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Rewatch che cerco di fare con cadenza quantomeno biennale di questo capolavoro assoluto di Buster Keaton, una delle cose più belle non solo del cinema ma in generale dell'arte, "Sherlock Jr." è un mediometraggio estremamente avanti per il tempo in cui è uscito, uno dei primissimi esempi di metacinema con un linguaggio straordinariamente impattante, non possono che venirmi i brividi quando vedo un'opera così maestosa, semplicemente straordinario.
Il concept è estremamente semplice, Keaton interpreta quest'uomo che sogna di fare il detective - iconicissima l'inquadratura iniziale con lui che legge la guida - e allo stesso tempo lavora in questo cinema come maschera, essendo pieno di sogni ma avendo un'esistenza al momento poco soddisfacente, soprattutto alla luce degli eventi che accadono nella prima parte di film, ovvero, dopo essere riuscito a raccimolare qualche quattrino tra la spazzatura del cinema, il protagonista riesce a comprare un piccolo regalo alla donna di cui è innamorato, ma un crudele contendente ruba l'orologio al padre di lei e lo incastra, col protagonista che cerca di risolvere il caso con le sue doti di detective, in verità molto modeste, che però saranno inutili e verrà allontanato dalla casa con la richiesta di non tornare mai più.
Tornando al suo lavoro al cinema, si addormenta durante la proiezione di un film, è qui che la magia visionaria di Keaton si sprigiona in tutta la sua bellezza, fin da quella sequenza straordinaria, che trovo agli apici del cinema, in cui il protagonista si sdoppia, lasciando il suo corpo dormiente vicino al proiettore ed entra nello schermo cinematografico, con lo sfondo che cambia continuamente, portandolo nei luoghi più disparati, dalle città, alla giungla, dai canyon, al mare, dai paesaggi innevati, agli interni di un appartamento, un metodo semplice e diretto con cui omaggia il cinema, da brividi, mostrandone tutte le potenzialità e concettualmente, mostrando come riesce ad essere una perfetta macchina dei sogni che riesce a far esplorare i luoghi.
Poi, una volta entrato nello schermo, il protagonista diventa parte della storia, interpretando il personaggio che ha sempre voluto essere, quello di Sherlock Jr., il detective più in gamba del mondo, sfruttando un contesto simile a quello avvenuto nella realtà, dove all'attrice protagonista, che nel frattempo ha preso le fattezze dell'amata, hanno rubato una collana di perle, quest'occasione sarà la redenzione del protagonista, che con la sua abilità e il suo acume riuscirà a scoprire la verità, passando da scene strepitose, vogliamo parlare della sequenza al biliardo? Con la palla numero 13, da cui poi hanno tratto il titolo per l'adattamento italiano, che teoricamente è stata sostituita da una palla esplosiva per uccidere Sherlock Jr., con lui che imbuca tutte le palle e sembra tirare per le lunghe prima di colpire quest'ultima, riuscendo a generare un meccanismo di suspense straordinario che tiene lo spettatore tutto il tempo con il fiato sospeso.
Ma non manca la componente comica, con lo stratagemma di Sherlock Jr. che si intrufola dai suoi sospetti e riesce a scoprirli per poi darsi alla pazza fuga in una delle sue solite sarabande slapstick in cui ne succedono di tutti i colori, culminando con quell'altra iconica sequenza in cui Buster è davanti alla moto senza pilota finendo nei posti più strani, fino al naufragio nel laghetto che causerà il risveglio con la lieta notizia che tutto si è risolto per il verso giusto.
La sequenza finale è un'altra perla che valorizza ancora di più questo capolavoro, con Buster che imita dalla cabina di proiezione gli eventi che accadono nel film, copiandone i gesti e decidendo di baciare l'amata dopo la scena del bacio nel film proiettato, un altro modo per omaggiare il cinema e mostrare come riesca ad influenzare la vita, dare ispirazione e forza allo spettatore, coraggio al sognatore, un finale strepitoso di un capolavoro assoluto, tra le migliori opere del muto, dalla forza espressiva esagerata.
