contagion (2011)

Apocalittico scenario di cosa potrebbe accadere a causa di un'epidemia mondiale!Scorre bene e un sei ci sta.

Da un filmaker che non ho mai apprezzato più di tanto e che in alcune occasioni ho trovato addirittura irritante un film imperfetto ma senza dubbio meritevole di un'occhiata.
Su "Contagion" influisce l'ambizione sperimentale del regista che pur in un prodotto dalla destinazione commerciale tenta vie raramente prese in considerazione nel filone epidemico-catastrofico.Soderbergh non è un genio (sarebbe ora che qualcuno gli sbattesse in faccia la dura realtà) quando però non si crogiola nei suo leziosi pipponi autoriali riesce spesso a raggiungere risultati per lo meno degni di nota.Con questo film il regista infrange le regole del genere non concedendo nessuna facile spettacolarizzazione andando ad eliminare le parentesi più ludiche,la volontà è ferrea nell'attenersi ad un registro più realistico possibile.Viene quindi ipotizzato il cronologico decorso di una delle tante pandemie strombazzate negli ultimi anni, affidato ad un cast di grandi nomi anche se poi è il quadro d'insieme ad interessare.Non vi è intenzione di favorire una storia rispetto un'altra,i vari segmenti narrativi si incastrano con accortezza presentando le più eterogenee digressioni in un tragico spaccato che svaria dall'impotenza dell'uomo comune all'impegno dello scienziato al cui sapere è legato il destino dell'umanità.
Purtroppo importanti argomentazioni di tipo etico e morale si perdono per strada o vengono risolte in modo affrettato, "Contagion" pecca molto da questo punto di vista limitandosi a lambire la trattazione delle riflessioni più rilevanti.
Ne consegue un prodotto stimolante solo a tratti, incapace di far leva sulle inquietudini che un soggetto simile indubbiamente presenta.

Ben fatto in linea di massima, il regista attua una formula documentaristica dando un quadro abbastanza realistico sull'argomento, tanta carne al fuoco in così poco tempo, mi hanno lasciato un senso di incompletezza.

Ci sono tutti gli elementi per appassionare lo spettatore. Nello sviluppo del film vengono meno le caratterizzazioni di TUTTI i personaggi e il film si sviluppa per troppo tempo solo come un "documentario" freddo e didascalico.

Buone le interpretazioni di molti attori, ce ne sono molti di importanti e noti. Resta uno sviluppo del film che non appassiona, se non nella parte iniziale e finale.
La lunghezza diventa uno svantaggio, inquanto le situazioni sono lente e ripetitive.
Da vedere una volta.

Pur essendo un appassionato del genere questo film non dice niente di nuovo e sembra "ricopiare" idee già viste in altre produzioni.

Rimane comunque un film che, senza pretese, può essere visto in una serata di pioggia...

sa di gia' visto,non mi ha trasmesso nulla,zero pathos;operazione commerciale a tutto tondo,la paltrow sparisce dopo 5 minuti e il che e' tutto dire.

La storia è arci-nota...la parte bella sicuramente sta nella mano del regista, ma oltre quello c'è veramente poco di innovativo...si può vedere, senza aspettarsi nulla di che.

un possibile scenario di quello che potrebbe accadere oggi con una malattia trasmissibile per contatto...il film non entusiasma e non ha guizzi creativi ma tutto sommato scorre abbastanza...gli attori sono bravi ma è la sceneggiatura a non coinvolgere troppo.

Soderbergh ha sempre lo stesso problema negli ultimi anni: buone idee per i suoi film ma troppo poco tempo per realizzarli.
Questo è un problema da non sottovalutare.
Il film risulta VUOTO.
Una miriade di attori famosi, pure troppi!
Non si può dare meno di 5 ma la sufficienza la vede col binocolo!!!
Altra occasione persa...

Non chiedo film che siano capolavori di originalità, ma almeno non seguire per filo e per segno la trama standard del classico film in cui c'è un contagio... Cioè cos'è successo in questo film?

SPOILER

Soderbergh mi è sempre stato indifferente, TRAFFIC a parte. Detto questo, il regista che dice di ritirarsi dal cinema perché non lo stimola più fare questo mestiere offre un avvincente docu-fiction tipico del suo repertorio. Un film che tende ad avvicinarsi molto alla realtà, offrendo interessanti punti di vista, spunti e drammi a cui potremmo anche assistere nel prossimo futuro. Ma tutto ciò trova un limite, che è appunto quello del regista - un mestierante che fa il suo lavoro senza gran passione.

