gli amanti passeggeri regia di Pedro Almodovar Spagna 2013
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gli amanti passeggeri (2013)

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locandina del film GLI AMANTI PASSEGGERI

Titolo Originale: LOS AMANTES PASAJEROS

RegiaPedro Almodovar

InterpretiPenélope Cruz, Antonio Banderas, Paz Vega, Blanca Suárez, Lola Dueñas, José María Yazpik, Cecilia Roth, Javier Cámara, Hugo Silva, Antonio de la Torre, Miguel Ángel Silvestre, Carlos Areces, Carmen Machi

Durata: h 1.30
NazionalitàSpagna 2013
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 2013

•  Altri film di Pedro Almodovar

Trama del film Gli amanti passeggeri

A bordo di un aereo che dalla Spagna porta a Città del Messico, un gruppo molto variegato di persone si ritrova ad affrontare una situazione imprevista di pericolo. Le loro reazioni di fronte alla possibilità degli ultimi minuti di vita sono le più disparate e danno origine a variopinte confessioni che diventano il modo migliore per  scacciare l'idea della morte.

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Voto Visitatori:   5,47 / 10 (39 voti)5,47Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
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Voti e commenti su Gli amanti passeggeri, 39 opinioni inserite

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Filman  @  11/06/2020 01:12:36
   5 / 10
In tutta una prima parte di carriera dedicata alla commedia madrilena, Pedro Almodovar non si era mai cimentato in un film comico puro e semplice, spinto da ricerche stilistiche e d'autore più sofisticate. LOS AMANTES PASAJEROS fa uso dello sconcio e della perversione per divertire la pancia dello spettatore, ha una coralità modesta e non proporzionata nelle qualità delle singole storie.
Il regista si vede nel suo giocare con il sesso e nei colori rossi e azzurri a pastello di scenografia e fotografia, ma per il resto è veramente irriconoscibile: questo film non può che rimanere un neo nella sua filmografia.

Wilding  @  09/07/2018 16:17:45
   4 / 10
Probabilmente la peggior pellicola di Almodovar! Terribilmente sciocca, insipida e noiosa.

Dick  @  17/09/2016 19:25:19
   4½ / 10
Devo dire che di Almodovar ho visto solo alcuni dei primi. A prima vista mi pare che il suo cinema avesse avuto un' evoluzione sempre meno smaccata e più seriosa. Ho beccato proprio quello in cui torna allo spirito delle sue primissime opere fatto di eccessi e assurdità. Lo fa veramente con un trashone affatto niente male. Veramente pesante nella sua eccessività. Non manca qualche momento simpatico, ma per la maggior parte il film più che altro mi ha irritato. Non affatto male l' idea di base, ma il risultato non l 'ho trovato all' altezza.

Colibry88  @  24/08/2016 06:36:19
   4½ / 10
Mmm...filmetto pieno di cliché che se non fosse stato di Almodovar sarebbe stato stroncato a furor di popolo.

Paolo70  @  17/04/2016 21:33:08
   6 / 10
L'inizio del film prometteva bene con delle battute comiche. In seguito la trama è diventata ripetitiva alternando scene ironiche e in parte drammatiche a delle scene noiose. Sicuramente non indimenticabile

vale1984  @  06/09/2015 16:41:12
   6 / 10
a tratti divertenti, a tratti banali... originale se non altro.

topsecret  @  08/05/2015 19:37:53
   6½ / 10
Camei insignificanti a parte (Banderas e Cruz) il resto delle performance mi sono sembrate spigliate e convincenti, merito non solo degli interpreti ma anche di dialoghi piccanti e situazioni tanto divertenti quanto grottesche. Tutto sotto la direzione di un Almodovar senza inibizioni che miscela humor e sessualità in maniera gradevole ed accettabile.
Una visione simpatica che non manca d'intrattenere discretamente.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  04/05/2015 19:25:18
   6 / 10
Originale commedia nello stile Almodovar che, dopo una primissima parte soporifera, migliora a mano a mano. Finale un po' così così che non mi fa andare oltre la sufficienza.

