lontano dal paradiso regia di Todd Haynes USA, Francia 2002
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lontano dal paradiso (2002)

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locandina del film LONTANO DAL PARADISO

Titolo Originale: FAR FROM HEAVEN

RegiaTodd Haynes

InterpretiJulianne Moore, Dennis Quaid, Dennis Haysbert, James Rebhorn

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA, Francia 2002
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2002

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Trama del film Lontano dal paradiso

America, anni '50. Cathy e Frank sono l'esempio della coppia perfetta. Ma quando Cathy scopre che suo marito è gay, ecco che il suo bel mondo dorato va in frantumi. Se la cosa si venisse a sapere, le loro vite verrebbero travolte dallo scandalo. Circondata da amici bigotti e conformisti, Cathy trova conforto nel suo giardiniere afro-americano Raymond. Tra i due nasce un'amicizia che suscita spietati pettegolezzi...

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Voto Visitatori:   6,54 / 10 (83 voti)6,54Grafico
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Voti e commenti su Lontano dal paradiso, 83 opinioni inserite

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stratoZ  @  12/07/2023 12:56:00
   5½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Vi dirò in realtà questo film di Haynes non mi ha convinto più di tanto, almeno ne riconosco la grande padronanza dei mezzi tecnici, ne riconosco le ottime interpretazioni, capeggiate da una Moore sempre brava, ne riconosco anche una bella atmosfera tipica di quei 50' omaggiati dalle tinte pastellose e super sature della fotografia e della scenografia, eppure il film a mio parere non riesce a distaccarsi da quei melodrammi che hanno caratterizzato il periodo (in cui è ambientato, non in cui è stato girato realmente).

L'impressione è di guardare un Douglas Sirk rimodernizzato o meglio un Douglas Sirk a cui hanno dato il permesso 50 anni dopo di trattare l'omosessualità in maniera esplicita. Pochi sussulti narrativi, una sceneggiatura col pilota automatico, archetipi già stra abusati da decenni nel cinema americano.

Tematica interessante, senza dubbio, critica alla media borghesia americana del periodo, interessata alle apparenze, interessata al quadretto familiare e lavorativo perfetto, educata nei modi e viscida nelle retrovie, pullulante di razzismo, omofobia, perbenismo estremo in un contesto dove il diverso non può vivere la sua felicità, in cui le convenzioni sociali schiacciano anche il desiderio trasformandolo in senso di colpa. E sono d'accordo su tutto, ma per quanto mi riguarda sono tematiche vecchie di almeno trent'anni al momento dell'uscita del film.

E' un film che definirei bello stilisticamente, sicuramente non originale sia nello stile e ancor meno nella scrittura.

kafka62  @  18/04/2018 11:55:15
   7½ / 10
Le reiterate e non casuali immagini di foglie autunnali mosse dal vento sembrano rimandare simbolicamente al titolo di un film di Douglas Sirk, "Come le foglie al vento", cui "Lontano dal Paradiso" è per molti versi apparentato. Di questa, come di molte altre pellicole che negli anni '50 hanno costituito il genere per eccellenza a Hollywood, vale a dire il melodramma, il film di Haynes ha infatti i medesimi abiti e le medesime acconciature dei personaggi, gli stessi arredamenti delle case, la stessa musica (di Elmer Bernstein) e, soprattutto, l'identica sensibilità, così raffinata nel suo gusto alto-borghese e così incline alla commozione e alle scene madri. A differenziare "Lontano dal Paradiso" dai suoi archetipi non valgono neppure (come invece molti hanno sostenuto) le tematiche trattate, ossia l'omosessualità del marito e l'amicizia della moglie per il giardiniere negro, perché Haynes le affronta allo stesso modo in cui le avrebbe affrontate Sirk negli anni '50 se ad Hollywood fosse stato allora possibile parlare di omosessualità e razzismo. E neppure si può dire che Haynes abbia fatto, come molti altri registi dagli anni '70 in avanti, un lavoro sul genere teso a rispettarlo filologicamente nella forma e a rovesciarlo invece nei contenuti. No, Haynes ha inteso calarsi totalmente, mimeticamente e senza riserve nel melodramma di mezzo secolo fa, rischiando grosso – va detto – in sequenze come quella finale alla stazione ferroviaria (con la figura della splendida Julianne Moore che si fa sempre più piccola mentre il treno che porta l'amico nero a Baltimora si allontana lentamente), ma riuscendo miracolosamente a non cadere mai, neppure in un fotogramma, nel calligrafismo accademico, nel sentimentalismo ricattatorio e nella retorica ruffiana. Segno che quando non si vogliono fare operazioni di mero ricalco ed imitazione alla Zeffirelli, ma si aderisce con sensibilità ed onestà di sguardo allo spirito di un'epoca passata, è possibile fare (vedi, per un'ulteriore conferma, "In the mood for love" di Wong Kar-Wai) ottimo cinema senza apparire retrò.

Thorondir  @  21/03/2018 16:02:57
   7½ / 10
Grande ricercatezza formale e splendida fotografia per una storia di tormenti famigliari nell'America degli anni '50. L'America del maccartismo, del razzismo e dove un tema come l'omosessualità era di più che tabù. Todd Haynes gira con grande grazia avvelendosi di una splendida Julianne Moore.
Film molto interessante, che racconta timori e paure di donne, uomini e di un'intera nazione.

