suspiria (2018) regia di Luca Guadagnino USA, Italia 2018
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suspiria (2018)

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locandina del film SUSPIRIA (2018)

Titolo Originale: SUSPIRIA (2018)

RegiaLuca Guadagnino

InterpretiDakota Johnson, Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz, Mia Goth, Jessica Harper, Sylvie Testud, Angela Winkler, Malgorzata Bela, Ingrid Caven, Lutz Ebersdorf

Durata: h 2.32
NazionalitàUSA, Italia 2018
Generehorror
Al cinema nel Gennaio 2019

•  Altri film di Luca Guadagnino

Trama del film Suspiria (2018)

Nel 1977 la ballerina americana Susie Bannion si trasferisce a Berlino per far parte della facoltosa Markos Tanz Company. Susie si perfeziona sotto la guida di Madame Blanc e stringe amicizia con Sara, con la quale condivide sospetti sulla direttrice e sull'intero istituto, dopo una serie di efferati omicidi.

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Voto Visitatori:   5,97 / 10 (80 voti)5,97Grafico
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Voti e commenti su Suspiria (2018), 80 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

looking-glass  @  08/12/2024 12:25:52
   5½ / 10
Ho apprezzato la scelta di omaggiare il classico di Dario Argento invece che farne un remake. Personalmente non mi piace la filmografia di Guadagnino ma devo riconoscere che in questo lavoro le atmosfere sono veramente potenti, esteticamente tutto funziona alla perfezione ma il film è troppo tirato per le lunghe. Secondo me andava accorciato di minimo 30 minuti, inoltre la scelta sbagliata che rovina quanto di buono costruito è il finale. Peccato perchè per lo più funziona tutto molto bene ma non riesco a perdonare QUEL finale.

zerimor  @  27/10/2024 16:32:21
   6½ / 10
Sapete una cosa? Mi aspettavo una ciofeca colossale perché si sa, quando si prendono mostri sacri per farci dei remake il risultato non è quasi mai quello sperato.
Guadagnino ci propone una sua visione di quel capolavoro di Suspiria di Dario Argento, più sanguinolenta e "corporea" rispetto alla bellezza estetica esoterica d'atmosfera dell'originale.
Forse un po' troppo longevo, specialmente nella parte centrale. Finale super splatterone e con una regia stupenda.
Buona anche la prova degli attori anche se non ho capito la scelta "curiosa" di far calare Tilda Swinton nei panni del dottor Jozef Klemperer. Interpretazione e doppiaggio non mi sono piaciuti per nulla. Stona con tutto il resto secondo me.
Molto belle pure le musiche composte dal genio di Thom Yorke (Radiohead).
Niente male anche se non paragonibile all'accellenza dell'originale.

Ps: in alcuni commenti leggo che questo non è remake. E cosa sarebbe allora? Certo che lo è dal momento che non sempre un remake è 1:1.

Goldust  @  29/08/2024 15:11:39
   5½ / 10
Non ero fan del film originale, non lo sono di questo remake: Guadagnino mette in bella copia l'artigianato di Argento, con alcune sequenze obiettivamente di forte impatto e con un cast di buon livello. Ma è una pellicola che per i miei canoni non spicca mai il volo, che non si compie. Troppo lungo poi.

Mic Hey  @  08/04/2023 02:49:42
   8½ / 10
Finalmente riesco a visionare questa "opera"senza aver mai visto l'originale!, il termine "film" suona riduttivo infatti tanto è l'impegno artistico e attenzione dedicata alla parte tecnica-registica, mi è piaciuta molto l'aria quasi "familiare" che si viene a creare nella scuola di danza.. vi sembrerà di farne parte anche voi :)eheh il film cattura subito lo spettatore (perlomeno per me) con un'atmosfera misteriosa e intrigante sebbene gli spunti "horror" in senso lato siano ridotti al minimo ma è giusto così come i migliori horror insegnano (#cough#HouseOfTheDevil#cough#) il terrore si cucina lento per servirlo nell'immancabile finale che in questo Suspiria non risparmierà proprio nessuno nè ettolitri di sangue e frattaglie varie! Qualche difetto c'è: lo svolgimento non è sempre chiarissimo e personalmente avrei tagliato il doppio e triplo finale troppo ridondanti ma non inficiano in alcun modo il valore evidente di questo Suspiria horror "artistico" meritevole di visione.
Aggiungo che ho visto recentemente un buon film molto simile.. quel "DarkHall"con C.Blanchett

Oskarsson88  @  27/01/2023 11:37:59
   5½ / 10
Indiscutibile la qualità registica di Guadagnino, la fotografia e le bellissime scene di danza e rituali esoterici, ma la rivisitazione del Suspiria argentiano all'atto pratico non mi ha preso più di tanto, e la sua deriva splatter non mi ha coinvolto. Un'occasione sprecata, un film che non mi ha dato molto, ma che aveva un ottimo potenziale.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  23/12/2022 22:54:14
   7 / 10
Come al solito Guadagnino è tecnicamente sontuoso e super ambizioso, solo che per una volta la sua ambizione e la sua tecnica sono al servizio di una sceneggiatura abbastanza solida. Continua a non convincermi appieno (in questo caso il film è veramente troppo lungo, e in più di una circostanza mi sono ritrovato a guardare l'ora), però a 'sto giro non si può negare che si tratti di un progetto riuscito. Peccato non l'abbia visto nessuno (ironia della sorte), ma era abbastanza prevedibile vista la complessità del film ed i suoi tempi dilatati.

mauro84  @  02/10/2022 00:08:44
   8 / 10
Gran serata di film, perchè son stato davvero felice di avermi recuperato questa pelliocola, remake, forse vista in modo diversa dall'originale di Dario Argento. Mi ritrovo una pellicola che man mano che le scene passano cade nel delirio totale e si fonde con la psyche.. un Incubo di grande caratura e spettacolarità come fotografia, scenografia, contrastri !! Chopou !

Tilda Swinton: tornata? bhè si prende uno dei ruoli principali della vicenda, parla "poco" ma traccia con il suo sguardo le basi di tutto ciò!
Dakota Johnson: "Diva" sta attrice emersa, finalmente si ritaglia la sua "parte", le sue scene, si immediesima e coinvolge tutto.. Mi son perso in lei ! da impazzire !
Chloe Grace Moretz: Sempre bella, brava ed fascinosa, film impegnativo, ci mette il suo, si prende il suo spazio
Mia Goth: Welcome tra le "dive", ha fascino e carismatica, è bella a modo suo. Ha una carriera davanti.. Sopra le righe !

Il regista Guadagnino, scrive e dirige uno dei migliori horror italiani, era difficile far meglio dell'originale.. forse ci riesce perchè si esalta, fa esaltare visivamente chi vede la follia, l'incubo da svegli. Il delirio che si crea man mano lo trasmette sulle stesse scene e anche la scena dell'apoteosi della Suspiria, credo che quella valga come il balletto.. valga il film !! Grandioso !!

Uno dei migliori film Italiani! Consigliato !!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  25/04/2022 19:19:34
   8 / 10
Molto diverso dal capolavoro di Argento, per storia e soprattutto per messa in scena, meno "magico" e più "carnale"; se in quello di Darione Argento era in particolare l'atmosfera ad impressionare, qui la violenza è più visiva e concreta. La scelta di Guadagnino di non farne un anonimo remake, complice anche il talento del regista, paga su tutta la linea perchè il suo "Suspiria" entra di diritto nella ristretta cerchia degli horror degli ultimi anni che valgono veramente la pena di essere visti. Guadagnino gioca bene con due peculiarità apparentemente in contrasto tra loro: la violenza di alcune sequenze e la contemporanea e costante eleganza visiva. Allo stesso modo sono eleganti le evocative musiche di Tom Yorke, che si discostano dall'aggressiva ed insuperabile colonna sonora dei Goblins ma non la fanno rimpiangere più di tanto.

Piccolo cammeo anche per Jessica Harper.

maxi82  @  20/02/2022 21:38:51
   6 / 10
Dell'originale c'è poco e niente,non e un proprio remake...ci sono i pro e i contro,cose ben realizzate altre meno..si lascia vedere per carità,la scena finale e ottima così come le varie interpretazioni dei protagonisti...troppo però e la durata ed e a tratti noioso,promuovo la volontà di farne un film a se ma non e del tutto entusiasmante

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  02/02/2022 17:21:40
   8 / 10
Sicuramente non siamo ai livelli di Argento, ma questo remake nel complesso mi ha sorpreso positivamente. Considerate le premesse e i nomi che si facevano a inizio anni 2010, ci è andata anche bene che a dirigerlo sia stato Guadagnino. Ricordo che l'idea di fare questo remake esisteva già da diversi anni, e circolavano nomi non proprio promettenti. Peraltro, la trama dell'originale (come buona parte dei film di Argento, del resto) non era nemmeno particolarmente complessa, per cui non capivo la necessità di volerne fare un remake a tutti i costi. Parlando di questo, Guadagnino riesce a mettere in scena una buona sceneggiatura con una regia molto curata, e ottimi attori che la supportano, inclusa Tilda Swinton che qui interpreta più di un ruolo. Qualcosa non mi ha convinto ma nel complesso ho decisamente apprezzato questo "Suspiria", nonostante generalmente non ami i remake.

alex94  @  11/10/2021 22:41:51
   5½ / 10
Guadagnino è sicuramente da lodare per l'impegno,in quanto non si limita a realizzare un remake fotocopia del classico argentiano ma lo rielabora e lo reinterpreta in modo personale.
Purtroppo però dopo un inizio intrigante ,la tensione viene a mancare,non riesce praticamente mai a coinvolgere e si segue stancamente fino ad un finale sanguinoso ma che non convince troppo.
Non aiutano neanche alcune sottotrame,francamente piuttosto inutili che non fanno altro che appesantire la visione.
Esteticamente piuttosto elegante,presenta un ottima fotografia cupa ( completamente opposta a quella dell'opera originale),una regia solida e delle musiche che fanno la loro porca figura.
Cast in forma con una Swinton mattatrice.
Un lavoro ambizioso e da non disprezzare,su di me però non ha fatto presa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  29/01/2021 23:06:40
   7½ / 10
Sorpreso in parte, sapevo a cosa andavo incontro, e sapevo quanto avrei potuto mal digerire, un opera che si basa su uno dei miei film horror preferiti, Suspiria di Argento.
Una visone che mi ha lasciato con sentimenti contrastanti, nel senso che ho trovato degli elementi che mi sono piaciuti molto ed altri che non mi sono piaciuti per niente.Di positivo sicuramente la scelta ed il modo con cui Guadagnino e David Kajganich(sceneggiatore) sono andati ad approcciare la storia, distaccandosi dalle atmosfere dell'originale e creandone di nuove efficacemente.
Il film passa dall'horror psicologico al body horror, fino a toccare lo splatter con un potenza visiva devo dire notevole. Vengono abbandonati i cromatismi del film di Argento puntando ad una fotografia cupa, che lavora più sul taglio di luce, fino ad una ben precisa scelta cromatica sul finale.
Lo definirei anche un film femmina, dove l'uomo è vecchio e la ricorda, la cerca, l'spetta.
Se dal lato della messa in scena abbiamo sicuramente una pellicola notevole, a mio avviso si perde un po' nella soluzione dell'intreccio che assume parti oscure e poco chiare, così come non ho apprezzato a pieno il sesto atto per problemi soggettivi di stile e genere.
Avvalendosi di un cast di comprimarie, tutte donne, riesce a donare alla pellicola la delicatezza e al contempo lo sguardo truce che si genera dalla lotta per primeggiare o dall'unione mentale di due o più donne. Dakota Johnson è bravissima nel ruolo della novella allieva Susie Bannion, possiede il candore e l'ingenuità necessaria al ruolo, ma anche il resto del cast è di ottimo livello, Tilda Swinton poi, merita un capitolo a parte, incantevole e bravissima nella recitazione.
Un film che inquieta, la suspence si fa sentire e le atmosfere sono ottime grazie alla notevole messa in scena. Discutibile il trattamento, dovuto probabilmente al nome troppo grande che si porta dietro, ma in definitiva un film riuscito, con delle musiche bellissime ed ipnotiche.

