la pianista regia di Michael Haneke Austria, Francia 2001
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la pianista (2001)

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locandina del film LA PIANISTA

Titolo Originale: LA PIANISTE

RegiaMichael Haneke

InterpretiIsabelle Huppert, Annie Girardot, Benoît Magimel, Susanne Lothar, Udo Samel, Anna Sigalevitch, Cornelia Köndgen, Thomas Weinhappel, Georg Friedrich, Philipp Heiss, William Mang, Rudolf Melichar, Michael Schottenberg, Gabriele Schuchter, Dieter Berner, Volker Waldegg, Martina Resetarits, Annemarie Schleinzer, Karoline Zeisler, Liliana Nelska, Luz Leskowitz, Viktor Teuflmayr, Vivian Bartsch, Florian Koban, Thomas Auner, Andreas Donat, Gerti Drassl, Klaus Händl, Erika Kollmann-Till, Nina Kripas

Durata: h 2.10
NazionalitàAustria, Francia 2001
Generedrammatico
Tratto dal libro "La pianista" di Elfriede Jelinek
Al cinema nel Novembre 2001

•  Altri film di Michael Haneke

Trama del film La pianista

Un'insegnante di pianoforte al Conservatorio di Vienna, Eirka Kohut, sopravvive al rapporto di odio-amore con l'anziana madre grazie alla doppia vita che conduce. Di giorno è una donna fredda e irreprensibile, di notte frequenta cinema porno e peep-show. Quando Walter, un suo allievo ventenne, si innamora di lei Erika pensa di poter dare finalmente sfogo alla sua passione repressa, ma la nevrosi non perdona.

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Voto Visitatori:   7,65 / 10 (82 voti)7,65Grafico
Miglior attrice non protagonista (Annie Girardot)
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior attrice non protagonista (Annie Girardot)
Miglior attore (Benoit Magimel)Miglior attrice (Isabelle Huppert)
VINCITORE DI 2 PREMI AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attore (Benoit Magimel), Miglior attrice (Isabelle Huppert)
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Voti e commenti su La pianista, 82 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  22/06/2023 03:37:12
   8½ / 10
Niente, non mi ha ancora finito l'export, quindi commento questo altro filmone. Solo per dire che
1) fa male, fa proprio male vederlo.
2) E' pazzesco come si possa essere emotivamente coinvolti in un film mentre tutti i personaggi in scena fanno letteralmente schifo
3) E' assurdo che io prima dei 35 anni non avessi visto nulla di quel genio che corrisponde al nome di Michael Haneke.
Però, ammetto che ho preferito Amour e Il nastro bianco, senza nulla togliere a questo ennesimo suo capolavoro.

Goldust  @  17/05/2019 17:25:13
   7½ / 10
Una professorina di musica complessata, un allievo che accende in lei i desideri più perversi, una madre opprimente, una psiche labile difesa da un self control ai confini del militaresco. I silenzi parlano di più delle immagini, la quiete di una vita opprimente è squarciata da lampi di furiosa violenza, i tempi dilatati e l'accompagnamento elegante della musica classica enfatizzano un certo senso di malessere che dalla protagonista viene trasmesso allo spettatore. Una pellicola disturbante come ci ha abituati Haneke, una prestazione attoriale monumentale come ci ha abituati la Huppert. Visione tutt'altro che leggera ma assolutamente appagante.

kafka62  @  06/04/2018 15:38:16
   7 / 10
Il cinema di Haneke può essere descritto attraverso l'immagine metaforica del caos e del disordine che irrompono, incrinandoli irreparabilmente, nell'armonia e nell'ordine preesistenti. Ciò risulta chiaro fin dall'incipit di "Funny games", nel quale la musica di Bach, suonata dall'autoradio dei due coniugi mentre si stanno recando nella loro villa al lago, veniva improvvisamente interrotta, con un inquietante effetto premonitore, da un selvaggio brano di rock duro. La musica classica, che – va detto per inciso - risulta affatto congeniale ad Haneke per rappresentare la facciata di decoro, di buon gusto e di perbenismo borghesi dietro alla quale brulica un vero e proprio verminaio di vizi e perversioni, è presente, fin dal titolo, anche nella sua ultima pellicola. Ma se nel primo film l'irruzione avveniva dall'esterno (i teppisti vestiti di bianco e con la faccia da bravi ragazzi), ne "La pianista" il conflitto è tutto interno al personaggio di Erika. Algida, esigente, severa, senza mai un cedimento emotivo o un momento di compassione nella grigia routine dei concerti e delle lezioni di musica, Erika cela in realtà una morbosa inclinazione per le pratiche sadomasochistiche: frequenta i peep show, spia le coppiette che fanno l'amore nei drive-in, si ferisce il sesso con una lametta da barba (come la Ingrid Thulin di "Sussurri e grida").
"La pianista" non è però una sorta di "dottor Jekyll e mister Hide" al femminile. Anziché preludere a un crescendo drammatico o a qualche colpo di scena, la doppia vita della protagonista è analizzata in maniera fredda ed entomologica, con uno sguardo impassibile ed estraneo. Haneke non svela mai apertamente, ma lascia solo intuire il dissidio interiore di Erika (che, dal rapporto di amore-odio che essa ha con la madre, può farsi risalire forse ad edipici traumi infantili), la sua lotta tra sentimenti e razionalità. "Io non ho sentimenti – dice a un certo punto la donna – e se dovessi averne per un giorno, non permetterò mai che essi abbiano il sopravvento sulla mia intelligenza". Il vero problema della pianista è la totale insensibilità cui si autocondanna e che rovina l'unico rapporto d'amore della sua vita, quello con il giovane allievo Walter, il quale si innamora di lei ma poi la respinge disgustato dalle sue insane richieste erotiche. Il personaggio di Erika assomiglia molto a quello di "Grazie per la cioccolata" di Chabrol e, come il suo omologo interpretato anch'esso da Isabelle Huppert, è profondamente tragico, pur nella scelta stilistica del regista che nega programmaticamente i meccanismi della tragedia. Il gesto con cui la donna si accoltella al petto nel foyer del teatro è infatti il suo estremo, disperato tentativo di provare un sentimento qualsiasi, di rompere, sia pur dolorosamente, la morsa fatale dell'apatia.
Haneke gira un film che si colloca a metà strada tra Fassbinder e Bergman, ancora più freddo e crudele, se possibile, dei suoi maestri. "La pianista" è in realtà un'opera difficile e sgradevole, spesso rischia di essere scambiata (proprio come molti critici hanno fatto) con una porcheria pseudo pornografica, ma il grande rigore formale del regista riesce alla fine a nobilitarla e a farne quasi un capolavoro, destinato, nonostante le molte scene disturbanti, a rimanere impresso nella memoria dello spettatore. Di Isabelle Huppert, infine, non resta che ripetere quello che di lei negli ultimi anni si è detto con sempre maggiore e unanime consenso: la francese è di gran lunga la migliore attrice vivente.

