il grande sogno regia di Michele Placido Italia 2009
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il grande sogno (2009)

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locandina del film IL GRANDE SOGNO

Titolo Originale: IL GRANDE SOGNO

RegiaMichele Placido

InterpretiRiccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Luca Argentero, Massimo Popolizio, Alessandra Acciai. continua» «continua Dajana Roncione, Federica Vincenti, Marco Brenno, Marco Iermanò, Silvio Orlando, Laura Morante

Durata: h 1.41
NazionalitàItalia 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2009

•  Altri film di Michele Placido

Trama del film Il grande sogno

Il film inizia nel 1967 e si sviluppa nel '68 con una storia corale di amicizie e di amori che, ruotando attorno al protagonista, prende vita in un periodo di sconvolgimenti sociali radicali e di colossali cambiamenti del costume...

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Voto Visitatori:   4,77 / 10 (51 voti)4,77Grafico
Voto Recensore:   4,00 / 10  4,00
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Voti e commenti su Il grande sogno, 51 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

ghigo buccilli  @  27/07/2013 23:41:16
   6 / 10
il film sconta il fatto di venire dopo un filmone irripetibile come romanzo criminale. la prova degli attori non è malvagia, un plauso per il nudo integrale di Jasmine Trinca (ti aspettiamo di nuovo in un prossimo film con il pigiamino dell'amore, Jasmine, non ci deludere). un po' più di approfondimento dei personaggi non avrebbe guastato, il difetto è proprio qui, sono tutti abbastanza evanescenti, si dimenticano in fretta, ma ripeto, la colpa non è degli attori, ma di una sceneggiatura frettolosa.

cris.more  @  07/06/2013 23:32:56
   6 / 10
Non mi è piaciuto tanto!! Luca Argentero è stato bravo a recitare..gli altri non troppo..un finale che non ha molto senso..hanno lottato..ma non mostrano nulla sui risvolti positivi o negativi che questa rivoluzione ha avuto sulla storia!!!

marimito  @  05/12/2011 22:24:09
   5 / 10
Il '68 è un anno difficile ed è difficile raccontarlo. Placido lo fa con i suoi occhi

Jumpy  @  03/05/2011 01:15:12
   6 / 10
Il '68 è soltanto da sfondo alle vicende dei protagonisti (peraltro nemmeno tanto originali o coinvolgenti), che, se non fosse per la cura delle ambientazioni, potrebbero essere tranquillamente ambientate in qualsiasi parte del mondo o periodo storico.
Il cast, non proprio eccezionale, contribuisce ad affossare ulteriormente il film che, come molti, forse troppi, lavori cinematografici degli ultimi anni, "puzza" di fiction RAI lontano un miglio.
Peccato, perché sulla carta c'eran tutte le premesse per fare un filmone al livello di "La meglio gioventù" e l'attesa mi ricordo, alla Mostra del Cinema di Venezia del 2009, era tanta e faceva ben sperare.

vehuel  @  16/12/2010 09:30:37
   6½ / 10
Il film non è poi così malvagio come la media ottenuta potrebbe far pensare.
Ci sono molti spunti positivi ed è stata fatta una buona ricostruzione dei fatti accaduti in quegli anni, tuttavia secondo me a tratti lascia un pò a desiderare dal punto di vista artistico. Comunque merita una visione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  18/11/2010 16:14:20
   5½ / 10
Un ex operaio e un ex poliziotto hanno unito le loro forze per ideare e scrivere la sceneggiatura del loro "grande sogno", quel periodo a cavallo del '68 che ha coinvolto la vita di molti tra rivolte studentesche, repressioni borghesi e aggressioni da parte delle forze dell'ordine. Quegli ex si chiamano Angelo Pasquini, all'epoca leader di Potere Operaio, e Michele Placido.
Un moto di solidarietà, votato alla riconciliazione, li ha convinti a mettere in scena una storia che parla, per l'appunto, di un poliziotto con aspirazioni d'attore (Scamarcio) infiltrato nelle aule romane dell'Università di Architettura, una ragazza di famiglia agiata (Jasmine Trinca) che si infiamma alle nuove contestazioni sessantottine, e di uno studente lavoratore (Argentero) impegnato in prima linea nella rivolta contro le guerre e nel rinnovamento dei diritti studenteschi.

