la mala educacion regia di Pedro Almodovar Spagna 2004
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la mala educacion (2004)

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locandina del film LA MALA EDUCACION

Titolo Originale: LA MALA EDUCACIÓN

RegiaPedro Almodovar

InterpretiGael García Bernal, Fele Martinez, Daniel Gimenez-Cacho, Lluis Homar, Francisco Boira, Javier Camara

Durata: h 1.45
NazionalitàSpagna 2004
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2004

•  Altri film di Pedro Almodovar

•  Link al sito di LA MALA EDUCACION

Trama del film La mala educacion

In una scuola religiosa degli anni 60 Ignazio ed Enrico scoprono l'amore, il cinema e la paura. Padre Manolo, il direttore e professore di letteratura della scuola, è sia testimone che partecipe delle loro scoperte. I tre si rincontreranno altre due volte una alla fine degli anni 70 e l'ultima negli anni 80. Questi incontri cambieranno vita e morte di alcuni di loro.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (110 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su La mala educacion, 110 opinioni inserite

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Caruso  @  02/11/2004 12:15:23
   7 / 10
Chesto firme gli è un firme che sancisce i rritorno di Caruso pe chesta stagione di ccinemino , e un se ne potea + ma e un c èra davvero una segaccia di bono da anda a vedere.... Gli è un ber firme che si pole apprezzà se si passa sopra i ssolito easperaho e malaho sesso spervertato e sporverato dappertutto di armodovar con chello smaschiettio di checche squillanti che gli ha mbottitto in tutti i su urtimi firme. Sti pretacci da spretare , e lo sponsor di firme Vasellina URTRA uniti a i crone di Merilin mensonn filan via in una schtoria di intrighi , di tarzanelli e corpi di scena e di fava che ti incollano alla pottrona....fose anche perchè ti vien paura che ti faccian i **** anche a te se un tu sta attento ! Pe' i resto di mala educacion e cè poho , il firme gli è pure garbato se si considera la difficorta der tema trattaho...ma di ber cinema ce nè di morto .


106 risposte al commento
Ultima risposta 17/11/2004 18.19.36
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Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  01/11/2004 13:52:59
   8 / 10
Un film eccezionale, magnifico, finalmente il cinema ci regala qualcosa di intelligente. Un film che disturba che fa pensare, un film pieno di rancore, di passione, odio e di amore. Un film antiromantico, anticattolico, ANTI.

34 risposte al commento
Ultima risposta 13/11/2004 23.40.33
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lo zio  @  30/10/2004 12:38:57
   8 / 10

Bel noir non convenzionale.
Quando i temi sono così scottanti, non è facile affrontarli con un piglio tanto
anti moralistico.
Anzi, nel generale cinismo sentimentale del film, sono proprio le figure più
lontane dal comune pensare ad emergere come salvabili...
Almodovar gioca con la consueta maestria con generi e sottogeneri (noir certo,
ma anche melodramma, cinema nel cinema, commedia grottesca, ecc..),
e si districa molto bene su una sceneggiatura articolata.
Bellissimi i titoli di testa.
Il voto non altissimo è dovuto unicamente ad un fattore soggettivo.
Dopo la grande carica emozionale di TUTTO SU MIA MADRE e PARLA CON LEI,
ritornare ai toni cupi di CHE HO FATTO IO PER MERITARE QUESTO mi ha scombussolato il giudizio.
Comunque, que viva Pedro!

LAMU'  @  28/10/2004 12:24:54
   8 / 10
Questo film è davvero splendido. E pensare che molti dei commenti precedenti lo davano per pessimo, toppando clamorosamente. La trama è assolutamente coinvolgente e disturbante al contempo, la fotografia eccezionale così come le interpretazioni dei protagonisti. Almodovar mi ha affascinata come sempre. Fele Martinez mi ha fatto innamorare nuovamente di lui...

