un chien andalou regia di Luis Buñuel Spagna 1929
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un chien andalou (1929)

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locandina del film UN CHIEN ANDALOU

Titolo Originale: UN CHIEN ANDALOU

RegiaLuis Buñuel

InterpretiLuis Buñuel, Fano Messan, Robert Hommet, Salvador Dali, Simone Mareuil, Pierre Batcheff, Jaime Miratvilles, Marval

Durata: h 0.17
NazionalitàSpagna 1929
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1929

•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film Un chien andalou

Non c'è una 'trama', ma soltanto insinuazioni, associazioni mentali, allusioni; non c'è una logica, tranne quella dell'incubo; non c'è una realtà, tranne quella dell'inconscio, del sogno e del desiderio. Nato nell'ambiente parigino del surrealismo, è probabilmente il più celebre film d'avanguardia del mondo.

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Voto Visitatori:   8,75 / 10 (86 voti)8,75Grafico
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Voti e commenti su Un chien andalou, 86 opinioni inserite

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cort  @  19/12/2020 18:06:42
   7 / 10
Praticamente un corto con immagini visivamente forti che colpiscono con una linea logica di sottofondo(non sono a caso o senza significato). Da guardare con attenzione e poi visitare un sito con la spiegazione metodica che hanno usato i registi.(e poi riguardarlo con la "conoscenza" nel caso).
Personalmente non amo i film in cui bisogna trovare informazioni esterne per comprenderli, in questo caso data la brevità della pellicola l'ho trovato divertente.

alex94  @  29/07/2020 15:33:46
   8 / 10
Una straordinaria sequenza di immagini che si susseguono tra di loro senza soluzione di continuità, difficile e a mio avviso anche piuttosto inutile cercare di dare un senso a questa prima surreale opera del geniale regista spagnolo, meglio lasciarsi travolgere dalla forza delle immagini.
Un pezzo di cinema.

DarkRareMirko  @  25/01/2019 21:59:01
   9 / 10
Cult assoluto, un film, a detta stessa degli autori, non convenzionalmente bello, che vale più per contenuti che per altro.

Scene celeberrime (il rasoio, su tutte), lo stesso Bunuel che recita, simbologie a manetta e, novità assoluta, il mezzo filmico usato per esporre contenuti onirici, irrazionali, surreali.

Non sempre Bunuel sarà così innovativo/coinvolgente, ma il suo nome è comunque ormai impresso nell'immaginario.

Il titolo, a quanto ho capito, pare essere una critica a Garcia Lorca...

KitaVerde  @  07/03/2016 09:55:00
   9½ / 10
La storia del cinema surrealista parte dal 1929. Capolavoro.

david briar  @  03/02/2016 23:48:33
   9½ / 10
E'uno dei momenti cruciali della storia del cinema e soprattutto delle avanguardie, quello in cui Bunuel e Dalì, nella casa di quest'ultimo, scrivono questa sceneggiatura con il metodo paranoico-critico. Se Breton leggendo Freud pensò che il cinema non era stato sfruttato abbastanza per rappresentare il mondo dei sogni e del subconscio, Bunuel sopperisce a questa mancanza con una fortissima aggressività lasciando un "taglio" nel mondo del cinema. Che sia il taglio surrealista del film, capace di influenzare tendenze diverse, dalla commedia demenziale a un certo David Lynch, o il taglio di un occhio che ancora, ogni anno, scatena varie esclamazioni fra chi segue lezioni di storia del cinema, non fa molta differenza. Ciò che conta è aver tolto lo spettatore dalla cosiddetta "posizione migliore" da cui è abituato a vedere il film(il tutto con violazioni alle più semplici regole, basta analizzare le prime 5 inquadrature), aprendogli finalmente le porte verso l'ignoto.
Preferisco "L'age d'or", ma forse questo è per certi versi più fruibile e diretto. Dopo questi due film, i sogni sullo schermo non saranno più gli stessi. Ma soprattutto, un occhio non sarà più un normale occhio, e un rasoio non sarà più un normale rasoio..

GianniArshavin  @  16/06/2015 20:38:59
   8½ / 10
Al suo debutto cinematografico il visionario Bunuel ,con la collaborazione di Salvador Dali , riscrisse le regole del cinema con questo cortometraggio di 15 minuti , un progetto che è rimasto nella storia e che ancora oggi risulta insuperato.

Manifesto della corrente surrealista , Un cane andaluso è un concentrato di allegorie,metafore,astrattismo e tanti messaggi criptici, caratteristiche distintive dell'arte di questi due geniali autori.
Malgrado gli 80 e passa anni dall'uscita l'opera resta attualissima ed è tuttora continua fonte di ispirazioni per grandi registi e artisti vari.

Non voglio dilungarmi troppo su questo film su cui ormai è stato detto di tutto ,ma ne consiglio ovviamente la visione nella maniera più assoluta a tutti gli spettatori, visto che ci troviamo di fronte ad un capolavoro assoluto.

marcogiannelli  @  28/01/2015 11:12:25
   8½ / 10
questa è arte, a tratti sognante, ma anche orrorifica...un capolavoro di cinema d'avanguardia

Signor K.  @  13/12/2014 23:20:20
   9½ / 10
Il manifesto del cinema surrealista.

Prodotto grazie ai soldi della mammina, "Un chien andalou" è il primo film di Luis Buñuel. Com'è noto a tutti, le bizzarre sequenze che compongono questo capolavoro sono il frutto dell'incontro del regista aragonense con l'amico Salvador Dalí (quest'ultimo lo vediamo di sfuggita in una delle scene più assurde). Il cortometraggio si apre con una sequenza passata alla storia del cinema: un uomo (Buñuel) affila la lama di un rasoio, una nuvola sottile attraversa la luna piena, l'uomo si avvicina a una donna seduta e le taglia l'occhio (una dichiarazione d'intenti nei confronti dello spettatore?). Da lì in poi è pura abolizione del razionale.

