Il film racconta la straordinaria ed edificante storia di una delle più grandi menti viventi del mondo, il rinomato astrofisico Stephen Hawking, e di due persone che contro ogni probabilità hanno sfidato gli ostacoli più imponenti con il loro amore.
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Nonostante il tema... non posso dire che mi abbia emozionato. Eddie "Newt" Redmayne però è davvero bravo e a quanto pare a proprio agio in queste vesti.
Biografia di uno dei più famosi e rinomati astrofisici di tutti i tempi. Il film ci racconta maggiormente il lato umano del professore lasciando poco spazio ai suoi studi,dall'università fino agli ultimi anni della sua vita. Un viaggio romantico,intenso e commuovente. Meritato l'oscar a Eddie Redmayne molto bravo in un ruolo difficile.Emozionante il finale.
E' difficilissimo per me trovare una storia che mi coinvolga davvero. Nonostante questo dopo 35 minuti ho cominciato a piangere e non ho smesso fino ai titoli di coda. Puo' essere che sia io che mi sto rammollendo, ma non mi è successo con nessun altro film, per cui devo per forza riconoscere i meriti a questa pellicola. Già dalle primissime scene (forse l'ottima fotografia) mi pareva di sentirmi a casa, che fosse tutto familiare e questo forse ha reso ancora più marcato il coinvolgimento. E' un film che va assolutamente visto.
L'unica cosa che avrei desiderato (per ritenerlo un film perfetto) è che avessero approfondito le teorie del protagonista. Cioè... dalla pellicola non si capisce se le sue idee sono davvero rivoluzionarie oppure se la comunità scientifica commossa dalla sua situazione fisica gli ha riconosciuto una notorietà e una riverenza per farlo diventare un'icona e un simbolo a prescindere dalla reale validità delle sue scoperte. Lo dico perchè io stesso non ho mai approfondito la sua figura, ma forse il merito del film è anche accendere la scintilla che porterà gli spettatori in questa direzione.
PS: Comunque la signora che ha detto alla moglie di Stephen Hawking di andare a cantare in chiesa (consiglio che io avevo inizialmente considerato come assolutamente strampalato) è il personaggio più avanti di tutti (ci aveva visto giustissimo!!!).
Buon film.... poteva scadere in eccessi su vari punti.. invece, essendo una produzione inglese (e meno male) scorre in maniera fluida, grande prova di Redmayne e pure ottimo il resto del cast.
Attore protagonista super. Colonna sonora super. Ritmo del film molto coinvolgente che si lascia guardare dall'inizio alla fine, anche da chi non capisce niente di buchi neri et simila. Nel complesso un film da vedere, una prova di vita straordinaria
ho trovato questo film ottimo anche se a tratti emerge un'atmosfera quasi -fiabesca- un film intenso che dopo una visione attenta comunque difficilmente si rivede peccato per alcune inquadrature che ho trovato insensate e per alcuni approfondimenti della storia che -non ci sono proprio- un capolavoro mancato per poco
Bellissimo film biografico sulla vita pubblica e privata di Stephen Hawking, che ti fa immergere con un fascino particolare nella storia, emozionandoti per le gioie e per i dolori (soprattutto!) del giovane Stephen e della sua famiglia. Coinvolgente ed affascinante, merita sicuramente di essere visto almeno una volta da chiunque.
Indipendentemente dal fascino che poteva esserci nel realizzare un film su Stephen Hawking "La teoria del tutto" è una pellicola che suscita diverse emozioni, legate principalmente al valore della vita umana e al significato dell'esistenza stessa; un film che, come è già successo innumerevoli volte in passato, mette in contrapposizione la fede religiosa a quella della scienza, senza però contrastare ne una ne l'altra , considerando un possibile nesso tra le due cose.....filosofia non intrapresa o riconosciuta da chiunque, anzi è più frequente trovarne un conflitto mostruoso piuttosto che una conciliazione obbiettiva. La filosofia quantistica(o fisica) di Hawking mi ha colpito principalmente per questo aspetto; lui non ha mai voluto negare l'esistenza di un possibile Dio che abbia creato l'universo(non specificando alcuna religione però, attenzione), anzi, considerando le innumerevoli teorie nate dal giorno in cui dimostrò che oltre a sparire una stella ne sparisce il buco nero stesso, possiamo benissimo dire che il suo modo di pensare non sia sbagliato affatto; se l'universo ha un inizio ed una fine(escludendo la possibilità che invece sia sconfinato, cosa che invece è pur sempre plausibile), e quindi ipotizzando che il tempo stesso abbia avuto un inizio e avrà una fine, possiamo tranquillamente ipotizzare o presurre che "qualcosa" abbia scaturito il tutto.....e perchè non un ipotetico Dio.....che può essere qualunque cosa, anche semplicemente una forma di energia sconosciuta....e perchè no, magari anche cosciente.....il Dio cristiano? il Dio buddista?.....poco importa, sempre di un "Dio" si parla.....ed è qualcosa che ho sempre pensato anch'io....anche se sfortunatamente le icone religiose hanno sempre ostacolato molto questo modo di vedere le cose, dato che ormai si tratta di discipline troppo radicate nei popoli per poterle mettere in discussione...... In principio c'erano il cielo e la terra(e ci può stare) .....poi arrivarano i famosi 7 giorni dove Dio creò il resto(metafora del Big Bang?).......solo che purtroppo, durante il corso dell'esistenza umana, il messaggio è stato tramandato ai posteri come