JoJo  @  28/10/2004 02:21:56
   9 / 10
Quando si dice la coincidenza: nel volgere di poco tempo la (a questo punto si può tranquillamente dire fu) iper-ultra-cattolicissima Spagna ha inferto due colpi durissimi all'integralismo islamico sotto l'insegna del laicismo più puro ed intransigente. Il più violento ed esplosivo, è stato il progetto varato dal consiglio dei ministri di Zapatero sul riconoscimento delle coppie gay, l'altro, suo malgrado (?), è stato questo film. Sebbene non fosse affatto programmata, questa concomitanza forse non è totalmente casuale.
Perché, parlando di questo "La Mala Educaciòn", si può giungere a conclusioni del genere?
Questo film rappresenta più che crudamente tutto il peggio che l'uomo riesca ad essere, il suo lato definibile come il più bestiale. Almodòvar, forse stufo di essere frainteso dopo "Tutto su mia madre" e "Parla con lei" (film nei quali il lato passionale nel senso decisamente meno romantico del termine è stato dai più trascurato rispetto al lato emotivo-sentimentale), ha girato quest'opera pregna di cattiveria (lo stesso regista, parlando del film, ha detto che è un film dove non ci sono buoni e cattivi, ma cattivi e cattivissimi), pregna al 100% del più puro spirito almodovariano. In questo film lo spagnolo strattona per un braccio lo spettatore e letteralmente lo trascina nel tunnel più buio possibile e maledettamente senza uscita: la passione edulcorata da qualunque tipo di positività (l'amore più puro rappresentato nell'intera opera è forse quello tutt'altro che platonico e contraccambiato tra un prete pedofilo ed uno dei ragazzini del collegio in cui questi insegna) è aggressivamante disturbante, soffocante. Dal primo all'ultimo fotogramma sono presenti martellanti simboli dell'erotismo più morboso e sfrenato, di morte e decadenza: c'è un profondo gusto della purezza contaminata. Non c'è tregua, non c'è sollievo, non c'è nemmeno il più vago barlume di speranza: quando ci si alza dalla poltrona il sentimento di terribile oppressione permane, avvinghiato all'intimità del singolo individuo. Assolutamente terrificante.
C'è chi ha voluto intravvedere degli attacchi alla Chiesa in questo film: se essi ci sono (ed Almodòvar non lo ha certo confermato), lo sono di riflesso. La figura del prete pedofilo nell'oppressivo istituto non è l'obiettivo simbolico di un attacco, bensì uno strumento per innescare quel turbine atomico di passione (è difatti costei l'unica, vera, invadente protagonista indiscussa del film, come sottolineato dall'ultimo fotogramma: la parola "passione" evidenziata a tutto schermo) animalesca, pulsione morbosa ovviamente omosessuale. E' infatti indubbiamente rilevante che solo due donne (nel senso biologico del termine) siano presenti nel film, e che esse siano una madre ed una nonna: l'intera sfera sessuale è monopolio esclusivo dell'uomo, che si appropria della femminilità in maniera profondamente perversa e duramente segnata sempre e comunque (ancora) dalla passione più carnale possibile. L'animo, lo spirito, sono cose che non hanno diritto di cittadinanza in questo film dove tutti, nessuno escluso, sono profondamente marci, a partire dal demonio con dal volto angelico di Garcia Bernal.
Questo viaggio da incubo è di una violenza incredibile, una cosa del genere non la si vedeva dai tempi di Arancia Meccanica: l'uomo è una bestia, ed è capace di tutte le peggiori schifezze nel nome di una passione carnale che pare incompatibile con il sentimento. In questo film non ci si ama, anzi, l'amore sembra un sentimento alieno a tutti i personaggi del film: si fa sesso e basta, e tutto sembra girare esclusivamente attorno ed in funzione di questo.
Perché dunque questa turbinante girandola di violenza soffocante ed opprimente finisce con l'essere un pugno allo stomaco anche per Al Qaeda e non solo per lo spettatore?
Perché questo film è la dimostrazione che nello stato laico è possibile, per chi ne ha il coraggio, indagare e far vedere l'uomo nel suo lato peggiore. Almodòvar non ha paura di rappresentare al mondo una storia dove la carnalità guida alle azioni più abiette le persone portandole anche a compiere le bestialità più terribili ed addirittura all'autodistruzione, e nemmeno si fa remore nel torturare lo spettatore affogandolo in un mare sterminato di negatività senza speranza. Dunque questo film finisce suo malgrado per diventare una fortissima affermazione d'identità, un'orgogliosa esaltazione della libertà d'espressione che continua a regnare sovrana nel mondo occidentale.