Quest'ultimo Soderbergh confeziona un film a metà strada tra cinema d'autore e major statunitensi, intessendo un mosaico di personaggi sul tetro scenario del terrore contemporaneo del virus mortale. Facendo questo il regista tenta molto di più, in molti casi riuscendo ad approfondire bene l'argomento ed in altri tradendo una certa superficialità. L'ottimo cast riesce a caratterizzare al meglio un film secco e deciso. Dallo stile documentaristico e accattivante la pellicola manco a dirlo contagia e non lascia indifferenti; consigliato senza crisi ipocondriache, solo intellettuali.

Trama già vista. Sul contagio ci sono molti film fatti meglio con più azione.

Deludente..troppo lento e soporifero per essere un film catastrofica che parla di una pandemia..si rende interessante solo a tratti ma alla fine prevale la noia. Un gran cast non solleva di certo le sorti della pellicola..bocciato.

L'ombra dello scorpione dei poveri. Mai avrei pensato di annoiarmi così tanto per un film di fantascienza. Forse come già sottolineato da altri utenti più che un film è un documentario. Visivamente è fatto bene ma dopo averlo finito ho provato un senso di frustrazione per il fatto di averlo visto

Passo falso di Soderbergh: film oltremodo noioso, poco coinvolgente e che sa tanto, ma tanto, di visto e rivisto. Un cast di alto livello che influisce praticamente nulla sul prodotto finale.
Non è facile tirare fuori qualcosa di nuovo o diverso dai precedenti con un argomento così già ampiamente trattato, ma visto il livello di regista ed attori si poteva fare decisamente molto di più.
Stanca ed annoia.

Lento e a tratti piuttosto noioso, ma con diverse scelte stilistiche di buona fattura. Quasi un freddo documentario, più che un film. Attori bravi. Non posso dire che mi sia piaciuto completamente, però non è affatto da scartare e meriterebbe più visioni.

Ogni tot anni esce un film di questo genere, la trama ovviamente è sempre quella, la si conosce prima ancora di entrare in sala. La questione è semplice: in qualsiasi modo la si sviluppi la storia è quella. Di per se il film non è fatto male, buon documentario, che alla fine risulta noioso e senza colpi di scena.

Di sicuro non un film originale,ma la bravura di Sodebergh sta nel creare una regia asciutta e documentaristica,senza fronzoli che potrebbero distogliere lo spettatore dalla trama e dall'inquietidudine totale del film. Attori molto sacrificati...

film catastrofico abbastanza originale, molto migliore la prima parte, molto coinvolgente, va man mano calando con l'avvicinarsi della fine. Bella l'idea di mostrare l'inizio del contagio alla fine, ma in generale il finale non mi ha molto entusiasmato.

Realistica e ben orchestrata la piccola apocalisse di Soderbergh che tocca molti temi non risparmiando critiche. La coperta è troppo corta però; trattando l'argomento in maniera cosi seria dal punto di vista scientifico e medico viene a mancare una componente fondamentale: le emozioni.
A me il finale è piaciuto, e non poco, fa vedere la semplicità con cui può nascere un evento simile. L'immensità dei dettagli.

Film con la solita e identica trama, inoltre noioso perchè non ci sono scene significative. E a volte poco chiaro in alcune scene.

Di una lentezza e di una pesantezza come pochi altri, pur durando solo 1h43, nemmeno un cast stellare riesce a risollevarne le sorti.

Molto pubblicizzato ma povero di spettacolo nero, non coinvolge ma invita a rimuovere ciò che accade...

film documentario, poco film e molto documentario. Il film non coinvolge affatto, non appassiona, non impaurisce.
alla fine il livello di attenzione si riduce a zero e si fatica a tenere aperti gli occhi.
Virus Letale è superiore a questo film almeno come impatto emotivo anche se questo è molto più attinente alla realtà di una diffusione del virus su larga scala.
Pochissimo spazio alle implicazioni sociali che un'epidemia comporta: città deserte o corse agli approvigionamenti dei viveri, scene di isteria ecc ecc.
al massimo 10 minuti di film sono dedicati a tutto ciò. il resto è noia.

Film d'una noia mortale e pesantassimo. Mi viene da chiedermi com'é che tutti questi attori famosi hanno accettato di partecipare a un film così scadente.

