amores perros regia di Alejandro Gonzalez Inarritu Messico 2000
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amores perros (2000)

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locandina del film AMORES PERROS

Titolo Originale: AMORES PERROS

RegiaAlejandro Gonzalez Inarritu

InterpretiEmilio Echevarría, Gael García Bernal, Goya Toledo, Álvaro Guerrero, Vanessa Bauche, Jorge Salinas

Durata: h 2.28
NazionalitàMessico 2000
Generethriller
Al cinema nel Settembre 2000

•  Altri film di Alejandro Gonzalez Inarritu

Trama del film Amores perros

Città del Messico, tre storie che si incrociano: il giovane teenager Octavio decide di fuggire con Susana, la moglie di suo fratello. Daniel, lascia moglie e figlia per andare a vivere con Valeria, una splendida modella. Infine, el Chivo, ex guerrigliero comunista che dopo aver passato diversi anni in prigione, è profondamente deluso dalla vita e dal lavoro di sicario.

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Voto Visitatori:   8,05 / 10 (138 voti)8,05Grafico
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Voti e commenti su Amores perros, 138 opinioni inserite

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Leax  @  28/11/2008 17:20:42
   6½ / 10
non è il mio genere, ma nn posso dire sia un brutto film...vale la pena vederlo tutto sommato..

manera4  @  02/11/2008 13:05:43
   6½ / 10
Triste ma bello.Il regista dimostra ancora la sua capacità di districarsi in più storie.

everyray  @  01/10/2008 04:44:46
   9 / 10
Un film da seguire con molta attenzione e che apre la trilogia scritta da Guillermo Arringa e di cui fanno parte anche i ben più noti "21 grammi - il peso dell'anima" e i più recente "babel" e che segna il debutto alla regia per Inarritu.
Il film è diviso in tre parti,ogniuna con tre personaggi differenti,ma che hanno in comune il forte legame con i cani!
Di sicuro uno di quei film che lasciano il segno!!
DA VEDERE!!

Sestri Potente  @  24/09/2008 11:05:03
   7 / 10
Primo film di Inarritu, del quale si notano già la raffinata regia e le situazioni drammatiche. La prima storia è bellissima: assistiamo ad una vera e propria crisi familiare che si concluderà in maniera sorprendente, il tutto raccontato con quel tocco di originalità tipico di Inarritu. La seconda storia è molto inquietante: un uomo divorzia dalla moglie per andare con una modella, ma la vita con quest'ultima si rivelerà molto difficoltosa. Da notare la tensione che si respira in certe scene, secondo me migliore di tanti film horror. Insomma, tutto bello fino all'ultima storia, che annoia così tanto da non finire mai! La drammaticità del film tocca l'apice proprio alla fine, ma credo che le conclusioni si siano dilungate un po' troppo.
In sostanza, non definirei Amores Perros un thriller, ma un drammatico come 21 Grammi e Babel, che secondo me è il vero capolavoro del regista. Concludo facendo una riflessione che si aggancia alla seconda storia: Inarritu è talmente bravo a raccontarci la psicologia dei personaggi che lo vedrei bene a fare un horror. Magari non è il suo genere, ma se si è dotati di una simile sensibilità potrebbe far paura a chiunque.

Tom24  @  01/09/2008 00:16:11
   8 / 10
Gran bel film, anche se si dilunga un pò troppo nel secondo episodio

kurtsclero  @  18/07/2008 10:04:34
   7½ / 10
Bel film, forse troppo lungo per i miei gusti soprattutto nella parte centrale che non mi ha preso tantissimo rispetto agli altri momenti del film.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  07/07/2008 20:00:36
   9 / 10
Straordinario film di Inarritu. Mostruosamente umano.
Su tutti il mio episodio preferito è il secondo: un tuffo nella mondanità borghese di Città del Messico, nei ritmi travolgenti della perfezione, nella cinicità inscalfibile del destino. La presenza del cane (il cui nome è fratello di "cinico" e già qua...) simboleggia il vuoto di pensiero, di sentimento, di umanità (esattamente come il buco nel pavimento) di questa coppia artificiosamente borghese: lei modella *******tta, lui marito fallito che crede di avere tutta la vita in mano.
Gli altri due episodi sono legati dalla presenza del cane di Ramiro. Inarritu assume un punto di vista biunivoco nel comporre le matematiche trame della sua equazione: il delicato concatenarsi di eventi furtuiti si tinge quasi di una venatura morale...l'amore impossibile di Octavio e Susana, l'uno colpevole di non-amore verso il cane, l'altra di bigia rassegnazione alla preponderanza del marito bastardo; i due fratelli invece sono incapaci di cogliere l'estrema fortuna causata dalla presenza del cagnone nero il quale causa una vera e propria riflessione interiore nella squallida vita del vecchio guerrigliero. E infatti gli unici che se le cavano sono i due reietti. ma in fondo...lo sapevamo già dall'inizio.