Grazie Pedro.

27 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2004 09.41.51
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Davide79  @  25/10/2004 18:46:19
   6 / 10
Credoche leoabbia già scritto tutto.Almodovar èun genio, non si discute.Ma questo filmnon ha portato, almeno nei miei confronti, nulla di nuovo edoriginale.Mipiacerebbe vederlocambiare genere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/10/2004 13.21.28
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leo leo  @  25/10/2004 13:51:24
   6 / 10
questa volta almodovar mi ha deluso.

ho visto quasi tutti i suoi film, e gli ultimi due, a mio avviso, erano dei capolavori. questo film, invece, mi ha lasciato a bocca asciutta, probabilmente a caua della sua eccessiva cupezza.

la cosa che ho sempre amato di lamodovar è la sua straordinaria capacità d i far apparire come "normali" ( tra virgolette ) e intriganti personaggi sopra le righe come travestiti, maniaci sessuali, suore tossicomani, donne isteriche, ecc. ecc. Non solo: anche nelle storie più assurde e più tragiche, c'è sempre una via d'uscita, un'alternativa, un sentimento, qualcosa di buono e di coinvolgente ( e così, persino l'amore di un infermiere per una ragazza in coma resce a diventare un sentimento tenero e commovente ).
ecco, questa volta, in questo film, la via d'uscita non l'ho trovata. la storia è cupa, pesante, i personaggi sono quasi tutti sordidi, o menzogneri, o nella migliore delle ipotesi rinchiusi in un dolore muto ( Enrique, ad esempio ), e non si respira quel senso di vitalità e di allegria disperata che ti offre sempre un'alternativa. persino le (poche) scene "scabrose" sono pervase da questo senso di pesantezza e di decadenza.
a livello stilistico il film è buono, la trama ha un buon intreccio, ma il film, a livello emotivo, sentimentale, mi ha lasciato perplesso, e soprattutto, non mi ha commosso.


Viaggiatore  @  21/10/2004 17:50:28
   8 / 10
Come fan di Almodovar sono stato a vedere 'la malaeducation' con molta cuorisità, sopratutto perchè
mi era stato detto addirittura che il film non era per niente all'altezza dgli ultimi due.

Partiamo dai titoli di test bellissimi.....il film ci proietta in una vicenda squallida e torbida,
raccontata tramite un racconto...

Si era parlato di film denuncia contro la chiesa, anticlericale...scandalo, ma in realtà è vero
solo in parte, lo spunto è quello, ma la vicenda prende decisamente altri contorni, noir e drammatici sopratutto...

La vicenda mi ha coinvolto, ma è stata la regia e il film nel film che mi ha colpito, e mi è piaciuto molto.

Non c'è che dire è bravissimo a farci uscire ed entrare dal racconto alla realtà, dal passato al presente,
e quando tutto si attualizza con la scena del film, il colpo è sorprendente....

La storia è comunque piena di colpi di scena e non stanca per niente e francamente non si lascia mai andare....

La fotografia l'ho trovata bellissima, le scene hanno una cura maniacale, e mi sono perso nell'osservare
come colora tutti i particolari...per questo è un film da cinema perchè al cinema tutti i pensieri del
regista prendono una forza particolare....

E come al solito la musica accompagna benissimo tutte le scene...

I protagonisti sono come al solito molto bravi e curati con attenzione, ma su questo avevo pochi dubbi, dopo gli
ultimi due capolavori....

Il film è per me inferiore a 'parla con lei', mi ha emozionato un pò meno, però rimane un film molto
particolare in cui la regia e la fotografia sono un esercizio riuscito benissimo....

Da vedere sicuramente.

ukio  @  19/10/2004 16:15:53
   8 / 10
bellissimo andate a vederlo!!! ,alessio ma dove vivi??il tuo discorso è assurdo,apri un po' la mente,ti puo' fare solo bene!!!!!!!!!

