il laureato regia di Mike Nichols USA 1967
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il laureato (1967)

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locandina del film IL LAUREATO

Titolo Originale: THE GRADUATE

RegiaMike Nichols

InterpretiDustin Hoffman, Anne Bancroft, Katharine Ross, Murray Hamilton, Buck Henry, Brian Avery, Walter Brooke, William Daniels, Elizabeth Wilson, Norman Fell, Alice Ghostley, Marion Lorne, Eddra Gale, Richard Dreyfuss, Arthur Tovey, William H. O'Brien, Frank Baker, Elisabeth Fraser, Elaine May

Durata: h 1.48
NazionalitàUSA 1967
Generedrammatico
Tratto dal libro "Il laureato" di Charles Webb
Al cinema nel Settembre 1967

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Trama del film Il laureato

Dopo aver finito il college, Benjamin Braddock, ritorna in famiglia tra la noia e l'imbarazzo ed instaura una relazione con la signora Robinson. Quando però Benjamin conosce la figlia della signora Robinson, Elaine, se ne innamora; la madre per evitarlo svela la loro relazione ma il giovane tra la disperazione tenta il tutto per tutto per conquistare Elaine.

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Voto Visitatori:   8,20 / 10 (146 voti)8,20Grafico
Miglior regia
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior regia
Miglior film commedia o musicaleMiglior regista (Mike Nichols)Miglior attrice in un film commedia o musicale (Anne Bancroft)Miglior attore debuttante (Dustin Hoffman)Miglior attrice debuttante (Katharine Ross)
VINCITORE DI 5 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film commedia o musicale, Miglior regista (Mike Nichols), Miglior attrice in un film commedia o musicale (Anne Bancroft), Miglior attore debuttante (Dustin Hoffman), Miglior attrice debuttante (Katharine Ross)
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Voti e commenti su Il laureato, 146 opinioni inserite

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Goldust  @  23/06/2020 12:03:24
   8 / 10
Una pellicola generazionale che ha lanciato Dustin Hoffman verso una carriera stellare e che ci ha regalato la conturbante signora Robinson della Bancroft ed una delle più celebrate colonne sonore del cinema americano. La regia moderna e ricercata di Nichols esalta una storia che fonde commedia e dramma ( ma la prima ha nettamente il sopravvento ) con grande naturalezza e riesce a dire finalmente qualcosa di non scontato sull'apaticità giovanile e sulla superficialità di alcuni genitori di quel particolare periodo storico pre-sessantottino. Ancora estremamente fresco se rivisto oggi, con alcune scene diventate un cult tanto da essere parodiate più e più volte

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Jokerizzo  @  14/02/2020 10:02:19
   10 / 10
Dustin Hoffman è un attore sensazionale!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  05/02/2020 17:59:53
   8 / 10
Per certi aspetti ancora figlio generazionale (ovvio e normale) ma nonostante lo scorrere del tempo i disagi e le insicurezze giovanili erano sono e saranno sempre quelle, il che rende "Il Laureato" non solo un film ancora attuale come non mai, ma anche uno dei migliori in assoluto realizzati sul tema (per molti probabilmente il migliore, e io di certo non mi azzardo a contestare) tra una sceneggiatura assolutamente brillante dove dramma e commedia trovano il miglior incrocio possibile, una occhio registico indubbiamente geniale (l'Oscar parla da se... tornano in mente i movimenti di macchina nel salotto della Bancroft o la soggettiva comicissima/imbarazzante di Benjamin in muta e occhiali da sub) due protagonisti in stato di grazia, ed una colonna sonora firmata Simon & Garfunkel che semplicemente non conosce eguali e che definire storia indiscussa della musica sarebbe davvero riduttivo.
Tante, troppe infine le sequenze da ricordare, ma non credo ce ne sia bisogno in quanto trattasi di quelle tipologie di sequenze che si conoscono senza volerlo e ancora prima di conoscerne la fonte.

Io per gusti miei personali mi limito ad un 8, ma il rispetto è massimo e meritato (contrariamente a tanti film considerati storici o capolavori).

Da vedere almeno una volta nella vita.

Thorondir  @  04/02/2018 23:25:14
   8½ / 10
Il laureatto è un film che parla di dolore. C'è anche l'amore, ma innanzitutto il dolore del giovane Ben, che non sa cosa fare del suo futuro, tormentato da dubbi, nervoso, apatico, insicuro. Sembra quasi l'America stessa nel pantano del Vietnam che tanto impatto avrà sulla nascita della New Hollywood. E anche quando arriverà l'amore, quello vero, ci sarà qualcuno che cercherà di frapporsi al reale raggiungimento della felicità.

In bilico su e giù tra situazioni e sentimenti contrastanti, Il laureato non solo lancia Dustin Hoffman ad una carriera da antologia (basti vedere anche solamente i titoli dei 4/5 anni successivi) ma ci mostra un regista che in ogni inquadratura mette in scena un quadro e che costruisce invenzioni registiche scena dopo scena grazie anche ad un magnifico utilizzo dello zoom, della fotografia e di primi piani, medi e campi lunghi. Su questa storia di alienazione, insicurezza e amore, con una regia sontuosa, si innestano le note dolenti e azzeccatissime di Simon & Garfunkel.

Semplice storia del cinema.

adrmb  @  24/11/2017 17:33:21
   8 / 10
Personalmente avendo visto il film dopo aver fatto una panoramica generale sulle innovazioni portate dalla New Hollywood, a suo modo ciò ha permesso che dalla visione, e sempre con riferimento al contesto storico dell'uscita, ne uscissi leggermente scosso.
Mi ha scosso aver visto prendere il contesto alto-borghese dell'America sessantina e costruirci una storia di apatia e alienazione, da questo punto di vista il film parla in maniera potentissima allo spettatore, pur non raggiungendo i picchi di drammaticità raggiunti in pellicole successive del periodo come 'Taxi Driver' e 'Apocalypse Now' dove la profonda ferita del Vietnam si inserisce prepotentemente tra i temi. Con questo inevitabilmente ho finito per rivedermi di più, saranno i vent'anni e le millemila seghe mentali che faccio sul futuro. XD

La regia di Nichols è sofisticatissima nel soffermarsi sui primi piani dell'esordiente Hoffman, inquadrature che senza uno straccio di dialogo riescono a esprimere tutto il dissidio interiore del protagonista. Certo, poi quando si aggiungono le meravigliose note folk rock coperte dalla malinconia di Simon & Garfunkel (veramente, note più azzeccate per le atmosfere del film non si potevano trovare, per me) si ottengono le scene capolavoro: straordinaria la sequenza di cinque minuti in cui si susseguono l'immensa Sound of silence e la delicata April come she will che racconta i mesi di relazione tra il protagonista e la (eccezionale) Brancorft in cui emerge chiarissimo il senso di sofferente alienazione (la scena in cui Ben dalla stanza oscura chiude la porta sulla cucina coi genitori tutti infiocchettati consumano il pranzo è dolorosissima). La colonna sonora indubbiamente è ciò che dà la marcia in più al film, ma come detto sopra, la regia introspettiva si difende più che bene (altra sequenza notevole, il montaggio alternato tra il balzo del protagonista sul lettino della piscina e quello sulla signora Robinson, tecnica credo - importata direttamente dalla Nouvelle Vague, pienamente efficace, e finalmente lo spettatore in America è chiamato a partecipare alla comprensione del film in maniera un poco più attiva).