Penso sia il piu' divertente film di Keaton, dotato di una capacita' attoriale straordinaria, basta vederlo impassibile sul sedile di una motoretta senza pilota o forse basta l'incredibile sequenza finale. Ma oltre al comico c'è anche uno script intelligente capace di sfociare nell'onirico con la sorprendente sequenza del cinema. Poco da aggiungere...capolavoro!
Classico molto divertente di Buster Keaton, che non è un semplice contenitore di gag, ma è pieno di trovate all'avanguardia a livello di regia, di effetti speciali e di messa in scena, che gli danno senza dubbio il posto che merita nella storia del cinema. E' il primo film di Keaton che ho visto, e mi ha sicuramente spinto a vederne altri. Chi lo accosta ad un mostro sacro come Charlie Chaplin non lo fa certamente a torto. Senza dubbio imperdibile per chiunque ami il cinema, nonostante sia forse meno inflazionato rispetto ad altri titoli, precedenti e successivi.
"La palla numero 13" è un elegante sfoggio delle notevoli capacità di Buster Keaton. Il protagonista è un uomo che fa il proiezionista e al contempo studia da detective. Addormentatosi sul lavoro, nel suo sogno egli riesce ad entrare nel film, vivendo così una storia in cui si intrecciano la sua vita reale e la trama del film stesso.
E' la prima volta che mi accosto ad un'opera del famoso attore/regista quindi non sono in grado di formulare un parere molto competente su di lui e sul suo cinema. Fin dall'inizio mi è venuto naturale l'accostamento a Charlie Chaplin - ovvio, se vogliamo, visto che i due erano contemporanei. Mi sembra però di cogliere una differenza sostanziale: Chaplin è molto più espressivo e teatrale nella mimica, e la sua comicità è sempre venata da una striatura malinconica che in Keaton non salta all'occhio. Keaton che invece mantiene un'espressione facciale quasi totalmente invariata: scelta non facile, forse corrispondente alla volontà di affidare ogni comunicazione non verbale ai gesti e alle vicende rappresentate. Cosa peraltro che gli riesce benissimo.
Mi ha colpito la genialità e l'abilità di Keaton nel concepire "trucchi" ed espedienti attraverso cui, sì, sviluppare una vivace serie di gag spiritose, ma anche e soprattutto intrecciare il mondo del cinema e quello reale. Ne viene un "meta-cinema", idea che, per essere nel 1924, è decisamente d'avanguardia. In sottofondo sembra potersi leggere un'intuizione keatoniana: vita reale e cinema sono interdipendenti l'una dall'altra (il film che lui sogna è infatti ispirato dalla sua vita reale, e nel finale si vedrà come, risvegliatosi nella sua vita reale, lui stesso si ispiri ad un film).
E' un film che riesce ad essere frizzante, divertente ed intelligente. Notevole, visto che dalla sua realizzazione sono passati quasi 90 anni.
Comicità, azione, effetti speciali, c'è tutto in questo grande film di buster keaton. Un capolavoro a metà tra la commedia e l'action movie, tra surrealismo e metafilmico. Da sottolineare anche il tema del doppio, della distinzione tra realtà e finzione che ancora oggi è molto attuale. Buster keaton non è stato solo un maestro di comicità, ma un grande narratore del Cinema come mezzo di comunicazione, oltre che erede della tradizione del grande Melies.
LA PALLA NUMERO 13 é un'esplorazione avanguardistica dell'eterna dicotomia tra illusione e realtà. Questa pellicola non comprende solo le incredibili acrobazie per cui Keaton é famoso, ma pone anche diversi problemi. Sul piano psicologico, introduce il motivo del doppio che lotta per colmare spazi immaginari, mentre il protagonista é incapace di ottenere una realtà ordinaria e tangibile. Da una prospettiva sociale, il film si può considerare una critica alle idee di avanzamento nella società americana. La pellicola é anche e sopratutto una riflessione sulla natura dell'arte, tema caro a Keaton, presente in tutti i suoi film.
Assolutamente geniale. Nella prima parte assistiamo ad una commedia comica in puro stile Keaton, mentre nella seconda subentra l'azione, così diventanto un action movie mescolato, se vogliamo, al genere gangster. Molto probabilmente il miglior film del geniale regista-attore.