Solitamente ci si lamente che in film come questi, si capisca poco di cosa ci sta dietro e si osservi solo il tutto dagli occhi del protagonista o dei protagonisti. Qui succede l'esatto opposto, pare di guardare un documentario in cui i protagonisti non sono altro che figure da sbattere qui e là per condire il documentario. In alcuni momenti davvero eccessivamente noioso non riesce affatto a coinvolgere. Da evitare.

Ammetto che sono un po' di parte quando guardo questo genere di film, dove c'è una catastrofe o un epidemia sul grande schermo io ci sguazzo alla grande!
Detto questo il lavoro di Soderbergh mi è piaciuto a metà, molto cupo e con un ottima fotografia, pecca pero' nel fatto di non aver ben sviluppato la trama fino in fondo.
Ho notato, e giustamente approvato una piccola polemica al virus H1N1 citato nel corso del film come termine di paragone per la nuova epidemia, Soderbergh lancia così una critica ad uno dei molti tentati affari delle aziende farmaceutiche.
Cast con grandi nomi, ma più di tutti ho apprezzato il sempre ottimo Matt Damon, appesantito da qualche chilo di più ha un aria ancora piu' incoraggiante, cosa che si sposava benissimo nel film quando doveva proteggere o incoraggiare la figlia.

Non mi ha contagiato...

Erano anni che non mi addormentavo vedendo un film. PESSIMO.

Con una fotografia cupa ed opprimente, Steven Soderbergh dirige questo "pandemico" ed inquietante medical-thriller, che ipotizza l'espansione incontrollata di un nuovo virus che attacca l'umanità e provoca milioni di morti, mentre intorno ruotano le vicende di vari personaggi alla ricerca di una cura e della verità.

Sorretto da un cast stellare (Matt Damon, Kate Winstlet, Larry Fishburne, Marion Cotillard...) Soderbergh mette in scena soprattutto un attacco alle multinazionali farmaceutiche e non, e ai loro fini non del tutto umanitari, in un crescendo di tensione, con un incedere circolare, che incastra l'ultimo tassello tornando all'inizio della storia, svelandoci un segreto della storia di cui solo lo spettatore verrà messo a parte.

L'unico aggettivo per identificare questo film è...NOIOSISSIMO...dall'inizio alla fine una storia senza capo nè coda...lo consiglio a persone che soffrono d'insonnia!

Il cast era un cast forte ma il film è lento molto lento peccato il tema poteva essere d'impatto...

Proprio noioso....lento....speravo molto molto meglio

Senza andare a scomodare eroi di turno o il proverbiale colpo di scena, Soderbergh minimalista si cimenta con un virus-movie che, di certo, non fa dell'originalità il suo punto forte, ma anzi è la linearità unita a un forte senso del realismo a farla da padrona, giocando con l'angoscia dello spettatore. Un film nella media quindi, ma capace di contagiare con un divertimento genuino, senza l'uso di virtuosismi grafici o pirotecnici...

Punti di forza: lo stile di regia, l'efficacia del montaggio alternato (che veicola bene una sceneggiatura capace di sviluppare bene e velocemente l'insieme delle singole vicende, anche se alcune di esse rimangono strozzate – si veda quella di K. Winslet), e la punteggiatura musicale.
Ma il vero valore aggiunto del film consiste nell'essere più di un thriller catastrofico d'intrattenimento ma non "semplicemente" un film di denuncia delle case farmaceutiche: il film sfiora l'allegoria hobbesiana, è una riflessione abbozzata ma non banale del caos sotteso all'ordine civile. Mettendo in evidenza in particolare pulsioni di potere, istinto di prevaricazione ed egoismo, traccia un ritratto sfaccettato e poliedrico anche di alcune forme di "banalità del male". Giova a questo anche la descrizione di alcuni caratteri non facili da "etichettare", quali in primo luogo il personaggio interpretato da Laurence Fishburne, con il suo "bonario" occhio di riguardo verso amici e parenti.
Le fosse comuni nelle metropoli occidentali, intraviste, restano impresse.
Peccato per le conclusioni prive di mordente: è come se il film si andasse spegnendo (in un inefficace climax rovesciato), cosa che lo indebolisce, impoverendone l'impatto. Condivido anche le riserve nei confronti del flashback finale: non del tutto inutile, ma senz'altro posticcio.
Se il film avesse sviluppato più a fondo il suo lato metaforico, e non avesse quella parte finale, il voto sarebbe stato ben più alto.

