l'ospite inatteso regia di Tom McCarthy USA 2007
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l'ospite inatteso (2007)

 Trailer Trailer L'OSPITE INATTESO

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locandina del film L'OSPITE INATTESO

Titolo Originale: THE VISITOR

RegiaTom McCarthy

InterpretiRichard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Jekesai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes, Maggie Moore, Michael Cumpsty, Bill McHenry, Richard Kind, Tzahi Moskovitz

Durata: h 1.43
NazionalitàUSA 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2008

•  Altri film di Tom McCarthy

Trama del film L'ospite inatteso

Il solitario professor Walter Vale, un accademico che insegna economia nel Connecticut, torna a New York per una conferenza e al suo arrivo trova il suo appartamento in città - da lungo tempo lasciato disabitato - occupato da una coppia di immigrati illegali: Tarek (Haaz Sleiman) e Zainab (Danai Guirira). Dopo il primo momento di spavento e di sconcerto, si stabilisce un dialogo e, poiché i due non saprebbero dove andare, il professore accetta di dare loro ospitalità. Il contatto casuale si trasforma in un'occasione importante e destinale che cambierà molte cose nelle vite dei tre protagonisti.

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Voto Visitatori:   7,31 / 10 (59 voti)7,31Grafico
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Voti e commenti su L'ospite inatteso, 59 opinioni inserite

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markos  @  01/10/2016 20:15:07
   6½ / 10
Film lento, ma che cattura subito lo spettatore.

topsecret  @  17/01/2015 14:22:09
   7 / 10
Dramedy ben diretta, ben raccontata ed ottimamente interpretata, capace pur nella sua semplicità di coinvolgere pienamnete ed emozionare senza essere banale, enfatica o cercare la lacrima ad ogni costo.
Un bel film che coinvolge e mantiene un interesse costante nello spettatore per tutta la sua durata.

Sbrillo  @  07/07/2014 03:11:24
   6 / 10
il film lodevole nella sua critica all'America post 11 settembre, pecca in lentezza e in diversi punti morti.....
bella la storia di amicizia che si instaura fra persone di culture differenti, ma davvero, manca quel quid che avrebbe reso la pellicola più veloce e più interessante...Peccato!
ottime comunque le interpretazioni....

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  06/06/2014 20:47:00
   7½ / 10
Semplice ma non banale. Un film sull'amicizia e l'amore, con persona che si avvicinano sentimentalmente e si allontanano fisicamente. Un film che racconta una spaccato dagli USA post 9/11. Buonissima pellicola.

TonyStark  @  04/05/2014 23:31:35
   6 / 10
mi aspettavo di più, non è male ma non ti lascia niente e i tempi morti sono troppi. un po incolore diciamo.

Lory_noir  @  03/05/2013 11:18:13
   7 / 10
Un buon film anche se gli manca quel quid che gli avrebbe fatto acquistare interesse e magari un voto in più.

guidox  @  21/06/2012 17:52:52
   7 / 10
una prima parte sicuramente molto più convincente della seconda, con un finale che non appaga del tutto.
da sottolineare l'incisività nel racconto della storia, che si discosta dal solito film denuncia, che spesso tende ad appesantirsi e ad annoiare un po'; interessante anche il rifiuto al solito clichè, con una buonissima aderenza alla realtà senza scivolare in buonismi e retorica a largo consumo.
però a mio avviso ci sono anche pecche di non poco conto, come ad esempio l'utilizzo di due registri su due piani totalmente distinti, inizialmente con toni da commedia (ben riuscito), per poi trasformarsi senza miscela alcuna nel drammatico (troppo pesante).
il finale poi va troppo di corsa, cosa che stona con la ripetizione ad esempio dei colloqui fra i due protagonisti maschili e annacqua a mio parere, anche la "morale" del film. (vedi spoiler)

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  04/02/2012 22:18:51
   8 / 10
Quanti di noi portano avanti stancamente la propria vita?
Quanti di noi fingono un'esistenza felice?
Quanti si creano una corazza di convenzioni intorno soltanto per non permettere agli altri di percepire la fragilità, l'insicurezza, la tristezza che hanno dentro?

