lezioni di piano (1993)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Gran bel melodramma sentimentale di Jane Campion, il suo film più famoso che l'ha fatta spopolare nell'ambiente vincendo a Cannes e diversi oscar, ora senza entrare nel merito di quanto possano starci i premi, bisogna ammettere che "The Piano" è un'opera che soddisfa tantissimo, sia emotivamente, con la regista che riesce a dare una forte carica empatica, ma anche di pathos, sia a livello formale, con una tecnica straordinaria, sia registica, che prettamente fotografica e sonora, in cui il talento dell'autrice emerge prepotentemente e mette già in gioco le tematiche che la caratterizzeranno per il resto della carriera.

Qui parla di Ada, vedova che ha perso la voce e che giunge in Nuova Zelanda con la figlia e il suo amato pianoforte per sposare un ricco proprietario terriero che non aveva ancora conosciuto, la Campion fin sa subito crea questo contesto storico in cui la donna viene trattata più come merce di scambio che come essere consenziente, mettendo in evidenza anche la personalità disinteressata ma pedante del nuovo marito, interpretato da un viscido Sam Neill che regala una gran bella performance, che aveva come acquistato Ada e la figlia in questo matrimonio preconcordato, trascurando fin da subito le esigenze della donna, Ada non essendo più capace di parlare si esprime col linguaggio dei segni e solo la figlia riesce a comprenderla, allo stesso tempo il suo vero mezzo di espressione è l'arte musicale, col pianoforte sua immensa passione, che diventa importante come un membro della famiglia, fantastico fin dalla prima sequenza come la Campion sottolinea l'attaccamento di Ada, quando toglie un pezzo di legno e suona qualche nota, il problema è che è un oggetto ingombrante che il nuovo marito appena considera e decide di lasciarlo sulla spiaggia perché ritenuto non importante, prevaricando il volere della moglie, sarà poi George, uomo inglese che vive sull'isola, a comprare il pianoforte in cambio di diversi ettari di terreno, comprando anche delle lezioni di piano da parte di Ada, da cui era rimasto fin da subito affascinato. Da lì ci sarà un progressivo sviluppo del rapporto tra i due, in realtà anche abbastanza ambiguo, inizialmente Ada, non esattamente a suo agio nel contesto, è parecchio impaurita dalle richieste dell'uomo, tanto che George la convince vendendole i tasti del pianoforte per ogni visita, quello che inizialmente sembra una sorta di sacrificio per Ada, per riottenere il suo amato pianoforte, pian piano diventerà un piacere, una volta disinibita e isolata dal contesto retrogrado che vive in famiglia, ma nell'isola le voci girano.

La Campion descrive un personaggio femminile straordinario, considerata anche l'ambientazione ottocentesca, crea una donna che riesce ad uscire dal contesto oppressivo, a ribellarsi, a vivere l'amore che decide lei, una sorta di eroina, privata della sua voce a causa di un trauma pregresso, che vive esprimendosi con l'arte, alcuni passaggi sono straordinariamente poetici, e la colonna sonora di Nyman è un grosso valore aggiunto, commovente in certi punti per la bellezza formale che raggiunge, ma anche per i significati semantici che viene a prendere, la possibilità che da l'arte di esprimersi a pieno toccando corde nascoste dell'animo, e sottolineando ancor di più la rottura che si viene a creare tra un contesto grigio e apparentemente chiuso - a questo proposito la fotografia fa un gran lavoro col cielo neozelandese costantemente uggioso - e tutte le emozioni vivide suscitate dall'arte di Ada, che come appunto vediamo dalla narrazione, riescono a toccare anche un uomo che non comprende davvero il linguaggio musicale.

Registicamente di altissimo livello, regala scene d'altissima intensità emotiva, le inquadrature dall'alto del piano sulla spiaggia, restato lì da solo, o ancora i crescenti momenti d'intimità tra Ada e George, in cui gli attori sono abilissimi anche a giocare col linguaggio del corpo, le prime volte sono pure impacciati per l'imbarazzo che si viene a creare, poi progressivamente andranno ad abbattere le barriere emotive, o anche la sequenza del taglio del dito che è un piccolo picco brutale del film.

Opera di altissimo livello.

Buon film che mostra come l'amore non si possa comprare (o forse si). Girato ottimamente e altrettanto interpretato, una storia tra sentimento e musica. Non troppo il mio genere ma di indubbia qualità.

La musica come mezzo di espressione delle emozioni, mancante la parola. Come strumento di vita, del vivere le emozioni di un personaggio femminile dirompente, ribelle, che spacca e sfonda un universo maschilista retrogrado, violento, vendicativo. È lei che sceglie a chi dare il proprio cuore. Il tutto condito da un lirismo da film senza tempo, con una messa in scena perfetta, un gusto certosino per il dettaglio e una colonna sonora d'antologia. Cinema. Semplicemente cinema.