La scrittura poi personalmente l'ho trovata leggermente più altalenante: abilissima nel tratteggiare il carattere luciferino della Robinson, in praticamente tutte le scene della prima parte in cui dialogano Brancroft e Hoffman, con menzione per il tentativo iniziale di seduzione e i tentativi di dialogo durante l'atto sessuale (altra scena importante: le fughe notturne non sono che un autoinganno e fuga occasionale, effimero piacere), si "standardizza" maggiormente con l'apparizione della figlia con conseguente perdita di smalto del film nel suo complesso che però sa brillantemente recuperare con un finale meritatamente entrato nell'immaginario collettivo che sa mischiare benissimo suspense, tensione, l'euforia della vittoria che si traduce in un sentimento effimero perchè nell'ultima inquadratura sul bus dei volti dei protagonisti questi progressivamente s'incupiscono, chiaro segnale della preoccupazione per l'intrapresa strada rivolta a un futuro incerto, con pendenti tutti i conflitti aperti durante tutto l'arco della pellicola, e non chiusi. Finale - ripeto - potente.
Ecco, dicevo comunque che se la seconda parte perde comunque un po' di smalto, riesce abilmente comunque a dipingere la metamorfosi di Hoffman che di contro a un suo progressivo "imbarbonimento" fisico e calo di reputazione negli ambienti perbenisti domestici v'è sempre più risolutezza (risolutezza che va ovviamente a scontrarsi con l'impacciataggine iniziale resa in maniera leggermente caricaturale come la scena della reception dell'albergo e disagio) che esploderà nel climax finale e nell'estasi di pochi secondi assaporata sull'autobus.

Per me gran film, non mi sognerei mai di piazzarlo tra i film migliori mai visti ma sa parlare genuinamente al cuore dello spettatore. Per chi si sente in vena malinconica/nostalgica.

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Ultima risposta 24/11/2017 18.06.25
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antoeboli  @  17/05/2017 13:47:11
   8 / 10
Film cult con un Nichols alla regia , raffinatissima , e con alti momenti di macchina da presa tra stacchi e montaggio pazzeschi , e un Hoffman nel suo primo ruolo da star.
Non penso ci sia bisogno di presentazioni per un film del genere : andrebbe visionato solo per i dialoghi , o per le musiche di Simon e Garfankel , che rimangono pietre miliari.
Un film che affronta ieri come oggi il futuro dei laureati , di cosa fare nel futuro , dei loro problemi , ma tutto questo mettendo il protagonista alla prova con la trasgressione.
Ai tempi non era una cosa semplice dire : ehi vado a letto con una donna molto piu grande di me , peraltro sposata.
Oggi è una moda , ma e proprio in quelle scene che Hoffman mostrava il suo grande talento .
assolutamente un cult da vedere senza se e senza ma .

fabio57  @  10/12/2015 15:54:27
   8 / 10
A chi non è capitato in gioventù, di farsi irretire da una tardona di bell'aspetto, oggi si chiamano milf,,alla quale non si riesce a resistere, soprattutto se non si hanno le idee molto chiare. Questo è il bello del film che racconta una verosimile seduzione amorosa, quello invece insolito, è l'epilogo decisamente da fotoromanzo, tuttavia le musiche, l'interpretazione di Hoffman, quella sublime di Bancroft rendono la pellicola veramente memorabile.

demarch  @  24/11/2015 18:56:36
   8½ / 10
Anche in questo caso devo ringraziare iris per la visione (anche se mortacci vostra un film da 1.48 diventa da 2.30 maledetta pubblicità).
Comunque, anche qua siamo di fronte ad un film ancora attuale, che parla di insofferenza e di stravizi, di amore e di odio.
Gli attori se la cavano egregiamente ma sono le musiche e soprattutto l'ottima regia a saltare all'occhio.
Una perla che merita di essere annoverato tra i migliori film americani e tutti dovrebbero vedere.
solo una postilla: dustin hoffman interpreta un ragazzo di 21 anni ma cacchio ne dimostra almeno 30!

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Ultima risposta 25/11/2015 17.12.54
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Giovans91  @  28/05/2015 20:28:56
   8 / 10
Il Laureato di Mike Nichols è un film che molti elementi hanno contribuito a rendere una pietra miliare del cinema, mostrando senza troppi veli i vizi della società borghese, ed il malessere profondo della gioventù della fine degli anni '60.
La storia sarebbe stata notata meno se non la avessero accompagnata le note ispiratissime di Simon and Garfunkel (The sound of silence e Mrs Robinson), e, soprattutto, se non fosse stato scelto l'interprete giusto: Dustin Hoffman, la nascita di una stella.
Un cult della cinematografia.

Pashat97  @  29/04/2015 18:26:28
   8½ / 10
Questo è uno dei migliori film che ho visto: tutti i suoi aspetti sono perfetti. In primo luogo, il cast. Dustin Hoffman in uno dei migliori ruoli della sua vita. Assolutamente nervoso ed impacciato all'inizio, intimidito dalla sensualità della sig.ra Robinson, ed al contrario deciso e risoluto alla fine quando è completamente assorbito dall'amore verso Elaine. Anne Bancroft e Katharine Ross interpretano i loro ruoli in modo eccellente. Anne Bancroft in special modo dona sensualità al suo personaggio in un modo molto naturale. In secondo luogo, la regia. Un eccellente Mike Nichols ci regala scene da grande cinema. La sceneggiatura è ottima. Ed infine la grande musica di Simon Garfunkel che interpreta brani indimenticabili come "The Sound of Silence" o "Mrs. Robinson". Questo è un grande film, un vero gioiello del cinema. Lo raccomando vivamente a tutti: la fine del film piacerà ed entusiasmerà.