Walter è un professore universitario, apparentemente realizzato e felice, in realtà già morto dentro.
Porta avanti da 20 anni lo stesso corso accademico.
E' vedovo.
Cerca di tenere stretto il legame con la moglie imparando a suonare il piano, quel piano sul quale le dita di lei si muovevano così magnificamente.
Ma non ha talento, anche quella è una routine, come tutte le altre.
Un viaggio inaspettato lo porta a New York. Nel suo appartamento trova una coppia di clandestini.
Walter, seppur per pochi giorni, conoscerà la gioia, la musica, la felicità, l'amore. Ma, come spesso accade, le cose brutte della vita cancellano tutte le altre.
Film sobrio se ce n'è uno questo The Visitor è il classico esempio di come si possano realizzare opere eccellenti semplicemente raccontando una storia. Una storia semplice, così tanto semplice da non avere assolutamente nulla di cinematografico. Quello che è importante non sono tanto i 10 giorni che Walter passa a New York -probabilmente i 10 giorni più intensi dei suoi ultimi anni- ma la profonda e amara malinconia che lo avvolge. Un Richard Jenkins sontuoso (ma di altissimo livello tutti e 4 i componenti del cast) restituisce tutta la solitudine, la calma rassegnazione, la stanchezza, la mancanza di stimoli vitali che molti "vecchi", specie dopo aver perso la propria compagna, si ritrovano a dover (con)vivere.
L'incontro con la giovane coppia, la scoperta della meravigliosa, così naturale ed immediata, musica tribale, l'incontro con la madre di Tarek, sono tutte piccole esperienze che stanno a testimoniare una cosa. Per cambiare del tutto una vita basta pochissimo, una coincidenza, un colpo di fortuna, il coraggio di provare a fare qualcosa mai fatto prima, trovarsi al luogo giusto nel momento giusto. Basta un tamburo suonato in mutande (quel tamburo che scaccia il pianoforte, il nuovo che cerca di far scomparire il ricordo che ti distrugge), gli occhi di una donna che ti guardano in un modo che nemmeno ricordavi.
La vita è dura però.
Perchè come tante cose nascono con poco basta poi anche poco per far finire tutto, un malinteso in metropolitana, un colpo di sfortuna, un paese che si radica su delle regole prestabilite senza aver la voglia di analizzare, di pensare (è un film americano che analizza in modo spietato sè stesso).
Chi è The Visitor?
E' Walter che piomba nel suo appartamento di New York inaspettatamente?
E' la coppia di clandestini e con loro tutti i clandestini americani?
E' Mouna che piomba così d'improvviso nella vita di Walter?
E se quel visitatore, quell'ospite improvviso fosse la felicità?
Gli ospiti, i visitatori, quasi per definizione, poi vanno sempre via.
Qualcosa possono lasciare però.
Che so, un tamburo per esempio.
ta ta ta tatam
ta ta ta tatam
ta ta ta tatam
e la rabbia prende a manate quel briciolo di felicità rimasto
ta ta ta tatam
che ne sai Walter, magari la rivedrai
ta ta ta tatam

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/07/2011 18:40:44
   7½ / 10
Bellissimo questo ospite inatteso nonostante sia un film di impegno sociale, riesce ad interessare e a non avere quell'odiosa impostazione dei film a tesi.
Leggendo la trama ci sono tutti gli ingredienti per cadere nei clichè o nel mercato dei buoni sentimenti invece, grazie a una regia attenta e ad attori che donano delle interpretazioni leggere ma concrete riescono a delineare un paesaggio umano di intensa realtà.

Non ci si sofferma tanto su quanto il diverso possa arricchirci culturalmente ma il messaggio è come la paura negli altri ci porta alla solitudine la vera malattia di una società paranoica.
Splendido il messaggio di tolleranza ma soprattutto splendido il personaggio di Richard Jenkins, che grazie alla sua apertura riesce ad entrare in un mondo e nello stesso tempo a conoscere le assurdità delle politiche sull'immigrazione.

