time regia di Kim Ki-duk Giappone, Corea del Sud 2006
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time (2006)

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locandina del film TIME

Titolo Originale: TIME

RegiaKim Ki-duk

InterpretiJung-woo Ha, Hyeon-a Seong

Durata: h 1.38
NazionalitàGiappone, Corea del Sud 2006
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 2006

•  Altri film di Kim Ki-duk

Trama del film Time

Spaventata dall'idea che il trascorrere del tempo possa indebolire la passione che la lega al suo uomo, Seh-hee, diventa sempre più gelosa, rendendo il rapporto sempre più difficile. Decide così di scappare e sottoporsi ad un intervento chirurgico, sperando che questo possa servire a riaccendere la fiamma della passione. Ji-woo, però, disperato per la sua scomparsa, torna nell'isola dove insieme hanno passato dei momenti indimenticabili, ma qui, l'incontro con una affascinante donna determinante per il loro futuro...

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (46 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su Time, 46 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Wilding  @  14/08/2024 10:20:34
   6½ / 10
Interessante, piacevole da seguire e bravissimi interpreti. Non scorre via veloce tra pause e riflessioni, comunque ampiamente sufficiente.

Javier81  @  27/03/2020 23:45:07
   7½ / 10
Altro bel film di Kim, che questa volta da più spazio ai dialoghi parlati. Ma non mancano i simbolismi, le scene memorabili e le ottime prove degli attori in generale. Un regista che ti apre la testa ogni volta, basta stare attenti.
Una critica al mondo della chirurgia estetica (molto più diffusa in Corea del Sud che da noi, ma capisco che molti non lo possono sapere), con la quale si cerca di ovviare non solo al tempo che passa ma ovviamente alla naturale mancanza di bellezza, importante non solo per stare bene con se stessi ma anche per trovare un lavoro e un compagno/a migliore.
La vittoria della superficialità insomma. L'oscuramento dell'unicità dell'io personale in cambio di una bellezza massificata, immediata e riconosciuta da tutti che assicura un rapporto più duraturo e che rappresenta un anticorpo contro la solitudine e i malesseri della vita odierna quali la depressione.
Inadeguatezza. Accettazione. Parole troppo comuni ormai da essere diventate stucchevoli in un mondo spietato come la giungla. Perché stiamo diventando animali.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  20/01/2018 21:07:07
   6 / 10
Il tempo come giudice implacbile dell'amore tra due amanti e più precisamente della fine di un amore. Kim Ki duk si serve più della dialettica, rispetto alle immagini. Lo scivolare lento della follia di lei nel twntativo di cambiare i lieamenti del volto per ingannare il tempo e rimettere in piedi qualcosa ormai crollato definitivamente. Sufficiente ma lontano dalle sue opere migliori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  28/08/2014 18:32:49
   8½ / 10
Non è affatto un Kim Ki-duk minore come vorrebbe far credere qualcuno. Il regista coreano affronta il tema dell'identità, lo fa con il suo cinema (anche se a differenza di altre sue pellicole "Time" è molto parlato) pieno di simbolismi, colpi a sorpresa e "cattiverie". C'è poco da fare, Kim Ki-duk pur non essendo il più commerciale dei registi sa rendere magnetiche le sue storie e affascinare il suo pubblico, ben coadiuvato in questo caso da degli attori veramente in gamba (bravo più di tutti l'interprete maschile).
Il finale è davvero bellissimo.