marimito  @  15/11/2014 22:57:32
   6 / 10
Capace di mettere in scena l'assurdo sempre con senso, questa volta Almodóvar orchestra personaggi, destini e dialoghi a cinquemila metri di altezza in una senssualità gioiosa ma spesso banalmente ed eccessivamente spinta che trova l'appagamento nell'amplesso, rimandando la morte o o anche solo l'idea di lei e del suo approssimarsi.
L' ho visto essere capace di molto meglio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/08/2014 12:16:28
   5 / 10
Dopo aver raggiunto il periodo maturo della sua carriera, costellato di ottimi lavori o riuscite esplorazioni thriller (il valido "La pelle che abito"), l'ultima pellicola di Pedro Almodovar sembra sulla carta un ritorno ai fasti lussuriosi e irriverenti del primissimo periodo. Con un grandissimo problema: sono passati trent'anni, il kitsch sovrabbondante non sempre riesce a divertire e il cattivissimo gusto del regista in questo caso è esilarante solo a brevi sprazzi.
Questo aereo per il Messico (che don Pedro voglia tracciare un solco bunueliano con il più grande regista spagnolo di sempre, con quel tracciato che dalla Spagna arriva in Messico?), un aereo che diventa l'aeroplano dell'amore libero, delle ultime confessioni, dell'intreccio di vite...
Ma non funziona. I colori, l'allegria di Almodovar ci son tutti, qualche imprevedibilità sul tracciato pure (come quando seguiamo le sorti di un telefonino), come commedia però è demenziale, esagerata ma non in modo liberatorio: per la prima volta si ha la sensazione che Almodovar si sia conformato a ciò che ci si aspetterebbe dal suo stile. Quindi omosessuali, bisessuali, vergini, etero, trans, drogati, attrici porno, chi più ne ha più ne metta... la gara dei cliche è aperta, infastidisce meno del dovuto eppure sì, non gira a dovere.
Persino l'inizio con i cameo di Banderas e Cruz fa presagire il tono di una pellicola spensierata e anarchica ma prigioniera dei fasti passati del suo stesso autore, dopo tanto tempo responsabile di un passo falso abbastanza clamoroso.
E sia chiaro, tutti gli attori e i personaggi son simpatici ma se non fosse per il nome Almodovar avrebbe una media voto di gran lunga peggiore - e forse anch'io mi fermo al 5 solo per la stima.

Sestri Potente  @  15/07/2014 07:54:38
   5 / 10
Non male come idea, però troppe chiacchiere e troppo senza senso... Comunque fa sorridere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/06/2014 12:50:01
   5½ / 10
Almodovar torna alla commedia con risultati che fanno solo rimpiangere i suoi vecchi trascorsi. Una sequenze di gag a sfondo sessuale che dopo un po' stancano e gia' dopo meta film non si vede l'ora che l'aereo atterri...o forse era meglio precipitasse!
Si salva la simpatia dei tre stuart e il loro balletto. Gli altri personaggi sono scritti piuttosto maluccio e passano presto nel dimenticatoio.
Pessimo il finale che mostra la totale mancanza di idee.

Goldust  @  16/06/2014 17:43:17
   5 / 10
Un Almodovar minore e perdibile, poco ispirato nella sceneggiatura e per una volta fuori fuoco nel mettere alla berlina le debolezze amorose e non di una serie di improbabili viaggiatori. Se la trovata del trio di stewart omosessuali ha una certa dose di simpatica irriverenza delude il suo pesante ricorso al sesso, ostentato in ogni sua forma ed oltre ogni limite; altra costante del suo cinema, la rappresentazione pessimistica dell'uomo, che quando non è un demente è infantile.
L'unica, grande intuizione del film è il telefono guasto della business class, strumento grazie al quale i passeggeri sono costretti a delle forzate confessioni in stereofonia. La Cruz ed un balbettante Banderas appaiono per pochi secondi all'inizio del film.
Bocciato.

