flags of our fathers regia di Clint Eastwood USA 2006
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flags of our fathers (2006)

 Trailer Trailer FLAGS OF OUR FATHERS

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locandina del film FLAGS OF OUR FATHERS

Titolo Originale: FLAGS OF OUR FATHERS

RegiaClint Eastwood

InterpretiRyan Phillippe, Jesse Bradford, Adam Beach, Barry Pepper, John Benjamin Hickey, John Slattery, Paul Walker, Jamie Bell, Robert Patrick

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 2006
Genereguerra
Al cinema nel Novembre 2006

•  Altri film di Clint Eastwood

Trama del film Flags of our fathers

La storia dell'estenuante battaglia combattuta tra le truppe americane e giapponesi sull'isola di Iwo Jima verso la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Film collegati a FLAGS OF OUR FATHERS

 •  LETTERE DA IWO JIMA, 2007

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Voto Visitatori:   7,17 / 10 (154 voti)7,17Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Flags of our fathers, 154 opinioni inserite

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Mirea  @  03/09/2007 10:17:50
   6 / 10
Non amo molto i film di guerra per cui non mi è piaciuto tanto (neanche la trama).
Sicuramente agli amanti di questo genere piacerà molto: le scene di guerra sono verosimili e girate molto bene.

slevin  @  31/08/2007 11:06:58
   7 / 10
Buon film di guerra...Bravo in regia il mitico clint (ripeto che io lo adoro come regista), però la trama e lo svolgersi dei fatti è un po lenta...Per me se merita un 7.

shock1  @  31/08/2007 11:03:25
   5 / 10
Rispetto a Lettere da iwo jima questo film fa sembrare la guerra un gioco. Tutto questo gioco di Flashback rendono la trama inutilmente complicata e tutta la lunga storia costruita sulla foto della bandiera rendono il film monotono. Si salva l'ottima fotografia. Credo che questo sia il peggior film di Eastwood che ci ha abituato a ottime produzioni.

ELY81  @  23/08/2007 18:26:51
   7½ / 10
Buon film, il primo dei due che il grande Clint ha diretto con la collaborazione di Spielberg, nei panni di produttore, che ha permesso la nascita del progetto. Quì si racconta la battaglia dal punto di vista degli americani, evocando un fatto tanto pubblicizzato dagli USA, tramite una istantanea scattata da Roisenthal, che immortala l'innalzamento della bandiera americana da parte di sei militari sulla cima del monte Suribachi di Iwo Jima, segnando la definitiva sconfitta dell'esercito giapponese( In realtà la bandiera era stata innalzata allo scopo di risollevare il morale di una nazione che aveva subito delle profonde perdite economiche e militari, e la vittoria con il Giappone è ancora tutta da verificare). Così tre militari vengono rispediti in patria, e diventano il bersaglio di una campagna pubblicitaria enorme. Il senso di antieroismo in questa pellicola è visibile dall'attegiamento dei tre militari superstiti. Non vogliono affatto essere chiamati eroi, ma hanno solo cercato di non farsi ammazzare.Vogliono solamente dimenticare quella terribile guerra, eppure sono vittime indifese di un'America che ha già confezionato i suoi eroi, e li fa scendere di volta in volta sul palcoscenico ad interpretare quella stessa esperienza angosciante, pronta prima o poi a gettarli nel dimenticatoio. Grande Adam Beach nei panni dell'indiano Ira, la figura più sensibile, fragile e vera vittima del sistema. Grande Clint nel ricostruire questa storia dai toni molto amari, dove l'esperienza della guerra segna profondamente le vite di questi uomini. Nel secondo film ( lettere da Iwo Jima) emergerà in maniera ancora più pregnante l'inutilità della guerra.

Aborash  @  11/07/2007 16:42:12
   7 / 10
Mha,mi aspettavo un filmone,e mi sono ritrovato con un buon film si,ma non coinvolgente e lento.Apprezzabile il punto di vista del regista per raccontare un film di guerra diverso dal solito,ma le due ore di film,scorrono monotone.Le parti di guerra nn sono niente di che',e la scelta del cast,hia' visto in altri film di guerra nn l'ho apprezzata.Comunque si lascia guardare.

Il Messere  @  09/07/2007 23:24:48
   7½ / 10
il Maestro porta sullo schermo l'orrore della guerra sotto il duplice punto di vists americano e nipponico. Coadiuvato da Steven Spielberg, realizza due film parzialmente speculari lontani dal consueto minimalismo del Clint regista, in cui gli orrori del Conflito Mondiale vengono volutamente e giustamente riportati nell'atroce cruenza di dettagli raccapricianti.
Dietro l'idolatria dei presunti eroi di guerra si celano i contraltari dei nativi amricani costreti all'integrazione con gli invasori del colonialismo.

super zik  @  06/07/2007 13:08:23
   9 / 10
I dieci minuti della battaglia sono tra i più belli di tutte le battaglie del cinema, la fotografia è ottima, gli attori bravissimi, ecc ecc

Però la struttura della storia è terribilmente noiosa e inutilmente frastagliata.

Tutto il corpo principale del film è un enorme flashback, che comincia dai giorni nostri. E lo stesso corpo principale è articolato su due canali, il primo che vede i protagonisti appena tornati dalla guerra, mentre il secondo mentre sono in guerra.

Ma ci sono scene ripetitive, perchè ripetono più volte lo stesso concetto: scene di guerra (che schifo la guerra) scene appena tornati dalla guerra (tutto ciò non ha senso). Così per due ore... E alla fine onestamente non ho nemmeno capito chi fosse Iggy.

Detto questo il messaggio è originale e interessante, e ne consiglio la visione a tutti (e state attenti a identificare iggy!)

tarantino92  @  24/06/2007 10:03:08
   7½ / 10
buon film....però ho nettamente preferito letters of iwo jima....

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/08/2007 17.40.03
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Mensanina  @  21/06/2007 17:03:06
   8 / 10
Visto in Dvd...non so se rende come vederlo al cinema. Bellissimo film, come tutti quelli con regia Eastwood...unico neo troppe scene flashback.
DA vedere assolutamente!

shogun  @  30/05/2007 00:26:25
   5 / 10
Premetto che non amo particolarmente i film di guerra e sinceramente questo di guerra non ha neanche tanto. Sicuramente però, monotono come un film di guerra dall'inizio alla fine, moscio come una lambretta in salita, noioso come il prete alla domenica.
Buona solo la fotografia.
inoltre condivido il messaggio che il regista ci trasmette sulla guerra e sulla figura dell'eroe, anche se non credo che Clint, per elaborarlo, non ci abbia dormito la notte. Rimandato a settembre!

O.D.  @  13/05/2007 22:48:21
   7 / 10
Nuovamente Eastwood ci ripropone una prova di piena maturità in qualità di regista.
Bel film questo, molto diverso anche dai "soliti" film di guerra in cui in questi anni ci hanno dato da vedere.
Intenso film con scene di guerra molto belle e con una fotografia ottima a mio parere.
Me lo sono visto in DVD adesso e mi pento di non essere andato a vederlo al cinema, ma ricordo che il battage pubblicitario attorno a questo ed all'altro film di Eastwood (Letters from Iwo Jima) era stato minimo se non nullo...

