lettere da iwo jima regia di Clint Eastwood USA 2006
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lettere da iwo jima (2006)

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locandina del film LETTERE DA IWO JIMA

Titolo Originale: LETTERS FROM IWO JIMA

RegiaClint Eastwood

InterpretiKen Watanabe, Kazunari Ninomiya, Shido Nakamura, Tsuyoshi Ihara, Ryo Kase, Yuki Matsuzaki, Hiroshi Watanabe, Takumi Bando

Durata: h 2.22
NazionalitàUSA 2006
Genereguerra
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di Clint Eastwood

•  Link al sito di LETTERE DA IWO JIMA

Trama del film Lettere da iwo jima

Il racconto della storica battaglia di Iwo Jima, durante la seconda guerra mondiale, tra Stati Uniti e Giappone, dal punto di vista delle truppe giapponesi.

Film collegati a LETTERE DA IWO JIMA

 •  FLAGS OF OUR FATHERS, 2006

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Voto Visitatori:   8,04 / 10 (148 voti)8,04Grafico
Miglior montaggio sonoro
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior montaggio sonoro
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Lettere da iwo jima, 148 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  18/02/2024 15:47:13
   8 / 10
L'altra faccia della medaglia di "Flags of Our Fathers". Ma rispetto al film con vista sul lato americano, quello di prospettiva giapponese (che già di per sè è un punto di vista molto poco trattato nel mondo del cinema) sa essere molto più efficace, sia nel suo intento anti-militare, sia nel voler raccontare il dramma delle persone coinvolte (spesso loro malgrado).
Menzione particolare per la fotografia "smorta" e grigiastra che ben rende l'idea dell'inevitabile destino che attende l'isola di Iwo Jima.

harlan  @  06/10/2023 19:03:01
   8 / 10
da vedere subito dopo il suo gemello flags of our father per apprezzare a pieno il enso del magnifico progetto del buon caro zio clint. livelli elevatissimi.

Invia una mail all'autore del commento elvis84  @  28/02/2021 01:38:53
   8 / 10
Dopo aver visto Flags of our fathers ecco che Eastwood ci porta in una realtà storica mai approfondita adeguatamente sul grande schermo, la vita del "nemico" nella seconda guerra mondiale, in questo caso i giapponesi, fanatici e patriottici fino alla morte che cercavano a tutti i costi per l'onore e la patria. Il punto di vista dei giovani giapponesi, obbligati anch'essi a partecipare ad una guerra non voluta da loro, vittime così come i giovani americani. Storie di vita, storie di una storia mai raccontata nei dettagli più intimi come in questi film. Ottima pellicola, la storia da una prospettiva diversa, ma sempre con gli stessi sentimenti e paure. Da vedere obbligatoriamente.

130300  @  11/04/2020 02:02:43
   7 / 10
interessante ma non entusiasmante

Jokerizzo  @  14/02/2020 09:48:53
   9 / 10
Notevole.
Clint alla regia è raro che sbagli!

Filman  @  15/04/2019 16:31:18
   6½ / 10
E' singolare vedere uno stesso evento raccontato in due film diversi sulla logica di una doppia narrazione speculare e pertanto sarebbe molto interessante il progetto che ingloba LETTERS FROM IWO JIMA, ma non basta rendere giustizia a quelli che vengono descritti come eroi sacrificatisi per la patria per render giustizia anche alle ambizioni di questa operazione cinematografica. Allo stesso modo l'intensità media e la personalità non pervenuta della pellicola non danno giustizia a quei momenti strazianti, a quei personaggi di peso e ad un soggetto coraggioso e sicuramente nelle corde del regista Clint Eastwood.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  19/02/2019 19:35:21
   8 / 10
sullo stesso piano del suo gemello per me ..
Meno scene eroiche ,più scene drammatiche ,soprattutto personali .
Comunque grandissimo eastwood che confeziona un film di guerra d'altri tempi, crudo drammatico , senza speranza e pieno d'orgoglio .

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  05/01/2019 19:50:38
   7 / 10
Buon film bellico firmato Eastwood, primo film dell'anno che vedo.
Eastwood attraverso la storia dei suoi personaggi, racconta la battaglia di Iwo Jima, sanguinaria battaglia tra le forze americane e giapponesi durante la WW2.
Il punto di vista giapponese è trattato con rispetto è onore, i giapponesi suono uomini d'onore e seppur nelle lettere si nota la paura e il non voler combattere una guerra già persa in partenza, hanno il dovere di difendere il nome della loro patria, e quasi tutti ci rimetteranno la vita.
La prima parte l'ho trovata troppo troppo lenta, la preparazione troppo dettagliata, mi sono annoiato, la seconda parte e il finale invece mi hanno colpito di più, non solo si vedono i classici orrori provocati dalla guerra e con un po d'azione rende tutto più accattivante, ma viene toccato il lato umano, rendendoci tutti spettatori di un orrore senza fine.
La scenografia è ottima, la fotografia per l'atmosfera del film è eccezionale e calza a pennello, buonissime le interpretazione degli attori, drammatiche e rendono bene l'angoscia che vivono i soldati giapponesi.
Non hoi visto invece il punto di vista degli americani, Flags of our Fathers, sempre firmato da Eastwood, quindi non posso dire se questo è meglio o peggio, appena posso me lo guarderò
Se non fosse stato per una prima parte troppo soporifera, Lettere da Iwo JIma sarebbe da considerare un capolavoro, rimane un buonissimo film, ma per me non rientra tra i migliori del genere seppur dietro alla pellicola c'è Eastwood, ma anche la produzione di Spielberg.

Spotify  @  26/11/2018 05:24:30
   7½ / 10
--- PRESENTI SPOILER ---

"Lettere da Iwo Jima" è il secondo capitolo del progetto cinematografico di Clint Eastwood basato sulla battaglia di Iwo Jima. Il primo film era "Flags of our Fathers", il quale ritraeva la battaglia dal punto di vista degli americani. Stavolta invece, i protagonisti sono i giapponesi.

Il regista pone i soldati nipponici al centro della storia, tra cui il soldato semplice "Saigo", il generale Kuribayashi, il barone Nishi e il soldato Shimizu.

Attraverso le storie di questi personaggi, il director racconta la battaglia dal loro punto di vista. Ognuno dei soggetti sopracitati, ha una storia a se, la quale ci viene mostrata. Però, in un modo o nell'altro, tutti sono finiti a combattere sulla stessa isola.

Ed è sempre tramite le vicende individuali dei protagonisti, che Eastwood ci dice di quanto inutile e crudele sia la guerra. Infatti, sembra quasi che i personaggi, partecipino controvoglia alla battaglia, che avrebbero preferito non arrivare mai all'isola, chi per un motivo, chi per un altro.

Il director nutre rispetto per i giapponesi e ce li presenta come uomini valorosi e pronti a tutto. Ma quando serve, sono anche capaci di usare la testa, come si può dedurre da alcuni comportamenti di "Saigo".

