l'uomo che sapeva troppo regia di Alfred Hitchcock USA 1956
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l'uomo che sapeva troppo (1956)

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locandina del film L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO

Titolo Originale: THE MAN WHO KNEW TOO MUCH

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiJames Stewart, Doris Day, Brenda De Banzie, Bernard Miles, Ralph Truman, Daniel Gélin, Mogens Wieth, Christopher Olsen, Reggie Nalder, Carolyn Jones

Durata: h 1.59
NazionalitàUSA 1956
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1956

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film L'uomo che sapeva troppo

In vacanza in Marocco i coniugi Kenna assistono ad un omicidio: un turista viene ucciso e Mac Kenna lo soccorre. Prima di morire il moribondo gli confida che verrà presto commesso un attentato a Londra. L'uomo va alla polizia, ma per impedirgli di parlare, qualcuno gli rapisce il figlioletto.

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Voto Visitatori:   8,29 / 10 (76 voti)8,29Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior Canzone (Que Sera, Sera)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior Canzone (Que Sera, Sera)
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Voti e commenti su L'uomo che sapeva troppo, 76 opinioni inserite

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cort  @  06/03/2021 00:18:33
   6½ / 10
Mezzo voto in più per la canzone famosa. Tutto il resto è invecchiato male. La trama e lo stile recitativo rivisti oggi non reggono e la regia benché ottima non crea molta tensione.
Per gli appassionati ed i fan di Hitchcock resta comunque un buon film.

Alpagueur  @  05/11/2020 11:30:12
   7 / 10
È risaputo che Alfred Hitchcock aveva un debole per le bionde glaciali come sue protagoniste, ma spesso si dimentica che Doris Day una volta era una di loro. Ne "L'uomo che sapeva troppo", è sposata con James Stewart, un altro degli attori preferiti di Hitchcock. In una rara svolta drammatica, Doris mostra il suo talento nascosto. C'è una scena famosa e toccante, quella in cui il figlio di Doris e Jimmy è stato rapito e Doris sta avendo un crollo. James le inietta un sedativo perché è un dottore e crede che sia il modo migliore per aiutarla, ma lei piange istericamente fino a svenire. Mentre Doris ha ricevuto tutte le lodi per la capacità recitativa da questo film, probabilmente è perché tutti si aspettavano già che James Stewart fosse al solito fantastico in un film di Hitchcock. Ma non dimentichiamo che era l'altro attore in quella scena difficile, guardando e decidendo come aiutare sua moglie. È meraviglioso in questo film, ma per chi lo conosce e lo ama, non è davvero una sorpresa. Tra l'altro ho notato che in questo film, così come ne "La donna che visse due volte", risalta parecchio la sua statura (era oltre 1.90 metri). "L'uomo che sapeva troppo" (alias "The man who knew too much") non è sicuramente il film di Alfred Hitchcock più famoso in circolazione, ma vale assolutamente la pena guardarlo. Ha la canzone per eccellenza di Doris "Que Sera Sera", a cui lei attribuisce anche il merito di aver generato la sua devozione per tutta la vita agli animali. Inoltre, c'è parecchia suspense, una necessità in un film di Hitchcock. Ci sono luoghi esotici, attori principali di bell'aspetto, omicidi e intrighi. Cos'altro volere di più? Anche l'equivoco generato dal sig. Ambrose Chappell (con una 'p' di troppo) è interessante, così come l'idea del colpo dei piatti al concerto. Un must per tutti i fan di Hitchcock.

david briar  @  04/04/2020 18:43:22
   9½ / 10
Hitchcock realizza dal soggetto di un suo film giovanile uno dei suoi film più belli, colmo di straordinarie idee(l'uso della canzone Que Sera), di scene al cardiopalma come quella all'Albert Hall(non a casa citata da Mission: Impossible 5), di bellissimi dettagli seminati e poi raccolti con successo nella bellissima seconda parte. Fotografia, scenografie e costumi meravigliosi, risaltano soprattutto nella prima parte ambientata in Marocco.
La coppia di attori è semplicemente perfetta, e la cosa più interessante è che sia Doris Day a salvare le due possibili vittime della storia, e lo fa proprio con la voce, lei che è una cantante nel film e nella vita reale. Ci riesce perché si emoziona e sa emozionare...

Dom Cobb  @  01/11/2018 23:37:24
   9 / 10
Una famiglia americana in vacanza in Marocco assiste per caso a un omicidio; il malcapitato, prima di morire, riesce a comunicare al marito delle informazioni su un assassinio che verrà commesso di lì a poco a Londra. Ben presto il figlioletto della coppia viene rapito e i genitori esortati a non dire o fare nulla...
Il cinema di Hitchcock, salvo qualche rarissima eccezione, finora ha presentato due facce all'interno di quella serie di elementi che ne costituisce l'ideale formula: il classico poliziesco in stile "whodunit" e il thriller spionistico, di cui già facevano parte illustri predecessori come "Il club dei 39" e "La signora svanisce". Con questo film in particolare, anch'esso appartenente all'ultima categoria e remake di uno dei suoi lavori del periodo inglese pre-hollywoodiano, il maestro della suspense ritorna alla carica in forma a dir poco smagliante, sfornando l'ennesimo capolavoro del genere.
Da una parte, il film beneficia di una struttura un po' più libera rispetto ad altri film del passato, passando con disinvoltura da location esotiche come il Marocco agli eleganti ambienti londinesi, senza dunque rimanere confinato in un solo posto dall'inizio alla fine, a tutto vantaggio della superba fotografia, che tra l'altro sfrutta al massimo l'impiego del formato panoramico VistaVision; inoltre, gli attori fanno tutti la loro parte, con i riflettori puntati in particolare sulla coppia inedita James Stewart-Doris Day, affiatata e convincente sia insieme che in singolo, al punto che non serve neanche spendere parole.


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Proprio la presenza di attori carismatici come Stewart o dalla bellezza folgorante come la Day sono una delle ragioni per cui la storia viene resa interessante fin da subito: Stewart per me è ormai l'emblema della persona qualunque, e la sua naturale simpatia invoglia ad affezionarsi in fretta ai suoi personaggi, anche nei momenti in cui il ritmo cala, cosa che qui capita un paio di volte.
Questi elementi riescono a controbilanciare una struttura narrativa non proprio perfetta: il film ci mette un po' di tempo a decollare, e anche dopo che la trama inizia a ingranare, nonostante l'interesse in sé non manchi, la suspense vera e propria arriva soltanto nella seconda parte, con la celebrata sequenza del concerto da cardiopalma, un connubio impeccabile di regia, montaggio e musica quale è difficile trovarne (con tanto di cammeo del compositore Bernard Herrmann). Un finale perfetto, si direbbe, se non fosse che non è il finale, e che esso è seguito da una coda inutilmente dilatata per le lunghe.