una storiella veritiera da considerare AUTENTICA per una questione di fede, utilizzando i famosi Dogmi per non rispondere alle domande scomode a cui la scienza ha invece sempre cercato una risposta...... Hawking non è un semplice ateo diffidente, ma solo un fisico che trascende il semplice essere scienziato, non scartando mai la possibilità che scienza e religione dicano la stessa cosa in modi diversi(escludendo però tutto ciò che la religione ha creato per rafforzare la loro attendibilità). C'è stata un altra cosa che mi ha stupito; il vedere come Hawking sia arrivato alle sue conclusioni sui buchi neri. Alcuni anni fa mi trovavo a Perugia con una collega di teatro, e mi ricordo che mentre ci stavamo bevendo una birra sdraiati su un prato me ne venni fuori dicendogli che il sistema solare mi ricordava un atomo, e che di conseguenza l'universo stesso poteva essere "l'interno" di qualcosa di molto, molto più grande, magari di totalmente inconcepibile per la mente umana; lei rimase un attimo interdetta, e credetti che stava per dirmi che dovevo smettere di bere, invece la sua rezione fu: "Cazzò, non ci avevo mai pensato ad una cosa del genere".... Bene, ho sentito una punta di orgoglio quando ho constatato come Hawking sia arrivato alla sua grande scoperta partendo da un principio simile al mio.....e di conseguenza mi sono reso conto di quanto l'essere umano si autolimiti per colpa di dogmi ancestrali fossilizzati dal tempo; quel tempo che quando avrà termine porrà fine all'universo con un altro grande boato....e tutte le convinzioni, nel caso, andrebbero a farsi friggere..... In realtà, la cosa affascinante è come la fisica "tradizionale", legata al nostro spazio/tempo e la fisica quantistica(per quanto totalmente diverse per regole e leggi) riescano a compensarsi e a far creare nuove teorie sull'esistenza(come la possibilità che in realtà non esista nessun confine?)..... Comunque, credo che molti concetti religiosi e filosofici abbiano avuto inizio dallo studio scientifico dell'universo sin dall'antichità(I Sumeri, gli Atzechi e gli Egiziani non hanno forse una storia legata strettamente all'osservazione delle stelle?)..... Insomma, mi sono talmente incuriosito dalla genialità di quest'uomo che sto pensando seriamente di leggerne almeno un paio di libri......credo che siano questi gli esseri umani da lodare, quelli che trascendono, cercando di comprendere senza farsi condizionare da alcunchè(ma rispettando pure però, e non è certo cosa da poco)..... Mi dispiace solo che il film non si sia concentrato troppo sull'aspetto dello scienziato per dedicarsi maggiormente alla vita privata e al tremendo handicap di Hawking, anche se devo ammettere che la storia della sua vita, nonche le sofferenze che ha dovuto subire, mi hanno fatto capire molto di lui, e del perchè abbia questa capacità di ragionamento molto "elastica" diciamo......non è che si trovino dietro l'angolo scienziati di fisica quantistica che ammettono di cercare una spiegazione a tutto(compreso il perchè delle religioni)...... Film un pò edulcorato ma perfetto nel messaggio; assolutamente rispettoso anche se per il grande pubblico..... Da vedere.....
Più che buona biografia di Hawking con un notevolissimo Redmayne (che, a 'sto punto, sono curiosissimo di vedere in versione trans in The danish girl).
Come per un The iron lady ci si concentra più sulla vita che sulla carriera (praticamente solo accennata e/o comunque non approfondita) ma più di un momento sincero, così come l'atmosfera, colpisce.
Hawking viene fuori come un genio bonario ed autoironico, positivo ed instancabile.
Thewlis ed Emily Watson (questa soprattutto) potevan essere usati meglio, qualche semplificazione c'è e qua e là si banalizza, ma due ore passano bene e senza intoppi.
Regia professionale di Marsh per un film elegante, ottimista e curato.
La straordinaria storia di Stephen Hawking raccontata in questo bellissimo film. C'é un che di magico dall'inizio alla fine. Eccezionale Redmayne ( secondo me la sua miglior performarce), molto belli i dialoghi. Piccolo capolavoro
Di solito i film biografici non mi piacciono ma questo qui mi ha particolarmente coinvolto. Non sapevo nulla della vita di Stephen Hawking ma, incuriosito quando ho saputo che era uscito un film su di lui, ho deciso di guardarlo e ne sono rimasto pienamente soddisfatto. L'unico difetto è che non si sono minimamente concentrati su i suoi studi e le sue scoperte: hanno preferito mostrare solo come superava ogni ostacolo nonostante la malattia, puntando quindi di più sul lato umano, non scientifico, della persona
Film ispirato ad una storia vera che presenta diverse scene drammatiche. Forse un po' lungo ma una storia d'amore drammatica e bella che vale la pena di seguire. Bravissimi i protagonisti soprattutto Eddie Redmayne.
Stupenda biografia di un genio malato. Eddie Redmayne offre una prova straordinaria, oscar strameritato. Bene anche gli altri attori. Un film senza dubbio da vedere.
Ho scelto di visionare sto film biografico, per colmare il buco, perchè un film così merita la visione e lascia senza parole. Davvero commovente, davvero ben fatta e narrata una vicenda così particolare, ai limiti della perfezione! Una storia vera di un astrofisico che ha scritto le regole di oggi!
Eddie Redmayne, personalità, interpretazione top. Premio Oscar meritato!! Felicity Jones, piacevole, carina, ci sà fare, a fianco di un mostro così fa la sua figura.
