Perdita Durango e il suo amante Romeo Dolorosa, un criminale seguace di un culto satanico, rapiscono Duane and Estelle e fuggono in direzione Las Vegas.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Coppia protagonista molto affiatata ma che personalmente credo non sia stata sfruttata pienamente, nel senso che con due personaggi così poteva venire fuori veramente un film da ricordare invece a fine visione si è tutto sommato soddisfatti ma con un po' di amaro in bocca.
Non è assolutamente un film che lascia indifferenti o che annoia, però in certi punti è anche troppo esagerato, ai limiti del grottesco. Inoltre i personaggi di contorno, a differenza dei due protagonisti, sono troppo imbelli e alcuni oserei dire addirittura irritanti (mi riferisco ai due ragazzi rapiti, per i quali fin dal primo momento si spera che vengano fatti fuori al più presto per non vederli e sentirli più); anche James Gandolfini si trova relegato e penalizzato in un personaggio poco accattivante, ridicolizzato anche dal look con quei baffetti. Probabilmente rendere più o meno ridicoli questi personaggi può essere stata una cosa voluta per dare un tono più da commedia nera, ma per quanto mi riguarda ha tolto molto alla qualità complessiva della pellicola. Infine, in un film del genere mi aspettavo una grande colonna sonora, totalmente inconsistente.
Indimenticabile e iconico il taglio di capelli di Javier Bardem.
Ritmo serrato per questo thriller/voodoo in salsa messicana.bravi rosie perez e javier bardem che sono sempre sul pezzo e creano quell'atmosfera delirante per tutto il film.se vi piace il genere non perdetevelo.
Sgradevolissimo, surreale, ben diretto ed interpretato, riesce a ben trasmettere sensazioni varie, che van dalla sorpresa al disagio, e di sicuro tira una brutta aria, tra il weird, lo splatter ed il pulp, ed anche le location han il loro fascino/ruolo (mi son venuti in mente anche Hershell Gordon Lewis, Lynch e Tobe Hooper oltre il solito Tarantino...).
Eccessivo e cattivello, non si sa sempre bene come prendere l'opera.
Bene Bardem (c'è pure il vero fratello, e anche il Segura della serie Il commissario Torrente - Il braccio idiota della legge, e Aimee Graham è sorella di Heather !!!) ed il compianto Gandolfini; 130 minuti che non stancano in una delle pellicole più interessanti e riuscite del regista spagnolo.
Pellicola Pulp violenta e grottesca di De La Iglesia. Sicuramente è un film imperfetto, però il divertimento non manca e diverse scene rimangono impresse. Molto buono il cast con Gandolfini, la bella Perez e soprattutto un fuori di testa Javier Bardem, con un taglio di capelli improponibile (quasi peggio di quello in "Non è un Paese per Vecchi").
Delirante e schizzata avventura on the road che mischia elementi totalmente diversi tra loro con buon mestiere. Molto curata ed avvincente soprattutto la prima parte, dove, tra le altre cose, si arriva spesso anche alla risata involontaria. Nella seconda parte, invece, il film prende l'anda del Road Movie e cambia quasi totalmente registro, peraltro dilungandosi ben più del dovuto su aspetti non cruciali ai fini della trama. Nel complesso comunque, nonostante la durata non sia facilmente digeribile, la storia è sufficientemente originale ed ha il pregio di saper divertire ed appassionare allo stesso tempo. Certo non siamo davanti ad un filmone, ma per passare una serata in totale spensieratezza in compagnia di un film non banale, Perdita Durango può essere un titolo valido. Eccellenti le prove attoriali di Bardem e della Perez (super sexy), entrambi ai loro apici recitativi, per quel che mi riguarda.
Dopo il fantasioso e divertente esordio di "Accion Mutante" il cinema di De La Iglesia sembrava infilarsi sempre di più in un vicolo cieco, maturava per certi versi ma diventava a mio avviso meno efficacie, prima con "El dia della Bestia" e ancora di più dopo con questo "Perdita Durango", il film che vede per la prima volta il regista alle prese con una produzione più corposa e con più mezzi a disposizione. Un film più ambizioso (e più lungo, due ore) ma che soffre di troppi difetti.
Che sia una produzione con più mezzi a disposizione ma che si tratti di De La Iglesia al 100% lo vedi fin dalla primissima scena, quella con il giaguaro (bellissimo, e ehm, non solo lui). E fin qui perfetto. "Perdita Durango" si infila chiaramente nel filone del cinema Pulp con tratti eccessivi, grotteschi e violenti che si sposano perfettamente con il cinema di questo regista.
