cella 211 regia di Daniel Monzón Francia, Spagna 2009
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cella 211 (2009)

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locandina del film CELLA 211

Titolo Originale: CELDA 211

RegiaDaniel Monzón

InterpretiLuis Tosar, Alberto Ammann, Antonio Resines, Marta Etura, Carlos Bardem

Durata: h 1.50
NazionalitàFrancia, Spagna 2009
Genereazione
Tratto dal libro "Cella 211" di Francisco Pérez Gandul
Al cinema nell'Aprile 2010

•  Altri film di Daniel Monzón

Trama del film Cella 211

Per fare buona impressione nel carcere dove ha appena trovato lavoro come secondino, Juan Oliver si presenta con un giorno d'anticipo sul primo turno di guardia. Durante la visita al braccio di massima sicurezza, un frammento di intonaco cade dal soffitto e lo colpisce sulla testa. In attesa di poterlo soccorrere, gli altri guardiani lo distendono temporaneamente nell'unica cella libera, la numero 211. In quello stesso istante, ha però inizio una rivolta organizzata dal carismatico detenuto Malamadre, che costringe il giovane guardiano inesperto a improvvisarsi credibile galeotto per riuscire a sopravvivere alla situazione e riabbracciare la moglie al sesto mese di gravidanza.

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Voto Visitatori:   7,45 / 10 (177 voti)7,45Grafico
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Voti e commenti su Cella 211, 177 opinioni inserite

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Gregory90  @  26/10/2010 18:58:04
   7½ / 10
Voto 7.5. Gran film. Sotto tutti i punti di vista veramente ottimo.
Nonostante i 0 effetti speciali, riesce assolutamente a non annoiare per un solo minuto, bisogna quindi elogiare questa pellicola che poteva molto facilmente cadere di ritmo e stufare, invece è prodotta perfettamente.
Incredibilmente avvincente, ma nn è solo ritmo, ottima anche la trama, profonda e intelligente. Prova maiuscola degli attori, grande Malamadre, mai in una scena fuori posto, bravo pure Juan. Nota negativa Helena. Veramente un'attrice mediocre in quel poco che ho visto.Totalmente assurda la sua presenza nella scena dei tafferugli appena fuori il penitenziario: sei al 6o mese di gravidanza e vai li in prima fila a fare del casino? ho capito che tuo marito è al centro della rivolta ma tieniti a distanza per dio. Irritante.
Nonostante questo neo film di qualità, assolutamente. Consigliato a tutti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  26/10/2010 17:26:53
   8 / 10
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Cella 211 è uno splendido film carcerario, forte, coraggioso, crudele, carico di denunce politiche, etiche e morali. Questo all'apparenza. A mio parere in realtà il film è ancor più profondo e racconta nella tremenda cornice del carcere una semplice storia di Destino e di Anima.
Juan Oliver è una guardia carceraria al suo primo giorno di lavoro. E' impossibile proseguire nella trama se non ci si ferma un attimo a parlare del destino.
Juan Oliver non doveva andar oggi nel carcere, ma domani.
Cade qualcosa dal soffitto. Proprio Juan viene colpito.
Non si decide come prassi di portarlo subito in infermeria, ma lo si fa sdraiare un momento in una cella vuota.
Cella appena svuotata, l'unica libera del braccio.
Nel carcere scoppia una rivolta.
Destino.
5 incredibili coincidenze che cambieranno per sempre la vita del ragazzo. Se solo una, soltanto una, non si fosse verificata, Juan non si sarebbe trovato coinvolto.
E' impossibile tralasciare o non dare importanza su quanto il caso incida in Cella 211. Esso è sempre beffardo, crudele (la moglie è l' UNICA uccisa nei tafferugli; tra l'altro unica scena veramente un pò troppo forzata e poco verosimile), avverso al protagonista. Il destino ( e non tanto le istituzioni ) in 24 ore distrugge per sempre la vita di una giovane famiglia. Se non avessimo la spietata e durissima cornice del carcere, penseremmo quasi di trovarsi in un tragico racconto di Kafka o Pirandello.
Parlavo di Anima. Juan è un bravissimo ragazzo, anche troppo timido, "morbido" e impaurito per il lavoro che fa. Gli incredibili avvenimenti che gli accadranno cambieranno completamente il suo carattere; in appena una giornata tutte le sue convinzioni, tutti i suoi principi, tutte le sue certezze verranno stravolte. Se davvero il mondo "fuori" e i suoi accadimenti possono in qualche modo modificare la nostra anima (tanto ad esempio da farci diventare assassini), Juan ne è l'esempio lampante. Lo schema è semplice: Juan passa dalla parte dei "buoni" a quella dei cattivi, ma solo per salvare la pelle, fingendo. Più passa il tempo e più Juan si identificherà con i nuovi compagni diventando praticamente uno di loro. In qualsiasi modo fosse andato il finale, Juan non sarebbe stato più lo stesso e non solo per la perdita della famiglia o il rischio di carcere, ma per un cambiamento radicale "dentro" di sè. Cella 211 ci racconta come ognuno di noi può diventare in poche ore un altro Uomo, nè migliore nè peggiore, semplicemente un altro.
Ci troviamo di fronte a un film coraggiosissimo perchè sembra prendere completamente le parti dei carcerati, alla fine veri eroi della pellicola e unici depositari di principi etici e morali, solidarietà e "trasparenza" . In realtà non dobbiamo dimenticarci di avere a che fare (nella maggioranza dei casi) con criminali che hanno commesso crimini ben più gravi di quelli commessi dalle istituzioni tanto condannati dal film, e in questo a mio parere la pellicola pecca un pò di strumentalizzazione e superficialità. Il personaggio di Malamadre, il "capo" dei carcerati, è l'emblema di tutto. Il film ci porta pian piano a una completa empatia con lui e Juan, ma è bene ricordare che sempre di pluriomicida stiamo parlando. In poche parole sarebbe meglio non cadere nel tranello del ribaltamento tra buoni e cattivi, ma al limite considerare quanto di sporco e marcio ci sia nei primi ( il funzionario Urrutia l'esempio per tutti) e quanti valori si possano comunque riscontrare nei secondi.
Regia e fotografia di discreta fattura, recitazione ottima. Più che altro la forza di Cella 211 è nella semplicissima idea di sceneggiatura, svolta poi in maniera esemplare. Delle scene apparentemente insignificanti acquistano solo col tempo valore, tipica caratteristica degli ottimi script. A questo proposito la morte di un carcerato è l'espediente usato sia per far "allertare" l' ETA, sia per far giungere in carcere tutti i parenti dei carcerati, timorosi che il detenuto ucciso sia un loro caro. E così la scena del pestaggio di un carcerato da parte di Urrutia sarà decisiva per giustificare quella in cui il funzionario picchierà a morte la moglie di Juan. Piccole accortezze che fanno grande un film. Il finale a dir la verità non mi ha convinto granchè con Malamadre ferito che lancia uno sguardo al "colombiano" traditore. Sa di vicenda non conclusa, si poteva evitare. In più fa perdere un pò di drammmaticità al film sia perchè la morte di entrambi protagonisti era in qualche senso più "giusta", più nelle corde del film, sia perchè la fine di juan DOVEVA essere punto conclusivo della vicenda dato che il film racconta la sua parabola umana.
Dietro Governo, ETA, denuncia delle carceri e delle istituzioni, Cella 211 è in realtà un film profondamente umano e la vicenda di Juan paradigma di come a volte la vita, improvvisamente, ci si sgretoli tra le dita. E la cella che dà titolo al film simboleggia forse quel luogo oscuro dentro di noi che teniamo sempre serrato, nascosto, ma che una volta entrati ci cambierà per sempre.