(il resto del cast seppure può esser importante... quando ti ritrovi loro è "relativo"
Premio David Donatello meritato, best dell'UE
Il regista sforna il suo capolavoro, perfetto, fa si che lo vede ci si ritrovi immenso in una biografia ben narrata, se dal lato fisico dicono comunque poco, forse argomento troppo complicato, dal lato umano commuove, trascina chi lo vede a farsi una ragione di vita, a capire quanto si soffre con una malattia di sto tipo e che in fondo sono queste le persone che fanno la storia e a cui bisogna poi costruire le basi del futuro!
Film meritevole di visione! da non perdere assolutamente!!
Troppo romanticismo e pochi "Buchi Neri". A tratti, visto il tema, inaspettatamente noioso, specialmente nella seconda parte un pò troppo bruciata nelle beghe di famiglia, come se la Teoria Dello Spazio Tempo fosse una robetta da poco...
Buon film. Grandissimo Eddie Redmayne(oscar strameritato). Molto brava anche Felicity jones. L'unica pecca, secondo me, è l'aver approfondito troppo poco il lavoro di Hawking ed essersi concentrati un po' troppo sulla vita privata.
buon film che trova la sua essenze nell'essere una storia vera, in grado quindi colpisce particolarmente lo spettatore.
ottima l'interpretazione il protagonista che ha sicuramente meritato l'oscar.
la storia me l'aspettavo onestamente un pò più concentrata sulle scoperte scientifiche...invece è quasi esclusivamente sviluppata sul progredire della malattia.
onestamente sarà forse anche per questo che in alcuni punti ho trovato lo svolgersi del film un pò troppo lento e tortuoso.
sebbene non sia di certo il mio genere di film preferito... è cmq un film consigliabile e da vedere.
Umano, umano e per questo anche dannato e, in questo film, sublimato. Magistrale interpetazione dell'attore protagonista, ottimi anche gli altri attori e la colonna sonora sottolinea bene i momenti importanti. Malinconico e triste sotto certi aspetti. La forza dei personaggi sembra dare ragione ad una affermazione contenuta nel film che sembra voler rivendicare il ruolo della volontà e della determinazione (compassionevole?) come l'altro lato della condizione umana che vuole superare gli ostacoli della vita, anche quando appartengono all'ineluttabile. Non prende 10 solo perché è orchestrato in maniera eccessivamente organica allo scopo fino a darne qualche segno un po' di troppo. Un film da vedere assolutamente soprattutto se vi affascina la grandezza che si naconde nelle pieghe scure del vivere umano.
"La perfezione del tutto" di questa straordinaria pellicola, che stringe in una morsa testa e cuore, ragione e sentimento, fotogramma per fotogramma, dal primo all'ultimo. Una delle biografie più belle, commoventi, entusiasmanti, intense mai viste sul grande schermo. Temi così profondi che toccano l'anima, teorie così straordinarie da stupire la mente. Regia, interpreti, sceneggiatura, ambienti, fotografia... tutto è perfetto!! L'Oscar a Eddie Redmayne è poca cosa per come riesce a raffigurare una delle menti più brillanti e geniali del nostro tempo... Un capolavoro!
Nel complesso il film non è un capolavoro, e sarebbe anche difficile visto il genere; comunque merita di essere visto per una sola ragione: l'interpretazione di Hawking. Assolutamente magistrale! Forse uno degli Oscar più meritati degli ultimi anni. Io azzardo il paragone con l'interpretazione di Colin Firth nel Discorso del re, o di Heath Ledger nel Cavaliere oscuro.
non so quanto sia attendibile questa biografia , ma comunque tratta dal libro scritto dalla moglie , quindi credo lo sia abbastanza , in tutti i casi un film recitato benissimo , emozionante , mette in mostra molti lati umani , consigliatissimo
Un film a dir poco sensazionale, commovente, toccante e incredibile su quanto l'essere umano possa essere forte (invincibile) dinanzi ad alcuni sfide. La vera storia di uno dei fisici più eminenti di tutti i tempi e di quanto sia importante non arrendersi mai... MAI! "PER QUANTO DIFFICILE POSSA ESSERE LA VITA, C'È SEMPRE QUALCOSA CHE È POSSIBILE FARE. GUARDATE LE STELLE INVECE DEI VOSTRI PIEDI". Film e interpretazioni da lode.
Bello, bellissimo, non cerca la lacrima e mai eccessivamente stucchevole ma.....ma quello che manca a questo film è una vera anima, è forse una storia talmente positiva, di un'umanità legata da profondo amore che ti chiedi se non sia stato omesso qualcosa. Talmente abituati al torpido del mondo, troppo nota l'evolversi della storia, non sempre è possibile creare sintonia con un film simile che può poi annoiare.
Una pellicola eccellente che per fortuna non ha il merito di voler strappare la lacrima a tutti i costi, la malattia del protagonista anche se presa seriamente non diventa predominante e anche se la si vede e la si sente rimane sullo sfondo. Il film si sofferma prettamente sul rapporto tra Hawking e la sua famiglia, con la Jones che è di una bravura entusiasmante e che a sua volta avrebbe meritato l'oscar, in un ruolo che forse era ancora più difficile di Redmayne. Un film che cattura lo spettatore, con una morale banale ma meravigliosa: non arrendersi mai.
Marsh è più interessato all'aspetto umano di questa storia che a quello scientifico. La storia viene raccontata in maniera lineare, per avvicinare lo spettatore all'uomo e non al fisico Stephen Hawking. Brillanti gli attori, soprattutto Eddie Redmayne. Nonostante tali pregi non posso non ammettere di essermi a tratti annoiata durante la visione.
