una pura formalita' regia di Giuseppe Tornatore Italia, Francia 1994
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una pura formalita' (1994)

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locandina del film UNA PURA FORMALITA'

Titolo Originale: UNA PURA FORMALITA'

RegiaGiuseppe Tornatore

InterpretiTano Cimarosa, Sergio Rubini, Roman Polanski, Gérard Depardieu

Durata: h 1.48
NazionalitàItalia, Francia 1994
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1994

•  Altri film di Giuseppe Tornatore

Trama del film Una pura formalita'

Un uomo viene arrestato di notte, sotto il diluvio, e portato in un fatiscente commissariato. È sempre più nervoso, ma quando arriva il commissario la tensione si smorza. Interrogatorio. È stato trovato un cadavere e l'uomo (che si qualifica come un celebre scrittore) non riesce a ricostruire le sue ultime ore. All'alba, finita la schermaglia dialettica, tutto sarà divenuto finalmente ""chiaro"".

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Voto Visitatori:   8,52 / 10 (137 voti)8,52Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Migliore scenografia
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
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Voti e commenti su Una pura formalita', 137 opinioni inserite

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everyray  @  07/01/2009 23:24:09
   8 / 10
Un film non immediato,ma dai segni allegorici che celano significati nascosti e da una regia di gran classe,capace di tediare lo spettatore quasi fino all'esasperazione,ma tiene lo spettatore incollato fino alla fine!
Il tutto è gitaro quasi interamente all'interno di un commissariato fatiscente,ma la maestria con cui viene mostrata la storia grazie anche a inquadrature e riprese di primordine,rendono il film un piccolo capolavoro italiano....!!!

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  07/01/2009 12:11:50
   8½ / 10
Che sorpresa... dopo aver visto la legenda del... che mi aveva davvero disgustato, avevo bollato (un po troppo frettolosamente) Tornatore come il solito registucolo italiano tronfio e narcisista... Incuriosito però, dall'alta media di questo film, mi sono deciso a concedergli una seconda chance... e non mi ha deluso.
Atmosfera kafkiana, interpreti sublimi regia quasi sempre misurata e senza eccessi... fanno di questo film un vero gioiellino

Invia una mail all'autore del commento wega  @  03/01/2009 16:06:55
   4 / 10
Miseria ma è Tornatore..quello di "La Leggenda del Pianista sull' Oceano", credevo ti partirci, solo prevenuto. Ho sfiorato il tagliarmi le vene, uno di quelle poche volte che a un quarto d' ora dalla fine mi son dovuto mettere a tavola a sgranocchiare qualcosa, non gliela facevo più. Ma davvero vi piace 'sto coso, ma io non capisco la prima mezzora è di un compiacimento strasbordante. Ma sarà la verita? O è solo una verità soggettiva (apprezzamento cinefilo di Delmer Daves di inizio pellicola abbastanza eloquente in questo senso) di un abile romanziere..Ma chissefrega. E' una chiave di lettura obsoleta già per un noir degli anni '60, e non sopporto assolutamente la sintassi gigiona di questo regista, la metafora dell' uomo in braccato come un animale è troppo già se me la mostri una sola volta. Non mi ha convinto per niente la caratterizzazione del commissario interpretato da Polanski, ma forse era Leo Gullotta dai. E Gerarde D.? Del tutto a disagio, ma ve lo ricordate con Truffaut. Il migliore di tutti è Sergio Rubini, che personalmente ho sempre ritenuto un attore al di sopra della media e con un grande talento. In definitiva pessima sceneggiatura e regia di maniera, eccessivamente. I tempi di "Nuovo Cinema Paradiso" -un bellissimo film- sembrano lontani, più di quello che effettivamente sono.

27 risposte al commento
Ultima risposta 12/12/2012 22.04.24
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JOKER1926  @  28/12/2008 20:27:45
   8 / 10
"Una pura formalità" di Giuseppe Tornatore è un film che trova la sua trionfale, estrema esaltazione nel seguente aggettivo: abisso…

Una trama intrigante trasporterà ben presto lo spettatore in un limbo metafisico ove sarà imponente utopia cercare e trovare una via di uscita…

Il regista prepara tutto alla perfezione, Cast scelto, di prima qualità delizierà per tutto il tempo la massa…
Sontuosa la prova di Gérard Depardieu nei panni del "chimerico" "Onoff" (nome che nasconde una metafora…), Polanski nei panni del commissario da vita ad una delle più convincenti, ciniche, misteriose interpretazioni della Cinematografia di ogni tempo.
Nicola di Pinto e gli altri recitano discretamente, ma non avranno tanto spazio.

"Una pura formalità" è metafora, simbologia…

Onoff è un uomo particolare, enigmatico…
E' stato accusato di omicidio, lui si detiene innocente; il commissario lo attacca (ci sarà una bellissima parte ove si parla dei libri, delle opere di Onoff scrittore francese…) e lo costringe ad un "atto formale" ovvero ad una "chiacchierata" che pone le basi sulle cose fatte nelle ultime ore dal protagonista…
Il tutto si prolunga all'infinito, in pratica ci saranno contraddizioni, Onoff non risponde ma "annebbia" ulteriormente la mente del Commissario…

Tornatore in queste scene introduce saggiamente, oculatamente misteriosi flashback…
Onoff non ricorda niente, i suoi ultimi momenti (ovvero quelli prima dell'arresto) sono stati dimenticati…
Cosa è realmente successo? Questa resta solo una domanda senza risposta (almeno per ora!)…
Ma poi l'illuminazione…
Onoff è vittima e carnefice della sua mente.
Tocca al commissario "ripulire" , "raschiare" la mente del detenuto, fra un discorso e l'altro si scivola nei remoti meandri della mente di Onoff….