Si capisce che questo film e' stato scritto e diretto da una donna. E' uno di quei film che puo' creare tensione e insicurezza in un pubblico maschile. Anche se Ada dipende economicamente dal padre e poi dal marito, e' molto indipendente dalle sue controparti maschili, nonostante sia muta ha una vita interiore molto profonda che riesce ad esprimere attraverso la musica, oltre la figlia, il pianoforte e' l'unico modo che gli permette di esprimere il suo amore per la vita, per se stessa. Riesce sempre e comunque a ritagliarsi un mondo suo, uno spazio silenzioso e libero dal chiacchericcio e dal gretto materialismo dei maschi. Le figure maschili (marito e amante) sono affascinati e insicuri davanti a tanta indipendenza e forza di carattere della donna, ognuno a suo modo. La sessualita' che Ada esprime non e' (inizialmente) emozionale (come spesso rappresentata da una visione maschile), ma e' determinata a riprendersi cio' che le appartiene (pianoforte) e la esprime anche con semplice candore. Tanto da destabilizzare Baines, egli si rende conto che si sta instaurando un rapporto squallido. Gli uomini esprimono una sessualita' piu' vera, meno maschilista. Alla fine Ada rinuncera' al suo pianoforte, la nascita di un nuovo amore segna la morte del mondo silenzioso e lontano di Ada.

un bel film, non mi è dispiaciuto vederlo. La colonna sonora è indimenticabile

Fotografia patinata, costumi e ambientazioni curatissime e riuscite.
Alcune scene di forte impatto visivo, colonna sonora ben integrata nel film.
Notevoli anche le interpretazioni, tutto sommato non è da stroncare.
Quel che manca, secondo me, è tutto il resto.
Non mi ha trasmesso emozioni, la trama che già non è 'sto granché, è anche un po' inverosimile in alcuni passaggi (com'è stato notato prima di me).
E poi, francamente, negli anni '90 poteva ancora far scalpore (e per quel che ricordo colpì molto), ma alzi la mano chi si è scandalizzato di fronte al nudo di Harvey Keitel

devo dire che non mi ha preso più di tanto, riconosco però che si tratta di un film ben fatto e con ottimi interpreti.

Un film molto affascinante ,che ha la particolare caratteristica di avere un grande "animo",quasi fosse una persona.

La regia della Campion è formidabile nel riprendere l'incomunicabilità della protagonista,la sceneggiatura è piuttosto semplice,ma i caratteri dei personaggi convincono, e fa parte di una delle cose che l'ha fatto funzionare.
Il cast è ottimo,Holly Hunter e Harvey Keitel son molto espressivi anche senza bisogno di parlare,e Sam Neill svolge bene un ruolo piuttosto ingrato e scomodo.Brava pure la piccola Anna Paquin,mi chiedo però se fosse necessario l'Oscar,soprattutto così in giovane età,non mancavano le concorrenti di livello fra cui la sfortunata Winona Ryder.
La colonna sonora l'ho trovata passabile ma abbastanza dimenticabile.

"Lezioni di piano" è un film memorabile,di quelli che rimangono dopo la visione,e penso si ritaglierà un piccolo posto nella storia del cinema.
Non arrivo a mettergli un voto più alto perché non mi ha emozionato tanto,la storia non mi ha preso del tutto,ma per chi riesce a farsi coinvolgere davvero diventa molto appassionante.

Comunque,molto bello..

Se l'avessi visto e commentato immediatamente dopo, il voto numerico sarebbe stato di due punti più basso.
Invece: la "trama", di per sé quasi inesistente, resta dentro a distanza di tempo come potrebbe fare solo un ottimo Kar-wai; delle musiche poi non parliamone ... Nyman è un fottutissimo genio come solo Philip Glass tra i viventi ...
Fondamentale, soprattutto nel suo genere ...

Di questo film se ne sente tanto parlare bene e allora l'ho visto nonostante, visto il genere, le probabilità che non mi fosse piaciuto fossero molte!
Niente da dire perché è un buon storico-drammatico con Jane Campion alla regia che se la cava benissimo...quello che colpisce è la prova degli attori che trasmettono molta emozione, ovviamente su tutti
Belle le location di una Nuova Zelanda ancora selvaggia e accentuate da una fotografia ombrosa...
Film che spesso si fa forte a livello di contenuti con nudità ed erotismo ostentati più volte...quello che mi ha colpito è il finale che davvero è pura poesia e rimane impresso nella mente!
Comunque globalmente non mi ha fatto impazzire, lo reputo un ottimo film per chi lo sa apprezzare meglio di me, per quel che mi riguarda è semplicemente un buon film drammatico da vedere almeno una volta.

Uno dei miei film preferiti. La storia d'Amore per eccellenza. Potrebbe essere una poesia, questo film. Non ci sono, per ovvi motivi, molti dialoghi ma non servono. Incredibile l'interpretazione di Holly Hunter che è talmente brava in questo ruolo da stentare a riconoscerla. Belle le musiche unite agli scenari marini della Nuova Zelanda, che commuovono. Storia ben raccontata. Film molto femminile. Da vedere e rivedere.