Rispetto a THE IMITATION GAME, uscito più o meno nello stesso periodo, qui ci si concentra di più sull'aspetto umano del protagonista piuttosto che sulle sue scoperte scientifiche. Questa scelta, discutibile per certi versi, alla fine si dimostra azzeccata e grazie a una prova davvero ottima di Eddie Redmayne soprattutto, ma anche di Felicity Jones ne viene fuori un film davvero emozionante e commuovente. Riesce a farci apprezzare il genio di Stephen Hawking sotto un altra luce più intima e personale.
Piacevolmente sorpreso da questo film, mi sono molto emozionato e provato ammirazione per questo grande uomo. Meritato l'oscar per il protagonista, davvero perfetto nel ruolo. Lo consiglio
Sono un amante del genio, delle biografie del genio, del film che anche non troppo fedelmente ripercorrono la vita e le opere di un genio. Sono rimasto un po' deluso da questo film perchè si dice poco del genio di Hawking e si concentra, troppo, sulla sua vita sentimentale. Cmq vale la visione
Il film l 'ho trovato girato bene e con un cast generale in parte. Trattandosi di un biografico trovo che il materiale a disposizione e'stato gestito molto bene e tutto si comprende in maniera chiara. Hanno deciso di concentrarsi maggiormente sull'uomo piuttosto che sul profilo scientifico e hanno azzeccato i tempi da dedicare ad entrambi questi aspetti . La trama è interessante e non si limita a raccontare una storia ma bensi'a far riflettere tutti, se si ha la voglia /capacità di farlo. Redmayne bravissimo davvero ,ha meritato l 'oscar per quanto mi riguarda e adesso posso dirlo senza riserve ( ero molto scettico inizialmente vista anche la bravura degli altri candidati ) .Un film che emoziona e merita di essere visto.
Eddie Redmayne un attore britannico fenomenale, uno che è riuscito ad interpretare lo scienziato in modo sublime, perfetto. Si è riuscito a calare nel personaggio in una maniera eccelsa, raccontando l'evolversi della bruttissima malattia di Stephen Hawking, raccontando con gli sguardi la sua vita, un compito sicuramente molto arduo. "La teoria del tutto" è un lungometraggio strettamente biografico, molto lineare nel suo girato che non si perde mai in cose inutili e riesce a riassumere in breve il percorso psicologico e fisico del protagonista.
Ammetto di aver visto il film principalmente per la curiosità nata attorno all'interpretazione di Redmayne, prima candidato e poi vincitore dell'Oscar. Ebbene, l'interpretazione del giovane attore britannico è la perla che impreziosisce un film tutto sommato ben fatto e diretto con mestiere, ma che, a mio modesto parere, mantiene un'eccessiva linearità dall'inizio alla fine. Pochi spunti degni di nota, qualche buona inquadratura, ma sempre l'impressione che manchi un po' di coinvolgimento, d'interesse per colui che rimane una delle più importanti ed eminenti personalità del novecento.
A limitare questa sensazione ci pensa appunto Redmayne con una performance assolutamente fantastica e tranquillamente in grado, da sola, di reggere l'intero peso della pellicola. Il mantenimento della medesima espressione in scene spesso piuttosto lunghe, la scomodissima posizione sulla sedia a rotelle, e poi una somiglianza notevole con il vero Hawking grazie anche all'ottimo trucco... insomma, davvero impressionante, non c'è che dire.
Per quanto riguarda la scelta, invece, di soffermarsi maggiormente sul lato privato dell'astrofisico britannico non me la sento di penalizzarla più di tanto. In fondo era immaginabile, se non altro per la maggior presa sul pubblico di una storia d'amore travagliata e ricca di ostacoli piuttosto che delle svariate teorie sfornate degli anni dallo stesso Hawking. L'unico problema sta proprio in quello che ho detto poco sopra sulla linearità della vicenda, per il resto rimane una pellicola onesta e ben fatta... una visione la merita senza dubbio.
Progetto molto scolastico nell'impostazione e nello sviluppo.. Nel senso che è il classico biopic molto lineare come trama,molto prevedibile come eventi,molto semplicistico nello scontato finale... Non ha la passione di "A Beautiful mind",non ha il genio sregolato di "will Hunting",è retto sola dall'ottima recitazione del protagonista .. non approfondisce nè il lato umano delle personenè quello scientifico della fisica. Son rimasto un pò deluso!.
Film ben costruito che si avvale di un' intepretazione di grande rilievo da parte del giovane Eddie Redmayne, forse nella seconda parte affiora un po' di lentezza ma nel complesso è un film equilibrato.
Interessante biopic su uno dei più noti ed importanti luminari del nostro secolo. Praticamente, a grandi linee, la vita di Stephen Hawking è raccontata tutta con particolare attenzione alla sua vita privata...l' amore con la donna della sua vita e la terribile piaga della malattia degenerativa che non gli impedì di vivere una vita ricca di onori e soddisfazioni sia accademiche che famigliari. Il film alla fine diventa un inno all'amore che risulta essere la vera Teoria del Tutto. Ora capisco perché Eddie Redmayne si è portato a casa l'Oscar...nessuno può negarglielo! Bravissimo ed incredibilmente somigliante, specie nella parte finale del film che è la più difficile (merito anche del trucco che lo rende identico) perché lo scienziato ormai è praticamente un vegetale pensante. Non è facile recitare buona parte del film solo con espressioni...Redmayne è riuscito ad emozionarmi non poco e a trasmettermi ogni singolo stato d'animo del personaggio. Bella la colonna sonora, bravissima anche Felicity Jones, buonissima la regia... In tutta sincerità non nascondo che le due ore sono a volte pesanti, visto anche la tipologia di film ma tanto di cappello agli sceneggiatori che hanno concentrato una "vita del genere" in 120 minuti. Comunque mai noioso perché una storia così non la vedi tutti i giorni...la forza di volontà supera davvero ogni barriera!