Importante è la metafora, concezione delle rette parallele, la fotografia della donna con le braccia dinanzi la faccia rappresentano le due linee immaginare che si incontrano in un determinato punto… Punto Improprio…
Vengono quindi a galla pensieri, concetti legati all'amore, al "perfetto piacere"…
La linea (ovvero la retta parallela) è Onoff che raggiungerà, o meglio aveva raggiunto la sua "Suprema serenità" poi persa malamente, o meglio inconsciamente con il tempo…

Il film a tratti ricorda l'immenso Capolavoro "Allucinazione Perversa" ove la mente dello spettatore è sottoposta ad un processo di "meccanica mentale" con terribili, commoventi, straordinari risvolti.

"Una pura formalità" è l'estremo "resoconto" della vita di un uomo, il contorno è la pioggia che può essere decifrata come il senso di colpa (che pian piano straripa ovunque), la piccola "pentola" è il "repertorio" tutto è "registrato"…
La caserma è uno scenario sporco, ruvido, acuto che ostacola la personalità di Onoff, in essa è difficile trovare serenità, la caserma è un labirinto mentale, una sorta di "schedario" infinito "ornato" dai volti e dalle icone di personaggi insoliti e apparentemente cinici e violenti.

Onoff rielabora il tutto e riuscirà a dimostrare ai "giudici" che è privo oramai di ispirazione, per uno scrittore l'ispirazione è adrenalina…
La scena delle penne riserva al pubblico pesantissime, essenziali concezioni metaforiche…

Onoff ad un certo punto parla della finestra, la osserva per ore…
Questo è il vero concetto della massima desolazione umana…
E' difficile infatti comprendere il tutto, ma Tornatore è perfetto e accompagna, "abbina" ad ogni cosa (dialogo, scena) una simbologia, metafora…
La fuga è una altra scena profonda, Onoff cerca di fuggire…
Ma la fuga è fine a se stessa… si ritorna all'inferno…
Ammanettato e picchiato il protagonista svela le ultime verità della sua vita, contraddizioni e ambiguità giocano una carta "passiva" ma quasi cruciale nella egemonia corale Cinematografica di "Una pura formalità"…

Perle di filosofia si sprecano, il concetto delle fotografie, il libro "dedicato"…
Sono tutti argomenti che trovano la massima esaltazione in chiave metaforica…
Se manca la genialità, la fantasia si scivola verso la morte… Occhio al dialogo delle parole raccolte dal barbone apparentemente senza alcun senso…

Il Mosaico di Tornatore non conosce limiti, Onoff chiama ad una amica…
Ma ormai è tardi, occhio al dialogo del Ministro della cultura…
A questo punto bisogna collegare la concezione, la suprema certezza del commissario che dice (nella prima parte di film) ad Onoff che non esisterà mai, non avverrà mai questo incontro…
Tutto fila alla perfezione, il regista "decora" il tutto con sapienza, "pazza logicità "…
Dai flashback è possibile inoltre "sradicare" le concezioni, gli "umori" di Onoff…

Le atmosfere del film "sporche", oscure fanno rabbrividire la massa spettatrice, la corsa "affannosa" di Onoff all'inizio del film è grazia, eleganza, metafora firmata Tornatore.

Il commissario è sicuramente la "base", il perno incontrastato del film, esso è il giudice, il "crocevia" della sofferenza o della felicità di Onoff…
Secondo interpretazioni complesse e intrecciate il commissario potrebbe addirittura essere Di.o…
A lui infatti tocca giudicare, "disciplinare" i comportamenti dell'uomo…
Ma allo stesso tempo potrebbe essere una sorta di "intermediario" tra il terreno e il divino…
Esso risulta spesso essere non perfetto (ma cio si deduce dalle sue parole… parole veritiere?), ma paradossalmente, fantasticamente risulta essere magnifico e dunque perfetto nelle sue azioni, ritorna utile il concetto delle fotografie (il concetto trova nesso strabiliante anche sul piano tecnico, matematico)…

Il finale è accademia, Onoff (Febbraio Biagio) è in viaggio verso una nuova vita, il futuro è indecifrabile, ma nelle pillole "emanate" nel commissariato (sia da parte del commissario che da Onoff) si riesce (almeno in parte) a capire che il viaggio porta verso una " nuova era personale" ovvero verso la tanta aspettata, odiata, immaginabile, fantomatica "quarta dimensione"…

La caserma è un "luogo" fantasmagorico, quasi macabro ove l'uomo (o meglio la coscienza umana) dedica "attimi" di tempo non decifrabili, ovvero siamo quasi o forse interamente in un'altra dimensione (dimensione non conosciuta), il commissario si complimenta con lo scrittore e parla del libro… (dialogo perfetto, magari anche un po' retorico…)

Siamo all'apice della logica, dei canoni del raziocinio, dietro l'angolo c'è il delirio e l'incertezza…