Film non per tutti , che è metà tra un fantascientifico in tempo reale e un documentario . un virus misterioso si espande per tutto il mondo e tutto il popolo e nel caos totale mentre si cerca una possibile cura . sicuramente sodenbergh regista affermato gia con erin brokovich e la saga di ocean compie un buon lavoro portando quelli attimi di tensione che protraggono per tanti giorni mentre i biologi cercano di capire da dove è partito il ceppo .
Qui il regista si avvale di un cast stellare se parliamo dell ottima interpretazione di M.Damon nella parte di un padre che ha perso moglie e figlio per colpa di questa malattia e cerca disperatamente di tenersi stretta la figlia avuta da una precedente relazione. nei suoi occhi possiamo leggere l angoscia e la tensione che si ha in qualsiasi suo movimento per la città .
Altri attori di spicco sono jude law che interpreta un reporter a caccia di successo ad ogni costo il quale a mio avviso si e calato perfettamente nella parte , marion cottilard ormai presente in quasi ogni film di questi periodi che però qui proprio perchè proveniente dalla Francia assume un doppiaggio italiano dall accento transalpino.
film consigliato per l idea originale di mettere su grande schermo un qualcosa che ha avuto a che vedere con l attualità negli ultimi periodi e di portarlo all esagerazione con morti e malati a centinaia . difetto che posso aver notato e il mettere in un film che dura 100 min circa 6 attori di fama internazione : perchè oltre a Damon, law e la Cottilard , ci sono anche fishbourne ,la Winslet e G.Paltrow che avrà un ruolo determinante all interno.
Ora pensate a questa lista di attori e ai vari cachet che hanno preso per stare sotto la telecamera per soli 10-15 min ognuno , mi sembrano sprecati un po questi soldi della produzione .....(continua nello spoiler).

SPOILER

Mi è sembrato poco originale quanto a soggetto, e poco sviluppato quanto a sceneggiatura. L'unico guizzo di originalità e anticonformismo è dato dalla critica al blogger

SPOILER

Film un po' troppo didascalico mi sarei aspettato qualcosina in più da Soderbergh, visto anche il cast. Certo, Contagion è un film molto realistico e il regista riesce a far emergere una delle grandi paure paranoiche degli ultimi tempi, ovvero l'igiene e più a fondo l'avversione verso il contatto fisico. Saperle mettere in scena però è altra cosa e dal mio punto di vista il film è una perfetta fotografia di come realmente andrebbero le cose nel caso di una simile pandemia, anche se tutt'altro che interessante. L'idea di switchare (se mi passate il termine) continuamente su diverse storyline amplifica la sensazione di caos e compromette l'amalgama generale, non lasciando molti punti di riferimento allo spettatore.

dargli di meno e'impossibile, e sarebbe forse anche ingiusto.
pero'oggettivamente questo film ti lascia un vuoto incredibile, credo che l'errore principale di soderbergh ( che fra l'altro adoro ), sia stato quello di vedere, quasi per l'intero film, il problema dalla parte degli addetti ai lavori, di coloro cioe'che a quel problema devono porre una soluzione. col risultato che il presunto panico, non lo si prova quasi mai.
forse perche' semplicemente non lo si vede nemmeno nel film?
il famoso " nessuno e'immune alla paura " scritto sul megaposter del film, proprio sotto il titolo, finisce col non destare alcun effetto, e spinge quasi a chiedersi cosa volesse realmente fare il regista.
siamo lontani anni luce da traffic ( per me un capolavoro ) e i rtmi smorzati, i continui cambi di location rendono il film molto contratto, lento, privo di pathos.
il che e'molto, molto deludente per uno spettatore.

Buona l'idea (non originale, ma buona), con qualche mancanza imperdonabile (vedi spoiler), per il resto il film scorre abbastanza fluido, anonimo...

SPOILER

Sconnesso, senza una trama e neanche qualcosa che possa definirsi colpo di scena.
Deludente.

Premessa che sono andato a vederlo sapendo che film mi aspettava e quindi niente zombie, horror ecc...
Diciamo che l'ho visto perchè amo il filone contagio, pandemia ecc..
Io lo reputo un accozzaglia di grandi attori in un film soporifero e che non lascia niente :|. Peccato.
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Ci sono dei buchi nella sceneggiatura degni di uno Spielberg degli ultimi anni (Falling Skies insegna :asd:).
Uno su tutti la parte interpretata da Damon.


