quando sei nato non puoi piu' nasconderti regia di Marco Tullio Giordana Italia, Gran Bretagna, Francia 2005
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quando sei nato non puoi piu' nasconderti (2005)

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locandina del film QUANDO SEI NATO NON PUOI PIU' NASCONDERTI

Titolo Originale: QUANDO SEI NATO NON PUOI PIU' NASCONDERTI

RegiaMarco Tullio Giordana

InterpretiAlessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola, Andrea Tidona, Adriana Tasti

Durata: h 1.55
NazionalitàItalia, Gran Bretagna, Francia 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2005

•  Altri film di Marco Tullio Giordana

Trama del film Quando sei nato non puoi piu' nasconderti

Sandro, figlio unico di un ricco imprenditore bresciano, nella ditta dei padre il ragazzino entra in contatto con gli operai extracomunitari, passa con loro parte della giornata, impara qualche parola nelle loro strane lingue. E vive come un giovane normale in una normale e opulenta cittadina di provincia, Finché, durante una gita in barca, cade in piena notte in acqua...

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Voto Visitatori:   5,47 / 10 (38 voti)5,47Grafico
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Voti e commenti su Quando sei nato non puoi piu' nasconderti, 38 opinioni inserite

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DarkRareMirko  @  02/12/2018 00:28:13
   6½ / 10
Effettivamente mi son preso un bel pugno nello stomaco; da Giordana, che adoro, mi aspettavo mooolto di più.

Si salva solo, praticamente, se lo si prende per film per bambini/ragazzi; tutto comunque banalotto e già visto.

Pure Boni, che mi è sempre piaciuto, offre un'interpretazione sin troppo ammiccante; il finale aperto, si tinge pure di ambiguo.

Insomma, un Giordana decisamente sottotono, a malapena discreto (ma forse nemmeno), che si avverte solo a tratti (la scena col bimbo in acqua è ben girata).

Pieno di luoghi comuni e facilonerie.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  04/06/2010 17:49:01
   5 / 10
Un altro che avevo visto più di un anno fa e di cui solo ora mi ricordo. Come film è carino, ma, come hanno detto già un pò di utenti prima di me, sembra voglia istigare al razzismo, e in particolare a luoghi comuni. Sembra che voglia dire che "Il lupo perde il pelo ma non il vizio", dando un ritratto di traditori agli immigrati, e in questo caso ai rom.
Nel corso della scrittura di questo commento sono sceso prima dal sei e mezzo al sei, poi al cinque e mezzo e infine al cinque...

gandyovo  @  04/01/2010 18:29:05
   6 / 10
un'onesta c....ta

kierkegaard1000  @  11/12/2009 00:31:14
   6 / 10
Non è male, potrebbe essere migliore...cmq, strano che tra quelli che hanno dato meno di cinque ce ne siano alcuni che dopo danno più di sette a film del tipo di notte prima degli esami e quale amore...

inferiore  @  02/03/2009 11:12:01
   5 / 10
''Quando sei nato non poi più nasconderti'' è la penultia fatica di Marco Tullio Giordana e risulta essere un filmettino sull'immigrazione alquanto privo di contenuti, dove i luoghi comuni ed i buonismi straripano inesorabilmente!
Guardandoci in faccia il film risulta ridicolo, una storiella surreale che però qualche spunto interessante lo crea. Il finale è tutto sommato positivo, senza dubbio stucchevole ma di un buon impatto!
Ciò non basta ad agguantare la sufficienza.

Cuoreimpavido  @  10/12/2008 17:14:25
   3 / 10
bella *****, finale del cavolo e un film che ti fa odiare i zingari... non capisco il senso

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/12/2008 17.23.34
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brunonight79  @  05/10/2008 18:33:57
   4½ / 10
La prima parte del film si lascia vedere ma la seconda è ridicola e di una banalità disarmante. Mi aspettavo vedere tutta un'altra cosa, la sceneggiatura è indecente e piena di luoghi comuni.