Scenario ottimo, fotografia buona, attori eccezionali sono i punti fermi dell' Opera…

"Una pura formalità" è un film che presenta un ritmo buono (a Mio avviso a tratti molto incalzante), emozioni, delirio, tensione, mistero accompagnano perennemente lo spettatore in un percorso trascendente…

Morricone "armonizza il tutto con una bella, a tratti inquietante colonna sonora composta da improvvise e quasi "macabre" sviolinate…

Tornatore riesce a riportare nel suo "Gioiello" cinematografico sensazioni di morte, di vita, di incertezza e di ambiguità…
Nell'elite della magnifica Cinematografia "Una pura formalità" riesce a stringere discreti piazzamenti…

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  16/12/2008 11:31:19
   7 / 10
Pellicola anomala nella fimografia di Tornatore, qui alla prese con una vicenda complicata e misteriosa ambientata claustrofobicamente in un commissariato di polizia. Il nostro, non propriamente a suo agio con simbolismi e tenciche di riperesa insolite, casca comunque in piedi in una prova che avrebbe nesso in ginocchio tanti altri registi nostrani. Si intravede probabilmente anche la replica (molto siciliana) alle tante cattiverie incassate per il nuovo cinema paradiso: dite che sono un dilettante? Guardate qua. E' questo probabilmente il principale difetto del film: un'opera non del tutto sincera fatta più per stupire che per appassionare. Resta più a suo agio nella dimensione del cinema classico di cui è insuperabile interprete contemporaneo (NCP, Malena, L'uomo delle stelle, ecc.)

ulisseziu  @  09/12/2008 11:12:04
   9 / 10
Un ambientazione, due personaggi, ma dannatamente bello. Con una sceneggiatura costruita da una mente superiore e dei dialoghi perfetti, che tengono incollato il telespettatore nonostanze l'evidente lentezza del film.

Invia una mail all'autore del commento Aletheprince  @  08/12/2008 22:58:48
   9 / 10


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Mirabili gli attori, con un implacabile e monumentale Depardieu, un perfetto Polanski, un brillante Rubini.
Una gemma per il cinema italiano.

xxxgabryxxx0840  @  22/11/2008 12:04:00
   9½ / 10
Immenso. Tornatore sfoggia una tecnica di regia da far invidia anche ai migliori. Una pellicola troppo sottovalutata al tempo, ma che è senza dubbio il miglior prodotto italiano dagli anni 90 in poi. Una perla di rara bellezza da poter vantare come prodotto cinematografico italiano. Superlativo Depardieu (forse la sua più grande interpretazione), molto bene anche Polanski. Da vedere immediatamente!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  05/08/2008 23:05:12
   9 / 10
film ambiguo con una forza incredibile
eccelle in tutto, scenggiatura, interpreti fotografia...da applausi

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  04/07/2008 18:13:07
   9 / 10
sarò breve: questo film ce l'hanno fatto vedere a scuola, quando facevamo il primo classico, e non appena ho finito di vederlo sono subito andato a comprarmelo in DVD: E' veramente un capolavoro. Ce ne fossero molti, come questo, di film italiani. Da difenedere e, soprattutto, da vedere

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  07/05/2008 14:59:35
   10 / 10
Un film universale, da annoverarsi fra i più grandi capolavori della storia del Cinema. si potrebbe studiare quest'arte sublime solo con questo film poichè riassume tutto ciò che un film dovrebbe essere. ovviamente è tra i miei preferiti in assoluto. Non lo paragonerei agli altri film di Tornatore, si ritaglia un posticino a parte, è un'opera magniloquente, ma intimista, scivola via dotata di una poetica levità ultraterrena che in una geometria assoluta di forte matrice classica assurge ai punti più alti della sensibilità artistica.

In una fortezza bastiani post-litteram, viene recluso un uomo scorbutico e confuso in attesa di un fantomatico commissario.
Il commissario assomiglia all'Ingravallo di Gadda (portato su schermo credibilmente, ma a diversi fini da Germi), il suo lavoro è inanzitutto umano più che sociale/professionale. Deve scoprire casi umani, analizzarli, confrontarli, deve mettere se stesso al centro del caso, non viceversa, è l'umanità del commissario che determina la riuscita del caso. Per questo Onoff si sceglie il commissario come alterego per riuscire nel complicato compito di raccontarsi la Verità prima di passare in chissà che luogo, il commissario (di cui, come per il Volontè di Indagine non sappiamo il nome) non è una figura più elevata rispetto a Onoff, conserva le sue stesse mediocrità, non è un non meglio identificato potere ultraterreno che gli permette di arrivare alle radici del caso, ma il suo lavoro. la dimensione lavorativa è fortemente sentita in questo film poichè è una riflessione bellissima sul ruolo dell'Arte e sul nostro debito con lei.
Mi sono quasi commosso (amo molto questo regista) quando ho visto la meravigliosa scena in cui guarda tutte le foto...fino ad allora ero entusiasta, ma non vi riconoscevo la mano del regista di un film divers come Nuovo Cinema Paradiso...poi quella sequenza magica mi ha ricordato quella finale dei baci nel film suddetto, dove il regista affermato mette insieme tutti i pezzi tagliati nei '50. e lì c'è stato il contatto, le due anime di Tornatore si sono toccate ed è stato fantastico.