Veramente ben fatto bisogna vederlo per apprezzarne le particolarità e le sue sfumature.

everyray  @  15/06/2011 11:38:58
   8½ / 10
Straordinario film sull'amicizia,sui sentimenti e sui buoni propositi,che fa sorridere,divertire,appassionare e arrabbiare,girato egregiamente e senza troppe pretese..Peccato non abbia avuto il successo che merita!
Ottima colonna sonora,lo consiglio!!

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  07/09/2010 17:41:43
   8 / 10
Ma quanto lo stimo Jenkins??
Che attore, l'avevo già apprezzato in Burn After Reading, nonostante avesse una parte minimale, però è un attore che spicca davvero.
Beh, questo è un gran film. E non condivido assolutamente le critiche feroci rivoltegli da gente di mia conoscenza (qui sul forum invece ha una buona media).
Un film molto compassato, molto inglese, molto arabo.
"Noi arabi siamo sempre un'ora indietro. è più forte di noi". è proprio l'impressione che mi ha dato questo film, una sorta di analisi al rallenty di un mondo super veloce, dove tutto, anche gli esseri umani, carichi della loro splendida umanità, è spostato continuamente e senza una vera ragione (come succede a Tarek). E poi c'è questo bellissimo e ossessivo ritorno alla musica primordiale africana e tribale, a quel ritmo scatenato che, proprio per il suo essere senza senso, senza motivo, dà un nuovo senso, una nuova vita alla nostra esistenza.

Invia una mail all'autore del commento nrgjak  @  16/08/2010 21:55:09
   7 / 10
Bel film, ottimi attori, peccato per il finale a mio avviso troppo frettoloso.
Comunque consigliato

forzalube  @  02/08/2010 03:00:27
   6½ / 10
Film eccessivamente scontato e buonista. Mezzo punto in più

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kaiser souse  @  24/01/2010 18:53:50
   5 / 10
Delusione. Mi veniva voglia di dare un voto piu' basso per abbassare la media ma non e' iusto e non trovo corretto chi lo fa'. Storia sviluppata male sia perche' non sta' in piedi sia perche' non risulta interessante.
Tempo perso...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/01/2010 18:17:05
   7½ / 10
Una storia molto semplice e lineare con cast d'attori poco conosciuto ma perfetto nelle rispettive parti. Lo sfondo è il rumore sordo dell'America post 11/9 che smarrito la capacità di confrontarsi con l'Altro, sostituendola con la paura.

NandoMericoni  @  20/11/2009 16:09:48
   7½ / 10
il film è sicuramente ben girato e recitato, a tratti coinvolgente a tratti forse lento ma nel complesso sicuramente valido.
Peccato per il doppiaggio...

ste 10  @  14/11/2009 14:55:14
   8 / 10
Lo trovo un film poco americano e molto europeo, inteso nell'eccezione più positiva del termine, descrive una realtà drammatica molto realisticamente, veramente ben fatto, ottime interpretazioni

Invia una mail all'autore del commento wega  @  22/07/2009 10:37:21
   6½ / 10
"L' Ospite inatteso" è un film carino, un po' soporifero+io odio lo jambe', con un grande Richard Jenkins (chissà se parente di Ken Jenkins, il mitico Dott. Kelso di Scrubs) che interpreta un personaggio dal sentimento ambiguo e crepuscolare, disilluso, annoiato dal lavoro e incerto anche nel proprio gusto musicale. L' intreccio interraziale fa' certamente pensare al plausibile clima post 11/09. Molto semplicemente un film sulla tolleranza quindi, classico, semplice e lineare.

Tuonato  @  04/07/2009 00:27:19
   6½ / 10
Altro film sul post 11 Settembre. La morale in questo è che il conto lo paga chi non lo dovrebbe pagare. Il motivo sempre lo stesso, non importa chi paghi purchè qualcuno lo faccia.
Film distante dai tipici fuochi d'artificio hollywoodiani, qui il tutto è calmo lineare e senza troppe esasperazioni(pretese). Il tutto procede come deve procedere ben incalanato nei binari, e trovo che proprio questo sia anche il punto debole del film che non ha sensibili cambi di registro. Dal punto di vista del cast nulla di eccezionale, nessuno spicca in modo particolare.
Poco ambizioso, sufficiente più più.