El_Baro  @  19/10/2010 12:11:00
   9 / 10
Per me un film eccezionale.
Bellissimo dal punto di vista visivo, duro e crudo ma raramente gratuito, appassionante anche nello sviluppo della trama, che viene usata PER parlare di qualcosa, non come unica cosa a coprire un vuoto di senso.
Forse sparo un po' alto, ma mi ha davvero emozionato tanto, sia da un punto di vista di psicologia soggettiva che da un punto di vista sociale.

Unico difetto, anche se funzionale per lo sviluppo della storia:

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  18/10/2010 20:04:40
   7½ / 10
Davvero bello, uno di quei pochi che nell'arco di un anno meritano la visione al cinema. Ritmo serrato, un buon cast -soprattutto per quanto riguarda i carcerati, ben caratterizzati- e qualche sana divagazione sul tema.
Entra di diritto nei migliori titoli del genere. Non un capolavoro, ma sicuramente da ricordare e rivedere.

Invia una mail all'autore del commento gherardo81  @  18/10/2010 01:59:46
   6½ / 10
Film fatto bene. Trama abbastanza interessante. E' lontano pero' dai voti alti secondo me forse perchè non mi è piaciuta troppo la fine!

tommythecat  @  17/10/2010 19:57:16
   8 / 10
Gran bel film, inaspettatamente bello direi. dal titolo non mi allettava più di tanto però la storia cattura veramente l'attenzione.

erry rileypoole  @  13/10/2010 01:17:51
   4½ / 10
Spinto da tutti i commenti positivi che ci sono in questo sito non ho potuto non vederlo.
Film dalla trama interessante che tiene bene la sua prima mezz'ora ,per poi perdersi miseramente in un finale che lascia poco allo spettatore.
Ho gradito alcune scene centrali del film ma è troppo poco per un disegno registico interessante come questo.
Finito il film mi è sembrata una perdita di tempo averlo visto e dello stesso avviso sono le persone che lo hanno visto con me.
Ovviamente ,come al solito, i gusti sono gusti ,ma debbo fare una piccola critica che ritengo sia doverosa senza però voler ledere le altre opinioni positive:
Se questo film fosse uscito cosi com è in america il voto sarebbe decisamente piu basso...... c è del buonismo(forse troppo) per prodotti che alla fin fine non valgono granchè seppur nati in terre non americane e questo cella 211 ne è la prova.
Sono il primo a esaltare il cinema spagnolo come o il cinema d'oltre alpi ma questa volta non me la sono sentita di promuovere questo film che addirittura a metà ha causato in me una buona dose d noia.
Consiglio comunque la visione perchè per molti è stato un film che merita per quello che propone oltre l'8.... di quei film che ,come dice filmscoop,sono magnifici da non perdere per nessun altra pellicola esistente!


3 risposte al commento
Ultima risposta 26/04/2012 19.22.17
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giraldiro  @  10/10/2010 01:24:28
   6 / 10
L'idea di base è buona, ma nel complesso non coinvolge particolarmente. Dopo un pò si ha voglia di arrivare alla fine.

Un 6 tirato è il massimo che posso mettere.

ulisseziu  @  08/10/2010 13:26:29
   8½ / 10
Un ottimo film! Una storia coinvolgente dal ritmo incalzante mi ha bloccato sulla poltrona. Bravo il regista e buoni gli attori;
nella sceneggiatura quasi senza grinze, trovano una perfetta collocazione i cambi di prospettiva e della visione delle cose, la critica al sistema, la tragedia nella tragedia, gli episodi cruenti all'interno del carcere, l'azione ed i dialoghi.
Un regista spagnolo che farà parlare di se, spero, anche in futuro.

7HateHeaven  @  06/10/2010 17:37:17
   7½ / 10
W la Spagna!!! Un ottimo film, coinvolgente da subito, il ritmo è frenetico, i colpi di scena si susseguono, proprio come in una rivolta carceraria. Nessun perbenismo, sceneggiatura originale, e non c'è nessun facile happy ending.
Consigliatissimo

Leax  @  06/10/2010 13:50:56
   7½ / 10
Visto ieri! Si è proprio un bel film, ve lo consiglio senza dubbio, non ne rimmarrete delusi...

Clint Eastwood  @  01/10/2010 14:31:46
   8 / 10
Teso, tesissimo film carcerario che non molla l'osso per l'intera durata, personaggi sfavillanti e attori straordinariamente in parte specialmente quel toro di Luis Tosar, profondo e ben costruito.

Gli spagnoli ci sanno fare davvero. Consigliato.