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Inoltre, sto notando sempre più che, a dispetto dell'abilità con cui costruisce i suoi intrecci, spesso Hitchcock non sa, o magari non gli interessa, come far finire i suoi film in modo soddisfacente. Non mi riferisco all'inevitabile sconfitta dei cattivi, ma al fatto che per lo più, dopo di questa, si spendano soltanto pochi secondi per presentare un happy end prima che scorrano i titoli, e dunque senza lasciare il tempo agli spettatori di assorbire appieno quanto accaduto; preferisco vederla come una questione di sensibilità. A Hitchcock forse non interessava sottolineare troppo il lieto fine della storia, ritenendolo implicito nella punizione dei villains, ma a me personalmente questo approccio da la sensazione che manchi qualcosa.
Simili difettucci pongono "L'uomo che sapeva troppo" leggermente al di sotto dei suoi migliori film fino ad ora, ma per fortuna non rovinano la visione; e il film rimane ancora oggi capace di far aumentare il battito proprio come nell'anno in cui è stato realizzato. Un classico, senza se e senza ma.

Filman  @  07/07/2017 01:10:33
   7½ / 10
Da quando Alfred Hitchcock inventava il thriller in Inghilterra, lo stesso genere, accompagnato sottobraccio dal maestro della suspance, ha visto trasformarsi a piccole tappe, mutando nel ritmo, nell'utilizzo dello humor, nella potenza dei legami tra personaggi, nell'intensità del dramma, e in molto altro. Eppure nel corso della sua carriera, il regista ha concretizzato delle idee costanti e sempre presenti nello scheletro narrativo delle sue sceneggiatura: sono queste quintessenze a valorizzare la storicità e ridimensionare il remake americano THE MAN WHO KNEW TOO MUCH ad un impeccabile thriller adeguato ai tempi. Il forte sapore di un qualcosa di già completamente degustato, e sopraggiunto da altre portare, è innegabile come la perfezione tecnica e formale delle situazioni narrative setacciate relativamente per l'avanzare degli anni.

DitaAppiccicose  @  05/08/2016 16:25:06
   8 / 10
Un gran thriller ottimamente interpretato ( non solo da James Stewart ma anche da Doris Day ), con un lungo finale in cui la tensione cresce a poco a poco. Famosissima la colonna sonora, regia superba: uno dei migliori film di Hitchcock e ho detto tutto...

william sczrbia  @  29/01/2015 00:02:37
   8½ / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  16/09/2014 18:18:04
   8 / 10
Hitchcock dirige un remake di un suo stesso film, fatto curioso ma non unico nella storia del cinema e comunque si dice (l'originale non l'ho visto nè ho molta voglia di vederlo sinceramente) che questa seconda versione sia di gran lunga migliore. Indipendentemente dall'altra pellicola comunque Hitchcok sforna l'ennesimo grande lavoro della sua carriera e del suo periodo d'oro (anni '50/'60). Non solo tensione (da brividi l'ultima parte) ma anche una certa dose di ironia in un film che comincia benissimo con la parte ambientata in Marocco, ha un piccolo cedimento nella parte centrale un po' carente di ritmo, ed infine esplode nelle incredibili sequenze della Royal Albert Hall che ti fanno capire perchè Hitchcock sia conosciuto come maestro assoluto del brivido e del thriller. James Stewart è perfetto nella parte dell'uomo sbagliato al momento sbagliato così com'è brava Doris Day che dà sfoggio di tutte le sue doti canore (ad essere sinceri però si arriva ad un certo punto dove la famosa "Que Sera, Sera" fracassa del tutto le palle, eppure nei giorni successivi alla visione non riuscivo a smettere di cantarla).
Non fosse per quella fase di "stanca" a metà film di cui dicevo prima questa sarebbe davvero una delle 3/4 migliori opere di Hitch.

Nic90  @  31/07/2014 21:00:53
   6½ / 10
Film di notevole fattura come al solito,ma questa volta la trama non mi ha preso più di tanto.

Goldust  @  18/07/2014 12:23:43
   8 / 10
Nuova versione parecchio migliorata del film del '34, sempre firmata da Hitch. Sostituita l'ironia quasi clownesca della prima pellicola con battute brillanti da screwball comedy la storia si dipana dal Marocco a Londra, vertendosi ancora una volta su uno dei temi cari al regista, la lotta tra bene e male in cui uno sfortunato innocente è costretto a battersi per riuscire a ristabilire la verità.
Per la buona riuscita del risultato finale, ancora di più che nel suo predecessore, è però fondamentale l'apporto di musiche, suoni e rumori, sia per garantire un livello di suspense infallibile nel momento del "prime" emozionale ( la sequenza del concerto all'Albert Hall, capolavoro assoluto di montaggio e tecnica registica ) che per rilanciare la storia quando ci si avvicina alla conclusione ( le scene finali in ambasciata ).
La scelta della Day come partner femminile dell'ormai rodatissimo Stewart è una delle intuizioni più vincenti della carriera del buon vecchio Hitch; peccato non sia riuscito a contrapporle un cattivo veramente interessante come invece lo era stato Lorre nella versione del '34.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  21/04/2014 10:22:20
   8 / 10
Già nel tardo 1956 il maestro Hitchcock insegnava l'arte della suspense. In quello che possiamo definire un thriller ci mostra come tener desta l'attenzione già dai primi minuti, coadiuvata da una istintiva empatia nei confronti dei protagonisti. Il punto più alto giunge durante la scena al teatro: esempio sublime del crescendo di tensione. Peccato solo per le scene finali, forse un po' troppo frettolose.
Indimenticabile il celeberrimo motivo "que sera, sera", cantato da Doris Day.

EmmyMonty98  @  18/04/2014 13:42:21
   7½ / 10
Non uno dei migliori del regista, ma comunque un thriller ben orchestrato e ricco di humour. Questa volta ciò che provoca la suspense è la musica ( celeberrima la canzone Que sera sera), che è il punto forte di questo film. James Stewart è un perfetto eroe hitchconiano e Doris Day ci regala un'interpretazione superba e molto profonda.

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marcogiannelli  @  11/03/2014 12:52:35
   9 / 10
"Que sera,sera...."
ottima spy story, grande maestro

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  01/11/2013 18:30:41
   9 / 10
Fino alla scena dell'Albert Hall, quasi un Hitch minore. Da lì, nell'ordine: ti alzi, ti togli il berretto, inizi ad applaudire e dai la lingua al cartonato di Hitchcock che tieni in camera.