PAZZINI9  @  21/06/2009 10:16:24
   6½ / 10
Tema di un certo spessore, ma la storia è un po' troppo piatta.

TheLegend  @  26/05/2009 18:30:59
   7 / 10
Buon film capace di farci riflettere su molti aspetti,attori in alcuni punti un pò incerti e storia un pò noiosa in alcuni punti.
Giusta e condivisibile la critica mossa da questo film.

LoSpaccone  @  03/05/2009 10:58:49
   7½ / 10
Film sulla tolleranza, delicato e volutamente misurato, sia nello stile che nelle interpretazioni degli attori, che riesce a intrecciare con estrema naturalezza la storia personale del protagonista con un'attenta analisi dell'America che cambia, per intenderci, che esce dal periodo oscurantista dell'amministrazione Bush. E' banale dirlo, ma è un film che apre l'era Obama, anche se il finale ci fa capire che le cose non possono cambiare improvvisamente da un giorno all'altro. Forse troppo politicamente corretto, ma penso che sarebbe stato difficile fare un film simile senza esserlo.

tarantino.linda  @  17/03/2009 01:20:21
   8½ / 10
davvero un bel film,so che era candidato agli oscar,credo che almeno ne doveva vincere 2,

tarax  @  14/03/2009 16:51:51
   7 / 10
un bel 7 se lo merita tutto, ci si riesce ad effezionare a tutti i personaggi, a loro modo tuti riescono a farti appassionare a questa vicenda che gira intorno a due al tema dell'imigrazione e dell'amicizia. Bravi! ;)

McLovin  @  09/03/2009 16:57:56
   7 / 10
Buon film girato con pochi mezzi, ma tanto cuore. La vicenda è quella di un professore universitario vedovo, che per un impegno di lavoro si reca nella sua casa di New York. La troverà però occupata da una coppia di clandestini: lei senegalese, lui siriano. Con i due farà ben presto amicizia grazie al comune amore per la musica. Un film che colpisce per la semplicità con cui rappresenta un problema tanto triste quanto attuale come quello dell'immigrazione clandestina, senza cadere nella retorica e nei patetismi. Una menzione speciale la merita Richard Jenkins: dopo anni da caratterista di lusso per i Coen, i Farelly e altri grandi nomi hollywoodiani, il sessantenne attore si trova per la prima volta in un ruolo da protagonista: una performance che finalmente lo ha consacrato con una strameritata nomination all'Oscar.

Allen_I  @  06/03/2009 12:14:45
   7½ / 10
Davvero una gran bella storia, un film che fa riflettere dall'inizio alla fine...per me assolutamente inaspettato..

Invia una mail all'autore del commento gherardo81  @  05/03/2009 20:49:28
   7 / 10
Film con casting incerto che pero' riesce in modo sereno a raccontare una grande verità e cioè che a volte ci si presentano delle situazioni in grado di risvegliare cio' che in noi si era solamente assopito: l'attaccamento alla viita!

benzo24  @  05/03/2009 18:23:01
   6 / 10
film senza molte pretese, con un ottimo richard jenkins...anche se io sono dalla parte di elio.....sfondiamo questi bonghi per vendicare l'africa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/03/2009 11:12:07
   7½ / 10
Un apatico professore universitario,una giovane coppia di clandestini,la madre di uno di questi,una New York plumbea e un America che dopo il trauma dell’11 Settembre non è più il paese pronto ad accogliere a braccia aperte chiunque abbia voglia di rimboccarsi le maniche.Sono questi gli ingredienti della nuova pellicola diretta da Tom McCarthy.
Dopo l’ottimo “Station Agent”,un altro bel film basato su un delicato intreccio di rapporti umani che parte da un avvenimento solo in apparenza poco plausibile,ma che risulta essere un espediente narrativo per approntare un paragone tra le istituzioni americane,diffidenti e per nulla propense alla comprensione, e la gente comune,in questo caso rappresentata da un bravo Richard Jenkins,vero uomo della porta accanto che accoglie senza pregiudizi due clandestini nel suo appartamento.
Il regista sottolinea come la diffidenza verso il prossimo sia diventata normalità e che le leggi create per l’occasione siano spesso applicate in maniera generica e soprattutto terribile per coloro i quali che pur non essendosi mai macchiati di un reato, e dopo magari aver sgobbato tutta la vita, rischiano comunque di perdere tutto,affetti compresi.
L’amara parabola non scade in facili pietismi,evita un pericoloso scivolone zuccheroso nel finale e rimane fedele ad una linea disillusa e molto amara.
Un film semplice che con estremo garbo riesce a comunicare molto.

