Un dramma epico che racconta l'incredibile storia dell'atleta olimpionico ed eroe di guerra, Louis "Louie" Zamperini, che insieme ad altri due membri dell'equipaggio, è riuscito a sopravvivere su una zattera per 47 giorni, in seguito ad un disastroso incidente aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere catturato dalla Marina giapponese e spedito in un campo di prigionia.
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Storia molto interessante, ma il film è un po' troppo lungo e lento. Si poteva renderlo più coinvolgente, ma comunque si lascia guardare con piacere, da cui una bella piena sufficienza.
bella l'ambientazione anni 50 ...i costumi...a tratti anche una buona recitazione....è anche una bella storia ,ma pero' a parer mio e' raccontata male. le carte per farlo divenire un ottimo film c'erano tutte ma avvolte mi sembrava di stare a guardare uno di quei telefilm che danno il pomeriggio alla tv per riempire i palinsesti . Non so forse e' colpa del regista che non ha saputo far interpretare gli attori nel modo giusto e renderli così poco credibili.Lei bellissima...
Racconto didascalico e senza guizzi di una storia incredibilmente vera. Il problema del film è proprio quello di non essere all'altezza della "storia". Basterebbe infatti leggersi una pagina su Wikipedia e provare le stesse emozioni che si hanno durante le oltre due ore di durata. La parte "sportiva" oltretutto è raccontata con estrema superficialita'. Un film non all'altezza.
Storia di resistenza fino allo stremo, una dignità e un un orgoglio non piegati. Un racconto straordinario che ha dell'incredibile di un uomo comune ma che di comune aveva molto poco. Brava Angelina!
Il film mi è piaciuto molto, "Unbroken" è ben fatto, equilibrato, rispettoso e mai eccessivo. Angelina Jolie in regia è da non crederci, ha raccontato una storia incredibile senza sbavature, l'odissea dell'italo-statunitense Louis Zamperini, che non ha mai perso la speranza di vivere. Unbroken è un Kolossal che stupisce non solo per la storia che racconta, ma anche come è stata messa in scena, un grande apparato tecnico che gli è valso tre nomination agli Oscar, per fotografia, sonoro ed effetti sonori. Da vedere.
L'ultima fatica di Angelina Jolie in versione regista è un film "bello fuori" ma privo di qualsivoglia emotività dentro. A partire dagli attori che sembrano star esibendosi ad una sfilata di moda, curati anche in guerra: depilati, pettinati, con la pelle perfettamente liscia, i denti bianchi e dritti, le sopracciglia sfoltite ecc… ci mancava solamente una lampada nel campo di prigionia!!! E non parliamo della recitazione, più apatica, monoespressiva e forzata di così si muore… non si salva nessuno… uno peggio dell'altro, il giapponese che interpreta Watanabe di recitazione ne sa quanto un criceto di meccanica quantistica! Inverosimile e poco credibile!
Credo che la Angelina Jolie abbia speso tutto il budget per l'unica cosa che davvero merita tantissimo (e che salva parzialmente la pellicola), ovvero la straordinaria fotografia di Roger Deakins! Il "vero capolavoro del film". E dateglielo questo Oscar al povero Deakins, io credo sia uno dei migliori direttori della fotografia in circolazione!!!
Forse la Jolie farebbe meglio a lasciare la regia a chi se ne intende, una storia simile meritava di meglio a partire dal cast sino alla regia.
Come già detto da molti utenti, il film è ben confezionato, ma sa di gà visto e non emoziona. Stucchevole la solita trita e ritrita rappresentazione in salsa sadico-pazzoide del tenentino giapponese, sguardo da maniaco visto in tonnellate di film (caratterizzazione tipica dei nazi nei film sugli ebrei o del sicario-boss spietato in altri film). Zero caratterizzazione dei personaggi e scarsissima tensione emotiva. Ben recitato ma assolutamente asettico e privo di carica emozionale. Ritenta Angelina.
