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Dal punto di vista della spettacolarità non ha nulla da invidiare ad un buon blockbuster americano. Per il resto uno zombie-movie come tanti, alla fine stringi stringi il canovaccio di questo genere di film è sempre quello.
Senza dubbio una piccola (grande) gemma per il genere che rappresenta: toccante, tesissimo, non scontato, caratterizzato come si deve nella casistica dei personaggi coinvolti, plausibile e spettacolare nel mostrarsi. La Corea del Sud tra tutte le sue lezioni date per il cinema di genere può vantarsi anche questa per quello che riguarda il filone zombi (anche se siamo più dalle parti dei sickos di Danny Boyle e Alex Garland in "28 Giorni Dopo", ma son dettagli per i conoscitori), proiettando con questa pellicola una delle migliori rappresentazioni per gli accaniti fan sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Tre anni prima "World War Z" aveva miseramente fallito, con la sua vena ultraspettacolate e ampiamente censurata nel montaggio, invece nel 2016 questa pellicola di Yeon Sang-ho restituisce con tutti gli onori le piene potenzialità di un soggetto simile, mischiando sapientemente horror, drama e action senza risparmiare nulla allo spettatore. Le dinamiche famigliari, sociali e militari sono tutte messe in scena con tutta la loro credibilità di fronte a una minaccia apocalittica del genere, nonostante la singola location (del treno) possa forse limitarne gli orizzonti risulta invece il miglior vincolo per mostrarne le variabili sia nel bene che nel male nelle scelte puramente umane date dallo state delle cose. Ottimo cast, tutti ben impersonati nelle loro variabili emotive, anche la colonna sonora supporta ottimamente il girato. Da brividi la scena nel finale che mi ha ricordato molto l'inizio di "28 Settimane Dopo".
Ottimo film di infetti, capace di coniugare l'urgenza dell'azione - tonitruante e trascinante - con una componente più riflessiva: non ha importanza se introspettiva con sguardo ai protagonisti o di critica verso la società (entrambe coesistono con naturalezza). Il film si dipana all'interno di un luogo chiuso (l'interno dei vagoni di un treno) e imposta un gioco al massacro attraverso una, certamente, didascalica contrapposizione tra il bene (altruismo e sacrificio) contro il male (avidità e menzogna). Entrambi gli schieramenti pagano un prezzo altissimo, ma la pellicola sembrerebbe proferire una sentenza maggiormente votata al primo schieramento. Se l'introspezione forte vien dedicata principalmente al duo padre- figlia, i personaggi che orbitano attorno godono, invece, di una ottima caratterizzazione; e, senza neanche accorgersene, si incomincia a fare il tifo per loro. Di alto livello il make-up degli infetti; sostenuto il ritmo, capace di non cedere nemmeno di fronte ai 120 minuti di durata. Quello che si dice un buonissimo film di genere, da noi non particolarmente promosso. E' una sorta di "World War Z" girato bene e con più idee, per intenderci.
Molto carina l'intuizione di attribuire agli infetti la capacità offensiva solo con il contatto visivo - che cessa quando ricopri le vetrate di giornali oppure nel momento in cui il treno entra in galleria.
Bah... Mi pare 7.4 di media voto su mdb, onestamente l'ho mollato dopo circa un ora di visione. Solita storia, zombie che corrono più veloci di usain bolt, zero atmosfera, iper frenetico.. A tratti mi è sembrato anche trash.. Non fà per mè. Media voto troppo alta a mio parere.
Dalle recensioni e i commenti online ci si aspetta un film che rivoluzioni il sottogenere horror Zombie e che detti nuove regole ma invece ci si trova di fronte ad un mediocre film d'azione con gente che per due ore scappa da zombie, combatte contro zombie e viene morsa da zombie come la quasi totalità dei film di genere.
Anche in questo sito, media sopra il 7, più alta di 28 giorni dopo o Pontypool, forse gli unici che in questo millennio (assieme a L'Alba dei Morti dementi) hanno portato novità e provato a rinfrescare il genere è per me incomprensibile.
Privo di originalità e privo d'imprevedibilità (dopo 10 minuti già si capisce chi saranno le due persone che sopravviveranno) direi che sto film è la versione un po' più povera e meno ben realizzata tecnicamente di World War Z.