DogDayAfternoon  @  13/08/2013 16:22:02
   6 / 10
Film abbastanza piatto, soprattutto nella prima parte dove le emozioni sono davvero poche; poi, passando dal Marocco a Londra, la situazione cambia leggermente, con un aumento di ritmo e una trama più interessante anche se comunque non mi ha quasi mai coinvolto. A mio giudizio uno dei film meno convincenti di Hitchcock, e poi se devo dir la verità James Stewart ha una faccia che mi sta proprio sulle p*lle!

hghgg  @  23/05/2013 13:02:02
   8½ / 10
Ottimo (ennesimo) film del maestro inglese. Certo non raggiunge certe vette conquistate da altre opere di Hitchcock ma si difende bene nella sua sconfinata filmografia. Thriller dal ritmo incalzante, impeccabile dal punto di vista della sceneggiatura e con intuizioni geniali, come l'interazione con l'orchestra (dello stesso Bernard Herrmann, autore delle musiche di questo e molti altri film di Hitchcock) che qui svolge un ruolo fondamentale. Brillante anche l'idea di affidare la parte da co-protagonista a Doris Day che offre una buona prova e interpreta, da brava cantante, il leitmotif del film, la celebre "Que Sera, sera". Per la terza volta Hitchcock si affida a James Stewart, sempre ottimo (l'apice lo raggiungerà solo due anni più tardi però, con la quarta e ultima collaborazione con il regista, in Vertigo) e dotato di immancabile ironia. Ironia e leggerezza che comunque pervadono tutto il film, come spesso accade nei suoi film, in un'alternanza pressoché perfetta tra momenti ironici/leggeri/divertenti e altri più drammatici e dominati dall'imponente meccanismo della suspance messo in moto dal maestro (vedi la lunga, sfiancante sequenza finale al teatro). Gran film, in definitiva, senza dubbio alcuno.

ZanoDenis  @  21/04/2013 14:23:59
   8½ / 10
Bellissimo film, per nulla pesante, non annoia mai, ma la storia è senza dubbio degna di nota, la performance degli attori è ottima, quella del regista credo non ci sia più bisogno di commentarla.

steven23  @  10/04/2013 15:29:38
   9 / 10
Gran thriller nonché ennesima conferma delle capacità registiche senza limiti del maestro del brivido. La vicenda si snoda tra gli scenari caldi e solari del Marocco per poi spostarsi nel contesto completamente differente di Londra, sempre tra fotografia e tempi di inquadratura impeccabili. Dietro un complotto di dimensioni clamorose abbiamo la storia dei coniugi Kenna, che prima assistono all'omicidio di un turista, poi si vedono rapire il figlio da qualcuno che non vuole che il marito riferisca alla polizia quanto la vittima gli ha sussurrato in punto di morte.
Un film lungo ma intenso, in cui il dolore, l'angoscia e la disperazione per le sorti del proprio figlio sono resi alla perfezione, direi quasi palpabili. Il merito qui sta anche nella bravura degli attori: un James Stewart in splendida forma e una Doris Day a dir poco eccezionale, lontana dal classico standard di "fidanzata d'America" a cui era abituata ma comunque perfettamente a suo agio e calata nella parte.
Menzione a parte merita la scena alla Royal Albert Hall, straordinaria nel suo crescendo parallelo di musica e tensione.

ferzbox  @  04/01/2013 21:06:48
   9 / 10
Altro capolavoro di Hitchcock...un James Stewart eccezzionale come sempre ed una sceneggiatura degna di un maestro...un maestro del cinema...
Alfred sei un grande...la scena dei piatti è rimasta nella storia.

baskettaro00  @  19/11/2012 22:07:42
   8 / 10
non ho visto l'originale,ma il remake dello stesso alfred ha molto da offir,incominciando dagli scenari esotici prima,e dalla cupa londra poi.buona regia e tensione costante,non il più bello di hitch ma validissimo.

gemellino86  @  13/09/2012 11:49:14
   10 / 10
Grande capolavoro del maestro. Insieme a "Notorius" e "La donna che visse due volte" è tra i migliori. Impossibile non rimanerne colpiti.

Lory_noir  @  16/05/2012 22:24:20
   7½ / 10
Un bel film, anche se la trama non mi ha fatto impazzire come molte altre di Hitchcock. Doris Day divina.

Nightmare97  @  10/01/2012 20:08:23
   7 / 10
film carino e intrigante...coinvolge lo spettatore...forse un po' troppo lungo e con punti a volte un po' noiosi ma comunque un buon film...

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  16/08/2011 23:52:35
   7½ / 10
Mi aspettavo di meglio. Certo, è superiore all'originale forse in tutto, ma ha anche questo le sue pecche. Stavolta il film si dilunga fin troppo prima che accada qualcosa, mentre ci annoia con le canzoncine della Day (ma ovviamente da una cantante non ci si poteva aspettare altro. E infatti le han pure regalato un oscar) e col figlioletto odioso. Tutta la sequenza della Albert Hall è addirittura migliore di quella originale e Stewart si conferma come uno dei più bravi attori della storia del cinema. Ma da lì in poi cala la tensione (la scena della canzone non mi ha convinto per niente) ed infine (come altre volte fa Hichcock) quel penoso finale...

Leonardo76  @  15/08/2011 21:17:05
   8½ / 10
Film da guardare tutto d'un fiato, mette angoscia vedere la disperazione dei genitori

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Ottimo l'uso che viene fatto della canzone.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  30/06/2011 00:45:34
   9 / 10
Insieme a "Gli uccelli, è l'Hitchcock che ho più volte visto in vita mia.
Io adoro "L'uomo che sapeva troppo", è un giallo superbo, con una suspense elettrizzante e un complotto letteralmente da incubo.
Fosse per me darei anche il massimo ma mi rendo conto che forse paragonarlo ai capolavori metafisici tipo "Vertigo" o, appunto "The birds" non si può, anche se non rammento la descrizione di uno spaesamento e di un abbandono che raggiunga le vette di angoscia come in questo film (Polanski ci è andato vicino con "Frantic"). Per il resto è tutto una meraviglia, dalla regia alle interpretazioni (fantastico Stewart ma superlativa la Day: come dimenticare l'esecuzione isterica e urlata di "Que serà serà" nel finale e l'epocale urlo alla Royal Albert Hall?) alle musiche, e quel senso del ridicolo e della beffa che non manca in nessun film di quel genio di Hitch.
Stupendo!