In definitiva un altro piccolo film da Maestro ds parte di Eastwood.
Ora appena potrò guarderò anche Letters from Iwo Jima.

Bourne  @  07/05/2007 11:24:56
   6½ / 10
Non male. le migliori parti sono di sicuro le scene di guerra. forse ci sono troppi flash in avanti e indietro nel tempo.

Tom24  @  21/04/2007 14:29:09
   8 / 10
Ottimo film, analizza un lato della guerra di cui si parla meno, che non è però da ritenere meno importante e drammatico.
Non annoia mai ma riesce anzi a commuovere, per motivi diversi, in tutta la parte finale. Bellissima la fotografia, particolarmente nelle scene finali.
Lavoro ben riuscito.

avandelli  @  18/04/2007 08:16:26
   7½ / 10
Davvero bello, con varie scene in momenti temporali diversi, effettivamente si concrentra più sull'atteggiamento americano nella ricerca fondi a partire da quella foto....
Un film che fa davvero capire dove fosse il limite degli americani....poco spazio ai combattimenti, che comunque fanno una gran figura e mi hanno fatto ripensare allo sbarco in normandia di "salvate il soldato ryan" anche se lo svolgimento è stato completamente differente....Adesso attendo impazientemente la versione giapponese "lettere da iwo jima".
Film comunque davvero godibile per gli amanti del genere

misterblonde  @  17/04/2007 20:29:58
   7 / 10
E' un bel fillm, non si basa tanto sull'azione di guerra quanto su come gli americani abbiano sfruttato quella foto e chi ne faceva parte per fare una bassa propaganda. Curiosa la scelta di usare attori già presenti in altri film di guerra (Salvate il soldato Ryan, Windtalkers, Band of brothers).

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  17/04/2007 18:45:42
   7½ / 10
Altro buon film targato Clint Eastwood.
Il racconto trae spunto dalla famosa foto che venne scattata sulla montagna dell’isola giapponese di Iwo Jima durante il secondo conflitto mondiale, che diventa motivo di orgoglio e strumento per raccogliere denaro al fine di supportare lo sforzo bellico ..il regista americano ci svela però il cinismo del governo politico e dei media, pronti ad aggrapparsi anche ad un falso pur di perseguire i propri obiettivi, calpestando i sentimenti dei reduci che avrebbe semplicemente voluto rimanere accanto ai propri compagni, ed invece sono costretti ad avallare scelte propagandistiche umilianti, degradanti (il mega-spot nello stadio), così lontane dai valori di onestà e corporativismo falsamente impartiti dalla società e dal corpo militare ..l’inadeguatezza, il non sentirsi eroi ma semplici sopravvissuti finisce per logorarli, in questo senso emblematica la figura del militare indiano che viene ben caratterizzato (oggetto peraltro di discriminazioni razziali).
Buona la ricostruzione delle battaglie (lo sbarco sull’isola), rese reali da una curatissima fotografia e da un’accuratezza tecnica (gli effetti speciali con le ricostruzioni in digitale sono di ottima fattura, pur se riecheggiano quelle già viste in “Salvate il soldato Ryan”) ..meno apprezzabile il continuo flashback che viene scelto per narrare questa intensa storia, rendendola non sempre lineare e coinvolgente, così come il lunghissimo finale (nel quale si perde parte del fascino che caratterizza la prima parte del film), chiuso in un’aurea eccessivamente melensa.
Non male la prova degli attori, tra i quali manca il grande nome, ma capaci di apportare uno sforzo recitativo corale che si lascia decisamente apprezzare ..stilisticamente perfetta la regia di Eastwood, con piani sequenza e sfumature espressioni di grande maestria tecnica.
Se pur con qualche forzatura e passaggio a vuoto (vedi il finale), il film risulta cmq piacevole ..da vedere!

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  11/04/2007 15:23:58
   7 / 10
Una foto che servì a risollevare il morale di una nazione impantanata dalla guerra non era altro che un falso, ricostruito dalle alte sfere militari per raccogliere consensi e denaro. Gli "eroi" che girano gli USA ripetendo un'impresa compiuta solo per un fotografo non si sentono tali, e ricordano ossessivamente i loro compagni morti davvero, eroi per davvero.
E nell'ossessività sta il problema di "Flags of our fathers": la narrazione è resa quasi snervante dai continui flashback e da un finale che non arriva mai.
In definitiva un buon film, ma che pecca di ripetitività e di poco coinvolgimento.
Sicuramente inferiore a Lettere da Iwo Jima.

Kyo_Kusanagi  @  05/04/2007 03:13:27
   6 / 10
Bel film,come Eastwood ci ha abituati,ma le mie aspettative però erano altre.Chi come me aspettava un altro "soldato Ryan" restarà deluso,il film piuttosto va sul commemorativo e il retorico e lascia ai tre sopravvissuti della bandiera in questione il compito di lanciare il messaggio antibellico scopo del film,cosa questa che si ripropone per tutta la sua durata.La scena più bella indubbiamente è quella dello sbarco sull'isola.

APone  @  04/04/2007 12:40:54
   5½ / 10
Mi scopro a dare meno della sufficienza al primo dei 2 titoli sulla guerra nel pacifico targati Eastwood.
Non lo avrei pensato davvero poichè, davanti allo schermo, ogni singola scena, ogni flashback (tanti), ogni immagine è ben ideata e realizzata.
Purtroppo, la storia di questa maledetta battaglia sull'isola puzzolente e dell'icona creataci sopra dall'America in crisi, non "appaga", non sazia a sufficienza la fame dello spettatore.
Tutto quello che hanno visto i 3 "eroi" in 40 giorni di combattimenti, tutto quello che li ha segnati, traumatizzati, manca. Avrei voluto vedere di +.
Manca qualcosa, non so dire cosa.
MANCANTE

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El Indio  @  03/04/2007 17:52:29
   8 / 10
non è un capolavoro ma e comunque un gran bel film, sicuramente inferiore
a Lettere da Iwo Jima,uno dei suoi difetti più grossi è il fatto che non si riescano a distinguere bene i personaggi durante il combattimento e la pesantezza in alcuni momenti, fa comunque riflettere sugli eroi e come noi ce li creiamo.La scena dello sbarco è la migliore scena di guerra che io abbia mai visto.Comlimenti a Eastwood.

Alex89  @  01/04/2007 01:23:05
   5 / 10
un po noiso, se si concentravano + sulla guerra era meglio..e poi troppo lungo con sta storia della bandiera, du pal

Ethian  @  29/03/2007 23:08:43
   5 / 10
che noia ragazzi.
Per carità,un film veramente ben fatto,ma a mio parere avrebbero dovuto concentrarsi di più sulla guerra che sulla campagna tira soldi dei tre.(vedere per due ore di film la gente che applaude a sti tre fa venire voglia di tirare una scarpa al televisore.) Tutto sommato un film noiosetto.