Un pò troppo "americano" per i miei gusti ma capace di non annoiare per tutta la durata e interpretato da bravi attori. Un plauso alla Jolie che si conferma una buona regista;magari nel prossimo film speriamo di vederla alle prese con un tema diverso da quello della guerra.
Non sapevo la regia fosse di Angelina Jolie, poco male. Unbroken non è un brutto film, la storia è valida e abbastanza varia, un po' privo di emozioni però: l'ho trovato un film abbastanza freddo, didascalico, che si guarda con piacere ma che non resta impresso.
La parte del naufragio è forse la più debole, abbastanza monotona e tirata per le lunghe e ricorda troppo da vicino Vita di Pi. Molto meglio le scene di prigionia, mentre i flashback sul passato di Zamperini sono un po' troppo convenzionali. Insomma sa tutto di già visto e rivisto.
Ero un po scettico quando ho letto il nome della Jolie in regia, ma durante la visione mi sono dovuto, almeno in parte, ricredere. Unbroken funziona, funziona abbastanza bene, dalla sceneggiatura dei Coen, che nonostante un po di lentezza, a mio parere non ha esagerati momenti morti, alla stessa regia che comunque svolge bene il suo lavoro. Interessante biografia-tributo a Zamperini, condita da scene forti, di sofferenza, di resistenza da parte dell'eroico protagonista, diciamo che lascia il segno e si fa guardare molto volentieri. Bene il protagonista che riesce a convincere e caratterizzare decentemente un personaggio non facilissimo.
Tratto da una storia vera è un interessante film biografico che racconta la vita di Zamparini: un grande atleta italiano che ha vissuto momenti di terrore durante il periodo fascista. La regia di Angelina Jolie è solida ma il merito va a una sceneggiatura precisa e ben fatta. Peccato per la seconda parte che a mio parere è troppo lenta e rischia di annoiare lo spettatore. Mi ha ricordato "Vita di Pi".
Una storia talmente assurda che se non fosse vera ,sarebbe la classica sceneggiatura pompata all'americana... Tutte situazioni comunque già viste.. (in altre occasioni appunto inventate), ritmo blando e nessuna sorpresa.. Ben recitato,bella fotografia,scivola sino alla scontata fine senza un sussulto.
Jolie tenta di calcare le orme della migliore tradizione eastwoodiana, quel cinema classico di una Hollywood che oggi ci manca. Ma si impantana in un racconto che non s'ha da fare nella seconda parte, ovvero la parte dove il film mostra tutta la sua carica. Complice anche una certa retorica americana.
Sufficiente biopic sull'atleta/soldato americano Louis Zamperini, che comunque poteva attingere di più.
Film molto bello e dalla media ingiustamente più bassa di quella che merita secondo me . La Jolie offre una buona regia, il cast convince e la storia è appassionante . Aggiungiamo il fatto che è una storia vera, delle ottime soundtrack ed una bellissima fotografia (che cambia tono spesso nelle varie fasi del film) ed il risultato è un opera che personalmente reputo con un 8/10 nel complesso. Per me merita sicuramente di essere visto ed apprezzato .
Mah, tutto un film per vedere la s**** del protagonista! Sarà pure una storia vera, ma manca decisamente di tono, di quella epicità che hanno avuto film passati del genere... L'unica cosa che non ti va a genio è vedere quanto può essere bastardo Dio nel darti una vita di atroci sofferenze! Il paradiso va meritato? Tienitelo!
il film, seppur con qualche scena commovente, risulta a tratti lento e noioso o comunque di qualcosa già visto...la parte del naufragio infatti è un misto tra "Vita di Pi" (2012) e "All is Lost" (2013)....mentre la parte della prigionia è molto simile a "Fight for Freedom" (2001) e a ad altri film del genere... detto questo, è apprezzabile il tentativo della Jolie di portare sul grande schermo la vita di Zamperini...da premiare sopratutto il messaggio finale e la morale del film...
bel film, forse realizzato in modo non molto originale (soprattutto la parte del naufragio che sembra Vita di pi senza tigre), ma tiene alta l'attenzione dall'inizio alla fine.