Le lettere, sono le conferme che in realtà, tutti avrebbero fatto a meno di combattere, ma, c'era l'onore del Giappone da difendere. E più volte, Eastwood, ci mostra come i giapponesi siano attaccati alla loro terra.

I personaggi sono ben caratterizzati, seppur, secondo i soliti cliché. Tuttavia, il generale Kuribayashi, è un soggetto intrigante, vista anche la sua, presunta, simpatia per gli americani. Questi ultimi, vengono messi in cattiva luce dal regista, come si può evincere dalla scena della fucilazione di Shimizu. Scelta coraggiosa e singolare di Eastwood.

Il ritmo è scorrevole. C'è qualche momento un po' più lento, ma le 2 ore e un quarto passano piacevolmente. Avrei approfondito di più la vita privata dei protagonisti, eliminando qualche sequenza action, ma va bene così.

Le classe di Clint dietro la macchina da presa è indiscutibile: il primo attacco degli aerei americani è pura lezione di cinema, così come sono dannatamente veritieri, i combattimenti sulla spiaggia dell'isola. Non manca la suspense e non mancano alcune scene crude e molto ciniche, come i suicidi dei soldati giapponesi.

Il finale è devastante. Sicuramente parliamo del momento migliore dell'opera. In questo caso, il tasso drammatico si alza notevolmente, con una serie di episodi davvero toccanti. Il tutto è, ovviamente, girato divinamente dal regista.

Gli effetti speciali, specialmente quelli riguardanti le esplosioni, sparatorie ecc... sono perfetti e usati sapientemente dal director. Invece, quelli più sanguinolenti, li ho trovati fin troppo computerizzati.

La fotografia è identica a quella di "Flags of our Fathers", quindi buia e grigia. Mi piacque moltissimo nel capitolo precedente e l'ho apprezzata altrettanto qui.

La scenografia è estremamente cupa. Eastwood rende le grotte, dove stanziano i soldati nipponici, quasi come delle tombe. Si respira un'atmosfera molto pesante.

Bella la colonna sonora, malinconica e non troppo invadente. Viene usata nei momenti più opportuni.

Ottimo il cast: Kazunari Ninomiya interpreta il tipico soldato giovane e timoroso. E' bravo e rende credibile il proprio personaggio.
Ken Watanabe invece, è tutto un altro livello. La prova dell'attore nipponico è di assoluto carattere. Watanabe riesce perfettamente a far amalgamare i sentimenti, spesso contrastanti, che tormentano il generale Kuribayashi. Esemplare l'interpretazione dei dialoghi.

La sceneggiatura funziona. I dialoghi colpiscono, anche se a volte si perdono nella retorica. Interessanti le storie private dei protagonisti, ben inserite nell'impianto narrativo. Meravigliosa tutta la parte finale, dettagliata e verosimile.

Quello che secondo me manca a questa pellicola, è un po' di sostanza. A dire la verità, questo difetto è presente in diversi film di Eastwood, eccetto "Mystic River" e "Gran Torino".
In "Lettere da Iwo Jima" è tutto girato benissimo, tutto realizzato a dovere, ma, è una pellicola un po' prevedibile. Ok che bisognava attenersi ai fatti storici, però, se magari togliamo la parte finale, che ovviamente è più romanzata, la pellicola procede senza grossi sussulti dal punto di vista emozionale. Insomma, non c'è quella scena che ti smuove dentro. Poi, nell'epilogo una parte di quanto detto, viene recuperata, ma non basta.

Conclusione: alla fine, quello che Eastwood porta a termine, è, senza dubbio, un lavoro pregevole e ben fatto sotto vari aspetti.
Tuttavia, ne "Flags of our Fathers", ne "Lettere da Iwo Jima", sono due pellicole, che, per quanto belle, sono capolavori: diciamo che ad entrambi i film manca qualcosa. Poi, onestamente, in questo, chiamiamolo, saggio sulla battaglia di Iwo Jima, il vecchio Clint, mi è parso un po' presuntuoso. Sembra volesse realizzare, l'opera cinematografica bellica definitiva, con la gran tecnica e quant'altro, ma per me non è stato così. Sia "Flags of our Fathers" che "Lettere da Iwo Jima", restano inferiori a molti altri film di guerra.

Chemako  @  10/05/2018 18:41:19
   6½ / 10
Un po' lento...

JOKER1926  @  08/03/2018 01:28:37
   6½ / 10
Come ogni cineasta che si rispetti, anche lo stesso Clint Eastwood, nella sua lunga e fortunata carriera si è prestato ai film sulla guerra. I film di questo filone hanno dei vantaggi e degli svantaggi. Insomma il tema della guerra appassiona gli amanti ma allontana un'altra tipologia di spettatore. Il genere guerra non può non consumarsi nel nome di canovacci abbastanza simili; la guerra è storia e la storia è palese. Persino le emozioni e i sentimenti dei soldati della storia contemporanea perdono il concetto di inedito. Il novecento è chiaro a tutti, in tutte le sue svariate sfumature.

Clint Eastwood con "Lettere da iwo jima" prova a presentare il tema in maniera diversa, dal punto di vista nipponico. E' già qualcosa , ma non è abbastanza.
Nel film del 2006 notiamo, logicamente, una grande bravura nella confezione tecnica. La freddissima fotografia è un punto importante, le prove attoriali, drammatiche e sentite, sono un ulteriore tassello positivo.
Acclamati tutti i tecnicismi, ci imbattiamo con un contenuto prevedibile e monotono. In queste produzioni, dopotutto, non aiuta nemmeno l'elefantiaca durata. I 140 minuti di proiezione sono troppi, l'interesse cala in modo matematico.

"Lettere da iwo jima" è un film che svolge il compitino, non offre nulla di nuovo, ma allo stesso tempo risulta esser coerente e compatto nella sua messa in scena.