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  29/03/2007 15:44:09
   7 / 10
"Qualsiasi somaro crede di sapere cos'è la guerra, specie quelli che non l'hanno mai fatta. Le cose ci piacciono semplici e lineari: buoni e cattivi, eroi e canaglie... ma gli eroi non esistono, sono una cosa che creiamo noi, di cui abbiamo bisogno." Queste parole sono l'essenza di Flags of our fathers, il primo dei due film di Clint Eastwood sulla battaglia di Iwo Jima, fondamentale passaggio della seconda guerra mondiale. Eastwood in questo lavoro guarda gli avvenimenti con occhi americani sottolineando l'estrema importanza politica di un fatto marginale alla tragedia stessa: la foto di un gruppo di marines che issa la bandiera americana su di una vetta dell'isola giapponese. Il valore simbolico di questo gesto, grazie ad una accurata e capillare propaganda militare, è in grado di ridestare una nazione profondamente provata dalla guerra, economicamente e moralmente in ginocchio. Servono dei volti, delle facce per dare vita a quella foto, poca importanza ha che siano realmente i protagonisti di quello scatto, c'è bisogno di eroi a cui applaudire e in cui avere fiducia . Flags of our fathers è un film antimilitarista nel quale i ricordi della sanguinosa battaglia sono richiamati attraverso gli ossessivi ricordi dei protagonisti, con continui tragici flashback. L'inizio ricorda molto lo sbarco in Normandia di "Salvate il soldato Ryan" di Spielberg (qui in veste di produttore ed evidentemente di "consigliere"), i colori sono spenti, di un grigio cenere in tono con i cromatismi della roccia lavica dello scoglio di Iwo Jima. Il film è integro ma soffre di una certa ripetitività nella narrazione degli accadimenti propagandistici, e di un finale troppo apertamente dottrinale. Spielberg sarebbe stato messo in croce per molto meno.

Invia una mail all'autore del commento bouree  @  24/03/2007 10:30:59
   7 / 10
In alcuni passaggi sembra di vedere salvate il soldato rayan.
comunque bello.

alexp79  @  22/03/2007 11:48:46
   7 / 10
un po insistente nei messaggi che ci vuole mandare , questo film mi sembra un po noiosetto. Anch io ho trovato un po difficile riconoscere i personaggi secondari mentre combattevano. Per il resto la realizzazione è ottima. Consigliatissimo per vedere subito dopo Lettere da Iwo Jima, sicuramente superiore.

francyccc  @  05/02/2007 13:23:35
   8½ / 10
Bellissimo. Commovente. Fa riflettere. Sarebbe bello poter pensare che la morìa di marines sia IL PASSATO. Ma tocca ancor di più (e fa arrabbiare) pensare che ahimé la realtà è ancora questa.


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Invia una mail all'autore del commento gidansheva  @  03/02/2007 17:42:23
   8½ / 10
Molto bello. Forse non al livello dei precedenti capolavori di Clint Eastwood, ma comunque stupendo ed eloquente per il duro messaggio che esprime. La critica verte soprattutto sul concetto di "eroe", e sul suo continuo e costante fraintendimento e sfruttamento. Eloquente è la figura del soldato nativo americano che rifiuta di essere chiamato eroe e non si dà pace per aver lasciato i propri compagni sul campo di battaglia, o quella dell'infermiere, Doc, che alla fine spiega anche lui il perchè non volesse essere considerato un eroe, neanche dai propri figli. La realtà, che la pellicola intende mostrare, è che gli eroi non esistono, soprattutto in guerra, dove ogni soldato combatte per non farsi sparare o per salvare il soldato accanto o davanti a lui.

Invia una mail all'autore del commento DonD  @  22/01/2007 23:39:50
   9½ / 10
L'ho trovato veramente un gran bel film. Forse un po' poco chiaro nel riconoscimento dei personaggi in certi passaggi, ma probabilmente è stata + disattenzione mia che un difetto del film.

Merita sicuramente di esser visto.

benzo24  @  22/01/2007 12:42:33
   5 / 10
film di pregevole fattura, ma sicuramente è uno dei meno ispirati di eastwood, lo stile scelto dal grande autore per raccontare questa storia si rivela un fallimento, troppo frammentario e i protagonisti lontani dal nucleo narrativo della pellicola. Chi vorrebe saperne di più farebbe meglio ad acoltarsi "the ballad of ira hayes" di johhny cash, lui si che va dritto al bersaglio.

Invia una mail all'autore del commento Malvagio  @  07/01/2007 19:42:53
   5 / 10
IL tema dell'eroe è interessante, ma a parte qualche scena di guerra tutto il resto dopo il primo tempo fa addormentare con la sua narrazione soporifera.

dgarofalo  @  04/01/2007 23:54:05
   7½ / 10
UN FILM DIVISO DA UNA PARTE CHE RITRAGGONO LA GUERRA UNA PARTE CHE I SOLDATI CHE HANNO COMBATTUTO AL RITORNO NEGLI USA
MOLTO BELLO IL CONCETTO DI EROI CHE SI ESTENDE PER TUTTA LA DURATA DEL FILM
TECNICAMENTE Dò UN VOTO MEDIO
UN BEL FILM DA VEDERE MA NN E UN CAPOLAVORO

carisma  @  28/12/2006 15:27:13
   10 / 10
apoteosi!!!!!!!

pinnazza  @  27/12/2006 20:12:33
   5½ / 10
Tutto quello che non è spari e bombe è di una lentezza soporifera...

zio85  @  26/12/2006 00:52:48
   8½ / 10
Sicuramente il miglior film di guerra degli ultimi anni.
Clint Eastwood come sempre ci regala un film crudo, reale, duro.
Il film attraverso lunghi flashback si sofferma sui momenti più angoscianti della battaglia di Iwo Jima, mostrati attraverso gli occhi dei protagonisti. Eastwood non risparmia nulla agli occhi dello spettatore, neppure le scene più cruente, e con grande forza mostra l'orrore della guerra.
Dall'altra parte vediamo le vicende vissute dai protagonisti al ritorno in patria, dove vengono accolti come eroi.
Qui Eastwood mostra tutta l'ipocrisia dei potenti che tirano le fila della guerra, ed evidenzia il divario fra la guerra reale e quella vissuta a distanza in patria dalla popolazione.
Il film non ha nulla da invidiare a Salvate il Soldato Ryan: la regia è impeccabile, le interpretazioni ottime, l'unica pecca a mio parere è la sceneggiature, che, seppur molto buona, non riesce a coinvolgere e travolgere completamente lo spettatore per tutta la durata del film (come ad esempio ne "La Sottile Linea Rossa").
Gran film, da vedere.

mr. goodkat  @  22/12/2006 18:12:30
   10 / 10
capolavaro assoluto del 2006.