rob.k  @  21/02/2009 15:21:58
   7½ / 10
Film gradevole, fa pensare

Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  19/02/2009 11:42:44
   7½ / 10
Il docente universitario Walter Vale è un signore rigido (non accetta il compito consegnato in ritardo da un suo alunno, non gradisce consigli per imparare a suonare meglio il pianoforte), tradisce la sua comprensibile ansiosità spiando dalla finestra l'arrivo dell'anziana insegnante di piano per avere, così, il tempo di darsi un contegno prima di aprirle la porta.

L'insegnamento dell'economia lo annoia e non lo soddisfa (anche i pranzi con gli altri professori lo vedono assente e pensieroso).
Il Nostro conduce, insomma, una vita in 4 tempi, a ritmo di musica classica e dove si pensa molto.

Saranno due inattesi personaggi provenienti dalla Siria e dal Senegal (proprio quei paesi in via di sviluppo protagonisti della conferenza sulla crescita economica alla quale partecipa il professore) a cambiare la sua regolarità, a fargli scoprire una vita amministrabile anche in 3 tempi, a ritmo di musica afro-beat, e dove il pensiero corre libero ed estemporaneo, senza troppe regole.

Raramente gli Stati Uniti sono stati rappresentati, dopo l'11 settembre, in modo così tormentato; sono scomparse le ombre delle torri gemelle, ma sono avanzate quelle di un paese diffidente perchè rotto e straziato da quell'esperienza dolorosa.
Occorrerà ancora del tempo prima che questa nazione possa cambiare, speriamo che le nuove politiche curino maggiormente questo aspetto.

Richard Jenkins, di solito prezioso caratterista (lo abbiamo visto in "Hanna e le sue sorelle" e in "Six Feet Under"), è sempre in scena e ha una presenza invidiabile e sbalorditiva, lavora con accenni sottili e senza schermature.
Auguriamoci, per lui, un bel riconoscimento dagli Academy Awards.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  16/02/2009 10:58:18
   8 / 10
Piccolo film davvero magnifico, questo "The visitor".
Un incontro tra la solitudine di un professore universitario vedovo e privo di amore per la vita che gli resta da vivere, e due persone sradicate dai loro Paesi trapiantate nella Terra della Libertà, che lo è solo in apparenza.
La storia può sembrare forzata, ma risulta antonomastica (grazie Lot) nel suo svelare le difficoltà di integrazione, la paura, lo straniamento da un lato, e la rassegnazione e la depressione dall'altro.
Simbolico ma realistico, mostra una metropoli come New York da un punto di vista molto meno patinato e glamour di quanto non faccia la maggior parte dei film, lasciandoci intravedere una realtà che si può solo immaginare esista alle porte della scintillante Manhattan.

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pinnazza  @  12/02/2009 09:50:22
   5½ / 10
Film non privo di forzature funzionali allo svolgimento della trama.
Non mi ha entusiasmato molto.
Solitamente mi piacciono i film belli lenti e introspettivi, ma questo proprio non mi ha convinto

akiastyle  @  06/02/2009 18:50:45
   8½ / 10
Romanticamente delicato. Affrontare il trauma post parto dell'11 settembre per gli USA con quella punta di malinconia "del fare di tutta l'erba un fascio" e "siamo tutti uguali...forse".

romeop  @  04/02/2009 16:37:08
   7 / 10
Film da vedere, la fobia post 9/11 (loro la chiamano così) è molto ben rappresentata, peccato solo per il finale

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Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  03/02/2009 17:09:11
   8½ / 10
Un film da vedere, veramente, consigliato.

Il protagonista Richard Jenkins ha regalato una performance mai vista prima da lui, un attore che è stato sempre tenuto all'oscuro con ruoli di serie B, qui invece ha dato un bel contributo.