Niente di tutto questo ha favorito un film memorabile che potesse rinverdire i fasti del leggendario cinema italiano di impegno civile. Nessun Rosi ne' Petri all'orizzonte, nonostante una discreta tecnica registica. Solo una meditazione neanche troppo approfondita su quel periodo che sconvolse l'Italia, sospesa tra la baruffa tout-court (gli assalti della polizia ricordano sconvenientemente quelli del G8 di Genova) e i primi pruriti dovuti al cosiddetto amore libero.
Trascinato in una brusca involuzione dopo il bel "Romanzo criminale", Placido forse si è affidato troppo all'istinto e all'emotività autobiografica, venendo risucchiato da una serie di assemblee scolastiche non troppo incisive e moderatamente didascaliche, così come semplicemente dottrinali rischiano di essere i brevi intermezzi storici con i filmati di Nixon, del Vietnam, di Che Guevara e di Martin Luther King. L'autore voleva far emergere l'impulso chimerico, la battaglia per l'emancipazione studentesca, familiare e sessuale, il lirismo popolare fatto per i popolani, invece si aggroviglia su una storia dalle molteplici intelaiature e su personaggi che non bucano lo schermo.

Data l'imbranataggine di alcuni di loro e dei dialoghi che contraddistinguono le loro apparizioni, a volte sembra di assistere a una farsa in stile "Donne, botte e bersaglieri".
Viene meno la credibilità: volendo creare empatia a tutti i costi, non si è osato abbastanza (magari potendo fare a meno dello scontato triangolo amoroso e di "Romeo e Giulietta"?) per farci capire quanto quel periodo sia stato importante per la sua grande capacità di far nascere capiscuola e dottrine, prima che arrivasse l'angoscia degli anni di piombo. Per fortuna l'interpretazione della graziosa Jasmine Trinca è lodevole, mentre gli uomini sono tutto sommato passabili.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/09/2010 23:42:12
   5 / 10
Quel famoso anno 1968 in Italia visto attraverso gli occhi di due ragazzi appartenenti a due diverse fazioni ma che il destino vorra' unire per poi dividere nuovamente!Bastano poche righe per racchiudere il deludente significato del film che tralascia molti argomenti per soffermarsi sulle vicende amorose ed erotiche dei protagonisti...tutti scadenti oltretutto!
Storia molto prevedibile e di stampo "televisivo" eccessivamente di parte!
La polizia vista come il "nemico" del tempo quando in realta' a scatenare le rivolte erano altri...

Gui80  @  01/09/2010 16:14:56
   6 / 10
Film passabile, che merita la sufficienza tenendo in considerazione tutto ciò che passa ai giorni d'oggi sul grande schermo.
Certo, visto l'argomento mi aspettavo sicuramente di più. Dopo un buon inizio il film perde pian piano mordente, concludendosi non certo in crescendo.

Nergal85  @  10/08/2010 09:31:43
   6 / 10
peccato per questo film che sembra partire bene, ma poi sembra come se lo si volesse concludere in fretta. la parte iniziale con l'inizio delle rivolte studentesche riesce abbastanza bene a trasmettere lo spirito dei 68ini, ma poi si affida di più ad una impronta di cronaca, senza coinvolgere abbastanza lo spettatore. molto bravo luca argentero (come sempre) anche se il suo personaggio è purtroppo marginale nella sceneggiatura, ma non nella trama. e tutto sommato questo è forse il primo film in cui mi sento di elogiare scamarcio, che dà l'impressione di essere se stesso.

benzo24  @  09/08/2010 18:05:50
   1 / 10
film orribile, pieno di luoghi comuni, recitato male e girato pure peggio, dialoghi imbarazzanti e sceneggiatura ridicola.

cheguevara  @  22/03/2010 13:08:40
   5½ / 10
Film che mi lascia abbastanza dubbioso...qualche scena si salva ma i film che raccontano il '68 come si deve sono altri, resta il fatto che non è noioso e si può tranquillamente vedere anche se sprofonda a tratti nella banalità...

TopoXL  @  26/02/2010 13:17:27
   3 / 10
non sono riuscito neanche a finirlo...

floyd80  @  14/02/2010 18:58:06
   1 / 10
Regia da incubo, fotografia soporifera e attori a tratti imbarazzanti.
Mi attendevo molto da questo film perché dietro la macchina da presa c'era un grande regista (Romanzo Criminale) e degli ottimi attori. A rigor di logica un capolavoro annunciato.
Invece...invece Il grande sogno è un film davvero orribile.

paride_86  @  13/02/2010 01:00:54
   5 / 10
Raccontando la storia di alcuni personaggi Michele Placido tenta di descrivere quello che fu il grande sogno dei ragazzi sessantottini: non gli riesce né l'una né l'altra cosa.
Poiché lo stesso regista ha dichiarato che si tratta di un film dai tratti autobiografici, l'impressione è che abbia voluto girarlo più per se stesso che per gli altri.