Invia una mail all'autore del commento BRIGATA NERA  @  10/12/2006 20:21:31
   7 / 10
film di guerra piuttosto spezzetato...

MA DA VEDERE..

CAPIRE E SAPERE COSA E' LA GUERRA E COSA SONO GLI AMERICANI

ONORE AGLI EROI DI IWO JIMA...ovviamente i camerati giapponesi contro l'imperialismo yankee ela loro sub cultura di patatine fritte e chewing gum!

12.000 nipponici fino all'ultimo uomo..

CODICE DEL BUSHIDO (andatevelo a leggere su www.wikipedia.org)

ONORE CORAGGIO E FEDELTA' - HIROITO UNO DI NOI

13 risposte al commento
Ultima risposta 20/07/2008 22.22.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  04/12/2006 21:04:38
   7½ / 10
Devo ammettere che dopo uno splendido film come Mystic river (non ho ancora visto Milion Dollar Baby) sinceramente mi aspettavo un capolavoro.
Un capolavoro non lo è di certo ma è sicuramente un bel film: splendide le scene di battaglia che (sarò daltonico?) mi è sembrato avessero una tinta verdolina militaresca molto originale e azzeccata. Fortunatamente il film non è solo spari ma la storia ha il suo centro nei ragazzi che piantarono la bandiera e Eastwood oltre a evidenziare gli orrori della guerra anche con scene un po' crude parla anche della spietatezza dei giornalisti. Formidabile la totale assenza di patriottismo peò ogni tanto cade nella retorica (ribadisco solo ogni tanto).

Edea  @  03/12/2006 21:33:47
   7½ / 10
Non piacerà a chi si aspetta un film di guerra allo stato puro. Piacerà invece molto agli altri. Certe volte un pò lento, altre un pò tirato... ma alla fine una lacrimuccia accena a scendere. E non ci si pente dei soldi spesi.

Raff.x  @  02/12/2006 23:12:51
   6 / 10
Devo ammettere che dopo capolavori come Million Dollar Baby e, soprattutto, Mystic River sono andato a vedere questo film con fiducia cieca verso il mitico Clint. Purtroppo Flags Of Our Fathers, ad eccezione delle scene di guerra veramente mozzafiato e alcune altre sequenze davvero toccanti (cito, fra le altre, quella del gelato alla fragola), è un film che, nel complesso, scorre lento incespicando spesso nella retorica.
Appena sufficiente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  29/11/2006 02:19:25
   8½ / 10
Pellicola che parte da un'evento bellico(la battaglia di Iwo Jima,rappresentata peraltro con un linguaggio cinematografico esemplare e coinvolgente)per raccontare di un momento storico assai simile a quello attuale,durante il quale il popolo statunitense iniziava a nutrire dubbi e sconforto per le conseguenze del conflitto.Attraverso il meccanismo dei flashback il film ci porta alla riscoperta di come uno scatto fotografico assolutamente casuale e del tutto privo di eroismo,sia diventanto prima un simbolo di speranza e riscossa per un popolo che viveva la guerra attraverso il filtro dei media,e di come successivamente quest'immagine sia stata fatta propia dal governo per modellarla secondo i propi interessi.La critica del regista verso il governo americano funziona e il trattamento scandaloso,ricevuto dai soldati conivolti nella battaglia e nella guerra,e'descritto in maniera impeccabile.....la scena finale con il tuffo in mare e'da annali del cinema.

3 risposte al commento
Ultima risposta 01/12/2006 12.49.45
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raging bull  @  28/11/2006 16:46:45
   9½ / 10
Alcuni dicono che la gente è uscita dalla sala prima... Bè da me è successo il contrario... Nessuno si alzava, tutti sono rimasti a vedere i titoli di coda... Dopo questa premessa passiamo al film...

Un paesaggio deserto... spettrale... Sembra di essere sulla luna, o un pianeta lontano... E invece è la terra, precisamente l'isola di Iwo Jima, miglia e miglia lontani da casa... E un urlo nel buio, straziante, alieno, supplicante... Infermiere!!!

La guerra non è affatto una bella avventura, i ragazzi scherzano e si passano il tempo, ma quando il capitano non fa soccorrere il compagno, tutti si rendono conto, insieme al ragazzo in mare, che nessuno si fermerà...

E poi lo sbarco, l'attesa, il massacro... la vita e la morte possono essere divise da pochi centimetri, da una scheggia, o un proiettile...

E poi il successo della foto, la necessità di un eroe per una nazione che rischia il collasso... E il ricordo dei compagni morti, che non ti lascia mai... Non si salvano i migliori, i più forti o i più coraggiosi, ma i più fortunati.

La critica alla società capitalistica... In tanti suoi aspetti...

E la scoperta che gli eroi non esistono, sono solo uomini... E il successo, tanto ricercato, è solo una foto con una famiglia di turisti del New England, o una promessa di lavoro....

Questo film mi è piaciuto tantissimo... Ho apprezzato molto le scene di guerra, ma anche la marmellata di fragole sul gelato, e la contrapposizione tra una visione sognante dell'inizio e la visione cruda della guerra nel finale.

bastet1973  @  28/11/2006 10:42:39
   5 / 10
giuro mi spiace dirlo, perchè ultimamente ho apprezzato molto i lavori di Eastwood, ma questo film è una palla micidiale!!!! è veramente lento, noioso e retorico e la battaglia è solo un di più che non colpisce se non per gli svariati sbudellamenti propinati ai più sensibili. Insomma ad un certo punto tifi per i giapponesi in modo che la facciano finita il più in fretta possibile! Anche i personaggi sono raccontati sommariamente, non ti affezioni a nessuno perche' sono accennati in frammenti di flash back difficili anche da seguire (ad un certo punto ti chiedi "ma chi cavolo è il soldato di cui parlano??") peccato perchè sono attori tutti bravi e volenterosi ma proprio sprecati.
sicuramente la versione gipponese che intende girare non la andrò a vedere se non sotto minaccia mortale!
addirittura gente ha abbandonato la sala infastidita a metà film!
riprovaci clint con più brio però!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 19/12/2006 15.26.54
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  28/11/2006 00:28:16
   8 / 10
Bel film che merita la visione.
P.S.: Il film non c'entra un catzo con "Salvate il soldato Ryan" (sia sul piano strutturale, che su quello tematico); chi dice il contrario non ha capito nulla della pellicola.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  27/11/2006 11:23:20
   7½ / 10
Ammetto che non sia il miglior film di Eastwood,vedere pero’ un opera di questo grandissimo regista /attore è sempre affascinante,il texano dagli occhi di ghiaccio ha infatti la capacita’ di non cadere mai nel banale e nello scontato,è un uomo dai grandi principi e dalle forti convizioni che sa come trasportare nelle sue storie ,anche quando queste sono particolarmente dure e accusatorie nei confronti del proprio paese.
Eastwood ha come al solito il tocco giusto,delicato, mai invasivo,riesce a parlarci dell’orrore della guerra e dello sfruttamento di uomini diventati eroi loro malgrado a causa dei soliti politicanti senza scrupoli.Lo fa attraverso immagini e suoni ad alto tasso drammatico,ci mostra l’orrore a cui furono sottoposti dei ragazzi neppure ventenni,costretti a dare l’assalto ad un monte in un’isola che assomiglia ad una bistecca bruciata,in un posto totalmente inospitale tant’è che neppure l’erba riesce ad attecchire.
Davvero straordinaria la location,il film è girato in Islanda,in quanto l’isola di Iwo Jima è considerata sacra e di conseguenza tabu' dal governo nipponico,bellissime le scelte cromatiche della fotografia,o meglio le non scelte, visto che le battaglie si svolgono ammantate da un grigio-verdastro irreale.
Il film non funziona benissimo da un punto di vista prettamente narrativo,non sempre le sensazioni dei protagonisti sono riportate con efficacia,ad esclusione del personaggio di Ira Hayes(l’ottimo Adam Beach),Philippe e Bradford infatti appaiono un po’ troppo statici ed “ingessati”.
Detto cio’ comunque l’opera di Clint non si puo’ non apprezzare,la sincerita’ con la quale quest’uomo ha voluto spiegare cosa si fosse creato dietro ad una semplice fotografia ,scattata da Joe Rosenthal ,e divenuta simbolo di una vittoria che quando fu scattata era ben lungi dall’avvenire è come al solito da ammirare,il regista infatti ci racconta una storia che è solo apparentemente la storia di tre soldati,Eastwood la usa come metafora rapportandola alla condizione dei popoli che continuano ad essere assoggettati al volere ed ai bisogni dei potenti.