topsecret  @  03/06/2011 09:40:50
   7½ / 10
Una storia di spionaggio e thrilling ben congeniata da Hitchcock che si basa su un racconto di Beckett.
Intricato ed intrigante quanto basta da permettere una visione attenta ed interessata, è una pellicola che trasmette pathos e coinvolge decisamente bene.
Cast impeccabile e regia calibrata anche se non particolareggiata in tutto.

guidox  @  14/12/2010 00:08:36
   9 / 10
uno dei film che preferisco di Hitchcock, da top ten, anche se nel caso di questo regista è sicuramente difficile fare classifiche.
a parte la scena finale di notevole impatto, è proprio la storia che reputo avvincente, con alcuni momenti topici degni di tal nome, come nella chiesa.
le ambientazioni marocchine poi, le ho trovate a dir poco affascinanti.
James Stewart calato perfettamente nel suo ruolo, Doris Day non è da meno.
consigliato.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  30/11/2010 23:10:33
   9 / 10
Altro bel film di Hitchcock(remake di un altro film degli anni 30 del maestro inglese)Ottimi la Day e Stewart.Famosissima la canzone presente nel film

7219415  @  21/11/2010 12:29:00
   9 / 10
un thriller veramente eccellente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  13/07/2010 19:16:08
   9 / 10
Favoloso James Stewart e splendida Doris Day.
Una storia descritta in maniera lineare e semplice, ma capace di appasionare e coinvolgere fin dall'inizio.
Magnifica la scena di lei che canta al piano e il bambino che fischia. (mi sono ovviamente commossa).

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Ultima risposta 21/09/2010 18.29.47
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wallace'89  @  15/05/2010 17:15:56
   8 / 10
Beh è un altro grande film del maestro del thriller.Pulito, lineare, condotto con mano sicura e godibilissimo dall'inizio alla fine ancora ai giorni d'oggi, come tutti i suoi miglior film che sono perfettamente stati descritti da lui stesso come delle "fette di torta".Il migliore cinema cinema di genere passa certamente di qua.
Memorabile la canzone "Que serà,serà" cantata da Doris Day.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/05/2010 15:49:34
   7½ / 10
Ancora lui,l'uomo qualunque per eccellenza Jimmy Stewart,è il protagonista che si ritrova in un intrigo più grande di lui e che rischia di mettere in pericolo non solo sè stesso,ma le persone a cui tiene di più.
Remake di un film dello stesso Hitchcock,l'ambientazione marocchina è molto particolare ed unica,visto anche il nome del regista.
Ancora una volta si analizza il divario e la scelta tra dovere privato e politico,la scelta giusta da fare.
Bello ma non eccezionale per tutta la durata,ma il finale alla Albert Hall è una sequenza memorabile.
Attori molto bravi,specie la canterina Day che però è affiancata dal sempre impeccabile Stewart.
è uno dei classici del regista inglese,personalmente lo colloco in una linea intermedia tra i suoi film minori e quelli più riusciti.
Hermann comincia a comporre colonne sonore
memorabili,indimenticabile "Que sera,sera",ammetto di non aver avuto la minima idea che questa canzone fosse stata scritta per un film di Hithcock.

BlackNight90  @  24/04/2010 16:31:56
   8 / 10
Per alcuni uno dei migliori film di Hitchcock, secondo me è lontano dall'esserlo.
Auto-remake di un suo film del '34, che non ho visto, ennesima variazione sul tema dell'uomo comune e innocente a cui ne succedono di tutti i colori, ma da questo punto di vista Intrigo internazionale è molto più riuscito (anche se in questo caso la famiglia del protagonista ha un ruolo non indifferente).
La suspence creata, nonostante spesso Hitchcock si dilunghi troppo in certe scene poco rilevanti (come l'intrusione nel negozio di animali impagliati), è costante, il finale alla Albert Hall è un gioiello di montaggio e tensione senza l'ausilio di dialoghi, ma risulta troppo dilatato e dopotutto prevedibile: stavolta Hitchcock non sorprende, non lascia a bocca aperta per la sua sagacia. Stewart non si discute, la Day si fa notare più che altro per le sue qualità canore, mentre la consueta ironia del regista inglese latita un po' troppo.
In realtà meriterebbe meno dell'8, ma Hitchcock azzecca in pieno l'uso delle musiche grazie al grande Bernard Herrman che compare come direttore d'orchestra, e soprattutto 'Que sera, sera' è una canzone che rimane nel cuore. Un bel thriller orchestrato ad arte.

Manu90  @  02/01/2010 13:06:17
   7 / 10
Anche in questo caso mi vedo costretto a dire che questo film è uno dei più sopravvalutati del maestro. La sceneggiatura è molto buona, anche se ho notato alcuni "buchi" nella storia, gli attori sono bravi e alcune scene penso siano entrate nella storia del cinema. Una a caso, la scena nel teatro, stupenda. Per il resto non mi ha colpito come speravo...
E poi il finale non mi è piaciuto per niente.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  13/11/2009 21:04:08
   8 / 10
Ottimo giallo. La sceneggiatura è indubbiamente il punto forte ma gli attori sapientemente diretti da Hitchcock sono ottimi.
"Que Sera, Sera" entra nella testa e fatica ad andarsene.
Un'ottima pellicola che si lascia guardare dall'inizio alla fine. Da vedere.

edmond90  @  01/11/2009 18:43:02
   9 / 10
Altro thriller impeccabile.Sembra quasi inutile sprecare elogi sulla grandezza tecnica del maestro da quanto è evidente.Memorabile come sempre Stewart e bravissima e bellissima Doris Day.

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Tony Ciccione90  @  03/10/2009 12:42:58
   8½ / 10
Bellissimo thriller, come consuetudine del Maestro. Gli attori sono eccezionali e l'intreccio è costruito in maniera egregia, straordinaria. Meravigliosa la scena al teatro. Grazie, Fred.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  24/07/2009 12:35:31
   8 / 10
Rullo di tamburi e squilli di tromba. L’orchestra di Sir. Alfred Hitchcock suona una sinfonia ridondante, lievemente interrotta da un gong a fare da sottofondo e da uno sbatter di piatti quasi discordante e foriero di allarmanti segni premonitori.
Da Casablanca a Marrakech come a Las Vegas, il paesaggio visitato dalla famiglia McKenna in vacanza sembra lo stesso; siamo in Africa o in America?
Il Marocco descritto da Hitchcock è un po’ finto, edulcorato, colorato. D’altronde c’è da comprenderne i motivi: a “Hitch” non interessa evidenziare il realismo di luoghi e situazioni, lui è in cerca di mistero e suspense.