fabri70  @  28/02/2018 20:36:46
   10 / 10
Ma che filmone....direi da vedere assolutamente per gli amanti del genere

kafka62  @  28/02/2018 10:11:02
   8½ / 10
L'originale e ambiziosa operazione tentata da Clint Eastwood con il suo dittico sulla battaglia di Iwo Jima mi ricorda "Il grande Uno Rosso" di Samuel Fuller, film in cui le ragioni belliche dei due nemici venivano contrapposte dal regista, con lo straniante effetto di eliderle, depotenziarle, e mostrare per ciò stesso la loro retorica ambiguità. Ma Eastwood, rispetto a Fuller, ha fatto qualcosa in più: ha dedicato a ciascuno degli eserciti in campo un film intero e a se stante, offrendo perciò una visione esattamente speculare e a 360 gradi del drammatico evento bellico. Se è vero che la simpatia che lo spettatore di una pellicola di guerra prova per i soldati protagonisti deriva principalmente dal punto di vista ravvicinato con cui la macchina da presa li osserva e dalla lontananza (almeno dal punto di vista emotivo e sentimentale) del nemico, con "Flags of our fathers" e "Lettere da Iwo Jima" Eastwood ha voluto, con un'onestà intellettuale senza eguali, rimettere le cose in perfetta parità, e mostrare i volti di tutti i personaggi che si fronteggiano sull'isola, nessuno escluso, calandosi nei panni (anzi, nelle divise) di americani e giapponesi ed eliminando in tal modo i reciproci stereotipi e luoghi comuni (tipo "i soldati nipponici sono sadici e sanguinari" oppure "quelli statunitensi sono vigliacchi e indisciplinati") dettati solo dalla ignoranza dell'altro. In "Lettere da Iwo Jima" ci sono due personaggi, il generale Kuribayashi e il tenente colonnello Nishi che hanno conosciuto l'America ed il suo popolo, e non nutrono perciò il disprezzo sciovinista per il nemico provato dagli altri militari. Essi sono, con la loro cavalleresca nobiltà d'animo, il tramite privilegiato che il regista usa per superare il manicheismo tipico dei war movies. Ma è un altro personaggio, quello del soldato semplice Saigo, il portavoce privilegiato del punto di vista di Eastwood: quest'ultimo è l'anti-eroe per eccellenza, che cerca in tutti i modi di sopravvivere (anche cercando di disertare) pur di tornare a casa dalla moglie e dalla figlia appena nata. Saigo è l'uomo comune, che rifugge naturalmente e istintivamente dalla logica assurda del patriottismo e della legge dell'onore, la quale esige dai soldati il sacrificio della vita con la morte in battaglia o con il rituale harakiri. Scene come quella in cui i camerati di Saigo si fanno esplodere con le bombe a mano pur di non consegnarsi vergognosamente ai nemici sono dei veri pugni nello stomaco dello spettatore; e a questa logica non sfugge neppure il generale, che pure è un uomo non privo di umanità e di buon senso. Il fatto è che la guerra è un ingranaggio che altera e distorce i più elementari principi etici, che annulla il valore della vita umana, sostituendo al suo posto, con lucida e metodica follia, quello antitetico della morte e dell'annientamento. Kuribayashi rende chiaramente questa verità quando dice di aver promesso di morire per i suoi cari, ma che proprio il pensare a loro rende il suo proposito più difficile e penoso. Alla fine, sono proprio le lettere del titolo, quelle scritte dai soldati ormai rassegnati a non tornare più a veder la loro casa e i loro familiari (e così simili a quelle dei loro avversari), a esprimere il senso più autentico del film, vale a dire quella invincibile, commovente scintilla di umanità e di amore per la vita che nessun giuramento di fedeltà alla Patria e all'Imperatore potrà mai cancellare, e che Eastwood traduce, con uno stile classico e riflessivo, con sobri flash back e con una fotografia dai colori desaturati che quasi non si distinguono dal bianco e nero, in un'opera dal grande valore umanistico.

dagon  @  14/09/2017 20:52:16
   8½ / 10
Contraltare di Flags of Our Fathers, presenta la stessa storia dal punto di vista dei Giapponesi, presentandoci anche specifiche scene del film precedente viste dalla parte opposta. Girato da Eastwood con stile molto classico, senza troppi effettismi tecnici, è un eccellente film bellico intriso di dolore e paura, senza la necessità delle trombonate dell' ultimo Nolan. Film di guerra di gran classe.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  26/02/2017 02:22:23
   8½ / 10
Che film! Sembra davvero di trovarsi in quell'inferno di terra nera.

barebone  @  15/12/2015 12:09:03
   8 / 10
Il grande Clint Eastwood supera il suo "Flags of our fathers" con un film intenso sulla vera storia della battaglia di Iwo Jima, raccontata però dal punto di vista del nemico.
Vero nella storia, ben ricostruito nei dettagli e, almeno questa volta, senza le scene dello sbarco alla "Salvate il Soldato Ryan", spettacolari ma storicamente prive di fondamento.

Meglio del suo "gemello" e altamente consigliato.

pernice89  @  17/08/2015 13:39:12
   8 / 10
Visto in giapponese con sottotitoli in italiano, come voleva il regista. Rispetto a Flags of Our Father ha forse una trama meno originale, quindi in quel senso annoia un pochino, ma mi ha regalato più emozioni. Ha evidenziato la cultura guerriera dei giapponesi, che fa accaponare la pelle.
Ken Watanabe ottimo.
Colonna sonora sempre sublime.
Consigliato.

Goldust  @  11/08/2015 17:30:24
   7½ / 10
E' il film gemello di Flags of Our Fathers ( sempre di Eastwood ), l'altra faccia della stessa medaglia, l'altro punto di vista della medesima battaglia. Sebbene sia meno spettacolare del suo predecessore è però più riuscito, perché coglie in modo rigoroso il modo di pensare e di agire di un popolo che si crede eletto senza mai scadere nella retorica e senza sbandierare il classico stendardo dell'antimilitarismo.
La forza del film di Eastwood è la celebrazione del soldato "normale", o meglio l'uomo normale, quello che teme la guerra ed il nemico, quello che con coraggio prende decisioni ed esegue ordini, quello che scrive a casa alla moglie o alla fidanzata. E poco importa se le lettere del titolo si rivelano essere un furbo MacGuffin dal sapore hitchcockiano, il risultato è organico e assolutamente complementare a Flags of Our Fathers, in cui la visione del conflitto era drogata dalla costruzione a tutti i costi dell'eroe di guerra.

BlueBlaster  @  03/02/2015 02:10:03
   7 / 10
L'ho visto una settimana dopo il "gemello" FLAGS OF OUR FATHERS ma credo sarebbe stato meglio vederlo prima in quanto qui si vede l'isola anche prima degli attacchi americani.
A livello tecnico vale lo stesso discorso fatto con l'altro film...sempre ottima la regia, scenografie e la fotografia (qui ancora più fredda e grigiastra), le scene belliche sono un pò meno ed anche meno efficaci ma comunque sempre validissime.
La drammaticità qui è preponderante, la narrazione abbastanza lenta ma almeno più lineare rispetto all'altro film che si ingarbugliava in andirivieni temporali.
La prima parte (circa 45 minuti) mi aveva un poco annoiato non tanto perché di presentazione ma proprio per il ritmo lento, poi il film prende sempre più punti e mi ha incollato allo schermo nonostante la lunga durata.
Recitazione anche in questo caso non proprio straordinaria tranne che per il carisma di Ken Watanabe mentre il giovane protagonista ho faticato a farmelo piacere anche se nel finale prende molti punti. Proprio il finale l'ho trovato straordinario ed emozionante

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La pellicola racconta veramente bene i sentimenti del popolo giapponese sia che siano freddi e legatissimi all'onore sia che siano più aperti verso la "comunicazione" e legati alla voglia di vivere...chi si suicida per la propria patria ed il proprio onore e chi tenta disperatamente di arrendersi per poter tornare alle proprie famiglie.