I riferimenti sono chiari e sono già stati citati da altri utenti: Tarantino (eh, quando si parla di Pulp), Rodriguez, il seminale David Lynch di "Wild at Heart" probabilmente il punto di riferimento più grande per questo De La Iglesia. Il surreale, il grottesco, il pulp, l'ironico, il drammatico si mescolano in maniera divertente ma anche eccessivamente confusa a volte.
La prima parte a mio avviso è la migliore, il rapimento dei due ragazzi da parte dei due protagonisti, i riti sciamanici di uno strabordante Javier Bardem, la presenza di quell'altro pazzo furioso sciamano e showman di Screamin' Jay Hawkins, un mito.
Nella seconda parte invece la sceneggiatura è davvero troppo, troppo confusa, dispersiva, in un altro commento l'hanno definita "sfilacciata" ma è a dir poco un eufemismo. Gli eventi si susseguono in maniera sempre confusa e slegata, quasi a caso ma ben lontani da uno stile lynciano (in cui comunque non sempre accadono cose a caso, anche nel surreale) e francamente più passavano i minuti e più cominciavo a perdere interesse per gli avvenimenti e per il destino dei personaggi. Ci sono sequenze e sotto-trame molto raffazzonate e forzate, che senso aveva la parte del padre della ragazza rapita che la va a cercare ? E il modo in cui finisce questa parte ? Non so, De La Iglè, era tutta pellicola risparmiata dai. Belle invece le scene con l'agente della D.E.A. che sta alle costole di Bardem, interpretato da un divertente, scàzzatissimo e molto in parte James Gandolfini (la prima sparatoria, o lui che ne dice di tutti i colori al collega che è in cuffia e non lo sente).
Si cerca anche di dare un approfondimento valido dei personaggi, delle loro vite e psicologie ma restano due carismatici personaggi pulp divertenti ma privi di un vero spessore e alla lunga girano a vuoto nonostante le belle prove dei due attori.
Che poi il film si chiama "Perdita Durango" ma la sua figura non scavalca mai ne toglie mai completamente la scena al Romeo di Bardem. Brava comunque la Perez (vista anche con Jarmusch in "Night on Earth" e con Abel Ferrara) e buona l'interpretazione di un Bardem folle, sopra le righe e scatenato, lui è un ottimo attore e non credo ci sia molto da ridire su questo.
Quel mito di Screamin' Jay Hawkins fa una partona da caratterista meravigliosa, bellissimo quando gli chiedono di votare per decidere quale dei due ostaggi uccidere ("La gringa" ahahaha). Di Gandolfini ho già detto. I due ragazzi rapiti sono interpretati da due che in futuro saranno rispettivamente lui il protagonista e lei la ragazza del prologo di "Shriek: hai impegni per venedrì 17 ?". Una carriera tutta in discesa.
Come detto non è un brutto film però gira parecchio a vuoto, non riesce mai ad essere veramente memorabile, nonostante l'abilità fantasiosa e grottesca di De La Iglesia alla regia in certe buone sequenze e a 2-3 attori in buona forma.
Poi tre anni dopo arriveranno "La Comunidad" e "Crimen Perfecto" e De La Iglesia troverà la quadratura del cerchio e raggiungerà la sua personale maturità artistica con quelli che sono probabilmente i due sue film migliori.
Alla fine "Perdita Durango" resta un film di transizione tra gli interessanti e folli esordi e i film più riusciti degli anni '00, a dire il vero parecchio folli anch'essi. Questo film va a restare tra i capitoli minori, ma comunque validi, del cinema Pulp-grottesco degli anni '90.
C'è di tutto in questa stravagante opera di De La Iglesia che attinge un pò da Stone, un pò da Lynch ed un pò da Rodriguez (da una violenza spinta al massimo fino a degli spiazzanti sfoci nel grottesco, senza contare l'alone surreale) e in effetti non sarebbe neanche male se non fosse per una durata estesa a più del necessario e per una sceneggiatura spesso e volentieri sfilacciata; l'intrattenimento è comunque garantito grazie alle prove schizzate della Perez e di Bardem, entrambi liberi di sbizzarrirsi (e scopare) a più non posso.
Non mi ha colpito come da aspettative, spesso avrei voluto che fosse già finito, ma anche se non la riguarderei, rimane decisamente un'opera meritevole di recupero.