Meglio risparmiare le chiacchiere e citare Buñuel:
"Questo film nacque dall'incontro fra due sogni. Appena giunto a Figueras, da Dalí, invitato a passarci qualche giorno, gli raccontai che avevo sognato da poco una nuvola lunga e sottile che tagliava la luna e una lama di rasoio che spaccava un occhio. Lui mi raccontò che la notte prima aveva visto in sogno una mano piena di formiche. Aggiungendo: "E se dai due sogni ne cavassimo un film?" La sceneggiatura fu scritta in meno di una settimana secondo una semplicissima regola adottata di comune accordo: non accettare alcuna idea, alcuna immagine in grado di portare a una spiegazione razionale, psicologica o culturale. Aprire le porte all'irrazionale. Accogliere soltanto le immagini che ci colpivano, senza cercar di capire perché. Tra noi non ci fu mai la minima contestazione. È stata una settimana di identificazione totale. Uno diceva, per esempio: "L'uomo trascina un contrabbasso". "No" diceva l'altro. E quello che aveva proposto l'idea accettava subito il rifiuto. Lo sentiva giusto. In compenso, quando l'immagine proposta da uno veniva accettata dall'altro, ci sembrava immediatamente luminosa, indiscutibile e la scrivevamo seduta stante. Quando la sceneggiatura fu terminata, mi resi conto che si trattava di un film assolutamente inconsueto, provocatorio, che nessuna produzione normale avrebbe mai accettato. Ragione per cui chiesi a mia madre una certa somma per poterlo produrre in proprio. Convinta grazie all'intervento del notaio, mi diede il denaro richiesto."

Quindi è impossibile raccontare il film; possiamo soltanto abbandonarci nell'ascolto delle nostre personalissime emozioni. Oppure possiamo fare gli intellettualoidi e cantarcela come il Vasco nazionale:
Voglio trovare un senso a questo film, anche se questo film un senso non ce l'ha.

Kit Carson  @  10/09/2014 23:16:02
   9 / 10
Su questo "corto" si è scritto e detto di tutto e di più. L'immagine della protagonista femminile, Simone Mareuil, a cui sta per essere tagliato l'occhio, dalla mano dello stesso Bunuel mediante rasoio è, credo, una delle immagini più famose nella storia del cinema, conosciuta anche da chi non ha la minima idea da dove sia stata tratta. Un manifesto surrealista, scritto a due mani da Bunuel e Dalì, quest'ultimo presente solo in pochi ciak ma abbastanza per farne capolino in uno, quello dei preti (nel fotogramma successivo il prete non è più Dalì ma un altro attore... errore di montaggio?). Allucinante trasposizione su pellicola di uno o più sogni fatti dagli autori e da cui nasce la successiva sceneggiatura. Difficile parlarne, anche perchè chi lo ha fatto ha probabilmente colto (ad andar bene) solo una parte dei molteplici significati attribuibili alle varie scene, e nessuno ha la vera chiave di lettura. Si va per supposizioni ma non c'è alcuna esegesi ufficiale su cui imbastire discussioni. Un film totalmente ambiguo che non racconta ma spiazza, che non spiega ma cattura. Audace e geniale anche ai nostri giorni, figurarsi oltre 80 anni fa. Ma il genio e l'intelletto sono senza tempo, e quest'opera è senza tempo, come quasi profeticamente gli stessi autori evidenziano attraverso indicazioni temporali, durante il film, senza alcun senso apparente. La morte dei 2 attori protagonisti, anni dopo, entrambi per suicidio, contribuisce a rendere il film ancora più misterioso, ancora più ambiguo e tetro.

Spera  @  01/06/2014 15:32:05
   8 / 10
E' quando si vedono opere di autori come Bunuel e Dali o di registi come Fritz Lang o Resnais (più recente) e altri ancora che si capisce che gente come Lynch (che tra l'altro rispetto e considero grande per alcuni lavori) non ha inventato proprio niente.
Magari ha avuto il merito di elaborare un certo tipo di cinema e farlo suo, questo bisogna riconoscerglielo ma quando vedo queste opere mi accorgo di quanto sia piccolo e ridimensionato l'universo Lynchiano.

Ovviamente difficile capire il criptico simbolismo di ciascuna scena e sviscerarne i significati più intrinsechi: rimane un' opera aperta a molte interpretazioni su cui è sempre presente il desiderio e l'amore tra uomo e donna.
Tanto affascinante da rimanere a bocca aperta per tutta la durata del corto.
Ancora più surrealista de "l'age d'or" sembra alla sua conclusione di risvegliarsi da un sogno.
Mi sento di consigliarlo a tutti, da vedere assolutamente per capire come già negli anni '20 ci fossero artisti capaci di concepire opere d'arte visionarie e complesse come questa.

Horrorfan1  @  13/02/2014 07:28:08
   6½ / 10
Per sadico divertimento ho fatto vedere alla mia compagna il film, seguito dal commento di Paolo Bertetto... Le ho detto (già pregustando il divertimento): non capirai nulla del film, ma dopo aver sentito il commento del critico, tutto ti sarà chiaro!

Sapevo di mentire... e sapevo che Paolo Bertetto parla per circa mezz'ora, nell'edizione Raro Video che possiedo, senza dire niente di concreto (o comunque ben poco) sul significato preciso del film...

La mia compagna, a metà commento di Bertetto, esclama, con gli occhi strabuzzati: "Ma questo non dice niente!" Ed in effetti, spesso, la critica d'arte (così come la politica) consiste nel parlare e parlare dicendo sostanzialmente niente...

Bertetto ci spiega un po' il titolo (anzi, NON ce lo spiega), il significato (forse) dell'occhio tagliato, e ci dice (ma questo lo si capisce comunque) che il film parla di pulsioni sessuali represse.

Le formichine sono una fissa di Dalì, Bertetto credo non lo dica, ma comunque questo già lo sapevo per conto mio!

Dopo essermi fatto quattro risate alle spalle della mia compagna, devo dire che questo esperimento d'"arte astratta" a me non dispiace.