BenRichard  @  28/03/2018 06:12:29
   8 / 10
Contenenti SPOILER

Finalmente ho avuto modo di recuperare questo film prodotto nel 2001 che mi incuriosiva parecchio.
Girato molto bene con una certa maestria ed eleganza dal regista austriaco Michael Haneke, il film è tratto dal romanzo scritto nel 1983 da Elfriede Jelinek, anch'essa austriaca. Il libro è stato tradotto e pubblicato in Italia nel 1991, non l'ho mai letto, quindi non posso fare nessun tipo di paragone tra il romanzo e la trasposizione cinematografica.
Innanzitutto da parte mia l'elogio più grande và ad una fantastica Isabelle Huppert, la pellicola si appoggia totalmente alla bravura di quest'attrice, 130 minuti e la Huppert è presente praticamente in ogni scena. Fa completamente suo il ruolo di Erika rendendola al massimo della credibilità...è stupefacente come la Huppert riesca a recitare bene, le immagini si concentrano molto sui volti degli attori, non vi sono scene di nudo, e la Huppert è vestita sempre tutta d'un pezzo, molto composta...eppure riesce ad emanare una carica erotica incredibile..col suo sguardo, nella sua compostezza, nel suo magnetismo..ma al tempo stesso nella sua freddezza è totalmente in grado di dare al personaggio di Erika questo senso di vuoto, di anaffettività, senz'anima e senza cuore..i sentimenti non le appartengono..anzi, in lei si nasconde la perversione, una perversione sadomasochistica che praticamente è l'unico vero elemento che la caratterizza ma che ovviamente non può rivelare a nessuno..se lo porta dentro..capiamo sempre di più i motivi per cui questa donna adulta e matura vive ancora in casa con la madre, viene trattata come fosse una bambina, e dorme persino nel letto insieme alla madre...trovo il personaggio di Erika veramente inquietante, trovo questa forma di sadomasochismo come se lei voglia punirsi e farsi punire non per provare piacere, ma proprio perchè non l'ha scelto lei di non provare sentimenti nella vita, è nata così..ed è questo che la sta logorando da dentro, e l'unico modo che lei riesce a sentire qualcosa è con la violenza..giusto solo per provare qualcosa..anche se in realtà non ho capito benissimo la scena in cui lei vede i due giovani fare sesso in macchina, come forma di voyeurismo, e non ho capito se ha un orgasmo perchè si sia eccitata spiandoli oppure si sia piegata per urinare? davvero non l'ho ben compresa quella scena....comunque,
l'unica persona con cui prova ad aprirsi è questo giovane ragazzo, Walter, che si invaghisce di lei, uno di quelli bravi e talentuosi, ma l'amore che prova per Erika lo porterà ad un forte cambiamento, inizialmente rifiutandosi alle richieste perverse di Erika, il suo è vero amore e non si azzarderebbe mai a farle del male. A questo punto Erika capisce come poterlo rigirare a suo piacimento per raggiungere il suo scopo illudendolo di amarlo, comincia così un gioco contorto in cui Walter si sentirà sempre più confuso fino ad arrivare all'esasperazione. Durante la notte, preso da un momento di rabbia, si presenta a casa di Erika e praticamente fa le cose che lei aveva chiesto, picchiandola, umiliandola e stuprandola..in tutto ciò infatti Erika rimane indifesa, chiede anche a Walter di smetterla mandando in confusione anche lo spettatore senza capire più veramente se stia dicendo la verità o stia giocando...e durante l'atto sessuale Erika non dice più una parola, non si muove, non fa nulla, non partecipa, proprio come se fosse morta..senza cuore e senz'anima..ha raggiunto il suo scopo, che a quanto pare era quello di farsi violentare, ma non certo da uno qualunque, ma da quel bravo ragazzo tenero e dolce e innamorato che era Walter...il finale può risultare ambiguo ma a me non è dispiaciuto, và un pò interpretato..
Nonostante venga completamente surclassato da Isabelle Huppert, bravo anche Benoìt Magimel, e brava anche la madre, Annie Girardot in una delle sue ultime apparizioni...
Ottima la fotografia molto fredda totalmente in tono e in funzione della trama.
Se non mi azzardo a dare di più, l'unico limite che ci ho riscontrato è un pò nella lentezza, specialmente nella prima parte, poca roba comunque, nulla di eccessivamente grave. Ottimo film!

Crabbe  @  16/08/2017 11:02:38
   7½ / 10
L'accoppiata Haneke-Huppert è tremenda.

Un film pesante come un macigno, che scava dentro le miserie umane.

fabio57  @  22/06/2016 13:43:25
   7 / 10
Singolare film, molto ambizioso, cerca di scavare nei meandri di una psiche malata e morbosa, forse a tratti eccessivo e un po' forzato,tuttavia ha un suo fascino sinistro. Entrare nelle pieghe di una mente afflitta da turbe di tipo fetish e sadomasochistiche, è impresa difficile, ma intrigante. Isabelle Huppert non si lascia sfuggire l'occasione di interpretare un personaggio così ambiguo, algido , imprevedibile, tanto congeniale al suo versatile istrionismo artistico . L'opera è complessa e coriacea, ma ha una sua indiscutibile raffinatezza. Forse una delle ultime apparizioni della Indimenticabile Girardot

Rollo Tommasi  @  14/02/2016 23:48:51
   7 / 10
Lucida analisi della perversione.
La Huppert si eleva oltre i meriti del film con la sua indimenticabile Eirka, algida insegnante di pianoforte, costretta a vivere uno spartito esistenziale mortificante che la opprime sia come donna che come artista.
Eirka è incapace di cogliere l'amore e così di trattenere tra le sue dita l'unica persona che abbia mai tentato di instaurare con lei un legame affettivo autentico, fatto di interscambio e non solo dominato dalla logica "controllo e possessione".
Haneke non si sforza di piacere, perchè l'anima del film è la sua innaturale apatia.
Cult invecchiato bene ma sicuramente invecchiato.