DarkRareMirko  @  07/02/2010 00:17:14
   10 / 10
Mah, non capisco la ragione di tutti questi voti bassi; Placido stà dimostrando una volta di più come ci sappia fare dietro la mdp, sfornando un film a cui non si può dire davvero nulla uno dietro all'altro.

Ottimo cast (spicca forse la new entry Luca Argentero, uno dei pochi frutti positivi del Grande Fratello a quanto pare, nonchè un convincente Scamarcio che punta tutto sull'inflessione dialettale e sull'impacciataggine) a cui solo a tratti può esser rinfacciato l'aver recitato certe sequenze in modo un pò troppo gigioneggiante (tipo le prime parti delle rivolte studentesche), ottima direzione, ottima regia, fotografia impeccabile, ottima idea di base dietro al tutto.

Il punto di riferimento pare essere La meglio gioventù, qui molto ben imitata, pure con vari attori che già eran presenti nel capolavoro di Marco Tullio Giordana.

Gli anni del '68 non son stati mai resi così realistici, così sentiti, così veri.

Un film che solo superficialmente potrebbe dare l'idea di esser stato realizzato in modo tutto improntato alla falsità, alla cura tecnica sul nulla ecc..

I miei complimenti di cuore alla strada intrapresa da Michele Placido.

Un 10 di incoraggiamento, finalizzato ad alzare la media, ma anche un 10 piuttosto sentito, almeno da me.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2012 14.07.58
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viagem  @  04/02/2010 15:48:24
   5½ / 10
Non è un film sul '68, sebbene lo si sia fatto passare come tale, ma è una storia personale di una famiglia che vive quel periodo. Ad ogni modo non emerge nell'opera molta originalità e alla fine, votando questo film a distanza di mesi dalla visione, ammetto che rimane tra i ricordi solo l'ottima prova di Jasmine Trinca e l'interessante personaggio del poliziotto, costruito in modo sfaccettato ma con un'interpretazione di Scamarcio non completamente all'altezza del ruolo.

orwell00  @  31/01/2010 18:15:45
   3½ / 10
Imbarazzante rivisitazione storica del '68. Salvo solo la buona interpretazione di Scamarcio.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  27/01/2010 13:10:38
   5 / 10
Va bene, abbiamo visto il **** della Trinca, ma a parte questo dettaglio cosa ha aggiunto il film all'analisi storica sul '68? Cosa alla storia del cinema? Film inutile.

endriuu  @  01/01/2010 21:35:22
   2 / 10
Retorico, il cliché fatto persona.Una sceneggiatura pessima.
Placido ha vissuto il 68,e invece di girare un film ispirato ha guardato solo
il botteghino.Non ho messo 1 solo per salvare scamarcio e le sequenze dei scontri.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  16/12/2009 14:44:26
   5½ / 10
Non era semplice fotografare uno spaccato di un periodo storico così importante,soprattutto se ci si è trovati a viverlo in prima persona.
Il rischio era quello far prevalere i sentimenti sulla disamina globale ,infatti al nuovo film di Michele Placido,cui non difettano passione e sincerità,manca una vera forza compositiva,minata da una descrizione troppo disorganica determinata da un ammasso di avvenimenti mai approfonditi con la dovuta perizia.
Viet-nam,Che Guevara,Nixon,le rivolte studentesche,sono meteore che transitano tra i ricordi del regista,impegnato nell’affiancare al quadro storico un intreccio amoroso complessivamente debole.Che una sintesi delle vicende peculiari fosse inevitabile è assodato,ma qui siamo più dalle parti di un ritratto confuso che in un quadro ben delineato.Anche le situazioni che si dipanano sullo schermo sono spesso prive dell’intensità richiesta da un’opera così personale,in alcuni casi si scade nella mediocrità ,soprattutto a livello verbale,molti discorsi sono spiattellati con faciloneria,sembrano posticci,fittizi,come i dibattiti degli attuali leader politici.Placido inoltre si affida a discutibili scelte di regia nelle scene più movimentate,alternando fastidiosi ralenty a sequenze eccessivamente caotiche.
Nel complesso il film ,pur non brillando,si lascia seguire finchè incentrato su un quadro generale,nel momento in cui vira nelle vicissitudini del nucleo famigliare sbanda paurosamente e il già poco interesse scema, lasciando spazio ad una conclusione più adatta ad una melensa fiction televisiva.
Quanto meno ha il merito di mettere in luce un periodo,ahimè, lontano anni luce dal nostro,in cui l’attaccamento agli ideali era molto radicato.