Buon zombie movie coreano, interessante nell'idea, nella scrittura e nella messa in scena, riesce a reggere fino alla fine mantenendo la tensione al punto giusto e intrattenendo anche. Non un capolavoro forse, ma a mio parere molto interessante, vale la pena vederlo.
Ennesima pellicola in cui si usano degli zombie per fare un horror con uno sfondo di critica sociale. Tecnicamente molto buono, tutto sa di già visto ma si lascia guardare.
Interessante metafora socio culturale della corea del sud,trasformata in uno zombie movie moderno.Train to Busan è quel film che personalmente non ho apprezzato in maniera sconsiderata,ma che fa emergere i caratteri dei vari personaggi in maniera progressiva alle vicende che ne susseguono.La regia sempre sul pezzo offre qualche spunto interessante,e non mancano delle scene con inseguimenti fortemente esagerati in stile asiatico.
Fino ad ora reputavo World War Z il peggior film sugli zombie mai fatto, ma A Train of Busan è riuscito ad essere pure peggio. Trama dozzinale, errori logici e di montaggio, computergrafica ridicola. Phatos inesistente.
Era da molto tempo nella mia lista, avevo grandi aspettative sul vedere come i Koreani avrebbero gestito un film su un apocalisse zombie. In realtà mi aspettavo qualcosa di meglio dal punto di vista della storia, invece alla fine è un film d'azione abbastanza classico, con qualche buona trovata che lo rende piacevole da vedere, senza mai annoiare. Insomma, niente di nuovo sul genere, però sicuramente divertente da guardare.
Cos'ha da dire lo zombie movie nel ventunesimo secolo? Niente. Metterlo al servizio di una storia coinvolgente e di una buona dose di azione e di suspense pero' paga sempre. Chiari i cliché di genere ma la trovata del treno e le varie storie che convergono in un'avventura collettiva rendono veramente accattivante il fluire della storia. Promosso. P.S. Se mai doveste trovarvi nel mezzo di un'apocalisse zombie in Corea del Sud sappiate che Google Maps non funziona
Zombie-movie made in Corea del Sud a dir poco spassoso. Gli infetti ricordano parecchio quelli di Danny Boyle in "28 Giorni Dopo". Il film scorre molto bene, più si và avanti e più ti piglia. Assolutamente consigliato per gli amanti del genere.
Finalmente una pellicola a tema zombie degna di tal nome. Era dai tempi di "28 giorni dopo" che attendevo un film analogo, di buona qualità. "Train to Busan" è coinvolgente, toccante... a tal proposito, una nota di merito va alla bambina che con la sua meravigliosa interpretazione è riuscita a commuovermi.
Zombie movie coreano che strizza più di un occhio al classico blockbuster americano senza però dimenticare ovviamente un po di critica sociale (come il buon vecchio Romero insegna). Ironia, dramma ed azione non mancano, come ovviamente non mancano gli infetti che si riversano a decine sullo schermo in scene adrenaliniche e spettacolari. Bene la regia che riesce sempre a mantenere elevato il ritmo e di buon livello gli effetti speciali. Non aggiunge assolutamente nulla al suo genere però si rivela un ottima pellicola d'intrattenimento, una visione piacevole.
Autentico trionfo al box office asiatico e vincitore dei premi per la migliore regia per i migliori effetti speciali al Festival di Sitges, Train to Busan di Yeon Sang-ho è uno zombie movie on the road dagli occhi a mandorla che guarda in parte alla spettacolarità di recenti produzioni analoghe americane e molto alla critica socio-politica tipica del maestro del genere George A. Romero. Con indispensabili spruzzate di ironia e di melodramma, il risultato finale è un elaborato confezionato con professionalità e ritmato a dovere nell'abbondanza di movimento, pur rimanendo nell'ambito di un horror d'azione che non aggiunge nulla di particolarmente nuovo al filone delle salme camminanti.
Train to Busan sorprende per lo spessore dei personaggi e per un finale davvero emozionante, però non deve trascurarsi la circostanza che la prima ora di film è piuttosto stupida e ridicola... Nel complesso è un buon film, ma non ottimo
La bambina recita da brivido. Il padre un po' meno. Bella l'ambientazione del treno, insolita per film di questo genere. Emozionante la conclusione. Voto 7 pieno!