Il cinema debordante di De la Iglesia all'interno del paesaggio americano e dei generi americani. La struttura narrativa è abbastanza classica anche se propone un cocktail di molte cose al suo interno. Sostanzialmente è un road movie dove i personaggi ti rimangono impresso non solo per le ottime intepretazioni di Bardem e della Perez, in aggiunta a ruoli di comprimari come Gandolfini, ma sul modo in cui la sceneggiatura si miscela bene con lo stile sopra le righe del regista spagnolo. Lo sceneggiatore è lo stesso di Cuore selvaggio e la coppia Romeo e Perdita non può non richimare i Sailor e Lula del cult di David Lynch. Un viaggio intriso di violenza e morte, dai toni anche melodrammatici per un film che in fondo è una specie di virus all'interno del cinema e della cultura americana, che viene dalla frontiera e che della sua violenza plasma due individui (la coppia di teen ager Estelle e Duane) modellati sulla stregua di Barbie e Ken. Da recuperare.
Questa volta De La Iglesia mi ha abbastanza deluso, non tanto come regia che è come sempre ottima ma è più che altro la storia che non mi è garbata molto...sceneggiatura molto meno ironica rispetto agli altri suoi film ed anche non troppo profonda ed intelligente, anche meno grottesca e più puntata su un pulp non troppo riuscito perché ordinario. E' semplicemente un thriller on the road, macchiato di humor, come ce ne sono altri, la storia non ha una vera profondità...sta Perdita Durango (che da il nome al film in italiano) è un personaggio non poi così centrale o approfondito, sarebbe stato meglio chiamare il film "Romeo Dolorosa" anche se neanche questo personaggio ha poi così tanta spiegazione psicologica! Questi due semplicemente sono dei pazzi che combinano una quantità di atti criminali scollegati tra loro e allora tanto vale guardare "Assassini nati"... Molto bravo Javier Bardem (con dei capelli peggio dei toupet di Nicholas Cage) in questo istrionico ruolo, il resto del cast non mi ha entusiasmato più di tanto. La fotografia calda non mi è piaciuta, la colonna sonora neppure mi ha fatto impazzire ed inoltre il film mi è risultato troppo lungo e pesante...insomma una pellicola lontana da quello a cui il regista iberico mi aveva abituato. Storia troppo convenzionale, specie nel finale, e davvero troppo poco divertente per sentirmi di consigliare il film...comunque non è brutto intendiamoci però sono abbastanza deluso in definitiva.
visto dopo el dia dl bestia, la comunidad e crimen perfecto, questo film è quello che meno mi è piaciuto. Ho trovato meno genialità e humor degli altri con una massiccia dose di violenza in più. Mezzo punto in più x la recitazione di Javier Bardem che anche in questa pellicola "sui generis" conferma tutta la sua bravura.
Bel film scoperto per caso in un passaggio tv. Road movie con personaggi molto schizzati, molto violento ma con una giusta dose di ironia. Mi ha colpito molto la bravura di Javier Bardem che offre una prova veramente ottima. Bene anche Rosie Perez e James Gandolfini. Il film si fa notare per le ambientazioni al confine fra Messico e USA e per i personaggi veramente particolari ma ben caratterizati e tutti fuori di testa. Sicuramente da vedere. Voto 7.
Buon film di Iglesia che si potrebbe vedere come una versione a suo modo di Assassini nati. La parte centrale è quella più difficile da seguire perchê non accade molto, annoia un pochino.