Lory_noir  @  18/02/2014 19:23:38
   5 / 10
Io adoro Almodovar, alcuni suoi film sono tra i miei preferiti in assoluto. Ma questo è proprio bruttino, in tutto e per tutto.

Gualty  @  28/12/2013 17:04:04
   5½ / 10
Commediia decisamente non mordente, non brillante, non all'altezza.
Si interrompe lo stato di grazia del regista spagnolo che cerca di recuperare una irriverenza degli esordi senza saperla però orchestrare col suo solito genio. Colpa forse di una sceneggiatura insufficiente, forse dei personaggi che, tolta forse la DueNas e in parte il pilota, si limitano ad essere delle macchiette senza profondità. Colpa forse della patina da sitcom che affligge l'intero viaggio, a differenza del folclore del passato.
Restano alcuni passaggi divertenti, qualche tocco d'autore, tanta tanta noia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  12/11/2013 11:38:19
   5½ / 10
Un aereo in avaria è lo scenario nel quale la tragedia sfocia in farsa surreale come Almodovar comanda, ovvero seguendo una forte inclinazione al politicamente scorretto incarnato dalle numerose scorribande a tema sessuale.
Il regista iberico congegna un film solo in apparenza frivolo, in realtà non avaro di riflessioni "alte". Il suo occhio infatti si posa sulle debolezze, le nevrosi e le bassezze degli ospiti della business class, mentre la plebe riposa anestetizzata ad hoc in maniera da non arrecare fastidi.
L'input è notevole, peccato che venga sviluppato senza gran brillantezza, limitandosi a irriverenze varie e qualche sana volgarità alla lunga tediante; il brio comico ne risente e la scabrosità degli argomenti è più nelle intenzioni che negli effetti.
Esuberanze sessuali, alcool a fiumi, un divertente numero da musical "gayo" e droghe afrodisiache: nella carlinga del velivolo va in mostra un campionario senza pepe di tabù assortiti, infranti già da altri (e meglio) in passato, indeboliti nella loro più ovvia essenza dal già sentito/visto.
Se non altro Almodovar continua, coraggiosamente, a trattare il sesso come espediente liberatorio, in questo caso per esorcizzare la morte o per evitare di pensare all'imminente incontro con l' imponderabile destino.
L'aereo vola in circolo in attesa di trovare una pista libera per l'atterraggio di fortuna, la sensazione è che "Gli amanti passeggeri" si comporti in egual modo, un girotondo di parole e storie grottesche alla fine ripetitive e per nulla memorabili.

Ciaby  @  03/10/2013 23:02:08
   8 / 10
Dai! La media è scandalosamente bassa!

Film divertentissimo, liberatorio, che ripesca (in veste leggermente più controllata) l'Almodovar anarchico degli esordi, a tratti veramente geniale.
Sceneggiatura al vetriolo, che scade volutamente nella macchietta e nel grottesco: sconcerta prima, convince poi.

Personaggi irresistibili (soprattutto la modella scorbutica ormai sull'orlo della vecchiaia e la sensitiva), diretto, fotografato e recitato alla perfezione.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/10/2013 23.17.37
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sandrone65  @  14/09/2013 23:51:45
   3 / 10
Non si può guardare robaccia come questa, nemmeno se a fabbricarla è stato Pedro Almodovar. Un siparietto idiota girato a bordo di un aeroplano finto, con personaggi omosessuali completamente fasulli che dovrebbero farci emettere gridolini scandalizzati... Scandalizzati forse si, ma di noia. Da dimenticare, anzi da cestinare senza alcuno scrupolo

Carletto  @  23/08/2013 06:56:36
   7 / 10
A me è piaciuto. E' divertente, ben fatto e ben recitato. L'importante è che non annoia. Almodovar, con questa pellicola, ritorna un po' agli inizi.
Riguardo alla "volgarità" e le parolacce non è che in TV, ad ogni ora del giorno e della notte, ce ne siano di meno.... Non sarà un capolavoro, ma "scivola" via senza problemi.