Come tutti,mi trovo incredibilmente sorpreso nel commentare un film del 1924 che riesce ad essere all'avanguardia anche oggi,con trovate semplicemente straordinarie. Di Keaton avevo sentito parlare molto e molto bene,ma mai mi ero avvicinato ad un suo lavoro,devo ringraziare Compagneros che ha dato la spinta definitiva.
Tecnicamente sono rimasto a bocca aperta,sembra di assistere ai trucchi di un prestigiatore non fosse per il fatto che questo è un film muto,innovatore però non solo nel genere muto ma per il Cinema stesso. Keaton ha ispirato tantissimi e fa un pò male pensare che il sonoro,l'evoluzione del cinema, abbia significato per lui il declino impotente,proprio per lui che (mi) ha dimostrato di aver cambiato anche il Cinema non solo di genere muto. Per quanto riguarda le gag alcune sono veramente fantastiche (quella della moto ma anche quella del biliardo,certo è difficile trovarne una sola tra le tante ma quelle due sequenze sono le più spassose),le espressioni e la gestuaità di Keaton sono straordinarie e il significato di Sherlock junior è profondo e analizza cinema e vita vera. Come detto da qualcuno,uno dei primi esempi se non il primo esempio di metacinema.
La prima cosa che mi è venuta in mente alla fine è stata uno spontaneo:"Ma è geniale!". Ripensandoci è certamente cosi,ancora non capisco come Keaton abbia fatto tecnicamente a fare certe cose. Non solo tecnica però,anche la trama e la recitazione lo rendono indiscutibilmente un capolavoro.
Dentro un vecchio cinema c'è il nuovo cinema. Cinema che guarda il cinema. Keaton il poeta, l'inventore, il funambolo: e di là, fuori dallo schermo, gli spettatori che ridono, ridono, ridono finché si accorgono di essere guardati...
Indubbiamente un gran film, anche se il suo lato migliore restano le gag, le trovate e la grande abilità di Keaton come stuntman. La storia è un po'esilina e non sempre il ritmo è uniforme, ma ne convengo che ci siano idee che da sole valgano la pellicola.
Il comico dalla faccia triste è uno dei più grandi geni che quest'arte ci abbia mai regalato; spesso superiore anche al più acclamato Chaplin, al cui ovattato verismo ha sempre opposto una disarmante naturalezza, sempre sul filo del surreale. In questo incredibile mediometraggio Keaton dà il meglio di sè, sia sul piano narrativo che tecnico, con invenzioni che lasciano a bocca aperta per la realizzazione. Decine di registi e attori a venire, a cominciare da Allen, gli devono tutto.
Immenso capolavoro di Keaton che gira e interpreta. 84 anni sono passati ma "Sherlock Junior" è invecchiato splendidamente. Ci sono delle gag che farebbero arrossire i registi di oggi con pochi mezzi ma tanto ingenio, semplicità e fantasia. Tra tutte la scena del biliardo e del salto dalla finestra sono le più clamorose. Nulla stona e il piccolo Buster zompetta qua e là nelle scene come solo lui - e Cheplin ovviamente - riescono a fare. Assolutamente da vedere e votare (deve andare in Top !) non mi stancherò mai di osannare questo lavoro. Quasi mi dispiace abbassare la media !
Geniale, incredibile, quasi inconcepibile se si pensa che è del 1924. Buster Keaton crea un capolavoro a metà tra cinema e sogno, un capolavoro proiettato avanti anni luce nel tempo. Approccio quasi surrealista. A Woody Allen è piaciuto così tanto da farsi totalmente ispirare per "La rosa purpurea del Cairo". Straordinario
Trovate infinite e risate a denti stretti. Una summa del comico eternamente triste, come se Chaplin avesse pensato ad uno dei suoi sketch durante il funerale di sua moglie. Pietra miliare
Corto di Keaton molto bello e divinamente realizzato. Questo corto è sicuramente uno dei capiosaldi del film d'autore, sia per il film in sé sia per gli effetti speciali incredibili per l'epoca. Però sono convinto che Buster può fare certamente di meglio, a prescindere che questo viene considerato un capolavoro assoluto.