xxxgabryxxx0840  @  06/06/2008 01:34:32
   8½ / 10
Esordio coi fiocchi per Inarritu. A mio avviso un pò troppo estremizzato. Non un capolavoro, risulta comunque un gran bel film.

ide84  @  14/04/2008 12:22:37
   9 / 10
Se le cose vi girano bene visionatelo, vi sentirete ancora più fortunati.
Se le cose vi girano male visionatelo, vedrete che forse esistono situazioni peggiori.
Se le cose vi girano malissimo evitatelo, altrimenti vi appendete con una corda alla doccia, garantito...

tabularasa  @  12/04/2008 14:53:13
   9 / 10
molto reale,nella crudeltà e nella sopravvivenza della vita quotidiana.poi le storie che si intrecciano e interferiscono una con l'altra in perfetto raccordo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  30/03/2008 18:39:25
   9 / 10
Amore Perros: La spirale del dolore secondo Inarritu.

Un incidente stradale: tre drammi che si toccano, un nodo che si intreccia per poi sciogliersi nuovamente, un unico comune denominatore.
Una ragnatela di storie e personaggi, elemento catalizzatore la figura dei cani.
Due mondi separati, che corrono su binari paralleli: da un lato i "padroni", gli uomini, capaci di tutto: di amare, di tradire, di redimersi, vittime della loro stessa società; dall'altro loro, i cani, i nostri "migliori amici", dolci, fedeli, poi improvvisamente violenti, anch'essi vittime, vittime di scelte sbagliate.
Un mondo, quello degli animali, come metafora e proiezione dell'altro, quello freddo e spietato dell'uomo.
Ritchie, emblema del decadimento fisico-psicologico di Valeria, nonchè simbolo di un amore fragile e sempre più vicino alla rottura.
Cofi, figura chiave dell'intera vicenda, utilizzata per mettere in relazione idee e personaggi (esempio: parallelismo Octavio-El Chivo, entrambi profondamente delusi della propria vita ed entrambi vittime di amori "sbagliati" o non corrisposti).
Eccoli i veri protagonisti di "Amores Perros", le cui vicende, all'apparenza banali e prive di significato, sono il vero elemento catalizzatore del mosaico creato da Inarritu, che altrimenti non avrebbe avuto ragione di esistere.

dgarofalo  @  24/02/2008 10:33:00
   9 / 10
GRANDE CAPOLAVORO DOBBIAMO DARE GRAZIE A QUESTO GRANDE REGISTA CHE CI STA REGALANDO GRANDI PERLE UNA DOPO L'ALTRA
DA VEDERE ASSOLUTAMENTE

NandoMericoni  @  15/02/2008 11:34:50
   9 / 10
ragazzi che film...

PetaloScarlatto  @  29/01/2008 15:50:17
   10 / 10
è un capolavoro.!!!! Mi ha messo tensione, tristezza, rabbia, angoscia dall'inizio alla fine. La parte del cane che finisce nel buco ( la scena centrale ) è di una bellezza allucinante... da vedere,,, da vedere,,,, da vedereeeeeeeeeeeeeeeeee

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  14/01/2008 16:45:24
   9 / 10
"Octavio e Susana"... l'amore sbagliato, quello di Octavio per la moglie di suo fratello, quello per il cane che diventa una creatura assassina. Caino e Abele si scambiano i ruoli divenendo figure violente, senza salvezza, che trasformano in catastrofe le vite proprie e altrui.
"Daniel e Valeria"... ovvero come la discesa dal piedistallo della perfezione può provocare la cancrena fisica e spirituale. Un episodio che sembra la rappresentazione filmica della frase chiave "se fossimo intervenuti prima...". Iconico. Il cagnetto che cade nel buco del pavimento è la metafora dell'amore che si spegne, della vita che diventa oblio quando la bellezza viene sfregiata.
"El chivo e Maru"... ancora Caino e Abele, ancora l'odio tra fratelli che fa mutare la prospettiva del vecchio terrorista, barbone assassino per arrotondare. Il cane di Octavio torna in scena uccidendo i suoi "fratelli" e provoca una presa di coscienza nell'anziano killer, che impara il significato del perdono e della redenzione.