marco86  @  26/11/2006 12:11:58
   6 / 10
Adoro Clint Eastwood e lo reputo uno dei migliori registi viventi;e più volte ho ripetuto su questo sito che è uno dei pochi che man mano che invecchia riesce a girare film sempre più belli.
detto questo,l'ultimo suo lavoro mi ha deluso.ed è una delusione che si collega a quella per michael mann,de palma,oliver stone.da tutti loro mi aspettavo molto di più di quello che poi hanno effettivamente dato.

Flags of our fathers è un film che scorre quasi per inerzia.in alcuni punti,specie nel finale che non finisce mai,è retorico,e in altri punti,specie nella parte centrale,è anche un pò ripetitivo.e poi le scene di battaglia,tecnicamente molto ben curate,sono troppo enfatizzanti,soprattutto se si considera che il film ha un chiaro intento antimilitarista.

resta comunque apprezzabile l'idea di fondo di anallizzare la guerra da un punto di vista particolare:quello mitico.cosi i protagonisti diventano degli eroi,e di conseguenza vengono sfruttati dal Potere per proseguire una guerra folle che sembra ormai persa.molto semplice fare un raffronto con quanto accade ai giorni nostri in Iraq.

in conclusione,il 6 è più che altro un voto di stima verso il buon vecchio Clint,che solo in questa occasione è stato in grado di deludermi,quindi la mia fiducia verso di lui non è certo diminuita.

tavullia86  @  26/11/2006 09:08:00
   4½ / 10
forse sono andato a vederlo con troppe aspettative...ma è veramente troppo noioso...la battaglia è solo di contorno...film troppo retorico...soldi buttati

ely80  @  24/11/2006 20:09:38
   8½ / 10
Ricostruzioni storiche precisissime e grande regia per un film straordinariamente commovente e intenso. Grande cinema

sophiefatal  @  24/11/2006 12:38:33
   8½ / 10
Dal Soggetto potrebbe apparire come il tipico film sul patriottismo americano e la cruda guerra, invece parla di tutto quello che sta dietro alla guerra, film sentimentale al punto giusto che analizza gli aspetti meno discussi della guerra .
MI E' PICIAUTO MOLTO PERCHE' HA UNA VISIONE MOLTO REALISTICA DELLA SITUAZIONE UMANA SENZA IDEALIZZARE TROPPO GLI AVVENIMENTI.

Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  24/11/2006 10:30:57
   8 / 10
Un velo di cenere grigia copre uomini, persone, eroi, codardi... Si chiama guerra.

CØrl  @  23/11/2006 10:26:27
   7½ / 10
Genere sul quale si è detto tt ma trattato senza luoghi comuni e semplificazioni ovvero quelli che portano a mettere le bandiere arcobaleno sui balconi.
Da vedere!!!

phemt  @  23/11/2006 10:25:17
   7 / 10
La storia di base è interessante, la narrazione non lineare è parecchio intrigante (anche se alcuni passaggi tra passato e presente potevano essere gestiti meglio), la regia è notevole (la scena dello sbarco è superba), la fotografia è di alto livello e il cast è tutto sommato all’altezza della situazione… Purtroppo il film pecca di qualche forzatura di troppo nei comportamenti (soprattutto per quanto riguarda l’indiano), di alcuni momenti un po’ inutili e di un finale che mi è sembrato davvero eccessivamente tirato per le lunghe… Rimane un buon film, anche se poteva essere migliore e anche se onestamente mi aspettavo di più… Comunque attendo lettere da Iwao Jima per farmi un’idea più precisa sul lavoro di Eastwood nella sua interezza…

colonkurtz  @  22/11/2006 22:30:06
   7½ / 10
sinceramente m aspettavo d più ma nn m lamento...clint meno "bravo" del solito ma c ha abituati troppo bene con million e mistic...bella la scena dello sbarco

enaek82  @  22/11/2006 11:51:39
   7 / 10
Buono il nuovo di Clint Eastwood.
Bella la storia, soprattutto per il tema trattato...
Da vedere

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daniele10  @  21/11/2006 23:43:37
   6 / 10
Aimè caro eastwood stavolta ai toppato...
Sono andato al cinema convintissimo che avresti saputo dare nuova linfa ad un genere di cui già è stato detto tutto.
Ci avevi abituati troppo bene stravincendo la scommessa con il genere western,il quale fino a quel momento era morto e sepolto sfornando un capolavoro indimenticabile,ai ristravinto la scommessa con la boxe,considerando che i più erano convinti che già su quel genere si era detto tutto e che al botteghino non funzionava più ed ora ci hai provato con il genere bellico considerando che anche quello era stato messo da parte da hollywood,però aimè la scommessa è stata persa,hai forzatamente insistito su delle scelte ideologiche condivisibili però ripetute fino alla nasuea lasciando spazio a qualche buona scena di guerra seppur anche quelle già
viste,in conclusione non credo che questo film aggiunga qualcosa di nuovo al genere e nel complesso è anche abbastanza noioso,la sufficenza la do perche eastwwod è il mio personaggio cinematografico preferito,altrimenti non avrei dato nemmeno quella.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  21/11/2006 23:18:25
   7½ / 10
Spero di non essere frainteso se dico che amo i film di guerra unicamente perchè riconosco in essi il paradosso di testimoniare comunque e solo attraverso l'assurdità di un qualsiasi conflitto l'amore che regna negli uomini.
Certo, il sentimento affettivo è irrazionale quanto la guerra, che costringe gli uomini ad amarsi pur facendo ad altri esseri umani cose efferate e truculente

La sensazione è che "Flags ..." sia esteticamente un grande film, perchè non insegue alcuna moda corrente e contemporanea. Se la storia rievoca la famosa foto degli anni Quaranta, la scelta di Eastwood è di ridare linfa al cinema bellico classico, immettendo antimilitarismo anzichè propaganda, e rinvenderdo da una parte i fasti di dwan, wellman o milestone, e dall'altra l'onere (su commissione) patriottico della serie "Perchè combattiamo" di cui si ricordano suggestivi documentari a nome di registi di fama come John Ford o Huston.