Ma è geniale!! è il primo film che vedo di Buster Keaton e mi ha lasciata senza parole!!!! Com'è possibile concepire e realizzare un film di questa portata nel 1924? Il cinema era agli albori, i mezzi erano quelli che erano, ed anche il pubblico non era ancora molto addomesticato per il cinema. Non a caso si sceglievano le "comiche" che erano qualcosa di più immediato, che non richedeva eccessiva attenzione, invece Keaton, ci realizza una pellicola che nonostante l'età, non ha nulla, ma proprio nulla da invidiare ai grandi registi contemporanei come Linch o Fellini!
Il tutto è condito dalla mancanza del sonoro...che rende ancora più difficile la riuscita di questa pellicola...ed invece, lui ci riesce! Riesce a sbalordire ancora nel 2009!!
Bellissima la trama...indimenticabili alcune sequenze...grande espressività di questo giovane genio!
Da vedere...soprattutto per capire, che tutto quello che avete visto finora non è originale e magnifico, ma tutto il cinema mondiale...ha continuamente preso e ripreso ciò che Keaton e Chaplin hanno inventato!
SCIOCCANTE!!! uno dei film più allucinanti che ho mai visto! per un semplice motivo: 1924!!!! mai avrei immaginato che nel 1924 si potesse concepire e soprattutto realizzare un cinema di questo tipo! un film in grado di sconvolgere ogni convenzione cinematografica...
Opera d'arte di Buster Keaton. Un film impensabile e che fa gridare al miracolo per l'epoca in cui è stato girato, per la tecnica incredibile, per le infinite trovate geniali, per la perfezione di Keaton raggiunta nella recitazione e, soprattutto, nella regia. Durante il film ero incredulo, nel 1924 qualcuno ha quasi raggiunto la perfezione. E comunque se vediamo e confrontiamo i mezzi con cui lavorava si può anche dire che la perfezione è stata raggiunta. Primo film a mescolare la realtà con il sogno, la fantasia, il desiderio. Sherlock Jr rappresenta l'apice del cinema muto, nonostante un tizio di nome Chaplin ne ha sfornate di meraviglie. Capolavoro senza tempo.
Con questo Sherlock JR. riesce a costruire -senza neanche una sbavatura- un ponte grandiosamente espressionista che non fatica affatto a trovare quell'unione inossidabile tra realtà e finzione, vita e spettacolo, essere umano e attore calato splendidamente nella parte.
Una superba, divertentissima e impeccabile dichirazione d'amore da parte di un Mostro che non le mandava mai a dire!...semmai a vedere!..e ancor di più a ispirarare e prendere spunto.
Perfetta simmetria tra sogno e realtà attraverso il filtro del cinema. Sherlock Jr è uno dei capolavori assoluti del cinema muto, la conferma del genio di Buster Keaton non solo come narratore o attore, ma anche e soprattutto come regista capace di trovate per l'epoca all'avanguardia. La partita a biliardo, l'inseguimento in moto, i continui cambi di scenario sono trovate geniali.
Capolavoro !!! Non voglio nemmeno pensare quanti registi si saranno ispirati a questa pellicola. Sequenze uniche, su tutte, a mio avviso, quella in cui Buster entra nello schermo e si muove tra repentini cambi di scenografia. Keaton oltre che un grande attore si dimostra un grandissimo regista. Riporto alcune datate considerazione di Carmelo Bene su Buster Keaton: "Keaton ha una formula anti-Chaplin, una formula acritica. Ne eroe positivo ne eroe negativo, ne bene ne male. Dimostra che si potrebbe anche fare i furbi ma non ne vale la pena." e ancora "Keaton scopre che non si può ne perdere ne vincere, non ci sono ne amici ne nemici scopre anche che forse non si nasce mai". Capolavoro unico, consigliato a tutti, imperdibile per ogni cinefilo.
"Incredibile" è la prima parola che mi è venuta in mente dopo aver visto questo medio-metraggio. Keaton (di cui ho visto ben poco, oltre a questo altri 5-6 corti) ci propone un film pieno di virtuosismi registici miracolosi per l'epoca, gradevoli ancor oggi dove siamo ben abituati a computer grafica e quant'altro. La parte onirica è di una velocità e di un fascino devastanti, una serie di gag che lasciano senza fiato proposteci l'una dopo l'altra con una semplicità quasi imbarazzante.