Tre storie che esplodono da un incidente, seminando i propri frammenti nelle persone che travolgono, nei cani che rappresentano una sorta di specchio dei sentimenti umani.
Il primo episodio della "trilogia del dolore" di Inarritu è anche il più toccante, sincero e "sporco", sfiorando il capolavoro.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  07/01/2008 15:48:39
   8½ / 10
Uomini e cani si scambiano ruoli, sguardi e sangue in tre storie rabbiose che si muovono su piani diversi per poi scontrarsi, schegge di una esplosione più che tessere di un puzzle; violenza e redenzione, disincanto e fallimento.
"Siamo anche ciò che perdiamo".

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2008 09.58.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/01/2008 10:51:46
   8 / 10
Un esordio alla regia incredibile per Inarritu, un film che supera ampiamente i 120 minuti ma non stanca mai. Ci viene presentata una Città del Messico distrutta e priva di poesia in cui tre diversi episodi, collegati da un sanguinoso incidente stradale, si intrecciano in un racconto di violenza, di vita e di cani arrabbiati.
Il primo episodio è davvero dirompente, lascia senza fiato grazie anche alla bravura di Gael Garcia Bernal, alla fotografia e alle riprese con telecamera a spalla. Un film imperdibile.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  02/01/2008 09:39:48
   9 / 10
Incuriosita dal regista di Babel, ho cercato Amores perros ed è stato un colpo di fulmine. Inarritu sa raccontare storie di disincantato realismo con la grazia di un grande direttore d'orchestra, assemblandole in modo superbo. Intreccia abilmente schegge di realtà appartenenti a diversi strati sociali, facendole poi convergere nello stesso punto; mostra un'umanità in decadenza senza sconti per nessuno.

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Ultima risposta 08/01/2008 16.18.31
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/12/2007 21:06:00
   8 / 10
Un film appassionante e coinvolgente nelle storie e nei personaggi in una Città del Messico crocevia di destini dove si consumano speranze, amori ipocrisie e solitudini. Ottima la struttura del film, non cronologica degli eventi, approfonditi i personaggi della storia. Veramente bello l'esordio di Inarritu, regista che sa raccontare storie.

Torghinarbet  @  22/12/2007 03:27:22
   8½ / 10
Quoto jellybelly e lo cito liberamente trovando il suo commento pressochè perfetto e combaciante col mio, chiaro e cristallino:


Jellybelly @ 02/12/2007 12.30.25 8½ / 10
Inarritu è uno bravo, e lo dimostra sin dal suo brillante esordio: tre storie concentriche convergenti verso un unico punto (l'incidente) e che, raggiuntolo, se ne allontanano nuovamente prendendo direzioni inaspettate ed imprevedibili: i sogni verranno infranti e le illusioni si areneranno, ma nella desolazione affettiva che ne scaturirà nascerà una nuova vita, quando ormai la si credeva perduta; il tutto legato dai cani, visti come elemento catalizzatore degli eventi.
Una storia semplice, un capolavoro di sceneggiatura che dimostra come per fare cinema, dell'ottimo cinema, sia ancora sufficiente avere delle idee valide abbinate ad una certa sensibilità.
Straordinario il cast, su cui spicca l'eccellente Gael Garcia Bernal.