Ecco così che i coniugi McKenna sono in giro per il mondo col loro figlioletto. Il ragazzino, di nome Hank, è perspicace (si vede che è figlio di un medico e di una cantante di teatro, tanto la sua erudizione è in fase avanzata) e scambia battute sagaci sulla geografia, la storia e la medicina con il misterioso Louis Bernard, un signore incontrato per caso su un autobus.
L’arrivo del mezzo di trasporto nel traffico umano delle stradine intasate di Marrakech è un’occasione per mostrare un particolare inconscio che ritornerà in seguito: uno degli uomini nella folla è vestito allo stesso modo (stesso colore, forma e cappuccio) col quale sarà identificato, più tardi, il cadavere di Louis Bernard.
Cosa nasconde il passato di quest’uomo? Quale segreto stava portando con se’? Il bambino dei McKenna viene successivamente rapito in circostanze inesplicabili; la pista da seguire porta a Londra e a un certo Sig. Ambrose Chappell…

“L’uomo che sapeva troppo” è l’autoremake dell’omonimo film che Hitchcock aveva già girato nel 1934. Ventidue anni dopo si aggregano al progetto star hollywoodiane di prima grandezza quali James Stewart e Doris Day (nei panni dei coniugi) più il Technicolor; Hitchcock sfida se’ stesso ed è capace di modernizzare e affinare tutte le partiture dei suoi registri filmici all’interno di una traccia apparentemente inalterabile.
In un primo momento, la suspense sta nel non darci abbastanza informazioni sui movimenti e sulle intenzioni del Sig. Bernard, sugli sviluppi che potrebbe prendere una vicenda abbastanza comune per come viene costruita.
Come mai la famiglia dei McKenna si trova improvvisamente al centro dell’attenzione e deve sopportare le occhiate di distinti signori in piena Africa del Nord?

Ironia e humour vanno a braccetto, indissolubilmente legate dallo spirito di una sceneggiatura a tratti spumeggiante. La sequenza più divertente, a tal proposito, è quella girata al ristorante. L’abbandonarsi del “dottor Stewart” sul sofà non è proprio dei più disinvolti, tra cuscini che cedono facilmente sotto il suo peso, pose scomposte, torcicolli e inopportune sedute sull’abito della signora.
Lo script arricchisce il film inserendo delle false piste, ed è gradevole lasciarsi prendere un po’ in giro. Il negozio di impagliatori diventa un efficace teatrino per esilaranti tafferugli, tra pesci sega pericolosamente vicini al naso del dottore e denti di leone o di tigre pronti a lasciare il segno. Hitchcock è capace di creare sempre qualcosa di inconsueto.

E qualcosa di singolare è in programma anche alla Royal Albert Hall di Londra; oltre alla sinfonia per orchestra diretta niente meno che da Bernard Herrman in persona (il famoso compositore delle musiche da film) forse c’è da assistere a un assassinio.
Durante il concerto si lascia così tanto spazio all’orchestrazione che alcuni dialoghi tra i protagonisti sono muti; questa scelta produce un’ulteriore senso di trepidazione per la sorte della famiglia americana. Le riprese a campo lungo nella sala sono magnifiche ed esaltano la maniacale applicazione di Hitchcock nello studio di ogni singola scena.
Nella prima versione non si notava il volto del suonatore di piatti. In questa, invece, la suspense creata dall’attesa del suono degli strumenti si comunica attraverso l’impassibilità del musicista; la sua indifferenza è importante perché trasmette allo spettatore un’angoscia che si riflette nel fatto di sapere dell’inconsapevole dispositivo letale nelle mani del suonatore.
Il regista è riuscito a passare da un’ “impressione” di Cinema (quella che dava nella versione del ’34) a un’altra fatta di “genesi e creazione”.

Ci si domanda perché i coniugi McKenna, a un certo punto, si interessino più all’ “intrigo internazionale” e alle conseguenze politiche piuttosto che alle sorti del loro amato figlioletto. Cercano di salvare la vita al Primo Ministro in modo così risoluto che la vita del bambino sembra passare in secondo piano. Un prezzo da pagare alla causa della suspense?
Il film del periodo inglese, in questo, rimane più diretto, drammatico e concreto.
Da brividi il canto di Doris Day presso la sede del Consolato: la sua voce risuona tra le stanze e i corridoi fino ad arrivare ai piani più alti (splendidi gli stacchi della macchina da presa che rendono alla perfezione l’idea della disperazione e della partecipazione emotiva della madre, capace di arrivare ovunque quando il suo cuore lo desidera).

“Que sera, sera. Whatever will be, will be. The future's not ours to see. Que sera, sera”.
Pura emozione.

Neu!  @  28/02/2009 14:12:01
   7½ / 10
allora, sicuramente migliore del primo (quello del 34). un ottimo esempio di cinema; tuttavia, se lo confrontiamo con altri grandi Hitchcock a mio parere è inferiore a molti, senza scomodare i suoi capolavori (La Finestra Sul Cortile, Gli Uccelli, Intrigo Internazionale, La Dinna Che Visse Due Volte). dalla media che ha su questo sito (e anche su altri) sembrerebbe essere il migliore Hitchcock dopo i suoi capolavori, cosa che per me non è assolutamente. non dico che è sopravvalutato, dico solo che (almeno per me) film come La Congiura degli Innocenti, Marnie, L'ombra del dubbio, Notorious, L'altro uomo, Il Club dei 39, Rebecca gli sono superiori. diciamo che è sopravvalutato all'interno della filmografia Hithcockiana...