Clint ci mostra chiaramente come l'esercito giapponese non avesse la minima speranza perché in netta inferiorità numerica e di mezzi ma come questi uomini abbiano lottato con tutte le forze sino alla morte. Ci mostra come il Giappone già prima dell'attacco avesse perso la guerra avendo l'armata ridotta ai minimi termini, scarsità di cibo ed acqua e molti problemi interni di dissenso e male organizzazione.
Un film con forti critiche alla guerra ma anche agli stessi alti vertici dell'esercito giapponese che avrebbe dovuto ben prima mettere da parte l'onore e firmare una resa che avrebbe risparmiato centinaia di migliaia di vite da ambo le parti.
Un ottimo resoconto storico e sociale oltre che umano, l'altra faccia della medaglia raccontata pur sempre con spirito americano ma molto rispettoso verso L'UOMO.

william sczrbia  @  13/01/2015 22:12:59
   5½ / 10
horror83  @  10/12/2014 16:55:53
   7 / 10
un buon film dove si vede finalmente la seconda guerra mondiale dal punto di vista giapponese. non dev'essere stata una scelta facile per un regista americano e neppure per la produzione (gli americani sono molto patriottici), ma Clint Eastwood ha rotto questo muro, e ha fatto un buon film. ovviamente è meno spettacolarizzato del film "Pearl Harbor", però mi è piaciuto anche questo, anche se non lo reputo un filmone.

pak7  @  06/06/2014 20:50:44
   7½ / 10
Come sostenuto da parecchi, è superiore al precedente Flags of our fathers: ha un passo in più, riesce ad essere meno convenzionale e costruito più col cuore che con la mente. Clint, quando vuole, quasi sempre, riesce a stregarmi.

Domius  @  28/03/2013 12:49:42
   2 / 10
Allora questo film è inutile, il protagonista sembra un ragazzino, è irritante i dialoghi in parte sono inutili, le scene NOIOSISSIME, davvero mi spiace che sia Clint il regista ma questo è uno dei film più brutti che io abbia visto

FurFante9  @  28/03/2013 10:38:30
   5½ / 10
cOME SOTTO:
"Stavolta il grande Clint non è riuscito ad appassionarmi.
Non voglio farmi condizionare dalla mia grande stima per il grande regista e quindi sarò inflessibile...insufficiente!"

5,5

momo  @  24/11/2012 17:50:04
   8 / 10
Ottimo film uno dei film di Estwood che preferisco. Non retorico e senza molte pretese.Penso che sia di fondamentale importanza che ci siano film che mostrino anche l'altro schieramento. Lo schieramento che è sempre stato il nemico senza voce nella maggior parte dei film precedenti.

drobny85  @  03/06/2012 21:12:48
   8 / 10
Ancora meglio di "Flags of our fathers" qui vengono ripresi molti argomenti del primo film, ovviamente visto dal lato giapponese, io personalmente mi sono quasi sentito uno di loro nelle difficoltà della battaglia.
Due grandissimi lavori firmati Eastwood

MaxN  @  30/04/2012 11:55:26
   7½ / 10
Sicuramente un buonissimo film... non ha deluso le attese...da segnalare la grande prova di Ken Watanabe... sicuramente dà un punto in più al film...

deadkennedys  @  18/03/2012 14:40:49
   9 / 10
poco da aggiungere rispetto ai commenti precedenti.
mi ha ricordato a tratti "La Croce di Ferro" del grande Sam Peckinpah.

Charlie Firpo  @  11/03/2012 17:16:59
   7½ / 10
Film tecnicamente ben costruito e che offre una visione con un' ottica rovescita "quella dei giapponesi" sulla guerra , Ken Watanabe sempre bravo nelle sue interpretazioni , scenografia curata e regia delicata di Eastwood però non bastano e in molti punti la pellicola diventa purtroppo leggermente soporifera , non accadono molte cose e i dialoghi si dilungano portando via con loro gran parte del film , le scene di combattimento sono troppo poche per una pellicola che dura 2 ore abbondanti e se ne risente la mancanza , a mio parere non è un' capolavoro , Clint ha fatto di molto meglio cito ad esempio Gran Torino e Million Dollar Baby entrambi nettamente superiori , in questo caso se togliamo il fascino esotico rappresentato dagli attori orientali e la curiosità di vederli recitare come tra l'altro anche l'osservare alcuni curiosi comportamenti e schemi di ragionamento del tutto giapponesi , non resta poi molto da ricordare ... film che si vede una volta sola perchè basta e avanza.

Senza infamia e senza lode

xymox  @  16/02/2012 18:17:44
   9 / 10
Un film da non perdere, nonostante la sua lunghezza non mi ha annoiato minimamente. Interessante "vedere" una volta tanto la guerra non dalla parte degli americani.

kako  @  06/01/2012 22:23:08
   7½ / 10
i film di guerra non sono sicuramente il mio genere preferito però questo film nonostante la durata e la pesantezza della battaglia raccontata mi è piaciuto. Mostra il dramma del conflitto, i sentimenti dei soldati e i lati positivi e negativi di ogni uomo e ogni schieramento, mostrando che tutti sono umani e nessuno completamente santo o completamente cattivo. La pesantezza di alcune parti e alleviata dalla stupenda fotografia e delle ottime ambientazioni della pellicola

Beefheart  @  05/01/2012 12:47:05
   8 / 10
L'originalità di questo film sta tutta nella visuale; una volta tanto infatti abbiamo un film dove la guerra viene mostrata dal punto di vista del nemico: un regista americano che fa un film (l'ennesimo) sulla guerra nel pacifico, tra le fila dei soldati giapponesi. Non che sia poco, tutt'altro, tant'è che la pellicola è di assoluta efficacia proprio grazie al funzionante veicolo sul quale viaggia un messaggio che di per se non è poi niente di nuovo. La bruttura della guerra e la democraticità della morte sono passate sui nostri schermi non so quante volte, questa non è che una in più, solo un attimo più sincera e convincente. Ottima regia, fotografia, effetti ed ambientazioni.

gemellino86  @  27/10/2011 10:41:14
   8½ / 10
Un grande film di guerra che colpisce profondamente lo spettatore. Duro, spietato, affascinante e bellissimo. Eastwood è una garanzia. Ottimo Watanabe che trasmette un forte impatto visivo.

Faco  @  02/10/2011 02:33:32
   10 / 10
Non amo confrontare un film con un altro e premetto che non ho visto l' altro film (flags of our fathers) , obbiettivamente questo è un film che merita la nomina di capolavoro , in ogni suo aspetto, dalla scenografia alla morale che il grande Clint riesce quasi sempre a trasmetterci.