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Ultima risposta 17/12/2009 14.08.12
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  13/12/2009 12:35:35
   6½ / 10
Il film tanto criticato di Placido non è uno dei tanti film sul '68, è un film più intimo e personale. Nonostante non ci troviamo di fronte ad un capolavoro il film merita di essere visto almeno una volta. La regia di Placido si dimostra solida e senza sbavature. I difetti maggiori si riscontrano in fase di sceneggiatura soprattutto nella caraterizzazione di alcuni personaggi, come quella poco approffondita del personaggio di Libero interpretato da Argentero. Non convincente del tutto nemmeno Jasmine Trinca, invece molto ben caraterizzato ed interpretato quello di Scamarcio.

Bimbo84  @  06/12/2009 22:02:13
   5 / 10
All'inizio il film è interessante e sembra prometter bene, poi sciama. C'erano i presupposti per una bella opera, dopo 30 minuti questi presupposti si sono persi. Non era certamente un film "facile" , ma non trasmette niente. Non sarà un aborto ma è venuta fuori una "gravidanza extopica", destinata cioè a non andar a buon fine. Mah... voto 5+

pipizanzibar  @  06/11/2009 21:04:21
   3½ / 10
un film inutile. stupido, brutto, scontato.

Silver  @  05/11/2009 16:47:41
   1 / 10
Ma per favore, sto finto intellettuale quale Michele Placido deve finirla.
Si crede un grande regista, si paragona a Fellini ed Antonioni, anche a De Sica per i temi che affronta. Poi, mi partorisce questa pellicola NOIOSA, LENTA, sconclusionata e senza senso.
Michele, svegliati un attimo che sei ridicolo, sia come regista che come attore!
Vergognati tu e i babbi che producono tutte le tue porcherie!

DiReCtOr  @  27/10/2009 12:14:13
   2 / 10
Mi chiedo solo perchè sono andato a vederlo.

Vimark  @  23/10/2009 18:58:30
   1 / 10
Quello che il film offre rispecchia in pieno il giudizio analitico corrispondente al voto più basso.
Troppo noioso per trovare qualche spunto per alzargli, anche di poco, il voto.

frank81  @  01/10/2009 20:51:37
   5 / 10
una sua rivisitazione abbastanza noiosa

kerkyra  @  01/10/2009 16:16:52
   1 / 10
E' inutile e noiosissimissimoooooooo!!!!!!!

Sybil Vane  @  01/10/2009 09:01:15
   5 / 10
Inizia bene, per chi è “rivoluzionario” dentro è quasi una gioia per gli occhi. Anche la colonna sonora non è male . . Poi però qualcosa non va, e tutto il coinvolgimento si sgretola. Saranno state alcune scelte stilistiche inappropriate da un lato e dall’altro la narrazione che diventa superficiale e lacunosa fino alla conclusione piuttosto affrettata. Peccato, poteva essere migliore.

Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  30/09/2009 12:57:49
   5 / 10
Tante le scelte stilistiche che non ho condiviso, perfino le musiche di Piovani, ma non mi dilungherò, ricorrendo invece ed un' equazione matematica

Mezzo regista+
Mezzi attori +
Mezza storia +
Mezze comparse =
____________________
Mezzo film

cioè 5

marcodinamo  @  29/09/2009 17:30:33
   6 / 10
Placido è una vecchia volpe con tanto tanto mestiere. Ma la storia non avvince. Ottimo Scamarcio, buono ma non granchè credibile Argentero, Jasmine Trinca prigioniera del suo personaggio.