Alpagueur  @  11/12/2020 20:14:35
   5½ / 10
Ancora saluti dall'oscurità. Ha perfettamente senso se ci pensi. Dopo tre progetti artistici di prestigio ("Io sono l'amore", "A bigger splash", "Chiamami col tuo nome"), il regista italiano candidato all'Oscar Luca Guadagnino decide di lasciare sventolare la sua bandiera bizzarra. E quale modo migliore che rendere omaggio al classico cult surreale del 1977 del suo connazionale Dario Argento che presentava una tavolozza di colori accecante, angoli di ripresa ottusi e abbastanza schlock-horror (in senso buono) da rimanere un film di mezzanotte preferito per più di 40 anni? Anche se entrambi i film sono pazzi, non possiamo fare a meno di pensare che un regista del calibro di Guadagnino avrebbe dovuto fare di meglio. Dakota Johnson ("50 sfumature di grigio/nero/rosso"...manca qualche colore all'appello?) interpreta Susie, una ballerina autodidatta dagli occhi bamboleschi cresciuta nell'Ohio dai suoi genitori mennoniti. Seguendo il suo sogno, si presenta per un'audizione alla 'Markos Dance Company' di Berlino, rinomata in tutto il mondo. Il film è ambientato nel 1977 (lo stesso anno in cui è uscito l'originale) e Susie impressiona sufficientemente la direttrice della compagnia Madame Blanc (Tilda Swinton) da essere invitata a partecipare. Un intertitolo ci informa che stiamo per intraprendere "Sei atti e un epilogo ambientati nella Berlino divisa". Avrebbe dovuto aggiungere anche il runtime di due ore e mezza (sembrava più lungo). Per quelli di noi che pagherebbero per guardare Tilda Swinton in qualsiasi ruolo, questo film offre un valore bonus. L'attrice di enorme talento che si è scomposta in numerosi personaggi nel corso degli anni, interpreta altri due ruoli qui, mascherata da un trucco pesante in entrambi. Il compromesso è che la signora Johnson è la protagonista, quindi non solo siamo soggetti ai limiti della sua recitazione, ma anche agli inganni della telecamera quando si tratta delle sue scene di danza. Una folta pettinatura rossa le nasconde il viso durante le sequenze di danza più impegnative dal punto di vista fisico...pensiamo al Cugino Itt della famiglia Addams! Un cast quasi interamente femminile presenta alcune scelte interessanti provenienti da confini generazionali e geografici. Angela Winkler (miss Tanner) e Ingrid Caven (miss Vendegast) sono da tempo volti noti sul grande schermo, e Mia Goth (Sara Simms) e Chloe Grace Moretz (Patricia Hingle) sono ottime scelte per i membri più giovani della compagnia. Come bonus aggiuntivo, Jessica Harper appare in un segmento verso la fine (nei panni della moglie dello psichiatra Josef Kemplerer, Anke Meier). La signora Harper ha interpretato il ruolo principale di Susy Benner nell'originale del 1977 di Dario Argento. Altri confronti divertenti tra i due film sono la colonna sonora originale di Claudio Simonetti (Goblin) rispetto alla colonna sonora aggiornata (e più serena) di Thom Yorke dei Radiohead, e la tavolozza di colori tenui scelta da Guadagnino e dal direttore della fotografia Sayombhu Mukdeeprom per questa versione aggiornata. La ragione per cui c'è un posto vacante nella compagnia per Susie è che Patricia (Chloe Grace Moretz) è scomparsa dopo aver scaricato la sua teoria della "congrega delle streghe" su un anziano psichiatra, il Dr. Josef Klemperer. Il dottor Klemperer (interpretato dall'attore di Monaco di Baviera Lutz Ebersdorf...o forse dalla stessa camaleontica attrice scozzese Tilda Swinton pesantemente truccata? divertitevi a scoprirlo), inizialmente pensa che l'isterica Patricia sia delusa e preferirebbe crogiolarsi nel suo dolore per la perdita della sua amata moglie Anke, scomparsa dalla Seconda Guerra Mondiale. Quando Susie ottiene il ruolo della ballerina protagonista in quella che sarà la performance finale della compagnia del suo pezzo di danza più famoso (il Volk), otteniamo la migliore sequenza del film e uno dei pochi momenti WTF. Uno studio di danza tutto specchiato è il luogo di una violenza inspiegabile e un fantastico montaggio ci spara avanti e indietro tra arte e caos. È difficile da guardare ma estremamente ben fatto. Sfortunatamente, i momenti davvero bizzarri e orribili sono troppo rari. In effetti, alcuni segmenti risultano involontariamente divertenti, il che non è una buona cosa per un film horror. La danza primordiale non sembra mai sensuale, il finale del bagno di sangue è troppo esagerato e il sottinteso politico con il gruppo terroristico di estrema sinistra Baader-Meinhof (RAF) non sembra mai adattarsi ad una storia di streghe (ma forse questa è la versione 2.0 di internet della classica strega brutta col volto deforme e le mani pelose dotate di lunghissimi artigli come quella del film di Argento? Più moderna, bella, disinibita, giovanile....nel caso è davvero venuta male, molto male). Durante la visione, mi sono venuti in mente alcuni film: "Il cigno nero", "The wicker man", "Madre!" e "Rosemary's' baby", anche se questo non raggiunge il livello di nessuno di questi (figuriamoci quello di "Suspiria" originale). Qualcuno ha detto che se ti era piaciuto "Shining" avresti potuto amare questo film: mi è discretamente piaciuto "Shining", ma ho trovato "Suspiria" noioso, pretenzioso, troppo lungo e privo di una narrazione forte. Per realizzare un film horror efficace di 152 minuti sarebbe stata necessaria una sceneggiatura forte e un grande regista/montatore e "Suspiria" di Guadagnino è purtroppo carente in queste aree. Quasi tutti i film recenti potrebbero richiedere la rimozione di circa trenta minuti e questo "Suspiria" non ha il contenuto per più di 90 minuti, ma qui abbiamo registi che soffrono dell'illusione di essere Stanley Kubrick ma sono più vicini a Edward D. Wood jr. con un budget elevato. Le uniche due cose che mi hanno impressionato in questa specie di rivisitazione post-moderna del classico di Argento sono state il trucco di Tilda Swinton (bravo Lorenzo Tamburini) e la sequenza del balletto truculento di Elena Fokina (Olga) in parallelo a quello della protagonista Susie, ma un buon trucco e una inquietante sequenza musicata non compensano la moltitudine di carenze di questo film. Specialmente se nel finale deraglia paurosamente fino a sfiorare il ridicolo con quella orribile messa in scena di gruppo e l'accanimento della macchina da presa nel volerci mostrare tutti i dettagli fisici. Ecco proprio questo finale mi ha fatto ripensare, dato che siamo in tema di streghe, a quello di The Blair Witch Project del 1999, di Eduardo Sanchez, come quel film sia riuscito, con la sua pochezza di budget e di attori (e di sangue), a infondermi una sensazione di paura e di inquietudine come pochi altri, lontana anni luce dalle streghe di questo film...li la strega la respiravo proprio, la percepivo (pur senza vederla mai), era una presenza costante e opprimente e che solo alla fine si scatena con lo stalking nella baita su Mike e Heather, questa è la cosa che deve far riflettere. Lo stesso Argento, intelligentemente, non si è spinto troppo nel mostrare i dettagli fisici di Helena Markos, se non nella famosa scena delle palle del pavone che rotolano sul pavimento fino al letto di Helena e del suo skyline in controluce. Ma sono stati pochi secondi. E che anche li stavano per diventare 'troppi'...Ma qui, a prescindere, non funziona proprio l'esteriorità delle streghe (regina o meno), somigliano molto a quelle della Terza madre (Mater lacrimarum) di Argento, vanno in giro, si divertono, mangiano assieme nei locali, sembrano troppo distratte e preoccupate dalla politica, con l'onnipresente telegiornale che ci ricorda gli avvenimenti di cronaca che si stanno susseguendo a Berlino e che fanno i conti con la storia tedesca di quegli anni (in realtà più che a Berlino negli anni '70 sembra di stare a Cracovia nel ghetto nei primi anni '40). Spostarsi da Friburgo alla Germania Est forse non è stata una buona idea...con tutti quegli attentati della RAF e la cortina di ferro, troppe, troppe distrazioni. Un film che sembra avere tutto, ma non abbastanza, e che con questa sua pochezza non fa altro che rivalutare alla grande il film di Dario Argento (se mai ce ne fosse stato bisogno, a distanza di oltre 40 anni!), incastrandolo sempre più saldamente tra i 3 migliori horror 'puri' della storia del cinema insieme ad "Halloween: la notte delle streghe" di John Carpenter e (forse) "Non aprite quella porta" di Tobe Hooper.

biagio82  @  06/09/2020 16:01:15
   8½ / 10
questo è un remake fatto come si deve!
Guadagnino prende il classico film di Argento, ma ne piega la storia alla sua poetica e stile registico e discostandosene sapientemente nella parte finale.
l'inquietudine non manca, così come le scene splendidamente realizzate, le coreografie del ballo, o quelle splatter nel finale.
i concetti aggiunti poi sono efficaci ed aumentano il realismo della viceda, come le sommosse di berlino negli anni 70, o le lotte politiche nel clan delle streghe.
realismo aumentato anche della scelta della fotografia più naturale rispetto ai toni accesi che scelse argento.
aggiungiamoci poi un cast di tutto rispetto, Tilda Swinton è una garanzia, la moretz è brava ma per me la vera rivelazione è stata Dakota Johnson, davvero perfetta nella parte.
aggiungiamo una stupenda colonna sonora ed abbiamo un film che davvero può rivaleggiare col classico, ma che forze (e per me è una certezza) può addirittura superarlo.
questo è uno dei migliori film degli ultimi anni, da vedere assolutamente

DarkRareMirko  @  06/09/2020 00:20:18
   8½ / 10
Buono e scorrevole, ambizioso e d'atmosfera, per certi versi prosegue il discorso di Argento, per altri se ne discosta, donando al tutto più contorno storico e d'ambiente.

Buon cast, belle scene, un pò di manierismo.

L'originale gli è superiore almeno visivamente, ma non è facile intrattenere così per quasi 150 minuti; non male.

Guadagnino si riconferma artista dotato.

rank  @  02/09/2020 00:37:10
   8½ / 10
Bellissimo. Guadagnino ha dato una nuova versione alla storia di Argento, con cui ha in comune solo la base, rendendola personale e profonda a modo suo. E senza nulla togliere ad Argento. Sono due film diversi, con intenzioni differenti, entrambe emanazioni della personalità dei rispettivi registi. Questo di Guadagnino è un film molto complesso, e chi vi si approccia aspettandosi una fotocopia moderna del classico, o anche soltanto una pellicola horror, rimarrà deluso. Per tutti gli altri, un film che seduce e riesce a spiazzare. Ricostruzione degli anni 70, l'attenzione sulla danza (stranamente assente nella versione di Argento), recitazione, regia, tutto ottimo.

TheMetalGod  @  10/07/2020 20:56:16
   2 / 10
Ma no, è assolutamente orribile, un guazzabuglio di idee, forse alcune valide, ma che non raccontano nulla. un film pesantissimo, lento, con alcune scene lunghe fino al parossismo e un finale quasi tragicomico; e lasciamo perdere, poi, il senso di definirlo remake: cioè, un film che non ha praticamente nulla da spartire con l'originale, tutto diverso, potrebbe essere una mossa commerciale? Mah!!!

Scuderia2  @  22/04/2020 08:50:19
   8 / 10
Audizione: rapido movimento di macchina e primo passo di danza che fende
l'aria e si intuisce che il danzare sarà predominante nel creare tensione.
Cosa che si conferma alla prima prova in classe, con un montaggio incrociato tra coreagrafia performante e ortopedia allo specchio di rara e sconvolgente bellezza.
E, da quel momento, ogniqualvolta vedrai e sentirai Susie pestare i piedi su quel parquet e sibilare e sospirare, avrai sempre timore che possa succedere qualcosa di malato.
E anche se non succede, è il lasciartelo temere la magia.
Questo film segna il secondo appello nel corso di educazione artistica chiamato Suspiria.
Dopo le lezioni di colore di Argento, le proiezioni geometriche di Guadagnino: un'architettonica di pavimenti e pattern, di superfici e spazio.
Niente più colori pop, solo tinte fredde e un po' di rosso nei capelli, nelle corde e alla fine (tanto, alla fine).
Guadagnino usa la macchina da presa come un goniometro e disegna un progetto che ti strega.
Per me è si.