SPOILER

L'unica che valeva tutto il film era la Winslet

SPOILER

Anche la parte di Law la reputo irrilevante ai fini del film.
Boh cioè...deluso proprio...
Mi aspettavo sinceramente una più dettagliata caraterizzazione dei pesonaggi e del collettivo.

Un film pieno di spunti intelligenti e con dei risultati discontinui, un catastrofico d’ autore, che sembra girato da un professorino snob. Soderbergh si diverte a spiazzare il pubblico promettendogli un film commerciale e dal forte impatto emotivo e realizzando invece un prodotto volutamente freddo e prosciugato da ogni sentimentalismo (ma anche da ogni sentimento) e in cui i grandi nomi di richiamo, sparati sulla locandina a caretteri cubitali sono in realtà ai margini del racconto.
Alla fine, Contagion è un ibrido che irrita e lascia una sgradevole sensazione di essere stati presi in giro. Velleitario e a tratti noioso, come gran parte della filmografia di Soderbergh, è da vedere soprattutto per come gestisce le problematiche legate al potere acquisito da internet e alla formazione di nuovi profeti e capipopolo a esso legati. Per il resto, tocca troppi argomenti e non ne approfondisce nessuno: paranoia urbana, diffidenza, avidità delle casa farmaceutiche, disgregazione sociale, tutti elementi che sembrano buttati lì a casaccio per fare volume.

Sodembergh non sbaglia un colpo! Il film contagerà gli spettatori che andranno a vederlo, perchè ci rendiamo conto a poco a poco che siamo vulnerabili più che alle malattie, alle apocalissi, e alle guerre, ma soprattutto alla paura! Basta poco un influenza che muta, diventa resistente a antibiotici e quant'altro, così mentre la medicina ufficiale è occupata principalmente ad autosostentarsi grazie alle nuove ricerche che creeranno nuovi vaccini) senza effetti collaterali?) pochi cercheranno di capire se è possibile usare medicinali omeopatici, che costano di meno...
Colpisce a fondo Sodembergh, non risparmia nessuno, qualcuno è immune ma perderà quasi tutto, qualcun altro farà il suo dovere, cercando di isolare il virus, rimanendone vittima. Altri useranno il potere (anche) per fare del bene, ai vicini di casa. lo stile asciutto a cui ci ha abituato il regista trova compimento in un film rigoroso, verosimile e che ci fà interrogare sulle responsabilità, un pò di tutti. la mdp si muove nei luoghi ormai disabitati, facendo il verso ad altri film apocalittici, ma non ci sono zombi o umani trasformati in bestie rabbiose. Tanto basta non avere il pasto caldo dell'esercito, o nessun poliziotto che controlla le strade, e la gente assalterà supermercati e banche, senza una ragione che cerchi di dominare nel caos. Il cast è al servizio della storia, a voi indovinare chi morira e chi sopravviverà. Ma se tutto ha inizio ad Hong Kong, il problema sarà determinato dal gprimo giorno, perchè è da lì che inizia il contagio, bastano un pipistrello ed un maiale...
Aspettando gli ultimi due film di Sodembergh, speriamo che continui!

Purtroppo sono uscito dalla sala un po deluso... mi aspettavo molto di più...
Il difetto peggiore del film a mio avviso sta nel fatto che non tiene alta la tensione... che invece va via via calando... in sala più di una persona era a dormire :)
ottima sicuramente la prova degli attori... anche se a mio avviso la storia è risultata troppo spezzettata tra i vari personaggi...
delude secondo me Soderbergh... non so il motivo ma durante la visione ho avuto l'impressione di vedere un opera prima di un giovane regista con molto da migliorare... sicuramente è realizzato bene ma ci sarà pur qualcosa di sbagliato se in più di una circostanza mi stavo per addormentare... e assicuro che prima di entrare al cinema non avevo per niente sonno :)
alla fine traffic rimane l'unica pellicola che ho davvero apprezzato di Soderbergh

SPOILER

Un film che promette molto e mantiene poco...la prima parte è avvincente, poi tutto si sgonfia e rimane un banalissimo film catastrofico come molti altri, con uno stile freddo e distaccato, quasi da documentario, nel quale molte domande vengono lasciate senza risposta. Cast di tutto rispetto ma attori non sempre convincenti, Matt Damon al minimo sindacale. Aspettative deluse, mi aspettavo davvero di più.

