funny games (1998) regia di Michael Haneke Austria 1997
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funny games (1998) (1997)

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locandina del film FUNNY GAMES (1998)

Titolo Originale: FUNNY GAMES

RegiaMichael Haneke

InterpretiSusanne Lothar, Ulrich Mühe, Arno Frisch, Frank Giering

Durata: h 1.48
NazionalitàAustria 1997
Generethriller
Al cinema nel Luglio 1998

•  Altri film di Michael Haneke

Trama del film Funny games (1998)

Una tranquilla famiglia di opulenti borghesi austriaci giungono nella loro casa sul lago per una normale vacanza, che viene presto sconvolta dall'arrivo improvviso e indesiderato di due giovani sconosciuti…

Film collegati a FUNNY GAMES (1998)

 •  FUNNY GAMES, 2008

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Voto Visitatori:   7,53 / 10 (169 voti)7,53Grafico
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Voti e commenti su Funny games (1998), 169 opinioni inserite

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stratoZ  @  07/12/2024 16:03:02
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Una delle opere più famose di Haneke, forse quella che ha avuto più successo mediatico, tanto da arrivare a fargli realizzare un remake dieci anni dopo, effettivamente è un bel trattato sulla violenza e sui meccanismi di potere col suo solito spirito caustico e nichilista, raccontando la storia di questa famigliola borghese che va in vacanza sul lago e viene assalita da questi due ragazzi che sono entrati in casa loro, è un film in cui la tensione cresce lentamente, da una semplice ed innocente richiesta, delle uova, i due ragazzi ne troveranno una scusa per divertirsi a torturare l'innocente famigliola, il regista inizia a spargere gli indizi fin da subito, il telefono che viene gettato nel lavandino pieno d'acqua, le uova che si rompono più volte, accrescendo tanto la tensione e la classica sensazione del "qualcosa che non và" con questi due ragazzi dalla faccia tosta che diventano sempre più impertinenti fino a ferire gravemente il padre e prendere il controllo della situazione a casa di questi poveri malcapitati, a questo punto, penso il film si occupi di due significati, andando a scavare nei meandri della natura umana, mostrando il sadico rapporto di potere che hanno questi due ragazzi una volta che prendono il controllo, tutte le sevizie che compiono sono soltanto uno sfogo, rispondendo al bisogno di sentirsi potenti, facendo del male gratuitamente e godendo nel vedere la famiglia terrorizzata piegarsi alle loro più estreme volontà, non gli interessa rapinare nulla è soltanto un gioco psicologico che fomenta un ego malato e un'atavica ossessione nei confronti del potere.

L'altro significato è quello che esula leggermente dalla trama, e prende forma quando l'odioso ragazzo protagonista che prende il controllo si rivolge alla telecamera più volte, sfondando la quarta parete, parlando direttamente allo spettatore, ma anche nella curiosa sequenza in cui dopo la morte del complice riavvolge col telecomando il film e lo fa resuscitare, un modo del regista per ironizzare sul pubblico, affamato di violenza, sui media che gliela danno in pasto spesso e volentieri, sulla società ormai macchiata continuamente di sangue per un po' di clamore mediatico, Haneke si rivolge direttamente allo spettatore, con uno sguardo da colpevole, senza biasimarlo nemmeno troppo, ci stringe un patto silente, sapendo che in fondo anche lo spettatore stesso vuole vedere sempre più violenza sullo schermo, esplicitando la manipolazione tramite quel telecomando che diventa un emblema della società contemporanea, ma parte da una base dove lo spettatore è predisposto a farsi manipolare, non assegna le colpe, in realtà le divide, le immagini di violenza sono una conseguenza del mercato che ha una richiesta sempre maggiore.

Splendido stilisticamente, dopo l'impennata iniziale la tensione si mantiene alle stelle per tutta la durata, che i due sadici siano in scena o meno, anche quando vanno via dalla casa lo spettatore e i personaggi vivono nel terrore possano ritornare, Haneke ci regala delle sequenze da manuale, come può essere la fuga del bambino, inseguito da uno dei due in una casa dove avevano già precedentemente fatto fuori i proprietari, in mezzo ad un buio in cui non si capisce più dov'è il carnefice, una tensione terribile, o ancora il momento in cui fanno la richiesta alla moglie di spogliarsi, col pretesto di vedere se ha rotolini di ciccia, lo spettatore si aspetta una scena di estrema violenza psicologica, immaginandosi uno stupro, cosa che non avviene effettivamente ma la sensazione tediante resta, arrivando ovviamente alla morte del figlio e quella sequenza lunghissima a camera fissa dei genitori che cercano di liberarsi, agghiacciante, con delle interpretazioni straordinarie di un cast ispiratissimo, tra cui Arno Frisch, il carismatico torturatore che comanda a bacchetta il complice, col suo sguardo pieno d'odio e una fastidiosa e acuta parlantina, uno dei cattivi più viscidi e pedanti che mi sia capitato di vedere al cinema.

Film splendido.

Niko.g  @  23/08/2021 19:36:54
   4 / 10
Presentato in concorso al 50º Festival di Cannes senza ottenere riconoscimenti, nonché abbandonato durante la proiezione da un discreto numero di spettatori, "Funny games" si è conquistato col tempo la sua fama di film spietato.
Nelle intenzioni del regista il film dovrebbe portare lo spettatore a riflettere sulla violenza che gli viene mostrata dai media. Mentre però sul piano teorico certe premesse si possono anche condividere, sul piano della realizzazione queste non sembrano efficaci. Negando al pubblico la catarsi, risulta impossibile prendere le distanze dalla violenza che ci viene mostrata e mettere in atto una riflessione nella direzione dell'autore (come ad esempio ha fatto Kubrick in "Arancia meccanica"). Oltre a ciò, quella di Haneke, appare un'operazione disonesta, perché mescola elementi razionali e irrazionali e disorienta lo spettatore invece di aiutarlo a capire. Se i guanti di cotone utilizzati dai due criminali non servono per fare i Michael Jackson di turno, ma per non lasciare impronte (logico), il rewind col telecomando fa saltare il banco (illogico).

Ipotesi 1: Haneke si sbrodola addosso, compiendo la più classica delle masturbazioni intellettuali.

Ipotesi 2: Haneke ama ossessivamente la famiglia borghese e i suoi valori, ma la sua ideologia gli ordina di distruggerla.

zerimor  @  03/08/2021 16:35:04
   7½ / 10
Ciò che fa di "Funny Games" una buona pellicola è l'insieme di pochi ingredienti:
- la regia, che cattura in modo sapiente i momenti di maggior impatto (quegli interminabili minuti dopo il primo omicidio sono quanto di più angosciante ci possa essere. Creano un forte senso di frustrazione e rendono il tutto così maledettamente realistico);
- le interpretazioni, in particolar modo il personaggio di Paul, ma bravi davvero tutti, perfettamente calati nella parte.
Geniale poi l'idea di infrangere la quarta parete (e anche qui, grande prova attoriale di Arno Frisch che "gioca e scherza" anche con lo spettatore).

DankoCardi  @  07/05/2020 12:58:09
   5 / 10
Sia chiaro: vista la media alta che ha qui non intendo affatto andare controcorrente...ma semplicemente questo film non mi è proprio piaciuto! Quando uscì tutti me ne parlavano come una pellicola disturbante che per vederla ci voleva coraggio, eppure a me non ha fatto effetto e non perchè mi ritenga scafatissimo o insensibile alla violenza. Parte come un discreto home invasion e non nego che ci siano scene e situazioni interessanti ma i personaggi degli aguzzini, l'uno spietato e dominatore e l'altro debole e succubo, mi sono sembrati alquanto stereotipati. Non ho assolutamente trovato geniali o particolari le soluzioni di metacinema di Haneke anzi mi sono sapute un pò fuoriluogo, e soprattutto

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Un'idea originale o fantascientifica? A mio parere ha solo smorzato del tutto la tensione ed il pathos.
E proseguendo ho trovato insensata la sequenza in cui

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Scena forzatissima!
Pure il finale lapidario sulla barca mi ha lasciato completamente a bocca asciutta. Mi dispiace ma per me è bocciato!