Una meravigliosa storia biografica di uno dei piu grandi scienziati dei nostri tempi. Colonna sonora e fotografia spettacolari e recitazione del protagonista assolutamente da oscar.
Se come me avete già letto la biografia di Hawking o visto qualche documentario su di lui, secondo me potete tranquillamente evitare questo film, visto che non c'è nulla di più. Detto questo, il film è interpretato e realizzato ottimamente, ma solo se siete profani in materia, altrimenti si sbadiglia. Quindi non so che voto mettere... tirerò il dado... è venuto 6!
Non ha senso bollare la pellicola come "troppo poco tecnica". E' tratta da una biografia, è ovvio che si incentri più sulla vita straordinaria di Hawking, piuttosto che sulle sue scoperte, che non vengono approfondite troppo ma nemmeno vengono trattate con superficialità.
Oscar a lui strameritato, e anche la Jones è brava (ma per favore ditele di sistemarsi l'arcata dentale inferiore); la regia e la colonna sonora sono di pregevole fattura.
L'unico limite, che non lo rende un capolavoro, è che essendo una biopic sai già cosa aspettarti, non ci sono sussulti narrativi, l'andamento è coinvolgente ma comunque piatto.
Ma una o anche più visioni, le merita tranquillamente.
Il protagonista svolge egregiamente il suo lavoro. Non ho mai avuto l'impressione fingesse i sintomi della malattia.
Qui ci si emoziona ed alla fine si vuole conoscere più sul personaggio reale. A tal riguardo segnalo Hawking (2013) . Un documentario vero sul protagonista. Meglio ancora di questo adattamento cinematografico!
"Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo"...non l'ho mai letto e adesso mi toccherà farlo! Lo sapevo che questo film mi avrebbe fatto venire qualche idea malsana... :)
Un Redmayne da Oscar per un film emozionante, sì, ma che si concentra quasi esclusivamente sulla malattia e su quanto sia stato difficile affrontare il tutto, lasciando volutamente la mente brillante di Hawking in secondo piano. D'altronde il film è ispirato e tratto dal libro "Verso l'infinito" dellla stessa ex signora Hawking, quindi va bene così.
Biopic tradizionale, confezionato con tutti i crismi per piacere all'Accademy, impreziosito da ottime interpretazioni (straordinario E. Redmayne) e delicate e mai invadenti musiche. Eppure proprio analizzando questi 2 aspetti (forse i punti forti più evidenti) occorre dire che 1) l'interpretazione è "avvantaggiata" dal dover modificare il corpo e l'espressione, di certo un gran merito, ma ritengo (forse sbagliando) che in tal senso si è avvantaggiati per la vittoria agli Oscar (l'Accademy premia sempre chi interpreta malattie, difetti, handicap, chi dimagrisce o chi ingrassa....), ma si perde qualcosa nell'intensità, nel fascino, nel carisma dell'attore; e 2) in una colonna sonora originale non si può (non di DEVE) inserire nella scena più importante e significativa, o peggio ancora in quella che rimarrà nella testa dello spettatore un brano non più originale ma "bellissimo", struggente, affascinante scritto e composto da altri e già sentito ovunque (vedi "Arrivals of the Birds & Trasformation" della Cinematic Orchestra). Voglio dire, è da "paraculi"... in cerca di Oscar!!! Tornando al film, non ho eccezioni particolari, anzi, in tutta onestà, mi aspettavo fosse più "spinto" alla ricerca della compassione e invece, il "Tutto" (del titolo) è nel possibile (tema, teoria e malattia) quasi leggero. Gli eventi accadono, ma non ci sofferma troppo e i momenti più lenti sono, come detto, accompagnati da una buona musica e da buone interpretazioni. Personalmente non mi sono sentito coinvolto, ma immagino che possa far venire voglia di piangere
Le possibilità dell'infinito. Bello e commovente, l'amore tra Stephen e Jane è palpabile. La performance di Redmayne è incredibile. Il film esplora il significato del vero amore e le lotte di imparare ad adattarsi ad una vita con una disabilità e gli effetti che ha nella vita sociale. Finale Stupendo, musiche da oscar!
Commuove, cattura l'attenzione e fa riflettere. Per tutta la sua durata. E per un film che tratta un tema così delicato è già un successo. Bravissimi i due attori protagonisti, giustamente candidati agli Oscar, buona anche la regia, lineare e mai troppo stucchevole. La sceneggiatura sceglie di concentrarsi principalmente sulla vita privata dello scienziato, dalla malattia al rapporto con la moglie, semplificando volutamente i contenuti della sua ricerca e della sua carriera, per non risultare troppo pesante. Inevitabile richiamare alla memoria "A beautiful mind", un film simile per trama e sviluppo, che resta a mio parere una spanna sopra come spessore, anche se questo ha il pregio di risultare più scorrevole e di facile visione.
Ho apprezzato molto la delicatezza con cui viene trattato il complicato rapporto tra marito e moglie: dall'amore iniziale, al lento allontanamento prima di lei da lui, poi di lui da lei, entrambi attratti da un'altra persona, sino al consensuale momento della separazione per un amore svanito piano piano, ma rimasto ammirazione e riconoscenza l'uno nei confronti dell'altro.
Non si puo' dire che sia un brutto film, nè che il protagonista reciti male... Il problema è che la regia è un po' piatta... E secondo me commette un grosso errore: mentre la disabilità di Hawking viene messa in primo piano, passa totalmente inosservata dal regista la sua intelligenza. Gli unici riferimenti alla sua teoria sono banalissime e per nulla approfondite frasi messe qua e là. I suoi interventi all'università sembrano a livello di scuola elementare. Questo non è il vero Hawking.