Se questi sono i presupposti, è doveroso ricordare il ruolo di quel soldato pluriacclamato come "eroe", già pedina per una propaganda effimera tipo "comprate i buoni di guerra", = soldato sottomesso ai voleri della Nazione e dell'imposizione sociale (come se già non lo fosse essere un soldato).

Eastwood segue pertanto una sua ambizione: imprimere al cortometraggio di propaganda, al mito di John Wayne o di Audie Murphy soprattutto, uno script di alto lirismo: esperimento riuscito? A tratti certamente sì, ma non completamente.
Rischia il manierismo la parte centrale, come del resto tutta la seconda parte sottomessa a un'enfatizzazione francamente curiosa per un antimilitarista. Il tono Epico della vicenda conferisce sicuramente suggestione commozione e sincera empatia nello spettatore, ma suscita qualche perplessità, soprattutto se il film è come avrebbe dovuto essere, una revisione ipercritica e ben poco declamatoria di un'evento storico.

Del resto sembra tutto chiaro all'inizio: c'è un forte senso di verità anche contemporanea nell'affermazione incontestabile secondo cui "una guerra fallita continua per evitare una brutta figura" (ne abbiamo una dimostrazione recente assai eloquente a riguardo).

E l'"eroe" è un pretesto, a cui guardacaso si ribella l'unico cittadino americano non propriamente in linea con certi princìpi, il nativo americano (indiano).
L'uomo che, conscio degli errori umani commessi alla sua gente, non riesce a spiegarsi la ragione per cui l'ennesimo delirio di "vittoria" sporcata di sangue debba interagire nel popolo come "evento glorioso".

Non a caso egli vive quotidianamente l'espressione tangibile del razzismo, (gli vietano da bere in un bar, parlano con disprezzo la sua lingua natìa) , sconsacrato dalla strumentalizzazione del rito (la guerra) che - beffardamente - concede a tutti gli uomini di tutte le razze di essere uguali (uniti semmai nella stessa bandiera).

L'"eroismo" in guerra non esiste, se non riconosciuto da parte degli altri (la scena in cui l'ufficiale parla al soldato indiano e gli dice a proposito dell'amico morto piu' o meno così "tu lo chiami eroe, ma probabilmente lui se fosse in vita negherebbe di esserlo".

Non c'è nulla di "nobile" nel morire in guerra, ma continuiamo a sopravvivere al pensiero che lo sia.
C'è, semmai, lo straziante pensiero di tante vite consumate per niente.

E del resto, quanto è importante per una madre sapere che il figlio era in quella foto (quella che ha ispirato questo film)? Non è forse democraticamente morto per sempre?

Da antologia diverse sequenze, in primis le tante flotte in partenza verso Iwo Jima, la beffa del gelato alla fragola, le crudissime immagini in trincea, la farsa della rievocazione dell'evento in un monumento di cartapesta...

Irritante invece la parte finale, se non altro perchè mi sembra inopportuno ricalcare il modello di "i migliori anni della nostra vita" o "anime ferite" e forzare la mano su quell'incubo umano che riporta in flashback i soliti, dolorosi avvenimenti.

Si potrebbe evocare la retorica (a tratti ce n'è), ma anche in questo caso il cinema di Eastwood disattende le convenzioni: del resto come espressione tangibile di un miraggio (una vittoria mancata, come in Iraq) o di una celata verità, è giusto che ci sia e che milioni di persone si illudano di non tradirla, idealismo o ingenuità sono figli della stessa ragione

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/11/2006 21.10.14
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giancarlochille  @  21/11/2006 10:57:54
   4½ / 10
Un film noiosissimo. La trama è piatta. Una storia così si sarebbe potuta raccontare in dieci minuti con maggiore vivacità. Invece Eastwood ha scelto di raccontarla in due ore e dieci minuti. Sembrava il racconto di un anziano che un giovane ragazzo è costretto ad ascoltare per educazione. Devo anche dire che Spielberg ha un pò stufato con la seconda guerra mondiale. Ci sono documentari su Rai1 che la raccontano molto meglio. Una nota positiva è data dalle ricostruzioni dell'epoca e dei campi di battaglia. A volte sono spettacolari immagini come della flotta americana che si avvicina all'isola e occupa il mare circostante. Ma ciò non basta a dare la sufficienza al film.

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  20/11/2006 17:42:45
   4½ / 10
alla fine del film ho pensato:e quindi???ekkissenefrega!!!

si tratta un episodio molto preciso della storia bellica americana con tutto il meccanismo mediatico che il governo mette su per finanziare la guerra a costo di costruire appositamente miti ed eroi;di sicuro un bel film documento,ma niente di più,con un'ottima regia,con lo zampino del vecchio spielberg e immagini gia viste nello sbarco in normandia del soldato ryan.
il film trabocca dei soliti stereotipi americani che ormai mi scivolano addosso...il ministro del tesoro intrallazzone,il presidente finto reduce di guerra,il senatore un pò pappone,la famigliola media americana con i soliti tic....ritratti sempre e in tutti i film allo stesso modo,forse perchè così funziona a hollywood,ma io sento il deja-vu e mi annoio sulla poltrona..

8 risposte al commento
Ultima risposta 23/11/2006 13.43.19
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FRED.L.DAVIS  @  19/11/2006 13:24:26
   7 / 10
non c'e male...bella storia ma non mi ha colpito piu di tanto.
bravo cmq eastwood nello sfatare i miti americani.la strumentalizzazione della foto cmq riusci.
gli interpreti sono un po sciapi...sopratutto ryan philipe ke e un po inespressivo.
cmq vedetelo xke e interessante

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  19/11/2006 12:09:49
   8½ / 10
Finalmente un film di Clint Eastwood su cui non sono per nulla perplesso.
Storia interessante e scene di guerra crude e realistiche.
Lo sbarco sull'isola di Iwo Jima assomiglia incredibilmente allo sbarco in Normandia di "Salvate il soldato Ryan".