Ennesimo film sui virus che contagiano la popolazione mondiale ma che propone diversi spunti d'originalità che lo rendono piu che godibile !

A mio avviso, però, senza entrare nel merito devo annotare che questa pellicola pecca di non aver approfondito e arringiato nel giusto modo alcuni aspetti psico-sociali di massa riguardanti il periodo post contagio.

Occasione persa, ma tutto sommato non posso che dare la sufficienza abbondante.

Deludente. Il primo tempo è un accettabile disaster-film, diciamo che un 6 se lo merita, poi francamente si scade nel ridicolo (es: assumere un vaccino in coppia, festeggiando con tanto di bottiglia di champagne... ). La seconda parte è tutta volta a incensare l'industria del farmaco e dei vaccini, mentre il povero blogger (Jude Law)

SPOILER...

Altro che film pungente, è un blockbuster dove l'unica cosa buona sono le interpretazioni degli attori e la fotografia. Per il resto, assolutamente da bocciare. Anche la tensione cala notevolmente nel secondo tempo.

Buona regia e narrazione, il film scorre velocemente nonostante il carattere documentaristico, potevano approfondire meglio la psicologia dei personaggi e perdere meno tempo nella ricerca dell'origine del virus.

come al solito, il sopravvalutato Soderbergh, si "accontenta" di metter in piedi un cast da paura, che, alla fine, viene sprecato per un film a tutti gli effetti molto ordinario. Assolutamente neinte di nuovo se non qualche pretestuoso sfasamento temporale, zero emozioni. L'ultima cosa che avrei immaginato sarebbe stata di uscire dal cinema pensando "certo che Virus Letale era n'altra cosa".... invece è stato così.

Film molto gradevole di un Soderbergh che si conferma ancora una volta un ottimo regista. L'intero cast all star inoltre sembra molto ben inserito ed anche Matt Damon recita una parte più naturale e verosimile del solito (forse proprio grazie a quei kiletti in più). La tensione è sempre ad un buon livello e difficilmente ci si annoia. Certo non si arriva mai a scavare in profondità e nemmeno si esce dal cinema terrorizzati da chissà quale senso di inquietudine ma sicuramente si assiste ad uno spettacolo davvero realistico.

Un Soderbergh in forma, la sua direzione del film è molto buona su un tema sfruttatissimo, trattato realisticamente senza le solite esagerazioni lecchine hollywoodiane. Realistico pure nel dosare sapientemente la tensione e nello sfruttare l'intreccio, strutturandoloo quasi come un servizio documentaristico.
Il film suscita la normale inquietudine di fronte a ciò che, fortunamente in misura più ridotta e meno letale, abbiamo più volte vissuto in questi ultimi anni ( paura per le varie pandemie scongiurate).
Anche il cast è eccellente.

Di buono ha un impianto di trama assolutamente realistico che mostra le reali procedure epidemiologiche per individuare i focolai delle epidemie, il modo di agire, la comunicazione ai cittadini; nonchè tutti i problemi correlati alle ipotetiche tragedie (panico, tentativi di mettere in salvo i propri cari, santoni telematici che tentano di guadagnare sulla credulità e disperazione della gente); tutti i miei complimenti quindi all'impianto verosimile della storia, e per essersi tenuti anni luce lontani dal catastrofismo di Emmerich e compagnia.
Di "cattivo" ha una scarsa capacità di coinvolgere seriamente lo spettatore (che sarei io in questo caso) nelle varie vicende umane dei protagonisti e comprimari, che rimangono abbastanza fredde e distaccate; forse l'aver cercato di toccare tanti temi introducendo così tante personalità, seppur interessanti, alla fine ha inficiato il puro aspetto di intrattenimento / emozione del film, che di fatto rimane sterile.
Sarebbe stato un ottimo documentario recitato, come film non va oltre il 7

Partendo da fatti realmente accaduti (vedi aviaria e simili) Soderbergh imbastisce unna specie di "What if" sulla stessa situazione di base portandola alla sua degenerazione e perdita di controllo. Difficile avere a che fare con un nemico invisibile e sfuggente che porta le persone e i personaggi a rifiutare qualsiasi contatto creando una sorta di disgregazione sociale. Girato molto bene con quelle sottolineature su cose come maniglie, strette di mano o altri oggetti di uso comune che possono essere veicoli del contagio, aumentandone l'inquietudine. Buona tutta sommato la fluidità narrativa, anche se non tutte le varie storie ad incastro sono di eccellente qualità. Se devo fare un paragone con il passato mi ricorda molto le primissime puntate della vecchia serie inglese Survivor.

