John Wick trova una via per sconfiggere la Gran Tavola. Ma prima di guadagnare la libertà, Wick deve affrontare un nuovo nemico che ha potenti alleanze in tutto il mondo e ha mezzi tali da tramutare vecchi amici in nuovi nemici.
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Troppo lungo e troppo uguale a se stesso. Anche qui il nostro viene sparato, pugnalato, investito, precipitato e sa Dio che altro senza mai riportare più di qualche graffio, ma ormai è troppo difficile trovare qualcosa che possa stupire lo spettatore e la giostra che per un po' riesce ancora a intrattenere, alla fine stufa. Dopo quasi tre ore, l'idea che il nostro stia forse (e finalmente) per passare a miglior vita si accoglie con un discreto senso di liberazione. Sempre che non ci si sia addormentati prima.
Certamente apprezzabile la varietà di ambienti dove impostare le scene action, ma sono proprie quest'ultime a far storcere il naso per la poca convinzione con cui vengono coreografate. Troppo enfatico anche per essere un mero prodotto per l'intrattenimento, questo quarto (e si spera ultimo) capitolo non convince pienamente, così pure il finale becero e una messa in scena meno curata di quanto possa sembrare. John Wick, a mio parere, avrebbe dovuto appendere le pistole al chiodo prima.
Dopo il finale del terzo capitolo con il direttore b@stardo del Continental che lo tradisce e glielo butta nel cul0 salvato solo dal suo amico che alleva piccioni,con un sacco di fottute domande senza risposta,ti aspetti,vista anche la durata di tre ore che queste domande trovino delle c@zzo di risposte in questo capitolo,invece niente !! Nessuna spiegazione del finale di "Parabellum" e tre ore utilizzate per combattimenti che neanche neanche in Matrix,una partita a poker con un cieco che,non si sa come mai,riesce a capire che carte ha in mano ma un paracul0 batte il suo poker di nove ,con un pokerissimo,un pokerissimo !!!!!!! Ovvero 5 carte uguali ,cinque carte !!! ma porca putt@na !! Un'altra bella partita a carte per decidere le armi e il luogo del duello ,che a confronto la partita a scacchi con la morte de "Il settimo sigillo" sembra la partita a scopa tra Franco Causio,Bearzot,e Pertini sull'aereo al ritorno della finale dei Mondiali dell'82 e poi un'altra ora e mezza di combattimenti a colpi di katana e di mani in faccia.Ora capisco che sono combattimenti spettacolari,con ambientazioni e fotografia stellare,ma alla fine rompono comunque i c0glioni perche' al Sacro Coeur o con un cielo che ricorda quello di "Guasto d'amore" di Bresh,con il sole che cade in mare senza neanche salutare,resta comunque gente che si prende a colpi di spada per due ore e basta.Gli do' la sufficienza solo perche' e' il marchio "John Wick",pero' anche basta,*****.E' invece ci vogliono fare una serie tv da andare in prime time su rai uno,non funzionaaaaa daaaaaai, uno spin off che gia' il titolo "Ballerina" fa inc@zzare perche' non si capisce cosa possa entrarci una fottut@ ballerina con John Wick e anche il quinto film,che dovranno fare resuscitare John visto che alla fine i suoi due amici parlano davanti alla sua tomba,ma se a voi va bene cosi',io dico solo evviva !!
Ammiro questi tipo di film come passatempo,ma fare 2h40 senza dialoghi ma solo sparatorie da videogioco annoia molto ,e oltretutto troppo inverosimile,fast and furious a confronto sono capolavori...game over
Splendido, solo questo mi viene in mente per descriverlo dopo averlo visto. Osaka come "Ouverture" è uno spettacolo, miglior modo per cominciare il film non si poteva fare. Io non ricordo nessuna pellicola facente parte di una quadrilogia con un inizio così devastante. Non è un canto del cigno di un genere è proprio l'esaltazione del tutto fino ai massimi livelli. Quattro film così e chiusura al bacio non è da tutti i cineasti, per me Chad ha scritto la sua nella storia e nessuno potrà mai dirgli niente in contrario. Grande Reeves, hai dato al cinema "del menare e uccidere per vendetta" un personaggio iconico, iniziato a piccoli passi e finito con un epilogo micidiale.