Goldust  @  20/02/2020 16:38:35
   8 / 10
Uno dei film-manifesto di Haneke e della sua poetica sul fato e la violenza, portata alle estreme conseguenze in un gioco al massacro dove anche allo spettatore è riservato un ruolo non marginale. Come Chabrol anche ad Haneke interessa parlare della media famiglia borghese che annienta dal suo interno con fare ben più spietato rispetto al collega francese, cercando spesso se non sempre di stupire. In "Funny games" non mi è piaciuto solo il gioco perverso che instaura con lo spettatore, l'ammiccare del protagonista alla camera, il forzato rewind per una scena andata male, insomma quei giochi di meta-cinema che andavano bene nelle commedie di Mel Brooks ed in pochi altri ambiti. Non mi piace perchè toglie forza al racconto - che resta tuttavia terribile - con il rischio di renderlo fasullo; ma è forse un problema solo mio, per il resto l'opera è magnifica nella sua ludica follia ed è vincente l'idea del regista di lasciare la violenza fuori campo, esasperandola il giusto per puntare maggiormente sul senso di angoscia generale. Cast ovviamente perfetto.

Invia una mail all'autore del commento marlamarlad  @  07/10/2018 08:54:59
   10 / 10
Spettacolare, geniale. Non confondetelo con il penoso remake del 2007.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  11/08/2018 02:24:36
   8 / 10
Dovessi riassumere con una singola espressione ciò che mi ha trasmesso questo film, direi assolutamente non scontato. C'era da aspettarselo, il nome di Haneke non è famoso per niente. A prima vista il film parrebbe collocarsi nel classico filone degli slasher, ma il genere viene continuamente forzato e portato ai suoi limiti, o meglio, è il film stesso che talvolta spinge la verosimiglianza stessa al limite, superandolo pure (e chi l'avesse visto capirà che mi riferisco ad una scena in particolare) col risultato di dare nuove sfumature, nuove interpretazioni e nuovi esiti al genere. Funny Games è, per certi versi, quasi addirittura bizzarro, tanto che si tratta di un'opera molto difficile da dimenticare, che sorprende più volte chi la guarda.

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Ultima risposta 08/10/2018 21.48.20
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BenRichard  @  24/05/2018 03:07:51
   9 / 10
Gran bel film di Michael Haneke che rigira completamente le carte in tavola in cui la tranquillità viene trasformata in spietatezza e crudeltà, così come nel dare un significato del tutto negativo al colore del bianco. Non manca nemmeno di provocazioni a sfondo religioso e un chiarissimo disprezzamento nei confronti "di chi ha la vita facile", si fa per dire, ovviamente di chi non sappia cosa voglia dire avere problemi di denaro..si insomma ci siamo capiti..la gente ricca.
La regia di Haneke si rende del tutto riconoscibile, molto elegante ed affascinante il modo di girare del regista austriaco.
Come minimo avrei premiato l'interpretazione a dir poco eccellente dell'attrice tedesca Susanne Lothar (purtroppo venuta a mancare all'età di soli 51 anni nel 2012), semplicemente una prova da applausi dall'inizio alla fine in un ruolo decisamente complicato da ricoprire.
Meno incisivo ma pur sempre bravo quello che è stato anche nella vita reale il vero marito di Susanne, Ulrich Muhe (morto qualche anno prima della moglie, nel 2007, anche lui in età prematura, 54 anni).
Molto bravi anche i due psicopatici, l'attore austriaco Arno Frisch nel ruolo di Paul, e l'attore tedesco Frank Giering nel recitare il ruolo più grottesco del film, cioè Peter, purtroppo anche quest'ultimo morto precocemente nel 2010 all'età di soli 38 anni.
Insomma c'è da dire che fa un certo effetto pensare che tre di loro siano realmente già morti e sepolti...Pace alle loro anime.
Tornando al film che dire..è semplicemente un'esperienza folle, malata, crudele ed unica nel suo genere. Se dovesse ancora mancarvi è assolutamente da recuperare. Non lo considero un vero e proprio capolavoro, ma quasi.

Mattia100690  @  29/08/2017 14:14:58
   9½ / 10
Che film pazzesco. Di una violenza e una crudeltà inaudita, ma che film. Haneke riesce a creare una perla interamente registrata all'interno di una casa (la maggior parte del tempo addirittura dentro un'unica stanza), facendo letteralmente venire i brividi per la brutalità delle scene e il sadico "black humour" dei dialoghi. Allucinante, veramente disturbante. Ma che capolavoro.

marcogiannelli  @  15/01/2017 19:47:52
   9 / 10
Un film che mostra la crudeltà, quella vera, non quella fatta di violenza e tortura splatter, ma quella psicologica. Inutile stare qui a citare tutto ciò che rende questo film grandioso, perché chi non l'ha visto DEVE vederlo, punto.
Capolavoro.

enigmista  @  14/12/2015 03:57:23
   8 / 10
Un grande film, un thriller da vedere assolutamente, talmente fastidioso (volutamente ) che non può lasciare indifferenti.

Vlad Utosh  @  30/11/2015 15:53:32
   8 / 10
Home invasion molto particolare che mette a disagio e gioca con lo spettatore; le maniere gentili ed educate dei due ragazzi sono in antitesi con il loro divertimento, fatto di violenza ingiustificata. Haneke dirige bene e amplifica molto la sensazione di impotenza dei poveri malcapitati. C'è molto di contorto in questo film, a partire da certe reazioni delle vittime

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERalla scena del telecomando, fino al discorso finale dei due carnefici; una sola visione non mi ha permesso di capire bene a cosa alludevano con quel discorso che mescola fisica al concetto di realtà-finzione-spettatore, pare quasi fare il verso al concetto del gatto di Schrodinger vivo-morto-osservatore…
Sicuramente un film da vedere. Purtroppo tre degli attori protagonisti sono passati a miglior vita prematuramente, se fossi in Arno Frisch appenderei un bel ferro di cavallo all'uscio, non sono superstizioso, ma come diceva Bohr…

cort  @  16/08/2015 17:50:33
   6 / 10
a me non è piaciuto affatto, ho trovato il tutto troppo irrealistico e questo mi ha innervosito. molte trovate sono originali ma non le ho gradite. personalmente penso che il regista mi abbia trasmesso i messaggi che voleva solo che io non li ho graditi. mi è piaciuto solo il finale ed alcune scene come quella nella casa dei vicini.
inoltre la pubblicità del "sequel" lo paragonava ad arancia meccanica. vorrei dire umilmente non si sfiorano nemmeno.

ferzbox  @  07/08/2015 18:21:49
   8½ / 10
SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER

Che "Funny games" mi portasse a fare certe considerazioni non me lo sarei mai aspettato, credevo si trattasse di una "Home invasion" diretta molto bene, sicuramente meno superficiale di tante altre( d'altronde con la regia di Haneke), ma che addirittura ci fosse un concetto di "metacinema" non lo avrei proprio creduto.
I due invasori, tali "Tom & Jerry" avevano qualcosa di più inquietante di tantissimi altri loro compari visti in pellicole simili: erano educati....violenti se necessario, ma fondamentalmente educati.....un educazione che mascherava la loro invadenza(allo stesso tempo palese...ingrediente tra i tanti che alimentava l'inquietudine") e la loro perfidia.
Il titolo è "Funny games", "Giochi divertenti"...e in effetti il film inizia con l'allegra famigliola che mentre stanno in macchina per raggiungere la loro residenza di villeggiatura giocano con i CD musicali dilettandosi ad indovinare i vari brani in stile "Sarabanda"...scena che dal momento che si entra nel clou della storia mi ha dato da pensare....ogni essere umano ha il suo modo di divertirsi in fondo....per la famigliola era indovinare dei brani di musica, mentre per Tom & Jerry era provocare utilizzando una forma di violenza psicologica.
I due portavano dei guanti bianchi...potrebbe essere per non lasciare impronte(e ci starebbe tutto), ma mi veniva anche da associare questa cosa ai personaggi dei cartoni animati; un pò come i personaggi della Disney o dell' Hanna & Barbera; non saprei dirvi, ma questi due loschi individui avevano qualcosa di diverso, di più grottesco e pericoloso....di ambiguo...
Infatti, una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la scelta di Haneke nell'evitare scene esplicite durante gli episodi di violenza o di nudo, elemento che invece, in altre produzioni analoghe, rappresenta uno dei cavalli di battaglia per terrorizzare lo spettatore; qui no,qui non è così, qui è la situazione stessa a regnare su tutto, i dialoghi assurdi, gli atteggiamenti e le proposte di questi due psicopatici "altolocati"....dei signor psicopatici(più volte ho pensato potessero essere semplicemente dei figli di papà appartenenti a famiglie molto ricche....d'altronde è risaputo che uno dei divertimenti più gettonati di questa gente è giocare con la vita degli altri....un pò per noia, un pò per presunzione....vattene un pò a pesca...)
Il discorso però non finisce qui....anche se basterebbe....si va oltre....si raggiunge anche quel concetto metafilmico a cui mi riferivo prima capace di rendere "Funny games" ancora più singolare di quello che già si dimostrava di essere; Tom più di una volta si rivolge allo spettatore....prima facendo un occhiolino, poi dichiarando sfacciatamente di essere consapevole di quale delle due parti, carnefici o vittime, è sostenuta da noi spettatori, un altra volta ancora si rivolge a noi sostenendo che ci avrebbe regalato un finale inaspettato.....
Insomma, qualcosa non quadrava....per quale ragione Tom imitava Oliver Hardy?(d'altronde fu lui a inventarsi il "Camera look"...e non c'è forse qualcosa di simile tra Onlio e un qualsiasi personaggio dei cartoni Disney?)....lo spettatore era chiamato in causa....non era del tutto estraneo alla vicenda, in parte era trascinato nella follia che stava visionando, alimentando ancora di più l'inquietudine ed il timore per i due psicolabili(sempre se di psicolabili si parla).....fino ad arrivare alla famosa scena del telecomando, dove Tom non poteva permettere che le cose andassero così(anche perchè agli spettatori aveva promesso un finale ben diverso dai soliti canoni....qui i buoni,a quanto sembra, non vincono).
Il riavvolgimento tipo videocasseta accende il confine tra realtà e finzione in modo definitivo, annunciando di fatto il concetto di metacinema....
Tutto questo e poi ben spiegato in realtà; quando Tom e Jerry si trovano in barca con la povera sventurata e sopravissuta, i due affrontano un discorso quantistico sulla teoria dei buchi neri, dove i concetti di realtà e finzione vengono ad unirsi ed uguagliarsi.....tant'è vero che sembra di vederli come due bravi ragazzi che fanno quello che fanno a scopo accademico....una cosa parecchio strana ma anche affascinante...
Da notare infatti che il film mostra delle situazioni un pochino inverosimili in alcuni momenti...tipo la morte del bambino....non sembra forse un pò troppo superficiale la reazione dei genitori a tale avvenimento?...hanno mai detto frasi del tipo:" Mio Dio hanno ucciso nostro figlio!!!" mettendosi in ginocchio e diperandosi?...mai...ma proprio mai, nemmeno una volta, pensavano solo allo shock subito a livello personale.....
In definitiva l'ho trovata una pellicola molto interessante che trascende il semplice concetto di Home invasion...va ben oltre....interagisce con lo spettatore...ci comunica....(ovviamente è un tipo di sperimentazione che non gradiscono tutti, questo lo capisco bene..), però l'ho trovata intrigante come idea.
Chissà com'è il remake americano.....tra l'altro sempre girato da Haneke.....insolita come cosa....mi toglierò questa curiosità molto presto....

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Ultima risposta 18/08/2015 00.50.42
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Nic90  @  09/10/2014 20:41:29
   7½ / 10
Ottimo film,musiche inquietanti,altrettanto i protagonisti,ho visto sia l'originale (cioè questo) che il remake,entrambi di ottima fattura,da vedere.

alex94  @  30/07/2014 10:20:18
   8½ / 10
Ottimo thriller diretto da Michael Haneke nel 1997.
La trama è ottima,piuttosto angosciante,con un messaggio di fondo tutt'altro che banale,veramente odiosi ed irritanti (naturalmente in senso positivo) i due ragazzi che perseguitano la famiglia.
Ottima la regia e la recitazione.
Per me è un film assolutamente da non perdere.

GianniArshavin  @  17/07/2014 13:46:19
   7 / 10
Film estremo e coraggioso , intelligente e crudo ma purtroppo anche fin troppo compiaciuto.
Che Haneke sia uno dei migliori autori contemporanei è indiscutibile , e il suo famoso "Funny games" ne è una prova tangibile , ma forse a questo giro il regista austriaco esagera leggermente nei toni e nello sviluppo della sua storia.
Un plauso va (oltre che agli attori , fotografia , colonna sonora) al messaggio di "Funny games" , una presa in giro bella e buona ai super violenti horror moderni (nel film in questione le scene più forti sono tutte fuori campo) e una provocazione geniale e perversa allo stesso tempo rivolta a chi sta guardando , qui reso non solo spettatore delle violenze esibite ma quasi complice e partecipante. Haneke vuole chiaramente stimolare il lato voyeuristico presente in tutti noi e vuole criticare chi ,dopo aver "goduto"durante la visione , ne critica successivamente la brutalità e la violenza.
Il cineasta europeo però non si ferma certo qui e nel realizzare il suo messaggio si lascia purtroppo prendere la mano , donandoci una vicenda composta quasi esclusivamente da crudeltà psicologica e arrivando addirittura a "riavvolgere" la pellicola quando le cose sembrano non andare come previsto. Questa rischiosa scelta , per molti geniale , io non sono riuscito ad apprezzarla a pieno per i motivi su descritti.
Un ultimo appunto sulla regia e sul ritmo , alto e ben calibrato nella prima fase e fin troppo macchinoso nella seconda , un cambio di registro voluto e molto realistico ma che spezza un po la narrazione in due tronconi ben diversi.
Nel complesso Haneke è questo , un autore originale al quale non interessa compiacere chi guarda. Personalmente a volte riesco ad amare tale caratteristica , altre volte un po meno.

antoeboli  @  05/04/2014 18:06:50
   5½ / 10
Se non fosse per il finale il mio sarebbe un voto molto positivo , ma in questo caso , sono stati gli ultimi momenti del film a farmi mandare all aria il tempo perso per vederlo .
Un idea molto originale sprecata secondo da un epilogo che lascia l amaro in bocca e anche la confusione nello spettatore .
Ma parlando in generale di Funny games , si tratta di una pellicola assolutamente per stomaci forti e gente maggiorenne , dove abbondano i dialoghi senza senso e da camica di forza , dove un buon Haneke dirige più che bene , dando quella sensazione che qualcosa stia per accadere , ma lo fa attraverso una regia particolarmente lenta , specie nella seconda parte di film , e non voglio bestemmiare per quelle inquadrature spesso ferme puntata dritto sugli attori per tipo anche minuti , e dove alcune genialate fanno diventare questo prodotto un modo di Haneke per giocare proprio con lo spettatore .
E parlando in generale della trama , affronta magari altri temi già visti ma in una nuova veste , rinnovata.Come recitazione stiamo su buoni livelli , anche se gli attori non sono per nulla carismatici , ma mi sono sempre fatto un opinione cosi nei film austriaci o tedeschi .

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Ultima risposta 15/01/2017 19.48.59
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Horrorfan1  @  26/02/2014 11:25:47
   9½ / 10
Ottimo, ma...

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Ultima risposta 26/02/2014 15.41.34
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sossio92  @  08/08/2013 23:54:01
   8 / 10
Che film ''funny'' :D , bravissimi gli attori , originale in molti momenti , dialoghi spesso spassosi ma mai sopra le righe , consigliatissimo .