Sono molto convinto che set e setting siano decisivi nella valutazione di un film e devo ammettere che La teoria del tutto mi ha emozionato, tuttavia a un'analisi più oggettiva non andrò oltre il 7. Per uno strano e tristemente ironico destino, la mente più brillante dei nostri tempi è stata rinchiusa in un corpo atrofico e incapace di gestire le più comuni azioni quotidiane, quasi che il regista dell'universo volesse rendere ancora più arduo il disvelamento dei suoi segreti. Viene spontaneo a questo punto pensare che il cervello umano, quando sia in grado di penetrare i concetti più oscuri del mondo, di riflesso perda l'efficienza, quando non la totale capacità, di controllare il pesante fardello che gli è stato affibbiato. Il film, più che sulla matematica di Hawking che ci sarebbe completamente incomprensibile, si concentra sul sovrumano sforzo fatto per non perdere la sua mente e lasciare le sue riflessioni nell'oblio, ma soprattutto sul decisivo ruolo di Jane Wilde, senza la quale probabilmente niente sarebbe stato possibile. Una prima parte molto convenzionale e piatta, acquista interesse con l'insorgere della malattia, ma il film si nutre appieno della storia e gli basta adagiarsi, anche con un pò di furbizia, su di essa e sulla grande interpretazione di Redmayne per risultare una visione piacevole. Una storia sulla fisica, ma ancora una volta sono gli affetti umani a muovere i fili, a meritare la nostra attenzione, compassione e comprensione e a rappresentare la grande incognita, il mistero finale.
Non è proprio il mio genere di film e mi sono deciso comunque a guardarlo visto che sto proseguendo alla visione dei film candidati agli Oscar 2015.. Probabilmente ho trovato chi merita l'Oscar come miglior attore protagonista ed è Redmayne, un'interpretazione enorme e commovente. Probabilmente la storia è troppo basata sulla malattia del grande Hawking tralasciando la parte scientifica però credo sia stata scelta precisa del regista, tutto ruota sulla concezione del tempo che si porta via il corpo del protagonista ma ne lascia intatta o quasi la sua mente straordinaria. Bello il finale con una sorta di flashback della vita di Stephen tanto per rimanere in tema di tempo.
tolta l'ottima interpretazione di redmayne, il film di per sé non è eccezionale, parlo del film, non certo della vita di hawking. è certamente commuovente, ma l'ho trovato superficiale in determinati momenti,forse un po' troppo romanzato.
Grande prova di Eddie Redmayne che interpreta con fedeltà il protagonista del film. Devo dire che le aspettattive si sono rivelate più alte del previsto, infatti specialmente durante la seconda parte del film si toccano tematiche che definisco "commerciali", non andando invece a sviluppare come si deve i punti che hanno reso Stephen Hawking una celebrità a livello mondiale, peccato. In definitiva è un buon film, ma che poteva essere sviluppato in modo molto migliore.
Ci si sofferma troppo sulla moglie di Stephen Hawking e sugli intrecci amorosi che aveva e di quelli che aveva lui nei confronti della moglie. Per i temi che andavano a trattare il regista poteva mettere in risalto punti a mio parere molto più interessanti e particolari.
Scienziato geniale, il dramma della malattia e il riflesso nel rapporto con la moglie. Nelle sue ovvie diversità, l'incedere narrativo ricorda molto Beautiful mind di Howard. A Marsh interessa maggiormente la malattia di Hawking rispetto alle sue scoperte scientifiche. Una malattia invalidante che si comporta in maniera analoga ad un buco nero che annulla tutto e principalmente quella mente brillante, capace di spaziare nella ricerca dei segreti dell'universo, ma in apparenza condannata al mutismo di un corpo che si avviluppa su stesso e trascinando dentro il rapporto sofferto con la moglie, sposa e poi improvvisata infermiera/segretaria. Una battaglia per smentire i medici che lo avevano condannato ad una breve vita, riuscendo in tutti i modi di non condannare almeno la mente al mutismo. Pur non uscendo da una certa convenzionalità, il film è solido nella sua confezione e nella sceneggiatura. Riesce ad offrire momenti toccanti (il semplice desiderio fisico di raccogliere una penna) ed una buona prestazione degli attori.
Quoto la maggior parte dei commenti dove si fanno i complimenti all'attore anche perchè interpretare un ruolo così non dev'essere per niente facile, per il resto posso dire che sinceramente mi aspettavo di vedere un qualcosa di più "scientifico" nonostante sapessi che stavo andando a vedere una "storia d'amore", come già detto superlativi i due protagonisti e la colonna sonora però sono rimasto un po' con l'amaro in bocca...
La Teoria del Tutto, ultima fatica di James Marsh (già vincitore del premio Oscar come miglior documentario nel 2008 con Man on wire), narra la vita dell'inglese Stephen Hawking, uno dei più influenti astrofisici del secolo.
Il film, tratto dal libro Travelling to Infinity: My Life With Stephen scritto dalla moglie Jane, mette in risalto il loro vissuto insieme, la loro storia d'amore e la loro vita personale.
Cambridge 1963 è la data che compare all'inizio del film, e ne comparirà soltanto una sul finale, infatti il regista ha omesso le date temporali durante lo svolgimento del film, credo volontariamente per non distogliere l'attenzione dalle situazioni principali che i protagonisti attraversano nel corso della loro vita. Lo scorrere del tempo è comunque ben sottolineato dal trucco, dai vestiti, dall'evolversi della malattia, dalla straordinaria bravura dei protagonisti Eddie Redmayne e Felicity Jones.