Dottor Fener  @  16/06/2017 22:20:52
   8 / 10
Todd Haynes firma forse il primo colpo grosso della sua carriera dirigendo un film che già parte in salita: per la scelta del periodo storico, per la storia stessa e per cercare di non cadere nel banale e dozzinale come purtroppo è accaduto ad altri suoi colleghi alle prese con storie simile
Il risultato è un melodramma delicato e profondo, di un'intensità velata e nascosta come il dolente personaggio interpretato da Julianne Moore che dimostra, casomai ce ne fosse bisogno, di essere un'attrice matura e abile.
Coadiuvata da una fotografia a dir poco incantevole la regia di Haynes si muove con innata leggerezza e scardina i dettami generali offrendo un sincero resoconto dell'America bigotta, razzista e omofoba degli anni '50.

looking-glass  @  08/12/2015 10:53:47
   6½ / 10
La fotografia mi è piaciuta tantissimo: ogni frame sembra un dipinto ...ma per il resto la storia mi sembra abbastanza banalotta seppur capisco il contesto storico in cui è ambientata. Speravo che almeno nel finale ci fosse un colpo di scena invece tutto prevedibile. Grande interpretazione della Moore, bravo anche il resto del cast ma mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non è un brutto film ma avevo aspettative più alte.

freddy71  @  20/01/2014 23:10:01
   8 / 10
ottimo film....bella la fotografia e anche la colonna sonora....insomma un film magnifico...affronta temi importanti con garbo e delicatezza.

Woodman  @  31/07/2013 17:06:01
   8 / 10
Indicato come lucido e moderno omaggio ai melodrammi anni '50 di Sirk, è di per sè un film prezioso, delicato, raffinato, recitato con grazia, diretto con eleganza e musicato benissimo dal vecchio Bernstein. Mostra ciò che nel cinema di cinquant'anni fa non era permesso mostrare, senza perdere il suo fascino citazionista (sono splendidi i titoli di testa e coda), con una chiara critica alla società perbenista americana di quegli anni, non tanto differente da una certa fetta di popolazione che ancora oggi discrimina senza vergogna e con bigotta imbecillità colui che superficialmente sembra dannatamente diverso. La Moore, soave e dolcissima, ha vinto la Coppa Volpi ma avrebbe meritato il tanto ambito Oscar, dopo una giusta nomination come miglior attrice protagonista. Bravi anche gli altri, spiccano l'ipocrita civettuola della Clarkson e la docile domestica di Viola Davis, che tanto ricorda la mitica Calpurnia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  23/03/2013 10:43:02
   8 / 10
Si è già detto abbastanza sulla coerenza della confezione vintage. Tutto forse è eccessivamente impacchettato, a volte noiosamente rappresentativo, eppure Todd Haynes definisce con eleganza quella che io considero la vera tristezza: il contentarsi, il ritorno consapevole alla mediocrità.
Mi piace lo sbilanciamento di tenerezza (di stima) verso la parte femminile nel finale. Cathy (per certi versi non dissimile dalla Laura di "Breve incontro") deve osservare la legge non scritta secondo cui la rinuncia, la compostezza, la deglutizione spettano alla donna, in quanto madre, in quanto forza. Commuove la scena dell' addio alla stazione, composizione melodrammatica per eccellenza, piccolo miracolo di intensità.

Doctor Feelings  @  13/03/2013 17:25:38
   6 / 10
Non male ma neppure buono. Il risultato è sicuramente una splendida fotografia che riesce a ricreare un tempo preciso, merito anche della bravura tecnica dei produttori e realizzatori. Ma tutto è poco credibile, fuori luogo e fin troppo caricato per i miei gusti, a partire dalla famigliola conosciuta e rispettata in tutto il paese, fino alla relazione clandestina e scioccante con il giardiniere, tra l'altro uomo di colore, e il tutto si conclude con un marito omosessuale che sotto consiglio della moglie decide di curare il proprio malessere. Nulla di più scontato, banale e noioso, se non fosse per una regia fortunatamente pulita e per una fotografia sensazionale.

beppe.fadda  @  23/01/2013 14:30:40
   7½ / 10
Un bel film, con un'ottima fotografia. Un po' lento però!!! Bravissima Julianne Moore.

topsecret  @  12/11/2011 09:29:45
   6½ / 10
Todd Haynes scrive e dirige un melodramma dalle tinte forti, mettendo in risalto con garbata intelligenza le ipocrisie, il razzismo, il falso perbenismo e le più recondite vergogne della classe medio alta dell'America negli anni '50. Personalmente la storia in sè non mi ha coinvolto in maniera significativa, ma da apprezzare senza dubbio alcuno sono le interpretazioni di un buonissimo cast, diligente e molto espressivo, in cui viene facile sottolineare la prova di Julianne Moore giustamente premiata a Venezia. Altro aspetto importante è rappresentato dal comparto tecnico: la fotografia è buona, i costumi altrettanto ben confezionati e la colonna sonora accompagna fino alla fine una pellicola che forse non offre un finale del tutto approfondito ma lascia intendere l'atmosfera di sentimenti e sofferenza che sentono i protagonisti e che cercano di trasmettere anche allo spettatore.
Un prodotto dalla confezione impeccabile ma che forse poteva dare un impatto più efficace di quello mostrato.