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Ultima risposta 02/05/2015 14.00.34
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Matteoxr6  @  30/10/2014 20:58:51
   4½ / 10
Tematica chiara e molto apprezzabile nella sua realizzazione per quanto concerne soggetto il, ma troppo mediocre nello sviluppo cinematografico, a mio avviso. Sono stupito e anche un po' interdetto, data la fama, ma dove sta il capolavoro tanto decantato qui sul forum? genesi e sviluppo della relazione adulterina non approfondito; storia d'amore messa così come in forma stava, inverosimile, troppo abbozzata; regia e montaggio non certo da capolavoro, anzi; personaggi secondari con l'introspezione di una comparsa.
Mi ha veramente annoiato, ma ripeto, me ne dispiaccio, vista anche la media dei giudizi.

GianniArshavin  @  20/07/2014 14:08:59
   8 / 10
Film assolutamente imprescindibile e ancora attuale , il manifesto di una generazione che negli anni non è invecchiato e nel quale non è impossibile riconoscersi tutt'ora.
La prima parte di pellicola è di diritto entrata nella storia del cinema sin dai titoli di testa , dove conosceremo Ben , un personaggio magnifico con cui è ancora oggi possibile immedesimarsi: Ben è un ragazzo che, alle soglie della maggiore età, si trova disorientato e confuso nonostante un ottimo titolo di studio conseguito di recente , e questo stordimento lo porterà ad intrecciare una relazione con la signora Robinson , altra figura ormai celebre che ognuno di noi, almeno una volta nella vita , ha sperato di incontrare sul proprio cammino. Questa prima fase di film è eccezionale , fra dubbi , incertezze,avventura e voglia di libertà.
Il secondo tempo,più debole del primo per via di uno sviluppo un po grossolano dell'amore fra Ben e la figlia della signora Robinson e che sembra sfociare nella classica fuga d'amore, si riprende incredibilmente in un finale dall'inaspettato e distruttivo sapore amaro:

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Al di la di una storia cosi abbiamo un comparto tecnico magistrale , da una regia di Nchols avanti anni luce ad una colonna sonora magnifica. Bravissimi anche gli attori , in primis i due protagonisti .
Ricapitolando "Il laureato" è un'opera immancabile per ogni appassionato di cinema , un titolo che malgrado qualche ruga ancora oggi è potente come non mai.

DogDayAfternoon  @  21/04/2014 19:59:52
   8 / 10
Spassosissimo dal primo all'ultimo fotogramma, non risente minimamente degli anni che si porta sul groppone. Già dai titoli di testa (mi vien da pensare omaggiati da Tarantino in "Jackie Brown" dato che il contesto è identico) si capisce che quello che seguirà sarà un film indimenticabile: la trama è pur sempre una storiella, infatti sono dovuti passare anni di autoconvincimento prima di decidermi a dargli una visione; ma lo stile di Nichols è veramente all'avanguardia, il ritmo tenuto sempre alto sicuramente dalla grande prova di Dustin Hoffman e Anne Bancroft in primis ma anche dalla sceneggiatura sempre frizzante e ironica.

Insomma ci si diverte, ci si appassiona e si entra in simbiosi con il protagonista, tutto questo con le note della meravigliosa "Sound of silence". Un film per tutti i gusti che non tramonterà mai.

Dompi  @  06/04/2014 16:39:31
   6 / 10
Mah, mi aspettavo un filmone, sono rimasto alquanto deluso.

Slich  @  22/03/2014 21:45:22
   5 / 10
si salva in calcio d'angolo perchè cmq piacevole da guardare, solo una volta però, tutto si dimentica presto.
Un film secco, arido, che si concentra interamente sull'educazione e sulla bacuccaggine dei protagonisti.
una storia di sesso portata avanti per mezzo film senza trasporto ne' passione,
dustin che nel film aveva quasi 21 anni.... ma per favore....
Una storia d'amore che nasce così dal niente, come se tutto fosse già scritto.
che cos'ha di bello la ragazza? su quali basi è fondata la storia d'amore? forse basta la bellezza e gli occhi languidi, perchè poi lo tradisce e si porta all'altare un altro.
la storietta del "simpaticissimo" affittacamere resta lì appesa, poichè il personaggio smorzato di dustin non poteva prendere provvedimenti altrimenti si sarebbe andati fuori tema rispetto al piattume del film.
colonna sonora magnifica di che? the sound of silence e un altra che non so il titolo passate per tutto il film a ripetizione... e sarebbe questa la colonna sonora?? mi riesce anche a me