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Ultima risposta 07/01/2008 16.49.59
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  02/12/2007 12:30:25
   8½ / 10
Inarritu è uno bravo, e lo dimostra sin dal suo brillante esordio: tre storie concentriche convergenti verso un unico punto (l'incidente) e che, raggiuntolo, se ne allontanano nuovamente prendendo direzioni inaspettate ed imprevedibili: i sogni verranno infranti e le illusioni si areneranno, ma nella desolazione affettiva che ne scaturirà nascerà una nuova vita, quando ormai la si credeva perduta; il tutto legato dai cani, visti come elemento catalizzatore degli eventi.
Una storia semplice, un capolavoro di sceneggiatura che dimostra come per fare cinema, dell'ottimo cinema, sia ancora sufficiente avere delle idee valide abbinate ad una certa sensibilità.
Straordinario il cast, su cui spicca l'eccellente Gael Garcia Bernal.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  14/11/2007 15:48:00
   9 / 10
L'esordio cinematografico di Inarritu,e'un film folgorante,teso,adrenalinico,straziante,feroce e di una crudelta'disarmante...nell'ipotetica trilogia terminata lo scorso anno dal regista messicano,Amores Perros risulta di gran lunga il migliore:interessante il cast,perfetta la sceneggiatura del fedele Guillermo Arringa e assolutamente eccezionale la regia,caratterizzata da una messa in scena capace di cambiare tonalita'con il susseguirsi degli episodi.
Nonostante i 150 muniti di durata,Amores Perros e'un film privo di punti morti,con quell'insostenibile senso di precarieta'e catastrofe imminente capace di incollare allo schermo dall'inizio alla fine....un capolavoro imperdibile.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  07/11/2007 12:48:15
   8 / 10
Lucido nel fotografare il degrado e sensibile nel raccontare le vite di coloro che ne fanno parte. "Amores Perros" riescie a cogliere il vuoto e la disperazione di cui si nutrono le vite dei protagonisti, protagonisti che altro non sono se non il riflesso di una società completamente allo sbando, perchè priva di ideali e piena di sogni inutili ai quali ci si aggrappa per poi rimanerne vittime.
Una pellicola che sa come comunicare senza perdersi in sequenze o dialoghi inutili e che sa come raccontare storie di questo tipo; il montaggio sopperisce alla lunga durata e la noia lascia il posto a quel misto tra angoscia e tristezza che il film riesce a trasmette, se vogliamo, anche in modo fin troppo efficace.

KILL 74  @  29/10/2007 15:47:46
   8½ / 10
YES E' UN FILM CHE VALE.PERCHE' IL GIORNO DOPO CI STAI ANCORA PENSANDO.
QUELLE SCENE RIMANGONO DENTRO, NON PASSANO IN 1 SECONDO COME GLI ALTRI FILM.
BELLO!!! VEDETELO !!!!

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Ultima risposta 06/01/2009 14.12.26
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sonhador  @  13/10/2007 17:36:16
   9½ / 10
wow che filmone..inarritu si rivela con questo film uno dei migliori registi al mondo...mezzo punto in meno del suo masterpiece "21 grammi". Bellissimo

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  09/10/2007 12:01:54
   9 / 10
tre storie che si 'scontrano' letteralmente fra loro: infatti sarà proprio un incidente l'anello di congiunzione! la prima è la più violenta e rabbiosa, la seconda è la più deprimente e la terza è l'unica dove si intravede la speranza (anche se l'ultima scena mi ha lasciato tantissimi dubbi, con quel paesaggio completamente scuro e senza tracce di luce)!
i protagonisti del film sono i cani, dove in ogni storia hanno un proprio significato: dalla crudeltà dove anche il più forte perde alla possibilità di salvezza e inizio di una nuova vita!
secondo me meglio di 21 grammi, meno confusionario e più concreto!

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Ultima risposta 10/10/2007 14.09.12
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InSaNITy  @  05/10/2007 22:27:50
   8½ / 10
Bellissimo e fortissimo film.
E' brutalmente e crudemente realista, ma non per mero il gusto di scioccare lo spettatore; è tenero e struggente, ma senza l'ombra di intenti didascalici.
Io non amo le trame forzate, o con troppe coincidenze..però in questo caso non ho nulla da ridire.
E' stilisticamente e formalmente molto diverso da 21 gr., ma anche in questo Inàrritu è riuscito brillamente a mettere a nudo l'animo umano, con tutte le sue miserie, le sue bassezze, ma anche i bei sentimenti, l'amore sciocco e incondizionato, i rimorsi di tutta di una vita, il pentimento tardivo ma ostinato.
Molto bello.

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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 14:32:41
   6½ / 10
NO, NON MI HA CONVINTO. L'HO TROVATO ESAGERATO.

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  24/08/2007 17:40:50
   9½ / 10
un bellissimo film..molto realistico e crudo...emozionante..da non perdere.