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/10/2011 08.34.01
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giams  @  25/07/2011 11:11:06
   7 / 10
il solito grande clin eastwood...film molto buono sicuramente non il migliore considerando capolavori inarrivabili come "Gran Torino" e "Million Dollar Baby" ma comuque una pellicola valida

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  30/05/2011 12:21:46
   9 / 10
Straordinaria pellicola, dal grande valore artistico e militare, che rappresenta in modo completamente diverso ed inaspettato la battaglia di Iwo Jima, vedendola dalla parte dell'esercito giapponese. La sceneggiatura del film è ricca e brillante, piena di interessanti sequenze d'antologia; i personaggi sono unici, con una caratterizzazione fertile e dinamica (Watanabe è memorabile nelle vesti del Generale giapponese); il montaggio e la fotografia perfetti; le scenografie impeccabili; e le musiche di Kyle Eastwood epiche e toccanti.
Grandissimo Eastwood, che ci ha regalato una pellicola di guerra intensa come poche.

ValeGo  @  14/03/2011 15:21:37
   8 / 10
Clint Eastwood si conferma, a mio parere, un ottimo regista!

uito  @  15/02/2011 17:55:32
   10 / 10
Non ci sono commenti da fare...capolavoro e basta!!
così ormai ci ha abituati il grande Clint.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/06/2014 20.06.51
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Project Mayhem  @  01/02/2011 10:13:01
   9 / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  14/01/2011 21:03:23
   9 / 10
Un film che si pone anzitutto come omaggio a colui che è stato il nemico, e seppur firmato da uno per cui il concetto di patria ancora ha un valore, non disdegna autocritiche come quella in cui si vedono i soldati statunitensi assassinare i due giapponesi che si sono arresi.

Nel corso della prima parte del film (prima della battaglia), viene da chiedersi quanto possa essere antimilitarista un film, che ancora appare incentrato sulla figura del generale interpretato dal superbo Ken Watanabe, il quale non può contemplare l'ipotesi della resa - pur di fronte a una inevitabile sconfitta - che nella logica dell'umanesimo di cui pare pervaso salverebbe le vite di migliaia di ragazzi. Seppure la resa sarebbe impossibile, sia per l'etica nipponica, sia per mere ragioni di comando militare, incentrare un film su di una figura dai valori militari così "integerrimi" fa ancora dubitare del respiro antimilitarista del film.

Non che la seconda parte sia esplicitamente antimilitarista.
Ma che dipinga, in maniera altissima, l'immenso orrore e la devastante insensatezza della guerra, è fuor di dubbio.
Vengono incastonati alcuni flashback preziosissimi: su tutti, quelli della visita del generale nipponico in USA, prima della guerra.
I ralenti, la colonna sonora intimista (un delicatissimo sottofondo di piano dal sapore vagamente nipponico), il precipitare - potentemente espressivo - nelle tenebre delle gallerie (fotografia meravigliosa)... tutto concorre ad esaltare la potenza di un affresco complesso, magnifico, durissimo.
La scena finale della discoperta "archeologica" delle lettere, è dolorosa, emozionante, esprime con intensità il legame con il passato e la sua immanenza materiale, "archeologica" appunto. Che la poesia dell'arte, di questo film, fa rivivere.

Lo stile di Eastwood è asciutto quanto l'isola vulcanica di Iwo Jima è spoglia e nera; viene in mente la stessa relazione tra stile e ambiente che vive tra l'umanesimo di Malick e la natura lussureggiante dell'isola tropicale di Guadalcanal (in "La sottile linea rossa").

Aver estratto dal nero - il colore dominante del film - una scintilla di umanità non arresa all'orrore dell'uomo, è il pregio estetico più grande di questo film memorabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  12/01/2011 00:13:39
   8 / 10
E il nemico si fa uomo.
E come ogni uomo in guerra, ha paura, ha fame, puzza, vorrebbe fuggire ma gli tocca fare l'eroe, vorrebbe fare l'eroe ma non gli riesce, uccide, si uccide o muore ucciso.
E quando muore è sempre solo, seppur tra tantissimi.
Però gli può venir concesso di conoscere l'amicizia vera, anche se solo per un tempo infinitesimale.
Le lettere degli uomini in guerra consegnate alla storia; la storia ci consegna le vite degli uomini in guerra.

Elmatty  @  02/01/2011 13:28:54
   10 / 10
L'altra versione della battaglia di Iwo Jima vista dagli occhi dei giapponesi.
Girato con un budget molto più ridotto rispetto a Flags of our fathers, ne esce fuori un film più bello, un capolavoro del cinema bellico, come non se ne vedeva da anni.
Il buon Clint riesce ad addentrarsi nei pensieri dei soldati che sanno che incontreranno morte certa, a morire per l'ideale del Buschido portato all'esasperazione da comandi nipponici.
Il film risulta molto coinvolgente e grazie all'esperienza di Eastwood non scade mai nel ridicolo o nel scontato (facile quando si parla di sentimenti inseriti nel contesto della guerra, si rischia di diventare ripetitivi) anzi, ogni lettera che viene scritta ci fa addentrare sempre di più nella mente di quei poveri giovani.
Un film che non può mancare in una videoteca.

Hyspaniko9  @  16/12/2010 00:05:19
   9 / 10
Clint Eastwood è un grande sia come regista che come attore, è uno dei migliori sicuramente. Questo suo film mi è piaciuto davvero tanto, un film sulla guerra, precisamente sulla battaglia a Iwo Jima tra americani e giapponesi, fantastico, secondo me uno dei migliori film di guerra, non annoia, anzi emoziona in continuazione con scene stupende.

7219415  @  07/12/2010 15:04:49
   8 / 10
Gran bel film!!

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  21/11/2010 10:50:14
   9 / 10
Molto più bello di Flags of Our Fathers, lo si apprezza comunque di più guardandolo dopo l'altro (non per niente sono stati pensati così). Qui l'eroismo di quella manciata di giapponesi spacciati fin dal principio appare in tutta la sua disperazione. Grandissimi attori (e anche bella fotografia) che ne fanno uno dei migliori film contro la guerra mai girati.

_Hollow_  @  21/11/2010 03:38:01
   9 / 10
"Kashiwara è morto di un'onorevole diarrea."