Vax87  @  14/12/2015 22:42:28
   10 / 10
Adoro la Huppert, solo lei riesce perfettamente nelle interpretazioni più malate e perverse. Ottimo lavoro di Haneke, forse il mio preferito, confezionato magistralmente.

alex94  @  08/09/2014 10:59:59
   8 / 10
Ottimo film diretto da Haneke nel 2001.
Agghiacciante e crudo come pochi altri film del suo genere,la trama è sviluppata in maniera lenta,ma non annoia mai,la regia è veramente splendida,così come la recitazione e la fotografia.
Un film indimenticabile,assolutamente da vedere.

Project Pat  @  08/05/2014 05:09:06
   5½ / 10
"Funny Games" era agghiacciante ma reale, "La Pianista" è un film che possiede anch'esso il primo requisito, però pecca dal punto di vista del secondo. Se è evidente che i tre personaggi principali (madre di lei e i due amanti) sono poco o nulla approfonditi aldilà del rapporto morboso con la propria figlia per quanto attiene la prima e i discutibili gusti sessuali per quel che riguarda gli altri due (ed è inutile dire che in una storia del genere, toccante gli angoli più profondi di disagio dell'animo umano, i tre l'avrebbero sicuramente meritata un'analisi psicologica più profonda, volentieri affondante nella radici del problema), per quel che riguarda le scene più importanti del film (quelle cruciali), poco convincenti sono i dialoghi e le dinamiche di sentimenti e di azioni che si vengono ad innescare:

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Chiarificando ulteriormente, quella del film è una storia la quale, tangibile o no nella realtà che sia (su questo ognuno penso abbia la propria opinione), indubbiamente Haneke con il suo mestiere ha posto in maniera molto, ma molto libera. Onestamente riconosco le capacità del regista, spero che il motivo di questo suo modus operandi non sia da ricercare in presunzioni intelletualoidi o simili ma la sensazione che ho avuto a fine pellicola, è stata quella purtroppo di aver assistito a una storia fine a sé stessa e costruita appositamente a tavolino per scandalizzare; non che ci sia nulla di male anche in questo, se poi il risultato è dei migliori ma personalmente, io avrei gradito qualche spiegazione in più.

GianniArshavin  @  06/03/2014 18:58:28
   8 / 10
La pianista è un altro grande lavoro di Michael Haneke,regista di spicco del panorama europeo cinematografico arrivato un po tardi ai grandi palcoscenici.
Questa volta Haneke ci racconta la storia di Erika,una pianista di mezza età conosciuta in società come una severa,colta ed algida insegnante al conservatorio che vive ancora con l'oppressiva madre. Nel privato però la facciata integerrima di Erika cade e la perversione sopita dopo anni di rinunce e frustrazioni riemerge in tutta la sua potenza trasformando la pianista in una donna assetata di esperienza,sessuali e corporali,violente ed estreme. Ovviamente tutto questo non avrà conseguenze piacevoli.
Il regista tratta ancora una volta un tema scottante,potenzialmente banale,che l'autore austriaco riesce a maneggiare con sapienza non scadendo mai nel ridicolo.
L'opera scava profondamente nella mente e nelle perversioni della protagonista,donando allo spettatore un personaggio vero,debole,stanco..che soddisfa le sue pulsioni nei modi più deleteri. La sofferenza di questa donna è palpabile,cosi come sono palpabili le sue reazioni estreme e violente sia nella vita di tutti i giorni (le durissime ramanzine ai suoi studenti) che nella sfera privata.
Tutta la storia vive su un dualismo che spiazza,e infatti passiamo dai momenti di alta cultura musicale a quelli di perversione pura di Erika;anche gli stessi sentimenti della pianista fanno l'altalena fra la freddezza totale ad una passione contorta ,e similmente anche i suoi modi spesso oscillano dal voler dominare e sottomettere gli altri all'essere dominata totalmente.
Nella triste vicenda raccontata in questo film hanno un ruolo importante la madre-padrone che forse è la causa principale dei problemi della pianista ed il giovane allievo Walter,personaggio molto ambiguo che avrà un ruolo fondamentale, sempre in bilico e mai definito.
Un plauso ai tre attori protagonisti fra cui spicca una monumentale Isabelle Huppert,incredibile per come è riuscita a rendere reale la sofferenza di un personaggio ostico e potenzialmente "parodistico".
Nota sul finale che può spiazzare di primo acchito ed invece secondo me risulta la giusta conclusione da dare al titolo.
Quindi il mio primo approccio con Haneke è come detto andato alla grande. Il film è po lento ed alcune scene forse potevano essere evitate,ma per il resto credo che ci troviamo di fronte ad una grande opera. Il regista si è preso molti rischi con questa storia parecchio scabrosa,ma nonostante ciò il compito è stato portato a termine con grande successo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  26/10/2013 21:28:23
   8 / 10
Film che scava nelle miserie umane. Molto bravo Haneke, straordinaria Isabelle Huppert.
Forte ma non volgare, lento ma intenso. Ottimo.

Someone  @  07/09/2013 18:21:07
   5 / 10
Film di una crudezza e di una violenza psicologica piuttosto elevate. Glaciale nella messa in scena. Anche noiosetto in certi punti.

Non mi ha convinto fino in fondo.

Tra l'altro devo dire che la Huppert è (credo anche per esigenze di plot) di un'antipatia da manuale.

Fastidioso, seppur ben confezionato. Non è il mio genere di cinema.

P.S. ma qui si potrebbe aprire una parentesi grande come una casa: inesplicabile come possa essere etichettato 'FILM PER TUTTI' dall'integerrima e puritana (è ironico ovviamente) distribuzione italiana!...

Woodman  @  14/06/2013 20:03:15
   9 / 10
Di Haneke, forse il film che finora ho amato di più.

Isabelle Huppert è un'attrice titanica, il suo personaggio indiscutibilmente intrigante: donna frustrata, incapace di relazionarsi con qualcuno senza distruggerlo con pigli taglienti e cinismo acuto, o di farsi distruggere tramite giochi violenti e perversi. Talmente agghiacciante da fare tenerezza, non soltanto nella tanto chiacchierata scena della proposta d'amore al giovane Walter, ma perfino nella spiazzante sequenza dell'autoviolenza sulla vasca da bagno.