I tagli sulla tela di un Fontana non mi dicono niente (a parte il loro simbolismo), ma certi quadri astratti (anche se "brutti" in senso tradizionale) possono comunicare qualcosa.

E "Un Cane Andaluso" comunica qualcosa, anche se non si sa bene cosa, e magari quel qualcosa ognuno di noi lo interpreta a modo suo, come più gli fa comodo!

Il finale con i due amanti pietrificati nella sabbia è notevole (anche se, almeno per me, di incerto significato), come pure la figura androgina che raccoglie la mano in piazza (avete capito cosa significa?) o la buffa scena con Dalì stesso, stralunato, che viene trascinato con un pianoforte e degli asini morti!

Quella buffa scena credo che sia uno dei pochi simbolismi chiari, spiegato anche da Bertetto in Raro Video...

Per concludere, non sono un patito dei film che vanno visti con a fianco il manuale di istruzioni (istruzioni spesso carenti e in giapponese!), ma "Un Cane Andaluso" non annoia, anche perché è breve, piuttosto vario e movimentato, e riesce a colpire la fantasia e la mente dello spettatore con immagini forti e strane.

Quindi, come giudizio personale, gli do ampia sufficienza!

Lory_noir  @  21/06/2013 13:16:41
   7 / 10
Impossibile e riduttivo dare un voto a questo film perché è appunto un corto visionario, che da risalto alle immagini piuttosto che alla linearità della vicenda, che non sussiste. Interessante vedere come già Bunuel manifesti i punti chiave che caratterizzeranno il suo cinema. Indelebile l'impronta di Dalì.

leonida94  @  17/06/2013 12:51:49
   7½ / 10
Come si fa a dare un voto a un corto del genere ?
E' come cercare di dare voti ai quadri surrealisti di Dalì, impossibile !
Visionario e irreale, immagini che raccontano gli incubi e le visioni, appunto, del regista.
Come ogni buon incubo la "trama" sembra seguire una catena di analogie che possono risultare puro nonsense (e lo sono).
E' comunque un pezzo di storia ed arte, e va visionato come tale.
Dello stesso periodo apprezzo comunque molto di più Keaton.

Orikum  @  01/12/2012 13:57:28
   9 / 10
L'emblema del surrealismo.

Naitsirk  @  30/08/2012 14:43:04
   8½ / 10
Esponente principale del cinema surrealista , Dalì e Bunuel hanno creato un capolavoro di immagini. Poco altro da dire !

BulimicDream  @  21/03/2012 10:27:59
   10 / 10
Introspezione surrealista, Bunuel sviscera, seziona, divide la mente umana, creando dal suo lavoro di distruzione, la creazione di una miriade di immagini mentali e inconsce. Qual è il tema? Ce ne sono miliardi e riportano tutte allo stesso punto: la condizione dell'uomo moderno. Erotismo negato, contrasto spirituale, perdità di identità (I vari personaggi alla fine possono essere racchiusi in una sola figura? E questa figura può essere l'Uomo). Stupendo il finale, per me potrebbe rappresentare la vecchiaia e l'incedere del tempo sui corpi ormai "ingabbiati" da una società che ingoia e rende prigionieri. Alla fine anche lo svago della "gita a mare" si trasforma in una trappola in cui l'uomo non fa che perdersi nella monotonia e allontanare quella parte inconscia presente nella prima parte. E tutto questo in meno di venti minuti. Che dire? Un capolavoro!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  05/03/2012 21:30:09
   9 / 10
"Bello come l'incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio".
Bunuel e il grande masturbatore annegati dolcemente nella paranoia, malattia da tutelare come unico varco verso l'inconscio. L'occhio che capta la luce ma non l'allucinazione va reciso senza esitazione. Dominano sentimenti ossessivi e una tenera misoginia, un gusto alla Soutine per tutto ciò che lentamente marcisce. Ricordi e idee stantii sono carcasse d'asino destinate alla putrefazione.

6 risposte al commento
Ultima risposta 01/04/2012 16.45.16
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sweetyy  @  06/12/2011 21:09:57
   6 / 10
Pietra miliare del cinema surrealista di Bunuel che comunque non mi ha provocato l'impatto morale che mi aspettavo, sarà che non ho ancora questa "sensibilità". Magari più in la lo rivaluterò :)

lupin 3  @  28/11/2011 17:32:13
   7½ / 10
Buon corto del cinema surrealista, consigliato a chi ama il genere.

statididiso  @  24/10/2011 18:47:30
   10 / 10
un'opera di rara bellezza, non riuscivo più a staccargli gli occhi di dosso..praticamente L'Age d'Or senza la "strutturazione spazio temporale" e con un raggio d'azione più ridotto..le immagini hanno una carica incredibile tale da rendere superflui i dialoghi (siamo di fronte ad un capolavoro del cinema muto)..le interpretazioni sono molteplici quando ci si approccia ad un lavoro surrealista..l'elemento esterno, veicolato dal partner maschile, contamina usi e costumi di una coppia, generando vincoli indissolubili (vedi la scena finale che si richiama all’Angelus di Millet)..

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  22/08/2011 20:32:18
   10 / 10
Ma cos'é questo film?

un film surrealista, certo, ma il vero sognificato qual'é?

Non sono solo alcune sequenze di immagini strambe che ci abbozzano un sorriso. Bunuel vuole andare oltre, ma a stento molti critici hanno dato spiegazioni diverse alle immagini del film, ma nessuno conosce un significato certo.

I temi trattati sono l'es profondo, la superfice razionale, la morale, le istituzioni, l'eros negato. Tutti temi cari a Bonuel ma che in scene come quella dell'occhio suscitano domande come É una denuncia alla violenza contro la donna o vuole solo scioccare?

Già dal titolo si creano varie divaricazioni sul significato e ben che il film duri solo 16 min é uno dei più difficili da decifrare.