Tra le cose più belle: - Il rapporto gelosia amore che si genera tra i ragazzi e i 2 protagonisti - la scena in discoteca dove ballano - la pazzia di romeo - La maglietta bianca e i capezzoli di perdita - Le musiche tra cui Herb Alpert & Tijuana Brass Tijuana Taxi, il videoclip è molto carino - In assoluto la scena del rito a un quarto di film, che a mio unico parere eclissa quasi tutto il film sul voodoo di Craven, il serpente e l'arcobaleno
Terzo film visionato di De La Iglesia, che continua a non sbagliare un colpo ! In questo film mette in scena le avventure di una coppia di banditi, che rapisce una giovane coppia di ragazzi e la porta con se durante un viaggio.. Parecchio violento ma bello e avvincente, un film con protagonisti duri e senza scrupoli che non faranno mancare sangue e sesso. Trovo errato catalogarlo nel genere grottesco, trovo più indicato attribuirgli il genere action. Proprio come me lo aspettavo, m'è davvero piaciuto! P.S. De La Iglesia è fissato con le battute sui bambini morti:D "Quale è quella cosa che va a 100 all'ora?" "non so" "un bambino nel frullatore"
Seppur in un ruolo secondario, il personaggio di Perdita Durango era già apparso, interpretato da Isabella Rossellini, in "Cuore selvaggio" di David Lynch. Qui invece Perdita ha il volto e, soprattutto, il corpo di Rosie Perez, e inoltre la stessa diventa quasi la protagonista assoluta della storia. Quasi perché in questo caso le tocca dividere la scena con un altro personaggio, Romeo Dolorosa. Lei è una prostituta che vive alla giornata, lui un criminale psicopatico dedito al satanismo. I due si incontrano per caso in Messico, vicino al confine con gli Stati Uniti: nel breve tempo di un incontro casuale hanno modo di conoscersi, di piacersi e, ovviamente, di innamorarsi. Dopo aver capito di essere fatti l'uno per l'altro, Perdita e Romeo decidono di proseguire insieme verso Las Vegas, dove lui deve sbrigare un lavoretto sporco, consistente nella consegna di un carico di feti umani ad una società di cosmetici, per conto di un tizio poco raccomandabile. Nel frattempo, Perdita e Romeo si divertono come dei pazzi a vagare per le strade in cerca di persone da sacrificare al culto satanico. A farne le spese sono due ragazzi, Duane ed Estelle, che hanno la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Mentre Perdita e Romeo seminano il panico ovunque vadano, la polizia prova a fermarli con esiti alquanto disastrosi. Da un romanzo di Barry Gifford (autore anche della sceneggiatura), de la Iglesia ha tratto un film esagitato ed estremamente violento, in cui western, melodramma e poliziesco si mescolano con esiti altalenanti. Da notare le affinità che legano questo film al già citato "Cuore selvaggio" di Lynch (anch'esso tratto da un racconto di Gifford): dai toni debordanti ed eccessivi con cui viene narrata la storia al fatto che i protagonisti di entrambe le pellicole sono un uomo e una donna perennemente in viaggio e perdutamente innamorati l'uno dell'altro. Detto ciò, va altresì rilevato che gli autori delle due opere in questione hanno ben poco in comune, anche perché Alex de la Iglesia come regista non vale nemmeno la metà di David Lynch; per rendersene conto basta vedere quanto il regista spagnolo fatichi – a differenza del geniale collega americano – a controllare il registro grottesco attraverso il quale ci vengono narrate le traversie di Romeo e Perdita, tanto è vero che non sono poche le volte in cui il film rischia di sfuggirgli dalle mani. Nonostante ciò, bisogna ammettere che "Perdita Durango" possiede comunque uno strano fascino: sarà per il paesaggio messicano costantemente bruciato dal sole, ricco di polvere e di strade che sembrano non finire mai; o per i due protagonisti, Rosie Perez e Javier Bardem, semplicemente perfetti per interpretare i rispettivi ruoli. Insomma, per un motivo o per l'altro questo film emana una strana malia a cui non si sfugge facilmente. Tornando ai due attori principali, c'è da dire che insieme formano una coppia esplosiva. Bardem, in particolare, è impressionante per la facilità con cui si impossessa del suo personaggio: Romeo è un sadico, un pervertito, un violento, in sostanza è un pazzo scatenato al quale l'attore spagnolo presta tutto il suo talento di interprete. Vedere per credere la scena in cui Romeo balla e, soprattutto, urla in discoteca: un momento di puro delirio che non si dimentica tanto facilmente. Da ricordare anche il bel finale che omaggia "Vera Cruz" di Robert Aldrich. Pur non essendo del tutto riuscito (anche a causa dell'eccessiva durata: due ore, infatti, paiono troppe; con qualche taglio in sede di montaggio il film poteva essere un gioiellino), "Perdita Durango" è un delirante e bizzarro cocktail di sesso, morte e violenza che merita senz'altro un'occhiata.
Una piccola delusione da parte di questo film, in cui mi aspettavo davvero qualcosa di più action e cattivo. Per carità, le scene pulp ci sono, e sono anche realizzate bene, però il contesto che le ingloba non mi ha convinto del tutto, a volte anche annoiandomi. Situazioni che si susseguono senza una logica apparente, una sorta di road-movie, che di road-movie ha poco e niente, in stile Cuore selvaggio, il tutto anche calcolando gli evidenti buchi di sceneggiatura e la poca chiarezza del plot. Una base che vira molto più sul grottesco che sull'action vero e proprio, ma d'altronde si sa che il campo preferito di De la iglesia è sempre stato questo. Nonostante tutto, bravissimi la Perez e Bardem.