Manticora  @  13/04/2020 10:51:02
   7 / 10
Luca Guadagnino è sicuramente un regista capace, nella messa in scena e nella scelta e direzione degli attori un pò meno forse nella costruzione delle storie che filma, non sempre è evidente ma qui invece a tratti è lampante. Il non-remake di Suspiria è subito balzato all'attenzione della critica, mentre il pubblico non lo ha particolarmente amato, anzi praticamente lo ha ignorato. Con questo non voglio dire che è un brutto film ma che probabilmente Guadagnino non ha saputo centrare le tematiche che sono presenti nella pellicola, molta carne al fuoco ma con una resa narrativa che a voler essere buoni a tratti lascia un pò perplessi. Chiariamo un punto, il film originale di Argento è fortemente sopravvalutato, l'ho visto diverse volte e non è che mi abbia colpito più di tanto, l'idea delle streghe nella scuola era interessante, ma alla fine la fissazione per la morte seriale prevale sulla narrativa di Argento, creando una pellicola che non spaventa ma soprattutto racconta quasi la stessa storia dei suoi film passati e successivi, la morte è femmina.
Qui Guadagnino parte da una trama che coinvolge, anche se sullo sfondo la realtà della Germania degli anni 70, con il terrorismo e la banda Bander Mainof che occupano le cronache. Seguendo poi Patricia, una ragazza della scuola di danza che ha scoperto che le donne che gestiscono la scuola non sono altro che una comunità di streghe che cercano giovani ragazze, per poi sacrificarle SEMBRA alle madri.
Dico sembra perchè per ben due ore Guadagnino fà avanti e indietro dalla scuola, fuori dalla scuola, seguendo poi il dottore Kemperer, frammenti di passato, il presente, la cronaca anche se tutto poi avviene all'interno della scuola di danza.
Passiamo alle note positive, senza ombra di dubbio Tilda Swinton mantiene per quasi tutta la durata della storia (due ore e mezza) la suspence e la tensione oltre che all'ambiguità sulle sue esperte spalle. Facendosi letteralmente in tre, così da occupare quasi ogni scena. Anche Dakota Johnson esplosa con cinquanta sfumature di ***** dimostra che non è soltanto una cometa effimera, la ragazza, nei panni di Susie interpreta un personaggio a tratti indifeso, a tratti conturbante, sessualmente ambiguo ma pregno di un magnetismo che cattura l'attenzione degli altri. Ma soprattutto

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
I sei atti con epilogo portano la storia in una direzione sicuramente inedita, la danza come mezzo per invocare le madri ma soprattutto sembra NUTRIRLE CON L'ENERGIA DELLE PRESCELTE è anche questo qualcosa di inedito . Il sabba finale è un orgia di danza, follia e sangue, ma aimè si regge su di un equilibrio precario

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Insomma una conclusione comunque interessante, neanche tanto scontata per la verità, il problema è nella durata del film (due ore e mezza) e il fatto che alcune situazioni potevano essere raccontate meglio. Rimane comunque un film godibile, che fa della danza e della messa in scena i suoi punti di forza, oltre ad ovviamente le interpretazioni della Swinton e della Johnson.

Thorondir  @  01/03/2020 15:09:06
   8 / 10
Nel riprendere (e citare) il film di Argento, Guadagnino svicola dal semplice remake per creare un film estremamente personale. E questo è un bene e segnala una buona dose di coraggio. Il connubio che si crea a livello soprattutto visivo e registico è a tratti straordinario, con scelte di fotografie e registiche che sfociano in sequenze di potenza assoluta (come quella a montaggio alternato del ballo di Susy e della distruzione fisica dell'altra ballerina). Questa storia di "stregoneria" si intreccia a risvolti politici e storici e finisce per raccontarci, attraverso simbolismi intrecciati, citazioni e una sceneggiatura che viva al criptico, una sorta di fallimento femminile, che secondo me velatamente distrugge un po' il mito della donna invincibile. Ma il film è aperto a molteplici interpretazioni e al di là del messaggio complessivo il film è immergersi in un caleidoscopio di suoni, colori, sensazioni che non ho problemi a definire Cinema con la c maiuscola.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  27/02/2020 15:30:33
   5½ / 10
Non è certo un remake, ed è evidente, è più una citazione, un omaggio al cinema di Argento. E Guadagnino pesca, proprio da Argento, pregi e difetti: film tecnicamente molto buono, visivamente accattivante ma debole nella scrittura, con una storiella banale che si trascina per una durata spropositata. Nel complesso, ha il sapore di un'occasione mancata.

TheLegend  @  24/02/2020 22:30:40
   4 / 10
Inguardabile nonostante tecnicamente valido.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/02/2020 09:22:29
   6 / 10
Nessun remake, più una rielaborazione in chiave intellettuale del capolavoro Argentiano. Guadagnino prende importanti distanze dal materiale originario: offre esercizi di stile e virtuosismi a iosa, conferma le sue straordinarie capacità dietro la mdp ma perde di vista il senso di fiaba nera e crudele che ammantava l' originale.
L' approccio più realistico con riferimenti sociali, politici e storici non giova affatto, si perde la chiave di lettura orrorifica e le poche sequenze inquietanti vengono diluite in un incedere troppo incline a deviazioni narrative francamente poco utili. Anche la figura delle streghe viene quasi prosciugata dalla sua carica esoterica, lasciando spazio a qualcosa di più concreto e quindi meno misterioso ed inquietante.
Il cast dimenticabile ma ben diretto ha in Tilda Swinton la sua punta di diamante, mentre risulta ottimo l'uso del colore come lo studio delle scenografie tra cui spiccano quelle dell' abbandonato hotel varesino del "Campo dei fiori". Alcune sequenze convincono senza dubbio (ottima la scena del sabba), come alcune idee (in primis l' idea di legare indissolubilmente la danza ai rituali), manca però quell'aura inquieta e quell'alone tenebroso che hanno permesso a "Suspiria" del Darione nazionale di assurgere a pietra miliare dell' horror.
Quindi tanta forma ma poca sostanza, potrebbe piacere a chi apprezza certo cinema d' autore a patto di non conoscere o ricordare male l'originale.

barebone  @  07/01/2020 19:51:14
   4 / 10
Tentativo miseramente fallito di rivisitare un grande classico del filone horror "commerciale" trasformandolo in un prodotto d'autore di alto livello. Il risultato è un film lento, strampalato e dalle atmosfere grigie; in cui tutto ciò che avrebbe dovuto essere stiloso risulta semplicemente brutto e tutto quanto riveduto e corretto resta gravemente al di sotto del prodotto originale.

In pratica, una specie di "Corazzata Potemkin" in versione horror.

Inguardabile.

antoeboli  @  28/09/2019 00:12:49
   6½ / 10
Dove da una parte si vede una produzione importante con un cast di pregio,e una tecnica lodevole e raffinata,dall altra ci sta un Guadagnino che cerca di riempire la sceneggiatura tirando fuori notizie storiche e fatti di cronaca di una germania divisa in est e ovest.
Una tecnica elegante,sfarzosa e una fotografia eccezionale fanno da contorno a quello che è piu una reintepretazione del film del mitico Darione.
Peccato solo che si tratti di un film riuscito a metà,dove negli ultimi 30 minuti il film si va a perdere facendo finire lo spettatore in una mare di situazioni assurde dove per capire qualcosa sono dovuto ricorrere al buon wikipedia.
Così come la presenza di Chloe moritz credo sia uno degli sprechi piu grandi della storia del cinema(vedi spoiler),considerando il valore dell attrice.
Di pregio invece la colonna sonora che però dista km da quella dei Goblin,perchè non ha nulla di inquietante,cosi come le sequenze davvero horror sono pochine ma ben assestate.

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DankoCardi  @  07/09/2019 13:32:06
   5 / 10
Domanda: chi aveva bisogno del remake di uno dei più grandi e perfetti film horror di tutti i tempi?
Risposta: i produttori ed il regista che ci hanno speculato sopra, non certo il pubblico!
In verità Luca Guadagnino, per mascherare la commercialata a cui prende parte infarcisce la pellicola di giochi di regia e di virtuosismi tecnici commettendo però l'errore di rendere troppo d'autore una storia che non aveva bisogno di esserlo. Questo si denota anche nei dialoghi che spesso risultano troppo pomposi e non fanno altro che appesantire un film che con le sue 2 ore e mezza a volte, per fortuna non sempre, diventa proprio quello che si teme: un indigesto pappone! Le citazioni all'originale di Argento, che avrebbero anche potuto essere interessanti, muoiono sul nascere, la sceneggiatura mette troppa carne al fuoco: è un susseguirsi di eventi senza senso, di scene prive di logica e di avvenimenti che poi non vengono spiegati creando in sostanza solo una gran confusione. Si vuole inserire una componente politica (i terroristi nella Germania di fine anni '70) che non centra assolutamente nulla con l'economia della storia e troppo spazio viene dato alla figura dell'anziano dottore psicologo che alla fine risulta sostanzialmente inutile...forse messo solo per giustificare il cameo della rediviva Jessica Harper. Poi capisco che negli anni '70 si poteva fumare ovunque ma sinceramente ho trovato ridicolo far vedere le protagoniste sempre con la sigaretta in bocca. Ritmo, suspance ed orrore latitano e anche la colonna sonora non lascia il segno. Ed ora arriviamo al finale: un insensato coacervo di effettacci splatter quasi del tutto fini a se stessi che anzichè chiarire qualcosa della vicenda rendendo il tutto ancora più pasticciato...e avrebbe dovuto essere la parte migliore dell'opera! C'è solo una scena degna di nota-che spiego nello spoiler- Questa, insieme ad una splendida fotografia ed alla sempre eccezionale Tilda Swinton sono le uniche cose che mi impediscono di dargli un voto più basso.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/09/2019 15:53:08
   4 / 10
Film brutto.
La sceneggiatura è la parte più scadente. non decolla mai.
Troppo lento e noioso.
Risulta un pasticcio che poco o nulla ha a che fare con l'originale di Dario Argento.

jek93  @  26/08/2019 10:09:56
   7 / 10
Ottima la regia (nonostante alcune scelte discutibili), impressionante la fotografia e la scenografia, un pò meno la trama.....

Noodles71  @  24/08/2019 13:51:34
   5 / 10
Si parlava di questo remake da anni ed ero molto ansioso di vederlo. Quando vidi il film di Argento ero adolescente e ricordo che la notte non ero riuscito a dormire, sudavo e immaginavo di vedere nel buio della camera quei due occhi gialli e sentire il respiro ossessionante di Helena Markos... Suspiria di Guadagnino non è assolutamente un remake, solamente i nomi delle protagoniste e delle "streghe" sono gli stessi, non è un horror, come scritto da altri è un omaggio al film originale del 1977 che secondo mio modesto parere era evitabile.... Una delusione perchè mi aspettavo di vedere una fedele ricostruzione con effetti speciali migliorati che mi avessero ricreato quel puro terrore di anni fa... Neanche il respiro di Suspiria... Insufficente

addicted  @  12/06/2019 23:46:24
   2 / 10
Le unicche cose da salvare di questa sbagliata reinterpretazione del capolavoro di Dario Argento sono una sola scenza e Tilda Swinton. Lei è un'attrice magnifica, che da sola riempie l'inquadratura ed emana un magnetismo animale irresistibile.
Ma questo è merito suo, certo non dì Guadagnino, che sbaglia praticamente tutto.
Argento aveva messo in scena una fiaba ancestrale, per questo potentissima. Guadagnino per non ripercorrere quella strada azzera il fiabesco e impone alla storia un sottotesto storico e politico. Solo che non ha le doti di scrittura per gestire la materia e deraglia miseramente. L'unica buona idea sarebbe quella della danza come rituale magico, ma per farla sbocciare serviva una mano ben più sicura e quindi le scene di ballo si perdono, implodono, non coinvolgono.
E poi il finale... semplicemente imbarazzante. Non ci sono altre parole. Cosa ci vuole dire? Non si capisce il senso dell'operazione. Velleitario e claudicante. Bocciato.
Unica scena decente: la morte nella sala degli specchi. Ma una sola scena e Tilda Swinton non bastano a salvare un film sbagliato.