KILL 74  @  20/09/2010 09:16:30
   7½ / 10
bellissimo....

albio1985  @  14/09/2010 18:25:02
   7½ / 10
Film dal budget basso ma molto convincente. Davvero bello

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/09/2010 09:24:23
   8 / 10
Il detenuto di lungo corso Malamadre ed il secondino Juan, finito per sbaglio tra i carcerati durante una rivolta, sono personaggi di rara intensità.Monzòn ha il merito di tracciare due caratteri diametralmente opposti con grande energia e realismo.Per entrambi la situazione straordinaria assume significati determinanti in una condizione astratta come quella della prigionia,quasi una non-esistenza confinata all’interno di un ambiente dimenticato dalla società ed in balia dei più bassi istinti.
Mentre Juan cerca in tutti i modi di spacciarsi per un nuovo prigioniero e quindi sfuggire ad un tragico destino,Malamadre muove le sue milizie da vero leader ,risoluto nel far accogliere le proprie richieste con l’unico mezzo da lui conosciuto,quello della violenza.
Monzòn riferisce di una condizione carceraria disastrosa,amministrata da istituzioni prive di scrupoli,testimoni accondiscendenti di microcosmi spaventosi,in cui a dominare sono la legge del più forte con il benestare di un sistema viziato per quasi tutta la sua interezza.”Cella 211” è un film che non si ferma alla denuncia,ma punta con grande senso drammaturgico sugli effetti che questo marciume può scatenare.
Juan è l’animo corruttibile,da casuale e preziosissimo infiltrato a pedina sacrificabile,esprime una conversione plausibile seppur messa in moto da fatti fin troppo platealmente scioccanti.La sceneggiatura eccede sotto alcuni aspetti,mostrando elaborazioni a tratti artificiose per quanto emotivamente molto appassionanti.Monzòn è abile nel cogliere alcune sfumature che definiscono i personaggi in modo per nulla manicheo,sviluppando con logica le loro reazioni e comportamenti.Per contro tende a portare all’estremo determinate circostanze non riuscendo ad esimersi da alcune forzature.In fin dei conti quisquilie al cospetto di questo solido prison-movie dal ritmo elevatissimo,mai stancante o ampolloso.Bravissimi i due interpreti principali,Luis Tosar,inquietante monumento al crimine e Alberto Amman,un concentrato di paura e rabbia che non lascia indifferenti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/09/2010 11.24.16
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benzo24  @  13/09/2010 18:40:57
   7½ / 10
ottimo film di ambietazione carceraria, crudo, teso e originale non come il sopravalutato il profeta che per contro è intelletualoide, noioso e banale.

guidox  @  09/09/2010 20:05:49
   7 / 10
Cella 211 è un film che parte con una buona idea di base, ma che secondo me scade un po' nel prevedibile e nel senso di già visto strada facendo.
visto praticamente a ridosso de Il profeta viene d'istinto fare dei paragoni e la cosa che più mi fa preferire l'altro è che questo mi sembra troppo "americanizzato".

fedestip  @  08/09/2010 17:27:20
   7½ / 10
mi è piaciuto...consigliato!!!!

Shawn  @  05/09/2010 01:30:38
   6 / 10
Film che non mi ha convinto molto. La storia potrebbe essere ripresa "da fatti realmente accaduti" per come è raccontata, ma a mio parere per essere un film d'azione è alquanto statico, sia per quanto riguarda l'ambientazione (sempre entro le quattro mura del carcere), sia per quanto riguarda la tensione che promette, ma non dà...

pinnazza  @  30/08/2010 10:04:29
   7 / 10
Il film è sufficientemente ritmato e cattivo.
Non mi hanno convinto appieno le interpretazioni e l' eccessiva stereotipizzazione.

Niko.g  @  28/08/2010 14:26:14
   8 / 10
Crudo, intenso, coinvolgente. Di questi tempi davvero una bella sorpresa, come l'ottimo Luis Tosar.

pinhead88  @  26/07/2010 15:52:06
   8½ / 10
Wolverine86  @  22/07/2010 23:27:56
   7½ / 10
Buona prova degli attori, ottima trama, ritmo incalzante. Insomma, gli ingredienti giusti per un ottimo film.

the saint  @  15/07/2010 18:05:25
   7½ / 10
beh che dire! piacevole sorpresa, titubavo anche se vederlo o meno..
da vedere subito!


NON HO BEN CAPITO IL FINALE, QUALCUNO SE HA UN Pò DI TEMPO PUò SPIEGARMELO?!??!?!

GRAZIE

chem84  @  14/07/2010 12:19:59
   8½ / 10
Un storia che ha l'abilità di "entrarti dentro" in maniera davvero significativa, raccontando situazioni carcerarie viste e riviste, ma non per questo troppo lontane dalla realtà.
Il personaggio di Malamadre risulta davvero azzeccato, duro, carismatico e ottimamente interpretato.
Perplessità nascono invece sul veloce (forse troppo) coinvolgimento del giovane, credibile sì ma fino ad un certo punto.

Film comunque ottimo.

Xavier666  @  29/06/2010 02:21:20
   8½ / 10
Ci sono film che una volta finiti ti fomentano così tanto che pensi che siano i più belli mai visti. In questo caso ho fatto passare qualche giorno per rifletterci un pò sopra: beh, qua ci troviamo davanti a uno dei film di tema carcerario più belli di sempre (alt! Nessuno osi scavalcare le ali della libertà, capolavoro che rimarrà insuperato, se non tallonato molto lontanamente dal miglio verde).
Non riesco ad immaginare quanto sia brutto sentirlo doppiato in italiano, i personaggi sono belli, brutti, cattivissimi a volte quasi fumettistici (malamadre e il colombiano, soprattutto), la regia mi è piaciuta, la trovata dei continui flashback fra Juan e la moglie danno un pò di respiro, un pò di speranza, in mezzo a scene di violenza e squallidume nel carcere, il tema dell'infiltrato poi è svolto magistralmente, come segnalato da altri utenti, la trama e la caratterizzazione di Juan (ma è fratello di Javier Bardem?) e malamadre portano il pubblico a tifare per loro in mezzo a tanti demoni dentro e fuori (mannaggia il secondino). Del tema della denuncia è quasi inutile parlare, ogni film carcerario porta con sè una denuncia sociale contro il sistema carcerario.
Certo, capolavoro non lo sarà mai, sì è vero ci sono un paio di forzature che mi hanno leggermente infastidito, ma nulla tolgono a questo bellissimo film (l'ennesimo) di marca spagnola, certo che il cinema spagnolo in questi anni zero ha preso pian piano il sopravvento in Europa eh?