Un film che è una corrente gelida ininterrotta, che si sofferma sadicamente su volti illacrimati e rossissimi, su occhi lucidi di disperazione insostenibile, ma con un'empatia verso lo spettatore a dir poco magica. Haneke è un artista dallo stile registico inconfondibile, così acuto, stoico, disarmante e lento, struggente e doloroso. Nel mostrarci l'esistenza della pianista non manca una sola volta di sensibilità e ermetismo, com'è giusto che sia. Un film mortificante che può far nascere in noi di tutto e di più.

Febrisio  @  12/02/2013 13:25:43
   7½ / 10
Raccontami cosa vuoi fare, ti racconterò cosa voglio fare io.

Haneke scava a fondo, fino a dove prendono forma gli ancora grezzi desideri. Sta di fatto l'umanità, vitalità e normalità di questo gesto. (senza per forza giungere al pervertito)
La pianista del regista austriaco è decisamente di difficile fruizione. La lentezza, funzionale nell'emergere del perverso, stana lo spettatore più viziato. Protagonista, madre e allievo, sono i tre punti di riferimento, isolati dal contesto, senza allontanarli dal riscontro sociale. Una linearità che distingue un cinema di spessore comunicativo.
Difficile trarre delle conclusioni dopo la visione. Il disorientamento coinvolge nel darsi spiegazioni tangibili, punzecchiando con una fame vischiosa e contagiosa. Difatti la corruzione dello scoprire, guardare e continuare, calamita la mente dello spettatore in una altrettanto brama voyeristica. Il giudizio imparziale si trasforma in compromesso ancor prima di esprimerlo.

Il risultato complessivo è una arma a doppio taglio. Esprime l'essenza di una sorta di amore, se inteso come ricevere e soprattutto dare il piacere qualunque esso sia, domato da destrezza e intelligenza (non picchiarmi su mani e testa). Amore che per essere descritto in modo così fortemente represso, è lontano e di conseguenza mostruoso, quanto lo stupore del ragazzo sessualmente novello. Il biasimo e l'esclusione alla vista della diversità, si controbilancia all'istinto incontrollato. Ciò che farà infrangere definitivamente la fiducia sadomasochista, e il cuore austero della pianista. Lo stesso accade allo spettatore che purtroppo s'allontana ancor più dal diverso. A mio avviso Shame di Steve Mc Queen riesce ad affilare un messaggio con un'estraneità comune, rivelando un senso di colpa che priva gli affetti, perdendo la tanto perversione incondizionata, ma consentendo di integrarsi in un quotidiano masochismo.

A tutti gli effetti rimane un ottimo film. Il voto è una media che va dal poco entusiasmo nel guardarlo, al suo significato.

Tuonato  @  09/01/2013 16:17:39
   8 / 10
Haneke riscrive per il cinema l'omonimo romanzo di Elfriede Jelinek. E riscrittura è più pertinente di adattamento, dal momento che sebbene la storia sia quella del libro la struttura narrativa è trasformata. Difatti, detestando le spiegazioni psicologiche, taglia i flashback sostituendoli con la la figura della mamma (la cui funzione è di essere il surrogato del passato di Erika), nel libro assente. Perciò, assenti i flashback. E assenti le musiche. Anche quest'ultime per scelta precisa, da profondo amante della musica (si può comprendere quanto gli stia a cuore questa pellicola) le elimina ritenendo ingannevole l'intrusione di una diversa forma d'arte per nascondere gli "errori" di un film. Quindi 'La pianiste' è Haneke 100%. Sebbene quest'opera non sarebbe mai stata compiuta se Isabelle Huppert non avesse accettato la parte, l'unica attrice - secondo Haneke - che potesse vestire quel ruolo.
E 'La pianiste' è soprattutto Isabelle Huppert. Che ha saputo essere mentalmente lucida, sottilmente cattiva, radicale, spietata, impermeabile come l'algida insegnante di piano. Mostrando però anche sentimenti come sensibilità e gelosia nei confronti dell'amore della vita di Erika, Schumann e Schubert.

<<Non è lo Schumann che tutta la filosofia ha dissertato, ma quello di prima, di un attimo prima. Sa bene che sta perdendo la ragione, ne soffre profondamente, ma tenta il tutto per tutto. E' il momento in cui sappiamo ancora che cosa significa la perdita di se stessi, prima di lasciarsi andare completamente>>.

Riuscendo infine ad essere eroticamente folle perché ormai naufraga nelle sue perversioni. Pietosamente fragile perché comprende che è arrivato il suo "attimo prima", che sta perdendo tutto e che per essere definitivamente sconfitta - andata completamente - non le rimane che un ultimo disperato estremo gesto.

ide84  @  02/09/2012 18:49:27
   8 / 10
Bel film..alla fine lascia sempre un pò di amaro in bocca. Ma i film di Haneke son così e ad oggi questo è quello che mi è piaciuto maggiormente..sconsigliato alle coppiette appena fidanzate. Un viaggio in cerca di risposte sull'amore, è possibile amarsi allo stesso modo pur in modi diversi? Sembra un gioco di parole, ma la domanda al quale si cerca di dar risposta a me sembrava questa. E anche la risposta sembra un No.

Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  23/07/2012 11:50:54
   8½ / 10
Una visita ai meandri della psiche umana. Che impatto.

pinhead88  @  18/06/2012 12:01:19
   9 / 10
Un film che mi ha catturato ed affascinato da subito, ovviamente solo grazie alla figura della dispotica e severa pianista, interpretata magistralmente da Isabelle Huppert. Tutto ruota intorno a lei, le sue espressioni glaciali, le sue fantasie represse, il rapporto amore-odio con l'anziana madre, i suoi movimenti nevrotici e le sue azioni meschine.
Fantastica la scena della lettera, come fantastico è il violento e decisivo finale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  07/04/2012 16:47:47
   9½ / 10
Freddezza tachicardica e assenza di dignità per una delle storie più coraggiose che il cinema abbia mai raccontato.

fiesta  @  15/02/2012 04:45:45
   8½ / 10
mi è piaciuto molto,è molto poetico e romantico nonostante lui non volesse esserlo per niente,ma ho visto nel volto della protagonista tanto romanticismo anche se mostrato sotto uno diverso aspetto semplicemente perchè è stata sempre sola e non ha avuto modo di entrare nei codici dell'amore e della seduzione. mi ha ricordato robert de niro in taxi driver quando porta la amata al cinema a luci rosse,non lo fa apposta vuole essere carino ma non sa come si fa e non è colpa sua. è perfetto e classico,senza sbavature non si lascia mai andare ad un clichè e forse è questo che non mi piace,mi piace il perfezionismo intellettuale ma non siamo solo quello,anzi talvolta a me piacciono gli errori,i difetti dietro cui si cela il vero se,dietro il perfezionismo ci sono ore di studio e riflessione che non fanno altro che farti essere ciò che qualcun altro ti ha detto di essere per raggiungere questa "perfezione". Questo va bene finchè da modo di esprimerti al meglio,in un minore tempo e col minimo sforzo,non mi piace se ti nasconde. In questo modo sembra che Haneke descriva dei casi,e li descriva con oggettività quasi medica,ma a me non interessa quello,a me interessa capire il suo caso,la sua malattia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  24/09/2011 11:38:09
   9 / 10
La scena finale di questo film ne racchiude l'essenza perversa, malata, alienante, dolorosa. Una Huppert a dir poco strepitosa, mette in scena un personaggio che mi ha straziato. Haneke riesce come sempre a raccontare a modo suo una vicenda che fa male al cuore e allo stomaco, accompagnandoti lentamente per mano in una lunga strada verso l'inferno.

cirus  @  23/07/2011 18:14:24
   9 / 10
ho visto il film per la mia passione per la musica e in particoalre per il piano. dopo il bel commento di elio 91 quasi volevo tacere. ma anch'io voglio rimarcare la meraviglia di questo film. un cazzotto allo stomaco a volte è salutare e sveglia, quando si scende al fondo si capisce più quel che conta davvero e s'intuisce la verità. è un film che mi ha fatto andare alla mente LE ONDE DEL DESTINO di Lars Van Trier, altro gran ritratto di donna fatale, controversa, la figura di una donna incredibile, santa o pazza, forte, caratteriale, una madame bovary in film. ecco, film così non hanno timore del confronto con un romanzo scritto, hanno vita propria. pazzia, musica, amore, destino, educazione, tutto in due ore circa.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/07/2011 00.23.16
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/04/2011 19:38:30
   9½ / 10
Ci sono film disturbanti di ogni genere che se fatti bene una persona,patita di questa meravigliosa Arte che è il cinema,non si fa scrupoli a rivedere due,tre,cento volte.
Poi ci sono i film di Haneke: ecco perché questo regista è straordinario nel vero senso della parola; non è soltanto una questione di recitazione,di crudezza o di profondità ed enigmi nella sceneggiatura (per quanto impressionanti lo stesso) ma è questo stile asciutto,lentissimo e ipnotico capace di scioccare facendo sembrare le cose più aberranti normali e quotidiane. Non viene voglia di riguardare i suoi lavori ma l'austriaco scava a fondo e alcune sue perle,come in questo caso,non le dimentichi più. E fanno male,ti ripiombano in testa quando meno te l'aspetti: un cinema che mette a disagio anche lo spettatore più incallito.



Attenzione:da questo momento il commento contiene spoiler

La Pianista è un capolavoro,al pari di Funny Games.
Storia di una donna repressa e sadomasochista dalla doppia anima,tanto rigida e ossessiva nelle sue lezioni di piano impartite ai suoi allievi quanto morbosa e perversa nella propria vita sessuale; una vita sessuale,quella della pianista,fatta di solitudine e di automutilazioni,con un frequente compimento di atti di violenza continua contro sé stessa.
Ma poi uno degli allievi si innamore di lei. Ma sarà un amore ricambiato e che può durare, e fino a dove si spinge il limite tra perversione e,appunto,amore tra i due?
è una sorta di malattia quella di Erika,che conduce il suo gioco fatto di umiliazioni fisiche e psicologiche infilitte,autoinfilitte o compiute su proprio ordine da altri. Ma questa malattia è forse l'amore stesso,e Haneke pur non dando risposte fa rimanere con il fiato sospeso in mille interrogativi uno più inquietante dell'altro,non ultimo lo splendido finale con un colpo di scena all'apparenza inspiegabile:la pianista sembra prepararsi ad un folle gesto,un omicidio sicuramente. Invece si trafigge il proprio petto e una macchia di sangue rosso le esce dal cuore,mentre lei quasi fugge via da tutto. Tutto questo dopo essere stata accontentata di ciò che più desiderava al mondo,ovvero essere picchiata e posseduta selvaggiamente in una maniera glacialmente passiva,come un cadavere che nulla sente.
Ricordate Dorothy,la cantante di Velluto blu che implorava di essere picchiata per sentire di essere amata? "Mi ha attaccato la sua malattia"diceva. L'amore.

Mostrare cose non comumente mostrabili al cinema,con il suo taglio radicale e senza compromessi,lo rende già di per sé un prodotto unico nel suo genere. Ma la cosa più interessante da notare è la mancanza di difetti e il suo genere incatalogabile,di certo non erotico per quanto impermeato di sesso e perversione dall'inizio alla fine. Difatti ogni sequenza di sesso è spogliata completamente della sua componente erotica e di desiderio,essendo sempre viste sotto una luce cruda e spietata.
Haneke poi riesce anche a non far sembrare tutto fine a sé stesso,e cosa straordinaria pur non mostrando alla fin fine nulla di così esplicito a voler essere onesti (nessuna nudità se non si conta un accenno di seno),ma con una violenza psicologica tanto intensa da far venire lo schifo di guardare; eppure si è come attirati da una calamita e si segue fino alla fine non fine le vicende di questo personaggio sfortunato che finalmente riesce a trovare la propria voglia di esistere. Almeno,questo è quello che ho captato.