Ma è bellissimo non solo nella tecnica e nella comicità, anche nel messaggio: realtà e cinema che si fondono per confortarsi l'uno all'altro per poi incontrarsi in un finale che però risulta non essere così consolatorio.
La Palla n. 13... uno dei massimi capolavori di ogni tempo! insieme a The General è assolutamente il miglior Keaton, è un film quasi filosofico. Allen dovrebbe inchinarsi a Keaton. geniale.
Ho aspettato con ansia questo film perché ritenevo Keaton superiore nell' atteggiarsi allo slapstick rispetto Chaplin, ma quest' ultimo irraggiungibile nella regia; e finalmente, perché "La Palla Numero 13" è un capolavoro assoluto e ai livelli dei migliori risultati del regista di "Luci Della Città". E' la pellicola che ha ispirato Woody Allen per "La Rosa Purpurea del Cairo" che devo dire ne ha sfruttato la struttura in modo molto interessante, pur essendone il remake. Direttamente collegato con Vertov in Russia, specialmente per quanto riguada "Il Cameraman", qui Keaton è alle prese con quel che è il primo esempio di metacinema di tutti i tempi, molto più significativo del film russo (che viene comunque cinque anni dopo) perché mescola intelligentemente il cinema con la realtà, quindi i sogni e le fantasie in stretta relazione con la vita di tutti i giorni. Capolavoro proprio perché è la funzione principale del cinema stesso, così misterioso nella sua capacità di farci immedesimare con la storia che a volte può accadere qualcosa di magico e inspiegabile. E qui la regia è una lezione per tutti, Chaplin compreso, un Keaton prestigiatore con l' insignificante dettaglio che ciò che si vede è tutto vero, successo realmente; anche se solo nelle fantasie del protagonista. Decine i momenti degni di nota. E se fosse Buster Keaton il primo grande surrealista della storia del cinema?.
40 minuti di grande cinema, 40 minuti che andrebbero fatti vedere a tutti. Una pellicola immensa, dove Keaton, oltre che mettere in atto una comicità e delle gag senza tempo, dimostra di essere avanti coi tempi e non poco. L'idea dell'entrata all'interno del film la riprenderà snvhe Woody Allen per "La rosa purpurea del Cairo", chiaramente ispirato al capolavoro di Buster Keaton. Che tale capolavoro abbia neanche 15 voti rattrista un pò.
Semplicità: a volte basta quest'unico ingrediente per fare di un film un capolavoro. Questo film è di 84 anni fa, eppure la sua comicità non è affatto scaduta ed è anzi meglio di tante altre presenti ai giorni d'oggi nella cinematografia. Non c'è bisogno di parole, parlano i gesti. Buster Keaton regala inoltre una enorme lezione di tecnica mostrandoci degli effetti speciali artigianali veramente sbalorditivi, ad esempio lui che si muove impacciato all'interno dello schermo del cinema che cambia ogni volta scenario, un'altra scena di sana comicità. Bellissimo.
Una delle più famose e divertenti pellicole di Buster Keaton. Sono diverse le scene degne di nota (come quella famosissima del biliardo o quella della motocicletta). Ma ciò che più mi colpito -soprattutto sotto il profilo tecnico- è stato la sequenza del sogno, in cui lo strampalato investigatore entra nello schermo del cinematografo con un effetto speciale che ha dell'incredibile per l'epoca. Imperdibile il finale, in cui, all'interno della sala di proiezione, il protagonista conquista la sua amata copiando simultaneamente i gesti dell'attore del film in quel momento proiettato.