davmus  @  21/06/2010 09:55:20
   8½ / 10
Merita di esser visto....da consigliare davvero!

dido69  @  13/06/2010 16:09:20
   7½ / 10
Bella pellicola. Mi è piaciuta l'evoluzione del protagonista, che finisce per non sapere più da che parte sta. Inoltre ho trovato interessante il personaggio di Malamadre, e come si sia affezionato al protagonista nonostante abbia fatto il doppio gioco.

uzzyubis  @  06/06/2010 17:04:12
   5½ / 10
Mi sono avvicinato a questo film grazie alle vostre impressioni, ma devo dire che mi ha fortemente deluso.
L'unica cosa che salverei è il ritmo incalzante che ti fa rimanere abbastanza incollato al video.
Per il resto mi è sembrato un miscuglio di stereotipizzazioni del tema carcerario e non solo (parlo del livello narrativo). Da sottolineare, come già in parte fatto da altri iscritti, la mancanza di credibilità di alcune scene.

crimal9436  @  04/06/2010 14:41:05
   7 / 10
Gli elementi sono quelli classici del genere: il cattivo che adotta il pivello e che si riscopre più simile a lui che agli altri, e viceversa; traditori, buoni e finti buoni; l'innocenza che è l'unica a perdere...
Tutto sommato un buon film

Wally  @  02/06/2010 22:35:25
   7 / 10
Molto ben fatto e con un ottima trama anche se fa un pò acqua in troppi punti! Il personaggio di Juan e di Malamadre sono costruiti davvero alla grande soprattutto l evoluzione di Juan è spettacolare!

Nonostante tutto il film non mi ha convinto tanto... Mi è piaciuto, si! Ma non sono riuscito ad affezionarmi a nessuno dei personaggi! Cosa molto strana visto che in questo genere di film dovrebbero puntare proprio a questo!

Comunque resta un ottimo prodotto e sicuramente va visto

Sardello  @  31/05/2010 12:50:20
   6 / 10
Il film ha un ritmo incalzante, ma la trama pian piano degenera nell'assurdo e nel tragicomico. Ho visto in questo stesso periodo "Il profeta" ed il paragone viene semplice nonostante qua la trama segua le vicende di un "buono". Questo film mi ha fatto ridere nonostante le situazioni tragiche... qualcosa che non va c'è

narduccio  @  31/05/2010 09:57:08
   10 / 10
Veramente una gran, bella sorpresa!! Un genere, quello dei "carcerati" a cui non sono molto affezionato, ma a questo film sono bastati i primi 10 minuti a prendermi totalmente!! Molto intrigante, soprattutto l'evoluzione della trama...veramente, se gradite il genere, un film molto bello, molto molto bello!

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i28408  @  26/05/2010 10:10:14
   7½ / 10
Film molto ben fatto e sorprendente, incredibile che i registi italiani non riescano più a fare un film come minimo aquesto livello.
Bravi gli attori e bella la trama. Molto coinvolgente

Dan of the KOB  @  24/05/2010 21:42:52
   7½ / 10
Semplice, intenso, con un'ottima caratterizzazione dei personaggi e un interpretazione di Malamadre sopra le righe (bravissimo Tosar).
Tra i migliori nel genere carcerario.
Sicuramente un film consigliato.

pardossi  @  23/05/2010 16:06:35
   6 / 10
Mi ha lasciato un pochino deluso, credevo fosse tutt'altra storia, invece ho visto un film con una trama molto forzata e improbabile, non mi ha colpito moltissimo l'insieme.

rob.k  @  20/05/2010 22:14:22
   7½ / 10
Un gran bel film, alcune situazioni sono un po' improbabili

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER), ma necessarie ai fini della trama.

Belanda748007  @  20/05/2010 20:13:18
   6½ / 10
Buon film a metà tra il drammatico e l'azione. Buona l'interpretazione degli attori principali. Peccato per un finale che avrebbe potuto essere migliore.

francostar  @  18/05/2010 14:30:37
   7½ / 10
a dire il vero questo film mi è piaciuto,certo nn è un capolavoro ma si lascia guardare piacevolmente.molto originale e ottimo cast...

mandrillo  @  17/05/2010 19:12:50
   7 / 10
buon film davvero originale. Un po' troppo "pompata" la trama, inverosimile, ma l'originalità del film sta proprio in questo.

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  16/05/2010 14:28:37
   7½ / 10
Molto bello! Attori in gamba e sceneggiatura coinvolgente. Consigliato!!

ringhio  @  16/05/2010 11:03:22
   7½ / 10
veramente valido.

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Alex89  @  12/05/2010 22:19:12
   7½ / 10
Crudo e rale, mi ha colpito notevolmente, lo conisgli di certo, un tema sempre ostico da racconatare..

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  12/05/2010 13:51:26
   7½ / 10
Un intreccio narrativo convenzionale e non privo di forzature al servizio di una regia di alta classe, di una fotografia intelligente e di ottimi intrepreti.
Il montaggio in alcuni casi didascalico avrebbe potuto essere evitato.
L'impatto emotivo è assicurato, così come è interessante tutta la struttura di denuncia sociale. L'approfondimento psicologico dei personaggi, invece, è troppo incline al cliché e si rivela un espediente più furbo che altro. La mancanza di distinzione fra buoni e cattivi, in realtà non esiste: si tratta di un film dove i buoni sono davvero i buoni e i cattivi sono davvero i cattivi. E per ribaltare i ruoli non basta mettere qualche cattivo fra le guardie (come se poi, a parte che nelle pessime fiction italiane, ci fosse ancora qualcuno che crede che i poliziotti sono i buoni e i criminali i cattivi e che questi due ruoli siano nettamente distinti) e qualche buono fra i detenuti. Più interessante l'analisi della bestia umana divisa fra un testosteronico spirito di solidarietà fraterna e la meschinità del tradimento in base alla direzione da cui soffia il vento. Quasi assente il fascino della discesa nelle tenebre e la conseguente destabilizzazione dell'individuo che perde le proprpie certezze e i propri punti di riferimento.
Ma, se i principali difetti di questa pellicola risiedono nel suo soggetto, più che nella sceneggiatura in verità assai efficace, la qualità complessiva della messa in scena è di alto livello. Inoltre, la regia trascina lo spettatore all'interno del carcere, facendogli vivere qualla realtà carceraria che Monzòn vuole descrivere. Egli fa un uso sapiente della macchina da presa sfruttando ai massimi livelli le scenografie (un vero carcere) ed alternando uno stile da reportage ad uno stile narrativo che abbraccia e che rende omaggio ad alcuni dei capolavori di Siegel e di Frankenheimer.
Complessivamente un film che merita la fama che lo ha preceduto e l'incetta di premi vinti.

pie93  @  12/05/2010 00:20:47
   8 / 10
Ottimo film!
Veloce, ricco di tensione,con un forte significato critico.
Bravi gli attori, bel finale anche se si poteva trovare qualcosa di piu ingegnoso.