Il film ricorda qualcosa, come tecnica narrativa, a The Missing di Costa-Gavras in più anche lo stile di Alexander Payne.

Un film che rimane ancora sconosciuto, da me saputo per caso, ve lo consiglio e dico che deve essere visto.

Bonvi  @  30/01/2009 12:12:24
   8½ / 10
Il piattume di una vita al limite dell'interesse riscaldato da eventi emozionanti, a loro modo, che innescano un risveglio di Walter Vale dal torpore quotidiano della propria vita.

Coinvolgente, disarmanete e brutale (sebbene non vi siano scene di violenza) nella crudeltà della rappresentazione dell'attuazione rigorosa e quasi accecata (ed accecante) della legge contro l'immigrazione clandestina.

Una trasposizione efficace del problema legato alla dignità di qualcuno che, anche se non è un criminale, è visto come chi infrange le regole.
Regole che, dopo l'11 settembre, si sono inasprite all'inverosimile.

Nel turbinio di emozioni e di eventi, Walter scopre che, nonostante tutto, lui e Tarek NON sono affatto differenti (lo stesso nei confronti della madre di Tarek, Mouna, e della sua ragazza, Zainab

Tutti loro mentono. Chi allo Stato (Tarek e famiglia) chi a se stesso. Tutti perdono qualcosa quindi: la libertà di restare negli Stati Uniti o la propria vita quotidiana naufragata. Alcuni guadagnano anche qualcosa, come Walter (una seconda chance di vita, risvegliatosi dopo la perdita della moglie e grazie ad un lavoro noioso che non lo attrae più) o la madre di Tarek, Mouna, che trova, comunque, un compagno su cui contare, anche se per poco tempo.

Ottimo il finale perchè, giustamente, inverte i ruoli dei personaggi. All'inizio gli invadenti sono Tarek e Zainab nella vita di Walter mentre, dopo, è lo stesso Walter ad essere invadente nelle loro e soprattutto in quella di Mouna.

In quest'ottica, quindi, Walter non segue Mouna perchè, comunque, lui non fa parte della loro vita, anche se è bello pensare che, forse, un giorno lui la raggiungerà.

Ottima interpretazione di Richard Jenkins giustamente candidato agli Academy Awards come Miglior Attore Protagonista.

Bellissima performance di Hiam Abbass nel ruolo della madre di Tarek che dà un'estrema dignità ad una donna costretta a mentire a se stessa ed agli altri, pur di costruire qualcosa dalle ceneri della propria vita.


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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  28/01/2009 00:44:24
   7½ / 10
L'integrazione nell'America post 11 settembre vissuta attraverso i volti di quattro protagonisti: The Vistors è un film delicatissimo e garbato, scritto in maniera semplice e splenditamente diretto. Assolutamente improbabile l'inizio (vedi l'amicizia forzata tra il professore e la coppia di clandestini che vive in casa sua), ma splendido tutto il resto, per una parabola dolce-amara caratterizzata da solitudine, amore e passione. Bravissimo Richard Jenkins nei panni del classico uomo "ordinario", ottimo tutto il resto del cast. Sicuramente non è il capolavoro decantato dalla stampa internazionale, ma rimane una visione consigliatissima grazie propio a quella semplicità alla base dell'intera operazione...assolutamente strepitoso il finale, vera e propia ciliegina sulla torta.

Nergal85  @  26/01/2009 09:28:33
   8 / 10
splendido film ke difficilmente si trova nelle sale, ma ke merita d essere visto. storia coinvolgente e finale ke spiazza. da vedere!

bluemoon  @  24/01/2009 01:08:20
   8 / 10
sicuramente uno dei migliori nei cinema.
Ottima l'interpretazione di richard Jenkins e di Hiam Abbass.

Invia una mail all'autore del commento Daniela Puledra  @  18/01/2009 01:39:57
   5½ / 10
Noioso, lento e piatto come i silenzi del protagonista. doppiato male in italiano.