La regia, la fotografia e la trama stessa sono lineari, morbidi e delicati, ed è proprio in questa semplicità la forza del film, la semplicità di un amore puro e vero che va oltre la malattia e permette di superare i problemi che la vita oppone.
Un film che ha "il tempo" come trama principale, il tempo come quello che ogni umano ha da vivere, il tempo diviso tra le gioie e i dolori, quelle vittorie e quei fallimenti che ognuno incontra nella propria esistenza, il tempo come relazione "spazio/tempo", punto di domanda principe della vita di Hawking, il tempo, come le 2 ore trascorse in sala, affascinati dall'incredibile vita di questo uomo.
Certo, chi si aspettava un film sulle innovazioni apportate in campo scientifico da parte di Hawking rimarrà deluso; esse vengono accennate e dosate al punto giusto, tanto da non ometterle e tanto da non annoiare lo spettatore medio che ha poco a che vedere e a cui poco interessa l'astrofisica.
Le emozioni in questo film si consumano, si susseguono, ti dilaniano nei momenti topici e più drammatici, e questo merito sicuramente, oltre che al regista, va alla straordinaria performance dei protagonisti.
(Va a Eddie Redmayne che dopo mesi a studiare i malati del motoneurone, interpreta al dettaglio ogni singolo movimento tanto motorio quanto facciale, da sembrare un vero malato egli stesso! Lo stesso Hawking ne è rimasto colpito favorevolmente, tanto da affermare che sembrava essere lui nel film per la perfezione raggiunta; perfezione che è valsa già un Golden globe ma che è costata anche un bel po' di visite dall' osteopata per rimettersi in sesto a fine riprese...non mi dispiacerebbe, onestamente, se l'Oscar andasse a lui)
La narrazione mette l'accento su situazioni umane in maniera impeccabile, trattando il tutto senza mai essere inopportuna ma con la massima delicatezza possibile, che abbinata ad una colonna sonora (anche essa già premiata con il Golden Globe) a dir poco perfetta, ne sottolinea l'intensità e il susseguirsi di emozioni che lasceranno indifferenti solo i cuori più insensibili o chi da questo film si aspettava chissà cosa!
Quindi per concludere, un film, una storia vera candidata a 5 premi Oscar che sicuramente merita una visione...
Concludo con una provocazione, rispondendo ad Hawking che definiva "La cosmologia come la religione degli atei intelligenti" dicendo: sarà pure così, ma mentre il cosmo e la scienza ti avevano dato 2 anni di vita, forse Dio te ne ha concessi qualcuno in più!
Storia lineare, intensa e toccante. Celebrazione indiretta di Jane Hawking, dell'amore e della speranza dimostrati nella sua vita, che sul grande schermo alcuni hanno tradotto come buonismo e retorica (ah ah ah). L'inizio è forse un po' frettoloso e la conoscenza di Jane è troppo rapida per giustificare il fortissimo legame che si svilupperà con Stephen. Però ci si appassiona presto alle sorti di quest'uomo schiacciato dalla malattia, grazie all'incredibile interpretazione di Eddie Redmayne, lanciato a tutta velocità verso l'Oscar. E' lui, col suo sguardo folgorante e l'immedesimazione assoluta, a rendere questo film indimenticabile, ma anche l'Oscar come "miglior film" sarebbe più che meritato (sempre che la compagine gay dell'Academy si riprenda dai colori rosa confetto e blu fiordaliso del Grand Budapest Hotel). Regia equilibrata e mai invasiva, dialoghi lucidi ed efficaci. Bravi tutti.
Non avevo altissime aspettative per questo film, anche a seguito di quello che mi era stato riferito da conoscenti che l'avevano visto prima di me. E' stata invece una bella sorpresa: la storia raccontata è bellissima e commuovente e nonostante tutto non annoia mai. Mi sa che è abbastanza scontato a chi andrà l'Oscar quest'anno, visto anche che Redmayne si è rovinato a vita la schiena per interpretare l'astrofisico più famoso del nostro tempo.
In maniera anche troppo lineare viene raccontata una parte di vita del piu' grande astrofisico dei nostri tempi. Il film ha il pregio (uno dei pochi) di farci conoscere una parte dell'esistenza di Hawking diversa da quella che si possa immaginare... Inizialmente assistiamo allo scontro di "fede" tra i due protagonisti, scontro che va scemando durante la pellicola...peccato. Si perche quando si esce dalle aule dell'universita' il film diventa piatto... la storia d'amore, o dovremmo dire LE storie d'amore, prendono il sopravvento su tutto, tanto che alla fine rimane l'amaro in bocca per un occasione sprecata. Tra le candidature agli oscar penso abbia speranza solo il protagonista nel classico "ruolo da oscar", per il resto non lo considero uno dei migliori film dell'anno come ha fatto lacademy. Una curiosita': il protagonista si gioca l'oscar (a quanto dicono) con il protagonista di "The imitation game"...curioso come proprio Benedict Cumberbatch in passato abbia interpretato il professor Hawking!
film molto bello il cui unico difetto è forse quello di voler "vincere facile" con una storia fatta di buone persone e buoni sentimenti. I protagonisti ci mettono però molto del loro nella riuscita di questo film che è sicuramente tra i migliori della stagione.