Come opinione personale credo che il titolo stia alla base di tutto. Il titolo percorre in una solo metafora l'intero film. Il titolo vuole dire un cane andaluso. La città dove é ambientata la storia non é specificata, quindi può darsi che sia in Andalusia, in Spagna, un chiaro richiamo alla terra d'origine di Dali e Bunuel. Un cane..c'é un detto famoso in tutto il mondo "che vita da cani". I cani, come molti altri animali, data la loro capacità inferiore di essere intelligenti, hanno una vita sbolza, insignificante, dura, di sopravvivenza...forse é così che Bunuel vedeva la società modernista. L'essere umano (il cane) vive all'interno di una società dove la razionalità, la logica sopravvalgono sull'io, sull'istinto profondo dell'uomo schiavo delle istituzioni sociali e della moralità (forse anticamente religiosa) e cosi non é libero di essere veramente libero, é questo é a dir poco sconvolgente...

Oskarsson88  @  16/03/2011 19:21:38
   7½ / 10
7219415  @  14/01/2011 19:01:33
   7½ / 10
niente male...

Mothbat  @  16/11/2010 19:34:48
   8 / 10
Un'esperienza affascinante. Il manifesto del cinema surrealista per eccellenza. Allucinato, macabro, estremo.

pinhead88  @  05/10/2010 09:43:33
   9 / 10
Il più celebre film d'avanguardia del mondo. Bunuel e Dalì si ritrovano insieme per dar vita ad un lungo e intenso incubo, dove non c'è ne realtà ne tantomeno logica. Tutto è sconnesso: ci sono allusioni, associazioni di tipo mentale e sequenze oniriche. Vedendolo nell'ottica giusta si può assistere veramente ad un effetto del tutto straniante e stupefacente. E' innegabile certo che per molti non verrà facile resistere a circa venti minuti di puro caos, considerando anche che si era nell'epoca del muto, e quindi senza alcunchè tipo di sonoro che possa aiutare. Tutto ciò rimane però un caposaldo del cinema surrealista, allucinato e delirante. Un manifesto del linguaggio cinematografico innovativo ed estremo, che grazie ad alcune sequenze riesce a folgorare ancora oggi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  17/09/2010 19:59:10
   9 / 10
Caposaldo surrealista di una potenza devastante. L'immagine che diventa veicolo d'emozioni contrastanti.
L'incubo su pellicola e la manifestazione dei geni di Dalì e Bunuel.
Opera senza tempo

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  16/09/2010 23:07:37
   8½ / 10
Sono sostanzialmente d'accordo con chi afferma che "Un chien andalou", pur essendo potenzialmente il più popolare film surrealista del cinema, non necessariamente è anche il migliore (sicuramente gli è superiore, e non di poco, "L'age d'or"). Ma come si fa a disconoscere l'importanza di un film come questo? La radicale sovversione operata nel segno di Magritte e Dalì (collaboratore quest'ultimo nella realizzazione) trova il suo perno nell'immagine più devastante operata nel cinema d'essai, quella di un occhio reciso con una lama.
Straordinaria espressione di simbolismi e flashback (?) onirici in una progressione che non è mai gratuìta e sempre attuale

Travis2344  @  07/07/2010 15:47:17
   9 / 10
Ci ho fatto la mia tesina di maturità...Incredibilmente affascinante nella sua complessità....

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Ultima risposta 07/07/2010 18.31.50
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  15/06/2010 17:55:36
   9 / 10
Una splendida follia in un incubo tra eros e thanatos che ha segnato il surrealismo cinematografico. Sublime e spiazzante. Una gemma da non perdere.

topsecret  @  15/05/2010 12:02:00
   7 / 10
Film surrealista made in France, scritto e diretto da Luis Bunuel e Salvador Dalì, avendo come scopo evidente quello di provocare ed impressionare lo spettatore con immagini forti ed inquietanti, ma allo stesso tempo apparentemente privi di nesso logico.
E' un film interessante e bizzarro, dotato di grande frenesia.

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  15/05/2010 10:12:17
   8 / 10
A distanza di oltre 80 anni dalla sua realizzazione,questo cortometraggio,in appena un quarto d'ora,riesce a"impaurire"lo spettatore grazie ad una magnifica potenza visiva.
Scene molto violente e spinte per l'epoca(su tutte l'occhio tagliato).
Bello,davvero consigliato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/05/2010 17.10.50
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/04/2010 18:53:48
   9 / 10
Cortometraggio importantissimo per la storia del cinema che porta lo spettatore dove nessuno prima aveva mai provato e dove nessun altro provera',almeno fino alla fine degli anni sessanta quando comincera' ad esserci una certe liberta' morale!
Sara' difficile dimenticare alcune sequenze in particolare quella del taglio dell'occhio o le scene erotiche molto spinte per l'epoca!
Amore e morte si fondono in diciassette minuti di follia realizzati da due giovani autori probabilmente inconsapevoli di cio che avevano realizzato!
Imperdibile!

Drugo.91  @  06/01/2010 15:22:53
   9 / 10
leggenda del cinema underground e successivamente diventato cult, questo cortometraggio firmato Bunuel-Dalì è un autentico capolavoro in miniatura
il suo difetto (se cosi si può ritenere) è proprio la sua natura di corto, se fosse stato unito direttamente a L AGE D OR (come fanno spesso in molti cinema d essai) ne sarebbe uscito un must assoluto

Tuonato  @  25/09/2009 14:06:11
   9 / 10
Se guardato svogliatamente questo manifesto surrealista non emoziona - sono passati ormai 80 anni dall'uscita del film - nè ci si capisce nulla.
Occorre un aiutino, ricorrere a delle ricerche per riuscire così ad interpretare ogni singola scena. A mio avviso solo in questo modo è possibile apprezzarlo appieno.

ilcippo  @  25/07/2009 15:48:16
   3 / 10
Essendo questo film un'opera d'arte, come con tutte le opere artistiche non si può dare un giudizio oggettivo (infatti un'opera d'arte non può essere bella solo xkè è tale o xkè creata da da un artista, alla faccia di Duchamp!), ma solo soggettivo, che varia da persona a persona.