Insomma. Girandola continua di situazioni assurde e personaggi più o meno strampalati, volutamente eccessivo ma al tempo stesso privo di orginalità e mordente. Thriller, action, humor, sparatorie, sesso selvaggio, sangue, fughe, rapimenti e chi più ne ha più metta, non manca niente, ma ciò nonstante annoia. C'è troppa carne al fuoco, che viene tolta troppo presto per lasciare spazio ad altra. Non si è partecipi delle scorribande dei protagnosti, ma semplici spettatori dato che nonostante tutta quella follia non si viene coinvolti fino in fonfo. Ottimo comunque il comparto visivo grazie ad una buona regia e ad un sacco di colori di contorno che lo rendono una gioia per gli occhi. Ultima nota; il personaggio di Perdita Durango, nonstante sia ispirato a Tura Satana (che amo) non lo trovo così riuscito, dato che perde vitalità e personalità man mano che i minuti passano, diventando quasi un personaggio di contorno di cui non interessano particolarmente le sorti.
Non totalmente convincente, la prima mezza delusione che mi ha dato De La Iglesia, regista per cui assolutamente stravedo. Paragonarlo a Natural Born Killers è assolutamente eccessivo, anche se il cinismo dei personaggi è lodevole. Ottimo Gandolfini...
road movie selvaggio e senza un attimo di pausa, che passa da toni cupissimi a momenti di grottesca ironia. sostanzialmente allo stesso livello di wild at heart e natural born killers, i due film con cui ha più in comune. la scelta del cast è stata probabilnente benedetta dalla mano di qualche divinità cinematografica, perchè la perez, bardem (il vero protagonista) e gandolfini sono uno più in parte dell'altro e fanno scorrere vita propria nei rispettivi personaggi.
Perdita Durango, che avevamo conosciuto giàin "Cuore Selvaggio" di David Lynch, qui ha un film tutto suo. La storia vira pesantemente sul grottesco ed è divertente, allucinata e sopra le righe. Direi che si tratta di un buon film pulp, con un'ottima fotografia. A dispetto del titolo, il vero protagonista della storia è Romeo.
Basato su un romanzo di Barry Gilford (sceneggiatore di Lynch e creatore del personaggio interpretato dalla Rossellini in Cuore Selvaggio) Perdiata Durango è un road movie eccessivo ma allo stesso tempo privo di originalità, con un ottimo cast ma molto derivativo nel dipanarsi della sceneggiatura: girato subito dopo "Azione Mutante" e "El Die De La Bestia" , il film in questione rappresenta un caso abbastanza anomalo nella filmografia del regista, per un tema già ampiamente sfruttato nel corso deglia anni novanta da registi come Lynch e Stone. Tra echi blasfemi e influenze pulp, la pellicola scivola via posando completamente sulla fisicità dei due protagonisti: brava Rosie Perez (energica e straordinariamente sensuale nelle scene di sesso), inarrivabile Bardem, qui impegnato nella sua miglior prova attoriale di sempre dopo il killer interpretato per i Coen. Non mancano colpi di scena, vendette, sparatorie e sangue a ettolitri, ma parliamo di una pellicola molto ridondante, capace di intrattenere con gusto, ma comunque dannatamente inferiore agli esordi del regista spagnolo....un buon esperimento, ma niente di più.
Ottimo film questo di Alex De La Iglesia. Perdita Durango è il seguito di Cuore Selvaggio di David Lynch e per protagonista ha proprio quel misterioso personaggio che nel film del geniale regista americano era interpretato dalla Rossellini. Alex De la Iglesia costruisce così un film potente ed iperviolento seguendo alla lettera la lezione lynchiana. E' chiaro che il fascino maggiore del film sono le atmosfere assolutamente uniche che riesce a trasmettere la scrittura di Barry Gifford, il poeta delle vite brevi, qui come in Cuore selvaggio autore della sceneggiatura tratta dai suoi stessi splendidi romanzi. Ovviamente a chi piaccioni le atmosfere Giffordiane consiglio gli altri suoi film con i suoi script: Lost Highway e City Of Ghost. ps. Il film non arriva a dieci perchè il paragone con il capolavoro lynchiano è improponibile, però questo film sarà una vera e propria sorpesa per molti.