Musha  @  11/05/2010 23:11:54
   7½ / 10
Mi è piaciuto molto, un film profondo e molto ben recitato. Lo consiglio di sicuro, anzi lo raccomando

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  11/05/2010 18:49:30
   6 / 10
Il film è particolare e merita una visione, anche se non mi ha entusiasmato e poteva essere sviluppato diversamente, soprattutto nella parte finale.

Crimson  @  10/05/2010 23:25:13
   6½ / 10
Il rischio di valicare i limiti morali da una parte pone lo spettatore dinanzi a scelte ardue, anche di grande spessore filosofico, ma dall'altra scioglie la tensione e mette in secondo piano altri contenuti del film, che di conseguenza perdono dell'incisività richiesta.
La denuncia del film parte forte, poi viene meno e il finale è un po' incollato. Le figure esterne che ruotano attorno al carcere sono solo abbozzate e non viene indagato il loro pensiero, come evidentemente sarebbe stato opportuno. Il film in sostanza vorrebbe far riflettere sul codice morale e sul rapporto istituzione-detenuti alla luce di quel codice. Se sul primo fronte espone una successione di eventi tale da sovvertire dogmi e convinzioni, con un certo ardore e forza espressiva, sul secondo latita e anzi sembra semplificare un po' (fino a forzare esageratamente) le motivazioni. Appare troppo drastica la scelta del celerino che non esita a colpire la moglie incinta del protagonista (ripreso da un telefonino -!!!- che incredibilmente arriva nelle mani del marito di lei - pura fantascienza - ) e poi guarda caso viene dato in pasto alla folla inferocita (marito compreso) come se niente fosse. Insomma l'idea è buona, coraggiosa, ma la voglia di strafare prende il sopravvento e i tasselli si congiungono con troppa facilità. Il finale poi esula un po' dal resto. Ritmo buono, bravissimo Luis Tosar che da solo regge quasi tutto il film.

dibinho  @  10/05/2010 23:10:53
   6 / 10
Non male anche se non mi ha appassionato molto, stando nel genere carcerario ho preferito "il profeta" .

risikoo  @  07/05/2010 18:56:45
   7½ / 10
Bella sorpresa questo "Cella 211". Ho aprezzato molto l'incipit e la prima parte del film, molto meno la seconda parte. Come già detto da più utenti, qualche forzatura di troppo e personaggi un pò troppo "macchiette", tuttavia il film tiene lo spettatore incollato al video e rimane un buon prodotto.

Febrisio  @  07/05/2010 18:15:31
   7½ / 10
È la solita minestra questa volta girata... bene. La storia non offre una grande originalità, eppure il crescendo e interessanti risvolti dei personaggi san con facilitità coinvolgere una qualsiasi tipologia di spettatore. Doppiaggio che mi è piaciuto, soprattutto per certi abbinamenti voci/personaggi. Mi confermo che preferisco scoprire un film con volti nuovi, rispetto ai soliti mastodondici americani nei camaleontici sforzi. Da vedere. Sicuramente il migliore della trilogia carceraria (profeta, shuter island) che ci è stata offerta nelle ultime settimane.

Flagg  @  06/05/2010 17:33:59
   7½ / 10
Buon film e mi è piaciuto molto. Da esattamente quello che promette. La storia si lascia seguire ed ha alcuni picchi di tensione notevoli. E' un prison movie sul tema dell'infiltrato nel carcere ricco di colpi di scena - quasi mai banali o troppo forzati - e di spunti davvero interessanti, come quello sul caos che pervade la vita, l'instabilità di ogni situazione, non importa quanto consolidata, e sulla perdita del controllo che caratterizza ogni momento della pellicola e praticamente ogni personaggio.
Altra dote del film, che ho davvero apprezzato, è la quasi totale mancanza di didascalie. Lo spettatore deve interpretare attivamente quello che vede. Non c'è (quasi) mai nessuno che spieghi cosa sta accadendo e cosa i personaggi pensino. Ottima scelta il mostrare invece di spiegare.

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La pecca di questo film sono, a mio avviso, i personaggi. Al di là del protagonista e di Malamadre, vera icona del film, gli altri sono in realtà delle macchiette.

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Sicuramente un film con del coraggio e una grande capacità narrativa.

TheLegend  @  05/05/2010 19:33:04
   6½ / 10
Velatamente trash questo nuovo film;in alcune parti non sono riuscito a trattenere le risate.

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Manu90  @  05/05/2010 16:07:37
   7 / 10
Parte benissimo, facendoti subito entrare nelle vesti del protagonista, poi comincia a perdere un pò i colpi. Un vero peccato, sarebbe stato un gran bel film altrimenti. Nota di merito agli attori, davvero molto bravi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  05/05/2010 00:56:45
   5½ / 10
Un ottimo spunto alla base di questa sceneggiatura che. bisogna ammettere, è successivamente sviluppata senza troppi fronzoli, senza rilevi e novità di sorta, scadendo nel già visto e a tratti anche nell'assurdo. Quasi sufficiente, buona prova dello sfortunato protagonista.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/07/2010 22.50.14
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Cardablasco  @  04/05/2010 20:05:57
   7½ / 10
Grande filmviolento ceudo e ottima la fotografia,mi ha preso da subito
grandi gli attori

Hybris  @  04/05/2010 00:57:52
   8 / 10
Completamente d'accordo con il commento di kowalsky, che ho apprezzato molto per la completezza di visione.
Però quel mezzo punto in più io lo do perché forse se ci si affaccia sulla teoria del caos come kowalsky ha giustamente fatto notare, il controllo può sfuggire ai carcerati, alla polizia e forse anche agli stessi sceneggiatori.
Colpi di testa senza ragione, ma che si affacciano comunque su una realtà plausibile, applicabile alla realtà di tutti i giorni, dove nella cronaca si trova questo e molto altro (peggio).