Premesso questo, ritengo che sia un film che certamente ha creato scandalo all'epoca, ma che ai giorni nostri lascia indifferenti, almeno per quanto mi riguarda.

bulldog  @  22/07/2009 15:00:44
   8½ / 10
Caposaldo del cinema surrealista,folle.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  19/07/2009 11:42:50
   10 / 10
L'occhio tagliato del cinema, che ancora fa fatica a riprendersi.
Scritto da Bunuel/Dalì, contiene la scena più violenta della storia del cinema e rappresenta le classiche ossessioni surrealiste: una storia d'amore irrefrenabile, una passione violenta, un erotismo bizzarro e disgustoso, scandali calcolato e sovversivo.
Il vero sberleffo alla chiesa arriverà nel film successivo, qui c'è tempo solo per due preti legati ad un pianoforte sotto due asini morti e imputriditi.
Capolavoro assoluto.

FurFante9  @  11/07/2009 11:32:52
   6 / 10
Pellicola di "prova" molto onirico e influente. famosissima la scena della lametta e l'occhio, icona del cinema.
Film da 8,5 x l'epoca... 6 x oggi

4 risposte al commento
Ultima risposta 11/07/2009 19.19.39
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paride_86  @  11/07/2009 02:46:03
   7 / 10
Il surrealismo su pellicola ad opera di Bunuel e Dalì, i quali, però, hanno dato risultati migliori lavorando da soli, uno al cinema, l'altro sulla tela.

Xavier666  @  24/06/2009 04:09:35
   8 / 10
la prima volta che lo vidi ero immerso nel surrealismo, ormai qualche anno fa, la visione di questo film mi cadde come un macigno pesante in quanto non potei apprezzarne la bellezza, anzi mi irritò parecchio. Con il passare del tempo quel caleidoscopio di immagini, sensazioni ha cominciato a prendere forma, una forma che poi la mia testa ha elaborato a suo modo. Sì è un bel prodotto e non perchè è arrivato qualche altro critico a dirmi che mi deve piacere. L'ho solo adattato ai miei schemi mentali.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  15/06/2009 17:06:58
   9½ / 10
Difficilissimo da vedere e quasi impossibile da giudicare.
Non è un film, è un'esperienza visiva unica.
Dal genio di Luis Buñuel e Salvador Dalí, nasce questa pellicola unica.
Secondo me ogni appassionato di cinema dovrebbe vederlo.

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memo  @  03/06/2009 18:35:08
   6 / 10
ritengo sia molto difficile dare un voto a questo film , certo, la media del 9 ceratmente non e la merita , ma se vi aspettate un film che da emozione non fa al caso vostro. insomma come film in se nn è bello, ma è bello poi andare a cercare tutti i significati delle varie scene che viste cosi non sembrerebbero aver senso.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/05/2009 23:10:04
   10 / 10
Un'esperienza visiva unica, straordinaria. La nascita artistica di uno dei più grandi autori della storia del cinema.

TheLegend  @  26/03/2009 22:41:48
   10 / 10
non si può non dare 10 pensando al periodo storico in cui uscì questo film e al suo significato!

Neu!  @  16/03/2009 20:43:24
   6½ / 10
io sono un convinto sostenitore che Un Chien Andalou non sia assolutamente un capolavoro. film sopravvalutato: molto meno influente di quanto si possa pensare, abbastanza inconsistente e poi le scene oniriche non sono tutte riuscite. io l'ho sempre vista come una pellicola di "prova" per quel capolavoro che sarà "L'Age D'Or", molto più onirico e anche più influente, ma molto meno famoso.

VikCrow  @  04/03/2009 03:11:59
   10 / 10
Non si può descrivere a parole. Va ben oltre il concetto stesso di espressione verbale.

heartbreaker  @  02/03/2009 16:18:01
   8 / 10
L'opera principale dell'Impressionismo ha come protagonisti Luis Bunuel e Salvator Dalì che creano questo piccolo gioiello d'avanguardia. Ancora oggi vedere uno dei primi lavori di questo tipo di cinema Francese colpisce lo spettatore. Sono passati più di cento anni ma la mancanza di trama, il montaggio accelerato/rallentato, le immagini sfuocate, le visioni, i deliri, le paranoie dei protagonisti mettono ancora i brividi addosso.

Siamo chiaramente davanti ad un ora che vuole provocare lo spettatore (in particolare Bunuel ha sempre avuto come vittima preferita la classe borghese) grazie al non sense e all'uso del montaggio. Siamo naturalmente anche davanti ad un cinema elitario, l'operaio non avrebbe mai sognato di andarsi a vedere un film impressionista francese.

Diciassette minuti (e 80 anni) e non sentirli.

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Ultima risposta 11/07/2009 12.25.27
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  12/02/2009 11:16:08
   8 / 10
Assolutamente irreale, assurdo, onirico, metafisico.

Prodotto sicuramente più da museo forse uno dei primi esempi di videoarte applicata al cinema.

Notevole

Invia una mail all'autore del commento wega  @  08/02/2009 12:44:02
   10 / 10
Effinalmente! Prima opera surrealista della storia del cinema che ne diventò immediatamente il suo manifesto. Da una mise en scéne di Salvador Dalì, come accade in tutte le filmografie d' autore, anche "Un Chien Andalou" è un concentrato ed un' anticipazione di tutte le tematiche successive, in questo caso mezzo secolo di cinema da parte di un certo Luis Bunuel. Sedici minuti che si aprono con una delle scene più forti mai viste per proseguire con una sequenza di immagini che non trovano alcuna spiegazione logica. L' amour fou, quindi l' amore irrazionale (presente in tutte le sue opere degli anni 60 che ho visto), la figura clericale, l' importanza assunta dagli animali, la blasfemia (le formiche entrano ed escono dal foro della mano che ha la sembianza di una ferita dell' inchiodatura di Cristo in croce), il talento visivo sono tutti elementi che fanno di "Un Chien Andalou" probabilmente "il miglior lascito delle avanguardie storiche del cinema". E mi ha anche emozionato, la nuova colonna sonora scelta da Bunuel nel 1960 dà un pathos incredibile, soprattutto nei due distinti montaggi a ralenti. Parlai di Lynch, ed effettivamente in questo film ho visto parecchi punti di contatto con il regista americano, dal tema del doppio all' incubo reale, al buco stesso che ricorda molto i "portali d' accesso" di "Velluto Blu", "Mulholland Drive" e "INLAND EMPIRE". Ritornando a Bunuel, un capolavoro, c' è poco da fare.