GianniArshavin  @  28/11/2013 21:02:53
   7½ / 10
Primo film che vedo di Kim Ki Duk e devo dire che le tante cose buone che si dicono su questo regista sono assolutamente veritiere. La pellicola sviluppa una serie di temi molto importanti per noi essere umani del 2000,come lo scorrere del tempo e l'impossibilità di fermarlo, l'identità personale stravolta nell'epoca della globalizzazione e della popolazione di massa, la difficoltà di comunicazione al giorno d'oggi e infine la paranoia e l'instabilità.
Tutti questi elementi sono amalgamati bene con alla base una storia d'amore che arriverà a toccare risvolti inaspettati con infine una forte critica al mondo della chirurgia plastica e all'importanza che oggi diamo all'estetica.
L'opera non annoia,il tutto scorre via bene senza risultare prolisso o eccessivamente verboso. In alcuni punti mi ha ricordato Eyes Wide Shut,anche se ovviamente i due film sono comunque differenti.
Ovviamente ci sono piccoli problemi,tipo alcune situazioni troppo surreali o troppo sopra le righe e soprattutto una certe ripetitività nello sviluppo.
Non mi sono dilungato sulla trama o sulle varie analisi che il film propone proprio per lasciare a chi ancora non l'ha visto di farsi la propria idea sul significato della storia e sul\sui messaggi che vuole mandare.
Consigliato assolutamente,soprattutto a chi non ha mai visto niente di questo regista Sud Coreano.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  19/07/2013 11:37:51
   8 / 10
A mio parere sempre un grande Kim Ki Duk. Verboso ma mai noioso, crudele come suo solito e che piazza una bella riflessione sul tema dell'identità tirando in ballo la chirurgia estetica.
Distruggere, squartare e massacrare in sala operatoria le facce per assemblarle in nuovi visi: Kim Ki Duk indugia molto sin dall'incipit (che io sono riuscito a vedere a sprazzi) sulle operazioni, il sangue, le facce martoriate dai bisturi e martelli. La storia d'amore che si perde in un delirio di vendette, identità e volti cambiati fino a non saper più distinguere il falso dal vero è coinvolgente ed emoziona. Finale perfetto anche se "Time" è troppo prolisso e ripetitivo ma è una prerogativa fondamentale per il senso di straniamento e confusione personale dai protagonisti allo spettatore.
Io credo che da Ferro 3 fino a questo Time (i successivi devo ancora vederlo), l'autore coreano abbia avuto ad oggi il suo periodo di massimo splendore artistico. Non lo ritengo un minore della sua filmografia e non intravedo una china discendente: Ferro 3 e Primavera estate...sono lontani essendo due capolavori assoluti ma anche "Time" è un gran bella cosa.
Ottime interpretazioni.
Curiosa la citazione di Kim Ki Duk a suoi precedenti lavori... che "Time" rifletta in un certo senso un periodo di crisi identitaria del suo stesso cinema? Molti sarebbero d'accordo con Kim. Io dico che anche se ha perso le ispirazioni migliori, questo coreano continua a sorprendermi ed emozionarmi come pochi autori cinematografici recenti.

Jumpy  @  18/01/2013 01:20:30
   6½ / 10
Per quel che mi aveva abituato Ki-Duk (Ferro 3, L'arco ...) mi è sembrato un suo film "minore".
E' come gli altri pieno di simbolismi e spunti di riflessione, ma, forse, per la regia non particolarmente incisiva, non mi ha coinvolto particolarmente.

paride_86  @  29/09/2012 02:09:34
   5 / 10
Storia di una psicopatica che fa di tutto per rovinare la sua vita e quella del fidanzato.
Kim Ki-Duk vorrebbe ammantare tutto ciò di poesia e riflessione, ma il risultato è un film goffo e incoerente che conserva, però, qualche merito stilistico.
Incredibile passo falso di un regista che di solito fa dei bellissimi film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  29/09/2012 00:49:00
   5 / 10
Una caduta piuttosto fragorosa in una fase di destabilizzazione fisiologica. Se "L'arco" era affetto da un accecante lirismo visivo, "Time" è affetto da logorrea. Più che la quantità delle parole stupisce il loro essere affatto evitabili. Sopraggiungono a disturbare, rendendo persino irritanti alcune scene. Vero è che un marcato patetismo e verbosi siparietti nutrono in genere le più frustranti relazioni umane. Purtroppo non vedo intenzioni autoriali dietro a quei dialoghi insulsi. Tutta la storia più che l'esasperazione dei suoi personaggi trasuda quella di chi la racconta, un Kim Ki Duk evidentemente poco lucido e dunque inevitabilmente isterico. Ho ripensato con nostalgia a "Eternal sunshine of the spotless mind".
Aperta parentesi. Sarà azzardato, ma alle volte l' emersione dal torbido di Ki Duk mi ricorda stralci almodovariani, e viceversa. La sensazione l'ho avuta innanzitutto con "L'isola" ed è poi ritornata. Anche questo film, al di là di un fin troppo facile e fuorviante paragone con "La pelle che abito", si espone a quella sensazione. Chiusa parentesi.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  21/09/2012 16:41:12
   8 / 10
Un film che lentamente si dipana, stranamente carico di dialoghi, poi finisce per accartocciarsi su se stesso.
Lo scorrere del tempo che (pur non esistendo) ci usura. Una nuova faccia, una nuova vita per fregare il tempo, un continuo cercare di sfuggire se stessi. Ottimo ritratto di una società in cui l'essere è l'apparire e quindi l'essere è il nulla.
Kim Ki-duk è un autore straordinario, questo sarà pure considerato un film minore nella sua cinematografia ma è comunque ottimo.