Quando si parla di zombie-movie l'originalità non è mai di casa eppure questo "Train to Busan" riesce ad elevarsi dalla mediocrità generale grazie ad un'ambientazione (il treno) perlomeno atipica e delle sequenze d'azione adrenaliniche e sorprendentemente realizzate con tecnica impeccabile. Storia ridotta all'osso e lineare ma con una scelta dei sopravissuti per me abbastanza inaspettata e una giusta dose di sentimentalismi mai esasperati o eccessivamente stereotipati fanno di "Train to Busan" una pellicola che come blockbuster fa perfettamente il suo sporco lavoro. Personalmente la considero tra i migliori film, nel suo genere, usciti negli ultimi anni.
Nonostante una storia scarna e con dei personaggi piuttosto stereotipati, questo horror coreano grazie a scene con gli zombie girate alla grande e con delle buone trovate è riuscito farmela prendere veramente bene.
Zombie movie orientale ben realizzato, ma che non dice molto di nuovo. I personaggi sembra sappiano già cosa fare in un contesto così e questo non mi sembra una cosa riuscita. Oltre al fatto che i protagonisti sono stereotipati e approfonditi pochissimo. Per essere un film di zombie è anche poco violento. Molto buona la parte finale, trovo comunque "Train To Busan" generalmente sopravvalutato.
Quasi due ore sono troppe per un film sugli zombi (propriamente sono indemoniati tipo 28 giorni dopo), ma un "contagion - movie" (sempre se esiste questo sottogenere) ambientato nei treni e nelle stazioni è originale, affascinante, e girato molto bene. Le scene caratteristiche e stupefacenti non sono solo quelle con l'orda famelica che corre ammassata da un vagone all'altro seminando il panico, ma anche, se non soprattutto, quelle dove gli "zombi" cadono dagli elicotteri, rialzandosi prontamente, e dove sfondano le vetrate cadendo rovinosamente. Spassoso.
Scarso troppo scarso. Se questo è un film. Due ore di inseguimenti e di scappamenti (?). Gli zombi sono ridicoli, fanno ridere. Sceneggiatura da sonno. Ben fatto tecnicamente, ma per tutto il resto c'è da dormire
E chi l'avrebbe mai detto che per vedere finalmente un bel zombie-movie bisognava andare in Corea del Sud? Sinceramente ho sempre storto il naso guardando ai film orientali, ma questo Train to Busan è un horror davvero riuscito. Ormai sul genere è stato proposto davvero di tutto in questi ultimi anni, ma questo non scade mai nel banale. Ritmo incalzante, personaggi caratterizzati magistralmente, attori validissimi (ma quanto è brava la bimba??). Bene anche la regia e gli zombie alla 28 Giorni Dopo. Guardatelo!
Lo Zombie-Movie torna a respirare dall'oriente, da un canovaccio semplice con lampi spudoratamente romeriani e un montaggio serrato che, malgrado sciocchezze e prevedibilità, la mette in barba alle megaproduzioni hollywoodiane.
Trashone koreano su zombie ed inevitabili drammi familiari, reso un po'più interessante dal setting (treno e paese orientale). C'è qualche idea che funziona bene, ma per il resto è il tipico susseguirsi di situazioni in cui un numeroso gruppo di protagonisti si assottiglia sempre più sommerso dagli zombie. La recitazione è spesso talmente sopra le righe che si ride involontariamente. Imperdibili i momenti alla Bud Spencer & Terrence Hill vs Zombie. Verso la fine si spegne in tragedia strappalacrime.
Da quanto vedo per avere voti alti è sufficiente che un film sia orientale(Corea,Jap,..) se un giorno farò un film sono a posto ! Questo "Train2Busan" è il solito horror scadente/amatoriale partorito da quei furboni asiatici: molte scene risibili ai limiti dell'imbarazzo, assenza di tensione e pathos ma almeno una trama originale..VIRUS+ZOMBI+EPIDEMIA !?!@#@ Un confronto con il buon SNOWPIERCER (infatti made in USA) non è nemmeno da sognare :)
claustrofobico (ma neanche tanto) zombie movie Koreano che per molto versi (lotta sociale, location in primis) mi ha ricordato "Snowpiecer" (anch'esso coreano, credo). Qui la novità (ma neanche tanto) è che gli zombi sono veloci ("World War Z"), ma poi sono scemi e ciechi (in pratica tanti Chirrut Îmwe [Rogue One] assatanati di carne). Buon film d'azione con il classico gusto al sacrificio orientale, ben girato (anche su un po' lungo) e con qualche sequenza efficace. Morale finale quasi imbarazzante per come è sottolineata, non fa paura e talvolta si ride per qualche macroscopica ingenuità. Potevo aspettarmi di meno, ma visto i commenti al film, speravo qualcosa di più.