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  19/03/2013 19:02:01
   9 / 10
Il titolo racchiude l'agghiacciante messaggio che Haneke, con questo straordinario film, vuole trasmettere agli spettatori: La violenza e la morte possono essere perpetrate anche attraverso il divertimento e il gioco.
Già dalle prime sequenze, con l'inquadratura dall'alto dell'automobile che viaggia tra boschi e laghi di un colorato paesaggio di campagna, si respira qualcosa che somiglia più all'orrore che alla serenità di una gita. All'interno del veicolo prende posto una famiglia borghese (lo si evince dalla barca rimorchiata), marito, moglie e figlioletto, stanno ascoltando musica classica, l'improvviso stacco con un brano Heavy metal non fa presagire nulla di buono, qui inizia il film.
Ogni volta che ci viene mostrato un quadretto iniziale idilliaco (in questo caso abbiamo l'allegra famigliola in vacanza, la villetta tra i boschi sul lago,la barca, le mazze da golf e il cane al seguito) implacabile arriva l'elemento distruttivo, sotto qualsiasi forma.
Haneke sfrutta lo stereotipo della famiglia ricca e felice che inesorabilmente deve risultare antipatica, gioca sul sentimento dell'invidia e sul riscatto sociale, mette in evidenza le debolezze della borghesia impreparata all'abietto sapore della violenza.
Il bambino (figlio della coppia) gioca un ruolo fondamentale nella drammatica storia, costringe noi spettatori a porci delle domande: Come è possibile che due genitori possano subire inermi la spirale di violenza alla quale è sottoposto anche il figlioletto senza dare sfogo all'istinto paterno/materno? Soprattutto il padre sembra rassegnarsi immediatamente al destino che si sta delineando, ed anche la madre si svuota completamente delle forze necessarie ad una qualsiasi reazione, d'altra parte appare subito chiaro che i due "drughi" all'interno del gioco stanno facendo le cose sul serio.
Seduti comodamente ad una poltrona, coinvolti nel terribile martirio a cui sono costretti i poveri malcapitati, siamo invitati a sentenziare, è la straordinaria, angosciante, bellezza di questo film. Il regista fa rivolgere uno dei due carnefici verso la telecamera facendogli dire: "voi state dalla loro parte, no?" Sì, noi stiamo dalla loro parte, quella del più debole, quella in cui, presumibilmente, ci potremmo trovare noi, potenziali vittime della violenza immotivata che non fa selezione, sceglie a caso, basta trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, in quale modo poi contrasteremmo a ciò, è impossibile dirlo, i film sono pieni zeppi di eroi, siamo cresciuti con loro, la realtà purtroppo è un'altra e Haneke cerca di mostrarcela brutalmente, senza lieto fine, ma soprattutto senza magici capovolgimenti di fronte (magnifica la scena del rewind), consolatori ed appaganti. Gli oggetti per cambiare le carte in tavola ci sono ( fucile, coltelli, mazze) ma c'è anche l'impossibilità di usufruirne, trasmettendo a noi spettatori un senso di impotenza mai provato prima.
L'escalation di violenza psicologica è la perla del film, costringe alla sottomissione la donna (fin lì paziente e gentile ma sicura di sé con l'imprevisto ospite) e costringe alla reazione l'uomo (lo schiaffo) condannando di fatto la famiglia all'atroce destino.
I momenti più brutali della storia non ci vengono mostrati, scelta ineccepibile, non è un horror, ma è incredibile la capacità di farci concentrare su quello che sta accadendo di là, nel salone, da dove ci giungono solo i rumori, mentre osserviamo le immagini che scorrono su uno dei carnefici alla ricerca di qualcosa da mangiare nel frigo della cucina. E' angoscia allo stato puro.
Inutile soffermarmi su quella che, a mio parere, è la scena più devastante del film, quel piano sequenza interminabile sul corpo inginocchiato della donna, pietrificato, annullato dagli accadimenti. Una sospensione del tempo, un abbraccio silenzioso del destino. Un velo agghiacciante.

jb333  @  23/02/2013 14:08:36
   5 / 10
mah sinceramente il film sarebbe stato ottimo se..

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MarcoCam  @  16/12/2012 01:10:35
   7½ / 10
Carino, ma mi aspettavo qualcosina in più.

C.Spaulding  @  25/05/2012 13:49:10
   8½ / 10
Film stupendo, haneke ci insegna cos'è la mancanza di empatia. Arno Frisch davvero strepitoso.Da non perdere!!

Amnis  @  18/02/2012 15:14:32
   6 / 10
Nonostante la bontà degli intenti e la forza del contenuto semantico anti-mediale di cui vuole farsi portatore, Funny Games risulta minato da uno sviluppo narrativo tedioso e prevedibile - talvolta a sfiorare pericolosamente la banalità.
Rimane il valore meta-referenziale della pellicola [la finzione interna in costante confronto con lo spettatore, culminante nella felice trovata nelle ultime battute] e lo sguardo glaciale di Haneke posto in ogni goccia dell'ora e mezza di durata, tanto duro che non può lasciar indifferenti.

gemellino86  @  19/01/2012 23:01:03
   8½ / 10
Un thriller costruito in base alla tensione e all'ansia dei personaggi. Pieno di idee nuove con una grande inventiva. Consigliato e non solo agli amanti del genere.

gantz88  @  11/12/2011 10:54:34
   7½ / 10
film insolito ke alla fine riesce nell'intento di intrattenere lo spettatore e ci riesce molto bene a parte qualke trovata molto cretina

James_Ford89  @  05/12/2011 16:36:13
   8 / 10
Haneke ci fa vivere a suo modo un'esperienza terrificante.
L'inspiegabilità, la cortesia sfrontata, la calma incredibile sono elementi che rendono molto disturbante la visione del film.
La cognizione del tempo si perde completamente, soprattutto

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Segue poi la sfida del regista contro noi spettatori:




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PignaSystem  @  14/11/2011 16:29:38
   8 / 10
Haneke orgogliosamente gira un film che fa dell'ambiguità la sua cifra stilistica,un horror da camera in cui è molto più terrorizzante quello che non si vede rispetto a quello che sta davanti alla camera da presa.

JIGSAW  @  30/08/2011 23:37:25
   5 / 10
Secondo me il film ha il suo punto debole nella lenta e noiosa parte centrale....Un minutaggio minore avrebbe reso questo film non un thriller indimenticabile ma almeno dignitoso!

clint 85  @  11/07/2011 01:01:08
   6 / 10
Penso che molti utenti cerchino di trovare originalità dove non c'è originalità!
Un semplice thriller cattivo, crudo, violento....a tratti lento con attori che non sono il massimo della bravura! STOP

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guidox  @  09/05/2011 01:17:32
   6½ / 10
effettivamente è un film che rimane, non te lo dimentichi appena finito di vedere.
piuttosto disturbante, cattivo, morboso, ma al tempo stesso irritante in diversi passaggi, dove si calca un po' troppo la mano, ribadendo e sottolineando concetti che sarebbe meglio rimanessero a pelo d'acqua per essere fruiti dagli spettatori.
mezzo punto in meno per la scena del rewind, che è fonte dell'irritazione di cui sopra: una presa in giro viene bene se c'è l'effetto sorpresa, non se mi dichiari la 8 in buca d'angolo.

nefilim  @  27/02/2011 23:12:31
   8 / 10
geniale, un film senza una spiegazione esplicita che cattura lo spettatore in ogni scena, una violenza mai scontata

pablodreamer  @  10/02/2011 14:53:40
   9 / 10
Un capolavoro nel suo genere, l' anti-cinema se così si può dire. Vengono prese le regole convenzionali e vengono completamente stravolte, tutto ciò che uno si aspetta è capovolto. Il tempo fluisce irrealmente, ed è addirittura scherzato con quel rewind, lo spettatore è interpellato come non si fa più nemmeno a teatro, e la cruda verità è rappresentata senza particolare violenza. 0 subliminale, che io per altro odio e tutto diretto da leggere tra le righe. Il dialogo finale da cogliere.

Skjd  @  09/01/2011 00:43:05
   10 / 10
Film molto particolare, crudo, violento, teso. Una rarità in partica, visto che oramai si vede solo dell'insulso splatter e trame trite e ritrite.
Ce ne fossere di film così!!!

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  04/11/2010 01:08:51
   7 / 10
violento, ma già ci aveva pensato coso la...Kubrick

giraldiro  @  03/09/2010 03:28:31
   7 / 10
A sentirne parlare si potrebbe pensare a un banale film di violenza, invece c'è molta originalità in questa pellicola, sia per quanto riguarda la trama (o più specificatamente per come viene esposta allo spettatore), sia per i personaggi (in particolare i cattivi).
Da vedere.

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chem84  @  02/09/2010 15:23:02
   8 / 10
Film difficilmente digeribile, ma estremamente affascinante; molti passaggi riescono in maniera assai efficace ad innervosire lo spettatore, grazie ad inquadrature eccessivamente prolungate, dialoghi a dir poco fastidiosi, silenzi imbarazzanti e quant'altro ma, nonostante ciò si riesce ugualmente a godere appieno dell'opera di Haneke. Anzi sono proprio queste esagerazioni che, unite alla credibilità di attori non particolarmente conosciuti e ad altre scelte vincenti operate dal regista (come per esempio quella di girare un film estremamente violento, senza ricorrere a scene che si ricordino per la violenza delle immagini mostrate), riescono a rendere questo "Funny games" così intrigante e fuori dal comune.