Mpo1  @  19/09/2012 01:04:57
   8 / 10
Uno dei film migliori di Kim Ki-duk, intrigante e ricco di spunti di riflessione. Forse l'unico difetto sta nel finale, che non è del tutto convincente.

speXia  @  06/04/2012 00:32:19
   9 / 10
Davvero non capisco come questo film possa essere considerato il capolinea di Kim Ki-duk.
E' vero, Time riscontra molte, moltissime differenze con le altre pellicole del regista. I lunghi e magici silenzi sono stati sostituiti da parole frenetiche, piene di agitazione e, spesso, di rabbia. Manca l'elemento dell'acqua, che veniva usato quasi sempre da Ki-duk in modi simbolici (si pensi alle docce purificatrici de La Samaritana, usate da "Vasumitra" subito dopo i rapporti sessuali). Mancano i personaggi dall'animo ferito, dal passato tragico, e per questo silenziosi emarginati sociali.
Qualcosa, però, è rimasto. E' rimasta la poesia Kimkidukkiana (o Kimmiana che dir si voglia). E' rimasto il talento del regista, la sua capacità nello stupire e nel dirigere scene geniali. E' rimasta la sua bellissima fotografia, le ottime recitazioni, insomma: pur con molte differenze dalle opere precedenti, Time è in ogni caso l'ennesimo filmone del buon Ki-duk.

Time è un racconto inquietante, frenetico, dominato da personaggi in piena crisi interiore. Ecco che il protagonista, Ji-woo, ci prova con delle ragazze, nonostante pensi continuamente a Seh-hee, e quando crede di averla dimenticata, la ama di nuovo, e quando pensa di amarla, in realtà ne è spaventato ; lei, al tempo stesso, ama profondamente Ji-woo, ma non sa come reagire alla freddezza del ragazzo, e questo la turba talmente tanto da arrivare a sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica, nonostante gli avvertimenti del chirurgo.
I personaggi sono quindi caratterizzati benissimo, descritti molto bene nelle loro paranoie, e tra l'altro ben interpretati da un cast eccellente.

La storia, mai lenta, mantiene un alto tasso di suspence e lascia attaccati alla poltrona, facendoci sentire vicino ai personaggi e sorprendendoci con un finale assurdamente geniale (ma in questo il buon Ki-duk è maestro).
Indimenticabile quando Ji-woo incontra la Seh-hee mascherata, momento così inquietante che spaventa, oltre che il ragazzo, anche lo spettatore.

Time è una delle tante splendide opere del regista, sottovalutato ingiustamente solo per le differenze dagli altri film. Eppure, scommetto che se Time fosse stato simile agli altri, allora Ki-duk sarebbe stato accusato di essere a corto di idee, vero? Ma smettiamola...
Ancora applausi a colui che ormai può considerarsi ufficialmente il mio regista preferito.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/03/2020 23.07.27
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TheLegend  @  28/11/2011 03:29:47
   6 / 10
Una tra le opere meno riuscite di questo regista ma che riesce comunque a non annoiare e a coinvolgere quanto basta.