Una storia d'amore potente. Questo film è il racconto di un'incomunicabilità, linguistica ed affettiva, che la protagonista (una perfetta Holly Hunter, tralaltro premiata per questa sua prova) riesce a superare, trovando nella musica, e, successivamente, nel linguaggio ineffabile del corpo e dell'amore, una sua propria dimensione comunicativa. L'epilogo, sofferto e sofferente, non può che giungere dopo un travagliato e doloroso incedere degli eventi. Le musiche sono potenti ed evocative così come i paesaggi che, in accordo con la matrice fortemente Romantica della storia, divengono lo "specchio" dei turbamenti emotivi più intimi e profondi.
La prova di Keitel non è da sottostimare, capace, come solo lui può fare, di occupare e dar senso ad una scena con la sola, e ruvida, fisicità; un pò meno convincente la presenza di Sam Neil . Palma d'oro del 1993, questo film di Jane Campion vale la pena d'esser visto.

a me dispiace andare controcorrente, ma questo film non mi ha preso!!!
la colonna sonora niente di così trascendentale....la trama tanto meno...
è vero, si parla di un dramma, di un film che comunque ha un anima (se così si può dire...) e questo è da apprezzare come la buona prova dei protagonisti, ma come già detto...non mi ha preso per niente!!! per non parlare di alcune scene e decisioni che hanno dell'assurdo!!!!
forse vederlo con 20 anni di ritardo non ha aiutato...ma non posso non stroncarlo!

L'estetica alla ricerca continua di una perfezione/sensibilità del tutto femminile non sarebbe di certo bastata a rendere questo film il migliore della Champion, regista che non si è ripetuta mai più a questi livelli d'eccellenza. Certo, la trama c'è anche se presa a sé non sorprende più di tanto. Il romanticismo, non manca neanche quello ma il rischio di apparire sdolcinati o ridondanti è dietro l'angolo.
A mio parere e ne sono fortemente convinto, a salvare del tutto The Piano interviene la colonna sonora avvolgente di Michael Nyman, una delle più belle di sempre. Cattura da subito, è (ab)usata con insistenza ma senza mai disturbare anzi donando ad alcune sequenze di raccordo, che altrimenti sarebbero passate in maniera superficiale, una profondità emozionale non sempre presente al cinema con tanta forza.
Come con Mission di Joffe, un altro regista non eccelso che però ebbe l'occasione di fare il film della sua vita (e della sua carriera), Morricone in quel caso e Nyman in questo danno quella marcia in più per cui tutto assume un significato più toccante, sensibile, unico.
Keitel e Hunter, fragile animalesco lui e rigida passionale lei, si districano in un oceano di sentimenti e costrizioni rappresentati dai costumi assurdi dell'epoca femminili, in un film che è esplicitamente femminista.
Si rischia poi nel finale di cadere nella forzatura perché ciò che accade ne ha la forma; ma anche in questo caso, si lascia scorrere tutto.
E gli occhi (e le orecchie) restano grati per sempre della visione e dell'ascolto.

Poi, meraviglia del cinema, la voce fuori campo è rischiosissima: come quella di Sunny nel Mistero Von Bulow (personaggio che parla dal coma), qui si rompe la barriera della realtà da subito, la protagonista afferma placidamente di essere muta e che quella è la voce nella sua testa e dei suoi sentimenti.
Ciò che la Champion per fortuna fa poi è far rientrare la voce di una donna che sappiamo da subito sensibile, lasciando tutto sulle spalle di Holly Hunter che nel suo mutismo ostentato, frustrante porta avanti tutto con gesti bruschi e occhiate che riflettono mille emozioni. E poi la voce fuori campo ritorna, nel finale, seppellita (seppellendo tutti i suoni, seppellendo l'immagine, seppellendo il cinema stesso) nell'oceano.
Peccato, sui titoli di coda avrei fatto sfumare il rumore dell'acqua in un vuoto sonoro... invece risuonano le (celestiali) musiche di Michael Nyman e forse è giusto cosi.

Che bello vedere Anna Paquin così piccola e già molto brava.
Un buon film dal racconto drammatico, non banale.
Bene la regia della Campion e il cast (Holly Hunter poi... ^^).

Non è proprio il mio genere preferito, ma riconosco che è un bel film.
Davvero ottima interpretazione della protagonista (oscar meritato), Harvey Keitel e Sam Neill non sono riuscito ad inquadrarli perché mi venivan sempre in mente Pulp Fiction e Jurassic Park!
Personalmente avrei invertito i ruoli dei due attori.

COMMENTO DELLA MIA RAGAZZA:
Una storia dal tono triste, che si riflette sia nell'ambientazione che nei colori del film; una colonna sonora che racconta in modo perfetto gli stati d'animo della protagonista e le da voce. In molti momenti del film alcune immagini si soffermano come fossero dei dipinti o delle fotografie. E' sicuramente un film da vedere non solo per la storia (che secondo me è comunque molto bella e particolare) ma soprattutto per l'accoppiamento eccellente di immagini e musica.
Perfetta interpretazione di Holly Hunter.


VEDI SPOILER !

SPOILER

Ho seriamente rischiato di addormentarmi.
Film insipido e sopravvalutato.

"Lezioni di piano" è uno di quei film che ha davvero, dentro di se, un "animo", una voce e una compattezza che riesce celermente a trasportare nell'emozione, o perlomeno nell'intrattenimento lo spettatore.
La regia di Jane Campion ovviamente all'altezza della situazione presenta una pellicola di grande fattura, i primissimi pregi si registrano sul lato tecnico, da annoverare fra le note positive il lavoro della fotografia che avvolge e per l'appunto fotografa in modo splendido le varie e formidabili ambientazioni, segue un grande cast, da segnalare la bella prova del "duro" Harvey Keitel in "Lezioni di piano" l'attore davvero in una parte perfetta, "ideale" sempre all'altezza, sempre opportuno, prova addensata, di spessore.