floyd80  @  29/05/2019 18:38:38
   5 / 10
Purtroppo anche se preso come film a se stante non funziona.
Sembra che il regista voglia continuamente citare i film di genere degli anni settanta, soprattutto con le inquadrature e cercando invece nella sceneggiatura una storia che possa appassionare e spaventare lo spettatore. Purtroppo però la pellicola risulta piatta all'inverosimile, con personaggi appena accennati, ci sono degli attori che "fanno cose" senza alcuna logica e senza alcuna anima, maledetta o benedetta che sia.
Insomma il classico film d'autore che però non riesce a trasmettere niente.

ferzbox  @  15/05/2019 19:11:29
   5½ / 10
Non volevo vederlo, ma ho pure pensato che sarebbe stato un errore avere dei pregiudizi su qualcosa che non si è mai visto; quindi alla fine(insieme ad altri 2 amici) ci siamo fatti coraggio e abbiamo deciso di rischiare.
Ovviamente la paura a cui mi riferisco non è quella che poteva suscitare il film, ma quella di vedere infangata l'opera originale(nonchè a mio giudizio insuperabile) di Dario Argento.
Sia ben chiaro; per quanto mi riguarda "suspiria" non aveva bisogno di alcun remake; ne ora ne mai, ma sfortunatamente viviamo in un epoca dove il business e la strumentalizzazione di qualsiasi cosa possa trarre guadagno è all'ordine del giorno; ragion per cui non mi sono nemmeno stupito di vedere "Amazon" come casa produttrice(uno dei momenti più terrificanti del film....vedere quel logo appena si preme "Play").
Allora....dopo 5 minuti o poco più ho subito pensato che il confronto con l'originale non aveva alcun senso, considerato che la pellicola fa subito capire allo spettatore che non si tratta di un "copia e incolla" moderno, ma semplicemente di una rivisitazione della storia originale, dove rimangono uguali alcuni personaggi e lo scheletro narrativo, ma dall'identità completamente differente; lontana anni luce dal cinema crudo e sanguinoso della filmografia italiana anni 70.
Questa scoperta è stata paradossalmente positiva; ho cominciato a pensare che forse(dal momento che l'originale non era contemplato) potevo giudicare l'opera senza fare troppi confronti, concentrandomi sul nuovo messaggio o sulla nuova chiave di lettura.....e aggiugerei anche "meno male"....
Vi dirò, per certi aspetti il film non mi stava dispiacendo; le streghe erano viste sotto un profilo più psicologico ed esoterico, associando il concetto della danza a qualcosa che è sempre appartenuto al loro mondo(e chi si scorda i loro balli intorno al fuoco nei racconti di folklore); considerazione che il film di Dario Argento non mi aveva mai fatto fare; e questo era un concetto interessante.
Altra caratteristica che mi ha colpito positivamente è stata la variante utilizzata per mostrare la cattiveria delle streghe, rispetto alla violenza più cruda di Argento(il primo omicidio di questo remake era veramente, ma veramente figo...e non c'era una goccia di sangue).....
Insomma, c'erano aspetti parecchio interessanti che mi stavano quasi spingendo a dire che il film non era poi così male, nonostante alcune sbavature e parti troppo autoriali e inutili(e sempre senza tener conto dell'originale).
Dopodichè iniza la seconda parte che non fa altro che allungare la brodaglia rendendo il film troppo prolisso e pesante, con situazioni inutili e totalmente fuori contesto, fino ad un finale che fa cascare le braccia; confusionario, inutilmente moralista; inutilmente teatrale e inutilmente e basta......
Poi magari ci si potrebbero fare mille considerazioni, perchè non proprio tutto è da buttare, e alcune cose possono dare origine a delle considerazioni per eventuali messaggi nascosti tra le righe.....ma alla fine a me è saputo troppo VOLUTAMENTE articolato e ridondante.....a sto punto, se volete vedere qualcosa che crei un alternativa a "Suspiria" di Argento è molto meglio "Masks" di Andreas Marschalls.....
Pensavo peggio, ma il film non si è allontanato più di tanto da quello che pensavo; potevamo tranquillamente farne a meno.....

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Ultima risposta 18/05/2019 17.45.01
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Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  13/05/2019 19:00:25
   6 / 10
Alcune cose interessanti, alcune cose ridicole, alcune incomprensibili..... cos'è questo film... un omaggio?, un remake?, un progetto sperimentale senza troppi esperimenti? Pare uno sforzo a fare qualcosa di diverso ma senza troppa convinzione o capacità.... ma quello che manca in questo film.... è la magia e il mistero,.... aspetti fondamentali nel capolavoro di Argento... non voglio bocciarlo... ma non è un film riuscito, a mio parere....

Leonardo76  @  12/05/2019 09:41:35
   4 / 10
Sembra un brutto miscuglio di "La talpa" e "Le streghe di Salem".
Troppe attici famose, troppo intellettualismo, su 150 minuti non regala un'emozione che sia una, bisogna che i registi italiani inizino a drogarsi come ai vecchi tempi.

ValeGo  @  27/04/2019 18:23:31
   5 / 10
Elementi a sfavore: titolo che fa presumere un remake, e non lo è; genere che si definisce horror, e non lo è; trama che avrebbe avuto tutti gli ingredienti per suscitare tensione e inquietudine nello spettatore, e non lo fa. Anzi, via via che il film va avanti ti chiedi quando arriverà il culmine. E arriva, ma in modo inaspettato e del tutto fuori luogo. Ho letto dei commenti in cui si cita Lynch...ma non scherziamo. Basta una scena di un film di Lynch per provare angoscia senza budella di fuori o vecchie raggrinzite nude. Qui in 2 ore e passa di film non si prova la minima inquietudine, sarà la totale inespressività di Dakota , sarà che alla fine degenera in un non senso, sarà che suscitare paura è un'arte per pochi...Elementi a favore: le interpretazioni delle attrici, soprattutto Tilda Swinton.

BlueBlaster  @  24/04/2019 17:12:38
   3 / 10
Terribile remake che con il film di Dario ha davvero poco a che spartire!
Oltremodo lento e tecnicamente ostentato, l'osannata colonna sonora fa rimpiangere i Goblin, recitato in modo teatrale.
Uniche note positive la fotografia e le scenografia...
Una inutile palla senza fine ed il voto è così cattivo per due motivi: prima cosa ho visto tipo 20 volte il vero "Suspiria" e mi piace assai, seconda cosa è che attendevo con ansia di vedere questo remake e la delusione è stata scottante!

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Ultima risposta 08/04/2023 10.22.56
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Scanlon  @  24/04/2019 01:49:53
   4½ / 10
Voto basso e giustificato per aver "rubato" un titolo celeberrimo, per aver vantato una parentela nobile con un must dell'Horror mondiale e per averne infine tratto un'opera scialba, pomposa e furbescamente spacciata per colta rivisitazione.

C'è da chiedersi infatti: che senso ha fare nelle intenzioni un remake di Suspiria per poi tentare in ogni modo di smarcarsi dal soggetto originale ? Eh, che senso ha Guadagnino ? Tanto valeva fare un altro film semplicemente ispirato a, conferendogli poi un titolo diverso. E occhio, perché nei titoli di apertura possiamo leggere "tratto dalla sceneggiatura di Dario Argento e Daria Nicolodi" e non "liberamente tratto da". Sembro ovvio, date le premesse, non potersi dunque tirare indietro dal fare un paragone.

Che cosa rappresenta questo lavoro ?

Lo stravolgimento di un capolavoro perfetto che viene cannibalizzato dalla presunzione di un regista avvezzo alla griffe autoriale e che con i suoi accorgimenti riconferma quello sciocco pregiudizio radical chic secondo cui, l'horror sacrificato alla sola paura e tensione è un genere bassolocato che per nulla esalta l'intelligenza di chi lo confeziona ! E allora ecco che Guadagnino e company impolpano la storia di sottotrame inutili che frammentano l'unità narrativa del racconto, di inutili contestualizzazioni politiche sulla Germania settantiana aprendo pure a squarci sul nazismo, di spaccati di vita familiare della protagonista, di inserti da film di costume, appesantendo poi il tutto con cascami di psicologismo melodrammatico che si risolvono a tratti in punte di confusa visionarietà e rimuovendo in ultimo la basilare componente horror della storia originale in favore di scene macabre da Grand Guignol e basta.

Stupisce chi esalta questo fraudolento pasticcio che sembra la ripresa continua di una messinscena teatrale, con recitazione, dialoghi pedanti e inquadrature da kammerspiel (e basti guardare la locandina del film che quasi ricorda un manifesto da teatro futurista o la stessa divisione del film in atti). Stupisce oltretutto che qualcuno nel valorizzare questo pastrocchio osi ridurre l'horror tradizionale a jumpscares o a soli effetti in computer grafica. Un consiglio: andate a recuperare il vecchio Suspiria e poi capolavori come Profondo Rosso, L'esorcista, lo Shining di Kubrick, tanto per citarne alcuni, almeno per capire con onestà di ragionamento che cosa significhi realmente costruire un meccanismo di tensione in costante ascesa, di quanto non sia semplice, che cosa siano l'inquietudine e la paura e come si toccano le corde del rimosso oscuro nello spettatore. Li recuperi anche Guadagnino, se li riguardi ben bene, soprattutto per rendersi conto della sua magistrale incapacità registica e sceneggiativa in fatto di cinema del terrore, che è pari solo al suo rapinoso velleitarismo. Guadagnino svuota il contenitore Suspiria, ne preserva il nome ma lo riempie con un soggetto che, superata la prima mezzora, diventa già un altro film che non ha più nulla a che spartire con l'illustre predecessore. Della serie: tanto fumo ma niente arrosto.

In due ore e mezza di durata, la noia regna sovrana assieme alla confusione. Si guarda l'orologio e si assiste ad un film costruito con algido intellettualismo e con creativa anarchia, senza alcuna nota di mistero e di grinta, penalizzato da un montaggio che singhiozza dietro una sceneggiatura dispersiva e in fine coronato da un epilogo che, come accennavo sopra, pare un numero da palcoscenico del Grand Guignol francese mescidato a ? Suggestioni da body art ? Videoarte ? O a funanbolismi aronofskyani e lynchani ?? Quando si è giunti a questo punto, Guadagnino va ormai a mano libera e non sa più lui nemmeno dove e che cosa volesse in verità realizzare. Saltano tutti gli schemi, proprio come in una partita di calcio in cui si va alla disperata ricerca del gol. Ne esce fuori un'opera caotica, priva di una chiara identità, un'accozzaglia di stili e stilemi che superano letteralmente il concetto di cinema così come viene comunemente inteso ( non è un pregio in questo caso). Ma dobbiamo quindi considerarlo un lavoro compiuto o semplicemente uno showreel sulle molteplici qualità del Guadagnino regista ?

Assurdo il budget milionario messo a servizio di questo lavoro. Uno spreco in piena regola punito anche al botteghino.

Curiosità: ma affidare la regia e il progetto nelle mani di un James Wan o di uno Scott Derrickson o di un Fede Alvarez (a dire poco) non sarebbe stata forse una scelta più appropriata ?? Se non altro non ci saremmo trovati di fronte l'esibizionistico delirio d'autore di un regista che dovrebbe essere meno esibizionista e più di sostanza.

jason13  @  23/04/2019 23:08:04
   7 / 10
Beh...leggere voti inferiori alla sufficienza siamo al delirio totale...opera imperfetta perche' manca di quell'angoscia che aveva l'originale anche se questo non si puo' considerare un remake ma una nuova interpretazione ma, comunque, il film merita di essere visto, 2 ore e mezza scivolano via veloci a differenza di qualcuno che l'ha trovato pesante. Tilda Swinton meravigliosa e musiche ovviamente fantastiche.

Budojo Jocan  @  20/04/2019 10:42:39
   5½ / 10
Ben realizzato ma una mattonata clamorosa, non è così che si tratta lo spettatore che vuole vedere un horror...

Gedeone75  @  06/04/2019 17:09:43
   2 / 10
visto Suspiria....sono convinto di aver buttato 2 h e mezza....che ca.. assurda, niente a che vedere con l'originale.....zero suspense...zero ansia...regia di livello piu basso, effetti speciali degni di un videoclip anni 80.... cmq non fa paura,non fa ansia....fa solo perdere 2h e mezza.L'originale era un bel film ..mi ricordo quando lo vidi avevo sui 12-13 anni ...e alcune scene erano belle...mettevano ansia ...me le ricordo ancora adesso...questo qua , chiamarlo Suspiria è una bestemmia...ma perchè fanno ste cose? .....ma come fanno a trovare qualcuno che investe soldi per simili scempiaggini?