Che bella sorpresa ! Io generalmente non amo molto nè gli horror nè i film orientali , figuriamoci questo che è in entrambe le categorie ... Invece mi è piaciuto assai per la critica sociale implicita ma soprattuto per le belle scene di massa e per la velocità di azione . Infatti in tutto il film non ci sono tempi morti e tutte le scene con le orde di zombie sono girate assai bene . Meglio comunque la prima parte che la seconda , dove ci sono le scene più improbabili e meno realistiche ( se si può parlare di realisticità in una pellicola del genere !! ) . Molto efficaci gli effetti speciali e la colonna sonora e commovente il finale . Il cast mi è assolutamente sconosciuto , ma è sufficientemente funzionale alla storia , anche se la recitazione ha quel tipico "macchiettismo" orientale che non apprezzo . Molto brava comunque la bambina , con quei curiosissimi occhioni neri .
Delusissimo da questo film sugli infetti con una media altissima di cui non mi spiego i motivi. 6 perchè qualche scena degna di nota c'è e non annoia ma sono rimasto davvero contrariato per diversi motivi: regia buona ma lo sviluppo della storia lascia troppo a desiderare, recitazione scadente (ottima la bambina) e sopra le righe, alcuni passaggi fanno veramente sorridere tipo:
Quando i protagonisti corrono per riprendere il treno al volo, l'hanno palesemente perso ma un secondo dopo compaiono di fianco alla porta aperta del vagone e riescono con un balzo a salire. Ma nell'inquadratura precedente erano a decine di metri dalla porta del treno??! A questo punto un amico ha dichiarato "no dai, mi rifiuto" e non ho potuto far altro che essere d'accordo con lui. Oppure alla prima fermata del treno quando parlano col macchinista/capotreno sulla banchina e si vedono i finestrini pieni di infetti all'interno del treno sullo sfondo: quel dialogo è assurdo, recitato malissimo e ridicolo.
Troppa leggerezza e discontinuità in parecchi frangenti, il realismo ha lasciato questo treno da un po'. Poi va bene l'originalità ma i combattimenti con gli infetti proprio non si possono vedere. A tratti sembra quasi un fumettone e posso dargli la sufficienza solo se visto con quest'ottica perchè altrimenti scade nel ridicolo; inoltre molti personaggi tipo il macchinista sono delle macchiette. Ma invece il tipo barbone che fin dall'inizio sta chiuso nel bagno che funzione ha? Sembrava potesse essere il paziente 0, il portatore del virus o altro ma invece niente. All'inizio pareva un personaggio importante, bah...
Didascalico in modo imbarazzante nella sua morale, tanto che in alcuni momenti sembra appunto di assistere a un cartone animato/fumetto. Non so forse è stato tratto davvero da qualche opera per ragazzi, rimane il fatto che abbiamo sorriso parecchio durante la visione per varie ingenuità. Troppo poco realistico per spaventare o essere credibile, un intrattenimento che si dimentica velocemente. Ho dovuto anche giustificarmi per il fatto di aver proiettato questo film invece che le nuove puntate della terza serie di Gomorra... Mi spiace ma preferirò sempre un film a un serie, Gomorra3 solo se ho il tempo da buttare e non c'è nient'altro da vedere.
Consigliato solo ai super fan delle epidemie e degli infetti ma non aspettatevi roba alla "28 giorni dopo" e soprattutto non facciamo paragoni.
Zombie-movie eccezionale, con una messa in scena da urlo; gli occidentali dovrebbero prendere esempio da questa chicca.. e ritornare ma fare sano e puro 'cinema di genere' come questo. Molto politico e con una feroce critica sociale che prende di mira il governo e i capitalisti della Corea del Sud, paese di produzione della peliicola. Una regia magnifica, un montaggio perfetto e una direzione degli attori egregia, una gran bel film dell'orrore apocalittico; altro che quella zòtta indegna di ''World War Z''
Non male. alcune scene sono davvero spettacolari. Rimandi a molteplici zombi (forse, più "infetti") movie (in particolare a 28 giorni/settimane dopo, non solo perché sono nella versione "fast"). Una sforbiciata qua e là non avrebbe guastato ma, per gli amanti del genere, questa variante orientale al genere è più che godibile.