Recitazioni della peggiore fiction. Sconsiglatissimo veramente. Dov'è il Giordana dei "Cento Passi"? Quello che non capisco è come un film come questo è stato in gara a Cannes anni fa. Film come questi non devono uscire dall'Italia, che brutta figura per il cinema italiano all'estero.

sestogrado  @  15/09/2008 10:22:47
   5 / 10
storia deboluccia e fiacca, spesso poco credibile. gli attori sono piuttosto mediocri, degna di nota solo la performance del bambino protagonista. il film risulta spesso noioso e lungo, pur non avendo durata eccessiva. ottima la scelta dei brani che compongono la colonna sonora, con un pezzo tratto da "Lezioni di Piano" (The Piano) di Michael Nyman (e relativa citazione cinematografica nelle scene seguenti il brano).

Lukave  @  30/08/2008 23:37:40
   4 / 10
Brutto... attori mediocri.... storia stupida.... meno male che l'ho visto a scuola e ho perso due ore di lezione se no sarabbe stato un 3 ....

freddy71  @  23/02/2008 11:40:58
   7½ / 10
un bel film... che sotolinea il contrasto che c'è tra noi che stiamo al di quà e coloro che sono al di là della mangiatoia....forse da giordana ci si poteva aspettare di meglio cmq val la pena vederlo per riflettere un pò....

alex75  @  13/02/2008 12:58:59
   7½ / 10
Da uno dei migliori registi italiani contemporanei un bel film sul passaggio dall'infanzia alla vita adulta. Il giovane figlio di un industriale disperso in mare e raccolto da un barcone di immigrati scopre che esiste un'altra realtà rispetto all'ovattato e provinciale mondo di benessere da cui proviene. Film onesto e scarno, incisivo al punto giusto, con qualche momento di vero orrore (vedi l'"appartamento" della baby prostituta). Da vedere

Invia una mail all'autore del commento Rana c'è!  @  19/01/2008 21:46:37
   7 / 10
Non a livello delle altre opere di Marco Tullio Giordana ma comunque un film che ci deve aiutare a far riflettere su molte situazioni che si stanno verificando sulla nostra penisola. Un film fatto per le coscienze di tutti.
Dal punto di vista tecnico però (intendo recitazione, fotografia, musiche, ...ecc...) assolutamente non eccelso.

suzuki71  @  19/12/2007 13:23:52
   6½ / 10
Un buon film sul tema dell'immigrazione e la voglia di conscere l'altro senza pregiudizi, ben sorretto da una apprezzabile fotografia. Molto bella la scena della caduta in acqua. Non male.

benzo24  @  27/10/2007 18:44:41
   1 / 10
veramente pessimo, il trionfo del luogo comune. recitato e girato malissimo.

aquila10  @  06/01/2007 19:11:26
   7 / 10
E' un buon film che nella seconda parte ci porta nella cruda e dura realtà.
Certo si poteva cambiare la trama facendo avere un mese in meno dei 18 anni al ragazzo e che fosse davvero suo fratello e magari facevano vedere la famiglia riunita al natale di due anni dopo tutti felici e adattati ma la realtà di questi profughi assomiglia più a quella del film dove il valore della dignità altrui vale meno di una bottiglia di acqua se stai patendo la sete e questo perchè in genere nella loro terra ne hanno davvero passate tante a differenza dei nostri bisnonni che quando emigravano lo facevano solo per trovare lavoro, non tutti magari ma la maggior parte si

mory.t  @  28/07/2006 16:37:39
   7 / 10
magari è un film un po' lento ma non credo meriti una media così bassa......il tema trattato è davvero delicato e questo film riesce a far riflettere sul dramma degli immigrati,diciamo che mette in mostra alcuni aspetti che spesso si tralasciano e invece andrebbero sottolineati.......a pare mio da vedere

fagin  @  01/07/2006 11:43:51
   7½ / 10
vergognatevi a dare un voto basso a questo film