Angelina Jolie dimostra di avere delle buone doti registiche, ed essendo alle prime armi è da lodare perchè riesce a confezionare un film di tutto rispetto anche se non privo di qualche piccolo difetto ma nel complesso riesce ad intrattenere bene, dalle inquadrature e dalle riprese pacate si nota come si sia ispirata al modo di fare di Clint Eastwood che tra l'altro in passato l'aveva diretta in Changeling.
Alla fine dei conti è meglio questo Unbroken piuttosto che l'acclamato American Sniper che è troppo tronfio di propaganda... in questo caso l'allieva ha superato il maestro.
Fa sempre piacere quando un film presenta un soggetto (positivo) italiano o di origini tali. Detto questo, credo della storia vera resti un terzo perchè il resto è pura americanata, ossia l'eroe inossidabile che anche senza maschera e corazza ha la meglio su tutti, pure se a mani nude, contro 100 nemici armati fino ai denti. Ovviamente in questo caso uso una metafora, perchè le armi sono la forza mentale e lo spirito patriottico, armi ben più potenti di qualsiasi mitra se usate con determinazione e coraggio, in questo caso forse condizione volutamente esagerata. Tuttavia il film si lascia guardare con piacere.....
Una storia vera che, anche se più o meno romanzata, non può mancare di colpire per tante e tali sono le traversie superate dal protagonista. E se la vicenda ha il suo spessore drammatico ed avventuroso, la narrazione scorre comunque liscia, abbastanza sobria e ritmata, per più di due ore senza stancare o dissuadere. Il solitamente nefasto taglio patriottico/religioso, che il più delle volte ammorba le produzioni americane del genere, in questo film non è così netto (niente God bless America, niente medaglie al valore, niente Star Spangled Banner, niente Amazing Grace, niente bandiere piegate a triangolo consegnate a madri e mogli piangenti, niente sermoni su onore, libertà e giustizia). Forse nelle mani di un regista più maturo il tutto avrebbe avuto maggiore profondità, chi può dirlo? Ma forse anche maggiore autoreferenzialità (tanto per dirne una), chi può dirlo? E quindi, ferma restando la bontà di questo risultato, direi che ci si può ritenere soddisfatti in attesa dei futuri parti cinematografici di questa promettente filmmaker in erba.
No, non mi è piaciuto. non dico che faccia schifo come film, ma non mi ha entusiasmata. Poi in questi film sulla WW2 fanno sempre vedere che gli americani sono i santi e i nemici (non importa chi) sono dei diavoli. cioè ma perché gli americani non fanno vedere lo schifo che hanno fatto agli indiani d'America? oppure quello che hanno fatto nella guerra del Vietnam? oppure quello che stanno facendo in Medio Oriente? ah già, propaganda made in U.S.A!!!!!
Bello conoscere la storia di Zamperini (veramente unbroken!).Il fatto che sia tratto da una storia vera limita un pò la sceneggiatura e il ritmo del film,che nella seconda parte si perde e si dilunga troppo senza lasciare il segno.Poteva sicuramente essere meglio.Occasione persa.