dgarofalo  @  27/09/2009 13:45:45
   7½ / 10
in questo film scamarcio è stato molto bravo secondo mio parere,la trinca fantastica, per il resto storia del '68 raccontata attraverso gli occhi dei protagonisti
bel film

simonssj  @  27/09/2009 10:08:28
   5 / 10
un bel pacchettino con poco o nulla dentro...il '68 raccontato con troppe urla ed isterismo, ben recitato sicuramente (se si esclude il solito Scamarcio) ma che lascia poco o nulla il giorno dopo.
Non si riesce ad affezionarsi a nessuno, quindi ritengo che si rimanga piuttosto freddini di fronte alle vicende di quel periodo così complesso! Però non fa così schifo

zeta  @  25/09/2009 10:44:20
   6 / 10
Do 6 perché a me placido come regista ha sempre fatto schifo, ma stavolta il risultato non è bruttissimo. Il film è anche fatto benino, peccato che sia abbastanza inutile da un punto di vista dei contenuti, nel senso che non offre punti di vista o spunti nuovi alle riflessioni sul 68. Sono i soliti ragazzini borghesi che abbracciano l'ideale comunista. Alcuni personaggi non sono costruiti bene: mentre Scamarcio e Trinca muovono dai punti di partenza ed evolvono durante la storia, Argentero resta immobile, senza spostarsi minimamente. In definitiva, comunque, un piccolo passo avanti per Placido in regia. Se si togliesse questa patina di regista d'autore, quale non è, forse sarebbe ancora meglio.

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Ultima risposta 27/09/2009 07.46.55
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stella.la  @  24/09/2009 21:22:43
   6½ / 10
Non è noioso perchè si costruisce su una storia di amore/amicizia... ma a parte grandi proteste sul 68 manca completamente un approfondimento storico che non sarebbe guastato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  24/09/2009 14:46:27
   5½ / 10
Il nuovo film di Michele Placido, stroncato a Venezia da gran parte della critica, non convince del tutto, ma le critiche appaiono in parte preconcette e ingiustificate. Se effettivamente i buchi di sceneggiatura sono mostruosi e gli approfondimenti storici inesistenti, preso come una pellicola autobiografica in cui è la storia che ruota attorno alle vite dei tre protagonisti ed in particolare di Scamarcio alias Nicola Casella alias Michele Placido da giovane, il film non è completamente disprezzabile. Ingiustificato appare il premio a Venezia per Jasmine Trinca che l'avrebbe allora maggiormente meritato per pellicole precedenti come "La stanza del figlio".

haika82  @  23/09/2009 13:29:25
   6 / 10
Il film nel complesso è "guardabile" grazie ai ritmi abbastanza sostenuti, alle musiche, alle numerose scene d'azione di massa e al coinvolgimento misto a curiosità che lo spettatore vive nel seguire le vicende dei tre protagonisti. Lo schema del "triangolo" amoroso funziona sempre quando si tratta di trascinare una pellicola, ma rischia in questo caso di relegare in secondo piano sia lo scenario storico/politico che il reale stato d'animo di tutta una generazione trattato a mio parere in maniera troppo semplicistica. Anche la scelta degli attori è stata fatta in modo abbastanza "furbo" per far presa su un pubblico giovane, privilegiando per questo il grado di popolarità a discapito di espressività e intensità. Il film non mi ha trasmesso niente di particolare a livello emotivo e non ha aggiunto nulla alla mia conoscenza di quel periodo storico con le relative profonde e sfaccettate dinamiche, che secondo me in questo film appaiono piuttosto confuse.

edmond90  @  19/09/2009 10:59:24
   2½ / 10
Ragazzi assolutamente non andate a vedere questo scempio.Retorico all'eccesso,non rispecchia a mio avviso fedelmente la realtà dell'epoca ed è pieno come non mai di luoghi comuni,e di dialoghi stupidi e imbarazzanti(sono piu le frasi fatte che i discorsi in per se).Grandissima occasione sprecata di rappresentare al meglio un momento importante della storia moderna.Come se non bastasse è mal recitato e diretto ancora peggio,Placido come regista è assolutamente inadeguato e se gente come Scamarcio,Argentero e la Trinca(o triglia?l'espressione è quella...)sono considerati il futuro del cinema nostrano siamo messi davvero maluccio.In definitiva 7,50 euro allegramente buttati al vento

Allen_I  @  19/09/2009 10:56:05
   5½ / 10
Un film troppo scontato.....risse e scioperi...risse e scioperi....solita storia sul 68.

Alcune buone idee ma non si riesce a mettere insieme un film diverso dal solito...sempre la stessa roba

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Ultima risposta 04/10/2009 14.32.31
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Luca Pepas  @  18/09/2009 17:06:11
   3 / 10
E' con questi film che muore, inesorabilmente, il cinema italiano.