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  13/02/2009 21:38:43
   7 / 10
La cosa più spontanea che viene ad un appassionato di Hitchcock è quella di confrontare questo film con quello del 1934. Si tratta di due film stilisticamente diversi e quindi è difficile fare un paragone.
Dal punto di vista tecnico, il film americano è sicuramente superiore. Hitchcock ha potuto disporre di mezzi moderni e molti più soldi e si è concesso il lusso di caratterizzare meglio i luoghi in cui il film è ambientato, cioè il Marocco e Londra. Le inquadrature sono più curate e studiate. Per quanto riguarda la suspence e il coinvolgimento dello spettatore, il film inglese è più veloce e sincopato, molto più scarno, mentre quello americano ha un ritmo più lento, si attarda in scene e descrizioni che spesso non hanno molto a che vedere con la storia e che fanno sembrare il film a volte una commedia di costume. Anche la colonna sonora (la famosissima “Che serà, serà”) si addice più ad una commedia che ad un thriller. L’amalgama fra generi diversi qui non è andata a buon fine secondo me.
Per quanto riguarda l’intreccio, il film inglese era forse più coinvolgente e credibile, visto che si faceva chiaro riferimento all’attualità politica con l’allusione alla Germania nazista. Nel film americano la cosa è molto più sfumata e meno coinvolgemente (mi sarei aspettato il riferimento ad agenti segreti comunisti e non a una ipotetica repubblica delle banane).
Nel film inglese i personaggi erano più sciolti, più vivaci, più terra-terra (erano degli sportivi, con lei che faceva tiro al piattello). Il film americano soffre troppo delle convenzioni e dello stereotipo familiare americano. Tante movenze, tanti dialoghi o scene sono quasi stucchevoli nella loro convenzionalità. Nel film inglese la donna e la bambina avevano una parte più attiva, qui invece sono più chiusi in dei cliché comportamentali. Il carattere del cattivo era più in rilievo e credibile nel film inglese (era interpretato da Peter Lorre).
James Stewart e Doris Day fanno il loro dovere ma non riescono a caratterizzare in maniera più approfondita e speciale i loro personaggi. Anche la scena chiave (quella dell’Albert Hall) non riesce a dovere stavolta. Certo, la mdp inquadra spesso i piatti – punto chiave della scena – ma nel frattempo ci dobbiamo sorbire inquadrature ripetute sull’orchestra, sul coro, sul pubblico, sui personaggi, in maniera che quasi ci si stufa e si desidera solo che il musicista batta al più presto quei benedetti piatti.
Insomma, stavolta Hitchcock riesce a malapena a risollevare con la sua arguzia, il suo humor, la sua tecnica, una vicenda trattata in maniera fin troppo convenzionale. Non è stata una buona annata quella del 1956 per Hitchcock.

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Ultima risposta 02/12/2011 13.56.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  26/01/2009 15:15:14
   7½ / 10
Sicuramente buono, soprattutto nell’ultima mezz’ora, con tanta suspense hitchcockiana! Vale la pena di vederlo, ovviamente come tutti sanno Hitchcock ha fatto scuola col thriller. La regia non presenta sbavature, mentre i dialoghi sono forse troppo perfetti, perché non penso proprio che parliamo così bene nella realtà! Ma Hitch è sempre stato pignolo! :D

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  24/01/2009 14:19:00
   10 / 10
When I was just a little girl
I asked my mother
What will I be
Will I be pretty
Will I be rich
Here's what she said to me

Que sera, sera
Whatever will be, will be
The future's not ours to see
Que sera, sera
What will be, will be


Superlativo Thriller di Sir Alfred con due attori in stato di grazia, solita sceneggiatura di ferro e sequenze da antologia, su tutte quella nella Hall dell'Hotel con strepitosa colonna sonora in sottofondo.
Impareggiabile suspence d'altri tempi.

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10 risposte al commento
Ultima risposta 24/01/2009 18.54.00
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inferiore  @  28/11/2008 19:02:29
   8 / 10
Hitchcock è una garanzia per i thriller-drammatici come lo è James Stewart per l'interpretazione. Storia intricata al punto giusto, scorre veloce senza molti colpi di scena, sceneggiatura ottima, confesso di non aver visto l'originale ma credo che sia difficile fare meglio di questo risultato!
Bella la canzone 'Que Sera, Sera' sta molto bene nel contesto, forse pecca di un finale prevedibile e scontato. Comunque un ottimo thriller diretto da Alfred ma non un capolavoro.

Max78  @  12/08/2008 14:36:50
   8 / 10
Non è tra i miei preferiti di Hitchcock, ma rimane un thriller eccelso con
un James Stewart come sempre superlativo.

La magnifica canzone "Que Sera,Sera" fa si che il film venga ricordato + piacevolmente.

Mr.619  @  07/08/2008 11:37:18
   8½ / 10
Ottimo thriller di Alfred Hitchcock.

mainoz  @  26/07/2008 08:54:55
   8½ / 10
Inestimabile gioiello del maestro, la qualità della regia raggiunge livelli sorprendenti, memorabile la scena del teatro. Canzone stupenda, colpi di scena a catena, e attori protagonisti decisamente in ruolo (la miglior prova di Stewart). Il film alterna alti e bassi ma nel complesso è quasi da 9, insomma Hitchcock l'ha congeniato davvero bene

Gruppo COLLABORATORI julian  @  01/05/2008 21:11:39
   8½ / 10
Non so se esagero, ma io questo non esito a definirlo un capolavoro.
E' incredibile constatare che, anche dopo aver visto i più noti successi di Hitchcock, si continuano a scoprire altri meravigliosi film anche tra i suoi lavori meno conosciuti.
E' il caso di questo, remake di un altro Hitchcock, che è un thriller sentimentale e commovente.
L'amore materno e paterno è forse il fulcro di tutta la storia, che si snoda tra Marocco e Inghilterra con continui momenti di tensione ed emozione.
Da incorniciare la scena del teatro, vista parecchie volte nel cinema (dal lontanissimo La nascita di una nazione a Và e uccidi), da incorniciare le meravigliose musiche e il motivetto que sera sera, da incorniciare tutto.
Stupendo.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  09/04/2008 14:16:39
   7½ / 10
Non è uno dei miei preferiti, ma Hitchcock è unico nel creare suspence e nel delineare perfettamente la psicologia dei personaggi, grande maestro dei grandi registi di oggi, in ogni suo film si ritrovano sequenze imitate e riprese negli anni successivi.
Unico neo, la scelta del bambino, veramente antipatico e stucchevole.

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  08/04/2008 00:19:25
   9 / 10
La sola scena dell'Albert Hall è un pretesto per vedere il film. Straordinario thriller dove la tensione raggiunge picchi altissimi grazie ad una regia eccelsa ed un'ottima prova del duo Stewart-Day. Altro imperdibile capolavoro del Mestro. Peccato solo per quel finale davvero troppo frettoloso e per quell'ostinazione di Hitchcock nel voler girare, quando possibile, scene all'aperto su set ricostruiti al chiuso.