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Ultima risposta 08/05/2008 14.34.45
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Pirullo  @  14/04/2008 09:18:10
   10 / 10
Incredibile... inquietante... non mi era mai capitato prima di vedere subito una seconda volta un film solo per vederlo alla luce di un finale impensabile.
Capolavoro.

larcio  @  28/03/2008 22:49:07
   9 / 10
che film, dawero molto strano....si fa seguire dall 'inizio alla fine senza mai ma mai essere noioso o pesante...merito di una regia meravigliosa di una colonna sonora perfetta e degli attori superbi....tornatore, morricone depardieu, polanski e rubini.....un film ke va visto sicuramente...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  20/03/2008 00:30:53
   9½ / 10
Un film magnifico, dall'atmosfera irreale ambientato in un tetro commissariato sperduto ai confini del mondo. La tensione è onnipresente, grazie anche alla oculata scelta del cast: un Depardieu spaesato e animalesco e un Roman Polanski commissario di polizia inquietante che tesse la sua ragnatela pazientemente nei confronti della vittima. Film dalle molteplici chiavi intepretative, il migliore in assoluto di Tornatore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  07/03/2008 09:44:13
   10 / 10
non solo il migliore di tornatore, ma proprio fra i migliori e basta.
kafkiano e sperimentale nella sua linearità teatrale.
sovrumano depardieu, una presenza fisica e mimica degna del miglior brando.

popoviasproni  @  01/03/2008 16:05:47
   8½ / 10
Tanta classe per un giallo di scuola hitchcock col gran finale.
Intramontabile!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  26/02/2008 16:59:41
   9 / 10
Uno dei migliori film, se non il migliore, di Tornatore. Una pura formalità è un capolavoro a tutti gli effetti: dalla regia di Tornatore(geniali le sue inquadrature), passando per le musiche sempre perfette di Morricone, all'eccellente prova di tutto il cast. Da sottolineare anche il doppiaggio, perfetto. Pieno di simbolismi e metafore, richiede più di una visione per essere compreso in pieno, nonostante, come è avvenuto al sottoscritto, basti quella per apprezzarne il valore.

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Ultima risposta 27/02/2008 11.34.54
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  17/02/2008 18:34:29
   9 / 10
Di Tornatore avevo visto "Nuovo Cinema Paradiso" e "La leggenda del pianista sull'oceano", ed entrambi mi avevano lasciato perplesso. Ma questo film mi ha letteralmente esterrefatto. Elementi surreali, metaforici, simbolici, metafisici si mescolano sapientemente per dare forma ad una storia formidabile che si incentra sulla progressiva presa di coscienza da parte di un uomo, visto dagli altri come un grande artista, sulla sua intima natura meschina e ipocrita.
Bellissima l'ambientazione kafkiana in cui si svolge l'interrogatorio condotto da un commissario, la cui figura può essere letta come la coscienza ipostatizzata del protagonista. Lo stesso commissariato può essere visto come una rappresentazione dell'anima di Onoff (pseudonimo che cela dietro di sè una diversa identità dello scrittore) e del suo lento disvelarsi come testimonia lo stillicidio che si consuma all'interno dell'edificio: il subentrare del sereno e il ritorno alla normalità nel commisariato coinciderà con la verità di Onoff.
Bellissima l'idea dell'omicidio come simbolica rappresentazione dell'annichilimento del sè esteriore, dell'identità visibile che fa posto a quella vera e occulta, e culminante in un finale che dà adito a disparate interpretazioni (su cui ci si può davvero sbizzarrire).

Come al solito impeccabile la direzione del regista di Bagheria, che in alcune sequenze dà il meglio di sè.

A torto considerato un film minore di Tornatore, ma probabilmente si tratta del suo vero capolavoro.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  17/02/2008 17:41:24
   9 / 10
Teso e vibrante dramma dell'identità in mano a due interpreti e un regista al loro meglio. Fotografia perfetta.

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Ultima risposta 18/02/2008 08.01.09
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kosmonotte  @  07/02/2008 22:03:41
   10 / 10
slendido film!!!
Sono rimasto in trance fino alla fine....e poi il finale, quel finale....GRANDISSIMO!!!

oltre l''ambientazione cupa e tetra e la pioggia incessante, oltre l''interpretazione, sono rimasto scioccato dalla bellezze e dalla profondità dei dialoghi.
Un film da vedere a tutti i costi....capolavoro assoluto.
penso sia il miglior film di tornatore...il ke è tutto dire

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  27/01/2008 14:29:43
   9 / 10
Semplicemente perfetto.
L'espressione di un Sergio Rubini giovanissimo che pende dalle labbra di Onoff durante i suoi monologhi e la stessa che ho avuto io durante tutto il film; di fronte ad un opera cosi si può solo ammirare l'inattaccabile meccanismo messo in scena da Tornatore con l'ausilio di due grandiosi attori.
Un voto che con il tempo potrà anche raggiungere il massimo.

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Tuco ElPuerco  @  14/01/2008 13:59:51
   10 / 10
Un film che ho finito di veder stamattina.avrei desiderato finirlo di vedere la notte prima ma stavo crollando dal sonno; adoravo l'atmosfera che si stava creando nella mia casetta al buio,con solo il monitor acceso.
Un film incredibile.......penso d'aver visto uno di quei 10/11 film che mi rimarranno attaccati addosso per sempre,uno di quei film nei quali nelle conversazioni con i miei amici,non perdero' occasione di aprlare prima di moltissimi altri.
Meraviglioso.

style  @  02/11/2007 23:45:44
   9 / 10
Altro filmone di tornatore, molto particolare, un po' "kafkiano", ambientazione onirica e claustrofobica, pioggia incessante.

