Michael Moore esamina cosa è successo agli Stati Uniti dopo l'11 Settembre. Inoltre descrive i rapporti tra Bush e Bin Laden e come siano diventati nemici mortali.
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flint michingan il luogo d nacita di maichael moore : un luogo nn idealizzato eppure concreto (strade fabbriche, sobborghi edifici ecc...) da cui partire a cui tornare , eterno crocevia d sogni e insoddisfazioni. il genius moore sta quiin questo paradigma della vita americana , sosta dei continui vagabondaggi d un autore mai fermo e frenetico ke segue x tt l america il suo il proprio personalismo ideale d un paese e d comunita civile. flint torna anke al termine del documentario militante d moorefarhenheit 9/11 , ke pure in precedenza s confronta con la crisi mondiale di una superpotenza ke nn riesce piu a essere all altezza dei suoi sogni e delle sue promesse d globalizzazione a causa d un presidente inetto incapace e truffatore. eppure dopo aver compiuto il periplo dell america e del mondo fra afghanistan arabia, è a flint ke bisogna sempre ritornare per verificare d prima mano la disillusione . la disoccupazione e l abbandono , contraltare amaro di un sogno che sembra andare in 1000 pezzi ...... nel film i reclutatori di bush si aggirano nelle strade d flint cm avvolti o becchini , ma la gente comune ha altro a cui pensare ke conquistare il mondo o esportare la democrazia nel deserto iracheno , preferisce piuttosto nn nn dover stringere troppo le ciglia per arrivare alla fine del mese . l economia del resto è uno dei pallini di moore ,che dal canto suo contraddice un idea di penuria alimentare esibendo con orgogli la sua silhouette d simpatico ciccione e sfoderando un aria irresistibile di nero di finto s****to . nello scambio tra l infinitiva gamma d possibilita ke sembrano offerte alla nazionalita americana e i suoi leader ( vewdi bush jr e la lotta al terrorismo) e la concretissima rete d lacci economici ke s frappongono a TALE illimitata liberta d opzioni e ke moore documenta con precisione , si istaura la dimensione ironica cosi tipica dei lavori del regista , a tt spassosa ma indubbiamente amara talvolta tragica. quando nelle immagini piu esilaranti di fahrenheit 9/ 11 vediamo jorge bush in una scuola della florida mentre viene informato sottovoce dell attacco alle twin towers e poi x 7 minuti cm se fosse niente continua a parlare tranquillamente con gli studenti certamente sembra un effetto comico : ma c attrversa un sottile sentimento d angoscia al pensiero ke l uomo piu potente del mondo stia immobilizzato alla sedia . bush invece d prevedere il pericolo viene mostrato cm aver trascorso l estate in vacanza nel suo ranch texano intento a pescare e a giocare a golf : l stesso documenta aver vinto le elezioni dell anno precedente grazie ai brogli ormai accertati, nella florida del fratello governante. vibra qui e altrove la fiamma dell indignazione civile certo alleggerita dal gusto travolgente dello sberleffo satirico a boss e potenti d ogni genere e grado : moore ha la capacita di mettersi sempre dalla parte del common man , ed è questo il punto d vista dal basso a decretarne la diversita rispetto ad altri allarmisti , moralisti satirici e fustigatori dei costumi politici . il problema pero è ke 1 cm bush lo ha eletto proprio il common man .
resta sicuramente un film da vedere a tt i costi . un capolavoro del cinema , assolutamente da vedere . correte!!!!!!!!