Il voto non va alla storia del povero Luigi Zamperini, che avrebbe meritato un film di ben altro livello. La Jolie, già attrice sopravvalutata, continua sulla falsariga anche come regista. Il film si divide in 3 parti dalla durata simile: la 1° racconta in modo molto sommario l'infanzia e l'adolescenza del protagonista, la 2° il naufragio e la 3° la detenzione. La 2° e la 3° risultano molto noiose non tanto per la situazione tragica, quanto per il vuoto pauroso della sceneggiatura. Non ci sono dialoghi, non c'è caratterizzazione di nessun personaggio e l'azione è ripetitiva fino alla nausea. La Jolie, "paladina" dei diritti umani, ha capito che basta mostrare la sofferenza per vincere premi su premi. CONCLUSIONE: Il film è tecnicamente fatto benissimo: fotografia da sogno, musiche coinvolgenti, effetti speciali credibili, costumi fedeli, cast tanto sconosciuto quanto capace. Purtroppo la vita interessantissima di Luigi viene sintetizzata troppo: l'infanzia e l'adolescenza sono riassunte in qualche flashback, mentre il post-guerra nelle didascalie finali. Gran parte del film è piatta e ripetitiva, oltre che pesante.
'somma. La storia è senza dubbio leggendaria, la sorte avversa si è accanita contro il povero Zamperini come non succede spesso. Tuttavia il film, nonostante copra un arco temporale notevole, risulta lentissimo e a tratti banalotto. La scelta di incentrare la trama principalmente in due momenti temporali (naufragio e detenzione nel campo di lavoro) rende la vicenda un mix di scene già viste qua e la in film precedenti, cosa per altro molto facile quando si tratta di film sulla Seconda Guerra Mondiale. Sarebbe stato forse più interessante allungare la parte dell'adolescenza e gioventù e accorciare quella relativa all'esperienza al fronte e poi come prigioniero di guerra.
Unbroken non mi ha colpito per nulla. Il film della Jolie, a cui va dato atto di una bella confezione, è un percorso verso modelli passati fin troppo riconoscibili. In poche parole la rappresentazione della storia di Zamperini, pur vera, passa attraverso una rappresentazione fin troppo scontata. Dopo l'ammaraggio del bombardiere si assiste al peregrinare nell'immensità dell'oceano stile Vita di Pi senza tigre poi successivamente la prigionia che non ha nulla di diverso dalle decine di altri film sull'argomento. Un duello ripetuto tra il sadico comandante che vuole spezzare lo spirito indomito del soldato americano che a sua volta trova sempre la forza di resistere oltre i limiti dell'umano. Dopo un po' diventa stucchevole. La cosa strana è che la sceneggiatura porta la firma anche dei fratelli Coen e ci si aspetta un qualcosa di livello migliore, di rendere una storia di questa portata qualcosa di meglio del classico polpettone hollywoodiano.
Da evitare la scena in cui riescono "solo" con le mani a catturare e a fermare uno squalo della sua specie per poi divorarlo crudo. Per il resto un film che fa pienamente e consapevolmente riflettere.
Certo è un'americanata, la storia del Zampy è romanzata, mentre naufragano la barba incolta cresce ai suoi compagni ma non a lui, e via discorrendo. Però il film tutto sommato è efficace, con la fotografia calda e pastello, la colonna sonora avvolgente, e l'interpretazione di O'Connell di tutto rispetto. E' vero la seconda parte è un po' troppo lenta, e alcuni passaggi della scrittura sono affrontati un po' superficialmente. Però rimane un film da guardare, con una storia che a tratti appassiona e coinvolge - purtroppo solo a tratti. Certo non è un film di guerra, quindi inutile cercare le scene crude o qualsiasi forma di denuncia. La violenza c'è, ma non sfora mai nel crudo, quasi si volesse renderla comunque digeribile a qualunque tipo di pubblico. Candidato a qualche Oscar tecnico, direi che per la fotografia un riconoscimento lo merita.
Quest'uomo ha sicuramente avuto una vita degna di interesse, ma forse la sua storia è piu' adatta ad un libro che a un film. Per riuscire a fare un film incentrato su 45 giorni in mezzo al mare e sulle incessanti violenze in un campo di lavoro devi essere un regista con le palle, altrimenti rischi solo di fare un mattonazzo che annoia lo spettatore. La Jolie non è una regista con le palle, anzi, non è praticamente nemmeno una regista, ed infatti non c'è riuscita. Grande storia quella di Zamperini, ma due ore e passa di scene molto simili causano solo sonnolenza...