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Larry Filmaiolo  @  10/03/2019 11:24:35
   4 / 10
La boria e la presunzione di Guadagnino non hanno fine, come il moloch amorfo che è questo Suspiria - manco si dovrebbe chiamare così, forse Suspossession 3 - la genesi sarebbe un titolo più adatto. Linee "narrative" ovunque, la metà delle quali irritanti, in un caos di rimandi compiaciuti quanto vacui a cose più grandi che stanno su altri livelli e pianeti; abusati temi, con sprezzo sprecati; un'interprete semplicemente inefficace come la Johnson e musiche quanto mai inutili del precoce demente quale è Yorke; e per finire quello stile anonimo e paradio*, che può avere personalità forse agli occhi dello spettatore anglosassone avvezzo a Netflix e poco più. Poco importa del confronto con l'originale, il film non regge a prescindere, e l'orrore sta decisamente da un'altra parte: non nelle paturnie di un autore catapultato a un piano in cui sembra muoversi goffamente, a fatica, a discapito delle pretese. Dispiace per i pochi momenti gustosi disseminati in questa interminabile ciofeca.

Djenter  @  09/03/2019 14:30:32
   7½ / 10
Ma che film hanno visto tutti quelli che danno 4 a questo lavoro?
Forse chi si aspettava un remake fedele all'originale, o chi voleva un film horror pieno di jumpscares e mostri in cgi.
Questo è chiaramente un lavoro incredibile, con scene (quella della danza finale soprattutto) veramente mai viste.
La colonna sonora di Thom Yorke poi..neanche una nomination all'oscar, che vergogna.

topsecret  @  21/02/2019 15:30:10
   5½ / 10
Pare strano ma, a mio avviso, Guadagnino in quasi 2 ore e mezza è riuscito a non raccontare nulla.
L'atmosfera ricreata funziona a sprazzi, il livello tensivo latita quasi del tutto, se non nel finale, la storia non mi ha coinvolto nè lasciato nulla da ricordare. Le caratteristiche da evidenziare in positivo sono la regia abbastanza creativa e la prova del cast che mi è sembrata discreta, ma complessivamente questo SUSPIRIA mi ha lasciato poco in termini di intrattenimento.
Forse mi aspettavo di più.

SKULLL  @  19/02/2019 05:53:59
   5 / 10
Molto noioso, personaggi non approfonditi, storia confusa. Il finale non mi è piaciuto, abbastanza squallido. Bellissima la resa degli anni '70, non male alcune parti, ma non l'insieme. Delusione, mi aspettavo molto di più.

AMERICANFREE  @  23/01/2019 22:43:28
   5 / 10
Mi ha deluso, la prima parte mi aveva interessato, ma il finale l'ho trovato abbastanza ridicolo.Il capolavoro di Argento non ha nulla a che fare con questo film

Spera  @  21/01/2019 19:10:39
   5 / 10
Mi aspettavo tutt'altro, tipo di non poterlo nemmeno definire un horror, invece da un lato mi ha sorpreso la direzione di Guadagnino.
Nel complesso peró non posso ne dire che mi sia piaciuto ne dire che Guadagnino sia la persona giusta per dirigere un film di questo genere.
Innanzitutto avrei chiamato il film in un'altro modo non essendo un remake ma più un tributo al film di Dario Argento.
Poi le scelte fatte dal regista non sono per nulla azzeccate, in primis la durata di due ore e mezza passate che per un film horror è praticamente una bestemmia.
In secondo luogo la scelta della colonna sonora che anche se costituita di pezzi stupendi di un grande autore non ci azzecca niente, rovinandomi anche la sequenza finale che visivamente stavo apprezzando.
Se poi ci aggiungiamo una trama inutilmente politicamente intricata, personaggi appena abbozzati che non vengono sviluppati e compiono azioni senza un senso e una compagnia di attori che non convince dall'inizio alla fine (a parte la fantastica Tilda ovviamente) il gioco è fatto.
Si poteva evitare.
Non capisco se questa mossa del regista è una trovata totalmente pubblicitaria per rilanciarsi anche in Italia come autore che ha poca visibilità rispetto a quella che ha all'estero o cosa.
Sta il fatto che la sala del cinema era l'unica esaurita ed era piena di ragazzini.
Guadagnino non ha mai attirato tanti Italiani al cinema, tanto meno i ragazzini della domenica pomeriggio.
"Suspiria" invece il miracolo probabilmente l'ha fatto.
Bah...

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  21/01/2019 01:26:32
   4 / 10
Forse non dovrei commentarlo a caldo, ma non nego di essere irritato!
Amazon produce con un budget di circa 20 milioni di dollari questo film che, come mi pare assolutamente ovvio giusto e motivato, per adesso ha fatto un grosso buco nell'acqua incassando circa 6 milioni di dollari in tutto il Mondo...
Lasciamo perdere per un momento il film di Dario Argento, anzi lasciamolo proprio perdere del tutto perché, ad eccezione dei nomi e di una basica parte del soggetto, il film di Guadagnino con l'originale del 77 non ha quasi nulla a che vedere.
Il Suspiria di Guadagnino non è un remake e pur attingendo in particolare all'intera trilogia Argentiana sulle Tre Madri (sì purtroppo ha attinto anche a quella schifezza de La Terza Madre), è un film che si proietta maggiormente nell'immaginario artistico di autori come Zulawski e Tarkowsky e in quello degli autori che a questi due fanno riferimento, come in particolare Lars von Trier e Darren Aronofsky senza però dimenticarsi del cinema di Ken Russell.
E va be'... riferimenti artistici apprezzabilissimi e allora?
Non mi stancherò mai di dire quanto in un film sia fondamentale il ruolo della sceneggiatura e qui chi abbiamo come sceneggiatore? David Kajganich! Quello che ha già scritto per Luca Gudagnino l'improbabile remake de La Piscina intitolandolo A Bigger Splash? Sì, proprio lui ( e già tremo all'idea di quello che può aver fatto di quel capolavoro di Pet Sematary, il cui remake è prossimo ad uscire... e poi incominciare a scrivere qualcosa di originale senza deturpare le opere del passato proprio no?).
Ecco l'intento di politicizzare la storia di Suspiria calandolo in un contesto storico e sociale ben preciso e volendoci infilare di mezzo anche il nazismo e la seconda guerra mondiale, filosofizzando il tutto aggiungendoci le proiezioni e in particolare il transfert psicoanalitico trasformando quella che era una semplice , ma possente, favola orrifica, in una storia d'amore, di colpa e di espiazione che trova la propria catarsi in una proiezione orrifica del sabba, poteva essere una brillante idea, ma indubbiamente molto pericolosa e difficile da realizzare... molto difficile.
Il risultato infatti è un gran pasticcio narrativo. La storia non decolla mai! Non individua le motivazioni di base dei personaggi né fornisce degli archi di trasformazione degni di essere definiti tali. E non mi si contesti il presunto arco di trasformazione di Susie, perché è talmente posticcio e privo di qualsiasi progressione narrativa da risultare inesistente.
Il film risulta monotono, lento, noioso, senza suspense e si trascina avanti per oltre 2 ore e mezzo senza mai avvincere né coinvolgere. (almeno a me non mi ha avvinto né coinvolto, ma mi ha profondamente annoiato).
Il solo legante che ogni tanto mi ha dato qualche guizzo di speranza è stato con mia sorpresa la regia di Guadagnino. Eh sì, devo dire che alcune coreografie e alcune sequenze, specie quelle orrifiche che vedono protagonista Mia Goth, sono davvero belle e meritano una visione. peccato che qualsiasi sforzo registico sia poi reso vano da un montaggio involuto, frastagliato e assolutamente gratuito.
Anche il famigerato sabba se analizzato esclusivamente sotto un profilo di regia e fotografia sarebbe un momento memorabile, ma a causa della sua funzione narrativa e degli effetti visivi scivola rapidamente nel ridicolo e nella bruttezza assoluta... tanto da far impallidire anche Rob Zombie che ancora beve ettolitri di whisky per dimenticare quella ****** del suo The Lords of Salem...
Va be'...
In sintesi Suspiria 2018 è un film ben interpretato (Tilda Swinton è ormai una certezza... è capace di nobilitare anche i film peggiori e più arroganti della Terra) con una buona regia, anche se non sempre consona al contesto, che regala non poche suggestioni artistiche, ma con una sceneggiatura vergognosa e un impianto narrativo globale che fa ribrezzo.
Il budget di 20 milioni di dollari è assolutamente fuori luogo(ricordiamoci che un film dall'impianto simile, ma quello sì che era un capolavoro, Black Swan di Aronofsky ebbe un budget di 11 milioni e ne incassò, meritatamente, 270 in sole 6 settimane).
Anche le musiche del pur bravo Thom Yorke mi sono piaciute poco e, nel suo complesso, il film risulta vuoto, troppo vuoto sotto il profilo musicale.

Forse meno pretese e maggior umiltà avrebbero permesso agli autori di offrire al pubblico un film più interessante e sicuramente più dignitoso.

P.S.
La locandina è orripilante!

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/01/2019 09.32.02
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76eric  @  20/01/2019 13:26:01
   7 / 10
Credo che sia uno di quei film che meriterebbe un' altra visione per cogliere tutte le sue sfumature... Suspiria 1977 rimane e rimarrà uno dei Capolavori dell' Horror e di Dario Argento, al quale rimprovero ancora il fatto di non aver continuato la saga dopo "Inferno".... Guadagnino, come tutti del resto, rimase affascinato dal bombardamento di colori e di musiche di Argento e, nell' epoca ( d' oro ) dei remake e dei film che si portano appresso titoli ingombranti, cerca di stilizzare a modo suo portandoci in una Berlino fredda, gelida, grigia, ancora sgangherata dagli effetti della Seconda Guerra e dai cosìdetti "anni di piombo"...
Questo è senz' altro uno degli aspetti positivi della pellicola, che nel suo contenitore si discosta nettamente dalle atmosfere magiche del film del 77.. Altra cosa positiva è senz' altro la congrega capeggiata da Madame Blanc... Le streghe sono persone apparentemente normali che vivono la quotidianità in modo normale. Sanno inquietare, alcune sequenze rivelano l' occulto e, su questo occorre dire che per mimica facciale, presenza scenica e versatilità, Tilda Swinton è veramente un totem... La colonna portante del film.
Ottima poi la rappresentazione artistica, i balli, le coreografie e i visetti delle giovani ragazze, che, nei dialoghi fra loro, ricordano la fragilità di quelle del film di Argento. La bella protagonista se la cava bene direi. Guadagnino discostandosi dal casto del film del 1977, accenna un pò all' eros, mette in risalto la sensualità soprattutto nelle coreografie, fino a osare un pò di più nel finale, quest' ultimo comunque misurato ed in fin dei conti che sà di già visto....
Mi sono piaciute anche le musiche di Yorke, a testimonianza del fatto che c' è una certa meticolosità dietro. Mai incisive o martellanti, ma comunque affascinanti, ed inquietanti. Uno dei motivetti più inquietanti ricorda un pò quello de " L' aldilà"... E meravigliosi il "Suspirium" ed il "Volk".
Menzione doverosa per Susy Benner, alias Jessica Harper... Tante volte quando si rivedono determinati personaggi nei film, ci si rende conto ancor di più che esiste qualcosa che non puoi fermare. Che è scrigno anche di cose belle e preziose... Passa lento ed inesorabile dicono.., ti scava..., dentro e fuori.... E, restando in tema, è più letale delle 3 Madri messe insieme o di qualsiasi altra entità sfornata dal fantastico mondo della Settima Arte...

Poi c' è il finale...., il Sabba...



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Nonostante lo spoiler però, il film in un paio, forse anche tre sequenze riesce a spaventare, almeno personalmente parlando. Spero che Guadagnino ci riprovi o che qualche altro regista italiano si cimenti ancora nei film di genere. Lo rivedrò, lo promuovo comunque e tutto sommato mi ha fatto piacere questa rivisitazione di un film epocale come Suspiria.