"Lezioni di piano" vive in una storia prevalentemente sentimentale che comunque cade spesso in tunnel di drammaticità ove alberga una violenza materiale e una grande desolazione, si toccano argomenti pesanti, si fa pressione e luce sul senso della vita, della rinascita dell'individuo…
La donna muta, perno del disegno della regia, è una figura architettata in modo sublime, senza parlare detta i tempi dell'azione e del sentimento, in questo film prevalgono i gesti, le movenze, l'espressione dell'animo, dell'umore e non le inutili parole.
Effettivamente "Lezioni di piano" merita, nel finale poi riesce ulteriormente a colpire, bello visivamente e allo stesso tempo persino concettuale.

La perfezione visiva o presunta tale non l'ho mai ritenuta fautrice di freddezza. Anche se non sei un esperto, e io ovviamente non lo sono, l'eleganza delle immagini si percepisce. Certo poi è l'insieme che conta, ma il dettaglio contribuisce. Lezioni di piano lo vidi un paio d'anni fa, può darsi che ne abbia un ricordo "romanzato", ma sicuramente è una pellicola nelle mie corde.

Sicuramente "Lezioni di Piano" è un buon film, ma non sono convinto che sia così eccezionale come venne dipinto all'epoca della Palma D'Oro. L'ho trovato un po' troppo retorico e poco coinvolgente soprattutto all'inizio, mentre la seconda parte lo riscatta parzialmente.

SPOILER
Non mancano passaggi intensi e significativi:

SPOILER
Trovo, in definitiva, che i meriti maggiori di questo film siano gli attori - Holly Hunter su tutti -, la fotografia, e soprattutto le splendide musiche di Michael Nyman.

Un film sincero e toccante che non si abbandona mai ad un sentimentalismo finto e ipocrita per far colpo sul pubblico. Davvero magnifico e bravissimo tutto il cast

SPOILER

Premesso che tutti hanno odiato la Paquin (al punto da darle un Oscar), sicuramente la Campion ha sfornato un bel film da vedere e sentire. La storia d'amore però non mi ha coinvolto per niente (a differenza di Bright Star che a me è sembrato molto più riuscito). Non saprei dire dove stia l'errore: forse è la distanza che resta tra me spettatore e i protagonisti del film. Non riesco proprio a farmi coinvolgere da questa storia.

Visto anni addietro.
Che dire, un film che ha dalla sua solamente meriti formali.
Vi è un astuzia ragionata nel proporre del romanticismo ottocentesco femmineo fondamentalmente vuoto.
Cerca di esser metafisico, silente e piovoso ma toppa clamorosamente.
Prova nel finale ad esser delicato e commuovere ma fa solamente sorridere.

Atmosfere sognanti per signorine, ottimo come input per una dolce dormita.

Keitel sprecato.

Delicato e sublime come la musica che lo accompagna per tutta la durata. Una bellissima storia di amore, di una sensibilità unica.
La bambina tuttavia è capace di irritare come poche altre creature esistenti.

Vedi recensione

Esteticamente (scenografia, costumi) è un buon film ma non mi ha coinvolto più di tanto, per questo non vado oltre il 6,5.

I film in calzamaglia non sono proprio il mio genere ma indubbiamente questo non si può criticare. Grande cast, soprattutto Sookie.

Molto bello, nelle immagini e nei suoni. Ci sono scene davvero suggestive.

un capolavoro di poesia e romanticismodiretto in maniera magistrale da jane campion. holly hunter eccezionale. da vedere e rivedere

Un capolavoro di poesia e di romanticismo. Mai sdolcinato, mai idealizzato, né tantomeno volgarizzato: la passione amorosa è poetica ed al tempo stesso l'erotismo è enfatizzato senza mai eccedere. Bellissima l'intepretazione della Hunter(brava anche la piccola Paquin), incredibile la colonna sonora di Nyman, bellissime le scenografie: a volte sembra di assistere ad un film di Herzog - uno di quelli in cui i paesaggi sono mostrati in tutta la loro bellezza - o alla visione di quadri romantici.
Una delle scene - non voglio spoilerare - mi ha impressionato molto, ed è senz'altro una delle scene più drammatiche - ed al tempo stesso poetiche - del film. Molto significativo anche il finale.