Angelina Jolie ci sa fare anche come regista! Gran bel film! La seconda parte del film purtoppo scorre in maniera molto lenta e ripetitiva. Molto bello a mio parere il finale.
Angelina Jolie in veste di regista é andata oltre le aspettative. Nulla di particolare si intende eh, però comunque un film ben fatto, che si avvale della sceneggiatura dei Coen, una pellicola che ne sembra racchiuderne tre Insieme allo stesso tempo: il protagonista giovane in caccia di gloria alle olimpiadi, poi disperso in mezzo al mare a causa di un incidente aereo, e successivamente in guerra. É una pellicola che si lascia seguire fino alla fine, ma che crea poche emozioni nello spettatore, lasciando, a menta fredda, nulla di particolarmente diverso da un qualsiasi altro film di guerra. Effetti speciali buoni, ma regia quasi scolastica della Jolie.
7+ un film sicuramente emozionante,ben recitato e con una regia molto buona però non riesce a coinvolgere lo spettatore quel tanto che basta da renderlo un piccolo capolavoro... gli attori sono semi-sconosciuti ma se la cavano alla grande ...peccato si poteva far di piu ma comunque è un bellissimo film.CONSIGLIATO
È una storia vera, forse in alcuni frangenti poco credibile o distaccata da come siano veramente accaduti i fatti, ma la resistenza e la tenacia di un uomo rimangono nella mente dopo la visione di questo film. Per il resto è un pò fiacco e scontato. Da segnalare un difetto non da poco la noncuranza dell'aspetto fisico dei soldati, in particolare di Louis che dopo parecchi giorni in mare ha una barba stranamente curata e che dopo le violenze subite nel campo di prigionia presenta un viso con ferite limitate.
I fili del gioco di "Unbroken", seconda produzione di Angelina Jolie, sono legati alla personalità di un uomo che durante la seconda guerra mondiale fu imprigionato in un incubo, prima la sopravvivenza assurda in mare aperto e poi la cattura da parte dei nipponici. Le dinamiche dell'apparato narrativo sono, in pratica quelle della guerra, delle trasversalità della stessa, ma l'icona di Zamperini (atleta di grande talento, una vera e propria promessa "stoppata") fa logicamente più rumore e una camera da presa, legittimamente, può completare la cosa.
"Unbroken" per chi vede film con frequenza non rappresenta nulla di nuovo e di terminale; è un lavoro che poggia su una onesta fotografia e su una buona ma plastica confezione tecnica; emblema sono gli attori, tutti volenterosi ma veramente agghiacciati e poco empatici e carismatici. Insomma questo film di Angelina Jolie sembra esser fin troppo posato e l'emozione e il totale trasporto restano, in modo integrale, solo dei miraggi. La sceneggiatura non ha tanto da offrire, si cerca di andare avanti attraverso una storia (vera) quanto mai dura e tormentata; la proiezione filmica quindi ne risente a livello di monotonia e gli accanimenti del comandate giapponese ai danni del personaggio principale del film (Zamperini) sanno di retorica.
Questi sono i classici esempi cinematografici che non hanno nulla fuori posto ma puntano su una formalità tecnica che messa in pratica si arresta quasi subito, poca profondità, poca introspezione e tanto americanismo, un altro "American Sniper", fra eroi e dramma.
Mah… un po' di "Momenti di Gloria", un po' di Memphis belle", un po' di "Vita di Pi" ed un po' di uno qualsiasi dei film ambientati in un campo di prigionia giapponese (e non) come il recente "le due vie del destino". Non c'è veramente nulla di nuovo in questo esordio alla regia della Jolie. Niente da dire sulla confezione, ma quando hai Roger Deakins come direttore della fotografia già stai un passo avanti, sotto questo profilo. Peraltro le soluzioni visive sono abbastanza riconducibili a film precedenti, e ben più ispirati, del grande Deakins. Magari vincerà un oscar (giustamente) compensativo ( anche se penso che quest'anno Lubezki non abbia obiettivamente rivali), però non è certo suo film più memorabile. Quindi pellicola tutto sommato stereotipata anche se si può vedere.