hghgg  @  17/02/2014 21:48:13
   8 / 10
Credo sia il film americano che più di tutti rispecchia l'atmosfera del periodo in cui è stato concepito, dell'anno in cui è stato girato, la seconda metà degli anni '60, il 1967, l'anno della Summer of Love, della nascita definitiva della cultura Hippy e della sublimazione di un genere/non-genere musicale che diventava adulto, la psichedelia; ed anche il periodo in cui i giovani, la nuova generazione prendeva il dominio e lottava contro le vecchie generazioni, contro il mondo, contro se stessa, unione e solitudine, conflitto interiore e utopia di libertà. "Il Laureato" miglior film di Mike Nichols, mette al centro dello schermo tutto questo unendoci anche una complessa e osteggiata storia d'amore, ponendosi quindi come ponte perfettamente inquadrato nell'atmosfera del biennio '66-'67 tra il vecchio cinema americano e la New Hollywood in procinto di uscire dal ventre dell'arte proprio a cavallo tra quel 1967 e il 1968 con le opere prime di Scorsese e Coppola e con "Ciao America" di De Palma. Ma se la New Hollywood sarà voce e musa della fine dell'utopia Hippy e della morte definitiva del sogno americano, tra il 1968 e la prima metà dei '70 ("Midnight Cowboy" "Cinque pezzi facli" "Panico a Needle Park" "Mean Streets" "Badlands" "La Conversazione"), sublimando poi il funerale degli Stati Uniti e la solitudine del giovane uomo americano rispetto alla società, con le opere mature della seconda metà dei '70 ("Taxi Driver" "Il Cacciatore" "Apocalypse Now" "Quel pomeriggio di un giorno da cani") mettendo al centro la sconfitta e la perdizione giovanile di fronte alla crudezza della vita, "Il Laureato" si pone ancora ben lontano da tutto questo, in un anno che è il fulcro e l'apoteosi di quel sogno fallito dell'America che si era trasformato nel sogno di libertà degli allora nuovi giovani americani.
Lontano, eppure già così vicino; perché "Il Laureato" non è ancora New Hollywood eppure nel personaggio di Benjamin c'è già buona parte di ciò che caratterizzerà tanti volti del nuovo cinema indipendente americano: Benjamin, egregiamente interpretato da un esordiente Dustin Hoffman che sarà appunto uno degli attori e dei volti simbolo della New Hollywood, è già "l'uomo comune" il "ragazzo comune americano" il simbolo della nuova generazione, in lotta contro la società, che lo emargina, e con se stesso, oltre che con i dubbi e i pregiudizi delle vecchie, sconfitte, generazioni di ex-giovani americani. E in perenne scontro con il futuro. Nel personaggio di Benjamin c'è già tanta New Hollywood. Non ce n'è sempre altrettanta nel resto del film che come detto prima rispecchia perfettamente, in tutti i suoi aspetti, il 1967, film quindi moderno eppure stilisticamente ancora ancorato al vecchio cinema americano, ovviamente se confrontato con ciò che verrà successivamente e da cui quest'opera verrà decisamente superata per coraggio, avanguardia e spinta innovativa, oltre che per crudezza di immagini e temi.
"Il laureato" è insomma tutta una contraddizione, un tira e molla tra due epoche diverse a lui passate e future eppure perfettamente incastrato nella sua epoca, un mirabile esempio di film che è passato, presente e futuro allo stesso tempo e sono pochi i film che hanno queste caratteristiche. E non per questo risulta ingarbugliato o pesante anzi, grandissimo merito alla regia di Nichols che rende il tutto perfettamente centrato, godibile, divertente (il film ha delle sequenze e delle battute per me davvero spassose) con un occhio ad atmosfere quietamente lisergiche. Non è un caso perché questo film con la musica è un tutt'uno anche se è musica lontana dalla psichedelia. Lontana ma non troppo, ancora una contraddizione. Le musiche sono infatti principalmente pezzi del duo Folk-Rock Simon&Garfunkel (autori di diversi bei dischi tra il 1966 e il 1970). C'è l'etereo brano leit-motiv del film "The Sound of Silence" pezzo apparso sul disco "Sound of Silence" del 1966 e utilizzato nel film l'anno successivo. La sua straordinaria tessitura melodica, quieta, lontana, eterea e indubbiamente dal vago sapore psichedelico (per quanto riguarda il rilassamento sensoriale che provoca) accompagna più di una scena del film, commuove e trasporta nel sogno; forse è il miglior brano del duo. Se non ricordo male anche la quasi altrettanto bella "Scarborough Fair/Canticle" appare nel film, brano d'apertura del disco (sempre del 1966) "Parsley, Sage, Rosemary and Thyme" altro gioiello del duo. Simon & Garfunkel scrivono poi un inedito appositamente per il film, una prima versione di un altro dei loro capolavori, scritto proprio per un personaggio del film (uno dei più memorabili personaggi del cinema anni '60). Parlo ovviamente della celeberrima "Mrs.Robinson" la cui versione definitiva è stata poi inserita nel miglior disco, a mio parere, del duo "Bookends" del 1968 il loro disco più coraggioso e psichedelico. Una colonna sonora eccellente, ed eccellente non solo per la qualità delle canzoni ma anche per come Nichols permette a queste di accompagnarsi alle sue immagini. Sublime.

Rinnovo ancora la mia lode per l'ottima regia di Nichols che resta solida ed è sempre molto efficace. Ancora non abbandonata ai feroci (e per me, sia sempre chiaro, immensi) sperimentalismi tecnici e visivi di alcuni suoi giovani colleghi (Scorsese, De Palma e Schlesinger su tutti) è comunque, in quel 1967, una regia fresca e nuova, movimentata e pur piantata a terra (altra contraddizione) fantasiosa ma non ancora pronta a spiccare il volo, comunque rassicurante nel suo esser qualcosa di nuovo nel cinema americano. Ottimo in ogni caso il lavoro di Nichols che ci regala bellissime sequenze e inquadrature e gestisce divinamente il ritmatissimo e rapido finale, rassicurante lieto fine nella sua ribellione giovanile e nella sua indefinibilità. Finisce bene si (se pensiamo a certi finali di film New Hollywoodiani...), ma resta sospeso, un destino totalmente messo in dubbio, indecifrabile, imperscrutabile, dubbi e paure di un'intera generazione che cavalcava un sogno sono riflessi negli sguardi prima felici e poi cupi del protagonista e dell'infine suo conquistato amore (forse). Se sarà veramente un lieto fine, non lo sapremo mai, c'è solo una speranza, quella speranza che nel 1967 animava un'intera generazione. Qui sta la grande novità de "Il laureato" ora il prossimo passo sarebbe stato eliminare, troncare il lieto fine, distruggerlo perché non c'era nulla di possibilmente lieto nella morte del sogno americano che tanto realisticamente e crude(l)mente i nuovi registi americani avevano intenzione di raccontare, i dubbi cominceranno a svanire, la desolazione a farsi più chiara. Ma ai tempi de "Il laureato" per affrontare il baratro ("You're Just Pissin' in the Wind" cantava gelido Neil Young in "Ambulance Blues" nel 1974, il brano che mise definitivamente una lapide sopra l'American Dream, dopo il Watergate e le dimissioni di Nixon).
Ovviamente finali sospesi o drammatici c'erano già stati nel cinema americano (vi dicono nulla "La fiamma del peccato" del '44 e "Viale del Tramonto" del '50 entrambi di quell'immenso regista che fu Billy Wilder ?), la differenza è che l'eccezione e il coraggio diventò prassi e dovere, necessità di sputare in faccia alla società americana che li costringeva soltanto a "pisciare al vento", differenza fu anche nel realismo, nella crudezza, cinica, a-moralistica, nuda e cruda con cui i nuovi cineasti americani mostravano ciò che era soltanto realtà e da lì non si fugge. I nuovi registi americani che per oltre un decennio sconfissero i produttori, ebbero il pieno controllo sulle loro opere, e divennero AUTORI e non più registi-esecutori, le conseguenze sono su schermo e su dvd e le ho già citate.