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Ultima risposta 04/05/2010 01.06.24
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Seida  @  03/05/2010 13:36:59
   5 / 10
Dai voti mi aspettavo qualcosa di piu'.Bella l'idea di base,ma poi poco altro degno di nota.

Invia una mail all'autore del commento stige82  @  03/05/2010 09:19:59
   4½ / 10
assurdo vedere voti così alti ad un film così mediocre.
l'inizio sembra intrigante ma poi comincia uno sperpetuo di scene già viste in film mediocri e che portano ad un finale banale e degno del peggior telefilm americano...brutto...brutto....ma cosa volevano fare? imitare il peggio di prison break?? e comunque non ci sono riusciti

lau7  @  01/05/2010 21:26:26
   7½ / 10
Un bel film che trascina dall'inizio alla fine! Interessante il personaggio di malamadre!

Izivs  @  01/05/2010 20:22:09
   6½ / 10
Idea molto buona e pregevole realizzazione tuttavia, in alcune parti, non mi ha convinto.

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TeoLoco7  @  01/05/2010 18:31:14
   9 / 10
bellissimo film che non annoia mai!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  30/04/2010 12:31:25
   7 / 10
Pellicola ipnotica, claustrofobica e mai banale, vissuta sul ribaltamento della realtà del protagonista ritrovatosi suo malgrado in un inferno dove tutto può degenerare da un momento all'altro, con un coinvolgimento da parte dello spettatore sempre ai massimi livelli: incredibile come il regista spagnolo riesca a trasmettere empatia anche con i personaggi più sgradevoli - a tal proposito ottimo davvero tutto il cast -

Non raggiunge i livelli de Il Profeta, ma conserva ugualmente un suo perchè affrontando alla grande temi scomodi come l'Eta e la condizione precaria dei detenuti senza mai scadere nella facile retorica. Ma soprattutto ha dalla sua un co-protagonista capace di bucare lo schermo da tutte le angolature.

Cmq a conti fatti il pregio più importante rimane quello di riuscire a spiazzare senza mezze misure: alla fine "buoni e cattivi" si mescolano e decidere da che parte stare risulta difficile se non impossibile.

Non perdetelo ne vale la pena.

goodwolf  @  30/04/2010 11:04:26
   7½ / 10
Mi hanno sempre affascinato i film sugli ambienti carcerari, e questo si è dimostrato all'altezza. La storia parte con la figura solita dell' "infiltrato" (stavolta involontario), ma riesce a svilupparsi in maniera molto interessante e non banale, con temi che toccano l'attualità spagnola e il mondo carcerario.
Il ritmo è ottimo, ti tiene incollato allo schermo e alcune riprese (quelle finali) sono eccelse. L'attore principale non mi ha convinto molto, bravissimo invece quello che interpreta Malamadre. Consigliato

corbi91  @  30/04/2010 09:42:07
   8½ / 10
gran bel film davvero!

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/04/2010 01:24:46
   7½ / 10
Ottimo film carcerario, meno autorale de 'Il profeta' ma di maggior impatto emotivo. Indimenticabile la figura di 'Malamadre' che forse verrà recuperata in un probabile sequel, come suggerisce un finale forse un po' troppo affrettato

Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  29/04/2010 13:33:10
   7 / 10
vabbè....premetto ke io non volevo vederlo....cioè...non ci tenevo....ma mi ci ha trascinato una fanciulla konosciuta da poko e quindi...x non fare "figurelle" ci so' andato.....e vabbè......
alla fine non è stato male......storia intrigante kon questo ragazzotto perbene kalato in un mondo di 'nfamoni e buoni attori, a kominciare da Luis Tosar, uno dei migliori dell'auttale cinema spagnolo.......cioè....non mi ha esaltato, ma almeno il 7 è doveroso darglielo :-)

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/08/2010 18.39.04
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Glendhi  @  29/04/2010 09:48:54
   10 / 10
Credo che di questi tempi un film del genere meriti il massimo dei voti.


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Per non parlare delle inquadrature e della composizione formale delle scene: sempre ricercate, mai banali, e visivamente molto suggestive.
Grande lavoro, toccante al punto giusto, originale e mai noioso. E' già entrato nella mia Top 10 personale.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  28/04/2010 18:38:43
   7 / 10
Come si comporterebbe un uomo comune calato improvvisamente in un contesto a dir poco infernale, nel quale la sua estraneità ne segnerebbe forse anche una condanna a morte? Affascinante spunto di partenza.
Mi piace sottolineare come il film, se si eccettua la parte finale, è un'ennesima pellicola che tiene in qualche modo fede a canoni squisistamente hitchcockiani, riguardo ai meccanismi sia di partecipazione psicologica dello spettatore con il protagonista, sia della suspence e del thriller: calati in un'opera che aspira ad avere comunque pretese più elevate e a non limitarsi ad essere un film di genere.
Se fosse solamente un film di genere, quale in fondo rivendica di essere per il suo stile visivo - potente, rude, senza fronzoli autoriali e raffinatezze formali (è molto diverso, in questo, da "Il profeta", nel bene e nel male) - il film a mio giudizio potrebbe paradossalmente dirsi persino più riuscito.
Tanta è la sua potenza visiva, l'impeccabile meccanismo della suspence. E non solo tanta "potenza visiva": anche un soggetto niente male, una sfida sempre più alta che chi l'ha sceneggiato ha posto a se stesso, nel complicare la trama con ripetuti colpi di scena, senza cadere (QUASI mai) in clamorose inverosimiglianze. Il film resta plausibile anche nelle sue estreme conseguenze, quantunque il plot, nel suo avvilupparsi sempre più esasperato, si compromette non poco in fatto di verosimiglianza (proprio lì si gioca la posta dettata dalla differenza con un film che fosse solo di mero intrattenimento).

Le obiezioni maggiori sono da sollevare quanto alla "metamorfosi" del protagonista Juan:

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Inoltre il film compie, a favore della pervasiva figura di Malamadre, una eccessiva riduzione di sfaccettature tra i diversi volti e le diverse fazioni dei carcerati in rivolta. Fuori della carismatica (e psicologicamente ben approfondita) figura di Malamadre, gli altri sono solo macchiette che restano sullo sfondo.