Ciaby  @  13/01/2009 20:24:57
   10 / 10
non servono le parole

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/06/2009 21.01.10
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Sanjuro  @  28/08/2008 02:40:59
   10 / 10
Questo film è un pugno in faccia, la più lucida manifestazione del surrealismo cinematografico in bianco e nero

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  31/07/2008 14:48:25
   8 / 10
I minuti più spiazzanti della storia del cinema.

aLe B. Goode  @  19/07/2008 14:34:02
   7 / 10
Anche qui non posso dare un commento dal punto di vista storico, però l'ho apprezzato...alcune scene mi hanno colpito molto (come quella dell'occhio o quella della mano) ed è molto interessante cercare un significato a tutte queste immagini prive di senso..

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  14/06/2008 13:03:58
   9 / 10
di bunuel sicuramente è l'opera che preferisco, nonostante sia ai suoi inizi alla fine degli anni 20, un corto di nemmeno 20 minuti riesce a dare tutta la forza visiva e terrorifica del migliore surrealismo. avanguardia alla stato puro. il ragazzo del film combatte contro i suoi propri sogni,incubi,fantasmi personali,alla ricerca di una maturità soprattutto sessuale. classicone.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  24/04/2008 20:13:38
   9 / 10
Mnifesto visivo del surrealismo e dell'avanguardia artistica, "Un chien andalou" è una lucida trasposizione dell'incubo, con sequenze di elevatissimo impatto visivo ed emotivo tali da risultare tutt'ora estremamente disturbanti (la scena della lametta sull'occhio ne è il più lampante esempio).
Una lucidissima manifestazione di genio.

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Ultima risposta 24/04/2008 21.27.31
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  18/04/2008 21:09:55
   9 / 10
Questo cortometraggio è l'espressione della libertà e della creatività artistica, che trascende la narrazione tradizionale per situarsi nell'area della rappresentazione dell'interiorità.
Come i film onirico-visionari di Lynch, le opere di Bunuel non agiscono sull'intelletto bensì sull'emotività di chi guarda, che viene travolto, ammaliato e allo stesso tempo perturbato dalla acuta espressività delle immagini. L'occhio sezionato (associato alla luna attraversata da una sottile nuvola), la donna che col bastone spinge per strada una mano mozza, l'uomo che tira due preti e due pianoforti sormontati da altrattanti asini in decomposizione, il palmo della mano su cui si è installato un formicaio ecc... per lo spettatore appaiono tutte come scene destituite di senso, poichè legate intimamente alla dimensione psicologica e onirica di chi le ha concepite. Certo, con un considerevole sforzo ermeneutico si potrebbe tentare di interpretarle (per esempio, la sequenza dei preti legati ai due pianoforti è stata da molti letta come il peso della tradizione cattolica che impedisce il progresso della civiltà e che osteggia il libero esprimersi dell'arte), ma nel momento in cui si compie questa operazione si va a svilire una materia che proprio nella sua "caleidoscopica" cripticità trova la ragion d'essere.
Bunuel e Dalì ci regalano un preziosissimo esempio di cinema surrealista, che nell'immagine finale (l'uomo e la donna immobili col corpo immerso nell'arena) sembra trasfigurarsi e cristallizzarsi in un'opera pittorica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  18/04/2008 16:19:47
   9 / 10
Un cortometraggio ma PAZZESCO!!!!! CAPOLAVORO!!!!!
Visionario, inquietante... pensate un po', del 1929!!! Millenovecentonovantanove!!!
L'ho visto su youtube con la musica, fa un effetto straordinario... la pellicola è rovinata, pensate gli anni che ha, ma dà ancora più senso straniante!
Da vedere!!! Merita la top25!!!

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/12/2008 15.31.45
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Invia una mail all'autore del commento Rana c'è!  @  13/02/2008 18:15:46
   9 / 10
Libertà totale di espressione, la percezione dell'inconscio, senza logica e contro il senso comune di civiltà. Cambi di ritmo e scene soprattutto mentali.
Grottesco e drammatico, sarà un punto di partenza fondamentale per la carriera di Bunuel, anche se in verità ci vedo molto più Salvador Dalì, che poco tempo dopo realizzerà "La persistenza della memoria" uno dei quadri più importanti del secolo scorso.
Questi pochi minuti racchiudono probabilmente la chiave per moltissime altre opere d'arte, in 8 1/2 di Fellini per esempio (solo per citarne uno) ci rivedo i tratti più importanti. Per non parlare del modo in cui è stato girato Erasarhead di Lynch, ...ecc...ecc...
Non da 10 perchè nonostante la sua importanza e il suo valore, va a catturare solo una parte degli spettatori lasciando fuori chi (anche nel 1929) non vedeva nel surrealismo un vero e proprio movimento artistico o una forma d'arte troppo lontana dalla realtà.
Per quanto mi riguarda: irripetibile.

taras bulba  @  04/01/2008 18:28:50
   9 / 10
Capolavoro di surrealismo, le immagini si susseguono senza logica (parole di Bunuel) eppure il cortometraggiop sembra quasi avere una trama.
Un sogno notturno, dopo una notte di bagordi.

the saint  @  19/10/2007 16:26:08
   10 / 10
MA QUESTA è UN OPERA D'ARTE ANZI L'OPERA D'ARTE !!!!!!!!!!!!!!!!!!
guardandolo la prima volta almeno io non ci ho capito una mazza..
poi andando a zonzo qua e là su internet sono riuscito a comprendere il vero significato, così come la mia professoressa di storia dell'arte ci spiegava i vari dipinti, le simbologie e i significati..
la metto nello spoiler perchè secondo me ne vale la pena per capire tutte le sfumature..