"Il laureato" da un inizio a tutto ciò, si pone come indubbio precursore della New Hollywood, film coraggioso e nuovo pur restandosene tranquillo nel suo status di film simbolo del 1967, della stagione in cui il sogno era vivo, i dubbi e i contrasti interiori potevano ancora essere mitigati dalla fiducia e dall'utopia.
Se devo trovare un difetto a questo film be sta nella sua "incapacità" di restare con gli anni qualcosa di davvero fresco, di cui si percepisse chiaramente la portata innovativa. Il suo esistere in un limbo socio-culturale-temporale, il suo essere un ibrido coraggioso tra qualcosa che era finito e qualcosa che stava nascendo oggi lo porta a risultare non invecchiato benissimo, sospeso in quel suo 1967, in un ruolo di precursore superato dai propri figli. I grandi capolavori della New Hollywood fino alla prima metà degli anni '70 (nel biennio 75-76 la New Hollywood divenne il linguaggio definitivo e riconosciuto del cinema americano, perdendo quindi il suo status "underground" e grezzo, non necessariamente quello realista e innovativo, fortunatamente) proprio nel loro essere tremendamente grezzi, feroci, aggressivi, senza speranza, sperimentali, allucinati, acerbi, lenti e sonnolenti, conservano ancora oggi tutta la loro carica innovativa e la loro forza espressiva; anche quelli indubbiamente invecchiati meno bene ed oggi magari più pesanti visto il loro tremendo realismo e il loro ritmo blando come fossero girati sotto eroina o potenti psico-farmaci ("Panico a Needle Park" è l'esempio più ovvio) risultano, almeno a me, più freschi e moderni rispetto a "Il laureato", ancora chiara è la loro forza innovativa, sono ancora attuali nel loro disperato nichilismo o nel loro grido d'aiuto. "Il laureato" è un gran bel film che però resta chiuso in un limbo tutto suo, che gli permette di superare il passato e di anticipare il futuro senza però potercisi tuffare realmente all'interno e perciò trovo sia meno attuale e, semplicemente, meno bello per il sottoscritto rispetto ad altri titoli citati.

Resta un film molto bello, non sempre il ritmo è eccellente e la sonnolenza-psichedelica a volte rischia di diventare noia e basta ma quando la regia di Nichols accelera si assistono a momenti splendidi ed anche ad alcuni molto divertenti (questo è un aspetto che riprenderà soprattutto Scorsese) che mi hanno strappato più di una risata. I dialoghi sono un ibrido tra cinema americano classico e dialoghi più secchi e moderni, più realistici e stradaioli, la recitazione meno impostata e più libera, improvvisata, incisiva, diretta. Dustin Hoffman apre la strada alla nuova generazione di grandi attori e attrici americani degli anni '70 che inventarono la recitazione cinematografica moderna, lasciandosi alle spalle lo stile tipico degli attori fino ad almeno la prima metà degli anni '60. Recitazione secca, fresca, libera, più spesso frutto di improvvisazioni, uno stile moderno, nuovo, di straordinario impatto di cui Hoffman fu fautore insieme ai vari Jack Nicholson, Robert De Niro, Al Pacino, Jill Clayburgh, Diane Keaton, Meryl Streep, Gene Hackman e chi più ne ha, ne metta. Con loro e con il loro stile il cinema era più vicino al vero, con loro si identificavano gli uomini di tutti i giorni e i giovani degli anni '70. Uno stile più "popolare" (POP) magari mutuato dal teatro di strada, dal teatro moderno (Al Pacino, Jill Clayburgh) dal purissimo talento venuto dalla strada e dalla concezione moderna del "Metodo" (De Niro) e così via, che riuscì a rinnovare totalmente il linguaggio cinematografico attoriale più fresco e moderno, così come i registi, ora autori, padroni della loro creatura e liberi dalle costrizioni delle produzioni, stavano facendo col linguaggio cinematografico totale, ovviamente limitatamente all'America, prendendo inoltre grande ispirazione dalle precedenti rivoluzioni cinematografiche di questo tipo, ossia la Novelle Vague francese nata di fatto con Truffaut nel 1959 ("I 500 Colpi") e ancora più indietro il Neorealismo italiano ("Roma città aperta" Rossellini, 1945). Ispirazione e nuovo cambiamento, nuova rivoluzione.
Con "Il laureato" possiamo cominciare ad assaporare questo nuovo linguaggio ma non ancora a vederlo.
Dustin Hoffman ci trascina nella storia, è già un istrione, un attore completo, espressivo, talentuoso, capacissimo nell'entrare nel personaggo, il prototipo dell'attore moderno, del "nuovo attore americano". Si consacrerà come uno dei più grandi attori di sempre appena due anni dopo con "Midnight Cowboy".
Ma oltre a lui, sua rivale sullo schermo è un'attrice che si rinnova e si rimette in gioco, un'attrice che nel tramonto della vecchia Hollywood aveva già fatto cose egregie e continua a farne nel 1967. Anne Bancroft, la grandissima Anne Bancroft ci regala una delle migliori prove della sua carriera (almeno per quanto riguarda il cinema, poi c'è il teatro ma è un altro discorso). Lei, spietata, sensuale e perfida, da vita a quella straordinaria Mrs. Robinson personaggio tanto carismatico da ricevere in dono una canzone scritta appositamente per lei, proprio per questo film. La Bancroft duetta meravigliosamente con il giovane Hoffman, la classe della generazione anni '50-'60 con la nuova rampante classe di attori che rendono onore alla categoria. La Bancroft buca lo schermo, è perfetta, un'interpretazione straordinaria, da vita al personaggio come poche altre volte ho visto fare, uno dei casi in cui l'attore si annulla diventando il suo personaggio in tutto e per tutto, certo non c'è da stupirsi se Mrs. Robinson è uno dei migliori personaggi femminili (e non) forse della storia del cinema tutto. Bancroft mostruosa.
Onore a questi due grandi attori e a Nichols che dirige molto bene questa fondamentale rampa di lancio tra un'epoca e l'altra del cinema americano e al contempo questo simbolo della gioventù e della cultura giovanile americana post-universitaria del 1967. Al netto di una sceneggiatura non eccellente, con qualche buco e pesantezza e al netto di una resa al logorio del tempo, "Il laureato" resta un bellissimo film da vedere, se possibile, più volte.

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Ultima risposta 18/02/2014 09.31.39
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pak7  @  03/01/2014 07:15:33
   8 / 10
Belissimo film con un Dustin Hoffman, quasi fanciullo.
Mi è piaciuto molto, anche se ci sono alcuni tratti piuttosto prevedibili, alternati però a grandissimo cinema (tale è), mi viene in mente la piscina, specchio delle emozioni del giovane, l'Alfa Rossa, la colonna sonora, e un finale che, resta sospeso, ma dalle conseguenze immaginabili. Evergreen.

Oh Dae-su  @  06/11/2013 15:54:06
   6½ / 10
Nulla più di un buon classico, qualitativamente discreto con una colonna sonora splendida. Buone le prove degli attori, sceneggiatura banalotta ma interessante, finale discutibile.. (è meglio la versione dei Simpson.. :D)

Tuonato  @  08/10/2013 16:15:33
   7½ / 10
Ma qui è facile fare confusione votando Simon&Garefunkel piuttosto che Nichols&Hoffman.
Non c'è che dire memorabile più d'una scena

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ma "viste" oggi alcune tematiche - quali adulterio, indolenza giovanile, iniziazione sessuale "al contrario", il finto perbenismo della classe borghese - non ci sorprendono più di tanto. Come l'epilogo - la vogliamo dire tutta? - risulta un tantino forzato e inverosimile.
E poi non si scomodi la nouvelle vague, che c'azzecca nulla con il lieto fine de 'Il laureato'.
Rimane un classico con l'esordio folgorante di Hoffman. E rimane, soprattutto, una colonna sonora intramontabile.