Dopo "the imitation game" ecco un altro buon film, bello e profondo per molti versi, controverso per altri. Credo dipenda da questa sorta di agiografica posizione verso "il genio" che tratta l'handicap con un sottile filo di accomodante buonismo. Un po' "Shine" o ancora "My left foot" riletti alla luce della scienza per un protagonista che, guardacaso, suscita empatia e simpatia SOLO quando la malattia comincia ad aggravarlo fisicamente. Probabilmente pochi non eletti al rango di geni porterebbero con se' i rami dell'affetto planetario, in certe condizioni fisiche. Lo dico con vergogna, conoscendo indirettamente, anche per il lavoro che svolgo, l'emarginazione sociale in casi del genere. Tuttavia i due attori sono straordinari, e diversi fotogrammi - come quando Stephen cerca invano di raggiungere il figlioletto sulle scale, vs sguardi incrociati di una difficile paternita' sono indimenticabili. Sono convinto che cio' che spinga l'Uomo a superare certi steccati sia anche una necessaria forza spirituale, malgrado la laicita' scientifica del personaggio. E' tutta qui, e non e' poco, la forza di un film che racconta le ferite temporali di una morte annunciata accantonata al servizio di una vitalita' insolita, anticonformista e infinita. E' la bellezza di una vita per un film che si vorrebbe laico, ma intrinsecamente ha qualcosa di religioso
Film abbastanza scontato che mi ha intrattenuto ma mai stupito. Tutti gli argomenti sono trattati con una certa "leggerezza" di fondo che me lo ha fatto sembrare, a tratti, poco sincero.
La trama vale tutto il film e del resto il mistero e la magia legata alla vita di Hawking non può non appassionare. Uno scienziato che ha sbaragliato la scienza con la sua stessa esistenza. D'altro canto il film appare per alcuni tratti eccessivamente romanzato; una moglie che lotta da sola contro la malattia del marito mentre cresce da sola due figli e si ricorda di se stessa e che non può farcela dopo almeno 8 anni; qst come altri passaggi logici o forse illogici che rendono la pellicola forse un po' surreale. Nonostante tutto merita di essere visto per l'elevato insegnamento morale ed umano che porta con sé.
Un film pieno di emozioni, sentimenti, amore e voglia di vivere. La vita di un uomo che nonostante non può parlare, camminare e fare qualsiasi attività motoria, sa fare con la testa molte più cose di più persone messe insieme. Magistrale l'interpretazione di Redmayne, davvero commovente e sorprendente anche la Jones. Film che riceverà sicuramente degli oscar.
Questo film è un capolavoro. Certo forse delude un po' chi si aspettava un risvolto più tecnico del film, ma forse non era quello che si voleva far vedere in questo film. E' veramente un film di struggente bellezza, che emoziona e che ti fa sprofondare a 360° nella vicenda, quasi dimenticandoti di essere in una sala di un cinema. Eddie Redmayne è spettacolare, sicuramente da Oscar. Per me è un film indimenticabile, l'ho visto 3 giorni fa e ancora mi soffermo a pensarci. Altri che hanno scritto prima di me hanno ragione: fatevi un regalo, andatelo a vedere.
Decisamente un buon film, ti cattura dall'inizio alla fine pur senza particolari picchi o sconvolgimenti di trama. La struttura è abbastanza lineare, incentrandosi più sulle vicissitudini familiari e legate alla malattia di Hawking che non sulle reali innovazioni in campo scientifico. Ottima la prova dell'intero cast ma Redmayne si avvia decisamente ad essere uno dei papabili candidati ad alzare la statuetta.
Uhmmm...un film che mi risulta difficile da commentare perché esistono due contrapposizioni distinte. In una assistiamo ad un film molto coinvolgente che cattura lo spettatore fino alla fine nonostante la quasi assenza di qualsiasi tipo di colpo di scena improvviso (un pregio per una pellicola così). Una sceneggiatura lineare ed abbastanza tradizionale è in parte scavalcata dalla immensa e strepitosa prova d'attore di Eddie Redmayne nel ruolo di Stephen Hawking che vola verso un Oscar quasi assicurato. E' incredibile come l'attore inglese sia riuscito ad esprimere visivamente tutto il decorso della malattia dell'astrofisico senza essere ridicolo (un rischio sempre molto alto ad rappresentare personaggio di questo tipo). Questa interpretazione sovrasta nettamente una buona prova degli altri interpreti presenti (Felicity Jones compresa). L'altra contrapposizione risiede dal fatto che mi sarei aspettato uno sviluppo un po' diverso della vicenda, magari più legata alle scoperte scientifiche dello scienziato, il film ne prova a proporre qualcuna in maniera sommaria ma chi non mastica un po' di astronomia ed astrofisica non riesce nemmeno a concepirle (io un pochino ne so di queste cose per una mia personale passione per l'astronomia). Credo che per la gente sia difficile solamente concepire:
L'inizio del tempo, l'universo che si espande oppure di restringe, la singolarità iniziale chiamata dagli esperti del campo L'Eco del Big Bang, i buchi neri come masse che si disperdono, confini del'universo.
Credo che il regista era ben consapevole della cosa ed abbia filmato un film più legato ai sentimenti dei protagonisti per avere una fetta di pubblico più ampia (pensate solo a Contact, il film di Zemeckis di molti anni fa ormai, un film che si incentrava molto sulla scienza e su molte teorie che governano l'universo: un capolavoro, uno dei migliori del regista, ma che ha avuto uno scarso successo di pubblico perché era troppo scientifico) Ad ogni modo è una pellicola che va assolutamente visionata per ricordare questo grande uomo che ha scoperto una bella fetta del comportamento dell'universo che ci racchiude, il più importate astrofisico dai tempi di Albert Einstein, che doveva vivere poco tempo con questa malattia ed invece è ancora vivo tuttora e continua a lavorare per