Cast stellare (forse potevano anche risparmiare a livello di budget visto che qualcuno sta in scena davvero poco), regista affermato, montaggio ben architettato, sceneggiatura interessante, inquietante il giusto...

Sembrerebbe tutto perfetto ma durante la visione del film ci si sente sempre un po' sospesi come se da un momento all'altro dovesse succedere qualcosa di eclatante o un punto di svolta che di fatto non arriva mai.

Tanto che alla fine

SPOILER

Questa volta Soderbergh non delude e firma un film interessante e commerciale allo stesso tempo.
Con un cast di tutto rispetto il regista affronta il tema dell'epidemia mondiale muovendo critiche alle società farmaceutiche e soprattutto puntando sul contagio e sull'ipocondria collettiva del pubblico piuttosto che sulla caraterizzazzione approfondita di un particolare personaggio.
Tra i nomi illustri spicca sicuramente la figura di Jude Law ambiguo e intrigante al punto giusto.
Buon ritmo e regia decisamente buona.

Dopo gli Ocean's,Steven Soderbergh torna su un film commerciale.E' evidente che sia un film alimentare,fatto per poter produrre progetti che più gli interessano,tuttavia,nonostante il trailer e il soggetto molto commerciali,la struttura del film non lo è per niente.
La strada scelta è il realismo,per infondere allo spettatore la paura di un contagio che potrebbe avvenire veramente,difatti il film ha tratti documentaristici,come in "Traffic".Ma se lì eravamo di fronte a un quasi capolavoro,che appassionava e faceva davvero riflettere sul narrato,stavolta siamo di fronte a un film freddo,distaccato,poco coinvolgente,che sacrifica del tutto le emozioni per cercare di ottenere maggiore concretezza.
E' difficile non annoiarsi durante la visione,che procede con un ritmo lento soprattutto nella prima parte,dove ci si aspetta qualcosa che smuova un po' le acque.E'una scelta in parte condivisibile,ma a mio parere è un problema che lo spettatore si senta trascurato e poco interessato a quanto accade.

Detto questo,si può concordare con le recensioni prevalentemente positive,perchè in effetti,a parte quello sopra elencato,faccio fatica a trovare un difetto al film.Soderbergh conferma il suo talento dietro la macchina da presa girando con estrema sicurezza,e anche se il suo stile è troppo freddo e distaccato,regala in una delle ultime scene un'ottimo montaggio alternato che rende bene lo stato d'animo di uno dei personaggi,più di mille parole.
Il montaggio poi riesce a non perdere il filo e a fare chiarezza in tutti i diversi luoghi in cui è ambientata la vicenda,senza fare troppa confusione.

Per quanto riguarda il cast,è ottimo,forse ci si poteva attendere qualcosa di più,ma il lavoro svolto è all'altezza della nomea degli interpreti:
-Gwineth Paltrow,per quel che si vede,è discreta,ma appare finta quando deve soffrire;
-Laurence Fishburne dà una buona prova,considerando che probabilmente è il più protagonista(anche se è difficile dirlo);
-Matt Damon,nonostante la sua inespressività e lo scarso carisma,è come al solito competente e conferma di essere intelligente nella scelta dei ruoli;
-Da Marion Cotillard mi aspettavo di più,visto quanto è brava di solito,ma va anche detto che per un ruolo così piccolo e poco approfondito,che soprattutto all'inizio appare molto asciutto,lei che recita sempre con grande trasporto e in modo molto sentimentale non era la scelta più adatta.
Fatti questi nomi,menzione d'onore per Jude Law e Kate Winslet.Lui dimostra che come sempre da il meglio di se nei ruoli più cinici o comunque abbastanza distanziati dagli altri,e offre una delle migliori prove della sua carriera;lei conferma di essere la migliore della sua generazione e una delle più brave attrici viventi.