gemellino86  @  11/11/2011 23:00:04
   7 / 10
Bel film sul tema di un amore non corrisposto e del tradimento coniugale. In questo tipo di film è lecito non aspettarsi un lieto fine. Nel complesso un prodotto degno di nota.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  13/06/2011 22:01:15
   8 / 10
Quanto sono belli i colori della natura.
Le immagini suggestive che aprono il film lasciano senza fiato, l’autunno, con il suo abbraccio, si impossessa dei viali alberati di una piccola cittadina del Connecticut , dal giallo intenso delle querce, al rosso/arancione degli aceri è un tripudio di colori, una trasformazione annuale che appaga la vista ed il cuore prima dell’arrivo dell’inverno che porterà un fascino diverso, quello della neve. Siamo negli anni ’50, due bambini giocano nel giardino colorato di una bella villa, la mamma è sulla soglia, aspetta il suo uomo che torna dal lavoro, si sente soltanto il cinguettare degli uccelli, un idillio, tutto è perfetto, è un paradiso terrestre, questo è quello che sembra.
L a vita può far male, la natura può far male. Siamo tutti uguali, un ammasso di cellule, carne ed ossa, la natura ha però operato qualche differenziazione su questa struttura, fuori e dentro; Fuori, facendo sì che non tutti avessimo lo stesso colore della pelle, dentro, facendo sì che non tutti avessimo gli stessi sentimenti, può accadere così che un uomo, sposato, con due figli, un bel giorno si innamori di un altro uomo e una donna bianca, moglie dell’uomo sposato con due figli, si innamori di un uomo nero. Il paradiso si allontana.
Certi sentimenti vanno repressi, a favore di chi?. L’anomalia sta nel fatto che il soggetto di cui si innamora Frank è del suo stesso sesso o risiede nel mancato rispetto di precise responsabilità verso la famiglia? Se Frank si fosse innamorato di una donna e sua moglie di un uomo bianco, il giudizio della gente sarebbe stato lo stesso? Probabilmente no. Il film, bellissimo, scava in profondità, all’interno dell’animo umano, quando le passioni oltrepassano un ipotetico livello di guardia ed espongono al dito puntato dei benpensanti, al giudizio di chi sembra incapace di accettare la personalità o la condizione di un individuo determinata com’ è e assegnata dalla natura.
Nell’intrico dei rapporti umani, dove si va dall’impossibilità di accettare la propria diversità, salvo poi riconoscerla e disprezzare quella degli altri, passando alla rassegnazione, ma anche ad una presa di coscienza, di Cathy di fronte a quello che comunemente viene chiamato “scandalo”, il film affronta indirettamente anche il tema dell’amicizia, è importante sottolineare come ci si soffermi spesso sul rapporto che lega Cathy con una sua vicina di casa, “la sua migliore amica alla quale deve confidare tutto”, infatti una vera, autentica amicizia presuppone una partecipazione oggettiva e del tutto disinteressata, e quella delle due donne sembra tale fin quando tutto rientra nella posizione e nel ruolo che a ciascuno viene assegnato dalle convenzioni, fin quando cioè non subentra un elemento di disturbo a crinare una stima che è soltanto di comodo quindi fragile ed evanescente.
Il messaggio della pellicola è quindi: “Non tutto è come sembra e l’animo umano è qualcosa di troppo complicato per comprenderlo fino in fondo. I sentimenti possono giocare dei brutti scherzi e a complicare le cose ci si mette anche il giudizio degli altri”.
Straordinaria l’interpretazione di Julienne More nel fluttuare all’interno del suo universo ovattato. Bellissima, ripeto, la fotografia, da sola vale il film. Anche l’occhio vuole la sua parte.

Lory_noir  @  07/11/2010 23:44:26
   7 / 10
Esteticamente ammaliante anche se per quanto riguarda la trama avrebbe potuto andare più al bersaglio. Bella la parte che mostra l'ipocrisia borghese americana.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  28/10/2010 18:55:15
   7 / 10
Dramma sulla discriminazione razziale e l'omosessualità celate nell'ipocrisia della società americana degli anni '50. Una grande Julianne Moore in una storia non particolarmente originale ma che si segue piacevolmente.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  30/11/2009 00:35:05
   7½ / 10
Appassionato omaggio ai melodrammi di Douglas Sirk che mette in scena l'altra faccia dell'America perbenista degli anni '50. La regia impeccabile di Haynes accarezza luoghi e volti ma non arretra davanti ai risvolti scabrosi, un tempo impossibili da trattare. Tecnicamente perfetto, dalla fotografia alle musiche di un sempre grande Bernstein, strepitosa Julianne Moore nel tratteggiare con superba eleganza il dramma di un eroina addolorata. Il rischio è che tutta questa precisione assomigli troppo ad un ostentato esercizio di stile. Ma per qualunque cinefilo credo sia impossibile resistergli.

Englishbear  @  12/08/2009 13:04:59
   5 / 10
paride_86  @  25/07/2009 18:46:51
   8 / 10
Omaggio ai melodrammi anni '50 per Todd Haynes: "Lontano dal Paradiso" è un film tutto in prospettiva femminile.
Casalinga perfetta si ritroverà ad affrontare il doppio dramma dell'omosessualità del marito e della rinuncia all'amore, proprio con lo spirito di sacrificio e di sottomissione alla priorità familiare a cui erano obbligate le donne dell'epoca.
Che dire di questo film? Bravi attori, belle musiche e ottima fotografia.
Da vedere.

wallace'89  @  16/03/2009 14:52:41
   8 / 10
Film molto bello che conferma ulteriormente il talento del regista(Velvet Goldmine e, per me capolavoro,Io non sono qui) che costruisce un omaggio al cinema melodrammatico anni '50 pur con le dovute innovazioni che lo allontanano dal puro esercizio stilistico. Fantastiche fotografia e ricostruzione scenica, molto in parte l'attrice protagonista Julianne More(sempre un piacere vederla).Forse un pò programmatico e prevedibile nel suo svolgersi e raggelato nelle emozioni, ma anche ciò è dovuto a una precisa scelta di contesto, genere ma anche coerenza tematica(certamente non così apparente e evidente). La sintesi è comunque organica e raggiunge in pieno i suoi obiettivi.
Questo film è comunque qualcosa di anomalo così come il suo autore che è alieno e mutante, e con cui è ancora difficile ricostruire una poetica precisa. Forse il suo punto forte è proprio la ricostruzione di contesti precisi(vedi anche gli altri film citati) con cui adotta volta per volta un punto di vista comprensivo e interno e in questo si adatta.
Aspetto con curiosità e interesse un nuovo titolo di questo talentuoso regista.
Menzione finale per i bei titoli di testa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  31/01/2009 14:32:42
   6 / 10
Mi è piaciuta molto la fotografia e la ricostruzione del 50', ma il resto nè poca cosa e trovo fuori luogo Quaid che rovina la buona prova di Moore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  11/12/2008 11:29:19
   8 / 10
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2002, dove ebbe l'approvazione quasi unanime della critica e i giusti riconoscimenti alla migliore interprete femminile e alla fotografia, "Far from Heaven" è un sincero omaggio ai tradizionali melodrammi tipici di Douglas Sirk.