Interpreti eccellenti e azzeccatissimi, ottime musiche, Tornatore eccellente, i dialoghi... solo quelli andrebbero risentiti più volte, devvero unici.

Da vedere

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  29/10/2007 16:13:44
   10 / 10
una notte lunghissima che si dipana in travaglio spezzato, fra ricordi e ammissioni, il miglior film di Tornatore.

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Ultima risposta 09/10/2009 19.04.31
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private_joker  @  12/10/2007 11:28:28
   10 / 10
L'ho visto ieri notte, veramente fantastico! Tensione che sale sempre di più fino al sorprendente finale, i dialoghi tra il commissario e lo scrittore sono semplicemente perfetti, così come perfette sono anche le interpretazioni dei due protagonisti Depardieu e Polanski. Ottime, come sempre, anche le musiche di Morricone.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  04/09/2007 02:38:53
   10 / 10
Una Pura Formalita',ovvero il capolavoro assoluto di Tornatore,la sua opera piu'ambigua e coraggiosa,il film della definitiva maturita' e allo stesso tempo il prodotto piu'ignorato e sottovalutato di tutta un'intera carriera....girata all'interno di un'unica scenografia,la pellicola e'caratterizzata da un'atmosfera opprimente e cluastrofobica,arricchita da dialoghi sublimi e un cast semplicemente da urlo:Polanski e Depardieu danno vita ad una delle migliori coppie della storia del cinema,per una performance devstante e inarrivabile,con particolare menzione per il fantastico doppiaggio ad opera di Corrado Pani e Leo Gullotta.

La telecamera di Tornatore rimane sempre incollata ai due protagonisti,pronta a catturare ogni minimo particolare:il regista siciliano non ha fretta,costruisce lentamente "il viaggio interiore di Onoff"attraverso una sceneggitura perfetta in ogni singolo elemento e un finale che definire d'antologia mi sembra riduttivo....bellissimo,travolgente,incalzante,misterioso,grottesco,onirico e soprattutto imperdibile.....

Invia una mail all'autore del commento uecanaia  @  19/08/2007 01:07:11
   10 / 10
Davvero impressionante, nonostante non sia altro che un \dialogo fra 2 persone in una stanza che fa acqua da tutte le parti.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/07/2007 19:35:07
   8½ / 10
Insomma un vero e proprio capolavoro che mi ha lasciato a bocca aperta per una serie di motivi.
In primisi la meraviglia nel pensare che sia Italiano un film che della solita tradizione Italiana non abbia niente, addirittura un Noir della migliore specie, girato con uno stile e una bravura adesso mi fanno dire che Tornatore (quando vuole quindi ahimè non sempre) non solo è il migliore regista italiano attualmente in circolazione ma addirittura fra i più talentuosi a livello internazionale.
Inoltre il tocco finale, il colpo di scena travolgente è veramente la trovata di autore e i mille riferimenti, Una pura formalità è un film di sfumature, di tocchi leggeri della macchina da presa, di luci soffuse, di simbolismi, tutto mascherato da una patina di "noramale interrogatorio".
Lati negativi, personalmente non è il tipo di film che si rivede, perchè capito il finale perde di tensione emotiva e le quasi due ore diventerebbero eccessivamente pesanti.
Insomma il film in generale non è comunque fra i più facili nè fra i più leggerim per le tematiche toccate ma anche per lo stile che sia punto di forza che punto devbole.
Le recitazioni sono superbe, ma nonostante tutto l'eccessiva staticità della storia dopo un'ora si fa sentire.
Insomma se volete un consiglio, vedetelo con chi ama veramente il cinema, poichè la maggioranza della gente non saprebbe apprezzarlo e in questo caso non se ne potrebbe fare una colpa

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  04/06/2007 20:25:52
   9 / 10
Anni ‘90 e bagliori noir. L’uso(abuso) del termine si spreca ormai ad una cadenza inversamente proporzionale a quella in cui realmente risulta calzante. Uno di quei rari casi è, appunto, “Una Pura Formalità”.
Che la direzione presa da Tornatore sia questa è cosa abbastanza chiara considerando il subitaneo omaggio, dapprima solo intravisto ma palese poco più tardi, ad uno dei noir più citati, “La Fuga” di D.Daves. Questo è famoso anche e soprattutto per la ripresa in soggettiva a cui il regista ricorre per quasi metà film, ed è proprio con una ripresa in soggettiva che UPF si apre.. e fin qui; una manciata di minuti più tardi, però, Onoff dice “potete dirmi che ora è? O devo aspettare Humphrey Bogart”, protagonista, quest’ultimo, proprio del noir suddetto; a tal punto, quindi, lo spettatore non può non rendersi conto del genere a cui la pellicola, almeno inizialmente, vuol far riferimento.
La prima metà, infatti, ricalca fedelmente tutti i caratteri del genere; riesce a ricreare a quasi 50 anni di distanza le stesse atmosfere cupe e pesanti come un macigno; vengono ristabiliti i ruoli principali dell’investigatore e del sospettato; viene riproposto un forte pessimismo attraverso un’ambientazione quanto mai claustrofobica; viene dato un ruolo primario all’aspetto psicologico (elemento tipico dei neri di Lang), e viene posto l’accento su particolari fortemente caratterizzanti come la tipica lampada da interrogatorio che illumina il viso del sospetto.