Tantissima, divertente, azione (bellissima soprattutto la sequenza con vista dall'alto), però per quanto bene possa essere fatta le quasi tre ore di durata per un film così sembrano francamente un'esagerazione.
John Wick sta facendo fallire la catena di Hotel Continental e i direttori non sono contenti, tengono famiglia. John si è stancato di stare e Tavola e sceglie quindi di affiliarsi alla Ruska Roma, snobbando le Fiamme GIalle. Per fare ciò deve partecipare alla mano di poker più ridicola della storia, con un cieco che sa di avere tre 9 in mano… Questo quarto capitolo è quello che mette più in risalto le difficoltà atletiche di Keanu: goffissimo, curvo su se stesso e ridicolo con i nunchaku a tracolla. E con il completo in kevlar che fa un po' troppi miracoli, anche quando ti investono. Ma cos'è sta roba che Johnny continua a ripararsi il viso col lembo della giacca, dai… Osaka bene, Berlino e Parigi no, con la gente comune che non si spaventa anche se ha a mezzo metro dei sicari che si stanno sparando a bruciapelo o prendendo a katanate. Capisco che la musica sia bella il traffico distragga, ma qui siamo oltre il fantasioso. E questo signor Nessuno che marca stretto John e non lo uccide perché vuole che la quota si alzi…
Però Parigi val bene un duello E bella la scena di combattimento a Parigi ripresa dall'alto. La saga vira verso Akira? Ci sto.
Ho dovuto sorbirmi due ore e mezza circa prima di esclamare finalmente "Wow! Questo si che è un bel colpo di scena. Bravi". Il film si trascina a fatica considerando anche la durata, tra qualche bella scelta registica qua e là e la solita minestra riscaldata dei precedenti tre capitoli. Ho preferito questo rispetto al "cap. 2" e a "Parabellum" unicamente per la regia e per il buon finale (e per Donnie Yen aka Ip Man), ma in ogni caso credo l'intera saga abbia davvero pochissimo da dire.
Molto divertente in alcune sequenze di lotta, ma anche tirato per le lunghe (la scena della scala interminabile). La visione diventa un must per i fan di Donnie Yen, Scott Adkins, Hiroyuki Sanada. Una degna conclusione (?) per l'eroe dai proiettili infiniti.
Spazzatura, filmetto figlio della decadenza del cinema contemporaneo, ormai a corto di idee da troppo tempo, incapace di creare colossal; che si limita a fare il compitino facile facile per ammaliare l'orda di foche ammaestrate che arrivano addirittura a PAGARE il biglietto del cinema per disgrazie simili. Una americanata talmente becera da causare irritazione cutanee. Non ci sono scuse, certe baggianate non si dovrebbero creare, e certi attori tenersi ben lontano; ma l'ingordigia regna sovrana.... Il discorso vale anche per i precedenti capitoli.
Qualcuno ha contato 140 uccisioni circa da parte di una sola persona in questo film...assurdo se questa persona non si chiama John wick 4. Uno che sembra immortale ma che immortale non è.
Forse stavolta hanno esagerato non tanto con il nonsense che è sempre stato presente ma quanto meno per la durata, quasi 3 ore per un film d'azione credo siano un record.
Mi faceva sorridere pensare a tutto il casino fatto al centro di Parigi senza che intervenisse un solo poliziotto, il sogno dei "gilet gialli".
Divertente, iconico, personaggio diventato ormai cult. Ma adesso voglio vedere cosa si inventeranno per il quinto episodio..."Jonh Wick : Resurrection"...
Il primo John Wick è stata una scommessa vinta. Ha saputo creare un personaggio basico, di poche parole, anzi di pochi monosillabi, ma straordinariamente efficace. In più ha saputo creare quel contesto di Loggia Massonica di Assassini che ha contribuito al suo fascino. E' diventato indubbiamente un franchise vincente. Arrivato al quarto capitolo, a livello di personaggi non c'è un ulteriore sviluppo. Hanno poco da aggiungere e si vede, a parte Donnie Yen. Il film ha una durata mastodontica ma l'action è di primissimo livello, segno che il grosso budget utilizzato ha prodotto frutti eccellenti. John Wick nella sua invincibilità da fumetto, praticamente indistruttibile, è un volano per scene d'azione di livello epico. Non danno respire o tregua e la sequenza dall'alto o la salita delle scale al Sacro Cuore sono eccezionali, poco da dire.
