nella valle di elah regia di Paul Haggis USA 2007
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nella valle di elah (2007)

 Trailer Trailer NELLA VALLE DI ELAH

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locandina del film NELLA VALLE DI ELAH

Titolo Originale: IN THE VALLEY OF ELAH

RegiaPaul Haggis

InterpretiTommy Lee Jones, Charlize Theron, Susan Sarandon, Frances Fisher, James Franco, Jonathan Tucker, Jason Patric, Josh Brolin, Wes Chatham, Jake McLaughlin, Mehcad Brooks, Wayne Duvall, Brent Briscoe, Barry Corbin, Greg Serano, Zoe Kazan, Brent Sexton, Devin Brochu, Glenn Taranto, Roman Arabia, Jennifer Siebel Newsom, Rick Gonzalez, Loren Haynes, Babak Tafti, Sean Huze, Kathy Lamkin, David Doty, Pab Schwendimann, Josh Meyer, Arron Shiver, Jo Harvey Allen, Chris Browning, David House, Matthew Page

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2007

•  Altri film di Paul Haggis

Trama del film Nella valle di elah

Mike Deerfield scompare misteriosamente subito dopo essere ritornato dall'Iraq, dove ha combattuto, e viene considerato "assente ingiustificato" dall'esercito. Quando la sconvolgente notizia raggiunge Hank Deerfield, ex soldato della polizia militare, e sua moglie Joan, Hank decide di mettersi alla ricerca del figlio, con l'aiuto della riluttante investigatrice di polizia Emily Sanders, che ha la giurisdizione dell'area in cui Mike è stato visto per l'ultima volta. Man mano che le indagini proseguono e il quadro si compone, Emily si rende conto che la scomparsa è solo una montatura. In guerra con le alte sfere militari, Hank e Emily fanno di tutto per mantenere il controllo delle indagini. Ma quando, alla fine, la verità su Mike e su ciò che è accaduto in Iraq emerge, Hank vede il suo mondo in pericolo e deve rimettere in discussione tutte le sue certezze più consolidate per poter risolvere il mistero che sta dietro alla scomparsa del figlio...

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Voto Visitatori:   7,45 / 10 (154 voti)7,45Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Nella valle di elah, 154 opinioni inserite

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carmus  @  05/01/2009 08:59:44
   8 / 10
Gran bel film dove la faccia ingessata di Tommy Lee Jones in questo caso funziona egregiamente perchè funzionale alla parte di un militare ormai in pensione, che dovrà purtroppo ricredersi su molte convinzioni sulle quali aveva costruito tutta la sua vita.

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Ultima risposta 08/01/2009 09.30.37
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inferiore  @  12/12/2008 14:16:42
   8 / 10
Ottimo film con Tommy Lee Jones glaciale e molto espressivo!
Storia molto delicata ma trattata molto bene, il regista ci parla di come possa essere ''disturbata'' la mente dei reduci dall'Iraq. Un film drammatico dai risvolti thriller, da non perdere!

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Ultima risposta 12/12/2008 17.50.51
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avandelli  @  02/04/2008 14:38:11
   7 / 10
Non mi sento di dare + di un 7 a questo film davvero ben fatto, ma di una lentezza incredibile. Nel complesso è fatto molto bene per circa mezz'ora mi sembrava CSI, poi si è sviluppato per suo conto....diciamo che lancia un messaggio chiaro dell'america e della guerra in iraq e questo mi piace, riesci a capire certe cose che spesso l'informazione tralascia

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Ultima risposta 02/04/2008 15.05.48
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lupin 3  @  24/03/2008 15:52:20
   2 / 10
Ci si fa fatica ad arrivare alla fine del film...
Il classico film americano pieno di retorica e buonismo.
Archiviabile!

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Ultima risposta 16/11/2008 14.34.59
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sweetyy  @  24/03/2008 15:01:20
   5 / 10
Devo dire che alla fine del film ho provato quasi piacere, talmente la lentezza mi aveva annoiata... inoltre mi è dispiaciuto che la grande S. Sarandon sia comparsa in pochissime scene . Nella valle di Elah è il classico film americano pieno di retorica e patriottismo.
Non ci siamo!

