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Diciamo che la prima parte meritava senza dubbio un voto più alto... di contro, però, la mezz'ora finale uno molto più basso, quindi questo risulta un giusto compromesso. Premesso che le pellicole con protagonisti dei malati terminali risultano sempre piuttosto complicate da realizzare, qui il peggior difetto risiede nell'incapacità della regista di decidere la strada migliore da percorrere. I continui sbalzi tra commedia sentimentale e dramma non fanno bene al risultato finale anzi, corrono il rischio di far passare il male della protagonista in secondo piano, relegandolo a un qualcosa di frivolo. Beh, non dovrebbe proprio essere così. Sprecatissima una buona parte del cast, tra cui Bates e Goldberg, e poco convincente Bernal nel ruolo del medico. La Hudson, invece, alterna momenti di discreta intensità ad altri in cui rischia di far cascare le braccia talmente risulti forzata la sua interpretazione.
Kate Hudson ci ha abituati alle commedie romantiche leggere e vederla in un ruolo più impegnato è una gradevole sorpresa. Purtroppo la storia non si discosta più di tanto dalla commedia sentimentale, anche se l'aggiunta della malattia terminale della protagonista cerca di rendere il tutto meno frivolo, scadendo poi nel banale nella parte centrale. Non mancano, ad onor del vero, momenti emozionalmenti intensi capaci di strappare una lacrima, ma alla fine il tutto ha un sapore agrodolce prevedibile e meno gustoso di quanto ci si aspettasse.
Scoperta della malattia, forte rerazione della protagonista grazie ai propri amici...alcune scene buone tipo quando l'amico le prenota l'accompagnatore ma poi cade in troppi luoghi comuni diventando molto meno toccante rispetto al buon inizio...niente di che, solo triste.
Poco riuscito il tentativo di rendere un film che in realtà è drammatico una commedia,trovo però realistico il modo come si svolge la trama,credo che chi si trova di fronte a un problema del genere reagisca proprio come la protagonista.Ho sperato in un finale diverso ed è forse questo che mi porta ad abbassare il voto,oltre al fatto che tutto mi è sembrato fuorchè una commedia.
Brutto, lacrimevole, stucchevole. Un film che è tutto alla ricerca della lacrima facile. Una storia dolorosa che dovrebbe creare empatia nello spettatore e non essere così irritante. Pessima la scelta della protagonista che proprio infastidisce ancor di più soprattutto nel finale. Peccato per lo spreco di attori come Bates, Bernal e Goldberg.
Solo noi potevamo raccattarcela 'sta schifezza, dal momento che in America si sono pure vergognati a distribuirla in sala. Col bilancino, vengono mischiati commediaccia, strappalacrime e new age prenatale con risultati obbiettivamente ripugnanti. Non discuto l'ennesima riproposta di un malato terminale al cinema (stavolta si sfrutta la risonanza del cancro al colon da cui era affetta la povera Farrah Fawcett) ma le modalità raggelanti con cui, tra frizzi e lazzi, viene violentato e spettacolarizzato il dolore. L'ultima mezz'ora è un concentrato di cattivo gusto nauseante e insostenibile. La regista pareva avesse ben altre prospettive, la Hudson invece si merita simili porcate e sullo schermo il suo calvario è talmente falso che si spera che tiri le cuoia quanto prima. Ormai Bernal s'è perso completamente e col camice da dottore è ridicolo; tristissime le presenze della Bates (costretta a sentirsi dire dalla figlia morente: "Mamma ti ricordi quando da piccola mi masturbavo continuamente?") e della gloriosa Whoopy Goldberg, imbarazzata e imbarazzante in alcuni stucchevoli teatrini paradisiaci degli dei Teletubbies. Un consiglio spassionato: rivedetevi "Love story"!