Un film bello, molto bello … forse troppo! Nel senso che ha tutti gli ingredienti per piacere e ammaliare: paesaggi strepitosi, inquadrature di una bellezza mozzafiato, fantasia e varietà nella tecniche di ripresa, personaggi fuori del comune, una storia passionale; eppure sorge il sospetto che il fine principale del film sia proprio questo, cioè piacere e basta. Il sentimento finale di preminenza e vittoria dell'amore serve più che altro a nobilitare la storia e i personaggi, più che a lasciare una traccia pratica o un messaggio universale.
Questa impressione l'ho avuta molto forte soprattutto nella prima parte del film. E' la parte che più indugia nell'estetismo dell'immagine. Certamente non c'è da sputarci sopra, anzi tanto di cappello alla bravura della Campion! Però una maggiore introspezione nei personaggi non avrebbe guastato. Ce li troviamo davanti, già pronti "per l'uso".
Il carattere di Ada, ad esempio, direi che è inspiegato (non sappiamo nulla - volutamente - del suo passato), piuttosto impenetrabile e tutto sommato imprevedibile. Secondo me non è "espresso" molto bene, del resto è un personaggio molto difficile. La colpa non è dell'attrice (molto brava) ma della regista, troppo presa dall'estetica dell'immagine per pensare ad approfondire l'interiorità del personaggio. L'handicap di Ada, più che essere una condanna di vita, assume quasi la funzione di rendere il personaggio ancora più caratteristico e affascinante per lo spettatore
Molto strano e inspiegabile anche il personaggio del marito, il quale all'inizio viene lasciato colpevolmente in ombra. Pochi accenni lo dipingono come una persona scialba, un mediocre, un materialista, un carattere debole e morboso (è sicuramente voyeur). Sembra buono, paziente, comprensivo, eppure scoppia in un'ira estrema (veramente strana) proprio nella scena clou del film.
Anche l'amante di Ada è un carattere già pronto all'uso. Sembra fatto apposta per incastrare nella storia. Sfuggono soprattutto i meccanismi interiori da cui nasce la sua passione per Ada (amore per l'arte? voglia di sesso? solitudine?). Certo, lui è meno materialista ma non è certo meno morboso del marito (è feticista). Questo puntare sulle morbosità rende i personaggi e la storia più intriganti ma non è certo utile se ci si vuole ricavare qualcosa.
Il resto del mondo quasi non esiste o fa da semplice coro alla vicenda. Di straforo vediamo la distruzione della natura della Nuova Zelanda e l'espropriazione degli indigeni. Si tratta comunque di un semplice contorno. La storia poi procede abbastanza lentamente con salti su scene concentrate solo ed esclusivamente sulla storia sentimentale della protagonista. Non la vediamo quasi mai mangiare, sporcarsi, fare altra attività che non sia attinente all'oggetto del film. La quotidianità e la realtà sembrano proprio un accessorio.
In sé e per sé tutto questo non è negativo e capisco che qualcuno possa considerare questo film un capolavoro (ha vinto anche l'oscar). Personalmente preferisco film più complessi, meno sbilanciati sulla celebrazione, più freddi e oggettivi, meno portati a "piacere" e più a "capire". Comunque un bel film, molto raffinato, non c'è dubbio.

bel filmone drammatico, sentimentale.

Bello, ma eccessivamente forzato. La Campion sa fare cinema e lo si nota dall'ottima sceneggiatura e della maestria dietro la macchina da presa. Muta, ma strepitosa la Hunter, ottimi anche Keitel e Neill. Colonna sonora eccezionale. Mi aspettavo di più, per me non è un capolavoro.

Ricordo che lo vidi, lo registrai e lo vedevo e rivedevo nel lontano 1995 e, ad ogni visione, non riuscivo a fare a meno di piangere e piangere.
Una delle più belle pellicole viste!

Bel film per l'ambientazione la musica e la recitazione di tutti i protagonisti ma non lo considero un capolavoro.

Bel film,una storia d'amore intensa ben raccontata e interpretata da attori bravissimi(Keitel in particolare).Ottimi anche i costumi e le suggestive scenografie

Un film di una sensibilità sconcertante, sarà per questo che non sono riuscito ad apprezzarlo fino in fondo. Non ha particolari difetti che mi han fatto storcere il naso, eppure non riesco a comprenderlo completamente. Sarà al 99,9% un mio limite, ma dopo due visioni non riesco a valutarlo di più. In ogni caso le grandi interpretazioni(soprattutto H.Keitel e H.Hunter), le splendide musiche e la bellissima fotografia rendono la visione di questo film obbligatoria per qualsiasi spettatore.

SPOILER

La bambina è odiosa!

Ineccepibile capolavoro moderno, dove tutto è posto in maniera perfetta; dalle stupende recitazioni alla divina fotografia, passando per una perizia registica senza pari (riscontrabile già dai primissimi minuti di visione) ed ottime ambientazioni.

Il migliore tra tanti ottimi film della Campion.

Pioggia di premi ipermeritati.

Ultimo film ad essere visto da Kurt Cobain prima di morire.

Entra nella nicchia dei film più belli di sempre..gran bella storia d'amore!

Grande parte di Holly Hunter e bellissime l'ambientazione delle scene!

DA RIVEDERE

una delle più belle storie d'amore mai raccontate sullo schermo, uno di quei rarissimi film che sanno raccontare il sentimento senza neanche la minima banalità o retorica. Grande cinema, racchiuso in una colonna sonora spettacolare che è anche l'anima stessa del film (impossibile immaginarlo senza) e da interpretazioni magistrali

Nessun film racchiude in sè in maniera così ineffabile poesia e animalità, passione e sublimità, racchiusi da una colonna sonora memorabile. Imperdibile.

non mi ha suscitato grandi emozioni ma comunque è da notare la scenografia, i costumi e la storia non scontata. Gli attori interpretano bene la loro parte... Però a mio parere una storia d'amore con nulla di speciale

SPOILER

buon film dalla media mi aspettavo di piu' cmq nel complesso si salva! ho trovato la prima parte troppo lenta e ripetitiva in alcune parti e con un pizzico di morbosita', si riprende nella seconda parte senza dubbio piu' piacevole e scorrevole! rimane un film particolare bella la scenografia!