Tuttavia, con l’andare del film il regista, senza troppa fretta, inizia a spargere semi di surrealismo su un terreno tanto fertile da farli crescere fino al punto che l’intera pellicola, ad un tratto, si libera completamente dell’ancora arpionata a quel realismo tipicamente noir e finisce per sfociare in un atipico giallo psicologico dal finale ultraterreno, annunciato, quest’ultimo, da un colpo di scena praticamente perfetto. Perfetto, come tutto il resto:
L’uso delle luci è impeccabile, l’illuminazione scava nei volti dei protagonisti, di Onoff in particolare, a volte travolgendoli con un ampio fascio di luce proveniente da una lampada posta su un tavolo a pochi centimetri, altre volte aggredendoli attraverso quella luce sinistra ed inquietante sprigionata da un temporale così presente da sembrare parte attiva della storia. La regia è anch’essa di altissimo livello, T. alterna riprese soffocanti sui protagonisti a mirabili piani-sequenza, come quello che vede la telecamera spostarsi dalla disperazione cantata di Onoff e affacciarsi dal balcone interno su “L. da Vinci” che, a sua volta dal piano inferiore, rivolge un compassionevole sguardo d’attesa verso l’alto, verso l’obiettivo, verso Onoff. Meraviglioso.

Quanto a Depardieu e Polanski, nient’altro che un esempio perfetto di capacità interpretativa. Buona la prova di Rubini e ottima quella di Cimarosa.

Insomma, a mio modesto parere, un film grandioso.


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Ultima risposta 05/06/2007 18.41.37
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AKIRA KUROSAWA  @  31/05/2007 13:21:33
   8 / 10
il secondo miglior film di tornatore dopo nuovo cinema paradiso. un film molto particolare , affascinante ma nn totalmente comprensibile , questo a causa di qualche buco nella sceneggiatura. ottime le inter pretazioni di polanski e depardiau, ma anche sergio rubini. bellissime le ambientazioni e le atmosfere. il significato del film salta tutto fuori nel finale , e nn svelo niente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  11/05/2007 13:40:33
   9 / 10
Una pioggia srosciante, uno sparo ed una corsa affannosa tra lampi e tuoni.
Un uomo corre disperatamente fino ad essere fermato ad un posto di blocco. Non ha documenti, ansima, tossisce, quasi non si regge in piedi.
Viene accompagnato in un fatiscente commissariato. Viene trattato con gentilezza, ma lui è molto nervoso e reagisce con veemenza persino ad un'offerta di una tazza di latte caldo.
Deve aspettare perché è sera inoltrata ed il commissario deve arrivare.
Lui è insofferente, vuole telefonare, ma non gli è concesso. Finalmente i poliziotti si fanno sentire: "Si segga! E stia zitto!".
Lui cerca di scaldarsi come può. Per tutta la stanza sono sparsi contenitori per raccogliere le gocce d'acqua che filtrano ovunque dal soffitto.
Arriva il commissario. Anche lui sembra fatiscente in quell'ambiente spoglio ed, al contempo, stipato di faldoni, libri, scrivanie ingombre.
L'uomo dice il proprio nome al commissario: "Sono Onoff", il commissario lo deride: "E io sono Leonardo Da Vinci".
Onoff è uno scrittore di chiara fama, insigne e di enorme successo.

Gerard Depardieu è sublime nella parte che interpreta e Polanski regge bene.
Ma anche tutti i comprimari sono all'altezza dei loro ruoli.
Certe volte il film sembra in bianco e nero, tanto è squallido l'ambiente in cui si svolge. I dialoghi sono serrati ed assolutamente avvincenti.
"Lei non è degno di quello che ha scritto!".
"Se gli scrittori sapessero in che bocche andranno a finire i loro scritti, si taglierebbero le mani".
Da vedere assolutamente. E' (forse) la migliore interpretazione di Depardieu.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 22/08/2009 14.10.00
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quaker  @  08/05/2007 23:58:39
   9½ / 10
Grandissimo, bellissimo film, scritto e diretto da Giuseppe Tornatore. Ingiustamente snobbato. Una raccomandazione iniziale a chiunque non lo abbia visto. Subito dopo (e non prima) di averlo guardato, leggete la illuminante recensione di Carlo Baldacci Carli.
E' un'opera profondamente e misteriosamente religiosa; un film basato sulla recitazione di due (anzi tre: perché Sergio Rubini non è da meno) grandi; uno dei quali è un regista di professione, solo occasionalmente prestato alla recitazione.
Abbondano (mi è parso) le citazioni ed i riferimenti ai film di Tarkovski, dal telefono, alla pioggia, e, in generale, all'acqua, alle stanze miserabili del commissariato: gli infissi scorstati, le pareti lerce, i faldoni accatastati.
L'arredamento è uno dei pezzi forti di questo film, assieme alla scenografia.
Ho solo qualche minima riserva sui dialoghi, e per questo non gli riconosco il massimo.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

pinnazza  @  21/04/2007 20:35:20
   9 / 10
Vedetelo e poi leggete in giro le recensioni..e poi revedetelo e sarà ancora meglio...