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  18/05/2006 20:46:21
   7 / 10
Non capisco tutti questi voti negativi...
Certo non sarà meglio de "La meglio gioventù" e de "i cento passi" però è un buon film, su un ragazzino e le sue esperienze che lo aiuteranno a crescere, dei suoi tormenti interni tipici di un ragazzino della sua età (li ho avuti anche io), di come una persona falsa ti possa salvare prima la vita e poi derubarti di tutto, di come tutto non si ferma mai alle apparenze...
Sono d'accordo che la figura dell'immigrato che si rivela solo un falsone ed un ladro, con una sorella prostituta non è delle migliori e puzza di luogo comune... però non è quello l'essenziale del film. Ricordiamoci del titolo, e che il protagonista è un ragazzino.

spencer12  @  21/04/2006 15:15:29
   2 / 10
questo film istiga al razzismo... storia assurda dall'inizio alla fine..... cast decente... Volete spiegarmi cosa faceveno i due tizi in mare quando il bimbo cade?????? Boh...........

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/01/2007 18.58.32
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gei§t  @  18/02/2006 13:30:29
   7 / 10
bello però
il messaggio che comunica è che gli zingari anche se ti salvano la vita sono comunque solo dei ladri

alesfaer  @  26/01/2006 17:30:49
   4 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR tylerdurden73  @  25/10/2005 11:20:05
   7 / 10
Marco Tullio Giordana è uno dei migliori registi italiani e direi che su questo non ci piove.Che questo film sia inferiore ai due ultimi lavori proposti (lo straordinario "I cento passi" e l'ottimo "La meglio gioventu') direi che è palese.Bocciare pero' questa pellicola mi pare eccessivo,la prima ora è infatti realizzata in maniera impeccabile e ci trascina nel mondo della borghesia bresciana delineando accuratamente personaggi e caratteri,ben lontano da quello che si trovera' a fronteggiare il protagonista della storia,il piccolo Sandro.La pellicola scorre tutto sommato in maniera piacevole,cercando di mettere in luce l'innocenza di un bimbo che non riesce a comprendere come i clandestini possano accettare un viaggio massacrante ed umiliante per raggiungere l'agognata meta che si rivelera' un centro d'accoglienza,nel quale di fatto saranno trattati come prigionieri.Per questo motivo tenta in tutte le maniere di dare una mano ai ragazzi che a loro volta l'hanno aiutato,ma il dramma per il ragazzino si materializzera' quando capira' che per sopravvivere la gente è disposta a qualsiasi tipo di bassezza,come tradire un amico o scendere a compromessi poco piacevoli (basti pensare alla vita di Alina)pur di guadagnare facilmente denaro.Cio' che non mi ha convinto in pieno pero' è che Giordana affronta troppo superficialmente il problema dell'immigrazione clandestina,non prende di petto l'argomento come aveva fatto nei suoi precedenti lavori,non si sbilancia mai,cosa alla quale non mi aveva abituato,questa volta si limita a seguire i suoi personaggi ma non giudica e non spiega,come nel finale che sinceramente è la cosa meno riuscita del film...Da sottolineare la prova degli attori,tutti molto bravi e il titolo,davvero bello, anche se in questo caso l'elogio va ad Ottieri,autore del libro da cui è tratta la pellicola.

volubilis  @  05/10/2005 14:12:36
   7 / 10
Non è un film perfetto, ma dal punto di vista emozionale Giordana ha una marcia in più. Mi è sembrato comunque un film coraggioso; soprattutto la prima parte vale la pena

Invia una mail all'autore del commento actorar  @  25/06/2005 02:58:39
   5 / 10
Film che non può avere un voto più alto di cosi.Sono andato al cinema perché ero interessato al tema dell'immigrazione.Ero pieno di buone intenzioni e molto fiducioso su Giordana che reputo un buon regista e molto sensibile a certi argomenti. Purtroppo alla fine mi ha pervaso un senso di fastidio perché è un film che rimane sempre in superficie, che non analizza in profondità e che si basa solo su notizie sentite e risentite come per esempio il ragazzo che ruba, la bambina che viene venduta alla prostituzione e il solito benefattore che arriva e salva la povera bimba di solo 15 anni davvero tutto molto patetico…solo nei film si vedono certe cose e che poi traviano la realtà agli ochhi dei ragazzi che vanno a vederlo.Mi ripeto nel dare dei giudizi,sicuramente sbagliati ma miei personale……andate a documentarvi prima di fare film.