Una storia d'amore e tragedia immersa nella natura selvaggia. Ottime inerpretazioni e bellissima colonna sonora. Poetico ed emozionante.

Uno dei migliori che abbia mai visto. La scena della mutilazione accompagnata con le frentiche e malinconiche note di Michael Nyman rappresentano una delle scene più tristi della storia del cinema, ti assale il cuore con un brivido.

un fran bel film con attori superlativi...da non perdere.

qui l'amore nasce con l'attrazione fisica, un'attrazione animalesca che mette i due protagonisti alla stregua di una putt.ana e un poco di buono, così come dice keitell durante l'ultima lezione impartitagli dalla bravissima hunter! è proprio quest'amore che nasce in modo diverso, espresso in questo film come in nessun altro, ad avermi fatto apprezzare la pellicola così tanto! le interpretazioni sono a dir poco perfette, ma quello che più mi ha convinto è l'alchimia che i due protagonisti riescono ad infondere anche nelle scene di sesso più spinte! siamo di fronte ad un vero film d'amore quindi, mille volte superiore a tutte quelle commediucciole alla ghost che giocano sull'ingenuità dello spettatore!
bella l'ambientazione in nuova zelanda, un perfetto sfondo per quest'attrazione fatale!

Bellissimo,uno dei miei film preferiti.
L'interpretazione di Holly Hunter,oscar come miglior attrice protagonista,è sublime.
Ogni scena ha qualcosa di poetico,magico,delicato,romantico,pieno di significati.
Imperdibile.

Se non fosse che ho dei problemi a dare 10 nella valutazione di un film, perchè temo che la "perfezione" sia impossibile da raggiungere, lo avrei fatto di certo.
Uno dei film chiave degli anni 90.... una delle colonne sonore più belle e romantiche di Nyman... ancora oggi, uno dei miei film preferiti in assoluto.

l'animale si differenzia dall'uomo perchè non ha coscienza...
Holly Hunter non mi ha convinto subito,ma poi la sua interpretazione è andata crescendo,superbo anche Harvey Keitel!
Mi avevano detto che questo era un bel film....non pensavo mi prendesse cos' tanto!

è un bel film... ma non mi ha coinvolto più di tanto......

Uno tra i più bei film mai visti, concordo con tutto quello detto di positivo su questo film.
Personalmente mi ha sorpreso e ho apprezzato anche una certa finezza e classe nonostante la situazine, nell'iterpretazione dei due personaggi maschili vuoi forse per le tradizioni dell'epoca, mai volgari per certi versi cortesi e in fondo in fondo anche ragionevoli, questo in generale escludendo pochi attimi di sbandamento...

Che poesia questo film, che opera d'arte, è tutto così naturale, diventa naturale il modo di esprimersi della protagonista, una Holly Hunter credo alla sua migliore interpretazione, che trova nel piano la sua voce.
Diventa naturale una melodia composta da una pioggia battente attraverso le feritoie del legno su un piano in riva al mare, gli occhi di Holly Hunter dicono tutto, esprimono tutte le emozioni possibili anche con uno solo sguardo, e il suo modo di muoversi diventa vera coreografia.
L'uomo viene rappresentato quì come un animale quando il suo pensiero è caratteristico dello stato più brado, la regista ce lo mostra ironicamente con il modo in cui una donna cerca di coprire, spazzando via con un piede, una sosta di bisogni personali, e in modo più drammatico quando un'omo invece si vede ferito nel proprio orgoglio.
Le interpretazioni sono tutte buone ma passano in secondo piano in confronto a quella della Hunter.
Inquadrature, carrellate, movimenti di macchina incredibili per essere pensate da una donna. Nessuna misoginia in particolare da parte mia, è che si tratta della prima pellicola diretta da una donna che vedo. La fotografia è splendida, una delle più belle in assoluto che abbia mai visto, una colonna sonora stupenda, struggente, emozionante, uno dei capolavori degli anni 90 e uno dei pochi capolavori degli ultimi 15 anni.

Ho visto qualche (seppur per fortuna sporadico) commento che tacciava questo film di essere noioso e soporifero...ASSOLUTAMENTE FALSO!! Un film che non stanca mai e che è praticamente perfetto in ogni suo aspetto, regia, inquadrature, trama e soprattutto l'immortale colonna sonora di Nyman, a mio avviso una delle più belle di tutti i tempi..

appena finito di vederlo...un film in cui tutto è esteticamente perfetto: la fotografia, le inquadrature, la colonna sonora, le espressioni degli attori, i costumi...ma nonostante ciò è un film soporifero, privo di mordente e di un presuntuoso lirismo tipico degli altri film ancora più pallosi di Jane Campion.