Spartacus  @  21/08/2013 19:16:41
   1 / 10
Film penoso! da evitare

sydd  @  13/05/2013 04:09:46
   7 / 10
Film leggero, ma che si lascia vedere, con alcune trovate davvero carine. Se lo si prende per quello che è, non delude; se vi aspettate il grande capolavoro intriso di significato, lasciate perdere. Non è un Almodovar minore, ma semplicemente diverso rispetto agli ultimi. Molto ben recitato e diretto (e ci mancherebbe). L'aspetto volutamente grottesco del film (che qualcuno confonde con volgarità) è senz'altro l'aspetto migliore del film, e qui si riconosce chiaramente il tocco del regista.

gianni1969  @  01/05/2013 19:35:51
   4½ / 10
a mio avviso come woody allen ha toppato con roma with love,anche almodovar in questa pellicola mi ha deluso parecchio,cmq ci puo' stare una caduta.

seifier  @  11/04/2013 19:58:23
   6½ / 10
Film che si lascia guardare piacevolmente, non annoia mai e scorre linearmente accompagnato da più di qualche risata. Molto Buona l'interpretazione dei "gaystuart" che fungono da perno centrale per tutta la durata del film. Non manca la surrealità a volte divertente ma forse portata un pò troppo allo stremo nel finale. Deludente la "partecipazione" (circa 2 minuti) di Banderas e la Cruz.

gaffe  @  07/04/2013 22:53:22
   6 / 10
Almodovar torna ai primi film scanzonati e leggeri dei primi anni '80 senza i tanti fronzoli melodrammatici a cui ci ha abituati.

Che succede se in un aereo si rischia la morte da un momento all'altro? bene ci si diverte come si può, droga,sesso,alcol e ironia, sarà un pò banalotto ma è un film volutamente senza troppe pretese, può piacere o no ma tutta sta volgarità io non l'ho vista, forse si conosce poco il regista.

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  07/04/2013 16:59:17
   5 / 10
Un ritorno alle origini per Almodovar, una ripassata alle commedie leggere, quelle con la fotografia eccezionale, con i riferimenti sessuali espliciti e dall'ironia surreale che riesce a compensare un narrato molto semplice. Commedie che hanno fatto nascere sì il suo mito, ma che sono frutto stesso del mito degli anni '80. Ora a 30 anni di distanza ci appare tutto come una splendida cornice, condita da soggetti interessanti e da una rappresentazione variopinta. Se aggiungiamo una sfiziosa colonna sonora che impreziosisce lo sviluppo della storia, possiamo aspettarci un piacevolissimo film. Purtroppo non è così. Si sorride, non dico il contrario,ma siamo distanti temporalmente dai tempi della movida madrilena e dall'esibizionismo che rendeva così particolari e mitici gli anni '80. La struttura è totalmente assente e se il soggetto narrativo non è mai stato il punto principale del cinema di Almodovar, c'è da rimpiangere il tocco di genio onnipresente nelle sue opere, almeno fino a "Carne Tremula" inclusa.
La trama è di una semplicità imbarazzante e lo scenario è ristretto alla cabina di pilotaggio e alla classe business. Se si esclude la scena iniziale girata in esterno e gli istanti finali, gli ambienti si riducono ad un palcoscenico di una manciata di metri quadri. Troppo poco per una storia inesistente. Un aeromobile della compagnia Peninsula, a causa di un guasto meccanico non riesce ad atterrare,e il comandante è costretto a girare continuamente sui cieli di una città spagnola, indicata vagamente come Toledo. All'interno un mix di personaggi ai limiti dell'assurdo creano situazioni anch'esse assurde e tra alcol e sesso orale ci restituiscono un'immagine di vizio ed isteria.
A nulla servono gli stacchetti musicali in cui si cimentano gli steward, macchiette appena divertenti che impazziscono al ritmo di una icona anni'90, Nina, con il suo brano I'm so excited. Ancor meno utile è il cameo iniziale di Antonio Banderas e Penelope Cruz , protagonisti dei primi 2 minuti, tra l'altro doppiati in modo ridicolo.
Il resto del cast è valido, almeno se lo si analizza individualmente, ed è messo a fuoco da una ricerca estetica interessante che insiste continuamente sui primi piani ; ma anche in questo caso, le belle inquadrature non compensano il prodotto finale, ridotto ai minimi termini dalla banalità di battute stereotipate ed insulse e da dialoghi ripetitivi come ad esempio i riferimenti continui ed irrimediabilmente noiosi all'alcool , la cui assunzione diventa ridondante occupando più di venti interminabili minuti.
In conclusione, a parte qualche omaggio visivo che sarà di gradimento alle donne e (forse) ad un pubblico gay ed una fotografia accattivante, questo film certo non sarà ricordato da nessuno come un capolavoro; rimane invece la sensazione che Almodovar abbia voluto fare un po' di botteghino autocitando le sue opere iniziali , senza metterci impegno.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  04/04/2013 23:52:00
   7½ / 10
Stroncato da chi preferisce un Almodovar d'autore a quello più sgangherato degli esordi. L'ironia non è certo di quelle fine, anche volgarotta, ma la simpatia di tutto il cast e più di una trovata rendono godibile, a tratti spassosa, questa folle storia di omosessuali, dominatrici, vergini e amanti.