Quarto capitolo che è diventato il maggior incasso mondiale del franchise e fa supporre che la storia non finisca qui. Stavolta Stahelski ha voluto strafare con una durata eccessiva in cui le sparatorie, gli inseguimenti ed i combattimenti riempiono gran parte del film ed alla fine un pò stancano perchè le dinamiche sono sempre le stesse. La trama non è stato mai il punto di forza della saga essendo un action videoludico a 360 gradi, divertente per gli amanti del genere e sicuramente migliore di altre pellicole simili. Keanu Reeves brillante nel ruolo ma negli scontri corpo a corpo il peso degli anni si vede. Al cast originale si aggiungono tra i più noti Bill Skarsgard come villain principale ed è convincentemente antipatico ed odioso, gli artisti marziali Donnie Yen e Hiroyuki Sanada per il mercato orientale e Clancy Brown. Chiudendo per ora i conti il primo film secondo me è il migliore poi si è voluto esagerare facendo diventare "John Wick" una "Baba Jaga" quasi immortale.
I primi 2 bellissimi, il terzo passabile...questo a dir poco imbarazzante. Bisgona non solo staccare il cervello per vederlo ma pure bendarsi gli occhi per non vedere scene talmente ridicole...c'e' un limite a tutto.
1) Più invincibile d'un Avenger: è il John Wick Cinematic Universe? Scifi, non action movie. 2) Un mort'ammazzato al minuto titoli esclusi: c'era da superare un record nel body count ed era così importante? 3) Se m'interessassero le coreografie andrei a uno spettacolo di danza e non a un balletto d'omicidi. Ipotizzo ch'un cinema d'azione ridotto a quest'unico fattore dipenda dalla cronica mancanza di sceneggiature di contorno, addirittura presenti nei migliori "Kill (Th)'em All". La saga di "Matrix" ne avev'ancora una di spessore dickiano, mentre qui la presunta crepuscolare adrenalinica epicità di Reeves, Fishburne (si scrive così) e degl'altri è di fatto la monodimensionalità espressiva dei personaggi, semplici sagome d'abbattere. 4) Reeves non è Cruise, perciò il suo screen time è bassissimo. Il casco di capelli lunghi e sporchi ha la funzione di non farlo distinguere dalle controfigure che prendono il suo posto per la maggior parte del film. Il volto di Keanu riappare dop'un taglio di montaggio (découpage) al termine di tutte le scene fisicamente più impegnative. 5) A Dante l'accomuna solo la noia, come già "Mad Max: Fury Road" (Miller 2015), e il citazionismo non m'aggiunge nulla anche quando si tratta di "The Warriors" (Walter Hill '79) o "Barry Lyndon" (Kubrik '75).
Arrivati al quarto capitolo dico che quasi tre ore sono troppe, ma rispetto al precedente capitolo si sono risollevate un po' le cose. L'aggiunta di nuovi personaggi sono assolutamente dei punti a favore. Il Marchese, Caine, Shimazu, poi c'è sempre Winston (il grandissimo Ian McShane), peccato che proprio quando c'è John Wick in scena si abbassa la qualità. Reeves sempre più lento, monocorde, inespressivo. La trama e le interazioni invece sono migliorate, nulla di memorabile, ma almeno siamo su livelli accettabili e certo il canovaccio è sempre quello, ma il film quando rallenta, migliora, perchè le sequenze violente ed azione sono coreografate bene, ma durano troppo. In definitiva, dal mio punto di vista la pellicola arriva alla sufficienza, ma quella di John Wick è una saga molto sopravvalutata, specchio di un periodo in cui certi blockbuster vengono enormemente osannati rispetto alla loro reale qualità.
Fare un quinto capitolo a parte la ragione economica (per carità importantissima di questi tempi in un settore in crisi come quello del cinema) non ha assolutamente alcun senso. Qualunque cosa si inventeranno sarà sbagliata.