La Huppert è di un altro pianeta,una delle cose più impressionanti che abbia mai visto. Trasmette un attrazione magnetica (e non mi riferisco al lato puramente fisico),senza parlare e con uno sguardo ora di desiderio represso,ora di un vuoto abissale riesce a comunicare con l'anima dello spettatore.

charles  @  06/03/2011 15:54:36
   7½ / 10
Maestrale interpretazione della Huppert, che rappresenta con straordinaria efficacia le nevrosi della protagonista di un romanzo ambientato nella città natale della psicanalisi freudiana.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  19/02/2011 19:16:55
   7 / 10
Quel che è certo è che la Huppert è bravissima, il suo sguardo è fosco come i suoi desideri.
Un po' meno convincente il ragazzo, non all'altezza della sua partner.
Forse è per questo che La pianista non mi ha coinvolto moltissimo, anche se aveva tutti i presupposti per farlo.
O forse è mancato l'affondo proprio nel momento in cui sbocciava la vera vita intima della Huppert.
Comunque Haneke sa essere sempre interessante.

Lory_noir  @  08/11/2010 23:02:42
   7½ / 10
Un film davvero valido e crudo, con una protagonista davvero brava a calarsi nella sua difficile parte.

maurimiao68  @  21/09/2010 21:26:27
   2 / 10
Film veramente insulso..non si capisce come abbia fatto a prendere 3 premi al 54esimo festival di cannes..secondo me la giuria era composta da una dozzina di cerebrolesi con grossi e serissimi problemi!!! :-)

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/11/2012 15.09.20
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theresa  @  09/09/2010 01:03:25
   6 / 10
Haneke è sopravvalutato,il tanto acclamato "funny games"non è niente di nuovo,il grande Kubrik con la sua "Arancia meccanica"ci ha sconvolto prima e meglio di lui,"Funny games" è prolisso,smaccato,e molto molto meno sottilmente inquietante. Ma venendo alla Pianista,il film non era male,peccato che è stato rovinato da un finale nonsense. Particolare l'abbinamento dei due amanti,praticamente due poli opposti,solare sensuale bello e dolce lui,tutto il contrario di lei,austera e di una perversione ributtante.I loro approcci amorosi sembrano uno scontro fra eros bios ed eros tanathos,peccato che la storia sia stata tranciata così sconclusionatamente

goodwolf  @  27/08/2010 19:50:23
   7 / 10
Estremamente prolisso ed inconcludente nella prima metà, il film decolla con l'inizio della conturbante "storia d'amore" fetish. Chi è già avvezzo al genere troverà il tutto molto interessante, al contrario troverà il film esagerato/perverso.
Finale un po' sbrigativo.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  17/08/2010 18:41:59
   5½ / 10
Non mi ha convinto, non c'è che dire. Gli attori sono bravi, ma la storia non arriva da nessuna parte. Si vede solo della gran miseria (spirituale) da tutte le parti e il finale secondo me è forzatissimo. Magari qualche anno fa poteva scandalizzare (ma non credo fosse l'intento).

Silver  @  17/08/2010 16:22:51
   5 / 10
A me Heneke non va proprio giù. Ho apprezzato quasi l'intero film, l'intera storia e le incredibili interpretazioni dei protagonisti, ma il finale... è assolutamente banale e ridicolo. La fotografia di questo film, tra l'altro, è ridicola. Io di cinema ne ho assaggiato e studiato tanto, ma questo regista è uno dei più sconclusionati, irritanti e flebili che abbia mai visto.

p.s. Funny Games è forse una delle più grandi AUTOboiate girate da un regista, inutilmente provocatorio e incredibilmente poco artistico e privo di qualsivoglia significato degno.

suzuki71  @  18/05/2010 12:04:54
   9 / 10
...che meraviglia!

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2011 13.34.26
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endriuu  @  22/03/2010 01:05:58
   9 / 10
Volevo commentare,poi ho capito che le parole non bastano.

BlackNight90  @  20/03/2010 17:14:11
   10 / 10
L'Haneke psicologo dirige un dramma a tinte fosche ed estreme, mettendo in scena, con una violenza morale mai gratuita ma funzionale a delineare il personaggio, le perversioni di un'insegnante di piano dalla doppia vita: maestra severa e fanatica di Schubert di giorno, sadomasochista e voyeuse di notte. Sempre comunque sotto il giogo dell'amata-odiata madre padrona, a cui è legata da un rapporto quasi simbiotico (eccellente la Girardot).
L'abilità del regista nell'individuare le zone d'ombra della quotitidianità borghese e dell'animo umano è incredibile (forse non a caso siamo a Vienna, patria adottiva di Freud).
Film aspro, duro, indimenticabile grazie a una Isabelle Huppert semplicemente divina nel ricreare dalle pagine della premio Nobel Jelinek un personaggio tanto complesso, una donna che tenta di colmare in ogni modo il vuoto, la morte che ha nel cuore, dal quale solo nel finale (bellissimo) ne uscirà qualcosa.
Capolavoro. Una pugnalata al cuore.

gandyovo  @  07/01/2010 14:48:16
   7½ / 10
film duro quasi quanto funny games. poco da commentare: un ottimo cinema

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/11/2009 01:15:05
   6½ / 10
Una vicenda intima di sofferenza e profonda solitudine, troppo intima probabilmente per farmela apprezzare fino in fondo. Va dato atto della bravura di Haneke nella scelta di soggetti mai banali e dell'interpretazione della Huppert, ma in fondo non ho provato nè un senso di disagio o di turbamento, solo una distaccata freddezza per una storia di cui non ho provato un particolare interesse.

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/11/2009 13.34.29
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TheLegend  @  07/11/2009 19:51:37
   8 / 10
Film di Haneke perverso ma allo stesso tempo raffinato.
Ottima capacità di trasmettere le emozioni attraverso le immagini.
Isabelle Huppert lascia senza fiato.

carriebess  @  21/07/2009 18:44:49
   10 / 10
perversione e follia si sposano nella delicata figura della huppert. haneke regista superbo.

bulldog  @  16/07/2009 00:30:30
   9½ / 10
Genio Haneke,Huppert superba.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/08/2011 12.50.03
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#Lou  @  23/06/2009 15:24:51
   8 / 10
Questo film è un volo introspettivo all'interno della metamorfosi interiore di una donna lucidamente folle.
L'attrice è fantastica e rappresenta al meglio il travaglio personale della pianista che, come un bocciolo, tenterà di schiudersi per poi appassire subito.
Profondo come tagli di lametta.

lesaripresa  @  31/05/2009 14:32:52
   7 / 10
Semplicemente crudo.adoro....