Ambientato nell'America perbenista e intransigente degli anni '50, il film si pone il traguardo di scrutare oltre la parvenza di onorabilità e di benessere di una tipica famiglia borghese dell'epoca.

Haynes ha il merito di riadattare le ambientazioni e gli intrecci narrativi che fecero la fortuna dei melò, dandogli un'ottica contemporanea la quale studia coerentemente e impietosamente consuetudini ed etiche pubbliche.

Il risultato è una pellicola toccante e ricercata che non appare mai antiquata, sempre in grado di coinvolgere lo spettatore.

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  11/12/2008 03:24:17
   9 / 10
Si può guardare oltre alle apparenze? oltre alla superficie? è possibile entrare in contatto con qualcuno al di là di una relazione sterilizzata e sterile?
Si riesce a distogliere lo sguardo dai sgargianti colori delle foglie d'autunno, delle pareti verdeacqua, delle auto luccicanti e incerate sapientemente illuminate dal regista per distrarci dal midollo delle cose? forse si, si riesce. fino a quando qualcuno o qualcosa non interrompa il canto delle sirene rivelando che le conchiglie sono scheletri, ossa, crani. ma non sotto ogni maschera la pelle si è imputridita, c'è spazio ancora per delle scintille, per sentirsi vivi. o forse ci sarà per i nostri figli...

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Mpo1  @  14/07/2008 22:30:45
   8 / 10
Conferma della bravura del regista Todd Haynes e della protagonista Julianne Moore. Ottima la fotografia. Superiore ai film degli anni '50 a cui si ispira.

tabularasa  @  16/06/2008 17:36:19
   7 / 10
in una società che si considera perfetta ma che non lo è,c'è una famiglia che si pensa perfetta che non lo è.tutto conformismo e buone maniere come siamo stati abituati a vedere gli anni '50 nei film e nelle pubblicità dell'epoca.saranno anche gli anni '50 ma dopo mezzo secolo certe discriminazioni sono ancora più che attuali.recitazione mediocre degli attori.buona la fotografia e la scenografia.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  09/06/2008 10:37:56
   7½ / 10
Affettuoso omaggio a Sirk e al melò anni '50, interpretato splendidamente dalla Moore. Fotografia perfetta.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/12/2007 23:09:24
   7½ / 10
Che cosa è più tollerabile in una società intollerante? L'omosessualità o i rapporti interrazziali? Ho apprezzato il film, malgrado non sia un fan di Douglas Sirk il regista di riferimento omaggiato da Haynes, attraverso la fotografia curatissima che ci riporta indietro agli anni 50. Anni dove il coraggio di una donna come Cathy significa un destino di solitudine. Julianne Moore è bravissima e toccante, ma una nota di merito anche per Dennis Quaid, veramente sorprendente in un ruolo lontano dai suoi canoni passati.

benzo24  @  18/10/2007 18:31:15
   4½ / 10
bella fotografia, per un film molto banale e anche noiosetto.

sweetyy  @  22/09/2007 15:02:54
   6½ / 10
Non è il genere che prediligo,comunque non sono pentita di averlo visto.
Molto brava Julianne Moore,finale triste ma migliore del solito lieto fine.

giusss  @  06/07/2007 05:13:20
   8½ / 10
Bel film,bella storia,ben interpretato,ben fatto.Da vedere!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  09/03/2007 21:02:38
   8 / 10
Suggestivo melodramma che riporta in vita i classici del genere degli anni '50, quelli di Douglas Sirk. E' quasi un omaggio al cineasta americano, diretto con rara competenza da Todd Haynes, e che ha il merito di attualizzare i temi-tabù che una volta venivano solo sottintesi, andando quindi al di sopra del semplice omaggio.

Bellissma fotografia, attori strepitosi, "Far from Heaven" è un film singolare negli ultimi anni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/03/2007 20:48:50
   5 / 10
il film manca completamente di una sceneggiatura degna di nota...la protagonista piu che parlare usa sempre la stessa espressione facciale...alla lunga diventa noioso anche se in teoria vuole farci la bella morale sul razzismo o su altro...
insomma poteva essere migliore!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  25/01/2007 14:32:50
   7½ / 10
Siamo ad Hartford (Connecticut) e qui le case, i sorrisi, i colori, l'ordine sembrano richiamare il paradiso terrestre, ma come già rivela il titolo ne siamo ben lontani. In questo melodramma amaro viene svelata quell'ipocrisia che rendeva così affascinanti gli anni '50. Cathy (J. Moore) è il personaggio grazie al quale ci rendiamo conto quanto sia facile credere nella realtà di un'apparenza e quanta tristezza o quanta gentilezza possa esservi celata. Haynes spinge temi quali omosessualità e razzismo all'interno di un contesto di foulard color pastello, di buffet preparati ad arte e di daiquiri, ma lo fa con una maestria tale da rendere il film, sebbene piuttosto lento, una piacevole sorpresa.
Una Julianne Moore incantevole e una nota di merito anche a D. Quaid.

The Monia 84  @  21/01/2007 11:10:59
   8½ / 10
Todd Haynes dopo aver saputo riprodurre alla perfezione lo stile e lo spirito dei favolosi anni '70 del glam rock, nel suo "Velvet Goldmine", qui ritorna con un altro viaggio nel tempo.