dedalo1267  @  11/06/2005 12:51:10
   6 / 10
Filosofia o giallo o magari qualcosaltro, nn si sa il film dove voglia andare e questo pesa, però le scene nel peschereccio e la caduta in mare sono piuttosto belle e valgono la visione.

lara93  @  10/06/2005 16:55:44
   7 / 10
Un bel film che riesce a parlare del tema dell'immigrazione senza retorica.

ste 10  @  06/06/2005 00:13:47
   1 / 10
una ca***ta buonista hanno rotto le palle sti film , perchè non hanno affogato il bambino è odioso

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  01/06/2005 12:59:13
   6 / 10
checca  @  27/05/2005 20:29:21
   3 / 10
..premetto che ero andata a vedere questo film piena di buone intenzioni e sicura che un regista come giordana, sensibile a certi argomenti, avrebbe affrontato il tema con una professionalità non da poco..e ne sono uscita con un senso di fastidio incredibile..è un film che rimane sempre in superficie, che non scende in profondità, che avalla tutte le teorie stereotipate che si hanno dell'immigrazione...come il ragazzo ladro, la bambina che si prostituisce e il "salvatore" di neanche 15 anni che scusate non regge proprio...ma un bambino a quell'età puo mai avere una tale consapevolezza del fenomeno e un senso critico di quella portrtata?..per favore..non si può affrontare un tema del genere in questo modo(sottolineo la mia passione per l'argomento)...non voglio colpevolizzare giordana che credo avesse le migliori intenzioni..ma questo potere imane che hanno certi registi di arrivare ad un pubblico cosi vasto, non si può sprecare in questo modo...chi non va con un occhio critico a vedere questo film, uscirà con la convinzione che l'immigrazione sia questo e basta..e non lo è...tornate a fare film che facciano arte e basta o se volete affrontare temi cosi delicati...DOCUMENTATEVI!!!!

serenella  @  24/05/2005 18:52:58
   6 / 10
il primo tempo è buono, mentre nel secondo scade in un buonismo un po' patinato, finto, che non mi ha convinto neanche un po'. Giordana (ma è proprio lui? ho stentato a riconoscere la sua mano dietro a questo film) ha dichiarato che il suo obiettivo era di raccontare l'immigrazione vista con gli occhi di un bambino. encomiabile. ma il risultato poteva essere migliore sia in termini di credibilità della vicenda (lo spunto era buono) sia di poesia conferita all'incontro fra due ragazzi che provengono da due culture diverse. forse con dei bambini più piccoli e meno smaliziati sarebbe stato diverso.
poi, chi ha visto il film ci rifletta un attimo: alla fine del film cosa sai dei due fratelli? assolutamente nulla... non c'è un minimo di approfondimento sulla loro storia, non viene mai affrontato il dolore di chi è costretto a lasciare la propria terra. mah...
un'ultima cosa: al di là di questi appunti, che a mio avviso non sono da poco, sono uscita dal cinema con la sensazione di una stonatura, di qualcosa di grosso che mi impediva di dire "beh, tutto sommato non male". poi ho capito che in realtà ciò che mi ha turbato è il fatto che il protagonista, Sandro, non si comporta come un bambino normale: è troppo buono e santo, parla come un operatore sociale in odore di beatidudine!! ci sono alcuni punti assolutamente inverosimili (anche dal punto di vista legale)
per il resto, gli attori sono buoni, la fotografia non è niente di che.

zedsil  @  21/05/2005 10:30:59
   9 / 10
un film vero che fa riflettere.. da apprezzare il fatto che giordana avrebbe potuto farlo più commovente e srappalacrime e non lo ha fatto.. un film d' autore perchè lui è un regista talmente bravo che riesce a coinvolgere lo spettatore fino a essere parte delle gioie e delle tristezze dei personaggi stessi...
...ma come vedo sono l' unica a pensarla così qui!! Silvia