BlueBlaster  @  27/09/2013 00:09:09
   7½ / 10
Davvero una buona commedia drammatica che merita la fama che si porta dietro...molte scene e battute mi hanno davvero divertito e la storia ha parecchi momenti grotteschi.
Ottima prova del cast, sopratutto la milfona Anne Bancroft, e sopratutto una regia avanti anni luce per l'epoca (giustamente Nichols vinse l'Oscar) con zoomate e riprese da angolature tattiche.
La colonna sonora è molto bella ma è troppo invadente e stanca presto e fa pesare al film gli anni che ormai ha, nonostante questo i temi trattati sono interessanti e la visione è piacevole.
La prima parte è bellissima ma la seconda (finale compreso) l'ho trovata frettolosa e poco convincente e quindi non reputo il film perfetto ma comunque dalla visione obbligatoria!

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/08/2013 23:30:29
   9 / 10
"The Graduate" è uno degli archetipi assoluti del cinema americano.
A metà tra la classicità e la modernità (ma anche la postmodernità) Nichols ha firmato non solo uno dei film più belli e indimenticabili della storia del cinema, ma si è anche meritato un posto nella lista di quei film che hanno un significato particolarissimo, imprescindibile, impossibile da scavalcare ecc ecc a una molteplicità di livelli che va molto semplicemente ma da far rimanere a bocca spalancata non per ore ma per giorni dalla storia del linguaggio cinematografico a quello della storia in senso ampio, quella che si piazza a un intreccio di più strade, quella politica, quella culturale, insomma quella che da molti è stata definita: generazionale.
Non ero nulla in quegli anni, sono un K2000, ma questo film è imprescindibile anche per questo: rivela ancora dopo anni tutte le sue inquietudini. Le sperimentazioni di Nichols alla regia sono il contrappunto espressivo del gigantesco protagonista. Un film scritto divinamente e girato altrettanto divinamente. Piani sequenza, zoomate, fuoricampi, una gamma eccezionale di registri che a guardare come fanno i film oggi vien da piangere. E i primissimi piani sono SENSATI *****. Un attore eccezionale fa questo. Rende sensato un primissimo piano. Ci sono tantissime cose da dire su questo film, non so se sono in grado, vorrei far capire perché questo film è perfetto. Basti solo pensare al piccolo dettaglio della colonna sonora. Non sono mai intrusive le musiche di Paul Simon. Ma quando ci sono, Nichols le lascia respirare, librare, vibrare nell'aria, nelle orecchie e negli occhi degli spettatori, in modo che non si abbia paura di mostrare che questa non era solo una commedia, un film sentimentale, una bomba a orologeria nelle sopite coscienze degli americani e degli uomini del mondo. Era un messaggio bellissimo di libertà, di arte nel suo significato più alto. Prendendosi la libertà e la serietà di sperimentare, di provare a dire qualcosa in più Nichols ha riscritto la storia del cinema, svuotando e riempiendo di nuovo i generi, le immagini-tipo, i dialoghi, le inquadrature. E ancora oggi quella corsa disperata ripresa con il teleobiettivo per farla sembrare ancora più impossibile, quell'archetipo ancora ci stringe, ci tiene sospesi, e sospesi siamo ancora quando i due eroi, i due Renzo e Lucia di questa storia meravigliosa, sono seduti su un bus giallo e dopo un paio di sorrisi, guardano verso un nessundove pieno di angoscia, speranza, buio, luce, profumo e incanto, libertà. In pratica, guardano l'America. Scusate la retorica.

TheShadow91  @  15/06/2013 15:04:04
   8½ / 10
Bellissima commedia!!La partenza col botto della carriera Dustin Hoffman,con una recitazione superba.Il tema tratta un argomento che ormai al giorno d'oggi non fa più scalpore,ma che risulta sempre interessante.Infatti nella prima metà del film,la si passa completamente a divertirsi,vedendo come i 2 protagonisti affrontano la loro piccante ed inverosimile situazione,cosa accompagnata da alcune ottime scelte registiche(inquadrature indimenticabili e piccole scene mute,con solo le magnifiche musiche di simon e garfunkel in sottofondo).Poi il film cambia direzione e Benjamin deve pagare le conseguenze di ciò che ha fatto...e affronta un'odissea completamente pasticciona e sfortunata,ma allo stesso tempo drammatica e crudele.Sempre grazie anche alla superba recitazione di Hoffman,anche in questo caso(eccetto alcune piccole fasi di stallo) il film si mantiene su ottimi livelli....e alla fine divenne un cult

Niko.g  @  29/04/2013 18:03:27
   6½ / 10
Sopravvalutato.
Se all'epoca della sua uscita, gli entusiasmi si autoalimentavano sull'onda anomala dell'ideologia "sessantottina" (che nell'americana Berkeley esplose in anticipo di qualche anno rispetto all'Europa), i giudizi positivi degli anni seguenti risultano quantomeno generosi.
L'inizio è molto promettente, il climax coinvolge, le note di Simon & Garfunkel entrano di diritto nella top ten delle più belle colonne sonore di sempre, ma tutto il pathos creato nella prima parte (grazie anche agli ottimi attori protagonisti), viene brutalmente disatteso nella seconda. Si ha l'impressione di una profonda spaccatura all'interno del film, con una narrazione che lascia spazio alla superficialità.
Anche lo stile registico, così particolare e innovativo da valere un Oscar a Mike Nichols, rimane un po' fine a se stesso, cedendo il passo ad una deludente commediola sciroccata, più attenta ai simbolismi che ai buchi di sceneggiatura.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  05/02/2013 21:12:04
   8 / 10
Un vero e proprio film di culto. Tema scabroso per l'epoca. Molto bravo Dustin Hoffman. Bello.