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Ultima risposta 29/09/2009 10.31.39
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eraserhead  @  17/09/2009 19:25:49
   4 / 10
Più che un grande sogno, un grande incubo
Analisi e ricostruzione storica terribilmente superficiali
Scamarcio e Argentero..se questo è il futuro del nostro cinema..
In generale la cosa peggiore è una ricostruzione manichea di quello che (non) è stato il 68
E poi sinceramente, il soggetto oramai è trito e ritrito: molto più interessante sarebbe un film dove vengono mostrate le conseguenze (le "non" conseguenze) del 68

Tristano74  @  15/09/2009 23:45:16
   4½ / 10
Che strazio ragazzi. E' piuttosto ambizioso cercare di far comprendere che cosa è stato il 68. Questo film non ci è riuscito per niente. Noioso e banale.

nextam  @  14/09/2009 20:22:27
   5½ / 10
Come quasi sempre succede con i registi italiani di ultima generazione, avere dei grandi soggetti a disposizione decisamemte non basta. Ne vengono fuori quasi sempre pasticciacci che, a parte la buona prova di qualche attore e un po' di romanticismo, in genere deludono le aspettative ed escono fuori "traccia". E il caso di questo film in cui il tema del 68 (se quello era l'intento) viene sviluppato con molta superficialita'. Il film tutto sommato un po' si fa anche guardare ma a volte cade nel banale: chi si aspetta pathos viene deluso. Come diceva qualcuno che mi ha preceduto: l'ennesima occasione sprecata. Qualche scena scopiazzata da qualche piu' illustre collega (ma che parola grossa! Placido e' un bravo attore. punto.), battute scontate e fotografia un po' scadente. Di Rossellini e V.De Sica, purtroppo, non ne sono nati piu'!

polarsun  @  14/09/2009 18:41:50
   10 / 10
Parlo da prevenuto su Scamarcio e sul '68.

So che c'è chi entra nel merito delle vicende storiche, che non conosco a fondo, come forse tutti. Dal punto di vista del film è riuscito:

- a non annoiarmi mai
- ad avere un realismo nei vestiti/modi/ambientazioni di quegli anni
- a rappresentare chi era per e chi era contro qualcosa
- a trovare spunti di conciliazione persino tra visioni della società completamente differenti
- molto belle le scelte musicali, poche e nei momenti giusti
- ad allontanarsi talvolta dai temi politici, forse per questo non riesce ad annoiare..un documentario stile Che sarebbe stato terribile

mi dispiace non trovo difetti..un bel 10!

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Ultima risposta 17/09/2009 16.59.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  14/09/2009 10:36:39
   2½ / 10
Modesta narrazione cinematografica di Placido più a suo agio con soggetti meno autobiografici. Buona ricostruzione d'epoca, buoni Scamarcio e Argentero e i caratteri di controno. Imbarazzante come al solito la recitazione della TRinca che francamente ha stufato con gli sguardi fissi e stolidi (dalla meglio gioventù in poi).
Al film darei 5, ma bisogna fare la media per la tesi che c'è dietro (trattandosi di un argomento a così elevata valenza politica). La tesi secondo la quale i veri figli del poplo incarnatori degli ideali rivoluzionari di verità e bellezza erano in effetti gli studenti e che lui, celerino in quegli anni, stava dalla parte sbagliata (e sbagliava pure Pasolini a dire che il 68 in Italia è stato un gioco di società per figli di papa) non è solo ridicola, è impresntabile. 0 in pagella. Media 2,5