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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  22/03/2008 13:05:53
   9 / 10
Uno dei pochi film di Hitchcock dove la protagonista, bionda e dai lineamenti perfetti, non si rivela o non è vista da tutti come una persona 'malvagia'! Un film che riesce a interessarti sin dall'inizio, dalle ambientazioni a Marakesh (spero si scriva così), dove già ci si inizia ad interrogarsi su chi siano i buoni e chi i cattivi! Come al solito un grandissimo James Steward (lo preferisco a Grant) e un finale ricco di tensione e spunti interessanti (veramente d'impatto la scena in cui la camera da presa segue la voce di Doris Day fino ad arrivare nella stanza con il bambino... que sera sera)! Non riesco però mai a digerire quel finale spesso affrettato che è presente in quasi tutti i film del maestro del giallo, anche se in questo caso mi ha strappato una bella risata!

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Ultima risposta 22/03/2008 14.53.58
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Crimson  @  27/12/2007 19:07:25
   9 / 10
Questo è sicuramente il film che più ho a cuore di Hitchcock, per ragioni personali di infanzia che non sto a raccontare ma anche perchè è tra i tanti capolavori che visti e rivisti non finiscono mai di emozionare.
Rispetto all'originale del '34 cambiano molti aspetti, ci sono parti completamente diverse ad esempio, e elementi stravolti: il rapimento avviene in Marocco e non a St. Moritz, i coniugi hanno un bambino e non una bambina ('simpaticamente odiosi' entrambi, devo dire), manca il confidente un pò stralunato del film inglese e tanto altro.
L'unica sottigliezza che reputo inferiore è la reazione della madre alla notizia del rapimento: in questo film Doris Day è poco convincente, preferivo di gran lunga lo svenimento (anche per le circostanze) della madre nel film originale.
Ma questo remake è nettamente superiore, ed è uno dei migliori film del regista, girato in un momento di grazia tra l'altro. Ottimamente recitato (da attori anch'essi in stato di grazia), ricco di intuizioni e di suspance, come nella scena madre dell'attentato alla Albert Hall, già solo per questi elementi sarebbe grande. Ma Hitchcock fà di più: inserisce il brano 'que sera sera', autentico cult e leitmotiv nella scena più emozionante del film, quella in cui il figlio richiama l'attenzione della madre.

vitocortesi  @  30/11/2007 01:38:02
   9½ / 10
Questo è uno dei migliori film di Hitchcock con momenti di altissima tensione.

wega  @  25/09/2007 09:22:07
   10 / 10
ad una prima visione mi ebbe fatto schifo a distanza di un anno comprai il dvd..e innamoratomi del sempre incredibile jimmy stewart e con un totalmente diverso approccio nella visione di un film ho trovato questo un veero capolavoro.
l'interpretazione di stewart fantastica...doris day perfetta per la parte.sceneggiatura ovviamente fantastica
c'è il classico modo di hitc nel raccontare una storia..sopratutto adoro quei punti muti..fatti solo di immagini e di una blanda colonna sonora che accompagnano solitamente il personaggio alla ricerca di qualcosa.(vedi anche lo stesso J.S. in la donna che visse due volte quando pedinava kim novak)
uno dei climax più importanti e poderosi a cui abbia assistito..lode al grande hermann che ha scelto di non riscrivere le musiche alla hall,come avrebbero fatto la maggior parte dei compositori,ma di tenere quelle del precedente omonimo film.grande segno di umiltà e da quel momento di entrata nelle mie grazie..fantastico il punto di vista dei piatti..che nel remake,in questa versione del 56 hanno assunto un ruolo più imprtante.da antologia il finale..classico humor alla hitchcock..lo rimprovero soltanto di non aver sempre concluso anche suoi molti capolavori con finali di questo genere.
Stupendo..capolavoro..lo guardo lo guardo e continuerò a farlo

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  22/09/2007 21:13:38
   8 / 10
Un'altro ottimo film di Hitchcock, anche se stavolta i suoi pregi sono più di contorno: l'ambientazione in Marocco, i sobborghi londinesi, il pathos dell'ultima parte: certo Doris Day non resiste alla tentazione di cantare quell'insopportabile successo radiofonico (che le è rimasto appiccicato per tutta la carriera)... anche se non raggiunge i livelli espressivi di altri film di Hitch non riesco ad essere intransigente

montemassit  @  28/06/2007 18:25:33
   10 / 10
Uno dei migliori film di hitchcock (anche se è dura trovarne uno brutto). Si mantiene la suspense fino alla fine. Un capolavoro

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  11/06/2007 11:07:11
   9 / 10
When I was just a little girl
I asked my mother, what will I be
Will I be pretty, will I be rich
Here's what she said to me.

Que Sera, Sera,
Whatever will be, will be
The future's not ours, to see
Que Sera, Sera
What will be, will be.


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tan85  @  08/06/2007 12:54:50
   9 / 10
Che bello. Il film che ho visto mille volte quando ero bambino e di cui solo ultimamente ho capito la trama. Commovente e avvincente. I colori di Hitchcock poi mi fanno impazzire.

AKIRA KUROSAWA  @  29/05/2007 18:50:41
   9 / 10
nn a livello dei big come la finestra , intrigo , psyco , ecc ma è un bellissimo film del maestro teso e ben organizzato. bellissima la canzone que sera sera ben cantata da doris day, spendido il finale. piccolo capolavoro

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  22/05/2007 15:24:07
   10 / 10
"Que sera, sera
Whatever will be, will be
The future's not ours to see
Que sera, sera
What will be, will be
Que Sera, Sera"

il film più appassionato, più affettuoso, più paterno di Hitch, meno freddo, razionale, perfetto per prediligere una storia famigliare a lieto fine con la presenza angelica della suprema bellissima Doris Day e quella del bambino decisamente insolito per il grande regista che analizza sempre gli adulti nella loro complessa struttura relazionale.
anche la figura della madre sempre inquietante negli altri filn di Hitch (Psycho docet) qui è gioiosa, allegra, solare, affettuosa, premurosa. Doris Day è divina in tutto, una vera donna di classe poi Stewart è incredibile come al solito (anche se la sua solita faccetta ironica viene un pò a mancare).
al dieci ci arriva per due scene: quella finale in cui l'umanità e la sensibilità del regista vengono veramente fuori e il dramma di una madre che ha perso il suo bambino è veramente accentato, con credibilità e padronanza...poi la canzone è superba.
e per tecnica cinematografica, quella del tentato omicidio...c'è uno studio psicologico del regista dietro...i piatti toccano le corde dell'inconscio dello spettatore, la tensione sale al massimo, tutte le inquadrature sono in funzione dei piatti, di quel suono che Hitch fa sentire prima, dopo e durante nel film, lì è la summa dell'opera di Hitch sulla suspance nel film.
PERFETTO!