Negli anni 50’ Douglas Sirk si conquistò, grazie ad una catena di film,la fama di “Re dei melò. Haynes,parecchio maturato, con “Far frome heaven” riesce ad andare oltre il semplice omaggio di maniera. Basterebbe solo la sublime fotografia,giocata,ricalcata,incollata al technicolor che fu,ed ai contrasti che rendono alla perfezione gli stati d’animo dei protagonisti.

Straziante gioiellino,capace di far rivivere un cinema che più che mai ha bisogno di essere ancora vivo. Interpretazioni da manuale: tutte e tre.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/10/2006 01:41:08
   8 / 10
E' difficile capire se il film di Haynes sia una furba operazione revisionista o un capolavoro assoluto, ma quel che è certo è che ha rischiato seriamente di strappare al "magdalene" di Mullan la vittoria alla mostra del cinema del 2002.
Per chi, come me, stravede per i drammoni di Douglas Sirk, ha visto "picnic" di Logan decine di volte, e trova strepitosamente bello il logo (ma anche il film in fondo) di "foglie d'autunno" di Aldrich, questo film è indubbiamente molto molto bello.
Di una bellezza strana, tuttavia, che suona "falsa", come del resto sembra essere tutta l'operazione.
I temi del razzismo e dell'omosessualità sono affrontati forse con il disagio profano di un voyeurismo sfrenato ma occultato, come ai bei tempi di Minnelli o Nicholas Ray? In parte si direbbe di sì, e il film è il trionfo della stucchevolezza e della maniera se rapportato alla scintillante fotografia, e al restyling di un genere "classico" che non ha piu' molti punti di contatto con la contemporaneità (ma Fassbinder e Almodovar giustamente vi direbbero il contrario).
Personalmente trovo insuperabile il personaggio di Cathy: il regno dorato in cui si trova, come una Dora qualsiasi (sì c'è anche una vaga rimembranza di un classico europeo come "casa di bambola") viene improvvisamente messo a soqquadro dalla scoperta del marito dedito a incontri con uomini, dal suo razzismo strisciante, dalla ritrovata e "scandalosa" amicizia che trova la donna verso un uomo di colore.
Il suo mondo "lontano dal paradiso" la porta a rispecchiarsi con la sua tremenda, e inattesa, solitudine.
Julienne Moore anima davvero magnificamente questo film insolito, capace di affascinare e commuovere, ma anche di lasciare un cuore (al di là della sua intransigente passionalità) venato di freddezza.
Sarebbe un vero incantesimo hollywoodiano se fosse stato realizzato realmente quaranta, cinquant'anni fa.
Eppure l'ho amato tantissimo, per diverse ragioni e perchè ci spinge a cercare forse invano "una vita migliore".
Far from heaven, maybe, but enough good to live

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/12/2008 18.48.43
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marco86  @  24/09/2006 10:16:58
   7½ / 10
non riesce a coinvolgere e quindi convincere fino in fondo,ma la media che gli viene riservata è troppo bassa.
innanzitutto per via degli attori,davvero bravi a partire dalla protagonista.poi per la fotografia e la regia,impegnate fin dai titoli di testa a ricreare un'atmosfera classica,sia nel contenuto che nella forma.e in questo ci sono davvero riusciti.
i temi trattati sono quelli più appropriati all'america anni 50:il perbenismo,il sogno americano,il razzismo verso i neri,il pettegolezzo.e mentre all'inizio sembra di essere davvero in paradiso,man mano che il film procede tutte le certezze acquisite si sgretolano fino a sprofondare nel finale dal respiro vagamente tragico.

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/10/2006 17.16.23
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/07/2006 12:58:18
   7 / 10
Certamente è un film molto triste e deprimente, però una media del 6 mi sembra deciamente ingiusta. Julianne Moore per me è nella sua miglior interpretazione (anche se non la su unica...è un'attrice che mi piace). La lentezza che molti citano come aspetto negativo del film io non l'ho avvertita più di tanto.

Mavors84  @  17/03/2006 18:16:27
   8 / 10
non riesco a capire... ma perchè ha una media così bassa? io il film l'ho trovato molto carino... la fotografia stupenda e la recitazione (l'ho visto in lingua originale) perfetta, in più, tranne per la parte finale che mi ha deluso, con una storia carina...
mah!

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  30/08/2005 10:39:11
   7 / 10
Ecco un'altro film con la media assolutamente immeritata. E' vero, il film è lento, ma in questo modo i personaggi assumono un respiro più ampio e la forza delle splendide interpretazioni può esprimersi completamente. Incantevole la fotografia degli esterni per un melodramma stile anni 50-60 dal fascino retrò. La storia d'amore impossibile tra Cathy e Raymond è trattata con delicatezza e tutto il film assume una valenza poetica.
Probabilmente alcuni punti morti di estrema lentezza rovinano e appesantiscono il film, che comunque resta di buon livello.

Tara84  @  29/06/2005 18:04:55
   3 / 10
Un grandissimo pacco!

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Gruppo REDAZIONE maremare  @  17/12/2004 01:40:33
   7 / 10
Bel film sul perbenismo e l'ipocrisia della provincia americana, problema che ci riguarda molto da vicino.
Fotografia e recitazione superbe.

Invia una mail all'autore del commento Miss Blonde  @  07/10/2004 12:25:42
   7 / 10
Non capisco questa media, io l'ho trovato un buon film (egregiamente recitato) che tratta di un argomento interessante e su cui secondo me bisognerebbe riflettere. L'unica cosa è che è un po' lento da seguire

rufi  @  16/07/2004 16:39:57
   4 / 10
ma che lentoooo...

andie19  @  24/02/2004 21:04:50
   5 / 10
mah..mi aspettavo molto meglio..peccato..