Piccolo gioiello di genere. Terrificante, politico, persino commovente, con un comparto tecnico (fotografia e colonna sonora in particolare) letteralmente da paura. Non mi capita spesso di provare autentica tensione, coinvolgimento emotivo totale in un film immersivo come questo. Qualche personaggio un po' stereotipato e qualche piccola ingenuità (o sboronata) qua e là, ma nel complesso una messa in scena notevolissima. Romero può dormire sonni (eterni) tranquilli: i coreani salveranno gli zombi.
Concordo sulla classificazione di film genere azione. Non horror. Per chi nasce cinematograficamente con gli zombi terrificanti, lenti, distrutti, sfatti, putrefatti, non troverà questo nel film in questione. Qui vi sono degli infetti, che nessuno chiama zombi. E corrono veloci, inoltre di trasformano in mostro in due secondi..dal momento del morso ricevuto da un infetto. Questo non mi piace, ma come detto nessuno nella storia parla mai di zombie (nel doppiaggio italiano almeno).
Il film si svolge principalmente in fuga su un treno verso la città Busan ritenuta sana. Ci sono continui riferimenti anche espliciti alla condizione economica sociale dei protagonisti. Chi insegna all'individualismo, chi alla solidarietà, alla coesione. Il viaggio è lungo ed ognuno avrà modo di crescere, cambiare, imparare e nella difficoltà di un tragico evento dimostrare e donarsi per il bene comune.
Bene l'utilizzo di parecchie comparse, veramente tante, per dare l'idea della vastità dell'epidemia. Ritengo ven fatto il lavoro di doppiaggio in italiano.
Ma in conclusione non mi sento di paragonarlo ai film di Romero, i quali restano di levatura e difficoltà tecnica anche maggiore considerando i tempi.
Consiglio sicuramente la visione. Ripeto è più un film azione, con tematiche sociali. Non proprio un horror. Anche se ci sono sangue. Ma non ho visto morsi profondi a lacerare carni...
Sarà che il Cinema orientale non lo apprezzo molto ma l'entusiasmo per la pellicola a me è ignoto. L'unica cosa che mi vien da salvare è l'idea ed ovviamente la location (che come ho detto mille volte è la tra le mie preferite) ma il resto per me non è esaltante. Mi hanno infastidito le farciture drammatiche e mi vien da pensare che se il film fosse stato una grande produzione statunitense se ne sarebbe detto non proprio benissimo...a dispetto di ciò io mi auguro un remake, spiace dirlo.
Spettacolare fusione tra un lacrima movie e 28 Giorni Dopo versione coreana, la morale di fondo mi pare corretta e (fin troppo?) evidente, nel suo complesso per quanto gli zombies/infetti siano più che altro fastidiosi che spaventosi, Train To Busan è ottimo prodotto d'intrattenimento.
Train to Busan è un film che tutto sommato funziona. Per intrattenere intrattiene con buona tensione adrenalica e scene d'azione ben concepite, traendo vantaggio da un'ambientazione abbastanza inusuale. Tutto questo senza inventarsi nulla di particolare e inserendosi piuttosto bene negli schemi del genere. Comunque ci sono aspetti che mi hanno convinto meno. In primo luogo la durata, che per se stessa non sarebbe nemmeno un male, ma concede meno ai personaggi di quanto avrebbe dovuto. Si risolve in fondo nel dualismo di una nazione divisa tra egoismo di tanti e l'altruismo di pochi. Inoltre la presenza della bambina fa cadere un po' troppo spesso il film nel sentimentalismo d'accatto, con scene mielose per un film di questo tipo, completamente fuori tono ed eccedendo in seriosità. Pur con i suoi difetti il film si lascia vedere.