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  06/08/2007 13:29:51
   9½ / 10
meraviglioso esempio di cinema da seguire. Tre storie interessantissime che troppo estese avrebbero condotto al tedio (specialmente la seconda), ma che incrociate in modo così delicato raggiungono un raro esempio di equilibrio.
Crudo, esaperato, violento e per nulla consolatorio, il film di inarritu si inserisce a pieno diritto tra i film cult della scorsa decade.
Uno di quei film che pare non avere difetti.

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Ultima risposta 06/08/2007 22.30.37
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gei§t  @  05/07/2007 03:05:20
   8½ / 10
c'é chi sta peggio di te; questo sembra dire questo film che racconta le vite disperate di uomini e donne le cui vite tragicamente s'incrociano.
poca speranza e molta tristezza, rabbia, odio in un mondo governato dall'egoismo. tutti pensano al proprio bene senza pensare al danno che provocano, volontariamente o meno, nel prossimo.
ottimo film di iñarritu che riesce a farci penetrare nelle trmende vicende di queti personaggi che vengono torturati sadicamente dal destino.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  26/06/2007 20:23:57
   8 / 10
Primo intenso capitolo della “trilogia del dolore” targato Inarritu.
Tre storie che si incrociano, tre condizioni di vita diverse che, per pochi attimi, si uniscono per fatale gioco del destino, una partizione in capitoli che rende la narrazione ancor più forte ed intensa ..lo sguardo viene rivolto alla concreta realtà Messicana, portata senza filtro dinnanzi ai nostri occhi, con il suo cinismo, la sua crudeltà in un parallelismo che vede protagonisti l’uomo e il cane, costretti entrambe ad abbaiare per farsi ascoltare ..non si lascia molto alla speranza, sembra che ogni cosa debba essere prima cancellata per poter nuovamente esistere, ed è forse proprio risorgendo dalle ceneri che possiamo immaginare un futuro diverso.
Il primo capitolo, quello di “Octavio e Susana” ovvero “il sogno infranto”, quello della speranza di elevarsi dalla propria condizione, fuggire per ricominciare in un'altra città, risulta per struttura e costruzione quello più riuscito ..il secondo, ovvero “Daniel e Valeria” o “il sogno dell’apparenza”, più lento in alcuni punti, rileva però delle idee davvero illuminanti e di grande significato simbolico (il buco nel pavimento che sembra inghiottire il piccolo cagnolino) ..infine l’ultimo capitolo, “El Chivo e Maru”, ci riporta ad una riflessione idealista di grande impatto emotivo, con un epilogo che pare l’unico barlume di luce in una condizione esistenziale annaffiata da tanto dolore.
Colori forti, buon ritmo, ottima capacità di analisi delle problematiche generazionali, visione cruda quanto amara di una spietata realtà dei sobborghi metropolitani corroborato da uno stile innovativo e coinvolgente ..da applauso la prova di tutti gli attori (in una interpretazione profonda), tra qui però emerge il giovane Gael Garcia Bernal ..come non elogiare il debuttante regista messicano che per abilità, stile e sicurezza dietro la macchina da presa, non ha nulla da invidiare ai suoi più illustri colleghi.
Una delle migliori opere prime degli ultimi anni per la grandissima capacità comunicativa ..davvero impedibile!

Invia una mail all'autore del commento signor_kappa  @  17/06/2007 16:13:32
   9½ / 10
Un incidente stradale, tre storie, tre classi sociali. All'inizio il sottoproletariato disposto alle peggiori bassezze pur di salire di qualche gradino la scala sociale; nella seconda storia la piccola borghesia, chiusa nella sua mediocrità, bella in apparenza ma che rivela, tramite il tema del "buco" in casa che nasconde terribili segreti, tutto il suo carico di orrori sotterranei, poco visibili ma molto immaginabili; nella terza il proletariato, vittima più della nostalgia privata che di una sconfitta storica, ancora capace, ai nostri giorni, di giustificare il male a fin di bene, anche solo per scopi filosofici: ne è la prova la storia del committente di un delitto che non vorrebbe mai compiere di sua mano né vederlo mentre viene compiuto. Un incidente stradale che avviene alla fine della prima storia, a metà della seconda, all'inizio della terza; con tutto il suo carico di implicazioni. Non ultimo il tema della solitudine, solo apparentemente superato nella seconda storia, e solo apparentemente dal momento che il dolore è individuale. Vi è da parte del giovane regista una padronanza suprema nella destrutturazione del tempo, ed una disperata sdrammatizzazione dell'essere umano. Al contrario dei fratelli del film, i due che l'hanno qui commentato si vogliono molto bene ed hanno dovuto fare una media nelle discordanti valutazioni della pellicola. I&A