La guerra, dipinta in tutte le sue facce. Brutta in ogni suo aspetto e mai desiderata da chi si dimostra più colto, amichevole e riguardoso nei confronti del nemico, magari amico fino al giorno prima. Soprattutto mai voluta da quei soldati che non fuggono pensando alla protezione delle loro famiglie, usati come pedoni degli scacchi da un governo che non pensa invece alla vita dei propri cittadini.

wallace'89  @  12/10/2010 13:36:44
   9 / 10
Bellissimo. Il cinema di Eastwood è come sempre una grande lezione di umanità, e un soggetto come questo non poteva che bearsi di uno sguardo lirico e immenso come quello del grande cineasta.
135 min di grande cinema che tiene con il fiato sospeso per l'ampiezza del respiro, il perfetto utilizzo dello spazio scenico, la statura di tutto un grande cast e una regia e fotografia da applausi che incatenano lo spettatore allo schermo. Ma a conquistare su tutto è sempre quella dolente e compassionevole umanità che il film emana che ci rende partecipi alla Storia e ci spinge a interrogarci anche senza trovare risposte, che ci addolora e insieme rinfresca lo spirito perché film come questi sono necessari, e hanno la forza di una preghiera collettiva e ci fanno sperare per il destino dell'umanità.

endriuu  @  30/08/2010 23:24:59
   9 / 10
C'è tutto Eastwood in questa pellicola.La guerra vista dai giapponesi,l'orrore filtrato da storie individuali,chi si arrende e chi si uccide per la patria..
Gli americani e i giapponesi sono per clint prima di tutto uomini, schiacciati da terribili contingenze piu grandi di loro,ecco perché la lettera della madre di un soldato americano è identica a quella di un giapponese.
Grandissima fotografia !

crimal9436  @  16/06/2010 18:39:01
   8 / 10
Incolla, una pagina di storia raccontata ed interpretata molto bene, con risvolti e tratteggi soggettivi illumina(n)ti

unpoeta67  @  27/05/2010 22:53:43
   8 / 10
la sensibilità del grande clint eastwood nel mettere insieme un'opera che rende giustizia alla guerra in generale , all'inutilità della stessa in particolare come se ci fosse bisogno di sottolinearlo .....eppure , eppure vi sono tante facce delal stessa guerra, ..tante facce ....il dolore, la paura , l'orgoglio, la furia , la pazzia ...la fame di vita ...che strano trovarla quando si parla di guerra....grande clint , grande , ...un altro centro...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  11/05/2010 12:34:23
   7½ / 10
Lo sguardo contrario ma uguale di Flags of our father da parte dell'infaticabile Eastwood.

La storia di base è la stessa,normale che sia così dato che era nelle intenzioni del regista rendere onore ai caduti in guerra di entrambi gli schieramenti (cosa che qualcuno come Spielberg non ha fatto,ma vabbè).
Ancora più difficile farlo con questo Lettere da Iwo Jima perché,se al punto di vista americano Eastwood è certamente più vicino, a quello giapponese non è di certo avvezzo.
Ma con grande sobrietà e meno politica di Flags dà vita ad un film superiore,non fosse per la sincerità e la critica antimilitarista (che accomuna le due opere uguali sotto questa prospettiva),certamente per le scene da ricordare,alcune bellissime e terribilmente crude (l'harakiri dei soldati e il cane della famiglia,le lettere nel finale).
Il punto di contatto c'è,in Flags vedevamo sparare gli americani in una feritoia ma il nemico per quanto vicino non aveva una faccia,adesso è giunto il momento di vedere chi sparava da quella feritoia e con quale stato d'animo.
La diversità dei soldati giapponesi da quelli americani in realtà non sarebbe così marcata non fosse per la mentalità che l'esercito tenta di inculcare a forza nei suoi giocattolini di guerra.
Se in Flags of our father era la propaganda bellica,le prospettiva di una gloria finta a far andare avanti gli americani,qui i giapponesi sono letteralmente costretti ad onorare la loro patria,ad essere patriottici anche cadendo nel ridicolo (la scena del cane e della bandiera). Per i generali fanatici il culto dell'onore è la cosa più importante,anche più della guerra stessa. Ma la cosa più disarmante è che è tutto vero.
Le lettere sono l'unica parvenza di debolezza (l'unica parvenza di umanità) che accompagnano i soldati nella loro guerra per la patria,una guerra inutile. Loro lo sanno,di essere carne da macello come gli americani di Flags sapevano di non essere degli eroi.
Alla fine,tra tutte quelle lettere sparse,c'è tutta un'umanità che accomuna i morti,uccisi dai deliri del potere.

Forse dura un pò troppo, è un tantino lento e scontato in più punti,ma alcune scene fanno dimenticare questo difetto. Altro difetto è il maledetto doppiaggio italiano,inutile. Vederlo in lingua con i sottotitoli rende (forse,io purtroppo non lo so) il film molto più realistico.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/05/2010 13.16.49
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tylerdurden80  @  04/05/2010 03:40:11
   8 / 10
il soldato americano punta a tornare a casa vivo,quello giapponese a morire x la patria.
2 punti di vista tanto diversi quanto accumunati dalla stessa base: la sciocchezza della guerra,è questo che il grande Clint ci vuole mostrare e ci riesce benissimo...

bellissima la fotografia con colori volutamente desaturati e ottima la colonna sonora.

un film di guerra incentrato più sulla psicologia dei personaggi (in questo capitolo quelli giapponesi) che sul risultato della guerra che risulta del tutto ininfluente...se la storia ricorda Iwo Jima come il successo americano, Clint ce la racconta come l'insuccesso umano

Drugo.91  @  07/04/2010 21:22:02
   8½ / 10
migliore di flags, con stessa storia, ma ruotata di 180 gradi e vista con gli occhi dei difensori di Iwo Jima
la musica del film è una delle piu belle che abbia mai sentito

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/04/2010 21.26.15
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  24/03/2010 12:54:36
   8 / 10
L'ho preferito di gran lunga a "Flags of our Fathers" che forse dovrei rivedere a questo punto. Film bellico che pone l' accento più sull' introspezione che sull' azione, come suggerisce in maniera funzionale la scelta di ambientare il film per lo più nel cuore di una montagna. Rispetto a tanti altri film di questo genere, emerge l' assurdità della guerra, migliaia di soldati pronti e mandati a morire per difendere una landa isolata; strategicamente, credo, una mossa del tutto irrilevante. Come sempre ad Eastwood interessa la dignità di ogni essere umano, con un afflato storico notevole nel ritrarre una cultura così diversa da quella occidentale. Tecnicamente ineccepibile.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  12/02/2010 03:14:23
   7½ / 10
"Dovrebbe pulire i fucili, non gli stivali".