gran film!!!

suggerisco di vedere anche "La sconosciuta"

khallistos  @  16/03/2007 15:23:02
   10 / 10
Un film che non si comprende alla prima visione.
Un capolavoro assoluto, tanto bello quanto ignorato al festival cui partecipò.
Consiglio a tutti la lettura della recensione dopo averlo visto per comprendere il genio di Tornatore.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  18/02/2007 20:43:29
   8½ / 10
Complesso e sottovalutato film di uno dei più bravi registi italiani.
Un racconto intenso, che si snoda su binari falsamente intelligibili, costruito con grande maestria tecnica e supportato da una narrazione fortemente contenutistica, in cui ogni parola, ogni dialogo deve essere opportunamente soppesato ..ricco di simbolismi e costellato da citazioni letterarie, il film si connota per una solida sceneggiatura e per la grande interpretazione dei suoi protagonisti.
Come non apprezzare l’ambientazione minimalista, claustrofobia, decadente, ma anche e soprattutto la sottolineatura, nelle fughe del protagonista e negli strazianti ricordi, dei violini che accompagnano tali scene ..poi vi è la contrapposizione dei due protagonisti, forgiati in una caratterizzazione antitetica perfettamente funzionale allo scopo che la pellicola vuol raggiungere ..ancora il richiamo allo stile giallo, al poliziesco, al noir, al dramma, usati come pretesti per una teatrale rappresentazione onirica, e quindi la necessità di fare i conti con il proprio passato (le fotografie come espressione dei volti che si vorrebbero cancellare) prima di oltrepassare la porta che ci conduce in un diverso universo temporale.
Davvero ad altissimi livelli le interpretazioni dei due protagonisti, da Gerard Depardieu a Roman Polanski, senza dimenticare il bravissimo Sergio Rubini (pur se con un ruolo secondario) ..davvero apprezzabile la direzione stilistica del nostro regista italiano Giuseppe Tornatore, capace di trasporre perfettamente le sensazioni di angoscia e turbamento che, in quel piccolo commissariato, si sono manifestate.
Uno dei film più belli e meno convenzionali diretti da Tornatore ..da vedere!

davil  @  11/01/2007 01:39:00
   10 / 10
a mio parere il migliore di tornatore, il che è tutto dire, in positivo.
un film bellissimo, dalle amosfere cupe, con attori al loro meglio, scritto benissimo, con dialoghi semplicemente magnifici. non ho mai capito perchè questo film sia stato sottovalutato, e che colpo di scena alla fine...

sweetyy  @  02/01/2007 19:08:11
   6 / 10
Appena finito di vedere questo film sono rimasta un pò perplessa,però leggendo la recensione adesso è tutto chiaro.
Un film particolare,pieno di simbolismi e metafore.Sicuramente non è il mio genere però non me la sento di dare un'insufficienza.

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Ultima risposta 03/04/2009 13.58.18
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  19/12/2006 09:21:32
   9½ / 10
Un capolavoro, probabilmente il migliore di Tornatore, ingiustamente sottovalutato.
Ambientato praticamente per intero all'interno di una scalcinata stazione di polizia, "Una pura formalità" scorre avvincente ed appassionante, grazie alle
maschere perfette di tutti gli interpreti, protagonisti e comprimari, e ad alcuni dei più bei dialoghi del cinema italiano ("Di0 sarebbe stato un ottimo scrittore, se si fosse limitato a descrivere paesaggi").
Dulcis in fundo, un finale da antologia che spazza via tutto, salvo la soddisfazione dello spettatore.

22 risposte al commento
Ultima risposta 30/12/2008 12.59.08
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lupin 3  @  25/10/2006 17:19:21
   4 / 10
Un film con dei buoni dialoghi ma troppo ripetivi che finiscono con il diventare pesanti , una regia troppa asciutta, mi dispiace andare controcorrente ma a me questo film non mi ha entusiasmato più di tanto!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  14/10/2006 11:21:56
   9 / 10
Film che affronta il tema della colpa e della paura con maestria. L'allucinato e il delirio sono visti da Tornatore come prodotti di scarto psichico lungo la scia di desideri intensi e fallimentari che degenerano fino a far sorgere fantasie omicide...
Nulla è vero in questo film se non l'articolazione di fantasie pulsionali che tracciano realtà di storie individuali di grande forza coinvolgente. Una notte onirica che suscita emozioni indicibili, un'altra realtà tra le pieghe del quotidiano normalmente leggibile...

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  14/10/2006 02:13:49
   10 / 10
Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  04/10/2006 09:02:03
   8 / 10
Il miglior fim di Tornatore dopo nuovo cinema Paradiso. Un omaggio a Polannsky che non a caso interpreta l'ispettore nel film. Sporco, bagnato, un ottimo film d'autore.