Sciamenna  @  14/05/2007 19:26:14
   9 / 10
Questo è uno di quei film che va sentito oltre che interpretato..l'incrocio tra lo sguardo del cane- killer e del killer- padrone penso sia una delle scene che possano indicare una chiave di lettura del film..che resta comunque un'opera compiutamente incompiuta..bello.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/05/2007 19.29.10
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Gruppo COLLABORATORI Victor  @  24/04/2007 15:56:15
   8 / 10
Inarritu si dimostra subito estremamente abile nel tracciare tre storie differenti, ma tutte unite da alcuni temi che si ripropongono, dalla presenza emblematica del cane, a quella chiave del barbone.
Molto più intimo e riuscito del successivo "21 Grammi", molto indovinate anche le scelte attoriali.

super zik  @  16/04/2007 02:04:59
   10 / 10
Che vita del cavolo.

"Se vuoi far ridere dio, raccontagli i tuoi progetti"

Questo film ci racconta degli imprevisti della vita, in particolare dell'imprevisto più grande di tutti: l'Amore. Che ci illude, fino all'ultimo, di poterlo avere.

khallistos  @  18/03/2007 13:59:58
   9½ / 10
Film che risultava quasi sconosciuto al pubblico italiano.
Probabilmente il più bello della trilogia della morte.
Assolutamente da vedere.

lupin 3  @  14/11/2006 20:54:12
   5 / 10
Film che parte in modo adrenalinico, ma col passare del tempo comincia a decadere fino a diventare noioso!

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2007 22.43.15
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sweetyy  @  14/11/2006 20:40:29
   5½ / 10
Il film inizia alla grande con il primo episodio e va a decadere sempre di più,in effetti diventa sempre più lento e noioso.

Rusty il Selvag  @  08/10/2006 12:30:49
   10 / 10
Non fermiamoci all'aspetto superficiale di questo originalissimo film,

guardiamolo con occhio profondo in un tentativo di interpretazione.

Il rapporto e relazione tra le due figure principali

della narrazione,il CANE e l' UOMO.

La prima storia trova nella VIOLENZA l'aspetto fondamentale del rapporto

CANE/UOMO,il combattimento, il sangue, la morte, il denaro, siamo in piena

lotta di strada dove dominano la violenza e la sete di sangue, nessuno vince,

nessuno può vincere, anche il più forte deve morire(il cane vincitore viene

ferito).

Ogni cane inoltre diviene lo specchio dell'esistenza del proprio padrone o compagno, ombra del peccato e unica possibilità di redenzione (SECONDA
e TERZA STORIA).

Profondamente pessimista il film trova nel finale dell'ultima storia un tentativo di redenzione,protagonista di questa storia è El Chivo,guerrigliero rivoluzionario che aveva sacrificato in passato la propria vita e i propri affetti familiari e dopo l'arresto si era ridotto a fare il killer a pagamento.

El Chivo salva il cane più violento e sanguinario, è un Killer come lui ,con i soldi guadagnati e stretti tra le mani sporche di sangue,e quando Octavio( il cane viene ribattezzato dal Chivo con il nome del suo ex padrone) uccide i suoi migliori amici altri quattro cani, El Chivo in preda all'ira vuole ucciderlo ma infine rivede se stesso e i suoi peccati e capisce che lui non ha il diritto di punirlo.

Qui scatta la redenzione del protagonista che risparmia l'uomo che doveva uccidere, facedolo riappacificare con il fratello e socio in affari, che lo aveva pagato per ucciderlo.


Finale:


La luce non si vede sulla strada scura

Chivo e Octavio si incamminano

sotto un cielo grigio

che sia la strada verso l'inferno?