La pressochè scheletrica consistenza dei personaggi non influisce sul fatto che "Train to Busan" sia uno dei migliori zombie-movie degli ultimi anni. Come già accadeva in un altro film coreano, ovvero "Snowpiercer", gran parte dell'azione si svolge su un treno, e, seppur appena suggerita, anche in questo caso vi è una metaforica divisione in classi, probabile rappresentazione sociale di un paese "ricco" ma non privo di contraddizioni e ferite insanabili. Al netto di eventuali letture socio-politiche, il lavoro del regista/sceneggiatore Yeon Sang-Ho si segnala per il perfetto connubio tra scene d'azione e un sentimentalismo che pur spiccio si sposa bene con le tematiche intavolate. I protagonisti del viaggio da incubo si dovranno arrangiare non poco per sopravvivere all'attacco di un'orda di cadaveri ambulanti (di quelli moderni, veloci e oltre modo rabbiosi) tra gli angusti corridoi del convoglio. Se l'eliminazione graduale delle figure in gioco è ovvia, meno scontata è la capacità di sfoggiare ottime tempistiche action accoppiate con effetti speciali in cui il gigantismo tipico e spesso gratuito del kolossal americano viene usato solo in rare occasioni. Le scene di massa, indubbiamente debitrici a "World War Z", come quella stupenda dell'inseguimento al treno, sono comunque centellinate, per esasperare il senso di claustrofobia e concentrarsi su un microcosmo in cui il percorso di crescita verso responsabilità, soprattutto di natura genitoriale, prendono forma in maniera magari banale ed attraverso clamorosi stereotipi (l'uomo d'affari infame, il povero o l'energumeno altruisti) riuscendo comunque a convincere. E' vincente la struttura narrativa incalzante oltre al tipico oscillare del cinema orientale tra dramma, farsa e intimismo, sempre in grado, se ben bilanciato come in questo caso, di fare la differenza.
Poco da fare, il cinema coreano spakka, indipendentemente dai generi (spesso sapientemente mixati tra loro) e dalle tematiche trattate...questo è un grandioso zombie-movie con tutti gli ingredienti giusti e anche di più.....azione-splatter-suspence-(melo)dramma-sentimento-amore-odio-morte-guerra, spettacolari effetti speciali, bellissima sceneggiatura, grandi idee, insomma è davvero imperdibile!
Uno dei migliori film sugli zombie degli ultimi 15 anni. Ritmo veloce, grande regia, bella caratterizzazione dei personaggi, violenza e sangue ma anche profondità e commozione. In questo horror drammatico c'è tutto. Una chicca.
Talento da vendere in regia, sceneggiatura semplicissima che funziona sempre, spettacolarità non indifferente con effetti speciali della *******, treni coreani, melodrammino, attori bravi: ecco come trasformare uno zombie movie sulla carta poco innovativo (treno a parte) in un Blockbuster praticamente perfetto , emozionante, estenuante nel dispiegare le vicissitudini che i malcapitati personaggi sono costretti ad affrontare nella loro odissea. Difatti, siamo in Corea.
Bel film in particolare per chi ama "l'horror zombiesco". Senz'altro "gradevoli" gli zombi che van 3 volte piu' veloce degli attuali difensori interisti... :-) (in qualche scena immagino siano stato reclutato forse qualche contorsionista). Film che sottolinea piu' volte anche l'egoismo dell'attuale societa' umana... In conclusione: ninete a che vedere con porcate tipo "world war z" (con b.pitt). Da 7/7.5 anzi... 8 per quanti apprezzano gli zombie...
Sarà che ero in astinenza da zombi ma questo film sudcoreano mi è piaciuto. La maggior parte delle scene si svolgono in un treno, perciò una location altamente claustrofobica per quello che concerne i fatti in questione, ma anche difficile da trattare per la palese libertà d'azione limitata e con il rischio di ripetitività che era abbastanza alto, specialmente se le idee fossero state scarsamente ficcanti. Invece Sang-ho Yeon riesce ad imbastire una storia di grande appeal, discretamente dosata tra action e pathos, coinvolgente ed emozionante, capace di mantenere con il fiato sospeso lo spettatore fino alla fine. In virtù del buon make-up, dei discreti effetti speciali e della propensione ad infondere tensione e adrenalina, TRAIN TO BUSAN ha la capacità di intrattenere bene, anche mostrando qualche difetto qua e la, tanto che non si fatica ad apprezzare e riconoscergli un giudizio positivo. Magari la scelta dei superstiti risulta un po' azzardata, ma la caratterizzazione dei protagonisti è fatta ad hoc per arrivare a quella conclusione e, tutto sommato, la cosa non dispiace e non pregiudica il risultato finale. Secondo me uno zombie-movie discreto.