E infine: è davvero credibile - sia pure in presenza di un poliziotto violento ed esaltato - una repressione così efferata contro i manifestanti al di fuori del carcere? In un momento per di più in cui già tutte le carceri spagnole sono precipitate in un tumulto incontrollabile (come si apprende dai media)?

Il film è una potentissima esposizione delle teorie del caos: mi ha persino fatto venire in mente in questo senso un film completamente diverso in tutto come "La classe" di Laurent Cantet.
Come da un evento inconsistente e imprevedibile possano scaturire a catena complicazioni sempre più atroci, ingovernabili, ingestibili e inprevedibili.
Come possa sfuggire completamente di mano a chiunque ne sia protagonista, una situazione che vede da un lato esseri umani "oppressi" e sottoposti a una tensione esasperante che li rende potenzialmente micidiali, e dall'altro un sistema di controllo del tutto impotente ad evitare una sedazione senza carneficina.
Complessivamente "Cella 211" funziona molto bene, però si fonda su qualche snodo di sceneggiatura poco plausibile (ne ho elencato qualcuno, altri sicuramente ve ne sono) nel continuo "complicarsi" la vita da parte di una sceneggiatura che si inerpica coraggiosamente su di un percorso molto molto impervio.
Potenza visiva e coraggio: sono insieme motivo di pregio e origine dei difetti del film.

Noodles_  @  27/04/2010 13:07:44
   7½ / 10
Impossibile non mettere a confronto questo film con l'altro prison movie della stagione, Il Profeta.
Alcune chiavi di lettura infatti li rendono abbastanza simili: intanto sono 2 drammi carcerari, e fin qui ok, poi entrambi sono costellati da numerose scene di violenza, non gratuite e realizzate molto bene, ma soprattutto in tutti e due i casi assistiamo all’abilità con cui un giovane di intelligenza superiore alla media, una volta catapultato all’inferno, riesce a muoversi nelle condizioni più ostili e a conquistare la stima e la fiducia del boss di turno (grande Malamadre).
Ma le similitudini finiscono qua.
Se infatti Il Profeta gode di uno stile narrativo originale e, almeno nell’intento, più realistico, Cella 211 è un solido thriller di stampo più classico, teso e molto riuscito, almeno dal punto di vista dell’impatto emotivo. Il protagonista infatti non è un delinquente come gli altri personaggi che lo circondano, bensì “uno di noi”, con tanto di mogliettina gravida che la sera lo aspetta a casa. E questo è senz’altro il punto di forza del soggetto, in quanto rende immediata e fortissima l’immedesimazione da parte della spettatore (C’è qualcuno che quando Juan si risveglia da solo nella cella non ha pensato: “E ADESSO…??”?), e il costante timore sotteso che Juan venga scoperto contribuisce a mantenere alta la tensione per almeno 2/3 di film.
Dal punto di vista tecnico ho trovato il film eccellente: ottima la regia e recitazioni sicuramente all’altezza.
La sceneggiatura invece presenta a mio parere alcune forzature di troppo, peraltro indispensabili per motivare lo svolgimento della vicenda.


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Ciò che invece mi ha sorpreso positivamente è la svolta realistica degli avvenimenti nella seconda parte: chi deve morire, muore, senza sconti e alcun tipo di ruffianeria per compiacere lo spettatore, e questo secondo me è un punto di forza del film, tanto inaspettato quanto gradito.

Ovviamente straconsigliato.

willard  @  27/04/2010 12:50:39
   8½ / 10
Bello... altro film di genere "carcerario" dopo l'ottimo "Il Profeta", con un incedere pressocché simile nell'ascesa di un "pivello" al potere.
Situazione e tempi diametralmente opposte dei due protagonisti, ma stile asciutto e diretto, con scene anche abbastanza forti che non lasciano un attimo di respiro: riuscirete a rilasciare l'aria dai polmoni solo quando appariranno le prime scritte dei titoli di coda.
Qualche lieve forzatura nella storia che illustro come spoiler, ma che si può perdonare in cambio della tensione che riesce ad essere sempre ad alti livelli.

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Invia una mail all'autore del commento Aletheprince  @  26/04/2010 23:45:09
   7½ / 10
Dramma carcerario d'immediato coinvolgimento emotivo, sublime nella narrazione delle scene di rivolta dei prigionieri e nella caratterizzazione dei (pochi) protagonisti.
Un'ora in più di pellicola lo avrebbe reso un capolavoro, se si fossero approfondite maggiormente le figure di secondo piano, dosando i momenti d'impatto visivo con una maggior cura intimista, percorrendo pazientemente scene di vita carceraria.
Ma Cella 211 resta un gran film, dominato dalla figura imponente del capo carismatico Malamadre, cui fa da contraltare un antieroe forse troppo costruito nel suo dramma esplosivo ed irrefrenabile.

dominus  @  26/04/2010 20:13:53
   7 / 10
bello da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  25/04/2010 10:37:45
   7½ / 10
Film carcerario di forte impatto emotivo. l'ambientazione claustrofobica riesce a dare una, seppur vaga, idea delle condizioni di privata socialità e moralità in cui vivono questi rei della civiltà contemporanea. I due personaggi principali sono molto ben caraterizzati, peccato che il resto di detenuti e secondini si perdano nella massa dell'anonimato, ma questo è un rischio facile da correre quando si descrive un soggetto così potente come quello di Malamadre. Il film ha un ritmo incalzante, scene dure e violente, ed è impossibile sbadigliare davanti a simili immagini. Molto buona la regia e il montaggio. Il finale della storia mi ha lasciata perplessa da una parte mi è piaciuto e dall'altra l'ho trovato eccessivo.
Comunque è un film che consiglio.

popoviasproni  @  25/04/2010 10:35:44
   8 / 10
Lontano dal recente francese "Il profeta", che è un ritratto clinico e personale di un'esperienza carceraria, una mezza opera d'arte se vogliamo, Cella 211 è, e vuole essere un film di genere, puro intrattenimento, avvincente come solo un film di genere sà essere (almeno quelli fatti bene), con un certo rigore per il realismo, l'ambizione di osare e forzare la trama e i contenuti nei punti giusti, e un'immenso Luis Tosar che accende e spenge il film ... e la Rivolta carceraria!