Per gli amanti del regista spagnolo c'è di che divertirsi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  04/04/2013 21:09:36
   6½ / 10
Un ritorno alle origini di Almodovar, non ho mai amato quel tipo di cinema un pò troppo sopra le righe e per gli stessi motivi non posso entusiasmarmi per questo amarcord cinematografico del passato del regista spagnolo.

Una carnevalata popolata da clichè frociaroli abbastanza a buon mercato che se fosse stato girato da qualsiasi altro regista sarebbe stato preso di mira da tutte le associazione LGBT.
Un pò (molto) greve, un pò frivolo, a tratti noiosetto ma strappa qualche sorriso e ha quello spirito del cinema di Almodovar che nonostante tutto mette allegria.

3 risposte al commento
Ultima risposta 08/04/2013 20.00.06
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faluggi  @  04/04/2013 13:02:19
   2 / 10
Film penoso, a parte REC gli spagnoli sono negati per il cinema (come i francesi)

6 risposte al commento
Ultima risposta 21/08/2013 10.38.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  31/03/2013 12:18:59
   6 / 10
Mi dispiace tantissimo dare un votuccio ad uno dei miei registi preferiti, ma questo film è stato veramente poco convincente. Almodovar è voluto ritornare all'origine, alla commedia eccentrica e variopinta, ma ha peccato di ridondanza, superficialità e banalità. Sono presenti tutti i temi cari al regista ma sono eccessivamente estremizzati e trattati con mediocrità. Io lo preferisco decisamente quanto si cimenta in opere drammatiche e mi auguro che torni a farlo.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  30/03/2013 08:35:45
   6 / 10
Mpo1  @  30/03/2013 01:34:12
   7½ / 10
Almodovar ritorna alle origini, alla commedia irriverente dei suoi film degli anni '80. Più che un ritorno è un'auto-citazione, a cui manca in parte il divertimento di quei film, anche perché il contesto è molto diverso: oggi, al contrario di allora, c'è poco da ridere… Inoltre quello che era trasgressivo 30 anni fa lo è molto meno oggi (forse…). Comunque è un film super-camp e senza freni, un "aereo più pazzo del mondo" in salsa almodovariana, al cui confronto impallidiscono le banali commediole italiane.
La trama è una chiara metafora della attuale situazione economica e sociale spagnola, che poi non è tanto diversa da quella italiana…
Non bello quanto il precedente "La Pelle che abito", ma sempre meglio dei drammi piagnoni che una parte del pubblico sembra ancora preferire.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/03/2013 18:57:45
   4 / 10
Molto semplicemente, uno dei punti più bassi nell'onorevolissima carriera di Almodovar, e diciamo eufemisticamente che questa commedia non spicca mai... il volo, a differenza degli eccentrici passeggeri del film. Parte benino il decollo, tipo sit-in com, ma via via che si va avanti è difficile non sperare francamente che il viaggetto non finisca al più presto. E tra demenzialità e kitsch, il divertissment scivola nella classica buccia di banana (non crediate che alluda a... qualcosa) facendo del camp frociesco il suo marchio di fabbrica. Sa di vecchio, l'aereo più busone del mondo che cerca in tutti i modi di apparire trasgressivo, ma al giorno d'oggi mistress droga e uomini che se lo ciucciano non fanno più alcun effetto, magari abbiamo problemi più seri... la cosa strana è che il film mantiene tuttavia un certo stile (il tocco à la Almodovar) nella sceneggiatura, anche se si fanno un paio di risate e finisce tutto lì, come davanti allo show in un villaggio-vacanze di alcuni animatori del villaggio che si improvvisano cabarettisti. Senza contare il siparietto gay-disco, che fa tanto Francois Ozon, e che pretende proprio che gli spettatori ridano sull'orlo del ridicolo
Insomma, da dimenticare in fretta