Estonia  @  11/08/2010 12:47:56
   7½ / 10
Senza facili splatter, con gli atti di violenza consumati fuori dal campo visivo, Haneke orchestra in modo semplice e lineare una delle pellicole più dure e crudeli su quella che solitamente viene definita la banalità del male e sul vuoto esistenziale che lo sorregge. Non c'è un movente preciso nelle azioni sistematicamente sadiche dei due giovani, all'apparenza gentili e ordinari, che sconvolgono e massacrano un'intera famiglia. Non c'è rabbia o spirito di rivalsa, forse noia del vivere quotidiano, nichilismo ludico e amorale fine a se stesso. La messa in scena è deliberatamente orientata a spiazzare, a creare disagio in chi guarda (il lungo silenzio che segue la morte del bambino e la prima uscita di scena dei due individui lascia senza fiato), a ingannare perfino, tramite depistaggi psicologici creati ad arte (basta il rewind di un telecomando a neutralizzare una possibile via di fuga delle vittime), e infine a cercare la complicità dello spettatore con sguardi e battute ammiccanti verso l'obiettivo. Il lieto fine è escluso, anche se sapientemente lasciato intravedere con indizi fuorvianti (il coltello accanto alla donna legata sulla barca), tradendo ancora una volta le aspettative di chi guarda e riproponendo nuovamente la continuità del ciclo/gioco perverso con le stesse modalità dell'inizio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  12/07/2010 13:09:07
   9½ / 10
Chi ha avuto la fortuna di vivere un'infanzia in campagna forse avrà giocato -o visto giocare, o avrà partecipato- a quelle terribili "spedizioni" nelle quali si bruciavano formicai con la lente al sole o si infliggevano le peggiori sofferenze e le peggiori morti a innocui animaletti colpevoli solo di essere passati accanto ai temibili "cuccioli d'uomo". Beninteso, in quelle occasioni spesso accadeva di essere in gruppo ma il coraggioso di turno era uno (al massimo due), gli altri assistevano spesso con smorfia di schifo ma senza la possibilità di distaccarsi dal macabro spettacolo. Solo pochi rifuggivano o andavano a chiamare i genitori perché intervenissero. Poi si cresce e quell'aggressività istintiva e crudele che ha spinto qualcuno a compiere simili gesti (o ad assistervi) finisce sotto tabù, si prova orrore per simili fatti e si incanalano le spinte sadomasochiste su altri binari, da quelli positivi della competizione sportiva a quelli più patologici delle varie nevrosi. Eppure, la voglia di guardare insistentemente "dal buco della serratura" e, se possibile, dal vero senza essere però visti rimane più o meno in tutte e tutti noi: si chiama "voyeurismo".
Ma se a quegli istinti fosse dato libero sfogo, senza sublimazioni, e se essi fossero diretti verso altri esseri umani e non solo agli animali, cosa accadrebbe?
Michael Haneke, ineffabile regista terrorizzato dall'aggressività e dalla violenza umana, da buon "chirurgo dell'anima" quale è, prova a dare qualche risposta. O a porsi qualche terribile domanda.
E lo fa con un film implacabile, di violenza "pura" ed espressa a tutti i livelli umani possibili.
Attenzione, il titolo non è affatto ironico: i "giochi divertenti" di cui si narra sono realmente tali perché l'unica motivazione che spinge i due "bravi ed educati ragazzi" a compiere le efferatezze più immonde su una famigliola in vacanza mediamente antipatica ma assolutamente pacifica (almeno all'apparenza), è il divertimento allo stato distillato puro. Proprio come i bambini terribili quando seviziano gli animaletti: giocano, esprimono l'aggressività umana che ci abita, rimossa ma sempre in agguato.
Haneke, però, non si limita a questo. Cosa disturba veramente nella visione di questo film? Qualcuno ha detto che è la violenza raramente mostrata ma sempre suggerita; altri hanno fatto notare che la rigorosissima unità di tempo e luogo dell'azione permette una facile immedesimazione nella vicenda; altri hanno ascritto il merito alle interpretazioni degli attori, soprattutto dei due ragazzi e del bambino. Tutto vero, ma secondo me c'è una motivazione ben più profonda: Haneke, infatti, non si limita a un (peraltro scontato) discorso sulla violenza umana ma va ad affondare le mani nel nostro voyeurismo immergendoci in un mefistofelico meccanismo straniante nel quale noi spettatori siamo tentati di identificarci coi carnefici, a "divertirci" in un gioco che sappiamo finto perché recitato. Di più: con la famosissima sequenza del "rewind", Haneke si permette di prendersi beffa in un colpo solo sia di noi spettatori che della sua stessa creazione che stravolge perché apparentemente "sfuggita di mano"... in realtà è tutto scritto nella sceneggiatura! Cos'altro disturba particolarmente in quella sequenza? L'incoerenza della stessa? La sua inverosimiglianza? Il suo non realismo rispetto a una storia così raccapricciante da sembrare vera? Non lasciatevi sfuggire le apparentemente sofistiche battute che i due ragazzi si scambiano sulla barca a vela, nel finale del film: sta lì la chiave del racconto. Realtà e finzione coincidono: nella vita reale la nostra esistenza non è forse torturata da sofferenze gratuite inflitte (o permesse) da un Destino o da una Divinità che si permette di elargire morte e distruzione a Sua totale discrezione? La sceneggiatura del regista-demiurgo, quindi, diventa metafora della "sceneggiatura" delle nostre povere esistenze costellate di sofferenze, di distacchi e quindi di traumi e di morte. E quel mefitico "rewind" ci ricorda, metaforicamente, tutte quelle situazioni della Storia (o delle nostre singole storie) nelle quali l'ineluttabilità del Male ha trionfato con precisione e sadismo assoluti senza che noi potessimo farci niente. Un Male che più "banale" di così è impossibile da rappresentare (e da vivere).
Ma, appunto, siamo in territorio di metafora, dunque all'interno di una creazione, di un processo di comunicazione di cui noi siamo passivi fruitori.
Sicuro che siamo così passivi? "E' ladro tanto chi ruba quanto chi tiene il sacco", ci ricorda l'antico adagio popolare: il nostro voler vedere ad ogni costo ci attanaglia, cattura la nostra attenzione di fronte al Male molto più di quanto ci possa affabulare il Bene... Ecco che Haneke si diverte (anche lui!) a frustrarci non mostrando la violenza se non quando non è funzionale alla Storia da lui creata (l'omicidio del ragazzo da parte della donna). La nostra sensazione di disturbo diventa così l'affiorare della nostra voglia di vedere l'orrore e, contemporaneamente, il sentircene a disagio. Magari perché, inconfessabilmente, avremmo voluto "divertirci" anche noi senza mai essere le vittime.
Grandissimo Haneke.

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Ultima risposta 18/07/2010 14.31.51
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BrundleFly  @  30/06/2010 10:25:17
   7 / 10
Un film che trasuda odio, crudeltà e fastidio. Haneke riesce a creare, grazie a tempi ben calcolati, anche se a volte eccessivamente lunghi, un'atmosfera perfetta per la storia che deve raccontare e che, diciamocelo, non brilla per originalità. Le recitazioni sono buone e i personaggi sono ben caratterizzati: sopratutto i due ragazzi.

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bebabi34  @  02/06/2010 21:51:08
   8 / 10
Pazzesco e claustrofobico. Per stomaci forti e menti lucide.

BlackNight90  @  14/05/2010 00:29:55
   9 / 10
Devastante opera di Haneke che gioca come il gatto col topo con lo spettatore, che si assume sia il ruolo di vittima che di complice in virtù del suo stesso voyeurismo che Haneke gli rinfaccia in maniera beffarda e traumatica. A proposito già ne aveva parlato in Benny's video: il ragazzino che filmava su video l'uccisione di un sua coetanea è idealmente cresciuto, e non a caso uno dei due giovani sadici è interpretato dallo stesso impassibile e inquietante Arno Frisch.
Il cinema di Haneke è così, spiazzante e gelido nella forma ma caldissimo negli effetti psicologici che ne derivano, non si può pretendere di giudicarlo senza un minimo conoscerlo, c'è un percorso personale ed autoriale dietro le sue scelte di regia e nelle immagini che propone: il rewind col telecomando inganna lo spettatore come poi i riavvolgimenti delle cassette in Niente da nascondere, la scelta di non svelare i moventi degli omicidi è coerente con la sua concezione di un male connaturato nell'uomo e di cui non si ha spiegazione (ad es sempre nel già citato Caché); è sempre una famiglia borghese ad essere oggetto dell'attenzione del regista austriaco, come in molti atri suoi film, anche se qui è più che un attacco feroce più un modo per trasportare lo spettatore medio in una dimensione a lui più familiare, appunto, e costringerlo a rivedere in maniera esplicita le sue idee, sia sulla stessa natura alla quale appartiente sia su quell'idea di cinema ottusa e bloccata dalla convenzionalità e dalla linearità delle trame, che non gli permette di riflettere sulla finzione e a volte neanche sulla realtà.
Insomma si parla tanto che gli autori fanno film solo per sé, però questo film è fatto anche e soprattutto per il pubblico, per metterlo alla prova e vedere quanto è maturo, certo in modo eccessivo e disturbante però a volte è l'unico modo per far arrivare qualcosa.

@dry  @  09/05/2010 10:42:10
   7½ / 10
Ottima interpretazione degli attori, tempi di scena, trovate registiche.. un mix perfetto condito da violenza pura. Le paure più recondite che ognuno di noi possiede vengono puntualmente sollevate dal susseguirsi degli eventi.