cirus  @  29/05/2011 00:54:06
   9 / 10
Forse il momento migliore per esprimere un giudizio su un film è appena averlo visto, come il mio caso, oppure, chissà, dopo un po' e averci riflettuto... Quando si apprezza un autore si è meno obbiettivi e piace un po' tutto quel che fa, magari anche quello meno riuscito. Per me è un film che fa riflettere sulla violenza dell'amore, sulla possessività, sulla sessualità che diventa incongruente quando staccata dal sentimento, sulla crisi d'identità quando troppo vincolante all'aspetto fisico. Il film è un ottimo scoop contro la chirurgia plastica. Il finale è spiazzante: annullando la logica simbolizza ancor più il senso e nonsenso di certi rapporti d'amore ossessivi. Grande interpretazione della protagonista. Con Kim non ci si annoia mai, anche se è vero, anch'io preferisco i suoi film in cui fa parlare gli sguardi, i silenzi, le splendide scene.

vehuel  @  02/09/2010 08:04:33
   10 / 10
Questo film è bellissimo, dopo Ferro3 un altro capolavoro del regista coreano.
Non capisco questi voti bassi, la trama è originalissima e poi il film riesce a trasmettere una gran tensione emotiva ed emana un fascino tutto orientale.

bulldog  @  24/04/2010 20:52:48
   7 / 10
Richiami surrealisti e lirismo asciutto a servizio di una storia sull'opposizione umana alla dinamicità del tempo e delle cose, e sulla perdità di identità.

Un Kim Ki Duk leggermente involuto ma ancora su livelli più che discreti.

maurimiao68  @  04/03/2010 13:07:20
   9 / 10
Premetto che adoro il regista coreano..secondo me uno dei suoi film più belli!

kierkegaard1000  @  28/02/2010 00:58:12
   7½ / 10
Bel film. A me piace molto il regista, ai cui lavori do sempre voti alti, però in questo caso manca qualcosa. Di certo vi sono dei grandi pregi, ma non è un capolavoro, e non è nemmeno a livello di alcuni altri lavori del regista.
Detto questo, mi è piaciuta tanto per cominciare l'idea di base, il suo sviluppo e la conclusione (molto simbolica) scelta e realizzata. Ancora, buone le interpretazioni degli attori, discrete le musiche. Stemdiamo un velo pietoso circa alcuni comportamenti tipicamente "orientali", che spiazzano per la loro stupidità o insensatezza...

Tom24  @  15/04/2009 23:42:31
   8 / 10
« …nos non pluris sumus quam bullae »

VikCrow  @  04/03/2009 00:23:04
   10 / 10
Voti al di sotto dell'8 non sono accettabili. Eccezionale e pungente. Non comprendo tanto accanimento contro "Time"...

bucci  @  11/01/2009 17:03:12
   9 / 10
sono di parte perché amo kim ma ho trovato questo film assolutamente interessante.. metafora claustrofobica delle ansie e delle ipocondrie della modernità.. e anche qui non si scappa e ci si ritrova a fare i conti con sè stessi

Ciaby  @  23/12/2008 18:03:28
   10 / 10
sottovalutato senza alcun motivo...un Kim al vertice delle sue passioni

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  19/10/2008 09:06:59
   5 / 10
Che è successo a Kim Ki Duck? Come può il regista di Ferro 3 e Primavera Estate... dirigere un film così inconsistente?

Deludente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  16/06/2008 09:39:56
   6½ / 10
Preferisco il Kim Ki-Duk della prima ora, che per fortuna ho ritrovato nel successivo Soffio, manierista o non manierista che sia; soggetto comunque molto interessante, ma nel contempo inquietante e girato in modo dialogato e surreale......che dir si voglia, KKD vola sempre ai livelli alti comunque.....certo niente a che fare con le prime opere, ma il cineasta conferma tutto il suo valore.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  17/03/2008 15:07:24
   7 / 10
Un buon film..... magari + accessibile dei precedenti ma lo stile è riconoscibile e il soggetto è interessante....presentato con modalità surreali ma è un argomento quanto mai discusso ultimamente.... i dialoghi qui + presenti non sono molto curati ma tutto sommato li trovo + realistici....si tratta di due ragazzi normali, semplici che si trovano ad affrontare un odissea... per motivazioni diverse......bellissime le musiche che esaltano il tono poetico della pellicola... emblematiche le scene nel parco delle sculture.
Ok Kim :)

Invia una mail all'autore del commento yasujiro  @  07/01/2008 21:50:56
   7½ / 10
Film molto bello, angoscioso, ben fatto, appassionante, consigliatissimo. Kim Ki Duk ha abbandonato la crudezza delle origini e sforna film più dolci.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  25/10/2007 16:41:39
   5 / 10
Film davvero mediocre, Kim Ki-duk ha ormai poco da dire. Come per "L'arco", solo noia...