5 risposte al commento
Ultima risposta 09/08/2014 15.03.56
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paride_86  @  28/03/2013 00:49:55
   6 / 10
E' un Almodovar un po' fiacco quello de "Gli amanti passeggeri": sono finiti i tempi delle commedie anni '80, probabilmente perché manca proprio quello spirito all'epoca in cui viviamo.
Restano, dunque, dei bravi attori, ottimi arredi e qualche battuta azzeccata, ma nulla di più.
Per una serata senza pensieri.

flackie76  @  27/03/2013 22:40:49
   3 / 10
I soliti stereotipi, le solite gag, i soliti balletti fra checche isteriche....delusione totale....sembra di vedere un b-movie degli anni 80!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  25/03/2013 02:01:07
   7 / 10
Si può ridere della (e sulla) disperazione?
Questo ossimoro traduce tutti i pregi e tutti i limiti dell'ultima pellicola di Almodovar.

Pubblicizzato come il ritorno di Almodovar alla commedia degli esordi con tanto di rentrée per tutti i suoi attori-feticcio, in realtà traspare e trasuda di tutto il pessimismo di cui il non più giovane regista spagnolo ci ha fatto parte almeno da "La mala educaciòn" in qua: l'aereo che gira a vuoto sui cieli spagnoli per colpa dell'imperizia di due operai troppo impegnati nelle loro vicende private per occuparsi dei propri doveri pubblici, altro non è che la Spagna di oggi, e i passeggeri che lo popolano altro non sono che gli abbrutiti cittadini iberici divorati da egoismi, ignoranza e corruttele varie (in una intervista Almodovar ha precisato pure che nota precise somiglianze tra la situazione italiana e quella del suo Paese: et pour cause, verrebbe da dire!).

Come sempre, maggiore indulgenza viene riservata ai personaggi femminili e a una coppia gay maschile in vena nientemeno che di convolare a giuste nozze (roba da fantascienza per l'Italia). Ma, a parte questo, non si salva nessuno e la meschinità di ogni personaggio (annegato in una volutamente estremizzata stereotipizzazione) viene solo alleggerita da tic, ossessioni, dialoghi e situazioni surrealissimi, con un tocco "gayo" veramente notevole e divertente. E su tutto l'ancor più surreale finale che è la summa dell'ironia tagliente (e disperata) di Almodovar:


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Il disincanto di Almodovar è attutito solo dalla risoluzione umana e familiare del banchiere in fuga che accetta alla fine il suo destino nelle patrie galere riuscendo a riconciliare la figlia con se stesso e con la madre dopo anni di separazione e rancori. Il tutto con l'intercessione determinante di una prostituta d'alto bordo regina del sadomaso che rinuncia al ricatto come stile di vita per abbandonarsi all'amore verso l'uomo che avrebbe dovuto ucciderla, suprema metafora del prendersi cura dell'altro che negli anni edonistici dei fasti economici abbiamo dimenticato, chi più, chi meno.