Raistlin  @  10/02/2004 10:54:24
   6 / 10
Non è riuscito, per gli argomenti trattati, a prendermi, rimane l'interpretazione molto ben riuscita e una regia carina...

Theleso  @  24/01/2004 16:06:42
   8 / 10
Fantastico, si perde un punto x il finale, che non mi è assolutamente piaciuto, ma è sicuramente di molto sopra la sufficienza, se non altro x la moore, fantastica come sempre ...

Claudio  @  23/01/2004 19:58:28
   6 / 10
Mi aspettavo un po' di +... Cmq Julianne Moore è strepitosa, e in The hours (ruolo alquanto simile) lo è ancora di +.

Gruppo STAFF Invia una mail all'autore del commento fabio  @  24/07/2003 23:48:11
   4 / 10
mi aspettavo chissa' che cosa e invece sono stato molto deluso. Approsimativo, lento e dialogato in malo modo. Buoni i temi trattati ma non si lasciano cosi' a vanvera.....
delusione colossale!

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  14/07/2003 00:45:47
   7 / 10
Bel film, anche se un po' lento. Ottimi gili attori e le ambientazioni. Tuttavia, visto le critiche positive, mi aspettavo qualcosa di più.

lady  @  29/06/2003 19:00:35
   10 / 10
il film è a dir poco stupendo, inoltre, fa pensare e riflettere su diversi, temi sociali come, l' omosessualità, il razzismo e la condizione della donna, da non perdere assolutamente

Invia una mail all'autore del commento maurizio  @  31/05/2003 11:50:16
   8 / 10
Triste ma bello. La ricostruzione dell'epoca è indovinata sotto tutti i punti di vista, anche grazie alla splendida fotografia. Bravi tutti gli attori.
Si vede bene il benessere di facciata che nasconde l'ipocrisia e l'annientamento dei diversi. Specialmente se sono donne: Cathy, alla fine, sarà quella che ci rimette più di tutti: il marito e il giardiniere potranno rifarsi una vita altrove, a lei non è concesso neanche questo!

ELY81  @  27/05/2003 00:22:01
   7 / 10
...gran bel film, anche se il finale è un pò deludente. Il messaggio è molto incisivo, in questa storia, dove la splendida protagonista, rimane intrappolata dai pregiudizi di una società patinata di perbenismo, razzismo e maschilismo. L'ambiente degli anni '60 è denunciato attraverso lo smascheramento di queste componenti, che portano Prank, il marito gay, a uscire dalla sua precedente condizione, causando meno scandalo rispetto alla moglie Cathy, che frequenta un nero.prova ottima degli attori, in particolare della Moore, sempre splendida! Beh...darei un7,5 come voto!

Invia una mail all'autore del commento maria  @  22/05/2003 18:43:19
   9 / 10
splendido, emozionante, triste
la speranza è nella sincerità con se stessi, nel coraggio

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  16/05/2003 16:09:31
   5 / 10
un film che dice poco e niente...lunghe pause e a parte la moore non ho notato buone prove degli attori

Invia una mail all'autore del commento Cinaski  @  07/03/2003 12:12:25
   9 / 10
Uno dei pochi film degni di questo nome di tutta la stagione.
Eccellente la soundtrack e maiuscole le prove di Quaid e Moore.
Fotografia meravigliosa.
Sceneggiatura piena di poesia.
B E L L I S S I M O !

Invia una mail all'autore del commento danyx  @  02/02/2003 19:39:33
   5 / 10
Buu! Sob! L'avevano presentato come un capolavoro. Avevano ragione è un pacco capolavoro! Ha quel non so che di già visto. Ha il finale più brutto di tutti i tempi. Delusione...

Invia una mail all'autore del commento Yari  @  01/02/2003 15:57:45
   7 / 10
Gli attori sono bravi, Julianne Moore è strepitosa, ma qualcosa non mi ha convinto del tutto.

giovanni  @  31/01/2003 17:41:12
   2 / 10
Perchè fare un film del genere???

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/12/2004 01.37.29
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Marcello  @  31/01/2003 11:37:29
   7 / 10
Film molto triste, ma perchè triste è la realtà che racconta: una società americana negli anni '50 (ma anche adesso !) molto perbenista e poco "per bene" . Quando salvare l' IMMAGINE conta più dei sentimenti e il conzionamento di una società vuota prevale sull'amore, la delusione è assicurata. Questo film racconta questo ed è ovvio uscire dalla sala molto delusi. Se lo si guarda per imparare quello che mai si deve fare in una società veramente CIVILE è un film da vedere di sicuro. Interpretazione della protagonista MAGISTRALE.

Invia una mail all'autore del commento raffaele  @  28/01/2003 12:11:26
   8 / 10
LONTANO DAL PARADISO

( ovvero: quello che le donne pagano)