John Wick 4 è il miglior film della saga, è senza dubbio è il più ambizioso e spettacolare. Il quarto capitolo con Keanu Reeves è un concentrato di adrenalina, esagerazioni ed esuberanze probabilmente mai toccate prima d'ora, e che consacrano il franchise nell'Olimpo degli action cinematografici. Se a tutto ciò aggiungiamo una regia incredibilmente ispirata, segno dell'ormai insindacabile maturità di Chad Stahelski dietro la macchina da presa, ecco che abbiamo il mix perfetto che chi ha amato l'escalation di botte catartiche vissute in questi anni non potrà non apprezzare. Altro motivo per correre subito al cinema a vedere John Wick 4 è l'impressionante coreografia del film e la fotografia. L'azione e la violenza del sequel non funzionerebbero altrettanto bene senza il suo stile visivo e la coreografia di balletto, che elevano la qualità e la natura accattivante di questi pezzi. John Wick è un franchise d'azione intelligente, elegante e coreograficamente audace e il quarto capitolo porta queste qualità al livello successivo. Non solo il lavoro acrobatico e le immagini sono tra i migliori del franchise, ma sono anche elogiati come alcuni dei migliori del genere d'azione!
Giungendo a quota quattro, la saga di John Wick presenta una radicalizzazione di quelle formule estetiche che avevano brillato nei capitoli precedenti, trasformando la stilizzazione dell'azione violenta in arte del movimento. È anche il capitolo più oscuro, serioso, globalizzato, corale e colto: nei quattro anni trascorsi da Parabellum, il corpo di Keanu Reeves ha inevitabilmente iniziato a perdere lo smalto, e ciò ha finito con il riflettersi sull'iter stesso dell'Uomo Nero, la cui granitica imperturbabilità viene erosa dall'incedere del tempo e dalla forsennata ricerca di vendetta ed espiazione. Per quanto non manchino i guizzi ironici dei predecessori, lo schema narrativo tende con forza a venature crepuscolari; il lato ludico dell'azione trasfigura il sentire tridimensionale di personaggi nubilosi (l'elaborazione del lutto; il fatalismo della parentesi familiare dedicata a Rina Sawayama e Hiroyuki Sanada; le amicizie virili in sintonia filosofica con i classici heroic bloodshed di Hong Kong). In compenso, se qualcuno può accusare un certo appesantimento all'economia di un racconto pregno di personaggi, gli apparati stilistici non conoscono cedimenti: Chad Stahelski continua a baloccarsi con i piani-sequenza, gli orpelli della mdp (che scivola sicura tra i neon, l'acqua e i variopinti arsenali di mille location internazionali), le coreografie vorticose e le contaminazioni transmediali (l'iconografia dei manga, l'iperrealismo da videogioco), erigendo un sontuoso monumento allo spettatore e alla cultura pop del nuovo secolo. Tra mille citazioni cinefile a gente come John Woo, Tsui Hark, Walter Hill, Kubrick..., e le gradite new-entry di Bill Skarsgard e Donnie Yen, ci si gode facilmente lo spettacolo.
Il quarto è ultimo (probabile) capitolo di John Wick ha dei problemi, come i precedenti capitoli, che qui diventano ancora evidenti. La regia di Chad Stahelski migliora nell'uso proprio della MDP ma peggiora un pò nella gestione dei combattimenti, soprattutto negli scontri al Continental di Osaka. Qui purtroppo il regista si lascia prendere la mano e costruisce un mondo giapponese abbastanza approssimativo e pure parecchio stereotipato. Non basta l'apporto di Hiroyuki Sanada e la citazione di Bullet Train nella hall dell'albergo, purtroppo la messa in scena pecca un pò di superficialità. Si riprende quando entra in scena Donnie Yen che interpreta il killer cieco, ora Donnie è il motivo per cui sono andato a vedere il film, lui e Scott Adkins con la Fat suite. Perchè in tutto questo perfino Keanu Reaves comincia a essere messo in ombra. Intendiamoci l'attore americano a 58 anni fa sempre più fatica ad essere convincente nei combattimenti a mani nude. Come ho già detto nella prima recensione di John Wick tende a sollevare gli avversari con prese a gambe o braccia per farli cadere a terra. Una tecnica della MMA che purtroppo con attori che non sono certo atleti ne mostra tutti i limiti. Poi fortunatamente John ricomincia a sparare e tutto ritorna nei binari. Certo Donnie è invece una forza della natura, riesce ancora a coreografare i combattimenti con la spada, e lui di anni ne ha quasi 60! Il regista poi mette troppa carne al fuoco secondo me, nel senso che la durata degli scontri di massa è aumentato, ma in maniera inverosimile oramai. Un killer è sempre un essere umano, e non può combattere e sparare tutta la notte per poi affrontare un duello all'alba. Comunque alla fine il film si muove dentro le sue regole, e ovviamente ne travalica i limiti. Il cattivo ovvero un Bill Skarsgard convincente e insopportabile funziona bene, anche con i suoi limiti. I comprimari tra cui Ian Mcshane, Laurence Fisburne e il compianto Lance Reddick hanno il giusto spazio e tutto va a compimento
John viene ferito mortalmente e almeno apparentemente muore, ricevendo la scritta marito amorevole sulla lapide
almeno è quello che vogliono farci credere regista e sceneggiatorte, ma sappiamo che non è così, Baba Yaga è l'uomo nero, e l'uomo nero non può essere ucciso. Buona colonna sonora, troppa CGI posticcia, soprattutto a Parigi ma d'altronde la Lionsgate a sborsato 100 e rotti milioni di dollari per finanziare l'impresa, che visti gli incassi porteranno ad un buon successo cinematografico, senza parlare dei soldi per streaming e dvd. Ora speriamo che gli spin-off siano all'altezza.