Mizoguchi  @  17/10/2007 10:18:35
   4 / 10
Kim Ki Duk, veramente al capolinea.
Per paura di essere accusato evidentente per manierismo, per i suoi film programmaticamente muti, tenta di sorprendere con un film dialogato.
Ma sorprende assolutamente in negativo, ed il motivo è semplicissimo.
A parte che l'unica cosa che si salva è il soggetto, il resto il regista da un lato lo racconta con tanti simboli, pure troppi, questa volta banali e squallidi, e dall'altro fa dire ai personaggi tantissime cose, praticamente tutto quello che voleva dire con il linguaggio visivo, risultando tremendamente ridondante.
Il film dovrebbe svoltare con le successive plastiche facciali, ma non c'è un'idea giusta e non succede nulla di interessante.
Insomma un regista geniale e puro (che resta un genio indiscusso per ciò che ha fatto), forse così puro da risultare refrattario alle impurità del mondo del cinema?

(nota sul personale)
Povero Kim, però con quello che ha fatto in passato gli ci si possono perdonare anche dieci passi falsi... (però il 4 non glielo toglie nessuno, sono finti fan quelli che acclamano tutto del loro beniamino e non hanno il coraggio di aprire gli occhi sui passi falsi...)

dialectics  @  28/08/2007 21:09:29
   4 / 10
Se kim pensa che una sola buona idea sia abbastanza per fare un film si sbaglia di grosso. Se pure l'ossatura base della pellicola può essere interessante (ma fino ad un certo punto.. non è poi così originale..) il film in se è inesistente, dialoghi sempliciotti da temino di terza elementare.. personaggi completamente privi di spessore psicologico e di identità (ci credo che poi si sentono smarriti quando cambiano faccia! )
Non si capisce se le scene di isteria servano a coprire il vuoto o a sottolineare la presunta poeticità delle immagini ..
Qualche trovata registica valida.. ma non è abbastanza per farci intorno un film.. non aggiungendo solo il NULLA.
Con lo stesso materiale avrebbe potuto fare un buon mediometraggio muto, ma se mi fai annoiare non perdono.

vivi79  @  26/05/2007 10:12:17
   5½ / 10
L'avevo tanto atteso sto film....ma poi qnd l'ho visto..UNA DELUSIONE ENORME...come tutte le storie orientali, hanno un modo di fare cinema veramente strano. Il tema toccato poteva essere reso meglio.

Beefheart  @  25/04/2007 18:47:57
   7 / 10
Commedia sentimentale in pieno stile Kim Ki-Duk; ovverosia molto particolare, grottesca e paradossale. La trama, piuttosto allucinante, parla di una coppia di innamorati che per incomprensioni, gelosie e ripicche continuano a "tradirsi", privandosi reciprocamente l'uno dell'altra, niente meno che cambiando ripetutamente i propri connotati facciali; azzerando così, ogni volta, il tempo trascorso, per tornare al punto di partenza, come in un loop infinito. In effetti il regista ci ha abituati alle più pronunciate iperboli narrative e visive ed anche in questo caso, in tal senso, non manca di stupire per originalità ed efficacia. Ciò che ci si aspetta, ossia il riferimento al Tempo, prende forma nell'ossessiva consapevolezza dei protagonisti del mutare delle cose durante il suo trascorrere. A supporto di tutto ciò: una convincente prova interpretativa, una felice scelta delle location (eccezionale il parco delle sculture) e la solita, imprescindibile, spiritualità orientale. Meritevole.