Unbroken è il classico film dalle altissime pretese, impacchettato benissimo, dalla facile propaganda, ma che alla fine risulta privo di epicità, di trasporto emotivo e di sentimenti. Dal ritmo lento e, a tratti, noioso, la sceneggiatura si snoda in maniera semplicissima e scarna coinvolgendo poco lo spettatore. Succede poco e quel poco che succede sembra troppo forzato, dove i personaggi sono privi di emozioni, approfonditi in maniera superficiale e dai comportamenti anonimi. Sembra difficile credere che una simile storia sia tratta da fatti reali, e scommetto anche che si avvicina poco alla realtà, alimentata più che altro dalle fantasie delle persone coinvolte. Conosciamo tutti gli orrori della guerra, eppure nel film la guerra è appena accennata, visto che la pellicola focalizza l'intera attenzione sulla monoespressività del protagonista e sul contrasto (apparentemente privo di senso e di logica) con l'ufficiale giapponese che lo ha preso di mira. Mi è sembrato di vedere "Sorvegliato Speciale" con Stallone, l'innocente che viene maltrattato senza motivo alcuno. La fotografia è buona, discrete le musiche e le ambientazioni, la regia della Jolie invece è appena sufficiente e la recitazione mediocre. Inoltre ho trovato di una banalità assoluta i flashback iniziali e i salti temporali, davvero dilettantistici. Dove è l'empatia col pubblico? Dove sono le emozioni? Dove è l'atrocità della guerra? Possibile che si risolva tutto in una sfida personale (e brutta) tra i due attori principali? Mah. Non ci siamo proprio, non c'è morale né una riflessione, è solo la semplice trasposizione di un dramma capitato a un ragazzo durante la seconda guerra mondiale. Ma non basta per appassionarmi, perciò il classico filmetto che arriva sicuramente alla sufficienza (si vedono i soldi spesi e il lavoro di produzione) e che si dimentica il giorno dopo. Candidato a tre Oscar? Dal consenso facile facile...
Angelina jolie ci racconta una storia semplicemente toccante e lo fa alla grande . La regia e ottima e gli attori sono nei personaggi. Il film cambia strada per ben 3 volte e lo fa con classe e intensità . Sono uscito dal cinema un po turbato ma contento di aver visto una pellicola da Oscar.
Questo film firmato Jolie ha una base solida (l'incredibile storia di Zamperini) ma non convince del tutto. Manca di epicità e coinvolgimento, complice anche un protagonista non proprio azzeccato, poco empatico e trascinatore. La storia si lascia guardare con distacco, non riesce a farti vivere pienamente quelle giornate di prigionia, che immagini soltanto siano state tremende. Non incalza, se non appena nella prima parte, per sprofondare poi nella lentezza nella seconda. Poco emozionante, finisce per aggiungersi alla lunga serie di film storici sulla guerra senza nè arte nè parte e che non raccontano nulla di nuovo. Sicuramente ottime ambientazioni, ma solo quelle. Un'occasione mancata.
Se non fosse che è una storia vera, sarebbe stato poco credibile l'accanimento del sergente giapponese, solo perchè aveva capito dai suoi occhi che era un duro
Angelina Jolie torna regista con un prodotto decisamente più consistente. La qualità tecnica acquisita sugli altri set, qui viene fuori. Malgrado la lunghezza riesce ad intrattenere, con un calo di ritmo nella cruda seconda parte. Storia assolutamente da conoscere e vedere. A fine visione al cinema, è partito un mini applauso.