Straordinario e praticamente perfetto nell'impianto narrativo ed estetico. La storia unisce ad una forte sensualità, un richiamo a quell'estremismo sentimentale tipico della letteratura romantica. La Campion, dopo il suo precedente "Ritratto di signora", racconta un'altra storia, che ha come protagonista un'altra delle sue tipiche figure femminili, vittime delle convenzioni sociali, dal carattere ribelle e anticonformista, legate ad una passione autodistruttiva. Una bellissima storia che si dispiega nell'affascinante quanto selvaggio paesaggio neozelandese ed ha come protagonista una donna muta di nome Ada. Non sappiamo le ragioni del suo mutismo, ma per certo il pianoforte diviene il suo mezzo di comunicazione ed espressione. Dall'incomprensione del marito per la sua passione, alla morbosa relazione adulterina con l'uomo che si fa dare lezioni da lei, fino alla cieca gelosia del marito, che arriva persino a danneggiarla fisicamente, la storia si evolve in un crescendo tragico, fino a sfociare inaspettatamente in un lieto fine , caratterizzata dalla serena ricomposizione di un ideale nucleo familiare. Bellissime le musiche di Nyman, che fanno tutt'uno con le straordinarie visioni paesaggistiche, dalle tinte simili al paesaggio olandese seicentesco di Ruysdael, intriso di accenti preromantici, o alle idilliche atmosfere di Lorrain.
La bellissima scena del pianoforte legato a lei nel profondo degli abissi evidenzia il forte legame tra eros-thanatos, l'amore e la morte come due pulsioni vive e presenti in Ada, legate alla sua grande passione per il piano, che si snodano nella vicenda, con infine la prevalenza dell'una (amore) sull'altra (morte).
Straordinari gli interpreti, capeggiati da una grandiosa Holly Hunter, affiancata da un bravissimo Keitel e da un ottimo Neil.

« C'è un grande silenzio dove non c'è mai stato suono, c'è un grande silenzio dove suono non può esserci nella fredda tomba del profondo mare »

Un capolavoro!

In lezioni di piano la storia ed i personaggi sono circondati da un paesaggio affascinante e selvaggio, un’isola dove tutto può succedere.
Ada ha un animo tormentato ed angosciato, tenta di sopravvivere e di lottare contro una comunità puritana e bacchettona e stringe un patto con Baines, un uomo solitario e passionale che scopre in Ada la sua ragion d'essere.
Il piano come unico mezzo di comunicazione ed espressione di Ada, per manifestare la passione che porta dentro di sé, viscerale e delicata al tempo stesso.
Forse è il capolavoro della Campion, esaltato anche dalla perfetta e magnifica colonna sonora di M. Nymann, già noto per le eccellenti musiche dei film di Peter Greenaway.

L'estetizzazione del cinema della Campion ha raggiunto qui i massimi livelli, e il film è un vero e proprio incantesimo che si snoda attraverso il rapporto tra eros, thanatos e l'arte della musica.
La fantastica Holly Hunter anima questo personaggio subentrando all'omissione dovuta delle parole la gestualità di riti, la magnifica e audace resa di un corpo che reclama di dare e ricevere piacere.
In questo senso i diversi mondi maschili di Keytel e Sam Neill, entrambi strepitosi (sembrano personaggi usciti da un film di Werner Herzog) collimano in una dimensione in cui il suono del pianoforte rende tragicamente intonate e omogenee queste due realtà contrapposte.
Il film, animato da una squisita sensibilità femminile, ha fatto sognare tanti spettatori e (soprattutto) spettatrici, ma non mi ha mai convinto fino in fondo.
Ne apprezzo la sua profondità, ma devo dire che i suoi notevoli pregi formali sono anche un limite.
E' talmente impeccabile e raffinato, talmente delicato e commosso, da indulgere chi lo vede a lavarsi le mani o entrare in una dimensione quasi elegiaca di perfezione confezionata per diventare, come del resto è stato, un'opera d'arte davvero unica nel suo genere.
Ottima cmq. e per una volta non gratuita la citazione dell'"Atalante" di Vigo verso il finale.
La bambina, francamente insopportabile, è stata premiata con l'oscar (!?)

Film dall'atmosfera molto strana che personalmente mi ha ha trasmesso inquietudine.
Ci sono delle scene forti, che ti spiazzano... E che non ti aspetti.
La trama scorre piuttosto lentamente e credo che non sia un film per tutti: questi generi o si amano, o si odiano.

Gli attori che interpretano i personaggi sono ben scelti: non mi è dispiaciuto nessuno!

un film che non mi ha mai conivolto e mi ha sempre trsmesso sciattezza.
cast insopportabile

Bravissime le attrici.

Gran film....

Commedia davvero emozionante. E' stato uno dei pochi film che ho visto senza sapere assolutamente di cosa parlasse, poi ne sono rimasta profondamente colpita. Anche io ribadisco l'assoluta bravura degli attori, soprattutto Holly Hunter, che ha dato vita a una donna dalla personalità così introversa e malinconica.
Le musiche di Neaman come commentarle... chi non le conosce, bellissime, come le scene che accompagnano.

film raffinato, elegante, sensibile.
ottima prova degli attori (anche se Sam Neill a mio avviso al di sotto degli altri)

un film magico che riesce a coinvolgerti anche grazie alla bravura degli attori!
la musica fa da contorno ad 'una storia triste ma che da una speranza nel finale...
la scena nella barca(e sotto) è molto bella!
da vedere