Invia una mail all'autore del commento SakiJune  @  11/03/2007 12:53:55
   8 / 10
Non capisco. Se un film non somiglia ad un altro, deve per forza fare schifo?
Perché tutti i film di Ki-Duk devono essere la fotocopia di Ferro 3?
Non vi ha insegnato niente Stanley Kubrick?
Proprio non so. Time mi ha fatto piangere tanto, è una favola triste sull'amore e sulla follia, con una sceneggiatura migliorabile (ok, pessima) ma con una fotografia impeccabile e un intreccio coinvolgente.
Alcune scene zen di Ferro 3 mi hanno annoiato, ad esempio: mentre in Time non ci sono tempi morti, anzi... non esiste il tempo, è tutta una corsa tesa a perdere o ritrovare la propria identità.
Possono far sorridere alcuni aspetti, sicuramente. Primo fra tutti il fatto che non si può fare l'amore con una persona e non capire che è la stessa con cui l'hai fatto per due anni... o non capire che non è lui.
Ma questa ingenuità cieca è semplicemente un sintomo della follia di cui dicevo.
Non sottovalutate questo film, vi prego. La sua circolarità lo rende ancora più prezioso...


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sweetyy  @  14/01/2007 16:41:53
   6 / 10
Il primo film di Kim Ki-Duk che non mi ha convinta!
Uno dei miei registi preferiti che amo per la sua particolarità e per la sua capacità di inserire nei suoi film quel tocco di poesia che rende le sue pellicole ricche di fascino...in questo film ha davvero toppato.
Ho seguito il film con grande attenzione ma alla fine non mi ha lasciato nulla,la trama è interessante però lui senza ombra di dubbio poteva fare di meglio.
Speriamo sia stato solo un piccolo inciampo....

lupin 3  @  09/01/2007 15:30:05
   5 / 10
A malincuore do questa insufficienza a questo talentuoso regista, che questa volta non mi ha affatto soddisfatto.
Questo film me lo aspettavo nettamente migliore, ne sono rimasto deluso.
Un Kim Ki-duk sicuramente minore dal solito.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/12/2006 10:58:11
   6 / 10
Kim Ki Duk ci parla del tempo che passa e di come questo sia spietato nei confronti degli uomini,destinati ad essere legati in maniera inesorabile dal suo scorrere.
Il regista coreano firma una pellicola pessimista,che superficialmente potrebbe apparire come un’accusa nei confronti di quelle persone che si sottopongono ad interventi di chirurgia estetica anche quando non ce ne sarebbe bisogno,ma che fondamentalmente è un ritratto impietoso sul destino dell’uomo ,costretto ad una sorta di prigione temporale,destinata a rendere non solo i nostri corpi ma anche i nostri sentimenti passeggeri ed ineluttabilmente legati al passare delle ore,dei giorni ,degli anni.
L’illusione è quella di non cambiare,di poter rimanere uguali,di poter fregare il tempo costruendosi un nuovo involucro esterno,ma non basta una maschera per poter cambiare il nostro carattere ed il nostro essere,che rimarra’ immutato come i sentimenti della protagonista che diventa gelosa di se stessa,perché questo fa parte del suo carattere, è insito nel suo essere e nulla,neppure una nuova identita’ ed un viso nuovo,potranno cancellarla dal suo io.
“Time” pero’ non colpisce nel segno,il messaggio arriva sfocato e debole,a causa di una sceneggiatura eccessivamente surreale e forzata,Ki Duk rimane un ottimo regista le sue immagini sono sempre estremamente affascinanti sia che l’azione si svolga in un asettico appartamento sia che abbia come sfondo il romantico mare dell’isola di Mo,sono pero’ lontani i fasti di “Bad guy” o “Ferro 3”,il regista che ci aveva abituato a parlare soprattutto attraverso le immagini ed i gesti ,si affida questa volta in maniera eccessiva ai dialoghi,che non sono particolarmente in sintonia con gli stati d'animo dei personaggi.
Funziona poco anche la protagonista che risulta eccessivamente antipatica ed isterica,sinceramente trovo poco plausibile l’amore che il protagonista prova per lei,tanto bella quanto mentalmente instabile.
In attesa del suo nuovo lavoro,non posso che constatare che ultimamente le opere di Kim Ki Duk siano inferiori ai precedenti lavori,visto che anche il tanto osannato “La samaritana” non mi aveva convinto,stesso dicasi de “L’arco”.