Manticora  @  29/01/2013 18:09:11
   9 / 10
Mike Nichols: ovvero uno dei registi della vecchia scuola che ingiustamente sottovalutati hanno dato tanto. Finalmente ho rivisto il laureato, un film di una potenza iconica abbacinante. La sceneggiatura, regia, interpreti e musica sono i cardini su cui si fonda il film. Attuale ancora adesso, con un Dustin Hoffman giovanissimo che duetta con Anne Bacrof, rimanendo schiacciato dal conformismo borghese, perchè fondamentalmente il laureato è un film sul conformismo, che schiaccia un giovane laureato, in balia degli "adulti" pronti ad incasellarlo nella routine che ha trasformato squallidamente le loro vite. Senza gioia, amore o amicizie. C'è solo la solitudine, Benjamin sempre al centro dell'attenzione degli amici dei genitori, della signora Robinson, ma in realtà è sempre solo. Una solitudine che lo attanaglia, e lo porta a girare tutta la notte in automobile. Solo l'incontro con Ellen la figlia dei Robinson scardinerà sia le sue certezze che le sue debolezze, portandolo a fare l'unica cosa giusta

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Non per niente l'anno dopo scoppiò il 68, e i giovani misero in discussione tutto quello a cui erano abituati a credere e a obbedire. Musiche di Simon e Garfunkel stupende!

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Ultima risposta 08/02/2013 21.37.49
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Invia una mail all'autore del commento diderot  @  12/10/2012 12:02:45
   7 / 10
Credo che questo film sia un po' sopravalutato. Senza dubbio è una storia interessante ben interpretata soprattutto da Dustin Hoffman, anche la colonna sonora è eccellente... la regia è senza dubbio particolare ma non so sino a che punto meritasse l'oscar, c'è però da dire che è un film del '67 quindi è probabile che non circolasse nulla di meglio. Resta comunque un film da vedere ma non vi aspettate un capolavoro perchè alla fine non è un gran che. Ho apprezzato molto il finale.

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Ultima risposta 28/01/2013 17.16.29
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alepr0  @  27/09/2012 13:31:20
   6½ / 10
Bel film cult. A me non ha particolarmente colpito, forse per l'epoca è stato scandaloso. Ottima interpretazione di Dustin Hoffman che mi è piaciuto molto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  20/05/2012 20:11:08
   6 / 10
La storia alla base del film è una buona base di partenza, peccato sia sviluppata in maniera un po' superficiale; risulta poco incisiva e a tratti quasi comica, come se la goffaggine del protagonista avesse contagiato l'intero prodotto. Mi ha lasciato del tutto indifferente, salvo l'interpretazione di Anne Bancroft.

aztsn38  @  11/04/2012 19:13:09
   6 / 10
Film banale e noioso. Voto 6 perché a mio dire merita la sola sufficienza nonostante sia un film rivisto, citato, ricordato e apprezzato anche a distanza di moltissimi anni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  28/12/2011 20:05:16
   6½ / 10
Lo ammetto, non lo avevo mai visto. E mi ha deluso, forse perchè sono fuori tempo massimo. Però non ditemi che è un film che si adatta a tutte le generazioni, perchè questa è una favoletta diretta con tempi gettati un pò alla ***** di cane. Ha i suoi momenti, ha un happy and che ci sta tutto e ha un'ottima colonna sonora, ma secondo me non è un capolavoro.

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Ultima risposta 17/03/2012 03.14.06
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gemellino86  @  18/11/2011 09:07:27
   8 / 10
Bel classico anni '60 con dei grandi attori. Regia e sceneggiatura sono i punti di forza di questa geniale commedia drammatica. Hoffman era molto bravo anche da giovane.

PignaSystem  @  15/07/2011 22:58:57
   7½ / 10
Figlio della sua epoca ma che mantiene inalterato il suo fascino, Dustin Hoffman, colonna sonora e con alcune scene memorabili fanno di questo film una pellicola senza età.

TheLegend  @  01/06/2011 03:42:39
   7 / 10
Da molti definito un Cult.
Io lo considero un discreto film;ottima la regia e la colonna sonora.
Sicuramente non è un film che rivedrei.

Oskarsson88  @  12/04/2011 23:24:12
   8½ / 10
Delizioso film che ha lanciato D. Hoffmann, splendida colonna sonora... ironico, frizzante, drammatico, sentimentale e anche trasgressivo per l'epoca, non si può non simpatizzare per il semi-ribelle protagonista, così incerto sulla vita e sul futuro, che si innamora della bella Helaine e che farà di tutto per portarla a sè... tante scene di spessore, un film veramente ben riuscito!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  18/03/2011 21:10:22
   8½ / 10
Un cult imperdibile, con una colonna sonora favolosa.
L’happy ending soddisfa la mia inguaribile vena sentimentale e ci sta a meraviglia.

la_gradisca  @  17/03/2011 21:56:10
   6 / 10
La prima parte, può essere assolutamente dimenticata. La corsa di Dustin Hoffman con i Simon and Garfunkel in sottofondo alza la media del film. Definito da molti un cult, per me a non vederlo non si perde niente.

Guinea Pork  @  21/02/2011 18:56:12
   8½ / 10
Memorabile esordio di Dustin Hoffman protagonista, in una di quelle pellicole che hanno iconizzato gli anni '60: non usa toni drammatici ma è pervasa da un'amarezza di fondo (il timore verso il futuro, l'incertezza d'identità causata soprattutto dalle persone che si hanno intorno, l'angoscia della routine) che va però lentamente smorzando durante il secondo tempo, lasciando emergere una facciata più commediale. Lucido ed efficace ritratto non di una decade, ma di una fase soggettiva naturale e necessaria. Sceneggiatura pacata ma coraggiosa, favolosi e acutissimi giochi di macchina; le scene entrate negli annali del cinema sono più di una. Brividi sui pezzi di Simon And Garfunkel.

guidox  @  25/01/2011 00:50:27
   8½ / 10
paga pegno perchè una visione odierna lo decontestualizza per forza e magari viene interpretato nell'ambito della pura commedia dallo spettatore di oggi; e comunque qualche aspetto non regge il passo con i tempi ad essere sinceri.
però signori...c'è talmente tanto di buono che non si può fare a meno di sottolinearlo, come per esempio il passare delle giornate scandito dalle inquadrature dello stesso primo piano di Hoffman mentre cambiano stanze e ambienti tutto intorno, la scelta "fashion" senza età della macchina, niente popò di meno che la spider duetto dell'Alfa Romeo, l'interpretazione del protagonista e della signora Robinson su tutti, la colonna sonora....
per non parlare del finale, splendido nella sua incertezza, fantastico nell'happy ending che in realtà di happy ha solo l'apparenza...
volevo mettere 8, ma mi sono autoconvinto col mio commento: 8,5.

endriuu  @  09/12/2010 14:06:10
   9 / 10
il conflitto generazionale degli anni 60 per una commedia che non annoia mai.
Perfette le musiche e le interpretazioni.