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/05/2005 20.18.36
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/05/2005 11:27:24
   5 / 10
Il cinema italiano, ancora una volta...
se l'intenzione di Giordana nasce per farci riflettere sulla dimensione umana dell'immigrazione, sulla possibilità di superare le barriere - che esistono - e comprendere i nostri limiti, ok, ma cio' non giustifica nove minuti di applausi alla proiezione di Cannes
Per diversi motivi, il film è un'occasione sprecata. Perchè (1) non se ne puo' più di un Paese che insegue blandamente un'idealismo da salotto, che ammicca, ruffiano e un po' viscido, a raccontare delle miserie altrui, in vis progressista, lavandosi la propria coscienza e mettendo in campo il Nemico da combattere, che poi è il pensiero comune. Per dirla tutta, qui non dovrebbe essere in campo l' ideologia, sopratttutto quando un'uomo di sinistra come Giordana finisce per cadere nella stessa trappola da cui tenta pateticamente di divergere.
Parametri insostenibili: si racconta una Milano de Pulentun leghisti tutto barca a vela e superficie e poi, guardacaso, due sfruttatori senza scrupoli abbozzati come grottesche caricature sono - tanto per cambiare - napoletani, si invita lo spettatore a osservare dentro il dramma di migliaia di profughi e poi si impone un nuovo pregiudizio tipo "fareste dormire a casa vostro uno di loro rischiando di essere derubati e traditi"?
Giordana stavolta ha tentato di imitare il percorso di Amelio (2), dimenticando che il regista di Lamerica ha da sempre il dono raro (che è anche il suo limite) di un forte lirismo e di una misuratezza fuori dal comune. Purtroppo, l'ultimo Giordana perde il controllo (soprattutto nella seconda parte) arrivando ad esibire pretestuosamente la ritrovata coscienza dei genitori borghesi davanti al degrado umano che è entrato per caso nella loro vita - eh già italiani brava gente - e chi ci crede più? Quanto è patetico questo tentativo di depurazione. di redenzione aprioristica come se fosse "normale" che per la paura di perdere un figlio (Moretti docet) una coppia benestante sentisse il dovere di addottare degli sconosciuti. Guardiamoci in faccia e diciamo le cose come stanno: purtroppo - e lo dico con amarezza - questa nazione è così contraddittoria (3) che è difficile liberarsi dal senso di falsità che reclamano anche le buone intenzioni. Intenzioni che quasi quasi - da uomo di sinistra - mi fanno parteggiare per il nemico "perchè si riconosce", e a questo punto paradossalmente fa meno male, a noi, la Bossi-Fini dell'ambiguo pietismo incoraggiato in questo film. Troppo comodo poi usare l'esca del ragazzino (4) come ennesima e retorica rappresentazione della presunta Purezza generazionale, soprattutto se vive costantemente nella fabbrica del padre (col tarlo ereditario di domani) e quotidianamente resta un "privilegiato".
Giordana - in uno dei suoi film meno felici - rischia di far rimpiangere in questo modo la pesantezza didascalica di "Un delitto italiano" o il reducismo della minestrina sixties dei "cento passi", a due anni dalla memorabile giostra della memoria (che in quanto tale presenta molte pecche, ma certo non l'indiscussa creatività dei personaggi). Nel suo tentativo forse mancato di voler riscrivere la storia di ieri e di oggi - come in questo caso - mette in campo un'indubbia esperienza visiva ma fallisce quando non fa altro che esibire i clichè da cui vorrebbe ad ogni costo preservarsi.
E non se ne puo' più di film che citano l'Atalante di Vigo probabilmente il film meno visto più famoso della storia del cinema (5). Davvero, la prossima volta che faro' un tuffo in una piscina, mi guardero' bene da pensare a Jean Vigo, rischierei di guastarmi la giornata.
Pero' qualcosa indubbiamente funziona: abbastanza efficace la lunga (6)sequenza acquatica di Sandro - che poi nelle intenzioni del regista è l'aplomb temporale tra il vizio di vivere e la sopravvivenza (ah Moretti)...
Decisamente credibile la comunità di accoglienza - Lager (7) che pero' guardacaso diventa una ridente combriccola di speranze appena subentrano i genitori di Sandro, ma allora è vero che i ricchi riescono nella rara impresa di "far nascere fiori dal letame" (cfr. De Andrè), magnifica la ripresa dei sotterranei della stazione di Milano, dove almeno spazio per il condizionale non c'è, un passaggio nudo e crudo intervallato dal beffardo consenso di una canzonetta popolare (Ramazzotti, ahimè). Ma non mi basta: è un vero incubo il dramma che si consuma nella barca dei profughi quando, anzichè la terra promessa, arriva la scorta dell'acqua... Diamo vita morte e sepultura (in mare) agli affamati e troviamo la forza di aprire quella porta. Osserviamo quegli sguardi affaticati e sofferenti reclamare aiuto, ma poi torniamo alle nostre meschinità. In fondo è giusto così, e non è neanche colpa nostra (ma di chi?) In fondo esistono solo ladri ******* e napoletani furfanti, con buona pace di Bossi e dei suoi peacemakers padani... Come dargli torto? Questo gratuitismo involontario mi fa pensare - come nella discussione morale tra Sandro e suo padre sulla necessità di "comprendere" - che il nostro cinema aspira a cambiare le regole senza modificare alcunchè. I buoni presunti da una parte e i cattivi redenti dall'altra. Pensiamoci, e poi torniamo ad essere noi stessi