Una pellicola affascinante, un gran capolavoro. Durante la proiezione ero frastornato ed ero incredulo di fronte a cotanta perfezione. Un film d'avanguardia, girato in maniera sublime con una fotografia monumentale. La scena cult e una delle mie preferite in assoluto è quella del biliardo. Immortale
... se ci fosse 20 lo metterei. Assegnare un 10 a questa PERLA, autentica meraviglia del Cinema (muto e non) sembra quasi riduttivo; lascia semplicemente senza parole e con un sorriso di estasi e delizia stampato in faccia. Almeno questo è ciò che ha lasciato a me. Si fa quasi a fatica pensare che una squisitezza del genere sia stata partortita nel 1924..geniale, surreale, tenero, istrionico, autoironico, Buster è semplicemente irresistibile...ARTE.
Delle poche pellicole che ho visto di Buster Keaton, "La palla numero 13" è probabilmente la sua migliore. Prototipo del cinema comico muto, "Sherlock Jr." è ampliamente catalogabile tra i dieci film divertenti migliori di tutti i tempi. Buster Keaton era avanti anni luce rispetto a qualunque comico di quel periodo (fatta forse eccezione per Chaplin che, comunque, non è un comico nel senso stretto del termine). Tutta la pellicola ha un ritmo alquanto veloce e in particolar modo nella prima bobina ci sono delle gag che vengono tutt'ora imitate (se si tiene poi conto che questo film ha più di 80 anni, la cosa è assolutamente notevole). Si ride sempre, forse mai a squarciagola, ma comunque non si rimane mai per più di un minuto senza sorridere o sghignazzare. Anche solo la prima scena (con Buster che legge il libro "Lezioni su come diventare investigatori") è memorabile. Tutto il secondo tempo, poi, ha un respiro fortemente surrealista e l'inseguimento tocca i vertici della comicità muta. Una sceneggiatura solida e un montaggio intelligente contribuiscono ulteriormente a rendere “La palla n. 13” una pietra miliare.
Ora, però, pensate a questo: Buster Keaton è stato il più grande comico muto di tutti i tempi. Non ci piove. Dal 1929 egli è rimasto praticamente senza lavoro: nessuna casa di produzione accettava di produrre suoi film. La MGM lo licenziò e lui interpretò pellicola di serie C. Keaton andò incontro a gravissime perdite; divorziò svariate volte, divenne un alcolizzato, perse tutti i suoi soldi diventando poco più di un barbone. Solo alla fine della sua vita riuscì a riacquistare popolarità (grazie anche a dei cammeo in film come "Sunset boulevard" o "Limelight"). In questi anni stiamo assistendo a un crollo verticale del livello qualitativo del cinema comico: dagli USA all'Italia praticamente nessuno produce un film comico decente. Ma i produttori badano bene a dare miliardi su miliardi a "comici" come Boldi o De Sica. Il mio è più che altro un discorso di sfogo, però riesce a rendere l'idea di come l'industria cinematografica non sia interessata alla qualità (dei film), ma alla quantità (degli incassi). Oggi come allora. Ma almeno, allora, di grandi comici ce n’erano ancora (e ovviamente non potevano lavorare). Invece adesso è più facile trovare un pozzo di petrolio nel proprio giardino di casa rispetto a un buon comico.
Senza altro uno dei più bei film di Keaton, traboccante di trovate al limite del surreale; Keaton in perenne lotta con la meccanizzazione; uno dei primi esempi di cinema nel cinema...........come non dimenticare la scena dell'inseguimento finale?
Dopo the General è il miglior film di Keaton, è un mediometraggio di 40,50 minuti circa; è il film più surrealista di Keaton(se si escludono OVVIAMENTE alcuni suoi corti, alcuni cin Fatty)....è un film straordinario...quando K. fa una gag non si dice bella oppure fantastica ma ci si chiede 2 cose soltanto: come ha fatto? è paralitico ora? he he...infatti K è proprio un acrobata da strada, cade come un oggetto!!!!!
P.s. ricordo che K qui diventa principalmente parte della macchina quando guida la moto...è come se lui facesse parte della moto ed infatti è lui a guidare ma non lo sa..!!!Da mettere tra i 20 film migliori di tutti i tempi!!
un colosso del cinema muto! La migliore opera cinematografica che sia riuscita a spiegare l'importanza del cinema per l'immaginario onirico umano! impressionanti le gag di Keaton che si destreggia con palle da biliardo (quella che da il titolo al film è la numero 13), motociclette e travestimenti.