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  19/10/2004 11:09:45
   8 / 10
Fin dall’inizio e per buona parte del film si è coinvolti in un gioco di scatole cinesi, di rimandi e citazioni (film nel film) in cui ci si sente disorientati. Piano piano, poi, ogni tassello del mosaico prende il suo posto e la storia diventa chiara, nel classico schema del noir francese. Al di la della sua struttura, nel film c’è tutto Almodòvar: nella storia, nella scelta dei personaggi, nella scelta dei costumi , dei colori e delle musiche, soprattutto nei dialoghi, feroci, intensi, diretti. La denuncia contro l’intransigente educazione cattolica è appena accennata: espressa sottovoce, esplode in un urlo.Il regista insiste sul senso del peccato e di colpa che pervade l’intera vicenda. La Chiesa riceve alcune battute micidiali, pochi colpi, ma molto ben assestati. Ma il tema principale della storia, abilmente raccontata dal regista, è la passione assoluta e la rabbia che ne deriva, passioni talmente coinvolgenti da segnare l’esistenza, da trascinare i protagonisti in rapporti crudeli. Persino l’interesse malato e perverso di padre Manolo per il piccolo Ignacio, descritto con sensibilità dal regista, diventa passione, sofferenza; traspare l’amore proibito,colpevole e doloroso.
Si parla principalmente di passione amorosa, certo, anche però di passione per la scrittura e per il cinema( che è poi l’amore più grande di Almodòvar) rappresentata dal bel personaggio di Enrique ( Pedro). Nel film compaiono spesso citazioni autobiografiche, la migliore è senz’altro quella dedicata all ‘unica figura femminile della storia, la madre di Ignacio. Se con lei Almodòvar ha voluto offrire un omaggio all’amatissima madre, ci è riuscito bene: una dichiarazione d’amore dolcissima.
Che dire degli interpreti? Tutti bravissimi, in particolare Gael Garcia Bernal, già apprezzato nei Diari della motocicletta.
Il film, in sostanza, mi è piaciuto molto, anche se non mi ha trasmesso le emozioni di Tutto su mia madre ( capolavoro indiscusso del regista) e non mi ha commosso con la delicatezza e la poesia di Parla con lei. Ma questo è un altro film, non mi sembra giusto doverlo per forza rapportare ai precedenti lavori.
Chi ha visto quest’opera unicamente come una storia di omosessuali e travestiti non ha capito niente ed è meglio lasci perdere Almodòvar. Per chi, invece, lo ama consiglio la visione di questo suo bel film, imperdibile.



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Ultima risposta 04/11/2004 15.05.18
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polbot  @  18/10/2004 14:12:47
   7 / 10
Invia una mail all'autore del commento micioland  @  18/10/2004 11:02:45
   7 / 10
Un Pedro che riesce a confezionare un noir e farlo proprio.
Ed è questa la bravura del regista, prendere un genere non suo ma farlo tale, gli attori sono tutti bravi,nessuno escluso.
La storia prende nella sua tristezza e quello che all'inizio può sembrare un puzzle confuso, finisce con il diventare un quadro chiaro e malato su come e dove l'amore può spingere.
Da vedere, lo consiglio vivamente.
Leonardo

vale80  @  17/10/2004 23:46:29
   8 / 10
Un Almodavar in versione romantica, la cui vena spietatamente grottesca questa volta traspare appena sullo sfondo.
I personaggi sono molto più reali e meno esasperati nei loro sentimenti, nonostante la storia mantenga il tipico stampo almodovariano.
Non è la storia che parla dei personaggi, ma i personaggi che parlano della loria storia, una storia in cui ci si addentra poco a poco che mette in relazione stereotipi di personaggi diversi che vivono una stessa condizione di frustrazione.
Non semplicemente una storia d'amore, ma un'amore che segna la tragedia cumune di un gay, un transessuale e un prete, che pur amando, amano di un amore proibito perchè socialmente ritenuto non lecito.





Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  16/10/2004 19:08:30
   7 / 10
E' un film particolare non del tutto convincente. Penso che funziona benissimo nella prima parte quando il regista spagnolo con una grossa eleganza e con il suo stile asciutto e classico, parla dell'ipocresia del mondo ecclesiastico, con protagonisti i due gay. Lo fa con vari flashback che talvolta si sovrappongono e che vanno a creare un mosaico complesso e affascinante.
Funziona molto meno nella seconda parte quando si trasforma in un Noir. Almodovar si ispira ai vari film francesi e americani del genere ( i cui poster compaiono appesi in una parete in un cinema) , ma non convince pienamente. La storia si infittisce un po' troppo e si sprecano i rimandi a film come "la fiamma del peccato" , con tanto di "Uomo fatale" ( e non la classica femme fatale del film di Wilder ).
Anche se - bisogna ammettere - l'idea dell'homme fatale era molto bella.