Come ultima cosa, ai commentatori del film e del sito, e soprattutto rimanendo in tema, consiglierei vivamente di reperire "Masks" di Andreas Marschall, pellicola VERGOGNOSAMENTE trascurata qui in Italia e che non è uscito ancora nei Cinema italiani.... Tratta molto bene il Mondo del teatro e della recitazione, come bene ha fatto Guadagnino sulla danza in questo film... Magari leggere i pochi commenti qui su filmscoop e reperirlo perchè il livello è veramente eccelso! Finalmente si vola alti....

Tornando a Suspiria 2018, la durata non è cogeniale ad un film horror, ma si fa ben seguire. Mi è piaciuto nonostante le pecche.., veramente, ma non posso gridare al Capolavoro o dare voti alti. Il regista ha tentato, osato..., bravo Guadagnino!

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albert74  @  19/01/2019 21:39:07
   4½ / 10
ma cosa è uno scherzo?
in primo luogo vorrei che i registi abbiano la decenza - e meno arroganza - nel dare titoli altisonanti ai film. suspiria è un capolavoro, questo no.
chiarito questo punto andiamo oltre:

se a livello figurativo suspiria era su livelli altissimi qui si sta agli antipodi. Nessuna coreografia pittoresca né magniloquente ma tutto povero e scarno. Il primo ad essere povero è il tempo, dilatato all'infinito da sequenze interminabili, da silenzi che non preludono però alla giusta tensione, da dialoghi verbosi, da balli infiniti, e siamo ai primi 50 minuti.
La trama quasi si annulla e la noia viene costruita minuto dopo minuto. Una certa ambizione registica si nota nella cura e nella confezione d'insieme ma latita il terrore, quello vero, latita la tensione, latita la morte, sempre presente nel film di Argento.
non c'è più nulla di fiabesco, nulla di magico o arcano. Il clima che si respira e di bettola putrida in una Berlino plumbea con qualche riferimento ai torbidi anni '70 tedeschi (e alla r.a.f).

altra cosa: un horror che non fa paura non è un horror. Un film che vuole essere autoriale non deve scimmiottare i fasti di suspiria fin dai titoli per poi approdare al nulla.
Le musiche qui sono noiosissime laddove nell'originale erano eccezionali, martellanti, ossessive.
la recitazione era di buon livello; qui è solo discreta.
Il livello figurativo era da oscar con livelli talmente elevati che non furono mai raggiunti da horror e raramente da altri film in generale;
qui il livello figurativo è nullo, le scenografie sono poverissime.
La tensione lì era su ritmi fortissimi; qui la noia la fa da padrona.

non ci siamo proprio.
Il finale raggiunge vette di un ridicolo che si riscontra solo in alcuni b-movie di 30 anni fa.
NOn so cosa salvare.
veramente non lo so.
sono deluso
molto

dagon  @  19/01/2019 19:13:22
   4½ / 10
Noioso, pretenzioso, irritante. Già fastidioso nella scelta della divisione, pretestuosissima, in atti, secondo i dettami del neopiacionesimo fintoautoriale alla Wes Anderson, per proseguire con una ingiustificata durata monstre. I riferimenti alla realtà del momento sembrano più per dare una spruzzata di intellettualismo spicciolo che per altro. Persa l'atmosfera fiabesco/lisergica del capolavoro Argentiano, ma anche il delirio di "inferno" (a cui mi è sembrato più vicino che non a Suspiria), rimane un film horror (?) che non ha tensione, non ha mistero, non fa paura, ma annoia soltanto. La scena verso il finale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.
Vedo che c'è a chi è piaciuto... de gustibus...

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Ultima risposta 04/02/2019 15.04.12
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Macs  @  19/01/2019 18:42:12
   7 / 10
Il canovaccio originale viene rispettato, ma poi usato come base di partenza per una riscrittura della sceneggiatura, un suo arricchimento e, mia personale opinione, miglioramento. Miglioramento perché Guadagnino aggiunge elementi di suggestione, sensualità, carica emotiva e persino politica, estranei all'opera argentiana. Per oltre due ore, prima del delirante finale, si assiste a (1) una costruzione d'atmosfera e (2) una ri-costruzione storica affascinantissime. Le musiche aiutano moltissimo il punto (1), Yorke fa uno splendido lavoro discostandosi completamente dal mood che generavano le note dei Goblin, ma non per questo edulcorando il trasporto emotivo generato dalla sua colonna sonora. Riguardo il punto (2), Guadagnino fa un lavoro eccellente e ho avuto per tutto il tempo la sensazione di essere davvero immerso nel 1977 tedesco, nella cupezza di quegli anni bui per la storia e per l'anima dell'uomo. (grande mano in questo data dalla fotografia desaturata). E che dire della scena "gore" finale.. al di là del colpo di scena narrativo, che in definitiva può starci, azzeccatissima è la scelta di editare certi passaggi in slow motion con la musica di Yorke, anche lei al rallentatore, che sottolinea l'ineluttabilità di quello che ci viene mostrato come un rito di passaggio primitivo, ancestrale, potentissimo.
Le attrici (visto che uomini in pratica non ce ne sono) sono bravissime, la Johnson dimagrita e sensualissima recita con una... "sfumatura" di crudeltà perfetta per tutta la durata del film, su cui certamente ha fatto un gran lavoro Guadagnino, anche in vista della preparazione del finale. La Swinton poi è la solita dea del cinema, aiutata già dal suo viso estremamente espressivo, riesce a dar vita a 3 personaggi tutti memorabili.
Il film non è privo di difetti comunque. In primis, alcuni passaggi narrativi sono un po' frettolosi, e appare chiaro che il montaggio in post-produzione ha generato tagli anche sostanziosi - peraltro inevitabili, vista la durata già dilatata della pellicola. Certe scelte di sceneggiatura non sono poi immediatamente comprensibili né comunicate correttamente, e si chiariscono solo a una seconda visione. Apprezzo quando un film fa vivere allo spettatore la seconda visione come un'occasione per cogliere particolari aggiuntivi, riferimenti ad altre opere o anche interni che alla prima visione inevitabilmente sfuggono in quanto l'attenzione dello spettatore si focalizza sui macro-passaggi. Quando però la seconda visione è indispensabile per chiarire passaggi essenziali della sceneggiatura, è indice di una certa imperfezione e nebulosità nel meccanismo narrante.
Comunque avercelo un sequel di questo film / reboot di "Inferno", che vada a materializzare una nuova "trilogia delle streghe" à-la-Guadagnino.

76mm  @  15/01/2019 10:40:51
   6½ / 10
Più che un remake lo definirei una rivisitazione o, meglio ancora, un omaggio.
I punti di contatto col film di Argento ci sono eccome, la differenza a mio avviso più rilevante è che la precisa e fin troppo dettagliata contestualizzazione storica priva il film di Guadagnino del fascino da fiaba nera fuori dal tempo che era uno dei punti di forza dell'originale.
I continui riferimenti ai fatti storici tedeschi che, a conti fatti, non hanno alcuna rilevanza ai fini della trama (se non, appunto, quella di dare una cornice storica alle vicende narrate, ma in questo caso ne bastavano anche meno…) confondono lo spettatore e appesantiscono la visione.
Al netto di questo perdonabile difetto la storia non è particolarmente confusa, come ho sentito dire, anzi direi che è abbastanza semplice e lineare, come la era quella dell'originale…rimane solo qualche interrogativo aperto sul personaggio di Mater Suspiriorum e sulle sue origini, ma forse la cosa è voluta dato che Guadagnino ha detto di avere in mente un altro progetto che parlerà appunto di questa misteriosa figura.
Sul versante puramente horror secondo me funziona bene, riuscendo a creare un'atmosfera genuinamente inquietante col merito di non ricorrere agli abusati cliché del genere (jump scares et similia).
Nulla di memorabile ma il reato di lesa maestà sinceramente non lo vedo, non essendo, fra l'altro, un fan accanito del film di Argento.

lungara  @  15/01/2019 02:01:36
   1 / 10
film che parte bene...piano piano scivola nel ridicolo provocando risate involontarie.

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Ultima risposta 04/02/2019 15.06.17
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gemellino86  @  13/01/2019 10:21:46
   8 / 10
Un grande omaggio al classico horror di Argento. Ingiustamente criticato dal pubblico italiano è un film con un'ottima tensione che inquieta e angoscia tantissimo lo spettatore. La lunga durata non appesantisce la visione. Consigliatissimo.

Invia una mail all'autore del commento marlamarlad  @  12/01/2019 00:28:40
   10 / 10
Che botta di film, ragazzi :) , mi ha steso. Magistrale, perfetto. Bravissimi tutti gli attori. Visto stasera al cinema, quando sono uscita dalla sala ero ancora dentro al film. Che colpo di genio, un horror sublime.

paride_86  @  11/01/2019 22:12:40
   9 / 10
Quest'ultimo film di Luca Guadagnino è probabilmente la sua opera più riuscita.
Il "Suspiria" di Dario Argento - un classico nel suo genere - serve solo da spunto per la creazione di una storia che è un percorso profondo e spirituale individuale e collettivo.

In un crescendo di tensione, sapientemente costruito dalla regia e magistralmente interpretato dalle attrici, il nuovo "Suspiria" coinvolge lo spettatore tenendolo costantemente in bilico tra l'orrore che viene mostrato all'interno della scuola di danza e quello della Storia, che viaggia su un binario parallelo e complementare.

Secondo la mia personale opinione, una lettura freudiana del film, il vero protagonista del racconto è il Dottor Josef Klemperer.


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Sono degni di nota anche i riferimenti al cinema di R.W. Fassbinder e i costumi che rendono le scene, specialmente quelle coreografiche e relative alle visioni, una gioia per gli occhi.
Davvero bello, ce ne fossero di film così.

InvictuSteele  @  10/01/2019 21:51:31
   8 / 10
Fanno ridere le stroncature. Questo è cinema. Il miglior horror del 2018, senza dubbio, diretto in modo magistrale. Con tante stupende idee, che vanno oltre il semplice remake. Berlino è riprodotta in modo stupefacente, la tensione è alta, l'atmosfera alienante, le coreografie ottime e una immensa Tilda che traina il film. Sinceramente c è poco da dire su un filmone del genere, magari gli horror fossero tutti di questa qualità. Un paio di scene allungate e un po' di confusione nell'epilogo sono gli unici piccoli difetti di un film stupendo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR dubitas  @  10/01/2019 09:42:33
   6½ / 10
Il film di Luca guadagnino è una rielaborazione intellettualisca dell'originale, rispetto al quale perde i connotati di fiaba nera per diventare una storia di crudo realismo, ambientata in una Berlino dilaniata da attacchi terroristici e da divisioni interne. Proprio il crudo realismo del film sottrae alla magia quella componente di mistero, che era il cavallo di battaglia dell'originale, tant'è che sembra quasi di poter dare ragione allo psicologo jungiano, una delle figure meno riuscite nel film, quando dice che potrebbe trattarsi soltanto di una associazione criminale che nel proprio delirio giustifica i propri omicidi con la magia. Se non fosse, però, che la magia c'è, seppur a livelli diversi e in una versione edulcorata, non perché manchino gli effetti speciali (la danza macabra di Olga ne è un buon esempio) ma perché essa assume una importanza tutto sommata secondaria nella inteleiatura del film, dove i temi politici si mescolano con altri in maniera poco efficace,, soprattutto nella seconda parte. I virtuosismi tecnici e gli esercizi di stile del regista non fanno che rafforzare la idea di una magia artificiale e priva di mistero, portata ad una illegittima esasperazione e rispetto alla quale troppe spiegazioni vengono affastellate. L'idea delle tre madri e di una competizione interne per il potere non sarebbero una brutta idea se non fosse che le streghe appaiono troppo immerse in una umanità vanesia, più simili, nelle loro risate isteriche, a delle deformazioni grottesche della vera strega, dove lo stesso sadismo spesso ingiustificato (gli speroni di acciaio) ne restituiscono un ritratto nel complesso poco affascinante. Nel complesso è un film ambizioso, né fallito completamente né riuscito e che al cospetto dello originale perde ogni forza.

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Ultima risposta 12/01/2019 05.23.06
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Strix  @  09/01/2019 03:09:53
   4½ / 10
Io davvero boh.