il film diretto da todd haynes ricalca lo schema e la struttura dei melò holliwoodiani
tipici degli anni 50-60 quando dopo essere rientrate alla base ( eliminate) le dark lady che avevano popolato gli incubi maschili degli uomini tornati dal fronte, che al loro ritorno si trovarono di fronte a donne ben poco disposte a ritornare tra i fornelli e alla prigionia delle mura domestiche…la dark lady tentatrice e a volte assassina lei stessa fa spazio a donne tormentate e sempre sul punto di condurre alla perdizione l’uomo…la imposizione nell’immaginario del modello televisivo da largo spazio alla regina della casa che saluta sulla soglia con un bacino casto il marito che va al lavoro e lo accoglie la sera con una birra e le pantofole e la cena pronta….un universo perfetto ai bisogni di ordine e all’insegna del tutti in riga..
così come “salvate il soldato ryan” nella prima mezz’ora mostra tutto quello che i film di guerra non facevano vedere….in LONTANO DAL PARADISO ci viene mostrata l’impalcatura di ignominia che reggeva lo spettacolo delle case delle famiglie perfette.
Gia dalle prime inquadrature veniamo proiettati in un paesaggio da favola,è il Connecticut dell’inizio d’autunno1958 una luce rossa come le foglie secche pervade lo schermo e i personaggi…ci troviamo nell’universo congelato dei telefilm,e la famiglia che conosciamo è così stucchevole e perfettina da dare il voltastomaco…niente se non la scelta dei tessuti e del buffet della festa annuale turba questa incoscienza morale e l’ingresso nella scena di un giardiniere nero ben accolto dalla padrona di casa che esprime verso di lui un semplice gesto di benevolenza, da modo alla cronista del locale giornale di enfatizzare vieppiù le qualità umane della perfetta donna di casa….
Ogni perfezione nasconde un delitto…
La scoperta dell’omosessualità del marito e l’amorevole accoglienza della moglie nell’accompagnarlo nelle terapie mediche e il tormento che riesce a manifestare solo con il giardiniere cominciano a far vacillare lo schema…la sua frequentazione con il giardiniere gli viene rinfacciata da tutti e comincia a sentire sguardi ostili verso di lei
Comincia a sentire che forse c’è qualcosa che non funziona così bene se anche il marito che soffre per la sua omosessualità gli rinfaccia di farsela con i negri,lo schiaffo che lui le dà è il suono del tuono che preannuncia la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno…..inverno dei sentimenti inverno dei ripensamenti inverno dei rendiconti inverno della salvazione….
Alla fine il marito riuscirà a vivere la sua omosessualità,separandosi da lei.
Lei resterà sola con il suo sentimento per il giardiniere che sa che non potrà mai esprimere anche lontano da lì…solo l’ultima inquadratura su un albero con fiori appena sbocciati ci fa sperare in una primavera che sta gia bussando alla porta e che con l’arrivo e lo svolgimento degli anni 60 e 70 farà piazza pulita delle scene ipocrite e delle perfezioni amorali….il vento sta per cambiare e forse per lei è già troppo tardi.

Quello che le donne pagano per essere perfette è la loro stessa vita che nel momento in cui cominciano a esprimere pensieri propri e sentimenti personali sono destinate alla sconfitta…tutto si regge sulle loro spalle e sui loro cuori e con questo niente gli viene riconosciuto ed è sintomatico che questa società non solo gli anni 50 riesca in qualche modo a digerire l’omosessualità di lui ma non le libere scelte di lei…
Fino a quel momento così perfetta solo perché non si rendeva conto che lo era solo perché gli altri ci si potevano specchiare dentro senza avvertire l’abisso della loro pochezza anzi sentendosi comunque confortati nei loro atteggiamenti…
Più che lo schiaffo del marito quello che davvero spaventa nel film è quel grido lanciato da un anonimo uomo bianco all’indirizzo del giardiniere che in strada trattiene per un braccio lei per dirle una cosa…EHI TU FERMO LI!!! TOGLI SUBITO QUELLA MANO il blocco subitaneo dei passanti che scopriamo tutti ostili e minacciosi e l’incombenza di una tragedia ci fanno capire quanto i loro mondi e la percezione reale di loro stessi sia distante….
Durante la festa annuale mentre un cameriere nero sta servendo gli ospiti, uno di questi commentando dei disordini razziali dice: QUI DA NOI NON POTREBBE SUCCEDERE…QUI NON CI SONO NEGRI!!!!
E’ vero non ci sono negri come non ci sono donne come non ci sono sentimenti non ci sono le passioni non ci sono le vite vissute e non c’è tutto quello che vive perché viene nominato…non c’è niente di quello che non viene visto perché tutto questo è invisibile come invisibili sono le anime delle donne che permettono questo e con la loro vita annullata permettono agli stronzi di continuare a crescere e a vivere….


1 risposta al commento
Ultima risposta 20/04/2005 23.34.14
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jankar  @  25/01/2003 13:10:14
   1 / 10
Davvero brutto. Fuori da ogni logica. Non attuale. Uscendo dal cinema mi sono chiesto: perchè fare un film del genere? Da evitare!

Invia una mail all'autore del commento RUDY  @  21/01/2003 14:35:39
   7 / 10
Il film a mio avviso vuole evidenziare, rappresentando una riproduzione puntuale di un determinato periodo storico, le ipocrisie del concetto " famiglia" che anche se meno evidenti continuano ad esistere. quindi un buon film" verità"


Invia una mail all'autore del commento Gabriele  @  21/01/2003 13:47:06
   7 / 10
Toccante...grande fotografia che ci riporta indietro nel tempo. Gli anni '50 tornano sullo schermo in un film illuminato da Julianne Moore in stato di grazia.

Invia una mail all'autore del commento ANDREA  @  20/01/2003 12:04:34
   8 / 10
Un bel film con grandi interpretazioni. Ha forse il difetto di cedere troppo al custo estetico dell'immagine trascurando talora il pathos della situazione.
Non mi è piaciuta la figura di Raymond, troppo monocorde.

Invia una mail all'autore del commento lorenzo  @  20/01/2003 00:52:23
   9 / 10
Ancora una volta il pubblico si è dimostrato incapace di apprezzare uno dei più bei film della stagione...che tristezza tanta ignoranza...MA NON VI FA PENSARE IL AFTTO CHE LA CRITICA LO ABBIA UNIVERSALMENTE ACCLAMATO?!?!?!?!?Ma a parte la critica il film rimane oggettivamente un capolavoro e le interpretazioni della Moore e di Quaid sono da pele d'oca.