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  18/05/2005 13:07:22
   6 / 10
boh, il film in se non sarebbe affatto male, ma canna drasticamente nel rappresentare quel mondo disperato e fuggiasco di chi non ha più nulla da perdere; e lo fa senza riuscire a far capire bene da che parte stia. Se è vero che il finale ribalta e riabilita quello che può essere un eccesso di retorica da piazza dela domenica, è anche vero che i buonismi si sprecano non poco. E' da zucchero filato la parte in cui i ricchi e imprenditori genitori vanno nel centro d'accoglienza; abbastanza insopportabile. Avrei voluto dire di più, ma sinceramente 'sto film già me lo sono dimenticato.

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/05/2005 10.13.17
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Delfina  @  18/05/2005 01:03:58
   6 / 10
Un film che si lascia guardare, soprattutto grazie al personaggio principale del ragazzino, il più indovinato ( e anche il più bravo). Per il resto, la storia sembra fatta apposta per tenere il piede in due scarpe: da una parte, mostrare quanto soffrono gli immigrati clandestini, dall'altra, dimostrare che in fondo sono solo ladri (i maschi) e prostitute (le femmine). Alcuni punti deboli e incongruenze nella sceneggiatura, per cui il ragazzino viene salvato in piena notte (mentre è quasi in fondo al mare), e poi il suo salvatore eroico si rivelerà invece uno sfruttatore, un mascalzone senza scrupoli.....

EnricoIV  @  17/05/2005 19:04:13
   5 / 10
Film noioso, e un tantino retorico.

skale85  @  16/05/2005 20:34:53
   5 / 10
mah...non credo sinceramente arrivi alla sufficienza...per carità ha bei dialoghi,sceneggiature,attori (il bambino è veramente bravo) ma la storia è banale,scontata,colpi di scena un po' tirati per i capelli...insomma un film da prima serata ma niente piu...aspettate che esca a noleggio.

Ciccio  @  16/05/2005 12:45:10
   1 / 10
giordana hai rotto. si possono dire cose interessanti anche con una commedia. solo che in italia non lo sapete fare. (non lo sapete PIU' fare)
giordana sei palloso

Invia una mail all'autore del commento fragen  @  16/05/2005 08:36:40
   7 / 10
E' un buon film, ma mi aspettavo molto di meglio....non so...specie verso il finale..
Per il resto, ottima recitazione...bella scenografia, dialoghi, etc etc...

Un film che mette in risalto le nette differenze tra due mondi....due estremità....
Un film sulle differenze, le indifferenze, e gli svantaggi.

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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