Il film riflette su una vera e propria ossessione americana, quella del "bisogno di concreto" : e cioè il basare tutti gli ideali su cui poggia un'intera nazione su ciò che si possa vedere e toccare con mano (vedi appunto tutta l'enorme propaganda e le manifestazioni fastose che ruotano intorno all'innalzamento della bandiera di cui la gente ha realmente bisogno).

Purtroppo, per uno sfortunato episodio, mi sono perso i primi 10 minuti del film.
Qualcuno me li potrebbe raccontare?

6 risposte al commento
Ultima risposta 21/11/2006 10.41.37
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TART  @  19/11/2006 10:24:35
   7½ / 10
un bel film, peccato che in certi punti è lentissimo, comunque per me è valsa la pena anche se sono uscito un pò deluso visto che andavoa vedere un film di Clint Eastwood.
Di certo non il miglor Clint.

Otto  @  17/11/2006 15:05:16
   8 / 10
Il lavoro di ricerca storica effettuata è impressionante, guardate le foto nei titoli di coda e vedrete che molte scene sono state ricreata fedelmente. Regia impeccabile, bellissime scene e una morale amara. Considerazione: Il film assume un significato particolare negli USA se pensiamo a quello che sta succedendo in Iraq.
Aspetto con ansia Lettere da Iwo Jima.

norah  @  17/11/2006 12:24:34
   6½ / 10
Se c'é un genere di film difficile da reinventare,dove gia é stato detto tutto o quasi é proprio il film di guerra.
Dopo Million Dollar Baby, che non sono riuscita ad apprezzare ai livelli del superbo Mistic River,il buon vecchio Clint si cimenta con la sua versione della seconda guerra mondiale, focalizzando l'attenzione sulla battaglia di Iwo Jima e sulla celebre foto che ritrae i marines che issano la bandiera americana sulla punta del monte Suribachi.
All'interno del film ,le scene vere e proprie di guerra sembrano solo fare da contorno ad un'analisi sulla nozione d'eroismo.Chi é l'eroe?Cosa si intende per eroismo?
Occhei,tecnicamente impeccabile(da ammirare le superbe sequenze d'azione,in particolare lo sbarco),perfettamente interpretato,Flags of our Fathers si lascia guardare,a tratti a fatica.
Le intenzioni di Eastwood rimangono nebulose:chiarire?Criticare?Non ci resta che aspettare lettere da Iwo Jima(che racconterà la battaglia dal punto di vista dei giapponesi)per scoprirlo.
Carina l'idea del dessert bianco, con la forma degli uomini che alzano la bandiera, sul quale viene fatto colare il succo di fragole.

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Ultima risposta 27/11/2006 22.24.05
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Huascar  @  17/11/2006 11:01:30
   4½ / 10
Ottima la fotografia. Fine degli aspetti positivi del ilm. Corre via noioso, ribadendo cliché triti e ritriti sull'orrore della guerra, senza lasciare il segno. Uno spettatore dietro di me ha iniziato a russare poco dopo l'inixio del II tempo ed io non ho avuto il coraggio di dir nulla perché lo capivo perfettamente. Noioso e con sentore di già visto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  14/11/2006 20:33:12
   9 / 10
Un film di ottima ricostruzione fotografica dell'ambiente dell'epoca di guerra.
Ritmi e scene da combattimento sopra le righe.
Ironico sul significato dell'eroe facile (alla americana): riferito all marines di turno che si trova al momento giusto al posto giusto di fronte alla macchina fotografica dei media americani. Il film rilancia il valore della letteratura verista che anzichè descrivere eroi ambigui si cala nella realtà della storia della guerra descrivendo ricordi, fatti, aspirazioni e attese autentiche dei personaggi di guerra.
Bravo Clint, severamente critico verso alcuni miti americani quali le commemorazioni di eroi fasulli...

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  14/11/2006 19:53:02
   8½ / 10
film sull'orrore della guerra ne sono stati fatti tanti, ma quello di eastwood rimane sicuramente nella mente anche dopo la visione, perchè oltre ad esserci alcune delle più emozionanti scene di battaglia viste negli ultimi anni (la soggettiva dell'aereo, i cannoni che sbucano silenziosi dalla terra e i campi lunghissimi con le navi sulla costa sono meravigliosi) c'è il racconto di chi eroe lo è diventanto per caso, un racconto lucidissimo, non c'è un filo di retorica nè di patriottismo in questo ultimo film del regista americano, che ci racconta i veri retroscena di una guerra e soprattutto della figura dell'eroe americano, costruito ad hoc.
e la prima battuta del film ci dice subito come saranno le cose, solo gli asini possono parlare bene della guerra.
non ci rimane quindi che attendere Lettere da Iwo Jima

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  14/11/2006 02:13:35
   8 / 10
Le battute iniziali lanciano un monito preciso allo spettatore sprovveduto: attento, non stai per vedere sviolinate verso la patria, nè carrellate di patriottismo: solo gli asini che non conoscono la guerra per non averla mai fatta in prima persona sono capaci di affermazioni tanto semplicistiche.
Eastwood con questo film fa questo: porta avanti con profonda amarezza delle storie di uomini usati come pretesto per salvare un Paese sull'orlo della bancarotta a causa di una guerra senza fine, degli uomini acclamati come dgli eroi solo per la fortunosa e puramente casuale contingenza che li ha voluti assieme durante uno scatto ben riuscito. Eastwood vuole raccontare un storia semplice, "piccola", come di suo solito, che abbia al centro le passioni umane, non altro. E ci riesce divinamente, anche grazie all'ottima sceneggiatura del fedele Tom Haggis ed alla meravigliosa fotografia di piombo, che rende i marines un tutt'uno con l'inospitale isola di Hiro Jima e le sue insidie: lo sbarco è una sequenza di magistrale impatto visivo ed emotivo, connubio mirabile di tecnica e classe.
Eccellenti gli interpreti: nessuna star (salvo il comunque non troppo noto Philppe), come nella storia narrata.
E continua a stupire come un regista ottantenne riesca a rimanere su livelli simili.

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Ultima risposta 14/11/2006 19.26.32
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Hartigan81  @  13/11/2006 15:07:34
   8 / 10
FILM MOLTO BELLO CHE FA RIFLETTERE.MAI BANALE E SCONTATO, OTTIME ANCHE LE SCENE DI GUERRA ALCUNE DELLE QUALI POSSIAMO DIRLE ALLA "SPIELBERG" PER CRUDELTA' E TIPI DI RIPRESA...PRESENTI NEL CAST A SOPRESA IL BELLOCCIO PAUL WALKER, L'EX BAMBINO PRODIGIO DI BILLY ELLIOTT E LO SPECIALISTA DEI FILM DI GUERRA BARRY PEPPER