Redrum83  @  01/04/2009 21:40:20
   10 / 10
Assolutamente devastante, un pugno allo stomaco... mai vista una cosa del genere. Haneke è riuscito nella difficilissima impresa di portare sullo schermo una storia così cruda e disturbante, conducendo lo spettatore in un viaggio nella spirale inquietante dell'insanità mentale e della perversione umana. Alcune delle scene di questo film mi sono rimaste impresse nella mente, poche volte mi è capitato... giusto con i capolavori. Non ci sono parole per descrivere l'interpretazione di Isabelle Huppert, perfetta nel mettersi nei panni di un personaggio tanto disturbato quanto sofferente... i tanti lunghi primi piani che il regista le riserva ne focalizzano appieno la capacità di rappresentare gli stati d'animo di Erika. Sapiente ed impeccabile l'utilizzo della musica classica e di lunghi silenzi nei momenti cruciali del film.

Di certo "La pianista" non è un film per tutti ma per il sottoscritto si tratta di un vero capolavoro, paga forse il prezzo di essere troppo diretto e poco digeribile per chi si aspetta invece un film più ordinario.

VikCrow  @  07/03/2009 14:22:16
   10 / 10
Splendido! Un finale stupendo, attori eccellenti, trama ancor più sublime, registicamente eccellente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  02/03/2009 00:18:48
   8½ / 10
Con un soggetto difficile e complesso Haneke racconta la parabola infernale di una donna interiormente instabile, e lo fa senza scadere mai nel ridicolo nonostante una storia estremamente controversa e carica di situazioni realmente disturbanti. Nulla è gratuito, ma al contrario tutto risulta assolutamente necessario per snocciolare al meglio il percorso di lucida follia della protagonista.
Come spesso accade nel cinema del regista austriaco, La Pianista è un film spiazzante, difficile da digerire, ma assolutamente necessario per - una volta tanto - fuoriuscire dai soliti canoni. Magnifica Isabelle Huppert, maschera perfetta nel rappresentare una sofferenza umana vera e straziante.

Ciaby  @  24/12/2008 12:54:36
   10 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  09/12/2008 09:37:52
   8 / 10
Pellicola molto complessa ma anche parecchio affascinante. Haneke va a nozze ogni volta che trova un soggetto così particolare come quello interpretato dalla bravissima I.Huppert. Film fluido, che non annoia mai.
Un viaggio nel mondo della perversione umana.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  26/10/2008 21:04:46
   8 / 10
Haneke è una continua fucina di sorprese, ed il suo scandagliare l'animo umano e le sue perversioni è impietosamente geniale. Il personaggio di Erika è perfetto, e la lentezza dell'incedere del film non fa altro che sottolinearne la perfetta ambiguità della sua intera esistenza, sintetizzata nella inquietante ed enigmatica scena finale.
Strepitosa Isabelle Huppert.

paride_86  @  29/09/2008 01:03:39
   7½ / 10
E' molto difficile per me dare una valutazione a questo film: si tratta di uno dei più introspettivi e disturbanti che abbia mai visto. Di sicuro il personaggio della Huppert è costruito alla perfezione, mi ha ricordato molto quello della Denueve in "Bella di Giorno", non tanto per la storia quanto per l'accurata analisi psocologica condotta da entrambi i registi. Per il resto il film è molto asciutto nella narrazione e laconico nel finale; gli attori sono bravissimi, soprattutto la Girardot, che dà vita ad una delle madri più fastidiose della storia del cinema.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  24/04/2008 13:05:50
   8 / 10
Uno dei registi europei più talentuosi in circolazione ci mette davanti a questa malvagia opera sul sesso, sull'amore e sulla frustrazione! La violenza qua è più psicologica che fisica (com'era in Funny Games) e il tutto viene trattato in maniera talmente incisiva e precisa in ogni inquadratura che il film scorre meravigliosamente! Spiazzante in alcune scene, spietato nei suoi personaggi fuori da qualsiasi schema di normalità, La pianista di sicuro colpisce lo spettatore angosciandolo con immagini a tratti disturbanti ma senza mai scadere nel ridicolo! gli ultimi trenta secondi sono qualcosa di eccezionale, che concludono il film in maniera perfetta per poi passare a quei titoli di coda senza alcuna musica, lasciandoci immersi in una sensazione di disagio assoluta fino all'ultima scritta sullo schermo!

wega  @  16/10/2007 12:36:40
   7½ / 10
di questo film ho apprezzato alcune situazioni un pò controverse,abbastanza provocatorie,sto parlando si anche del filmettino porno ch esi è intravisto,ma una cosa che mi ha colpito è stata far vedere il naso che gocciola della ragazza dall'emozione o dalla tensione mi sfugge la situazione.Per il resto mi sembra un buon film,uno dei tanti con conflitti madre/figlia ok,ma buono.
La protagonista ha un'interessante deviazione psicologica ed ha recitato bene in tutta la pellicola.buono

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/10/2009 14.32.50
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Glendhi  @  10/09/2007 17:48:47
   1½ / 10
Il peggior errore della mia vita.E di errori ne ho fatti tanti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/10/2007 12.37.35
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teddy  @  15/07/2007 12:34:59
   7½ / 10
film con un impatto visivo psicologicamente devastante,non ci sono parole per descrivere questa pellicola di rara bellezza. il film,è infatti sconvolgente,ambiguo,angosciante e psicologicamente disturbante.la musica classica, accompagna in modo distaccato e provocando una strana sensazione di fastidio ogni singolo aspetto della vita quotidiana della protagonista,cioè:il rapporto morboso con la madre e la severa disciplina che gli impone,la sua incapacità di avere una relazione normale,e la sua folle tendenza a umiliarsi e a farsi male da sola,un masochismo che scaturisce dalla pressante disciplina imposta dalla madre.bravissima la protagonista e bellissimo il finale.la regia,è piatta e asciutta,e la fotografia,è vivida ma allo stesso tempo fredda e crudele.ogni volta che rivedo questo film rimango sempre più perplesso e affascinato. consiglio caldamente a tutti la visione di questa straordinaria pellicola.

PetaloScarlatto  @  08/05/2007 22:46:47
   9 / 10
psicologico e crudele... Molto crudele..

anche parecchio fisico...


l'attrice protagonista, bravissima qui e in tutti i film da lei interpretati, si ferisce, si violenta, stupra il proprio corpo, la propria anima..

