questa era proprio l'intenzione degli autori:farci vedere l'inferno con gli occhi di un uomo.
E il finale triste e amaro lo è ancora di più se si pensa che la scena finale è stata girata con una telecamera nascosta. Per chi vuole saperne di più aggiungo un commento con spoiler all'interno della sezione dedicata alle risposte.

3 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2008 12.30.00
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filking  @  06/06/2005 10:48:28
   3 / 10
Keitel sara' anche un bravo attore,ma il film e' troppo negativo,concordo con altri,personalmente non mi ha insegnato un tubazzo di cio' che gia' sapevo,se guardi il TG ce ne sono di queste cose,ma pagare per questo film proprio non ne vale la pena,ci sono migliaia di film drammatici oppure qualcuno noir che sono infinitamente piu' belli,non mi piace.E non lo rivedro' piu'.

Dire non raccomandato e' poco,e' pieno di bei film nel mondo,sceglietene un'altro,io mi sono solo incupito vedendolo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2006 00.14.49
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Kr0nK  @  07/05/2005 04:43:37
   4 / 10
Lento e pesante, totalmente negativo. Il protagonista è nauseante fino all'inverosimile. Immagini troppo crude e trama quasi assente...e troppo cruda. A quanto pare a molti è piaciuto questo film...sarà oggettivamente bello, per me è disgustoso.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/09/2006 17.13.24
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  28/04/2005 17:21:37
   9 / 10
Crudo, ma unico. Grandissima interpretazione del grande Keitel, forse la sua migliore.

Krypto_06  @  20/03/2005 18:24:59
   9 / 10
spudorato, cinico e insensato per i primi 40 minuti......un film che parla di fattanza pesa.....una vita nel clandestino abusando in ogni modo del ruolo che occupi all'interno della società......questo è il personaggio interpretato in modo ottimo, è dire poco, dal'attore principale di cui ora non mi viene il nome che poi sarebbe WOLF in pulp fiction.......film ASSURDO.....da vedere!!!!!!!!!

Invia una mail all'autore del commento Marla Singer  @  25/11/2004 10:15:32
   9 / 10
ma quanto è cinico e cattivo questo film...? almeno quanto è bravo Keitel. uno schiaffo che lascia il segno...

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  17/11/2004 09:41:14
   8 / 10
Film crudo e senza uscita, Keytel nella sua migliore interpretazione e Ferrara veramente ispirato.
Da antalogia le due scene in chiesa, ti rimangono nello stomaco.

dragonfly  @  29/10/2004 21:27:26
   9 / 10
Il capolavoro di un Abel Ferrara in grande stile, gli ho preferito Fratelli.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  03/09/2004 14:09:28
   9 / 10
Splendido film di Ferrara con uno strepitoso Keitel

Blackout  @  30/08/2004 16:28:41
   10 / 10
Film che presenta delle scene pesanti fino all'inverosimile, ma che bello....

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