ryanr80  @  13/11/2006 14:28:20
   9 / 10
Ottimo film, bella la storia e bravi gli attori!! Fatto veramente molto bene!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR niko  @  12/11/2006 21:30:41
   6 / 10
Nulla di particolare. Bellissima solo la sequenza dello sbarco (filmata anche meglio di quella del soldato ryan). Per il resto, film con una storia pretesto-tiratissima, usata come spunto solo per farci capire il no alla guerra di clint eastwood, ma con molti vuoti soprattutto a livello di dialoghi dove si alternano grandi scene (poche) a molte altre scene banali e scontate. Tedioso oltremodo dopo la prima ora. Nulla da paraganare con capolavori come Million Dollar Baby. Ottima la fotografia e la prova dell'attore indiano, ma dare ad un film 9 solo perchè è diretto da Clint e perchèp è contro la guerra è insensato, anche i grandi sbagliano, e qui l'attore feticcio di Leone ha toppato quasi alla grande. Guardabile, solo se non avete nulla da fare. p.s. Oramai il cinema del regista (sarà per la sua età) ha preso una tendenza morbosa verso le scene strappalacrime e, non che sia un delitto, sono dirette molto bene efanno emozionare davvero, però aspettarsi ogni volta la solita scena in un film non è quanto di meglio si possa fare, insomma, un pò di imprevedibilità dai....il momento dell'incontro padre figlio è uguale (mi sa che la stanzaè la stessa) di quello dove giace la maestosa ilary swank di million dollar baby..una scena clone, dai su..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  11/11/2006 20:03:06
   8 / 10
Eastwood ritorna a collaborare con lo sceneggiatiore del precedente "Million Dollar Baby", (Paul haggis, che è anche fresco dell'Oscar per la regia di "Crash"). Insieme hanno fatto "Flags of our Fathers", appartenente a un genere che Eastwood mai aveva esplorato direttamentente.

Si vede chiaramente che è l'opera di un'anziano, forse se ci pensiamo è un tutt'uno con i due precedenti, "Mystic River" e "Million Dollar Baby", quasi un testamento.
"Flags of our father" è un film amaro, molto disilluso, anti-eroico, anti-bellico. Eastwood si tiene a debita distanza dai protagonisti, approva un cast (scelto come lui stesso dice, non personalmente) di attori non notissimi (almeno 2 sui tre principali), e mette in scena la guerra, attraverso i dolorosi ricordi dei tre che si sono salvati, e che nel frattempo sono tornati in patria dove cinici politici vogliono sfruttare la loro finta immagine di "eroi", sottoponendoli a delle vere e proprie umiliazioni. Il + debole dei tre verra rispedito al fronte.
Eastwood quindi fa un ritratto amarissimo dell'America durante la guerra e delle sue contraddizioni, come quella dell'"eroe" aclamato da milioni di persone e poi sbattuto fuori da un bar perchè indiano, e poi rispedito al fronte senza poter rivedere sua madre, perchè voleva sottrarsi al falso gioco a cui era stato sottoposto.

Alla fine si sente: "Gli eroi non esistono, sono solo una cosa che creiamo noi e quelli che chiamiamo tali avranno anche combattuto in nome della patria ma, se sono morti, lo hanno fatto per il compagno accanto".
Un Eastwood molto triste, e molto amaro.


Superba tutta la prima parte, magistrali un paio di sequenze, e un po' tirato per il lungo il retorico finale, complice sicuramente la mano di Spielberg alla produzione. Peccato poteva essere un capolavoro.
Nel cast compaiono diversi volti noti, e in particolare il bravissimo Barry Pepper ("La 25 ora" di Spike Lee e sopratutto "Le tre sepolture" di Tommy Lee Jones).

Per chi non lo sapesse Eastwood ha deciso di fare 2 film sullo stesso episodio, il primo, questo, visto dalla parte degli americani, il secondo, che uscirà prossimamente, visto dalla parte dei giapponesi. Un maestro.

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Ultima risposta 12/11/2006 22.31.55
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george  @  11/11/2006 14:10:58
   8 / 10
Con la sua solita bravura Clint ci mostra l'America nella sua interezza e nelle sue contraddizioni.
Un intero paese contemporaneamente ingannato ed ingannatore: una realtà che però si riesce a cogliere solo vivendola dall'interno, alla quale ci si può adattare facendo leva su una coscienza pragmatica o assolutamente inaccettabile quando la vita ti obbliga non poter chiamare "Patria" il posto dove vivi.
Fa riflettere sul mondo d'oggi e in generale su tutti quelle luci colorate che ci vengono sparate negli occhi per abbagliarci, facendoci perdere la bellezza di un sentimento semplice come l'amicizia, che ci riempie, a contrario della pura forma, destinata a svanire in fretta senza lasciarci niente.

Tecnicamente magnifico come ci ha abituati. Da vedere

wuwazz  @  11/11/2006 14:02:34
   6 / 10
Tecnicamente questo film è davvero bello, ma dopo un pò inizia davvero a diventare lento e pesante. Causa forse la trama che si intreccia e si (r)intreccia su se stessa fino all'inverosimile (passando dal presente al futuro al futuro anteriore per poi tornare all'imperfetto e passare al trapassato remoto......); o forse la causa è semplicemente che tutta questa storia della bandiera è un pretesto troppo forzato per giustificare la morale finale del film.
L'impressione è che Eastwood abbia cercato in tutti i modi di incastrare con le sue mani un rettangolo in uno spazio a forma di stella e, rendendosi conto dell'impossibilità di tale impresa, abbia poi usato un martello.

giumig  @  11/11/2006 11:56:57
   7½ / 10
Clint cosa hai fatto? Spielberg ti ha influenzato? Spero proprio di si, perche Flags of Your Father è soltanto per metà tuo! L'inizio è strepitoso: lo sbarco, la paura negli occhi dei giovani protagonisti, i giapponesi pronti ad attaccare! E tutto girato in modo tecnicamente perfetto con una fotografia che con toni grigio/blu da la sensazione di angoscia che si puo provare in quei momenti..Bellissimo. Ma poi?
Poi tutto cade nel retorico, tutto è troppo forzato nel voler far capire i giochi politici che stanno sotto quella famosa foto (e alcuni tratti sono poco chiari...), i personaggi sono troppo archetipizzati...alcune scene poi sono anche ripetitive. Certo la tua mano si vede, caro Clint, ma la retorica non era mai stata tua. Certo hai fatto un bel film, ma da te è lecito aspettarsi di piu', soprattutto per quello che hai fatto vedere in passato ed anche in questo film (non solo l'inizio, ma anche la scena di "preparazione" alla foto è da cineteca...).
Giudizio finale: niente di piu che un buon film, peccato.

claudihollywood  @  10/11/2006 23:00:21
   8 / 10
Avrei tanto voluto inaugurare i commenti a questo film con un bel 9, ma invece non posso che fermarmi a un 8 stentato, dovuto in gran parte alle bellissime scene di guerra del primo tempo (lo sbarco è un capolavoro di regia e fotografia). Ottima regia, ottime scene di guerra...interpretazioni senza punte di eccellenza, Ryan Phillipe è espressivo come un comodino. Peccato, poteva essere un capolavoro, ma è solo un bel film.

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Ultima risposta 11/11/2006 13.37.41
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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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