Non so se essere arrabbiato con Guadagnino più per il fatto che poteva tirar fuori un capolavoro e si è perso nel nulla, o per il fatto che ha avuto tanta presunzione da pensare di poter far pagare la gente per vedere 2 ore e mezza di questo delirio.

E' un peccato perchè il comparto tecnico merita, ma è come un bellissimo abito che va largo a chi lo indossa.

Un megamattone che ci mette una vita a partire, la prima scena significativa arriva dopo più di mezz'ora; come se non bastasse, la fotografia è così poco accattivante che sembra davvero un film girato nel '77; lo so che è una cosa voluta, ma secondo me si poteva puntare su un'impronta più moderna e piacevole.

Flashback che si mescolano a visioni/sogni e fatichi a distinguerli, personaggi nuovi che sbucano un attimo e poi rispuntano dopo un'ora e mezza e tu ti chiedi "aspe', ma chi c**** era questo?";

robe politiche buttate lì senza una vera connessione con la trama, giusto per fare gli impegnati quando poi in realtà il film NON ci dice la sua su tali avvenimenti;

finale che ha strappato risate in sala (non a me che faticavo a stare sveglio e gli ultimi 10 minuti me li son dovuti far raccontare perchè non ero più sicuro se ciò che vedevo fossero mie visioni in fase di dormiveglia o se fosse effettivamente il film).

Per carità, anche l'originale di Argento è lentuccio, ma se non altro dura meno di 2 ore e non è pretenzioso.

Salvo solo 2 o 3 scene di pregevole fattura (troppo poche per un film così lungo) ma per il resto, d'ora in avanti, secondo me, Guadagnino dovrebbe lavorare al soldo di altri che gli scrivono la sceneggiatura e gli impongono di rispettare storia e tempi, perchè se gli si dà carta bianca 'sto qui ti fa uno sfacelo.

Con la rabbia che ho al momento della scrittura di questa recensione, non esiterei a dargli 2, ma so che in fondo un po' di lavoro c'è stato e oggettivamente lascio un voto un po' più alto. Ma siamo lontani dalla sufficienza.

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Ultima risposta 19/01/2019 21.42.56
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tris  @  06/01/2019 23:00:15
   3 / 10
Noioso brutte le musiche le scenografie i dialoghi troppo realistico nell'affrontare il tema dell'occulto non ci siamo.

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Ultima risposta 12/01/2019 00.31.41
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Lemmy  @  06/01/2019 16:37:52
   7 / 10
Reinterpretazione del classico horror per eccellenza, che sono andato a vedere senza aspettative altissime, ma anche con grande curiosità.
Il risultato, a mio modesto parere, è piuttosto buono direi. Fra i pregi sicuramente la fotografia, le inquadrature, il cast di buon livello. La storia la conosciamo, almeno per chi ha visto l'originale capolavoro di Argento, ma presenta divagazioni sul periodo politico dell'epoca (il 1977) in una Berlino divisa dal muro e funestata dal terrorismo. Non un horror per antonomasia, ma un film oscuro, che regala alcune scene disturbanti.
Forse, come già detto da alcuni commenti precedenti, Guadagnino mette un pò troppa carne al fuoco e questo rende il film un pò troppo articolato, motivo forse per essere rivisto con più attenzione.
Azzeccata la location, nell'affascinante Grand Hotel Campo dei Fiori.

Alex22g  @  06/01/2019 13:49:22
   10 / 10
Bellissimo film a dir poco. Mi ha soddisfatto nonostante le altissime aspettative e, adesso che lo sto metabolizzando , ne percepisco ancora di più la grandezza . Diverse sequenze le ho trovate molto ispirate in termini di regia/montaggio/messa in scena e so già che rimarranno scolpite nella mia memoria a lungo. Sicuramente non tutti lo apprezzeranno visto lo stile autoriale del regista e la durata ( che per molti risulterà proibitiva ) ma per me Guadagnino è riuscito nell'ardua impresa di realizzare la sua versione di Suspiria, molto diversa dall originale, ma sempre dannatamente affascinante...

FABRIT  @  06/01/2019 10:50:38
   4½ / 10
Peccato. veramente un gran peccato, Guadagino ha rovinato tutto con quegli ultimi 30 minuti così confusionari, pasticciati e indecifrabili da far venire la rabbia.
2 ore quasi perfette (forse con troppa carne al fuoco) spazzate via da un finale assurdo...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Caio  @  05/01/2019 21:01:24
   7 / 10
Dunque: se avete già visto il film, se vi interessa la mia opinione ma soprattutto se non siete rimasti traumatizzati dagli spasmi orgasmici di Dakota Johnsson, mettetevi comodi perché qui la questione é complicata, tanto da costringermi a suddividere la riflessione in due atti e un epilogo.

Atto Primo: mi dimentico di Dario Argento e taglio in quattro fette una pera 🍐

Se mi dimentico di Dario Argento il film di Guadagnino é un'affascinante e sinistra ballata che rinvigorisce il cinema horror, da anni ingabbiato in virtuosismi tecnici, sequel e prequel progettati a batteria dagli uomini del marketing, e che non fanno altro che scalfire la superficie delle nostre paure. Come tutti i piú grandi horror, Suspiria di Guadagnino va a scavare nei meandri dell'inconscio, aprendo le porte in cui nascondiamo i dolori e gli istinti primordiali che ci muovono, sia come individui che come collettività. Il film é una fiaba nera suddivisa in "atti", e proprio come un balletto o un'opera lirica ogni atto ha un suo arco narrativo che conduce verso lo svelamento di verità occultate da quella "triade" composta da corpo, erotismo e spiritualità, i fondamenti dell'esoterismo. Esoterismo, termine moderno di origine francese (non a caso) che per definizione indica la presunta capacità di accedere al nucleo intimo e unitario di una verità, andando oltre le apparenze esteriori. Guadagnino riesce a disegnare sottili parallelismi tra l'esoterismo nella sua accezione piú folkloristica (la magia) e l'esoterismo del Terzo Reich o del Terorismo durante gli anni della Guerra Fredda e del Muro di Berlino, rendendo cosí la scuola di danza un fulcro determinante della Storia, luogo dove prendono forma ideologie e forme di ribellione che germogliano nelle sue segrete, tramandandosi la verità attraverso un rito di iniziazione assoluto. Ed é proprio di un rito esoterico che é vittima Susi, almeno fin quando non prende consapevolezza del suo straordinario potere. Dimenticandosi di Dario Argento il film di Guadagnino merita sicuramente attenzione, prestandosi a molteplici livelli di lettura tanto quanto lo fu all'epoca Shining di Kubrick.

Atto Secondo: mi ricordo di Dario Argento e prendo in prestito qualcosa, tipo una banana 🍌

Tutto quello di cui abbiamo appena parlato é naturalmente frutto del sottile ingegno di Dario Argento. Anche se Guadagnino compone una splendida e personalissima rilettura del film di Argento, rimane il fatto che questo stretto legame tra Arte, sofferenza e verità occulte é il cuore nero di Suspiria, sussurrato nel primo film attraverso degli artifizi stilistici che rendevano la pellicola particolarmente onirica. I diversi livelli di consapevolezza di Susi erano riflessi nei colori degli specchi, e l'erotismo attraverso cui la verità prendeva possesso di lei solamente accennati dalla dolce estasi della danza. Se confrontiamo il film di Guadagnino con l'originale, ecco che l'incantesimo di Dario Argento si spezza, il Mistero lascia il posto alle spiegazioni razionali e gli spasmi orgasmici di Dakota Johnsson sembrano gli echi soffusi di 50 sfumature di grigio.

Epilogo: restituisco qualcosa, mangio una banana e mi riprendo quello che avevo (grazie ma non ci serve niente)

In sintesi, personalmente sono rimasto rapito dalla seducente interpretazione di Guadagnino, ma non posso fare a meno anche in questo caso di provare uno spiacevole senso di "contraffazione" di un'opera originale. Seppur con una importante rilettura e la volontà di trovare una propria strada stilistica, rimango dell'idea che alcuni Capolavori del Cinema siano come delicati cristalli che andrebbero maneggiati con cura, restaurati per lo piú. Il peccato che si commette é quello di lasciare ai posteri dei "doppioni", un po' come le opere di un falsario che tentano di riprodurre l'originale. Evidentemente Guadagnino non é riuscito a resistere al fascino delle Tre Madri, e di questa ipnotica fiaba nera. Questo posso comprenderlo.

P.S: la locandina continua a farmi schifo anche dopo aver visto il film.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  05/01/2019 19:39:03
   3 / 10
Mi dicono se vedi Suspiria non devi metterlo a confronto con il maestro.
Ma come si fa a non farlo??? Praticamente Guadagnino fa un Film sulla spiegazione dell originale, come se noi fossimo stupidì a non capire. Suspiria di Guadagnino non è che una dettagliata spiegazione sugli eventi della scuola di ballo più trrrificante della storia del cinema . Alcune scene valgono la pena vederle ,ma per il resto è il nulla . Non credo che nessuno volesse una traduzione di Suspiria perché la bellezza nell originale e proprio il mistero. La scena finale è una scopiazzata dubbi a carrie.
Non sono rimasto deluso perché non mi aspettavo nulla e nulla ho ricevuto .

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Ultima risposta 20/01/2019 19.33.10
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Bonzobob  @  05/01/2019 18:24:08
   5 / 10
No, non ci siamo. Parte bene, ti fa pensare "Guarda qui che che roba!" e poi storia pasticciata, scene presuntuose, citazioni a manetta rovinano il tutto. E' l'ennesima bellissima cornice che imbelletta un quadro scadente. Cornice costosissima che si stenta a capire come sia stato possibile creare: chi può fornire un simile dispendio di denari per un così povero risultato artistico?

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Vlad Utosh  @  05/01/2019 15:05:06
   9 / 10
Guadagnino con questo film fa centro, e non era semplice. Amplia il contesto storico e aggiunge spunti di riflessione, arricchisce la pellicola di mistero e simbolismo arcano, il tutto immerso in un'atmosfera fredda e cupa perfetta in ambito stregonesco.
Tutto il cast è in palla e Tilda Swinton è sublime nei suoi molteplici ruoli. La colonna sonora,meno martellante del Suspiria di Argento,è molto inquietante e si sposa benissimo con ciò che ci viene mostrato.
Almeno un paio di scene colpiscono nel segno

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Film che necessita di più visioni per essere apprezzato appieno.

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Ultima risposta 12/01/2019 14.01.06
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marlin  @  05/01/2019 02:58:50
   4 / 10
Mi spiace ma il film a tratti è imbarazzante...scene sul finale che strappano la risata ed effetti speciali osceni.

Venticello  @  04/01/2019 18:06:38
   5 / 10
Nulla a che vedere con l'originale. Scusate, ma per me Guadagnino é molto, ma molto sopravvalutato! Nessuno sentiva il bisogno di questo remake!!

JOKER1926  @  04/01/2019 16:19:19
   7 / 10
L'ultimo prodotto di Luca Guadagnino parte da una prerogativa poco trascurabile, il titolo dell'ultima fatica del regista italiano, non passa inosservato: "Suspiria".
Cosa è un remake?
Difficile etichettare quello di Guadagnino come mero remake del film di Dario Argento, a nostro avviso, si tratta di una sorta di rivisitazione/interpretazione personale , vicina e lontana, al medesimo tempo, dal capolavoro terminale di Argento.
"Suspiria" del 2018 resta però, in buona parte, anche un omaggio al regista del thriller italiano, notiamo Jessica Harper nuovamente protagonista, invece la data in cui si svolge il film, è quella dell'uscita del vero "Suspiria". Sono richiami molto curiosi e apprezzabili.