Pellicola ricca di emozioni diretta da Jane Campion.
Racconto intenso, a tratti struggente, che combina con forti accenti il dramma ed il romanticismo, ma anche la sensualità con uno stile inappuntabile ..il mutismo della protagonista che trova nel suo pianoforte il vero mezzo di comunicazione con il mondo, che riflette il proprio stato d’animo, facendo scorrere veloci le più pure ed umane emozioni ..ben tratteggiati i personaggi, buoni i costumi e le ambientazioni (l’impervia foresta della Nuova Zelanda).
Il film è caratterizzato da un ritmo volutamente lento, fatto di tanti silenzi, una pregevole fotografia ed una sofisticata colonna sonora ..l’unico appunto può essere mosso all’eccesso di melodrammaticità che in alcuni punti la narrazione tende a toccare, pur se gestiti con sapiente mano dalla regista americana, così come il finale, largamente atteso, che però si eleva con le poetiche frasi di chiusura (“C'e' un grande silenzio dove non c'e' mai stato suono. C'e' un grande silenzio dove suono non può esserci, nella fredda tomba del profondo mare”).
Ottima la prova di tutto il cast, con una menzione particolare per la bellissima protagonista Holly Hunter, capace di trasmette emozioni con la sola intensità di uno sguardo, ma da ricordare anche le interpretazioni di Harvey Kaitel e Sam Neil ..direzione magistrale della brava regista americana Jane Campion, sicuramente nel suo film più riuscito ed apprezzato.
Pur non essendo un amante del genere romantico-sentimentale, non posso che consigliarne la visione..

un film delicato e sublime, tutt'uno con la sua struggente e immaginifica colonna sonora.
una donna che malgrado il mutismo non è mai stata una creatura silenziosa raccontata in una carezza.

Un film pieno di sntimenti che ti rimane nel cuore, grazie soprattutto alla colonna sonora da pelle d'oca....

C'e' un grande silenzio dove non c'e' mai stato suono, c'e' un grande silenzio dove suono non puo' esserci, nella fredda tomba del profondo mare.

L'immagine di quel piano, a un passo dallo sconfinato oceano, è la solitudine di noi tutti quando ci sentiamo spersi e abbandonati e soltanto un passo ci divide dall'infinito.

Assieme a Brokeback Mountain, la più grande storia d'amore rappresentata sul grande schermo.

Di una bellezza sconvolgente.
E' l'unico film per cui mi sono messa a piangere in sedici anni di vita. Di un pianto convulso a dirotto. Davvero non riesco a trovare le parole per definirlo. Holly Hunter è strabiliante, riesce a esprimere mille emozioni con un solo sguardo!
Sono entusiasta di questo film, solo che non si può rivedere perchè perde la poesia, a mio parere. Ne conserverò sempre un ricordo fantastico.

Un grande film di una dolcezza e amore infinito. Una storia fatta di passione per la musica, per la vita e per "lui".
Bellissima la colonna sonora, magnifici gli attori... un grande capolavoro.

Splendida questa storia narrata in modo delicatissimo dalla Campion: una storia d'amore, ma anche un percorso interiore, una sfida all'adattamento a una realtà geografica diversa dalla propria e talora ostile, la storia del rapporto tormentato-simbiotico tra madre e figlia, la storia della passione per la musica. E senza la musica meravigliosa di Nyman questo film non sarebbe lo stesso.
Meraviglioso.

Un film che mette i brividi coinvolgente e struggente.La colonna sonora è una dellew più belle in assoluto.Il cast è semplicemente perfetto da Holly Hunter alla piccola Paquin passando per il semreverde Harvey Keitel.Questo è un film che ti regala emozioni a non finire e ti fa venir voglia di imparare a suonare il piano per poter parlare come Ada.Certo votare Lezioni di pino dopo Ovunque sei è una bella sfida.

Meravigliosa prova della Campion, struggente ed emozionante, aiutata da una colonna sonora da brividi e da un cast in stato di grazia.

Caruccio...

ottime la regia, la scenografia e la fotografia...la scena cult lei che si siede sulla terra bagnata con la gonna ottocentesca si gonfia a palloncino!!!!stupendo!!
o anche il piano forte sulla spiggia!!
peccato per una sceneggiatura troppo forzata e tropppo troppo "pesante", la poesia slitta in una banale storia di istinti. la crudezza di Harvey Keitel ottimamente espressa da questo grandissimo attore, rende il film ancora più crudo e freddo, fino all'esplosione totale di sentimento e sensualità!!

Un film secondo me splendido del quale serbo ancora nei ricordi moltissime meravigliose sequenze incorniciata dalla coinvolgente melodia di Neaman.
Da applausi sia H. Keitel che H. Hunter.

strepitoso e unico nel suo genere.questi sono i films che rimarranno nella memoria di tutti!!!!!!!!!basta con gli effetti speciali o le porcate alla scary movie!!!!

un vero film d'amore

sarò un po'di parte perchè è uno dei miei film preferiti, ma lezioni di piano è una delle pellicole più emozionanti che io abbia mai visto. è tenero come un abbraccio e forte come il mare che si infrange sugli scogli, crudo freddo e cupo come il più gelido degli inverni e caldo come il sole di una tersa giornata estiva. tutto quello che è rinchiuso in quelle due ore non è descrivibile.. i paesaggi, l'atmosfera, le luci, la passione, l'ira, la tristezza. non si può perdere