Invia una mail all'autore del commento tiziana  @  18/01/2003 10:40:38
   8 / 10
il film e' molto bello, ben fatto e descrive perfettamente il periodo storico di ambientazione. Consiglio a tutte le persone che l'hanno stroncato su queste pagine di andare a vedere film del livello di Natale sul nilo!

Invia una mail all'autore del commento Bad  @  17/01/2003 19:54:11
   3 / 10
A parte la buona interpretazione di Julianne Moore, il film non mi è piaciuto per niente. E' insulso e non offre alcuna attrattiva visto che temi come il razzismo e la omosessualità sono stati ampiamente trattati da centinaia di altre pellicole. Non è vietato affrontare temi già discussi ma bisogna farlo con spunti di novità altrimenti ci si addormenta.

Luca  @  15/01/2003 23:23:53
   9 / 10
E' un bel film, magnifica fotografia, attori perfetti, descrive molto bene un dramma in un periodo storico in cui "certe cose" non potevano essere dette. Julianne Moore bravissima quando dice "caro, non volevi colpirmi". Il tema dell'omosessualità, come quelli della (platonica) relazione con il giardiniere sono trattati magistralmente, più accennando e ammiccando che non attraverso indicazioni esplicite, che non avrebbero aggiunto nulla.

Invia una mail all'autore del commento Roberto  @  15/01/2003 16:34:26
   3 / 10
Mamma mia. Mi sono trattenuto dal linciare la mia ragazza che mi ha convinto a vedere questo mattone galattico!! Di solito o scegliamo un film assieme, oppure, se siamo in disaccordo scegliamo una volta a testa. Ma con "Lontano dal Paradiso" sceglierò io per i prossimi 6 mesi!! A confronto, "Via col Vento" è una commediola frizzante.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/04/2005 23.35.39
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Danilo  @  15/01/2003 08:53:03
   6 / 10
Bella l'idea che ricrea il fascino dei vecchi film anni '50.
Peccato che la trama lascia un po' a desiderare .... tanta carne al fuoco ..... ma non viene sviluppato a fondo nessun tema. narrato in modo troppo lento, ma forse è nello stile anni 50 :-)

Invia una mail all'autore del commento Cristina  @  12/01/2003 12:28:19
   6 / 10
Dunque...dipende.
Sicuramente non è un film per tutti. Il modo di pensare dei personaggi è così lontano da tutto quello che siamo noi, che è il nostro modo di vivere ...che ci è quasi impossibile capirli. .E' un film d'altri tempi, quasi fantascienza per noi. Quelle persone non esistono più, nessuna donna che conosco sopporterebbe tanto...soltanto per evitare le chiacchere della gente...Certo, fa pensare all'ipocrisia di tutte le comunità in cui le persone fingono per poter rimanere parte di un gruppo...La protagonista recita perfettamente...La sua calma è terrorizzante...sembra che possa esplodere da un momento all'altro...Il mio consiglio è di vederlo ma solo se avete voglia di capirlo...Se non avete fretta di giudicarlo...

OSCAR  @  10/01/2003 17:39:39
   10 / 10
MOLTO PROBABILMENTE SI BECCA UN OSCAR X LA COLONNA SONORA

Invia una mail all'autore del commento antonella  @  07/01/2003 17:07:14
   1 / 10
il film è veramente pessimo, si salva solo la fotografia, mi chiedo come si faccia a produrre film così privi di senso e di trama, una palla unica!

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/04/2005 23.36.51
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Renato  @  06/01/2003 23:44:25
   1 / 10
mi chiedo cosa abbiano visto quelli che hanno espresso commenti positivi.
Adesso capisco perchè si producano ancora film talmente vuoti e irrispettosi di un minimo di realtà.

lenny  @  06/01/2003 16:47:17
   6 / 10
Bell'omaggio a Douglas Sirk. Grandissima la Moore. Notevole fotografia.
Forse un po' anonimo. Hayens non è certo Sirk, anche perchè qui il regista affronta temi (omosessulità, razzismo) che il padre del melò poteva appena sfiorare negli anni '50. Comunque il film è meglio di tante schifezze che escono oggi nelle nostre sale.

Invia una mail all'autore del commento sara  @  06/01/2003 11:32:29
   10 / 10
bellissimo film e belleissima anche julianne moore

chiara  @  04/01/2003 12:17:47
   5 / 10
Delusa. Film ben delineato, ma privo di carica emotiva sincera. Finto, direi, come la società americana che dipinge. A tratti stucchevole. In questo (nel ritrarre il puritanesimo americano) sicuramente riuscito.

Luca e Lucilla  @  02/01/2003 00:49:14
   2 / 10
Siamo stati ingannati dalla critica favorevole. Al di là della fotografia il film non lascia niente. Lei è una stronza, le interessa solo di salvare la finzione della sua vita vuota (non le importa neanche dei figli!). E' inutile prendersela con l'epoca perchè queste storie succedono anche adesso, ma il regista non sembra averlo capito.

calpurnia  @  26/12/2002 13:28:42
   7 / 10
intelligentemente costruito,e con una estrema dignit

Invia una mail all'autore del commento Roberto  @  25/12/2002 20:42:53
   5 / 10
Il film è un documentario sugli anni '50,una perfetta ricostruzione di cosa era la vita in buona parte degli USA dove regnava l'ipocrisia,il perbenismo,il razzismo.Lei è nauseabonda e non si sa se lui sarebbe potuto diventare un mostro di depravazione e non un semplice omosessuale con una moglie così perfetta al fianco o viceversa se lei sia diventata così per effetto di un marito assente in tutti i campi.La solita storia dell'uovo e della gallina.Film lentissimo, benissimo fotografato,visivamente perfetto,ma niente più di un deocumentario sullo stile di vita americano negli anni '50.Non riesce a commuovere e non si vede l'ora che finisca.

marco  @  25/12/2002 20:10:56
   8 / 10
bello ed emozionante

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