5 risposte al commento
Ultima risposta 21/09/2010 18.29.18
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Exodus  @  18/02/2007 21:06:45
   8 / 10
Pieno di ritmo e a tratti comico (memorabile la scena in cui James Stewart cerca di sedersi sui cuscini al ristorante arabo), è uno dei migliori del regista, anche se del drammatico oggi si ritrova ad avere ben poco. Bravissima Doris Day!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  17/02/2007 17:26:03
   7 / 10
A mio avviso non è certamente tra i migliori del grande Hitch.
Rimane comunque un buon film, dal ritmo incalzante e buone interpretazioni.
Una complicata e rischiosa situazione nella quale si trovano, del tutto involontariamente, invischiati i coniugi Kenna ed il figlioletto, che se la vede veramente brutta.
Un ambasciatore straniero si trova in pericolo. Che fare?
Carino il finale con: "Que serà, serà, whatever will be will be, the future's not ours to see...", qui, invece, un po' prevedibile.

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  19/12/2006 21:34:37
   10 / 10
La famiglia di un medico si trova proiettata in una situazione più grande di lei e certamente non voluta. Una terra straniera, misteriosa, dove si tesse una mortale trappola a scapito di un personaggio illustre. Un nome che nasconde un grande equivoco. Che cosa potrebbe trovarsi di più in un film? Ovviamente tutto è meditato chirurgicamente come solo Hitch poteva fare. Le situazioni disperate si alternano a momenti gradevoli (il gruppo di amici inglesi di Doris Day) dove "l'americano" viene visto con una punta di sottile ironia (sarà un nuovo gioco americano), il volto dell'uomo comune (James Stewart) e il sorriso di Doris Day ci riconducono alle sicurezze della famiglia, unica isola di salvezza nell'uragano che si sprigiona a sorpresa. L'istinto materno che interviene al momento giusto (la madre, sempre la madre!), incalzato da un pentagramma che dà vita a colpi di grancassa che sembrano bombardare l'anima, la solennità di un coro che sembra scandire l'avanzata della morte...

Bello, bello e bello.

Vedi recensione

Dick  @  14/06/2006 14:04:30
   8½ / 10
Film teso ed avvincente ed uno dei primi a far vedere come una tranquilla vacanza non vada per per il verso giusto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  14/05/2006 21:12:13
   8 / 10
Come primo film di Hitchock che vedo non c'è veramente male, poi James Stewart è veramente un grande... vari dettagli di questo film lo fanno proprio bello. Un thriller del maestro del brivido. Gli dò 8 perchè è sicuramente un bel film, ma il finale è un po' troppo velocizzato e mi ha lasciato spiazzato e poi perchè penso, che, nonostante tutto, ci sia ancora di meglio di Hitchcock.
Comunque orgoglioso di aver visto finalmente un film bello!

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  05/04/2006 14:06:34
   6½ / 10
Tra tutti i film di Hitchcock che ho visto, questo è quello che mi è piaciuto meno. Aspetti positivi:
- molto bella e orecchiabile "Que Sera, Sera" , e pertanto premio Oscar meritato
- simpatico il finale
Aspetti negativi:
- è il modo di agire dei personaggi che non mi ha convinto: con un figlio rapito ti comporti in quel modo? E' poco "razionale" e poco curato nei dettagli a differenza di praticamente tutti gli altri film di Hitchcock. Vedo che però sono il solo ad averlo evidenziato...percezione diversa.
Sarebbe un 7-, arrotondo per difetto giusto per differenziare il voto da altri 7 che ho dato.

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/07/2007 20.26.41
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  21/02/2006 14:05:32
   9 / 10
che dire di piu di questo film...uno dei migliori del maestro...dialoghi emozionanti e serrati...l'unica pecca secondo me il finale un po troppo accelerato(come fa di solito oltretutto) dove non si riesce a capire come se la cava l'amico del primo ministro autore del complotto...
film comunque imperdibile

Ch.Chaplin  @  12/01/2006 12:34:23
   8½ / 10
il primo hitch ke ho visto..nn esattamente il migliore, ma è cmq ottimo! il re del mistero nn si smentisce neppure qui

polbot  @  22/09/2005 13:56:10
   8 / 10
Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  11/05/2005 10:28:32
   8 / 10
hey c'è un'incogruenza! gli interpreti che riportate sono quelli del film del 34, mentre la locandina è quella del 56.
comunque, in questo film hitchcock da il meglio di se nella scena alla Albert Hall, è una sequenza a dir poco storica, ha fatto davvero scuola per l'incredibile costruzione della tensione... davvero bella anche la scena finale all'ambasciata con tanto di momento karaoke con "que serà serà"!!
non è quello a cui sono più affezionata, ma è un grandissimo, grandissimo film!

Mpo1  @  04/05/2005 00:03:48
   9 / 10
Uno dei pochissimi casi in cui il remake è nettamente superiore all'originale (anche perché in questo caso il regista è lo stesso!). Un meccanismo assolutamente perfetto, un film che regala grande suspense anche dopo ripetute visioni, specialmente nella celeberrima e magnifica scena dell' attentato. Da alcuni sottovalutato, è invece uno dei (tanti) capolavori di Hitchcock.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  21/06/2004 13:47:56
   10 / 10
Attenzione: il film del '56 ha come interpreti James Stewart e Doris Day, ed è il rifacimento dell'omonimo (sempre diretto da Hitchcock) del 1934. Se parliamo quindi di quello del 1956, si tratta di uno dei più belli del Maestro, il finale con la canzone "Che serà serà" e l'umorismo di Stewart quando, recuperato il figlioletto, torna con la famiglia a casa e saluta gli ospiti che nel frattempo si erano addormentati nell'aspettarli "scusate ma siamo andati a prendere nostro figlio" sono da antologia del cinema.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/03/2004 00:58:40
   9 / 10
THE MAN WHO KNOW TOO MUCH
Un film onomatopeico
Grande Hitch

JoJo  @  29/03/2004 11:20:18
   9 / 10
Grandissimo film di uno dei maestri del cinema. La trama risulta avvincente (soprattutto grazie all'abilita del regista), per un film che ha di imperfetto solo il finale: invece che essere un climax ascendente di tensione, Hitchcock calca troppo la mano, e il risultato diviene quello di portare lo spettatore all'esasperazione.

Virgo  @  23/11/2003 16:53:19
   5 / 10
ho visto pochi film di hitchcock perchè non è il mio genere, questo non mi è piaciuto comunque più di tanto

4 risposte al commento
Ultima risposta 02/05/2005 08.09.21
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Desert Rose  @  18/11/2003 21:20:13
   6 / 10
non male, ma sicuramente meno belle della finestra sul cortile

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MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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