alphaville  @  12/09/2009 21:31:57
   4 / 10
Un'occasione completamente sprecata: sulla carta il film aveva grandi potenzialità (l'idea di raccontare il '68 attraverso una sorta di "Jules e Jim" venato dell'autobiografismo del regista che poteva far presagire una rappresentazione venata di passione e di sincerità, l'idea narrativa ingegnosa del poliziotto pugliese infiltrato all'università che fa scattare il triangolo amoroso), ma le spreca una ad una con autolesionistica meticolosità. La contestazione viene raccontata con una piattezza narrativa che rende noiose e prive di qualsivoglia pathos e mordente anche le situazioni in teoria più interessanti: l'occupazione è rappresentata senza la minima inventiva, e per delineare la disgregazione di un nucleo familiare scosso dai fremiti dei tempi nuovi è stato probabilmente scelto il modo più banale e scontato che si potesse immaginare, con personaggi così privi di rilievo e situazioni talmente "telefonate" da risultare incapaci di trasmettere la minima emozione. Tutto scorre in maniera meccanica e priva di sussulti, quasi come in una fiction televisiva a mò di bignami sul '68. Il difetto principale è probabilmente costituito da una sceneggiatura che pare scritta da un terzetto di autori in preda al blocco dello scrittore: incapacità totale di costruire una buona macchina narrativa che vada al di là del semplice, paratattico accostamento di brevi scene spesso neppure consequenziali; dialoghi di una banalità sconcertante, essendo costituiti per metà da slogan e citazioni affastellati a casaccio senza alcun criterio estetico e per l'altra metà da frasi puramente funzionali ossessivamente presenti ("è andato a Torino", "cerco un alloggio", "vado a trovare papà", "per quella cosa possiamo fare anche domani", "basta con questa storia della non violenza", eccetera) il cui denominatore comune è l'assenza di autentico valore espressivo e di ogni sia pur timida originalità (paiono una copia carbone delle ultime sceneggiature, già di per sè tutte simili tra di loro, di Rulli e Petraglia); scene importanti tirate via con approssimatività incredibile, bloccando immancabilmente lo sviluppo narrativo ogniqualvolta il racconto minacciava di suscitare una reale emozione; una frettolosità generale di svolgimento che denota una notevole mancanza di interesse per la costruzione artistica del racconto che vada al di là del montaggio delle singole inquadrature o di qualche scelta di illuminazione particolare.
E' un peccato perchè qua e là si avvertono le numerose occasioni di creare sequenze non banali, cariche di tensione e di ambiguità, che il soggetto avrebbe largamente consentito e perchè la regia tutto sommato non è malvagia, ad esempio la sequenza di Valle Giulia (quando gli interpreti non parlano) possiede una dinamicità piuttosto ben costruita ed interessante, ma a che serve se non si rappresentano vicende e personaggi capaci di trasmettere all'anima dello spettatore, con i mezzi propri dell'arte, un minimo della complessità di quell'esperienza storica, sociale, umana e culturale?

*Eleonora*  @  12/09/2009 14:04:30
   5½ / 10
Un grande peccato,
della serie "poteva ma...".
Troppa fretta e superficialità nel contesto narrativo.
Troppi eventi e personaggi (di cui la metà totalmente privi di importanza) di cui si poteva benissimo tralasciarne il racconto.
Peccato, ancora.
Jasmine Trinca continua a piacermi, Argentero e Scamarcio non mi convincono. Per la parte da Scamarcio interpretata avrei scelto una diversa tipologia di attore: Scamarcio non ha nemmeno la faccia adatta a quegli anni. Mentre Argentero, che il volto 68ino riesce ad averlo, non mi entusiasma, reo forse il fatto di un personaggio colmo di ideali che alla fine sembra essere quello più cinico.

Ma perchè raccontare...

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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  12/09/2009 13:41:40
   7½ / 10
NOn condivido la durezza dei commenti precedenti, penso anzi che sia una gradita sorpresa, perchè avendo letto i nomi del cast e una storia sul '68 temevo venisse fuori un film tv mal recitato, patinato e retorico. Invece Placido, grazie alla componente autobiografica (il personaggio di Scamarcio è Placido, che fu poliziotto ventenne appassionato di teatro nel 1968 ) riesce ad essere fortemente sincero e coerente. Non credo pecchi di ingenuità, perchè non va visto con gli occhi della situazione odierna, in più c'è da dire che non è affatto tenero verso i ragazzi che a volte si lasciarono andare contro tutto e tutti indiscriminatamente (vedi il rapporto con la famiglia che predica null'altro che il valore dell'onestà nel rapporto genitori-figli e l'insegnante di recitazione). La regia è forte e sicura, la migliore del regista-attore pugliese, e incredibile ma vero anche Scamarcio riesce a essere all'altezza del personaggio migliore. Non è patetico, anzi è fortemente sentito. Non il solito film sul '68, è un film da cinema. Bellissima la sequenza finale che va oltre il contesto generale per immettersi nella tragedia personale. Apparizioni per Silvio Orlando, Laura Morante, Anna Teresa Rossini, Tatti Sanguinetti e l'amico mio Marco Trebian