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endriuu  @  19/04/2010 23:52:42
   8 / 10
Haneke sta diventando una garanzia.

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wooden  @  31/03/2010 21:20:29
   2 / 10
Autocompiaciuto, forzato, derivativo e in sostanza inutile.

Mentre arancia meccanica fu a suo tempo coraggioso, oltraggioso, capolavoro estremo, questo film, sebbene sia tematicamente simile, è di una vuotezza assurda. Due ore di violenze aggratis a una famiglia di apparenti beoti.

La prova che la provocazione e l'eccesso possono portare a capolavori assoluti, ma il flop è sempre dietro l'angolo, se non ci si chiama Kubrick o Miike.

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Ultima risposta 20/04/2010 15.01.50
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paolo80  @  14/03/2010 16:32:32
   7 / 10
Pellicola molto interessante che si distingue per la sua crudeltà, psicologica più che fisica, infatti le violenze non vengono quasi mai riprese.
La storia si rivela esser molto interessante; a tal proposito la seconda parte lo è di più, rispetto alla prima.
La caratterizzazione dei personaggi è più che buona, così come è degna di nota l'atmosfera claustrofobica che permea tutta l'opera.
La visione non è mai noiosa e, pur essendo lento in certi punti, il ritmo della narrazione si mantiene, globalmente, su livelli più che accettabili.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  29/01/2010 18:12:18
   6½ / 10
La drammaticità sta nel filmare la NORMALITA' e il FASCINO ACCATTIVANTE della violenza... una tematica che, a malincuore, troppo appartiene ai nostri tempi. Haneke quasi rischia audacemente di sovvertire le regole del BUON SENSO quando in più di un'occasione riesce a far sorridere lo spettatore... come se quest'ultimo fosse complice dei 2 malfattori. Pugno nello stomaco alla classicità della narrazione con un REWIND da "presa per i fondelli". Coraggioso e provocatorio!

LEMING  @  27/01/2010 08:18:44
   8½ / 10
Ovviamente come tutti sanno questo è il film di Haneke, che ha fatto molto discutere, sopratutto per il remake americano girato dallo stesso regista dieci anni dopo. Come per il remake che a me era piaciuto molto, anche questo è un'ottimo film , molto disturbante e con gli interpreti anche migliori, ancorchè sconosciuti, e dal film traspare (se possibile) anche più violenza!

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Ultima risposta 29/01/2010 08.59.22
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gandyovo  @  07/01/2010 14:45:27
   9½ / 10
del tutto colpito da questo film, visto nell'anno in cui è uscito, tanto da farmi vedere poi gran pare dei lavori del regista. Questo è il mio preferito.
Che dire: sconvolgente? anarchico? malato? non lo so.
Certo è che la tensione e l'ansia che prendono lo spettatore sono più unici che rari. Un grande freddo e una grande sensazione di claustrofobia e poi gli attori che parlano con il pubblico... indimenticabile

despise  @  05/01/2010 09:59:53
   8½ / 10
Malato e disturbato come pochi....
quando lo vidi (diversi anni fa....) ci rimasi davvero male!
Superiore perchè anticipa di anni il torture horror tanto in voga ultimamente!
Haneke, un genio

TheLegend  @  18/11/2009 17:10:04
   7½ / 10
Bellissimo in alcune parti,atmosfera e alcune scene uniche.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  10/11/2009 23:11:57
   7 / 10
Da adesso in poi ho capito una cosa: prima di vedere un remake, mi guardo prima l’originale, perché se no mi incasino su con i voti! Questo, apparte tutto, e tantino migliore confronto al remake non tanto per come si svolgono i fatti, anche perché alla fine le due trame e lo svolgimento di essa e molto simile se non uguale, ma gli attori sono stati molto più convincenti dell’altro film, in questo il terrore psicologico che trasmettono e senza dubbio molto più folgorante e incalzante diciamo, confronto a quei 2 del remake che hanno convinto molto poco sinceramente.
Per il resto, io differenze con l’altro remake non ne trovo, l’unica cosa che però mi sta dando sempre più ragione e l’inutilità di questi remake, non per il fatto che vengano fatti (anche se certamente prima di farli si può anche cambiare qualcosa comunque vabbè) ma perché vengono fatti ad una distanza di anni che sinceramente e poca, capisco magari un film degli anni 60 o 50, ma degli ultimi vent’anni si possono anche evitare! Infine, un originale che convince molto di più del remake.

LionelCosgrove  @  10/11/2009 12:21:00
   8 / 10
La canzone iniziale Bonehead riassume e compatta tutto il film in pochi secondi.
Un film malato che riesce a spiazzare e farti mandare avanti in alcune scene.
Troppo lenta una scena, ma è proprio lì l'essenza di questo film.
In quella scena che tutti dopo essere usciti dalla sala commentano "bel film peccato per quella scena".
No invece!!! ci sta tuttaaa.... perchè angoscia troppooo e proietta il film ad un livello superiore!

Alex89  @  12/10/2009 21:30:27
   7½ / 10
Ho visto prima il remake e ne rimasi affascinato..
Ora che ho visionato anche l ''originale'' c'è poco da aggiungere..i film sono prettamente identici..anzi a mio parere il remake è un gradino sopra..soprattutto per gli attori,Naomi Watts su tutti..
come per il remake il mio voto è positivo..

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  14/09/2009 12:51:59
   8½ / 10
Una casa in campagna, una comunissima famigliola in vacanza. D’improvviso irrompono due equivoci giovanotti vestiti di bianco (il riferimento ai drughi di “Arancia meccanica” è palese), ha inizio una “partita a golf” come non si era mai vista.
Chi sono? Da dove vengono? Perché lo fanno? Perché no? Risponde uno di loro. Vengono “dalla parte del lago”. E sono personaggi prettamente televisivi. Hanno in mano il telecomando; ammiccano spesso alla telecamera invitandoci a partecipare al gioco; dove le regole, ovviamente, le stabiliscono loro.
O meglio, le ha stabilite il regista, che ha scelto per un’intera giornata di stare dalla parte loro.
Inquadrature statiche, ambienti rigidi, violenze (gratuite, è il caso di dirlo, non c’è nessun prezzo da pagare per il biglietto) fuori campo che fanno pensare soprattutto al Bresson di “Un condannato a morte è fuggito”.
Haneke riempie la pellicola di elementi borghesi - la musica classica, il golf, la villetta, la barca - che usa come armi per percuotere essi stessi. A Handel sopravviene Zorn. Le mazze divengono strumenti d’intimidazione e di tortura. La villetta una casa d’orrori e la barca un traghettare verso la morte.
Il gioco a cui siamo invitati ci mette a disagio. Ci attira ma rifiutiamo di prenderne parte.
Non serve, si può stare comodamente seduti, tanto ci sono quei due che lo fanno per noi.

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Ultima risposta 14/09/2009 15.02.00
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Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  01/09/2009 00:56:21
   3½ / 10
Ho capito la genialità del regista, tra l'altro recentemente premiato a Cannes, ma arrivando alla fine ho detto "... e con questo ?". Che vogliamo aggiungere ? Che è stato un finale non come gli altri / alternativo con un gran significato per i palati fini. Non voglio dire che chiunque l'avrebbe fatto un film del genere ed è per questo che non metto 1. Ciò che posso apprezzare sono gli attori, la scenografia/fotografia ed alcune trovate registiche verso il finale, finita lì.
Pura poesia e vero cinema per me è altro. Questo film non l'ho accetto.