Road to Hell - Leonard Cohen

doppiak  @  22/09/2006 18:25:13
   9 / 10
film in stile tarantino... chi ama quentin apprezzerà pure questo grande film... veramente bello e ben diretto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  28/08/2006 22:27:17
   9 / 10
credo che i paragoni con tarantino e il suo pulp fiction non ci azzecchino un granchè,se non per l'intreccio narrativo che lega le tre storie.
il film di inarritu è molto più impegnativo,pessimista e soprattutto realista.
delle tre vicende mi è piaciuta particolarmente quella del vecchio padre,uno spaccato sincero e toccante.
gran bel film,davvero.

fio81  @  23/08/2006 09:02:41
   6½ / 10
Film ben diretto, discrete le inquadrature e ottima l'ambientazione. Un pò meno il film che ho trovato a tratti noioso, nonostante la trama era potenzialmente forte.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR matteo200486  @  24/07/2006 23:47:15
   10 / 10
...io l'ho trovato bello in modo incredibile, disarmante e straordinariamente veritiero. Inarritu da sfoggio delle sue indubbie capacità con 4 episodi straordinari per bellezza ed intensità. Sono 2h 28m di speranze, attese, drammi, 2h 28m che rappresentano la realtà e la vita. Lo consiglio...

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  13/03/2006 17:32:53
   7 / 10
A veder la media, mi aspettavo qualche cosa di più dal film. L'inizio è stile "Le iene", la vicenda ricorda come sceneggiatura "Pulp fiction" piuttosto che "21 grammi". Ho capito cosa lega le tre storie, però manca qualcosa a questo film, che è una sorta di incompiuto. Generalmente in film come questo vengono presentate le storie che poi convergono tutte nello stesso finale. In questo caso, invece, in modo del tutto indiretto le azioni di alcuni personaggi influenzano quelle di altri, che però non sanno nemmeno di chi si trattano. Questo è un primo difetto: il finale riguarda solo la terza vicenda, le altre vengono come abbandonate. Secondo difetto è legato alla seconda storia, che mi è sembrata un pò buttata lì: non coinvolge molto ma soprattutto solo alla larga può incastrarsi con le tematiche trattate negli altri due episodi. Detto questo, è un buon film (forse un pò troppo lungo) con una bellissima prima parte e certamente da vedere.

Beefheart  @  23/02/2006 16:30:10
   7 / 10
Siccome vuole essere un film molto duro, basato sulle storie incrociate di diversi protagonisti, tutti alle prese, in un modo o nell'altro, con i drammi della megalopoli (che interessano trasversalmente diversi strati sociali e generazioni) il risultato non è male; grazie anche all'espediente (non nuovissimo) della sceneggiatura in stile "Pulp fiction" costituita da salti temporali e singole situazioni proposte più volte da diversi punti di vista. In effetti ritmo ed intensità sono buoni per tre quarti di film, durante i quali gli eventi si snodano con fluidità e gli attori rispondono con convincente intensità, mentre purtroppo il finale scade in una coda vagamente strappalcrime che si trascina fino ai titoli di coda. Comunque si lascia guardare.

Reservor dog  @  07/02/2006 14:40:35
   9 / 10
Ho rivisto recentemente Amores Perros a distanza di 4 anni dalla prima volta e, pur ricordandone bene la trama, mi ha nuovamente impressionato. Un film feroce che trasmette angoscia e speranza in egual misura e da cui traspare l'innegabile talento del suo regista. Questo film è a mio avviso ancor superiore al fantastico "21 grammi", sia per l'intreccio della vicenda sia per la forza dellla stessa. Un film spietato che non cade mai nella retorica e che lancia uno sguardo disperato sulla città in cui si snoda la vicenda e dove i cani sono i protagonisti nonchè il collante tra le persone. Imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  29/12/2005 17:05:59
   7½ / 10
sicuramente bello però certe scene con i cani, scusatemi ma proprio non le sopporto!!!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/01/2008 04.45.02
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Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  29/12/2005 16:51:44
   8½ / 10
Ero indeciso tra 8 e 8,5. Ma film di questa levatura che passano inosservati vanno premiati. Davvero un ottimo film. Trama nel piu' classico intreccio di storie. Mi ricorda da vicino "Crash-Contatto fisico". Questa versione risulta forse ancora piu' introspettiva e analizzatrice della nostra società, anche se ambientata in un paese come il messico ancora un po' lontano dai nostri costumi. A me sono piaciuti tutti e 3 tre gli episodi. Tutti in qualche modo "di denuncia". Fate vedere questo film perchè davvero farete una gran bella figura. Garantito.