Violento e incomprensibile. Io ho odiato la madre!!! Una vera stron.za!!!


Eccellente, come tutti i film di haneke che fino ad ora ho avuto il privilegio di assistere!!!

sweetyy  @  27/04/2007 04:06:16
   7½ / 10
Il silenzio.
Rimane solo questo dopo aver visto questo film.
Non c'è musica, ma solo lo schermo nero.
Non c'è più niente da dire.
Una storia d'amore folle e disperata, una donna che ha bisogno d'amare e che ama a modo suo,senza essere capita.
La regia è asciutta,alcune scene sessuali, però, rasentano il ridicolo e suscitano nello spettatore risate.
La protagonista,perfetta nella sua parte rigida e severa.
Comunque credo sia un film da vedere e fa capire che si può amare in svariati modi...

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lupin 3  @  18/04/2007 18:38:14
   7½ / 10
Non strano e malato quanto LO ZIO DI BROOKLYN, ma non capita spesso di guardare cose del genere.
Spiazzante!

Jumpy  @  15/04/2007 16:45:18
   8½ / 10
Bellissimo, inquetante, spiazzante, grandiosa l'interpretazione di Isabelle Huppert, il regista tratta argomenti scottanti e "fastidiosi" in maniera cruda e senza scampo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  15/04/2007 15:41:54
   8½ / 10
splendido. una naufraga alla deriva nel dolce oceano della musica.
lento, certo, ma in che altro modo si può assorbire un film così complesso e indigeribile?

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  22/03/2007 16:20:25
   7½ / 10
Secco, asciutto, come tutti i film di Haneke. Di una freddezza disturbante.
Isabelle Huppert da ovazione.

solitecose  @  14/12/2006 18:26:22
   9 / 10
uno dei più bei film che abbia mai visto.

BobRobertson  @  18/09/2006 13:17:31
   6½ / 10
mmm... un film sconvolgente sotto tutti i punti di vista.
una buona regia ed un soggetto originalissimo ne fanno un'esperienza che difficilmente si riesce a dimenticare.
ottime le interpretazioni.
il finale lascia molto da riflettere... e potrebbe apparire di ardua komprensione.
in fin dei konti è un film ke merita la visione.
da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  29/08/2006 19:35:57
   8 / 10
Questa è una pellicola decisamente forte, cruda, carnale. il regista cerca un varco per penetrare la parte oscura della protagonista, ma forse la chiave di lettura la può trovare solo lo spettatore. La Huppert è di un'intensità e di una bravura fuori dal comune.

Invia una mail all'autore del commento Rica  @  15/04/2006 20:30:33
   10 / 10
MAMMA MIA KE FILM!!! Ti agita la coscienza e ti fa vedere con un'altra ottica le persone che ci circondano... mamma mia!!!

:-))  @  15/04/2006 20:27:31
   10 / 10
Un film scioccante, provocatorio e senza concessioni.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  10/03/2006 14:01:15
   9 / 10
Un film di una crudezza e misantropia spaventoso. Non viene data (come in tutti i film di Haneke) una spiegazione finale logicissima, ma l'interpretazione della Huppert e l'atmosfera da incubo valgono la pellicola.

Beefheart  @  06/02/2006 11:36:52
   7½ / 10
Bel film. Probabilmente eccessivamente lento in qualche passaggio ed irritante in qualche altro, ma ottimamente girato ed interpretato. Preciso, duro, senza mezzi termini, ben definito ed inequivocabilmente pregno di malessere. Eccezionale il ruolo (e l'interpretazione) della protagonista frustrata e sado-masochista (Isabelle Huppert) e della madre (Annie Girardot), a sua volta opprimente e soffocante. Il profilo psicologico disturbato di Erika, la pianista, è magistralmente tracciato da una sceneggiatura che stupisce in realismo ed impatto emotivo. Un film che non può lasciare indifferenti o passare inosservato.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

marta000  @  04/01/2006 17:42:34
   8½ / 10
aglioween  @  09/09/2005 23:47:37
   7 / 10
Dopo aver visto "Le onde del destino" mi son detto che nessun altro film mi avrebbe mai turbato tanto..beh, dopo aver visto "La pianista" sono rimasto doppiamente scioccato. Davvero pazzesco.

Francesco S  @  13/08/2005 20:30:27
   9 / 10
Film difficile che smaschera tutti i clichè della società in cui viviamo.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  09/03/2004 23:52:51
   7 / 10
Film difficile, fastidioso e disturbante. Quasi un trattato psicanalitico su un caso di perversione

Invia una mail all'autore del commento JECCO  @  04/09/2003 17:55:26
   9 / 10
Armonico, psicologico, drammaticamente vero. l giochi morbosi tra l'insegante nevrotica e lo smaliziato allievo rilascia tratti di profonda intima dolcezza. Da non perdere

Rama  @  08/08/2003 15:36:00
   1 / 10
mino  @  21/05/2003 01:09:21
   8 / 10
nicomaz  @  07/01/2003 17:46:55
   10 / 10
strepitoso! un film che si ama o si odia, chi lo odia forse è il caso che vada a vedere harry potter...

Invia una mail all'autore del commento G. Puk  @  24/12/2002 13:39:27
   8 / 10
E' un film femminile, che esplora l'universo della sessualita' della donna. Ogni mente ha la sua forma di perversione.

Invia una mail all'autore del commento simona  @  12/12/2002 12:11:33
   3 / 10
lento, lento, e lento...con un finale senza senso....

Invia una mail all'autore del commento vale  @  12/10/2002 20:43:10
   9 / 10
scandalizza ed è un bene. haneke si conferma tra i migliori.

Invia una mail all'autore del commento cristian  @  12/06/2002 21:25:41
   9 / 10
malato e perverso...... OPERA!!!!!

Invia una mail all'autore del commento fede  @  15/04/2002 17:49:24
   7 / 10
non è perfetto, ma film così interrompono i piani di trasformare il mondo in disneyworld. Il film comuque è uno splendido studio su quello che può portare un fallimento artistico, bello il finale, da novella gotica

cunegondo cuneense  @  25/11/2001 23:16:38
   6 / 10
grande interpretazione di frank trekscher (il ragazzo moro col ciuffo): una promessa, senza dubbio. Per il resto, un film che vuole turbare e ci riesce. Molto belle le musiche

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HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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