Phelps  @  26/09/2006 17:11:20
   9 / 10
Altra grande prova di Tornatore. Bellissimo film.

doppiak  @  05/09/2006 10:58:49
   10 / 10
davvero fantastico... incredibile come possa essere sottovalutato... anzi, proprio sconosciuto al pubblico. Mi chiedo perchè la tv non trasmetta questi film, torneremo ad amare il cinema e odiare quei inutili reality... Ottime le interpretazioni di depardieu che amo anche se francese e di polanski. è il primo film che guardo di Tornatore e do un 10 solo a lui per le inquadrature e per la carica mistica del film... sicuramente questi film sono per pochi ma faccio un appello - rimetteteci il cinema in tv, vi prego

BORG-3957  @  20/08/2006 22:24:55
   10 / 10
Davvero uno dei migliori film che abbia mai visto... Ogni scena, ogni fotogramma, pausa, inquadratura ha un senso ben preciso e finisce col quadrare come una puzzle ben incastonato.
Criptico, oscuro, claustrofobico... Ed anche un inno al GUSTO (NEL SENSO LETTERALE DEL TERMINE) della lettura... Al sapore...

manu76  @  11/06/2006 19:54:06
   8 / 10
Geniale. Va visto almeno due volte per essere apprezzato.
Curato nei dettagli e alla fine del film tutto torna anche quello ke all'inizio sembra assurdo!!!
vedi la scena della penna che non scrive....

polbot  @  08/02/2006 12:19:35
   6½ / 10
dopo un inizio scoppiettante...che carica lo spettatore........mah! più mi rendevo conto di com'era la vicenda.......più mi dicevo"Peccato , avrei voluto davvero un giallo! " ottime interpretazioni

ds1hm  @  03/02/2006 15:11:48
   10 / 10
Sicuramente uno dei film italiani più belli dell'era recente, peccato poi che sia anche tra quelli più ignorati. La sceneggiatura è davvero stupenda, ma la cosa che ricordo ancora con grande chiarezza sono le atmosfere, quell'inquietudine esistenziale che ti ruba la fantasia, che ti ruba ogni sorta di intuito proprio per farti poi travolgere da un finale rivelatore che stupisce realmente come pochi film sanno fare. Una perla di quello che era il grande Tornatore.

dakarmz  @  06/12/2005 14:28:06
   10 / 10
E' in assoluto uno dei film più belli che abbia mai visto.
Il grande maestro Tornatore e gli attori "di spessore"i, ci fanno vedere come sia possibile tenere incollati gli spettatori alla poltrona senza bisogno di inseguimenti, sparatorie, esplosioni e americanate varie.
Teatro ai massimi livelli........
Da non perdere per alcuna ragione!!

pinturicchio  @  08/08/2005 22:19:31
   10 / 10
capolavoro assoluto, fantastici depardieu e polanky.


Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  21/07/2005 03:01:28
   8 / 10
Film di cui proprio non ho ricordo. nonostante Tornatore fosse già un pezzo da novanta e mi piacessero molto i suoi film. Forse perchè quell'anno ero a Militare.
L'ultima mezz'ora è da 9.
La prima parte forse da 7.
L'atmosfera è surreale, ma forse non abbastanza.
I dialoghi sono suggestivi, ma anche qui manca qualcosa.
Scenografie eccellenti. Curate. non banali.
Evocative le scene il cui il commissario sposta con i piedi le vaschette per l'acqua piovana. Un tocco d'arte.
Da tornatore proprio non me lo aspettavo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kaiser soze  @  18/07/2005 13:19:25
   10 / 10
Poesia in punta di piedi, senza esplosioni e senza grida. Una silenziosa lama che piano piano si fa strada nella mente, stimolando emozioni contrastanti. Dalla pena alla diffidenza, dall'antipatia alla compassione. Un film come ce ne vorrebbero. Un lento e pacato precipitare verso la conclusione, in un susseguirsi di stasi, flash back, dialoghi surreali, contornato da personaggi grotteschi e reali. Un grande Polanski. Un ottimo Depardieu. Un bravissimo Rubini.
Il miglior film di Tornatore.
Non averlo ancora visto è un vero peccato.

Philanselmo  @  10/07/2005 22:21:31
   9 / 10
Film veramente imperdibile, oscuro e criptico.
Colonna sonora magistralmente orchestrata da Morricone, Depardieu e Polanski sopra le righe, un soggetto molto interessate.
Molto molto molto bello!

benzo24  @  27/06/2005 12:45:28
   9 / 10
Il migliore di tornatore, kafkiano, con dei superbi Polanski e Depardieu.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  08/03/2005 01:14:41
   9 / 10
Film atipico e cerebrale di Tornatore, un omaggio al cinema di Polanski.
Quest'ultimo ricambia il favore interpretando magistralmente l'ispettore 'coscienzioso'; l'altro protagonista è un Depardieu al meglio della forma.
Dopo 'Nuovo cinema' il miglior film di Tornatore.

Blackout  @  10/01/2005 19:41:19
   10 / 10
Un film che incuriosisce fino alla fine....
Ma che non delude nel finale....questo lo rende un capolavoro

andy82bof  @  17/12/2004 21:10:27
   10 / 10
E' un film magico... E' un film in cui, per due ore, sembra non succedere nulla e invece alla fine, ti rendi conto che in questa "mancanza" è nascosta la chiave di tutto il film. E' un film in cui, per due ore, sembra non succedere nulla, ma non riesci a smettere di guardarlo, così, solo per curiosità, per vedere dove va a parare. E' un film come dovrebbero essere molti, ma purtroppo non è così. Depardieu, polanski, rubini. Tutti in questo film sono eccellenti. Da vedere. Assolutamente.

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