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  25/04/2010 10:20:19
   8 / 10
Una bella sorpresa :-)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  25/04/2010 01:08:23
   7½ / 10
Potenzialmente questo è uno di quei film da cui potrei estrarre l'8 senza troppa fatica, perchè visivamente colpisce il cuore e lo spirito - almeno quanto se non di più di un recente cult di Babenco - costringendo lo spettatore a inabissarsi nel maelstrom (leggi: i sotterranei del carcere) di un inferno che precipita gradualmente verso l'ipnotica (non-)condizione di un'umanità lacerata e lacerante. La grande capacità del regista è proprio quella di aver percorso questa strada sfruttando la metafora occulta di una vera e propria discesa negli abissi dell'irraggiungibile, anche attraverso la figura inusuale di un criminale sì sanguinario, ma carismatico e quasi rigoroso nella sua "privata moralità" come l'indimenticabile Malamadre.
D'altra parte sono convinto che il film abbia tutti gli ingredienti per provocare dibattiti a non finire, ma proprio su questo punto credo emergano in modo ancora più evidente i suoi difetti.
Dal punto di vista strettamente sociologico, per non dire filosofico - v. il mito del super-uomo nietzchiano evocato con sorprendente superficialità - è davvero deludente, e a questo punto la valutazione si potrebbe assestare sul 4 "artistico".
Prendendo in esame l'intera vicenda, proprio la figura di malamadre è talmente forte nel contesto che la rappresenta da oscurare tutti gli altri comprimari, o per meglio dire i personaggi del film, compreso proprio quel protagonista furbissimo (o strumentale) che si trasforma via via in maschera per sopravvivenza latente, difensore dei diritti negati dall'altra parte della barricata, mr. hyde provato dalle esperienze personali e via dicendo.
Nessuno che emerga, al di là di malamadre, in quest'orgia di psicopatici dal coltello facile o (al contrario) di inadeguati custodi di un carcere di massima sicurezza.
E' facile appiattire il divario inesistente tra bene e male, soprattutto in reazione alle conseguenze più traumatiche, ma non è lecito soppiantare un contesto tanto fragile con l'assurda pretesa di trasformare l'acquasanta in un diavolo con la coda - cfr. anche se vittima delle conseguenze e pertanto decontestualizzato dalla sua obiettività mentale (spoiler) Insomma, si tratta di riserve impossibili da omettere, quando in tutto questo marasma l'unico elemento coerente con la propria immagine e la propria filosofia di vita è appunto un sanguinario front-leader semianalfabeta dotato di una spiccata concezione organizzativa delle sue azioni.
Pertanto non è tanto la moralità artificiosa il contesto di un film comunque molto potente, quanto la sua presuntuosa vigliaccheria. Tanto più se suona ipocrita, virilmente stucchevole nella sua ossessiva tendenza a mostrare il desiderio inconscio dell'umanità più fragile di essere accettata e rispettata dalle fonti più credibili del male, dalla forza della ragione nella follia.
Molto meglio sviluppato il grandioso complesso dell'intero film, che non a caso ricorda la costruzione medianica dell'horror Rec 1 - dove in una giornata ordinaria qualcuno entra a far parte integrante di un destino fatale.
Così lo script di Cella 211 prende la sua strada maligna, lasciandoci tanti interrogativi sul destino - sulla natura? - dell'uomo moderno secondo il cinema contemporaneo

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6 risposte al commento
Ultima risposta 13/09/2010 18.44.15
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Aztek  @  24/04/2010 17:32:03
   8 / 10
Davvero una bella sorpresa questo film, la storia è avvincente e coinvolge immediatamente, non mancano scene estremamente violente con una buona dose di sangue per rendere ancora più cruda la location carceraria.
Ottime le interpretazioni dell'intero cast, finale bello ma triste.
Consigliato.

jack2057  @  24/04/2010 14:54:51
   7½ / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  24/04/2010 10:57:22
   6 / 10
Prendete un penitenziario abitato da detenuti a monitoraggio speciale: assassini, psicopatici e altri sottogeneri umani. Unite a questi un civile educato e all'apparenza imberbe, non dimenticando una shakerata sulla condizione disperata delle carceri: suicidi, igiene assente, strutture fatiscenti, mancanza di controlli basilari, nessun rispetto umano per i prigionieri che assomigliano sempre più a bestie che non hanno niente da perdere.
Il risultato è "Cella 211", una delle tante pellicole di questo periodo particolarmente devoto alla gattabuia.

Daniel Monzòn, il regista, pare elettrizzarsi solo di fronte alle torture, al rosso scuro del sangue, al muscolo sudato; coriaceo e granitico oltre ogni limite possibile, mette in scena la concezione di una pena carceraria scontabile attraverso le sevizie e non risulta così persuasivo (mostrare meno e mostrare meglio avrebbe giovato a questo poco approfondito film vincitore di ben 8 premi Goya).
Alcune intuizioni di scrittura erano davvero evitabili. Come il walkie-talkie rubato, la moglie convenientemente incinta e la rissa con gli antisommossa fuori dal carcere, il taglio dell'orecchio e la gola recisa, i flashback nostalgici e un po' fuori luogo che richiamano scioccamente a un sentimentalismo perduto, l'attivismo dell'Eta come a voler attualizzare a tutti i costi…

Alla fine il film lascia comunque un'impronta molto marcata. Tutti escono sconfitti dalle vicende narrate: le istituzioni che paiono così lontane e che non si sporcano le mani, i carcerieri divisi tra infidi picchiatori senza scrupolo e uomini poco più coscienziosi, e i prigionieri ormai senza speranza pronti a tradirsi l'un con l'altro nel nome di una leadership futile e illusoria.
Da premiare almeno il coraggio di certo cinema di genere europeo, soprattutto spagnolo in questo caso, che dopo aver battuto la strada dell'horror/fantasy si concede un'occhiata "progressista" al "prison movie" con grossi squarci di action che accreditano ben poco nei confronti di un punto di vista alternativo per farne un film compiuto.

Una considerazione "ursina": il cast è davvero notevole. A parte la bravura di Luis Tosar (un "Malamadre" dal forte ascendente il quale nasconde un angolo di vera umanità che fa nascere in lui solidarietà e deferenza) da sottolineare anche la presenza di un uomo attraente quale Vicente Romero.

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