giumig  @  14/11/2006 17:10:29
   7½ / 10
C'è meno silenzio e forse meno poesia in questo ultimo film di ki-duk, ma è altrettanto vero che è e rimane un film che, seppur pieno di dialoghi rispetto ai suoi precedenti lavori, è pur sempre concentreto sul ruolo centrale delle immagini: quelle mutevoli dei protagonisti e quella, bellissima, della statua a forma di mano che porta all'infinito. E poi è una denuncia verso la crisi di identità che attanaglia l'uomo moderno e verso l'apparire ad ogni costo.

Insomma un'alttra grande prova registica di questo magnifico artista, che riesce a sbalordire ed emozionare con la forza delle immagini e della parola.


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overlook  @  14/11/2006 13:24:08
   7 / 10
il regista in questione ha tutta la mia ammirazione-ho visto tutti i suoi fims- c'è un clima asettico da sala operatoria quasi per tutto il film,i personaggi parlano troppo,forse Duk sa raccontare gli uomini quando li immagina silenziosi e inespressi.forse il suo cinema sta cambiando e noi dobbiamo solo aspettare 6 mesi,probabile che questo time sia solo le sue bende.

ho dato 7 perchè i suoi film vanno visti tutti.

viagem  @  15/09/2006 22:34:13
   7 / 10
Time racconta dell'ossessione del tempo che passa e del suo rapporto con le relazioni umane.
Seh-hee, la protagonista, non potendolo fermare, decide di reinventarsi una nuova persona, ma di rivivere la stessa vita.
Ma il tempo non è circolare, come la fantasia del cuscino su cui dorme, quanto più una spirale, sempre più ampia.
Seh-hee ripasserà per gli stessi posti ma non sarà la stessa cosa, la marea dell'isola delle sculture sale e scende, le emozioni diverse e la scena finale dell'incontro-scontro non è un cerchio che si chiude ma il segno che il tempo è effettivamente scorso.
Senza dubbio quest'opera stimola molte riflessioni che si intrecciano reciprocamente come nelle migliori tradizioni del regista coreano (attualissime quelle sulla chirurgia estetica o sul rapporto tra l'Io e il corpo).
Ma quella che era la caratteristica dei suoi film, l'assenza di dialoghi lasciando che fossero le immagini a raccontare ed emozionare, questa volta viene completamente ribaltata.
I dialoghi sono molto presenti, ridondanti, esprimono emozioni che vorremmo intuire, non ascoltare.
Ho aspettato un po' di giorni prima di votare questo film, per capire cosa mi restava dentro.
Dopo Ferro 3 ero pieno di emozioni, ma pochi ricordi per raccontare il film, dopo Time ho bene impressa una storia, ma la percepisco assolutamente asettica.
Non a caso un mio amico che non aveva mai visto film di Kim-ki-duk è uscito dalla sala molto più entusiasta di me.
Bene ha fatto il regista ad esplorare nuove strade. La ricerca continua, speriamo!

Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  14/09/2006 15:27:10
   7 / 10
non all'altezza de l'isola, ferro tre e primavera estate e non per i contenuti quanto per la forma......personalmente l'ho trovato un pò forzatamente concitato a scapito della consueta poesia...mancano i lunghi incantati silenzi...la storia aveva molte potenzialità: una donna insicura di sè e dell'amore dell'uomo che ama, ossessionata dalla gelosia e dalla paura di perderlo, sicura che prima o poi un'altra donna prenderà il suo posto, decide di cambiare aspetto trasformandosi così nell' "altra"...nella personificazione delle sue ossessioni, nella donna nuova e diversa che immagina essere la peggiore minaccia al suo rapporto, cercando in questo modo di neutralizzare le sue paure ed innescando invece un meccanismo schizoide di conflitto tra le due parti di sè...partendo da paure ed insicurezze universali legate alla natura dei rapporti d'amore ed al loro avere un "tempo", una scadenza, kim ki duk arriva a situazioni paradossali e reazioni estreme che non sono certo nuove per il suo cinema né per chi lo conosce...purtroppo però questa volta non mi ha convinto né conquistato...peccato, occasione sprecata, neanche gli attori mi sono sembrati in grado di esprimere simili complessità emotive...si agitano e basta mi pare...bello il parco delle sculture...geniali come sempre alcune immagini...