Nel complesso è una pellicola buona , sempre molto elegante nello stile, ma è a mio avviso è molto lontana dalla genialità di alcuni film precedenti tra cui il precedente e bellissimo "Parla con lei" (di cui qui compaiono l'attore che faceva Benicio e la Waitling, che faceva la ragazza in coma).



Pasagarde  @  16/10/2004 02:40:20
   9 / 10
Il film è splendido. Sono d'accordo con chi afferma che i commenti negativi al film sono stati in parte influenzati dalle scene omosex o dall'aver coinvolto la Chiesa nella storia. Ma, cari miei, l'omosessualità esiste da sempre, da quando è apparso l'uomo sulla terra, esiste anche in natura tra gli animali (chi crede al riguardo può informarsi), mentre la nostra Santa(!) Madre(!) Chiesa in fondo è qui solo da 2000 anni e grazie alle intolleranze e all'odio che ha seminato nel corso dei secoli (e che continua a seminare), sta già fortemente vacillando...
Ma torniamo al film: per i temi affrontati è il più coraggioso e difficile tra tutti i film di Almodòvar. Ma il regista se l'è cavata benissimo, gli attori recitano tutti ad altissimi livelli, ed è incredibile la bravura di Gael Garcìa Bernal, mi ha lasciato senza parole! E' vero che il film è più cupo dei precedenti, ma non per questo di livello inferiore. Va visto con occhi nuovi e scevri da pregiudizi e da luoghi comuni. Inoltre ci sono anche note positive e di colore...Il regista Enrique secondo me è un bel personaggio, chiaro, diretto, appassionato del proprio lavoro; lui amava veramente Ignacio e si intuisce che se avesse avuto modo di ritrovarlo da adulto lo avrebbe anche aiutato...è bellissima l'immagine di Enrique che si addormenta con la lettera di Ignacio stretta tra le mani e vicino a sé sul cuscino, dopo aver scoperto la triste verità sulla fine del suo amico...questa scena mi ha fatto stringere il cuore. E anche Paquita è un bel personaggio, solare, divertente...peccato che questi due siano stati poco approfonditi, ma di fatto come personaggi "buoni" del film restano. Che dire di Juan, il fratellino di Ignacio? Immaturo, arrivista, calcolatore...non l'ho ancora perdonato! Molto meglio quando Bernal è il travestito Zahara, anche se il personaggio è solo di fantasia. E padre Manolo alias sig. Berenguer? Beh...no comment. Quando avrebbe avuto modo di riscattarsi aiutando il povero Ignacio a curarsi non l'ha fatto, anzi...
Il film dunque mi ha emozionato tantissimo e secondo me non è di livello inferiore ai precedenti, proprio no. Ancora una volta Grande Almodòvar!

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Ultima risposta 29/10/2004 00.13.46
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Alessio  @  15/10/2004 01:05:14
   1 / 10
Ho visto questa schifezza e sono rimasto scandalizzato. Ho notato che tutti i film di questo osceno regista fanno male alla mente. Diseducativo al massimo. Già che 2 uomini si amino è inammissibile, ma che poi si faccia vedere
un prete che è gay, questo non lo posso accettare. Se un prete serve Dio come può amare un uomo? Sono tutte falsità che si seminano contro i preti queste. Ecco perchè nessuno va in chiesa e la religione è in crisi. Grazie anche a questi film! Al limite un prete può essere
pedofilo ma non gay. Ormai si fa vedere di tutto e non c'è piu religione per nulla. Dopo ci si lamenta se la nostra è una società deviata e violenta. Per forza,
merito anche di questi film blasfemo. Evitatelo come la peste, perchè vi turba
la mente e vi ruba 7 euri

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Ultima risposta 30/10/2004 19.46.29
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Allende77  @  15/10/2004 00:08:27
   7 / 10
Mi è piaciuto...all'inizio ho fatto un po' di fatica ad "orientarmi"...ma trovata la strada mi sono goduta il film, la regia, la storia, la recitazione...Vale la pena vederlo...