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Ultima risposta 19/05/2008 18.19.45
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codino18  @  08/01/2008 15:59:00
   7 / 10
Ero esaltato dalle critiche del film, e quindi sono rimasto leggermente deluso.Forse troppa violenza rispetto a !A history of violence" un passo indietro ma comunque uno dei migliori fil visti in stagione

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Ultima risposta 08/01/2008 16.29.26
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luca2012  @  07/01/2008 17:59:02
   9 / 10
Stupendo, dato che crash l'avevo trovato orrido non me l'aspettavo davvero.

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Ultima risposta 09/01/2008 08.00.16
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faluggi  @  26/12/2007 21:07:41
   4 / 10
Posso obiettivamente dire che questo film è una palla vera e propria,
noioso all'inverosimile escludendo qualche scena e infarcito di luoghi comuni e americanate, la fotografia è pessima mentre la sceneggiatura sembra scritta da Michele Cucuzza.

BUUU!!

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Ultima risposta 16/11/2020 14.30.07
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pinnazza  @  20/12/2007 10:44:01
   6 / 10
Penso sia necessario valutare il film su due piani differenti tra loro.

Da una parte trama, colpi di scena, sceneggiatura, fotografia e sonoro sono abbastanza modesti. Il film spesso annoia un po' troppo e latita per gran parte della sua durata regalando un risvolto finale anch esso modesto.

Dall'altra parte è encomiabile come, senza essere assolutamente fazioso, il regista riesce a trasmettere in modo ottimale la totale dicotomia tra quello che è la guerra e quello che dovrebbe in realtà essere, la dicotomia tra quello che viene inculcato nelle menti dei soldati e quello che poi effettivamente fanno sul campo. Il tutto è condito da frasi volutamente ipocrite, retoriche e poco credibili, contrapposte a una serie di accadimenti che viaggiano completamente su binari opposti rispetto a quanto sventolato...

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Ultima risposta 22/12/2007 22.15.09
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  14/12/2007 12:49:27
   8 / 10
Preferibile senza alcun dubbio a “Crash”, in questo suo ultimo lungometraggio Haggis abbandona del tutto la consueta retorica che immancabilmente pervade film di denuncia sulla guerra, per mostrarci con assoluto disincanto l’orrore che si cela nella quotidianità di uno Stato in guerra, l’ insensata guerra in Irak, spettro non più così impalpabile nell’America di oggi.
La vicenda si snoda attraverso la profonda analisi psicologica dei personaggi, che il regista sa tratteggiare con sensibile precisione, anche attraverso la fotografia sbiadita della provincia americana completamente disorientata dal vuoto lasciato dagli antichi granitici valori di patria, dio e famiglia.

Commovente e meravigliosa la performance di Tommy Lee Jones, che spero gli varrà l’oscar, non minore la breve ma intensa interpretazione della magnifica Sarandon: il suo sguardo incredulo e furioso di madre devastata è la perfetta trasposizione del sinestesico ”urlo nero” di Quasimodo.

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Ultima risposta 18/12/2007 12.12.25
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clark kent 83mm  @  13/12/2007 12:48:21
   6½ / 10
film carino anche se non ho capito.....

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Ultima risposta 13/12/2007 20.03.59
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suzuki71  @  10/12/2007 13:49:24
   5½ / 10
Dopo un magnifico Crash, il regista si cimenta in una americanissima accusa alla guerra in Irak in un film che, per almeno tre\quarti, stenta ad appassionare e annoia per la sequenza di luoghi comuni e situazioni banali, pur ammettendo l'efficacia di un accusa "implicita" della barbarie della guerra. Ottime motivazioni, resa mediocre, attori giusti ma scarsa sceneggiatura, fotografia quasi inesistente. Finale in crescendo ma troppo poco davvero.

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Ultima risposta 13/12/2007 04.47.13
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debaser  @  10/12/2007 12:34:14
   6 / 10
Francamente dopo tutte le recensioni positive sono rimasto molto deluso da questo film. Pur di dimostrare la sua tesi (ovvero l' inutilita' della guerra in Irak) il film giunge ad una conclusione assurda ed inverosimile. L'orrore della morte (e della guerra) giunge allo spettatore in maniera cosi' spudorata e manipolata che finisce per diventare quasi grottesca. Il dolore dei genitori sembra finto e l'indifferenza di tutti i protagonisti irreale ed artificiale.Buona la recitazione di Tommy Lee Jones e un iflino sotto il par quella di Charlise Theron. Indecifrabile il ruolo della Sarandon poco credibile nel ruolo di una mamma disoerata. Appena sufficiente.