SENZA PAROLE! 17 MINUTI DI FILM , 1H 30 MINUTI DI APPLAUSI COME MINIMO!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  15/10/2007 20:21:13
   9 / 10
Un film fondamentale.
Credo che sia il film che più ha ispirato assieme all'8 1/2 felliniano Lynch per le sue principali opere come Eraserhead, Strade perdute, Mulholland drive e INLAND EMPIRE; Bunuel insegna che si può anche non seguire nessuna logica, se non quella del sogno, e quindi del desiderio.

AKIRA KUROSAWA  @  17/07/2007 17:02:26
   9 / 10
il primo film di bunul ideato insieme a salvador dali a partire dai loro sogni .
il film si apre con una scena che a mio avviso è tra le piu agghiaccianti della storia del cinema nonostante il film sia del 29 ovvero un uomo( lo stesso bunuel) che con un rasoio taglia in due un occhio di una donna e ne segue una gran carellatadi episodi a viratura erotico-sadicacon nessuna logica, un po come i film lynchani ( vedere eraserhead per notare delle forti analogie con sto film).
bellissima anche la scena in cui un uomo rincorre una donna ed è ucciso da un suo doppio oppure la scena dei due preti trascinati insieme al pianoforte.
il film è stato fatto con pochissimi soldi, addirittura sembra che a produrre il film sia stata addirittura la madre di bunuel.
bello, molto bello certe scene mi ricordano molto i miei sogni , è proprio per questo che mi ha molto affascinato

Invia una mail all'autore del commento balzac20  @  02/07/2007 18:27:57
   3 / 10
Mangiare. Cane. Sogno? Non so. Ipotermia. Cacca. Gesù. Fame? Forse. Si, viaggiare. Evitando le buche più dure.


Questo è il film una volta raccontato.
Solo voi intellettuali, all'alba del 21 secolo, ancora vi sforzate di considerare questi 17 minuti qualcosa di degno.
Meglio Baywatch.
Anzi meglio Bayside school.
(quella serie che faceva "...cause i've been saved by the bell!!!!")

Insomma....

per citare qualche commentatore prima di me...


se fossi gatto... miaoooo

se fossi cane... bau

se fosse tardi.. ciao!

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Ultima risposta 13/02/2008 18.18.12
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PetaloScarlatto  @  05/05/2007 05:45:32
   10 / 10
questo non - film è un capolavoro assoluto nella storia del cinema!!!

Anticipa tantissime cose, ad esempio è uno dei primi film ( se non il primo ) che mostra un nudo femminile violato!!!

La sequenza inziale di Bunuel che con nonchalance affila il rasoio, per poi tagliare l'occhio della protagonista è entrata di diritto nella storia del cinema...

Ho sempre interpetato questa scena in un duplice modo..

da una parte per la prima volta la follia viene rappresentata metaforicamente.. la lama del rasoio che apre in due l'iride, facendola colare in tumultuose alchimie è il modo per intendere come la psiche della donna sia spezzata in due, divelta in maniera indissolubile...

Oppure come un modo di Bunuel&DAlì per annunciare che questo film è un taglio netto col passato!! E', infatti, considerato il manifesto del surrealismo nel cinema...!!

La vena di anticlericalismo, tipica di Bunuel, l'ironia beffarda, mortuaria, grottesca, i riferimenti continui alle ossessioni di DAlì - l'asino morto sul piano, le formiche - ne fanno un'opera di eccezionale valore....

DA vedere e rivedere.... 17 minuti di libidine artistica!!!!

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Ultima risposta 05/05/2007 12.47.55
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  22/04/2007 14:17:24
   9 / 10
Sogni.

incubi.

orrido.

realtà.


inconscio.

paura.

Dalì.

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Ultima risposta 21/06/2012 00.03.24
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lampard8  @  20/02/2007 13:26:26
   10 / 10
Un autentica opera d'arte. Un film sconvolgente,incredibile che rimarrà per sempre come una delle pietre miliari della storia. Inutile stare a sottolineare l'influenza che ha avuto per i vari Lynch e Jodorowski e per molti altri(FELLINI e GREENAWAY)
Opera d'esordio del grande maestro Bunuel è un intreccio di eventi legati solo da un apparente relazione onirica. Celebre la scena dell'occhio tagliato da un rasoio. IMPRESCINDIBILE

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Ultima risposta 11/07/2009 11.37.36
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  08/02/2007 00:43:50
   10 / 10
Ecco cosa succede quando arte e cinema diventano tutt'uno. Splendido, visionario, surrealista... Quindici minuti di autentica storia del cinema. Per certi versi anticipa di cinquant'anni "Eraserhead" di David Lynch. La storia non è fondamentale: l'importante è saperla raccontare.

phemt  @  28/01/2007 19:00:24
   9½ / 10
Esordio registico di Bunuel in collaborazione con Salvador Dalì, surrealismo allo stato puro, un capolavoro del genere, un esempio di weird ante-litteram… Metaforico e allegorico Bunuel mischia formiche che escono dalle mani, asini putrefatti, preti attaccati a pianoforti, palpeggiamenti, passaggi temporali e spostamenti spaziali, incidenti e peli ascellari che si spostano con uno stile unico e con delle immagini di una rara forza visiva… Un opera dall’impatto visivo straordinario… Menzione obbligata alla scena iniziale e al collegamento occhio-luna…

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  28/12/2006 12:16:13
   9½ / 10
Commentare con poche righe un film su cui sono state scritte pagine e pagine di storia del cinema è senza il quale centinaia di film oggi non sarebbero mai stati girati è abbastanza imbarazzante (e non sarei neanche in grado)..
L''unica cosa che mi sento di dire e di guardarlo per capire come molte cose che vediamo oggi in film "visionari", horror, di denuncia sociale, e chi più ne capisce più ne metta erano nate già nel 1929..