In conclusione,"Contagion" è un prodotto poco coinvolgente e che magari farà paura a molti ipocondriaci,ma penso farà fatica ad avere buoni incassi(soprattutto in Italia)e alla fine lascia poco.
Comunque vada più che sufficiente, che ci hanno provato a fare un ottimo film,e, per certi versi,l'obbiettivo è riuscito..

ritmo lento ma non noioso per questo ennesimo film su virus mortali, sono andato a vederlo per la curiosità di vedere un cast del genere in un film del genere e devo dire che mi ha soddisfatto.. trama lineare e attacco nemmeno troppo nascosto alle case farmaceutiche e ai loro sporchi affari

visto alla mostra del cinema è una piacevole sorpresa. S. funziona strizzando l'occhio al grande pubblico con un film catastrofico d'autore. un film asciutto e coinvolgente con un meccanismo alla 'traffic'.

Film girato come un documentario, molto freddo e parecchio lento, ma che non annoia. Bravi quasi tutti gli attori (un sacco di nomi famosi) ma non posso dire di aver apprazzato Jude Law (magari è colpa del doppiatore, ma a me è parso l'unico sopra le righe). Di sicuro può dare l'insonnia ad un ipocondriaco! Finale (ma un po'tutto) anti case farmaceutiche.

mi è piaciuto parecchio, anche perchè in questa pellicola la gente non diventa zombie o roba simile, semplicemente si ammala muore e nel frattempo diffonde il virus ( malattia non fantascientifica, ma che potrebbe essere reale).
Come scenario è si crudo ma neanche se vogliamo vedere poi così assurdo.

Dall inizio alla fine viene descritta in maniera quasi documentaristica la pandemia e la reazione delle persone a questa circostanza, il caos che si crea la fobia e l' egoismo che si genera in ognuno di noi !!
anche la scena finale l' ho apprezzata, il giorno 1 !!
bravi gli attori... pellicola consigliata

Solito filmone catastrofico trito e ritrito, fatto apposta per il grande pubblico, c'è qualche colpo di scena interessante

SPOILER
Esaurita la curiosità della prima parte, l'ultima mezz'ora del film è, a mio parere, un inutile tirar per le lunghe un finale che è anche deludente.

Soderbergh realizza un atto d'accusa neanche tanto velato alle case farmaceutiche che speculano e si rimpinguano sulla "creazione" a tavolino di malattie e virus 'letali' atte a far perno sulla gente (popolo) impaurita e mentalmente massificata.
Interessantissimo il personaggio interpretato da Jude Law, molto affiatati e bravi Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Kate Winslet.
Atmosfere, fotografia e colonna sonora (oltre al modus affrontandi del "tema" non proprio "comodo"..) portano la pellicola a vaggiare a testa alta rispetto alla maggior parte delle loffie hollywoddiane degli ultimi 20-25 anni.
Mi è piaciuto parecchio.

film che sconsiglio ad un ipocondriaco.bel cast ma soderbergh ha fatto il solito filmetto acchiappasoldi. bello il personaggio amorale di jude law.il resto e una velata accusa alle imprese farmaceutiche.per il finale avrei ucciso il regista:ma come si fa???

SPOILER

Bisogna ammettere che se l'obiettivo era spaventare tutti gli ipocondriaci sulla terra, l'obiettivo è perfettamente centrato. Riconosco i miei limiti e so per certo che uno splatter à la Hostel mi spaventa decisamente meno di vicende legate a malattie, epidemie, pandemie e quant'altro. Dopo quel fantastico esempio di dissociazione commerciale che è stato il Che Siodelbergh si rivela il classico cineasta hollywoodiano che vorrebbe fare cinema autoriale senza scompensare troppo il Dio dell'abbondanza (gli studios di L.A.). Il risultato è a tratti divertente, inquietante e appassionante, con un'occhio di riguardo a certi plot televisivi degli anni 60" e un'altro alla realtà più attuale (si cita non a caso la Sars). Il concetto sulle multinazionali che pregiudicano il risultato (vedi la scoperta del farmaco salvavita c'è il bisogno di salvare l'umanità o anche la velleità di trarne un profitto economico?) è abbastanza interessante, mentre l'osservatorio del mondo sulle nostre vite (sulla nostra libertà negata) è stato affrontato in decine di altri film. Se non ci risparmiava la ramanzina ecologica finale (roba da abbattere i testi biblici e scientifici in un colpo solo) poteva essere un bel film d'intrattenimento.
Ed è pure girato talmente bene che quasi tutto fila alla grande, quando purtroppo la fantascienza come la intendeva Matheson ha sempre più legami con la realtà contemporanea. Spicca il personaggio di J. Law, giornalista e (cattivo?) profeta in un'oceano di confusione temporale dove spicca il vizio dell'inganno e del sospetto.