Mavors84  @  14/09/2006 11:18:36
   7 / 10
non convincente come le altre sue opere, ma la regia è ricca di particolari...
l'idea che sta alla base del film è davvero carina ma lo sviluppo non mi ha convinto, in generale il film è discreto MA...

(il sette per l'imagine finale :D altrimenti 6 e 1/2)

suzuki71  @  14/09/2006 10:57:57
   5 / 10
Questo film è incentrato sulla traiettoria psicologica alla deriva di una ragazza che per troppo amore cambia la sua faccia e perde nel contempo quel po' di lucidità che le resta per affronatre la realtà, in un crescendo di follia che alla fine, con un tragico epilogo, prende il sopravvento.
Il film è parimenti un crescendo di delirio e irrazionalità, non nell'accezione migliore dei termini. I dialoghi divengono via via più stralunati e improbabili, e soprattutto nel secondo tempo i tentativi di poesia si traducono inesorabilmente in situazionii comiche che producono risatine imbarazzanti.
Elementi positivi: buona fotografia, buon commento musicale. Ma non è un film riuscito.

spoonji  @  11/09/2006 13:01:58
   7½ / 10
sinceramente la prima metà fatica un po' a decollare, si avverte che la presenza di dialoghi "normali" non permette alla poesia del regista di venire fuori...
Dalla seconda metà in poi però diventa un film bellissimo, alcune scene ti si stampano in testa come una foto in una mostra, la trama diventa sempre più schizoide, fino al delirio finale...
La storia è assolutamente geniale, e geniale è come si riavvolge, andrebbe rivisto una seconda volta per ritrovare tutti gli elementi che fanno intuire il suo corso...

"Ti piace anche lei?"
"No, ma chi è? sembra un pazza..."

Invia una mail all'autore del commento logical  @  10/09/2006 00:39:56
   5 / 10
Sono certo di infastiire il presente Kim Ki-duk fan club ma proprio questo film è una tale fesseria che nemmeno il più volenteroso degli esegeti può riuscire a giustificare. I dialoghi sono caricature che nemmeno un manga avrebbe il coraggio di ripetere, vestiti trucco e ambienti sembrano still da riviste per aereoporti, la trama ha tre punti: un bar, un traghetto che mi porta al Magico Parco delle Sculture, una casa dove mi aspetta un Avid per montare un videoclip che sembra peggio del film.
Però mi sono stupito due volte: il gioco pedo-erotico della barchetta col nome navigata col piede e la sparatoria con pallottole vere come passatempo; non è un idea del regista, è vera vita coreana del sud. La nostra giusta volontà di non vedere solo idiozie americane purtroppo non è premiata e la superficie che a volte proprio non si smette di guardare oggi annoia come un muro bianco.

forzalube  @  04/09/2006 12:35:29
   7½ / 10
Non il migliore di Kim ki-duk. Meno riuscito e meno accurato di altri (secondo me il regista si esprime al meglio con i silenzi che in un film molto, forse troppo, dialogato come questo), ma comunque un bel film con diverse scene da ricordare.
Sorprendente il finale che a me è piaciuto.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  02/09/2006 11:09:17
   7½ / 10
Molto bello, un film sull'identità e sull'amore che fa riflettere e pensare. Regia geniale.

patt  @  31/08/2006 10:08:50
   6½ / 10
..da metabolizzare..
la sensazione che rimane è quella di aver visto un film quasi "ingannevole" nella prima parte..
all'inizio fila bene, ti solletica la curiosità e le sensazioni, poi s' incrina, nella forma e nei contenuti e la conclusione ti lascia sospeso a pensare e ripensare ai millemila significati, troppi.
nè sarebbe bastato uno più limpido a ristabilire "l'equilibrio" vacillante e per godere delle sfumature che questo regista è capace di regalare..peccato, pii..

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Ultima risposta 01/09/2006 16.05.08
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