Tutto d'un fiato Eastwood dirige un dittico su Iwo Jima, prima dal punto di vista degli americani poi dal punto di vista dei giapponesi; la cosa che si può notare è che, da entrambi gli schieramenti, i protagonisti sono sconfitti, ribadendo così il messaggio di una lunga tradizione di cinema (anti)bellico nel quale altro non si fa che rappresentare i forti danni che la guerra provoca nella società e nell'individuo.
Il film dipinge la retorica tipica di ogni forma di patriottismo, secondo la cui logica ogni uomo dev'essere pronto a morire per il proprio stato, per un disegno che gli è superiore e lo sovrasta, senza sapere il quando, il come, nè il preciso perchè; uno sciocco sentimento ingiustificato, verso un'entità invisibile quale è lo stato verso il singolo cittadino, che porta ad estremi atti di stupidità, come il suicidio di massa.
I soldati non sono professionisti del mestiere e, come tali, conservano i loro affetti, le loro debolezze e i loro sentimenti in campo di guerra, là dove non c'è spazio per le smancerie che infatti rimarranno scritte su fogli di carta dimenticati. Il generale è uno di loro, è anzi il primus inter pares, una figura scandagliata fin nel lato intimistico con controllati flashback mai invadenti come lo sono in Flags.
Sottile velo di retorica nella sceneggiatura, così come nella fotografia sporca che caratterizza anche l'altro della coppia, probabilmente l'unico modo per rendere l'inospitalità dell'isola. Un soggetto, in effetti, che ricalca molto La sottile linea rossa, anche se Malick è un maestro nel creare retorica mascherata da poesia.
Non aggiunge granchè al filone bellico e cmq è lontano dai bei capolavori di Clint.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2010 16.30.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  03/02/2010 23:02:16
   8½ / 10
Davvero imponente il lavoro fatto da Eastwood in questi anni...alla sua eta'!
La grande idea sta nel mostrare la stessa guerra da entrambi i fronti per dimostrare,se ce ne fosse ancora bisogno,che la guerra non ha "buoni" o "cattivi"!
Se in "flaugs of our fathers" troviamo il classico patriottismo Americano di chi torna a casa vincitore,in questo "lettere da Iwo Jima" siamo dalla parte degli sconfitti,ma a loro volta patriottici...è l'onore che spinge i Giapponesi a sacrificarsi fino all'ultimo uomo!
Un grande film bellico!

AMERICANFREE  @  23/01/2010 10:49:06
   9 / 10
ottimo film molto emozionante! forse la durata eccessiva un po' lo penalizza ma rimane comunque molto bello! grandissima recitazione e scenografia

cippilippo  @  21/01/2010 20:18:30
   5 / 10
Stavolta il grande Clint non è riuscito ad appassionarmi...
Il film è tecnicamente ottimo ma l'ho trovato lento e poco coinvolgente...
Ero già un pò perplesso perchè i film di guerra raramente mi piacciono, però spinto dai continui gioielli di Eastwood non ho potuto tirarmi indietro...
Non voglio farmi condizionare dalla mia grande stima per il grande regista e quindi sarò inflessibile...insufficiente!

kuiki7  @  03/11/2009 20:04:13
   8½ / 10
Film lento ma ben curato. Difficile descriverlo, bisogna vederlo con i propri occhi.

TheLegend  @  14/10/2009 18:23:22
   5 / 10
Non mi è proprio piaciuto;fotografia a parte tutto il resto mi ha fortemente deluso.
Dialoghi e alcune scene ridicole,noioso e poco coinvolgente per tutta la sua durata.
Anche la recitazione lascia a desiderare.
Mi aspettavo molto di più...

riobissolo  @  12/10/2009 10:33:23
   9 / 10
Uno dei più bei film che ho mai visto. Veramente un capolavoro, avevo gia visto Flag of our father, che non mi aveva entusiasmato, per cui non mi aspettavo un gran che, ma mi sono dovuto ricredere. E' uno di quei film che fanno onore a questa forma di arte . Resterà un capolavoro.

dima  @  02/10/2009 13:46:35
   5 / 10
sono un grande estimatore di clint in genere ma, proprio per questo, non posso nascondere che questo film mi ha un po' deluso per due aspetti.

il primo è che alcuni attori recitano davvero male come per esempio emerge con risatine forzate nello scambio di battute fra il generale e l'"affascinante" ammiraglio niji capione d'equitazione con la voce di george clooney.

il secondo è più importante. clint mi ha sempre affascinato per il fatto che è uno di quei sempre più rari uomini che nei suoi film pone grandi problemi, evidenzia contraddizioni e mette in luce suoi dilemmi personali senza pretendere per forza di dare ad essi una soluzione univoca. questa sua caratteristica emerge con chiarezza nel film million dollar baby. il rischio è però di elencare pianamente le incongruenze di una certa cultura, della guerra o della religione praticando di fronte a queste una sorta di Epoché scettica e quasi insapore senza che vi sia un personale coinvolgimento. è quello che succede in questo film. il contrasto fra la posizione degli estremisti giapponesi che si suicidano e quelli invece occidentali(zzati) che sembrano più ragionevoli insieme all'episodio dellla cattura del soldato americano dell'oklahoma che viene stranamente curato e alla lettura pubblica della lettera di suamadre sembra un inno alla cultura americana, se non che quando poi il poliziotto radiato va ad arrendersi viene gratuitamente ucciso assime al commilitone giapponese dagli stessi americani che semplicemente non avevano voglia di sorvagliarli. sembra che così clint dica solamente "bhe dipende: ci sono gli americani buoni e quelli cattivi, come ci son i giapponesi comprensivi e i fanatici" che mi sembra non solo banale come posizione ma anche priva di qualsiai coinvolgimento personale del regista che nelle altre opere rendeva più vivo tutto il film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  24/09/2009 21:37:44
   8½ / 10
cambiando il punto di vista, clint, migliora il prodotto e il messaggio allegato

Arnold  @  20/09/2009 00:57:56
   9½ / 10
Clint ancora una volta non delude le aspettative e ci presenta un film impressionante di una ormai rarissima potenza emotiva. Il palcoscenico è sempre la seconda guerra mondiale , quella lunga battaglia di iwo jima già raccontata in "Flags of our Fathers", qui viene riproposta con una chiave di lettura del tutto differente. Se in Foof Eastwood enfatizzava il meccanismo che trasforma un immagine e delle persone in veri e propri miti, qui si parte da una educata introspezione sulla cultura giapponese, all'epoca iper-nazionalista, attraverso la lettura di alcune delle lettere scritte da quelle migliaia di soldati mandati alla conquista del Pacifico per onorare la sacra patria del Giappone. Si potrebbe dire, la cronaca di una morte annunciata

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, con una lunga e penosa riflessione sulla inutilità della guerra

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. E tutto questo è narrato in maniera assolutamente emozionante, grazie anche alla scelta degli ottimi attori e delle loro interpretazioni (difficile non affezionarsi al generale Kuribayashi/Watanabe).
E allora tanto di cappello al signor Eastwood, capace di sfornare un capolavoro che ha poco da invidiare ad altri grandi film di guerra. Non metto 10, perchè a mio parere sul genere bellico "La sottile linea rossa" non ha eguali, però posso dire che "Lettere da iwo jima" è il miglior film che abbia visto degli ultimi 10 anni.

Inn10  @  23/08/2009 01:00:55
   8½ / 10
A mio avviso è il miglior film di Clint Eastwood.
Anche se non li ho visti tutti..