Interessante in questo film il discorso sulla verità che Almodovar propone attraverso il personaggio dello stewart che non può mentire a causa di un trauma subìto: non sempre la verità spiattellata in faccia in qualsiasi momento risolve i problemi, sono necessari anche l'intelligente delicatezza della diplomazia unita all'onestà dell'anima, valori che presuppongono una reale conoscenza degli interlocutori, valori perduti in anni di coltivato egoismo.

E ancor più interessante la visione pansessuale che il regista spagnolo ci regala non lesinando in situazioni che virerebbero allo scabroso andante se non fossero controbilanciate da un'ironia divertita, sferzante e veramente liberatoria: non è il sesso a essere scandaloso, ma le cortine di ipocrita moralismo che lo avvolgono. Una volta diradate quelle nebbie, esso diventa gioco e relazione; al punto da favorire l'emergere di sentimenti profondi e di progetti di vita da costruire con la persona amata, indipendentemente dal suo sesso biologico.

Molte situazioni e molti dialoghi risentono della difficoltà di rendere in italiano situazioni e riferimenti tipicamente spagnoli, il che è un peccato. Anche il doppiaggio non mi ha convinto, soprattutto quello di Banderas e di Javier Càmara. Strepitosi i titoli di testa e di coda (un marchio di fabbrica per molto cinema spagnolo, a dire il vero), la colonna sonora e la stupenda coreografia degli stewart gay sulle note dei Bee Gees.

Da vedere senza troppe pretese ricordando che i tempi della liberazione dal franchismo e della crescita economica sono ormai lontani, e che far ridere sulle sabbie mobili di una crisi apparentemente irrisolvibile non è cosa semplice, neanche per un genio come Almodovar. Purtroppo.

aleintothewild  @  24/03/2013 23:21:56
   10 / 10
Bellissimo, divertente, geniale. Attori strepitosi! Nn fidatevi della media bassa, andate a vederlo

7 risposte al commento
Ultima risposta 27/03/2013 22.35.15
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jiko  @  24/03/2013 12:23:04
   8 / 10
Almodovar torna alla commedia e al suo primo cinema, quello degli anni '80, e la sua firma è riconoscibilissima: dialoghi irresistibili, situazioni surreali, personaggi volutamente estremi e bizzarri. Unico difetto del film, se proprio devo trovarne uno, manca un pò di ritmo, praticamente si svolge tutto all'interno dell'aereo. A me è piaciuto, mi sono divertito e ho riso dall'inizio alla fine, peccato solo per Banderas e Penelope Cruz, una rapida apparizione nei primi minuti e poi spariti, avrei voluto vederli a bordo...

exdinu  @  24/03/2013 00:01:15
   5 / 10
Commedia grottesca ambientata nello spazio ridotto di un aereo che nulla ha a che vedere con l'altra commedia almodovariana "donne sull'orlo di una crisi di nervi"; stranamente è pure noiosetto (a tratti) anche se qualche situazione divertente la genera.

obi83  @  22/03/2013 01:16:36
   2 / 10
Come al solito mi sento veramente preso in giro quando fra gli interpreti mettono per primi attori famosi che fanno solo la funzione di specchietti per le allodole.
In questo, interpreti Penélope Cruz, Antonio Banderas...scena iniziale della durata di 2 minuti e poi puff spariti. Andrebbe vietato in generale di inserire fra gli interpreti attori che non recitano nemmeno 5 minuti di film, è una presa in giro all'intelligenza degli spettatori. Non penso che Almodovar debba ricorrere a questo trucchetti spiccioli, nè me lo sarei aspettato. Del resto un film abbastanza frivolo, con il solito stereotipo del gay visto come checcheta isterica. Personaggi sommari appena accennati.

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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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