TIGER FRANK  @  15/01/2009 00:45:41
   8 / 10
Sara' per gli ospiti abbronzati che si insediano nella casa e nella vita del protagonista ,saranno i bonghi,la musica,i sentimenti inaspettati che si trasformano in qualcosa di piu'......a poco a poco.
Mi ha ricordato l'unico Bertolucci che ho amato quello dell'Assedio.....
Squisitissimo.

Un grazie a Poll per il suo prezioso consiglio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/01/2009 11.28.22
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kossarr  @  12/01/2009 05:39:03
   9 / 10
Sicuramente un film che fa riflettere, no comment a chi dice che si è addormentato, se non riuscite a stare svegli nei film seri andate a vedere death race, bellissimo film ma decisamente diverso!


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daghy  @  06/01/2009 00:03:37
   7 / 10
Un bel film che ci fa un pò riflettere, lo consiglio.

Delfina  @  04/01/2009 12:20:52
   6½ / 10
Piacevole e garbata commedia su come scoprire nuovi amici aprendo le porte di un appartamento a New York da lungo tempo disabitato...
La storia sembra quasi una fiaba, un professore universitario che si è reso conto che del suo lavoro non gliene importa nulla, contornato da conoscenti "wasp" antipatici e noiosi, conosce per caso un giovane bello e aitante, finito per sbaglio con la sua ragazza nel suo appartamento (affittatogli da un imbroglione che aveva, chissà come, le chiavi). Per di più arabo. Il rapporto tra i due diventa poco a poco un'amicizia virile, che fa riscoprire al maturo professore il gusto della vita e il piacere di vivere a New York.

La storia volge decisamente verso la commedia sentimentale quando, dopo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER compare la madre del bell'immigrato clandestino, anche lei affascinante e interessante.

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Piacevole sì, ma non un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/01/2009 20:29:21
   7½ / 10
L'ultima, piacevole sorpresa della stagione, film squisito perchè tocca le corde giuste (a volte fin troppo), perchè è così politicamente corretto e... eppure qualcosa non mi torna: sarà che non sono molto ottimista sull'umanità in generale ma ugualmente trovo parossistico l'atteggiamento di Vale (soprattutto dopo che in certe sequenze è stato tacciato più o meno di spregiudicato cinismo) davanti a un "clandestino" nella propria dimora, oppure fin troppo fatalista la madre di Tarek davanti alla prigionia del figlio.

Insomma, se sul tema dell'immigrazione e delle divergenze razziali il film non aggiunge molto (salvo compensare con una certa ipocrisia un certo bisogno di fratellanza universale), occorre ammettere che questa commedia amara riesce a trasmettere splendidamente il senso di solitudine (e il riscatto "morale/affettivo") di un uomo, Vale ("non ho altro... fingo ma non faccio niente") e un finale splendido (ogni tanto esistono anche i finali splendidi, nei film) così apertamente comico da risultare infinitamente tragico fanno pensare che McCarthy, da novello Al Ashby (chissà perchè ho pensato tanto al suo cinema) sa emozionare senza bisogno di "far spalancare le porte" (non so se mi spiego).
Il capolavoro annunciato dalla stampa internazionale può attendere, ma di questi tempi un film appassionato e tenue non è da poco

3 risposte al commento
Ultima risposta 09/02/2009 21.40.07
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occhiolungo  @  03/01/2009 17:12:03
   4 / 10
Se l'intento era trasmettere la noia è riuscitissimo.
Mi sono addormentato e risvegliato solo per andarmene prima della fine.
De gustibus...

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2009 11.01.07
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exdinu  @  02/01/2009 23:45:42
   7½ / 10
Nuove strategie della democraticissima America nei confronti degli immigrati clandestini del dopo 11 settembre; tutto ciò che ruota intorno alla solitudine del protagonista, tra l'altro ottimamente confezionato (se pur un pochino lento nella narrazione), è il modo per mostrare come i metodi adottati dalla paura degli immigrati (se del medi oriente poi) tutto siano tranne che democratici. Il personaggio di spicco, secondo me, è la signora siriana, pressochè integrata, ma che rinuncia alla libera "americanità" per amore del figlio. le musiche etniche, parte integrante del film, ti prendono piacevolmente.

novalexis  @  02/01/2009 03:57:43
   8½ / 10
Commovente. E' bello vedere film in cui il tema principale è l'affetto che può nascere tra due persone che sono l'unas l'oposto dell'altra. Ottima recitazione, veramente bello.