John Wick 1 > 2 > 3 > 4 Nel 4 il barile è ampiamente raschiato, quasi scavato, mani grondanti sangue. Film senza ritmo, in cui ci sono molte ripetizioni e riutilizzi di temi e trovate precedenti (non ha molta importanza se volute o no). Il film ha senso solo per la scena (effettivamente molto bella) all'arco di trionfo, il resto è molto pesante: coreografie action allungate troppo, in cui molto spesso si nota vistosamente il traccheggiare dei cattivi semi tramortiti che aspettano (facendo gesti di una teatralità da serie b) che John Wick spari loro il colpo in testa; siamo ormai a distanze siderali dall'azione del primo film, in cui si andava meno di balletti, l'azione era più spedita ed essenziale, ma pur sempre molto spettacolare e massimamente divertente: probabilmente visto che le scene d'azione erano meno prolungate, era posta molta più attenzione alla coerenza di ogni singola sequenza action; qua la totalità degli avversari sono ormai dei fantocci che vanno a farsi maciullare in modalità extra easy, sembrano dei deficienti. È totalmente svanita (ma già nel 3 era bella che andata) la paura dei cattivi verso John wick, il vero cuore pulsante del personaggio. E il finale: beh… lasciamo perdere, secondo me (per i miei gusti e per quel che mi aspettavo) totalmente fuori strada. Chiedetevi questo: rivedreste john wick 4? Ci sono 2 tipi di persone: chi ammette serenamente che un film di 2 ore e mezzo così fatto è abbastanza insostenibile e pesante, e chi mente. Ho visto più volte JW1, ho rivisto anche il 2, il 3 mi è bastata una volta, e così questo 4. Il mondo ormai ha finito di espandersi, e ha capitolato evidentemente su se stesso, abbandonando (e già nel 3 si era fatto decisamente un passo avanti in questo senso) ogni pretesa di coerenza narrativa.
I miei pregressi con la saga di John Wick erano ridotti al solo primo capitolo, di cui tra l'altro ricordo pochissimo. Visti i presupposti, se la visione di queste tre ore é scorsa senza intoppi, e anzi ha avuto diverse punte di divertimento, ne posso solo dedurre che l'intrattenimento é stato di buona qualità.
Anche se si tratta di un lungo videogioco (anzi, spesso i videogiochi hanno più realismo), ci si annoia raramente: la trama é quel tanto che basta per tenere coinvolto lo spettatore, gli scenari sono variegati, le mischie ben coreografate, ci sono molti momenti divertenti, e non si cincischia troppo in sentimentalismi o lungaggini tra una sparatoria e l'altra (ed é meglio così: nei pochi momenti in cui il film si prende seriamente, fa un buco nell'acqua).
Bella questa Parigi dove il Trocadéro di giorno é deserto, ma alle 4 di notte intorno all'arco di trionfo c'è il traffico dell'ora di punta, con tanto di autobus!
Pur restando un "fumettone", quasi un "videogioco", l'ho tuttavia apprezzato per la trama (mediocre nei precedenti due capitoli), direzione e interpreti. Piacevole almeno quanto il primo capitolo della saga, si riesce a seguire senza sbadigliare per l'intera "lunga" durata.