Mariospa  @  14/10/2004 15:38:57
   7 / 10
Certo, Almodovar ha fatto di meglio...ma di certo questo è un bellissimo film!

Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  14/10/2004 14:59:05
   5 / 10
IMMAGINI: forti, dure......si passa da una scena all'altra senza un filo di logica, non all'altezza di "Tutto su mia madre" film a mio parere "cult" di Almodovar.....sta decadendo e facendo film superficiali, comunque una denuncia "cruda" sulla chiesa cattolica e a tratti dissacrante..forse è questo che faccio finta di non vedere....

N.B.: ottimo l'attore Gael Garcia Bernal, già notato nei "Diari della Motocicletta".

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Ultima risposta 19/10/2004 10.45.55
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lostlight  @  13/10/2004 20:20:53
   7 / 10
come gli ultimi 2 film di almodovar anke questo mantiene tutte le promesse che il registra aveva fatto.é sicuramente un film di un certo spessore.la sceneggiatura mi è piaciuta più dei film precedenti dello stesso almodovar...è più articolata, ma nn confusa,ti cattura e lo spettatore cerca di venire a capo di una storia che è meno complicata di quanto sembra.almodovar è sempre molto attento alle musiche dei suoi films e anke qui nn si smentisce...tra l'altro mostrano il legame del regista con il nostro paese.bernal,il protagonista,seondo me è un attore molto capace(tra l'alto già l'avevo capito vedendo "i diare della motocicletta").è davvero sorprendente come almodovar tratti temi così delicati con tanta normalità e al tempo stesso così realisticamente.mi chiedo solo cosa succederebbe se provasse a trattare storie diverse...nn di omosessuali,trans,etc....secondo me ci riuscirebbe altrettanto bene.lo ritengo un ottimo registra.

Gilead  @  13/10/2004 13:46:29
   8 / 10
Un film sui travestiti, in un mondo visto attraverso i loro occhi. Non ci sono donne nel film, se non una madre e una nonna, direi molto significativo... Come significativo e' il fatto che nemmeno ci si faccia caso, se non con la riflessione successiva alla visione... Una ragazza sola, all'uscita di una discoteca... e in un atteggiamento sicuramente poco femminile... E gli occhi, sembra gli attori siano stati scelti per i loro occhi, tutti poi valorizzati con un filo di trucco per renderli ancora piu' in grado di bucare lo schermo... Il risultato e' a mio parere ottimo. Non e' il genere di film che preferisco, ma non posso fare a meno di giudicarlo veramente un gran bel film. Da vedere sicuramente...

andreapau  @  12/10/2004 18:58:05
   6 / 10
tra gli ultimi di almodovarè siuramente il film piu' di genere...sinceramente non colgo il senso della operazione,che sembrerebbe quasi da regista esordiente in vena di outing.pedro è a mio avviso un autore che dovrebbe iniziare a cimentarsi con qualcosa di differente dal suo substrato culurale per essere considerato veramente un grande.la sua mano è comunque magica e tendenzialmente gli si perdona tutto..anche l'ennesima telenovela,perchè di questo si tratta a mio avviso.le tematiche che negli anni ottanta e novanta potevano anche far discutere,ora cominciano ad essere stantie,quasi di maniera..sembra imprigionato in un personaggio,incatenato al mondo dell'omosessualità,lui che è stato alfiere di libertà e trasgressione.posso capire i tempi bui del franchismo,la repressione della chiesa,ma sarebbe ora che da uomo talentuoso e affermato ci dimostrasse sensibilità anche per altri argomenti

genni  @  12/10/2004 12:22:23
   10 / 10
bellissimo.non capisco perchè questo film è stato poco apprezzato dagli uomini,ovviamente perchè si parla di travestitie omosessuali.Invece questo film è molto riflessivo e fa vedere la vera realtà dei travestiti.Un film completamente anticlericale(grande almodovar).Un film che racconta le realtà della pedofila in tutti i lati.dopo aver visto questo film sono ancora meno credente di prima.kmq è un film favoloso