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Ultima risposta 11/12/2007 08.36.38
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Delfina  @  10/12/2007 12:21:26
   5½ / 10
Un film confuso e disorientante.
Mette in primo piano senza veli l'orrore di una sala d'autopsia (così vediamo com'è il cadavere di un morto impiccato, oppure come sono i poveri resti carbonizzati di un corpo) e soprattutto l'orrore del nuovo nazismo delle truppe americane in Iraq:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

Un nuovo nazismo che emerge in mille dettagli, in punti di vista che non si capisce quanto siano paradossali oppure reali

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, fanatismo sadico dell'omicidio nascosto dietro i 32 dentoni del tipico sorriso smagliante del marine americano, capace di mentire come un bambino, con la stessa ignorante crudeltà inconsapevole.

Questo film vuole trasmetterci un messaggio sulla mostruosità dell'umanità, oppure, ben più grave, innalzare la malconcia bandiera americana nonostante tutto, come un ideale nostalgico ancora valido sebbene corrotto?

Interrogativo pesante, tanto più che il film si conclude con un'esaltazione della parabola biblica di Davide contro Golia, presa molto sul serio (anche se con qualche esitazione), con tutti i relativi annessi e connessi impliciti per la geopolitica dell'area...

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Ultima risposta 18/08/2008 14.26.17
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dedalo1267  @  07/12/2007 13:04:18
   7½ / 10
Maledetta tecnologia.
Nel momento in cui la guerra si dovrebbe fare più asettica e "civile", con bombardamenti mirati, missili intelligenti e quant'altro, quella stessa tecnologia ci da un pugno nello stomaco e si riprende tutto con gli interessi, facendoci vedere una realtà di solito immaginata.
Con uno stile minimalista, il film descrive la progressiva scoperta, di come la violenza di un conflitto sia difficile da circoscrivere e alla fine si impadronisca delle persone che lo vivono.
Particolarmente apprezzabile Lee Jones nella parte del padre militare fino al midollo e dei compagni del figlio.
Nel complesso un film da vedere.

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Ultima risposta 07/12/2007 13.52.47
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  04/12/2007 16:44:13
   8½ / 10
La valle, quella di Elah, esprime la metafora dalla quale emerge il senso dell'opera: una valle colma del sacrificio della ragione e dell'eroismo sconfitto. Una richiesta di aiuto silenziosa e amareggiata.
Il film induce a riflettere sugli effetti della guerra: riflessione priva, tuttavia, del carattere della denuncia; è un'opera che fa sorgere tante domande ma che non pretende di dare risposte.
La guerra descritta dal regista distrugge l'equilibrio psicologico di una intera generazione che, per "resistere" all'orrore vissuto, si nasconde nella depressione, nella violenza e nella droga; una distruzione morale che avviene sotto gli occhi delle famiglie.
Nonostante la guerra, con i suoi mostri e le sue vittime, sia decritta in rari momenti nel film, la sua ombra è presente dall'inizio alla fine; ed è una guerra raccontata senza sentimentalismi, grazie alla magnifica interpretazione e alla impressionante forza espressiva di Tommy Lee Jones.
Il messaggio di Haggis è chiaro: la guerra non solo distrugge i luoghi dove cadono gli ordigni, consuma anche le società più lontane, quelle che non riescono a percepire l'esplosione delle bombe.