FABRIT  @  02/01/2009 02:15:38
   8½ / 10
Uno dei film più belli visti durante l'anno!Denso di significati e recitato alla grande da tutti gli attori,davvero da non perdere!

Lady Agnew  @  01/01/2009 20:08:24
   8 / 10
Bellissimo.
Piu' la storia di una solitudine spezzata che
non quella delle difficolta' degli immigrati in un paese straniero,
che, tra l'altro, mi e' sembrata la parte piu' debole, di un buonismo
un po' stereotipato.
Bravissimo l'attore protagonista , Richard Jenkins, nel rendere
tutte le sfumature del personaggio : la voglia e la difficolta'
di entrare in contatto con gli altri, l'intesa con il siriano
attraverso la musica ,grazie alla quale si manifesta
la sua parte piu' emotiva, la possibilita' di aprirsi a nuove esperienze
e ad una nuova vita.
Meravigliosa la scena finale.
Per certi versi mi ha ricordato i film francesi, dove molto
e' affidato al non detto.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  27/12/2008 03:51:09
   9 / 10
Bellissimo, pieno di significati, una grande sorpresa. Assolutamente consigliato.

groover76  @  26/12/2008 19:01:16
   8 / 10
Mi ha colpito questo film,devo ammetterlo.Il tema trattato è d'attualità e molto sentito un po in tutto il mondo occidentale e la storia proposta pone lo spettatore di fronte un quesito su come sia difficile distinguere la paura,spesso immotivata,x eventuali problemi derivanti dall'immigrazione e la difficoltà d'integrazione ke devono spesso vivere persone ke in realtà cercano solo una vita migliore x se stessi e i propri cari.Film degno di nota e da vedere .

rasta  @  22/12/2008 11:06:14
   7 / 10
un buon film ke riesce ad accostare un serio problema come quello dell'immigrazione clandestina con la noia e l'assenza di stimoli veri nella vita di un professore americano. la precarietà di una vita da illegale ma piena di ritmo e ricerca di serenità, si contrappone alle certezze di una carriera da scrittore affermato e riconosciuto, ma del tutto priva di emozioni autentike. ottimi interpreti e buona regia x un film interessante e ben fatto... a momenti un pò lento, ma da vedere

stica  @  21/12/2008 13:44:40
   7 / 10
Ottime interpretazioni, belle scelte stilistiche della regia.

frizz  @  18/12/2008 16:22:53
   7½ / 10
molto carino e orginale!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  14/12/2008 14:20:09
   8 / 10
Un professore di economia che conduce una monotona vita solitaria, dopo la scomparsa della moglie, si ritrova, per una casualità a NY. Città in cui possiede un appartamente, nel quale però vive una coppia di clandestini che ingenuamente hanno affittato quell'appartamento da un imbroglione. Walter Vale si ritrova così improvvisamente a vivere nuove esperienze che lo faranno uscire dal suo guscio di solitudine. Il film ritrae una marginalità sociale realmente esistente, ci mostra una NY dura in cui vivere, ci mostra le difficoltà di integrazione, la diffidenza delle persone nei confronti di qualcosa di nuovo.
Veramente un gioiellino di film da non perdere.

mirapto  @  10/12/2008 13:15:12
   8 / 10
E' un bel film. L'argomento é trattato con molta dolcezza e con grande verismo. Certo il problema dell'immigrazione è presente in tutti i paesi ricchi e l'America non è immune da questo anzi. Il nostro paese, anzi una parte di esso, lo affronta con leggerezza ed egoismo. Mi è piaciuto anche come il regista Thomas McCarthy tratti i sentimenti degli interpreti e la delicatezza dell'innamoramento del professore. Ottimi gli interpreti tutti. Un fil da vedere

claudio54  @  07/12/2008 20:23:11
   7½ / 10
Argomento non facile trattato con estrema delicatezza e sensibilità. In molti momenti emozionante. Da vedere.

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