L'analisi sul nuovo "Suspiria"

Luca Guadagnino con questa audace produzione si serve di una qualità registica non indifferente, dalla maestria con la camera, alla creazione degli spazi e dell'atmosfere, risulta essere un regista di ottima levatura. La nuova versione di "Suspiria", d'altro canto , ha un bisogno fisiologico di avere una scena fastosa e chimerica, questo è il primo step, Guadagnino non floppa in alcun punto.
La Berlino post guerra mondiale rende giustizia, si respira un'atmosfera cupa e decaduta, vengono in mente alcune produzioni di Zulawski . I colori si legano ad una fotografia di livello assoluto. Sorprende poi il cast adoperato. Sorprese in senso positivo e negativo. La protagonista principale, Johnson Dakota, sembra esser travolta da un ruolo troppo pesante; prova non formidabile quindi. In auge, invece, Tilda Swinton , questa attrice presta il suo volto ad una performance sottile, superba ed elegante. Quella della Swinton resta un grande esempio di recitazione, nella fattispecie, aiuta anche la sceneggiatura che la mette in un ruolo enigmatico e di grande sofferenza. Swinton è la migliore .
Appurata la maestria tecnica, "Suspiria" deve superare il banco di prova più difficile. La storia e la sceneggiatura cosa hanno in serbo?
La storia rispetto all'originale del 1977 è sicuramente più aperta, ma non è un pregio.
Luca Guadagnino infatti si perde spesso e volentieri in giri troppo larghi e forse inopportuni; nascono dinamiche impasticciate , specie nel finale, inopportune e poco fruibili. La storia cerca, con un successo risicato, di creare un network fra più protagonisti, alle volte il gioco funziona, in altre occasioni cade mestamente l'intento.
La sceneggiatura (deve quasi tutto a Dario Argento) presenta scene di ottimo lavoro e cerca di presentare , con l'aiuto coreografico e di ambiente, situazioni particolari, tutto godibile ma nulla di indimenticabile.
"Suspiria" del 2018 si destreggia sui binari di un misticismo e di un gioco psicologico discreto che esplode in una delle sequenze finali. Per il resto la pellicola cerca di incrementare pathos e orrore attraverso sogni e poco altro. Quello di Guadagnino non è un horror alla Dario Argento, è giusto specificarlo sempre.

Le fonti e gli spunti adoperati qui sono quelli del Cinema un po' di Lars Von Trier , Pasolini e Zulawski .

Pro versus contro

La fatica di Guadagnino a conti fatti merita la visione, come detto è una interpretazione gradevole, ma rischia a più riprese di schiantarsi sul muro del Cinema d'autore; troppe idee alle volte creano interdizione all'espressione.
I contro di "Suspiria" del 2018 sono legati quasi esclusivamente ad alcune scelte della narrazione che per giunta implica anche una assurda durata del prodotto . La narrazione è il vero neo insormontabile. Troppe ripetizioni, troppa confusione. Il finale perde la sua forza iconica e si trasforma in un carnevale convulso. Gli episodi, con Lutz Ebersdorf, creano dei punti di non ritorno quasi imperdonabili.

Guadagnino gioca un dignitoso tris contro il full di Argento.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/01/2019 03:23:27
   8 / 10
Partitura incompiuta alla maniera di Cechov... Qualcuno dovrebbe semmai chiedersi come mai Guadagnino riesca a preservare una sua identità citando tante fonti -Anorofsky, Zulawsky, Ken Russell, Fellini, Fulci, etc. Secondo me "Suspiria" è un film esemplare, e lo resta per tutte le coreografie negli specchi.... E' un film che specialmente all'inizio racconta la Realtà (la banda Baider-Meinhof) filtrata in un immaginario i. Una dimensione paranormale che avvince è affascina.... Un film avvolto in un'oscurita' che turba è coinvolge. Qualche pecca nel manierismo, specialmente nella sequenza ultra-Camp della Tregenda, ma si può perdonare. Alla fine si resta rapiti da un regista italiano dal respiro internazionale che merita certamente i favori che ha ricevuto finora ovunque. Il film non è per tutti, è non ammicca al tradizionale pubblico di horror, una ragione per restarne delusi. Ma custodisce alla basse una ricerca estetica (visiva ma diversamente da quella del capolavoro di Argento) magari pretenziosa ma di grande rigore morale e artistico, al di là delle volute dissacrazioni

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Ultima risposta 13/01/2019 01.57.04
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Invia una mail all'autore del commento roizzz  @  04/01/2019 01:40:06
   4½ / 10
Il solito Guadagnino.. Che cita, omaggia e scopiazza altro cinema... Che non gli appartiene e cerca di fare suo. Convintissimo in quello che fa, gira un film con un dispiego di mezzi enorme da lasciar basiti...

Ma ancora una volta tanto fumo e niente arrosto... La sceneggiatura è confusa, intricata, supponente, noiosa, inconcludente.

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Ultima risposta 12/01/2019 00.38.54
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outcast  @  04/01/2019 00:25:37
   3 / 10
A dir poco imbarazzante. Prima di fare i cazzotti con le inquadrature simmetriche, la fotografia ricercata e la musica d'autore bisognerebbe essere in grado di raccontare decentemente una storia, invece di dividerla in capitoli dai nomi buffi.

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Ultima risposta 09/01/2019 02.43.43
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VincVega  @  03/01/2019 15:48:11
   8 / 10
Guadagnino dimostra di essere capace di osare, perchè "Suspiria" non è assolutamente un remake, ma il regista ha preso solo lo spunto iniziale dal film di Dario Argento, cambiando ovviamente direzione dato che un rifacimento fedele non avrebbe avuto senso. Personalmente non sono un fan accanito dell'originale del 1977, lo ritengo un buon film ma non un capolavoro ("Profondo Rosso" quello si, ma è un'altra storia). Guadagnino realizza un film molto più complesso del suo predecessore, toccando vari temi, tra cui la politica, il terrorismo e la seconda guerra mondiale. Ed è proprio per questo che è una pellicola da rivedere più volte per capirne le sua molteplici sfumature e i diversi passaggi, oltre ad inquietare non poco in alcune sequenze.
Uno dei pochi remake che superano l'originale, parere personale. I puristi dell'originale di Argento non apprezzeranno.

CyberDave  @  03/01/2019 01:39:37
   4 / 10
Avevo accumulato tanta tanta attesa per questo film, decisamente troppa per quello che poi si è visto sullo schermo.
Come detto ormai da tutti prima di me non c'entra quasi nulla col capolavoro di Argento, giusto il nome, i nomi dei protagonisti e qualche spunto, per il resto cerca di differire su tutto, peccando però su praticamente ogni fronte.
Se non fossi stato al cinema avrei fatto davvero fatica a finirlo, prima parte soporifera e priva di contenuti decisivi, i momenti chiave tardano ad arrivare, quello che dovrebbe restare nascosto viene invece mostrato togliendo ogni senso di suspance nel film.
La trama viene resa intricata e poco chiara senza un evidente motivo, un paio di buchi di sceneggiatura che resteranno tali anche alla fine.
Nella seconda parte il film migliora, sembra subire un accelerata decisiva fino ad arrivare ad un finale osceno, assolutamente senza senso e reso conturbante senza un vero perché, infatti non riesce a dare nulla di uono al film, anzi, se possibile lo peggiora.
Davvero una grandissima delusione, non capisco come anche Argento ne abbia parlato cosi bene, io avrei chiesto i danni per aver associato il suo nome a questa porcheria.
Da guardare per completezza cinematografica, non per il risultato finale.

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Ultima risposta 29/07/2021 11.28.57
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jiko  @  01/01/2019 14:28:08
   8 / 10
Non è un film per tutti, va detto subito. Soprattutto non è un film horror, per lo meno nel senso tradizionale del termine, ma è a metà strada tra cinema d'autore e horror. Qualcuno può rimanerne infastidito e infatti già dopo la prima mezz'ora alcuni mostravano segni di insofferenza e sono usciti dalla sala. Sicuramente è un film che richiede impegno durante le due ore e mezza di visione, dove conta di più la potenza visiva delle immagini rispetto al linguaggio e alle parole, molte domande rimangono senza risposta, ma tant'è. Le scene disturbanti ci sono, e sono tante, Guadagnino ha il merito di aver creato un film dove la tensione si respira dall'inizio alla fine, in un crescendo continuo, ma chi si aspetta di vedere un remake dell'originale probabilmente rimarrà deluso o fortemente spiazzato. Tilda Swinton da Oscar, recitazione sublime.

The BluBus  @  01/01/2019 12:47:57
   8½ / 10
Quello che dovrebbe essere un remake. Una completa e diversa interpretazione del tema. Premesso che adoro il Suspiria originale, Guadagnino riesce conservando solo alcuni elementi a dare vita ad un eccellente horror con caratteristiche completamente diverse. Regia e fotografia al top, stupende le scene legate alla danza. Da vedere al cinema.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  16/12/2018 22:06:29
   8 / 10
Non c'è nulla da paragonare col film di Dario Argento, sono due film completamente diversi. In comune hanno soltanto il titolo.

Quello che ha diretto Guadagnino è un film disturbante, visionario e artistico, attento ad ogni dettaglio scegliendo tra l'altro attori che si adattano alla perfezione e collaboratori che qualsiasi produttore invidierebbe, ad esempio Thom Yorke, che ha scritto delle musiche meravigliose a mio avviso.

Mi sono piaciute tantissime scene, le mie preferite sono quelle dei sogni, altre immagini fanno inevitabilmente togliere lo sguardo da quanto disturbano.

La lunghezza tra l'altro non si fa sentire. Avrei però sfruttato meglio la tematica della danza, aggiungendo più balli.

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Ultima risposta 14/01/2019 19.40.15
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Vegetable man  @  10/12/2018 10:34:01
   8 / 10
Sono sostanzialmente d'accordo con la descrizione fatta dal precedente commento, ma il mio voto è decisamente superiore. Guadagnino confeziona un'opera che è a tutti gli effetti un film diverso da quello del 1977, solo basato su un soggetto simile. La messa in scena è estremamente audace, rischiosa, ma d'impatto. Il delirio visivo del Suspiria originale si spoglia delle sue ingenuità per entrare nel XXIesimo secolo.

È passato in sordina, verrà riscoperto.

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Ultima risposta 10/12/2018 17.46.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/09/2018 17:27:43
   6½ / 10
A Venezia c'erano i fucili spianati verso il film di Guadagnino. Va dato atto dell'estremo coraggio al regista presentare in concorso al festival un film del genere, perchè Suspiria per tutti i cinefili e non è come la mucca per gli indù. Sacra ed intoccabile. Non mi sento di definirlo remake, tantomeno un reboot. Più appropriato definirlo un espansione del film argentiano. In senso letterale per la sua durata innanizitutto, ma contestualizzato in maniera precisa all'epoca in cui si svolgono i fatti. Dal film di Argento toglie il carattere fiabesco, di una scuola a sè stante immersa nel bosco, mentre nel Suspiria di Guadagnino c'è la Berlino degli settanta, città divisa in due con quel muro opprimente che attraversa un'intera città ed in questo il Possession di Zulawski è un riferimento ulteriore oltre all'originale. Sono precisi i riferimenti storici con il terrorismo della Bader-Meinhof, i dirottamenti aerei e rapimenti del presidente della Confindustria tedesca. I colori intensissimi di Argento, nel film di Guadagnino sono molto più spenti e coerenti con il grigiore della città.
Del film di Argento prende soltanto qualche elemnto di base, ma la storia ha talmente tante varianti da essere vittima di un eccesso di riferimenti. Tanto basico era Argento, tanto sovraccarico è Guadagnino ed in qualche momento il film perde le briglie di così tanti elementi e tematiche messe sul tavolo. E' anche la descrizione di un mondo totalmente al femminile, dove le streghe presentano più sfaccettature, laddove nel film di Argento erano il Male puro, Guadagnino espande i caratteri del corpo insegnante, attraverso una lotta per la successione tra madame Blanc ed Elena Marcos (quest'ultima una delle debolezze più evidenti del film). Una lotta intestina dove la figura di Susie Bannon rappresenta l'ago della bilancia grazie al possesso di un talento per la danza fuori dal comune. Non mancano scene forti in questo film (la prima danza, il sabba), ma l'elemento horror è alquanto latitante e spento, probabilmento per volontà dello stesso regista per marcare la diversità del suo lavoro al film di Argento, che comunque ha ribadito in conferenza stampa di ammirare in maniera assoluta, tanto da riuscire a regalare un momento di sincera commozione quando sullo schermo appare il fisico minuto di Jessica Harper.
Sarà una mia fissazione personale ma la Johnson non mi ha convinto per niente. Troppo incolore come attrice per un ruolo del genere. In conclusione un film tuttaltro che perfetto, ma decisamente ambizioso che in qualche modo ha superato tutto lo scetticismo della vigilia al Lido prima della proiezione in maniera lusinghiera tanto nella critica quanto nel pubblico.

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