10 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2009 15.10.21
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/09/2009 11:46:22
   4 / 10
La sequenza degli scontri di Valle Giulia ed in parte l'intepretazione di Scamarcio, personaggio più vero forse perchè ha molto di autobiografico, visto che ricalca le orme dello stesso regista.
Queste sono le uniche due cose che salvo di un film finto ed artificioso fatto di una raccolta di slogan recitati da Argentero e di una sceneggiatura che in certi punti è talmente forzata ai limiti dell'incongruenza. Più che un grande sogno vedo una grande confusione narrativa tra la sfera pubblica e privata dei protagonisti e mi dispiace perchè apprezzo Placido che ha diretto a mio parere uno dei migliori film italiani degli ultimi dieci anni come Romanzo criminale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  10/09/2009 18:29:28
   4½ / 10
Il giudizio conclusivo lo anticipo all’inizio: un gran pastrocchio*.
Difficile reperire un racconto sul ’68 più piatto e stereotipato di questo: una sorta di elenco cronologico di eventi raccontati con totale quanto rara assenza di qualsivoglia approfondimento, fosse stato quello propriamente storico o quello concernente i caratteri e l’aspetto “privato” dei personaggi del film.
Non ci si fa mancare nulla, partendo dalla morte del Che e, passando per l’occupazione delle Università romane complete di scontri di Valle Giulia, si approda alle lotte dei braccianti agricoli di Avola agli scioperi operai nelle fabbriche del nord: un ’68 che definire da cartolina rende a malapena il deserto di emozioni nel vedere muoversi sulla scena coloro che dovrebbero essere i protagonisti appassionati di un momento di profondo cambiamento e della cui intensità qui rimane nemmeno la cenere. (Per inciso, pure qui non se ne salta uno: dal prete operaio al poliziotto di umili origine correttamente pasoliniano, al leader belloccio, al giovane che cova i primi semi della violenza politica e via collezionando nemmeno fosse stato da completare l’album delle figurine Panini).
Dialoghi per nulla credibili e situazioni forzate completano un quadro già annoiante nei primi dieci minuti, mantenendone coerentemente il livello fino alla fatidica parola fine, senza peraltro evitare allo spettatore stravaccato sulla poltrona picchi di insofferenza che trascende in acuta irritazione durante i contrappunti ricercati e banalissimi tra esperienze personali e momenti sociali


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Credo di aver sprecato anche troppe parole per un film decisamente mediocre che nulla dice né a quelli che quel periodo l’hanno in qualche modo conosciuto, ma nemmeno ai più giovani ai quali consiglierei vivamente di starne alla larga.


Pastrocchio* è marchio registrato: qualsiasi forma di pirateria sarà punita severamente in base ai termini di legge.

9 risposte al commento
Ultima risposta 29/01/2010 19.15.14
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/09/2009 17:12:51
   4 / 10
"Il grande nulla" inizia citando "Marcia trionfale" di Bellocchio (con Placido, sempre a proposito di autobiografia) e acclamando pure le immagini di "I pugni in tasca". Cosa avrebbe potuto diventare questo film in mano a un Bellocchio o un Sorrentino? Sicuramente ci avrebbe guadagnato non poco... il 68" raccontato (almeno nelle prime immagini) con un libro di Moccia in mano, in una sorta di fiction che lascia esterefatti per mancanza di idee, per falsità (non solo ideologica), per superficialità narrativa... fa bene Placido a citare l'orripilante "Piccoli maestri" di Luchetti, perchè siamo sulla stessa falsariga...
Invece la (sua) Meglio gioventù è odiosa non meno del poliziotto pasoliniano di Scarmarcio, che arriva a condividere gli ideali degli studenti senza pensare al falso ideologico che genera (soprattutto nel ricordo della Diaz di recente memoria vero?).
Il risultato è davvero tremendo: quando il meccanismo si inceppa e gli odiati genitori di Laura tornano al ruolo prefisso (in un epilogo conformista e stucchevole), quando vengono riabilitati dal "santino" di Placido, il film riesce paradossalmente a dire qualcosa di meglio.
Ma a dire cosa, alla fine? La spocchia di Laura, l'estabilishment culturale della professoressa Morante, il vuoto militante di Libero/Argentero, o magari il suo sedere ampollosamente in primo piano per plaudire alla libertà sessuale di quei (formidabili) anni?
E quel che è peggio, è la banalità del linguaggio, o di verità storica, con quel 68 che si trasforma nella lotta armata nel modo più convenzionale e plausibile di tutto: è certo che, con i presupposti falsi di questi film, un nuovo 68" in Italia non avverrà mai.
Per lo meno Placido e la sua fiction hanno dato vita a questa consapevolezza

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2 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2009 01.36.23
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