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/10/2009 13.48.24
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camifilm  @  15/08/2009 21:49:16
   8 / 10
Bella idea.
Girare 2 film sulla stessa storia (la trama sta scritta sopra),
ma dai 2 punti di vista, ovviamente diversi e soprattutto contrari.
Il primo film "FLAGS OF OUR FATHERS" dal punto di vista Americano.
Questo dal punto di vista Giapponese.
Forse, almeno a me, in questa pellicola ho trovato meglio caratterizzata la mentalità dei personaggi o forse l'ho trovata più avvincente e diversificata, rispetto all'altra pellicole che rimane nella racconto piuttosto ferma su meno tematiche se pur avvincenti e socialmente drammatiche.

i 2 film si possono vedere nella sequenza che capita

Consigliatissimo si 100%

Michael 85  @  15/08/2009 21:13:07
   9 / 10
Il vero capolavoro di Clint Eastwood.

DiReCtOr  @  15/07/2009 03:38:18
   6½ / 10
Molto bella la fotografia, emozionante ma a mio avviso completamente sbagliata la scelta dei doppiatori. Appena posso lo rivedrò in lingua originale per apprezzare appieno!
Comunque l'unica cosa che ha di originale questo film è quella di vedere la guerra dalla parte dei perdenti, evidenziando il loro modo di pensare e di essere completamente diverso da quello degli americani, puntando sul fatto che alla fine nella guerra tutti sono ugualmente nella mer.da.

topsecret  @  04/05/2009 17:06:00
   8½ / 10
Dopo l'ottimo FLAGS OF OUR FATHERS cosa era lecito aspettarsi da Clint Eastwood? Un altro grande film? Così è stato.
Il regista ci regala la stessa storia della precedente pellicola vissuta dal punto di vista della controparte nipponica. E il risultato è ancora più interessante del primo. Forse più crudo e pratico del precedente, anche qui sono presenti scene di ottimo impatto e ben realizzate, scontri, sangue, prigionia e suicidi onorevoli. Storie di guerra sapientemente raccontate da un grande regista (e attore) come Eastwood.

Tom24  @  03/05/2009 01:57:12
   8½ / 10
Dopo l'ottimo Flags of Our Fathers, Clint ci regala l'ennesimo capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  14/04/2009 15:53:19
   9½ / 10
Eccezionale, ancora meglio di "Flags". Grande Clint, grandi attori.

kastalya  @  31/03/2009 01:07:33
   10 / 10
Come tutti gli ultimi film di Clint Eastwood ti lascia dentro qualcosa che ti fa riflettere.
Da vedere non essendo il "solito" film di guerra, infatti non si basa sugli effetti speciali ma racconta la storia di poveri soldati che combattono nonostante tutto....

andrea_83  @  14/03/2009 01:15:18
   10 / 10
Poche pallottole e tanti pensieri meravigliosi , affetti che riemergono in situazioni disperate, crudeltà e orgoglio in simbiosi a dispetto di due fazioni differenti, una rappresentazione della guerra sublime!!
E' indubbiamente un capolavoro dall'inizio alla fine, lo descriverei con due aggettivi:
AFFASCINANTE E COINVOLGENTE!!

phemt  @  14/02/2009 10:56:37
   8 / 10
L’attacco a Iwo Jima visto dall’ottica dei giapponesi e attraverso l’occhio attento di Clint Eastwood a cui la vecchiaia sembra aver fatto molto bene…
Indubbiamente superiore a Flags of Your Father Letter from Iwo Jima non pecca né di retorica né di moralismi eccessivi né di sentimentalismi fuori luogo…
Eastwood è bravo quando si tratta di scendere in campo accanto ai soldati e ai colpi che fischiano ma lo è ancora di più quando si tratta di caratterizzare psicologicamente i vari personaggi con tanto di, piccola, analisi sulla cultura giapponese, sulla sconfitta e sulla natura umana…
Fotografia eccelsa, regia di gran livello, adeguato il cast!


Eratostene  @  16/01/2009 01:45:11
   8 / 10
grande film di Eastwood che ci fa capire che non solo i soldati americani ma anche i giapponesi erano uomini con le loro paure e con i loro affetti...nonostante ciò vengono anche risaltati comportamenti crudeli dell'esercito nipponico ai quali s'oppone la figura impersonata da Watanabe...

paride_86  @  09/01/2009 03:13:27
   9½ / 10
Al contrario di "Flags of our fathers", questo film è compatto e privo di quella retorica sentimentalista che Eastwood ha dimostrato di avere nei suoi ultimi film. "Lettere da Iwo Jima" racconta la guerra dalla parte dei giapponesi, concentrandosi sui loro valori e sulla loro mentalità. Il regista si propone di riflettere sull'universalità umana della guerra, sul comune dolore che prova la madre di un americano e quella di un giapponese, e ci riesce benissimo. Il film affronta svariati temi e li porta avanti con dignità, senza scadere nell'ipocrisia o nella retorica, ma procedendo, anzi, con "intimità" e "pudore" nell'animo del soldato, che qui viene rappresentato nella sua semplicità umana, spogliato da tutti gli stereotipi eroici, propagandistici e cinematografici che di solito gli vengono affibbiati.
Un film da vedere assolutamente.

NandoMericoni  @  24/12/2008 11:23:49
   9 / 10
un film veramente grandioso, il primo di un certo livello che fa vedere la guerra dalla parte del "nemico". Crudo, toccante ma da vedere assolutamente.
Prova magistrale di Clint Eastwood.

Parsifal  @  17/12/2008 21:46:27
   7½ / 10
Un bel sulla 2* Guerra raccontato dalla parte dello sconfitto che senza facili faziosita' spiega le motivazioni di un esercito sicuro di perdere la guerra ma mai l'onore.
Eastwood sempre attento a tenere alta l'attenzione trama interessante e' sicuramente un film unico, da vedere sicuramente.

Cardablasco  @  08/12/2008 11:51:14
   10 / 10
Film daapplausi,ottima la trama e la storia,fotografia da brividi,un film che mi ha preso sin da subito,fà paura solo pensae certe situazioni che capitano in guerra,pensando alla tua famiglia,bellissimo,finale emozionante

Invia una mail all'autore del commento Gentiluomo  @  22/11/2008 13:30:43
   7½ / 10
Complimenti soprattutto al Clint Eastwood regista...Il film è molto curato,sopratutto la fotografia che è ottima.Però non lo considerei uno dei migliori film di guerra,sicuramente è un ottimo film,ma per entrare in una top ten deve essere perfetto. Il film racconta anche le tante contraddizioni del Giappone,ma allo stesso tempo non rende la battaglia un film da "buoni contro cattivi",infatti evidenzia che in entrambi gli schieramenti ci sono coloro che sono crudeli e coloro che nonostante la guerra mantengono valori di umanità (vedi resa soldato giapponese e scena finale).Il fim mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato.

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Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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