Comunque è da vedere, una cosa simile non l'ho mai vista.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  01/09/2009 00:08:47
   8 / 10
Violento ed estremamente disturbante. Raramente un film mi ha fatto venir voglia che tutto finisse subito cosi da non dover vedere subire altre cattiverie ai personaggi.Haneke è molto bravo e la sua regia statica e quasi sempre immobile si avvale di una fotografia fredda e di una colonna sonora violenta e disturbante,come è giusto che sia.Poi il film ti prende,non puoi smettere di guardarlo anche se vorresti,vuoi vedere come va a finire anche se non ti piacerà. Pur essendo molto crudo,la maggior parte delle violenze più terribili non ci viene mostrata ma soltanto fatta sentire,cosi da ottenere un effetto ancora più sconcertante per lo spettatore. Altra particolarità di Funny games è che da subito gioca sul suo essere un film,ovvero i due "cattivi"discutono più volte tra di loro riguardo l'impatto del film,fanno occhiolini alla telecamera,ad un certo punto poi fanno qualcosa di cosi inaspettato e assurdo che non sai cosa fare,se insultare il regista o dargli del genio.Infine gli attori sono bravissimi,anche se sono curioso di guardare il remake perché Pitt è un attore che mi piace molto e vorrei vedere come interpreta la parte. Tra le cose non riuscite del film c'è quello di un messaggio di fondo che non sia solo la violenza fine a se stessa,cioè non ci viene mostrato altro che violenza ma è l'unico argomento toccato e alla lunga stanca. Poi la sceneggiatura,per quanto buona,lascia da parte alcune cose e alcuni comportameni alquanto stupidi della famiglia adescata dai due ragazzi non fanno che aumentare la lacuna. Un ultima nota riguarda il paragone con Arancia meccanica:non centra assolutamente nulla il film di Kubrick con Funny games. Il film di Haneke è un ottimo film,con molti pregi e pochi difetti,quello di Kubrick è un capolavoro senza macchia. I paragoni fatti dal trailer del remake(che ho letto che è identico anche nelle inquadrature al film del 97)non fanno bene al film in questione. A volte durante i trailer si scomodano troppi premi oscar o troppi film del passato.

camifilm  @  24/08/2009 23:47:32
   7½ / 10
per le vacanze, avete una casetta in riva ad un lago?
un nuovo vicino vi chiede 4 uova?
Se volete salvarvi, guardate sto film!
Saprete cosa dovrete fare in quel caso...

Il film si svolge praticamente in ambienti ristretti, malignità, perfidia, cattiveria, il tutto per passare il tempo.... per giocare felici... divertiti... con un nuovo gioco, la vita degli altri... chiunque essi siano...

carriebess  @  22/07/2009 10:38:03
   8½ / 10
haneke genio malato

bulldog  @  16/07/2009 16:11:20
   7½ / 10
Fastidioso a tratti,Haneke ha fatto centro.

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Neu!  @  13/04/2009 22:10:29
   6½ / 10
un discreto film, sconcertante e spiazzante. il suo limite è, paradossalmente, proprio quello di non aver potuto rappresentare il massimo del rappresentabile. è un film in parte "frenato", a causa della censura; sono convinto che il regista sarebbe arrivato decisamente oltre se solo avesse potuto. il remake del 2008, che questo problema non lo ha, ne è la prova lampante.

il genio  @  30/03/2009 18:35:31
   8 / 10
film malato come pochi altri

#Lou  @  14/03/2009 18:15:11
   7½ / 10
Crudo e soprattutto cinico.
Basta coi soliti buonismi, un film dove il cattivo di turno ammette esplicitamente di fare quello che fa per puro gusto. Inoltre sembra giocare per tutto il film con il pubblico che lo guarda esterrefatto e lo prende pure in giro.

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"Vabeh, ciao bella!"

VikCrow  @  07/03/2009 14:19:23
   10 / 10
10 stelline luccicanti ad Haneke.
Claustrofobico come pochi.

DarkRareMirko  @  23/02/2009 00:02:38
   9 / 10
Sadico film dotato di una tensione e di un'ansia che crea nei confronti dello spettatore più unici che rari.

Quasi due ore di visione che letteralmente ti volano, tale è la maestria di Haneke nonostante i tutto sommato pochi mezzi che ha a disposizione.

Qualitivamente pari al remake del 2008, soltanto ho trovato di poco più credibili Frisch (presente come Ulrich Mühe - davvero bravissimo anch'esso - in un altro film di Haneke, ossia Benny's video) e Giering nei panni dei due pazzi di turno.

Haneke compie una critica alla violenza presente in certi film mainstream, che a volte viene ottusamente propinata allo spettatore che comunque la richiede e che ne vuole sempre di più.

Palesi a tal proposito gli sguardi in camera e gli occhiolini che il protagonista ci fà.

Da vedere, ma un film davvero brutale schockante che ad ogni modo a volte serve.

Grande Michael Haneke.

elmoro87  @  20/02/2009 14:33:40
   4 / 10
che schifo! è questa la prima cosa che mi viene da pensare subito dopo i titoli di coda... una nauseante sequelle di violenza inarrestabile fine a se stessa, senza un motivo apparente... tentativo disperato di rifarsi ad Arancia Meccanica? probabile... questo film tedesco però non ha nulla, se non la freddezza e la cinicità di un regista volto a fare questo film per colpire la massa, gelare loro il sangue con queste crudità... io non l'ho apprezzato affatto, nè per la storia, per niente coinvolgente nonostante i tentativi disperati nel corso del film, nè per lo stile, poichè a mio parere Haneke mira a personalizzare molto lo stile con cui riprende, ma lo fa "in modo strano", per esprimere un ecletticità che in realtà non c'è!

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  15/02/2009 12:54:40
   8 / 10
Visto dopo la nuova versione del 2008 ambientata negli Usa. Che dire, i due film sono praticamente uguali nelle inquadrature, nei dialoghi, in tutto. Forse l'uso di attori semisconosciuti rende questa versione maggiormente realistica. Stesso film, stesso voto.

§Vale§  @  04/02/2009 13:44:53
   7 / 10
Un film assurdo.
La scena migliore:

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La scena che più innervosisce:

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Shawn  @  20/01/2009 09:38:17
   3½ / 10
Riprendo il commento precedente: "E' una gabbia questo film.
Sai gia in partenza come andrà a finire ma in fondo speri che possa succedere l'imprevisto, la buona novella.Ma sai che non è cosi, si sente."
Appunto...
Si sa benissimo già dall'inizio come andrà a finire. In più se ci mettiamo la stupidità eccessiva della famiglia coinvolta (della madre soprattutto) viene anche rabbia, oltre che noia e frustrazione.
Lo so che era l'intento del regista creare rabbia, paura, speranza e senso di oppressione, ma non mi era mai capitato di annoiarmi così tanto!
Assolutamente non mi è piaciuto!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  11/01/2009 10:28:19
   6½ / 10
E' una gabbia questo film.
Sai gia in partenza come andrà a finire ma in fondo speri che possa succedere l'imprevisto, la buona novella.Ma sai che non è cosi, si sente.
Ho trovato di tutto in questo film..noia, angoscia, inquietudine, fastidio, humor nero, trovate stupide del regista, trovate geniali, chi piu ne ha piu ne metta....
Buona la prova della moglie, forse la migliore del film.

6 1/2. Piu che sufficiente

Ciaby  @  24/12/2008 12:54:13
   10 / 10
altro che l'odioso remake!

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Ultima risposta 15/03/2009 21.05.49
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JOKER1926  @  26/10/2008 21:04:57
   7 / 10
"Funny Games" è un film particolare, quasi unico, la violenza emblema della pellicola turba per tutto il tempo il pubblico.
Una inerme famiglia deve imbattersi con due ragazzi…
Una trama "tosta" ma abbastanza lineare, semplice…
Il film si "orna" con una freddissima fotografia, attori abbastanza convincenti e una colonna sonora incredibile.
Tensione e violenza sono i punti della caotica pellicola firmata Michael Haneke.
La violenza incombe mostruosamente nel mondo, dietro un perbenismo si nasconde la follia dell'uomo, se le vittime non sono "toste" la sofferenza diventa inevitabile.
Lo spettatore aspetta il lieto fine, chi sarà il "Superman" della situazione?
Ma nel film tale eroe non ci sarà; "Funny Games" è un match fra la violenza è l'impotenza, la partita è persa in partenza, il cinismo, la freddezza criminale prendono inesorabilmente il sopravvento sulla logica e la pietà…
Complimenti al regista, ottime inquadrature, il coltello, il telecomando svolgono funzioni primarie, essenziali nel film.

I due Killer nel film sono i padroni assoluti, parlano addirittura con il pubblico, lanciano scommesse e dettano i tempi.
I dialoghi (sulla vita di "Ciccia" ) sono pressoché l'essenza della Violenza, essa non ha bisogno di "alibi", essa nasce dal niente e non vuole giustificazioni…
E' una grande impresa sfuggire alla "rabbia" della coppia, lo spettatore si "affanna" nel cercare uno "spiraglio" per la famiglia, il "colpo di genio" manca (seppur evocato), la "fantasia di evasione" si arresta ove nasce il concetto di impotenza.
Il film è una "gabbia", esso non offre nessuna via di scampo, i protagonisti sono "ingabbiati".
I dialoghi di totale rassegnazione della famiglia lasciano presagire un futuro poco roseo.
La spietata coppia intanto si procura armi (coltelli e fucile) è praticamente impensabile una "riscossa", è inutile dire che lo spettatore è in preda al panico totale, esso evoca un immediato e deciso intervento della Regia…
Pellicola forte dedicata ad una cerchia ristretta di persone, angoscia, stupore, rabbia, desolazione, impotenza sono tanti "tasselli" che compongono il "quadro" psicologico del regista.
"Funny Games" è una sorta di celebrazione e identificazione della violenza, sul piano visivo la potenza del silenzio e delle immagini suggellano la massima resa dello spettatore.
La violenza è invincibile, questo semplice "motto", pensiero "spensierato" rappresenta in parte lo "slogan" di "Funny Games ", i protagonisti implorano i carnefici, la pietà non trova luce, è il buio totale.