Sig. Chisciano  @  08/12/2006 16:37:15
   9½ / 10
Film del periodo dell'avanguardia, si cercavano nuovi strumenti per narrare, per spiegare dei concetti anche complicati si è scavato nell'analogia.
Questo corto non ha la pretesa di avere un significato preciso (a parte la scena iniziale) in realtà è lo stesso collegamento per immagini ad avere un senso in una visione di nuovi strumenti cinematografici. Se Vertov attraverso collegamenti analogici spiegava l'alienazione della macchina di montaggio Bunuel e Dalì vogliono "solo" confermare che si può fare.
La sequenza iniziale infatti, che tutt'oggi suscita ancora molte discussioni,
può avere svariate interpretazioni soggettive e chiaramente la lettura non'è univoca, però una certezza nei critici c'è. La luna e l'occhio sono due forme simili che si ricordano l'un l'altra senza avere nessun collegamento logico, l'accostamento è appunto per analogia, il taglio dell'occhio quindi (un occhio di bue) è un messaggio che ci comunica di cambiare modo di vedere e la sequenza precedente ci da la chiave di lettura per il film che andrà a seguire, cioè appunto per analogia.
Chiaramente su questo corto sono state scritte pagine, pagine e pagine, e ancora ne' continuano a scrivere, qundi quello che ho scritto è assolutamente riduttivo.

Living Dead  @  11/11/2006 17:41:46
   10 / 10
Il fatto è che dopo aver visto un corto così...ti vien voglia di dargli una spiegazione che molto probabilmente non arriverà mai.
Una serie di immagini folgoranti (la già citata scena dell'occhio) che lascia stupiti e perchè no...pure confusi. Ma e' proprio il surrealismo, le immagini e sequenze che ci vengono mostrate che vanno premiate per la loro originalità e capacità di stupire nonostante sia un di quasi ottant'anni fa.

Una piccola, indimenticabile perla.

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Ultima risposta 24/08/2007 11.43.54
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Ch.Chaplin  @  01/10/2006 12:41:42
   10 / 10
secondo me è una vera e propria opera d'arte in movimento..è surrealismo totale..rappresenta sicuramente uno degli apici del novecento, o cmq un momento fondamentale

HATEBREEDER  @  06/09/2006 11:21:21
   10 / 10
Il cinema, si sa, è una meravigliosa combinazione di arte ed intrattenimento. Ebbene mai come in questo caso la prima ha il sopravvento totale sul secondo; infatti la trama praticamente non esiste, è solo un puro pretesto per mettere insieme delle immagini che assomigliano più ad un quadro, cariche di simbolismi e dai significati oscuri.
Il film si meriterebbe 10 con lode solo per la sequenza iniziale: entrata a pieno merito nella storia del cinema come una delle più sconvolgenti di tutti i tempi, ancora adesso c'è chi sta male a guardarla (tipo una mia amica che non si aspettava una cosa del genere da un film così retrò...eh eh...), e ricordiamoci che la pellicola è datata 1929(!). Vorrei essere stato al cinema quando lo proiettarono per la prima volta, per provare le stesse emozioni di chi lo vide con lo sguardo 'purificato' da tutti i vuoti giocattoloni colmi di effetti speciali che ci propongono oggigiorno, un viaggio allucinante ed allo stesso tempo allucinato all'interno di un arcano, inquietante astrattismo.
Attenzione però: bisogna affrontare la visione con la giusta prospettiva, con l'approccio di chi va a vedere una mostra di arte moderna, e non con il machismo arrogante del tipico 'coatto' o maschio italiano (della serie: Aho ma kek'azzo è 'sta robba? Nun ce capisco 'na mazza aho!), perchè sennò non vale la pena che vi rubiate del tempo con un capolavoro del genere... Insomma guardatelo solo se vi piace masturbarvi violentemente il cervello!

il.regista  @  15/05/2006 15:37:27
   10 / 10
Il film surrealista per antonomasia. Scene indimenticabili.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  03/04/2006 13:55:55
   10 / 10
opera d'arte senza età per i temi immortali trattati(sesso,morte,amore).immagini di straordinario impatto visivo.surrealista.

Duca di Blangis  @  28/03/2006 22:06:21
   10 / 10
Uno dei migliori corti di sempre, è il primo film di Luis Bunuel e Salvador dalì(c'è + dalì che Bunuel!!!!!!!)...è surrealista al 200%!!! L'age d'or è superiore ma questo è più surrealista infatti non ha una continuità logica-temporale...la trama del film? Dovrei dirvi tutte le possibili interpretazioni?
Ne accenno solo una: l'occhio tagliato è metaforico: dice in sostanza che questo film va visto con occhi diversi..
Ora un altra mia interpretazione che è molto interessante: la luna è "tagliata" da una nuvola, poi viene tagliato l'occhio....che Bunuel si sia rifatto al primo film importante??? Parlo del viaggio sulla luna di G. Meliés...in questo film si vede il razzo che va a finire nell'occhio della luna.....che ci sia qualche legame??? Non sono molti i film dove un occhio e la luna sono feriti .....bella fantasia vero?

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/10/2011 18.07.54
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turbogio  @  07/02/2006 23:11:29
   9½ / 10
Surrealismo allo stato puro. Dalì e il metodo paranoico-critico: "una malattia mentale cronica, la cui sintomatologia più caratteristica consiste nelle delusioni sistematiche, con o senza allucinazioni dei sensi. Le delusioni possono prendere la forma di mania di persecuzione o di grandezza o di ambizione".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Antoniusblock  @  27/12/2005 18:58:02
   10 / 10
17 minuti di surrealismo e genialità,un capolavoro strepitoso grazie anche all'immenso Salvador Dalì.

cinefilomalato2  @  27/12/2005 11:57:08
   10 / 10
Geniale! Non trovo altre parole per descrivere questo gioiello del surrealismo. Indimenticabile la sequenza iniziale del taglio dell'occhio. Uno dei migliori film di Buñuel.

Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  08/12/2005 20:12:49
   10 / 10
Eccellente! Per chi ama il surrealismo questa è una chicca da non perdere!

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/06/2006 12.30.18
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