48 risposte al commento
Ultima risposta 19/10/2004 20.25.25
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  11/10/2004 13:41:31
   7 / 10
Almodovar costruisce un noir e, all'interno, tratta un tema delicato, la pedofilia e uno che gli è solito, la passione. Come già in film precedenti però, non emette un giudizio ma si limita a mostrare i suoi personaggi, in questo caso ognuno preso, troppo preso, da se stesso, dai propri ricordi e sensi di colpa.
Ben sviluppata, anche se non originale, l'idea del film nel film che diventa catarsi e unico momento di giudizio.
Regia e fotografia sono molto belli e non mancano i momenti visivamente toccanti ma trovo che i personaggi, forse proprio a causa di questa volontà di astenersi da una forma di schieramento, risultino poveri di spessore. O forse era quello che Almodovar voleva, visto che l'unico personaggio decisamente caratterizzato è poi quello che determina il corso della vicenda.

38 risposte al commento
Ultima risposta 14/10/2004 18.20.40
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farfy  @  11/10/2004 12:46:45
   9 / 10
Non capisco come mai sia un film così tanto poco apprezzato dai frequentatori di questo sito. A me il film è piaciuto molto, è scorrevole, gli attori sono bravissimi e rendono perfettamente l'idea dei personaggi conturbanti, fragili e ambigui che interpretano.
Credo che la maggior parte dei commenti negativi sia dovuto al fatto che ci sono scene di sesso omosessuale che forse possono infastidire, soprattutto gli uomini.
Ieri un mio amico mi ha detto che Almodovar è stato violentato dal padre da piccolo ed è per questo che è tanto amato dalla critica. Io credo che sia amato perchè è un grandissimo regista, al di là della sua tragica infanzia. Andatelo a vedere e poi giudicate...

valeriap  @  11/10/2004 12:24:17
   6 / 10
credo che sia difficile dopo aver fatto un capolavoro come tutto su mia madre non deludere le aspettative..un regista che crea un capolavoro dopo porterà sempre dietro il paragone delle sue opere con l'opera massima...
purtroppo sarà difficile anche per almodovar(che io trovo sublime)produrre tutti capolavori..
questo film per me vale sempre la pena di vederlo..lo stampo almodovar c'è sempre anche se davvero la storia non ti appassiona a livello emozionale..non inizi ad amare i personaggi..a vivere con loro le loro paure e angoscie..questa è l'opera minima..e mio caro almodovar e noi suoi seguaci dobbiamo ammetterlo!

Invia una mail all'autore del commento fragen  @  11/10/2004 01:37:57
   4 / 10
Non mi ha entusiasmato per niente.

nino  @  10/10/2004 10:07:46
   6 / 10
Lo dico da supertifoso del grande Pedro : questo è il suo film meno bello. Forse Almodovar , alla prese con una storia già di per sè poco credibile, è stato indotto a pasticciare un po' tutto dall'elemento autobiografico evidente (anche se l'autore lo nega). Certo, la magica mano di Pedro qua e là si vede, ma la distanza dagli ultimi suoi due film è francamente abissale.

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Ultima risposta 10/10/2004 10.38.19
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norah  @  10/10/2004 01:06:43
   8 / 10
non è sicuramente uno dei migliori film di Almodovar,ma per me rimane sempre un grande maestro

Ciccio  @  09/10/2004 10:31:28
   6 / 10
Caruccio. Per la prima volta Almodovar parla di froci travestiti e pompines. Temi assolutamente nuovi. Bravini i ragazzi. Ottima la fotografia. Ottime le musiche. Ottimo il montaggio. Il film diventa interessante dopo un'ora. Per la prima volta Pedro parla di travestiti. Un film senza donne. Solo una vecchiaccia e una donna di mezza età perché per la prima volta Pedruccio bello parla di travestiti. Bei dialoghi. Uno sguardo sull'infanzia difficile di un ragazzo che veniva sodomizzato da un pretaccio.... Un ragazzo che da grande diventerà un travestito... Si perché per la prima volta Almodovar Pedro parla di TRAVESTITI.... Insomma una grande svolta nella carriera di questo regista che aveva fino a questo momento lasciato spazio per temi d'altro tipo e natura... Ma adesso finalmente parla di travestiti. Bravo Pedro. Grande Svolta.

6 risposte al commento
Ultima risposta 19/10/2004 15.12.42
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