Il finale "sfoltisce" la rosa dei nostri buoni, èdifficile trovare una soluzione, una via di scampo, il tutto è compiuto, nella mente farneticano sentimenti di rivalsa, di rivincita ma essi si spengono all'istante.
La scena del telecomando è metaforicamente la celebrazione dell'eterna, irriducibile Violenza.
Il violento detta i tempi, la dimensione, la logica, il tempo possono essere modificati, il bene si arresta al male, il male blocca il bene e il Male vince…
La violenza (ovvero i due "drughi") seppur non impeccabili sono resi perfetti proprio dalla loro "arte" (ovvero dalla violenza); il coltello (ovvero l'ultima chiamata) è un oggetto inutile, la Violenza se ne fotte e sancisce la fine.

Pellicola assai profonda, smaniante, bizzarra, a tratti imbarazzante, , delirante, afferrata…
"Funny Games" ricorda molto "Salò" e "Violenza nell'ultimo treno della notte" (tutte pellicole "pesanti" soprattutto sul piano visivo), a tratti il film in considerazione ricorda il nauseante "Arancia Meccanica"…
Magari con più violenza il film poteva entrare nell' Elide della cinematografica, qualche colpo di genio in più (stile "Arancia Meccanica") potevano elevare il film maggiormente.

Comunque "Funny Games" resta un film triste, drammatico, contornato da una "robusta" colonna sonora violenta la massa spettatrice e decreta la resa del Bene e l'inizio, la vittoria del Male…

Gentiluomo  @  15/10/2008 01:55:07
   9 / 10
Un voto in meno solo xchè è l'idea è nata grazie ad Arancia Meccanica...ma dal momento che reputo quest'ultimo parte integrante della mia top ten,nn posso che rendere omaggio a Funny Games...

statididiso  @  28/09/2008 03:06:08
   10 / 10
che 'funny games' sia un capolavoro e Haneke un genio non ci piove; fatta questa premessa, non ho riscontrato grosse differenze con il remake, anzi, sono praticamente uguali: personalmente, ho preferito la coppia Michael Pitt-Brady Corbet, calzanti a pennello la parte dei 'signorini viziati' - odiosissimi! -, ma, al contempo, reputo più credibili le vittime Lothar-Mühe-Clapczynski; però, poi, ci sono scene riuscite e meno riuscite sia da una parte che dall'altra, e, in pratica, la differenza la fanno gli attori (ad esempio, la scena delle uova e quella di quando Georg viene colpito con una mazza da golf è resa meglio nel remake - una donna si sarebbe già stranita mooooolto prima, proprio come la Watts; la stessa cosa non può dirsi per la crisi di pianto di Anna dopo essere stata costretta a spogliarsi). alla fine, considerando il budget speso e il non raggiungimento del successo sperato, mezzo punto in più a questo... ma ripeto i due film sono identici sotto tutti i punti di vista, primo fra tutti, il fatto che è lo stesso regista ad averli fatti; e non rileva l'assunto che attori non professionisti permettano di raggiungere una maggiore immedesimazione, di conferire più veridicità alla vicenda, perché sarebbe come non riconoscere il lavoro, il valore di certi attori, Naomi Watts su tutti (è un discorso soggettivo, è vero, ma dipende, in primis, solo dalla bravura dell'attore). L

paride_86  @  26/09/2008 03:37:56
   9 / 10
Michael Haneke aveva intenzione di fare un film che provocasse lo spettatore, assuefatto alla violenza gratuita di un certo cinema hollywoodiano.
Funny Games mostra tutta la sofferenza e il dolore che la violenza provoca perché va presa sul serio, non deve essere di facile uso e consumo, neanche sul grande schermo: "la finzione è vera come la realtà che si vede" dice - non a caso - uno dei torturatori.
Può piacere o no, ma il film è coerente coi suoi intenti, ovvero mantiene ciò che promette: irrita, disturba e ferisce pur senza mostrare sequenze particolarmente espicite o sanguinolente.
Dal punto di vista tecnico, poi, il film è perfetto, dalla regia al cast.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2008 10:50:23
   6½ / 10
E’ vero, c’è molto autocompiacimento nell’opera di Haneke, il quale sembra voler fare a gara di cinismo in una competizione ideale con chissà chi. L’intento –valido- di stabilire una sorta di “sadica” complicità tra i protagonisti e gli spettatori si perde, a mio avviso, nel puntiglio con cui il regista austriaco ha voluto indulgere nella rappresentazione della violenza fine a se stessa, cadendo proprio nella trappola di quel voyeurismo necrofilo che egli vorrebbe additare come abietta inclinazione della massa. In questo modo viene meno la linea di demarcazione tra ciò che è mostrato nella quotidianità dai mass media e l’opera cinematografica, la cui funzione di disvelamento in forma artistica si smarrisce nel ricalcare una tendenza dilagante, senza aggiungere nulla di nuovo. L’effettismo (alla lunga sterile?) sembra così prendere piede fino a offuscare la sostanza del film.
Di buono v’è, come già detto, l’idea di fondo, finalizzata –il che non è certo di poco conto- a stimolare e far emergere il sadismo latente in chi guarda attraverso la messinscena di una spirale di efferatezze e di omicidi perpetrati senza una ragione valida, ma per puro istinto bestiale.
Molto interessanti alcune sequenze: in particolare quella iniziale in cui c’è quel significativo stacco tra la tranquilla musica classica (“Cavalleria rusticana” e l’”Atalanta”), che si effonde dalla radio della macchina e che funge da cornice al “quadretto della tipica famiglia borghese”, e l’impetuoso brano metal (“Bonehead” dei Naked City), presagio della sciagura che di lì a poco si abbatterà su di essa, che sembra esser quasi l’espressione del caos erompente dalla psiche dei due ragazzi; e quella -obiettivamente terribile- in cui un silenzio “assordante” segue all’uscita di scena degli assassini, avvolgendo lo spazio in cui è inquadrata la famiglia martoriata.
Si dice che Haneke o si ama o si odia. Io per il momento non mi sento né di amarlo né di odiarlo, ma mi limito ad esprimere delle perplessità su un’opera indubbiamente originale, ma che secondo me presenta delle forzature tutt’altro che trascurabili. A ciò si aggiunga la confezione (volutamente?) televisiva, contrassegnata da una fotografia alquanto approssimativa

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Ultima risposta 07/07/2009 17.02.22
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TheSorrow  @  14/09/2008 15:56:52
   8½ / 10
Disturbente, irritante, rabbioso, violento e sadico.Funny Games è tutto ciò, niente da invidiare a nessuno nel suo genere, non avvicinabile a quello del genio di tarantino.Assolutamente imperdibile, vi farà rabbrividire e raggiungere il più alto livello di tensione , odio e agonia della storia.

nevermind  @  04/09/2008 00:03:34
   5 / 10
Semplicemente un film fuori dal comune, sono abbastanza d'accordo con il commento di Assenzio, la storia del coltello e bla bla bla...Questo film mi ha prima di tutto innervosito, incuriosito ma anche stupito.
Tutto ciò non basta, l'idea del regista di rompere gli schemi dei soliti film a lieto fine è buona, ma il risultato è mediocre.
Sarebbe stato molto più credibile se tutto ciò fosse stato sviluppato con un'idea un pò meno superficiale, trovate come quella del telecomando rendono il film meno interessante rispetto a quello che può essere, inoltre il commento che uno dei protagonisti rivolge alla cinepresa durante qualche scena fa si che la storia diventi sempre meno vera rispetto a quello che potrebbe essere.
Insomma, le prerogative di un buon film ci sono tutte ma secondo me il regista ha creato un prodotto che sotto molti punti di vista non può esser valutato come capolavoro o come film rivelazione, è giusto che si esca dai soliti canoni dei film con lieto fine e che si guardi un pò di più in faccia alla realtà ma questo non è certo il modo.

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Ultima risposta 22/09/2008 21.30.46
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starsinthesky  @  25/08/2008 17:13:22
   8 / 10
Stupendo,agghiacciante,angosciante,per niente noioso ..anzì.... niente a che vedere con Funny Games ( 2008)....

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