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Ultima risposta 10/12/2007 14.42.58
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  02/12/2007 23:24:28
   8 / 10
Fino a che gli Stati Uniti saranno i “padroni del mondo”, i loro problemi morali, politici, le loro inquietudini ideologiche saranno uno dei temi più seguiti nel cinema mondiale. Haggis, canadese, riesce a rendere bene l’attuale dilemma che attanaglia l’opinione pubblica americana; cioè il timore di avere perso i propri valori fondanti proprio nel momento in cui li si voleva esportare. Lo fa impiegando al meglio le tecniche tradizionali del cinema americano: trama lineare, coinvolgente, che si dipana con colpi di scena; caratteri forti, esemplari, in contrasto fra di loro, che si fronteggiano ma che intimamente si apprezzano e che arrivano a una specie di sintesi; denuncia delle storture ma fiducia in un possibile raddrizzamento grazie alla tenacia e all’animo nobile e sentimentale di pochi idealisti; punto fermo nell’unità di tutti simboleggiato dalla bandiera.
Lo spettatore viene quindi fatto entrare nell’animo dei protagonisti/eroi, viene spinto a capirne l’ideologia e a partecipare ai loro travagli. Uno, l’anziano Hank, vede piano piano smentite nei fatti le sue idee “repubblicane” su patriottismo e forza: non hanno prodotto soldati/messaggeri rispettosi degli altri e orgogliosi di esportare valori nobili e umani; ne sono venuti fuori dei sadici sanguinari, delle belve disumane e perverse, ubriacate dal potere e dal loro senso di superiorità. Per Hank è una specie di “crash” psicologico, che però non gli fa perdere le speranze, l’America può ancora ravvedersi, con umiltà ce la può ancora fare.
L’altro protagonista è l’ispettrice Emily, l’idealista “democratica”, sensibile e coscienziosa, piena di nobili sentimenti, ma mancante della forza, della tenacia e della scaltrezza di Hank. In compenso è più umana e più compresiva della psiche degli altri. E’ lei che alla fine riesce a intuire l’orribile verità dietro qualunque apparenza. Finché c’è gente come lei, gli Stati Uniti si possono salvare dalla loro inerzia burocratica e dalla pigrizia mentale. Hank e Emily riescono a imparare qualcosa l’uno dall’altra e permettono di indicare una via di mezzo da potere mostrare come via d’uscita allo spettatore: una speranza che rimedi agli orrori e alle brutture mostrate.
Il carattere che mi ha colpito di più, quello più vero e umano, è Joan, la madre, interpretato superbamente da Susan Sarandon. Sono stati il suo pianto, il suo sguardo inceneritore in occasione delle condoglianze che mi hanno colpito e commosso. Proprio perché non si è voluto fare di lei un carattere esemplare o rappresentativo, lo ha preservato puro e intenso. Il dolore vero, quello più profondo e sentito è certamente il suo e lei non dà alcuna risposta o soddisfazione allo spettatore.
Uscendo dal cinema mi sono chiesto quando finalmente si smetterà di fare film su sempre nuove guerre. Non è bastato il Vietnam, ci voleva anche l’Iraq?

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Ultima risposta 03/12/2007 19.34.14
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  02/12/2007 12:49:18
   9 / 10
Parabola di un uomo e della propria guerra privata.
L'amore per la patria, non contraccambiato; l'amore per un ideale che non sapevi marcio, ed in nome del quale hai immolato due figli; l'amore per tuo figlio, devastato prima psicologicamente e poi fisicamente, sia nella realtà che nei ricordi di un padre che si accorge troppo tardi non averlo mai conosciuto.
L'amore nella sua più alta forma di espressione, quello che si accorge della propria forza solo quand'è tradito.
Mike Haggis merita di essere seguito, e la sua Valle di Elah necessita di essere attraversata, con la consapevozza che, probabilmente, Golia non lo sconfiggeremo mai.

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Ultima risposta 02/12/2007 23.39.18
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  13/09/2007 20:43:58
   9 / 10
Dopo il sopravvalutato e pluripremiato 'Crash', Haggis inverte l'operazione stilistica, concentrandosi su una storia minimale (un padre alla ricerca del figlio scomparso) con toni sommessi.
L'impatto emotivo che ne ricava è altissimo.
Da un dramma familiare egli squarcia il sociale e attraverso gli orrori della guerra in Iraq, parla degli orrori di tutte le guerre, del loro rendere gli uomini delle belve feroci, attraverso la lenta corruzione della loro anima.
Il tutto raccontato senza mostrare una goccia di sangue, una scena di violenza, ma con tono dolente e disincantato, attraverso gli occhi dello strepitoso Lee Jones e della sempre più brava Theron.
Non si creda io stia parlando di un film intimista, il ritmo è serrato e la ricerca da parte di un padre disperato del figlio scomparso prima e delle cause di quella scomparsa poi, viene raccontato con i tempi del thriller d'autore.
Un film di grande classe che tiene incollato per due ore lo spettatore allo schermo e che riserva una scena finale difficilmente cancellabile dalla memoria dello spettatore e degli americani coscienziosi.

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Ultima risposta 02/12/2007 22.29.51
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