T3NAX86  @  21/09/2005 12:04:04
   7 / 10
belle storie,bel montaggio,bellissime interpretazioni e tematiche.


Constantine  @  20/04/2005 22:50:19
   8 / 10
Film veramente bello ed affascinante sia come montaggio che come intreccio. Bellissima la storia di lotte clandestine tra cani, ma anche le altre non sono male anche se non a livello della prima. In alcuni punti sembrano esserci delle forzature che però non danno alcun fastidio. Un film che ho visto al cinema grazie ad un assemblea d'istituto e del quale sono rimasto piacevolmente colpito. Non mi sento però di dire che sia un capolavoro, un ottimo film, ma non un capolavoro. Forse la storia non mi è sembrata abbastanza coinvolgente, o magari non è proprio il mio genere. Gli dò assolutamente un bell'otto meritato comunque.

Krypto_06  @  18/03/2005 01:28:01
   9 / 10
un film eccelente, molto fluido e con un montaggio fatto alla grande soprattutto nella prima parte....con scene avvincenti e con qualke colpo di scena.....l'intreccio del film è sviluppato in modo strano ma molto concreto...in pratica un film da vedere......ola

Invia una mail all'autore del commento pirindonga  @  16/03/2005 01:54:40
   10 / 10
Alejandro Inarritu... no hay palabras para describir su calidad de mano de obra. este film lo demuestra en todo sentido, y une tres historias diferentes en un solo punto, el gran choque que afecta a los tres personajes y sus historias por separado, arruinando la vida para dos y haciendo florecer nuevamente la del viejo.

TIGER FRANK  @  13/03/2005 23:35:03
   9 / 10
Fil Rouge dei tre episodi ?
i cani,perros appunto.
nel primo episodio si vede un ancora non famosissimo(ma gia' notevolissimo)Gael Garcia Bernal alle prese con le lotte clandestine di cani
uno splendido,spietato e lucido racconto sull'odio e l'amore
l'amore di octavio per la cognata,per il suo cane,per il sogno di un futuro al di la' della miseria e della violenza che spesso e' proprio all'interno del proprio nucleo famigliare...
l'odio che e' insito in ognuno dei personaggi,caratterizzati in modo eccellente,la paura e la rabbia che sembrano fatte per alimentarsi a vicenda
e il sangue
che insieme al sudore dipinge di nero questa vicenda disperata

Nel secondo episodio si vede la coppia perfetta o quasi
alle prese con le gioie e i dolori di un nuovo appartamento e indovinate un po' ?
saranno i dolori ad avere la meglio
un ritratto su quanto velocemente si perda il contatto con le proprie certezze un ritratto di una realta' "perfetta"e stereotipata,che e' effimera quanto un bel sogno che finisce al risveglio.Disarmante.

e poi l'ultimo episodio...
dove un barbone nella vita(ma LEON di professione)concilia gli affetti col lavoro nel piu' sporco dei modi e senza troppi peli sullo stomaco ma tutto a buon fine
memorabile e tarantiniana la scena dei due tizi legati ai pali con la pistola poggiata in terra ad equa distanza bilancia/sbilancia tra i due poli
la vittima e il carnefice che molto spesso sono entrambi la stessa cosa
e' un bel pugno nello stomaco ma vale la pena indurire gli addominali per incassare il colpo.



Invia una mail all'autore del commento The Jack  @  14/02/2005 01:09:50
   10 / 10
Io esco dal coro dei 9.
Si perchè questa pellicola lo merita.
Mi era piaciuta. L'ho rivista e rivista ancora.
E trovo che sia ricchissima ... curatissima ... emozionante!
Montaggio, fotografia e musiche in primis!

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/02/2005 01.34.24
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francescot  @  04/01/2005 00:51:28
   9 / 10
ringrazio i miei amici perchè ero totalmente allo scuro dell'esistenza di questo film..è stupendo..bellissimo e dannatamnete interessante..forte e cinico ma anche concreto ,così reale..e ironico per certi versi!!!..stupendo

ps: i personaggi ed alcune situazione metropolitane mi hanno ricordato welsh

Gruppo REDAZIONE maremare  @  25/12/2004 12:10:56
   9 / 10
Bellissimo film di Innaritu.
Tre storie si intrecciano sullo sfondo di una realtà sociale degradata.

norah  @  15/12/2004 13:16:27
   9 / 10
Di una lirica sconvolgente...

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