7219415  @  21/11/2010 11:46:19
   8½ / 10
Bel film, ottimo dustin hoffman, ottima musica (Paul Simon & Art Garfunkel)

Clint Eastwood  @  16/11/2010 16:34:41
   8 / 10
Il manifesto di una generazione che poi esploderà nel '68 : anticonformista, sognatrice e soprattutto libera al prezzo dell'insicurezza e di un futuro improbabile come ci dimostra il finale geniale. Una generazione che ha regalato parecchi idioti e degenerati ma almeno ha saputo godersela (?).
Insopportabile la voce di Hoffman ma comunque bravo insieme alla Bancroft. Colonna sonora memorabile.

Lory_noir  @  12/11/2010 16:11:38
   7½ / 10
Molto carino, specialmente la prima parte un pò meno fuori dalle righe. Alcune scene e l'interpretazione di Hoffman sono entrati nella storia.

david briar  @  15/10/2010 15:24:07
   8 / 10
"Il laureato" ha oramai più di 40 anni , ma nonostante ciò appare ancora attualissimo .
E' una commedia con delle scene argute e spesso divertenti , che vede il suo punto di forza in una potente critica al finto perbenismo americano e al rapporto falsamente ideale fra genitori e figli , dove sono i primi a decidere la vita di questi ultimi .
La regia è personalissima ed efficace , vincitrice di un Oscar meritato , con lunghi piani-sequenza e belle riprese dall'alto .
La pellicola è famosissima , citata e presa ad esempio tuttora da numerosi registi , fra i quali Tarantino e i Coen .
Interpretazione grandiosa da parte della Bancroft , molto credibile , e di Hoofman , stralunato e molto convincente, in un ruolo al quale deve molto , che l'ha reso famoso .
L'unico difetto è che alcune scene sono ben poco realistiche e improbabili , la sceneggiatura in alcuni punti è poco reale .
Da vedere , anche se non è un capolavoro , consigliato .

ide84  @  13/09/2010 23:07:06
   8 / 10
Commedia amara come non ne avevo mai viste. Ho appena letto che è del 1967..pazzesco, non sembra per niente cosi datato. Forse merito degli attori, forse del ritmo, ma sembra davvero attuale. L'ho apprezzato davvero molto, poi in certi momenti è davvero divertente. Penso che ero uno dei pochi a non averlo mai visto. Rimediate subito pure voi.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  03/09/2010 08:50:01
   8 / 10
Commedia sentimental-catastrofica questa di Nichols mi sento di dire... parte con calma ma progressivamemte cresce di tensione sia dal punto di vista erotico (le scene dell'imbarazzo di Ben e le avance di Ms. Robinson sono terribilmente coinvolgenti), sia nel rincorrersi di situazioni con un Hoffman davvero scatenato.
Geniale.... e decorato magnificamente dalle song di Simon and Garfunkel, mai fu scelta più azzeccata.

rob.k  @  25/08/2010 21:53:24
   7 / 10
Simpatico e bravo Hoffman, ma non ho visto un film "drammatico" come dice la scheda. Il film è demenziale all'inizio (quando lui fa la parte del fesso) per diventare una commedia nella parte centrale e sconfinare di nuovo nel demenziale alla fine... Trama gradevole ma poco succo.

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Ultima risposta 25/08/2010 23.15.43
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Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  17/08/2010 19:50:25
   8½ / 10
Un capolavoro nel suo genere, un film che ad oltre 40 anni dalla sua uscita non ha perso nulla della sua bellezza.
Dustin Hoffman esordisce in maniera davvero ottima, sorretto comunque anche da altri bravissimi attori.
Si intravede in qualche maniera un lieve attacco all'ipocrisia della borghesia, così legata all'incolumità dei propri figli e così bugiarda e falsa.
Ne esce fuori una commedia gradevolissima, che in oltre 100 minuti non mi ha dato un senso di noia neanche per un secondo.
Io dico:film classico(43 anni non son pochi), lento eppure i minuti non si fanno sentire, recitazioni quasi eccelse, colonna sonora tra le migliori di sempre...un voto superiore all'8 è d'obbligo:)

lukef  @  05/07/2010 11:09:51
   9½ / 10
Ma che bello! Film girato davvero bene con una fotografia sempre dinamica e gradevolissima agli occhi. Non mi sono mai annoiato un secondo nel vederlo e l'ho trovato invece molto fantasioso sotto diversi punti di vista. Bravissimi tutti gli attori, str*nzissima la Bancroft. Se questi contenuti "risultano" invecchiati (tesi molto in voga tra i più critici) beh allora benvengano i vecchi tempi perchè personalmente ho trovato il personaggio di Hoffman davvero interessante come peraltro la sua progressione morale e mentale. Il tutto poi corredato da un'ironia sottile e davvero divertente. Promosso a pieni voti

googar  @  30/06/2010 16:44:11
   9½ / 10
bhè che dire su questo film.un'interpretazione unica nel suo genere d aparte del piccolo dustin Hoffman!scenggiatura ottima accompagnata dalle canzoni dei mitici
simon Garfunkel con "the sound of silence".

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  01/04/2010 20:33:39
   9 / 10
Spesso l'etichetta di "cult generazionale" nasconde film vuoti, o buoni solo per l'epoca in cui furono girati; nel caso de "Il laureato", invece siamo di fronte ad un capolavoro a tutto tondo, girato con apparente semplicità e rivelante lo spaccato di un'epoca che dal particolare vira verso l'universale.
Strepitosi gli attori, indimenticabile la colonna sonora: questo è uno di quei film che non avrebbero senso, senza la colonna sonora che li caratterizza.

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  31/03/2010 19:00:01
   8½ / 10
Film irriverente e rivoluzionario, manifesto di una generazione, dei suoi dubbi, delle sue incertezze, ma anche della mentalità borghese esistente in quegli anni e dei suoi pregiudizi. Ma il film è tutt'altro che passivo: è un film ribelle, anticonformista è il finale e l'inizialmente impacciato protagonista è destinato a progredire. Bravissimi sia Dustin Hoffman(uno dei migliori attori di Hollywood senza ombra di dubbio)che la Bancroft, in una delle sue interpretazioni più celebri. Memorabili alcune scene e la STUPENDA(e lo sottolineo)colonna sonora di Paul e Simon Garfunkel. Solo quella colonna sonora sarebbe sufficiente a consigliarvi la visione del film; ho detto tutto. Vedetelo.

The Cane Family  @  18/03/2010 17:55:10
   9½ / 10
Miglior Nichols di sempre.
Ineccepibile Hoffman alla sua prima interpretazione al cinema.
Grazie di cuore a Simon e Garfunkel.
Uno dei capolavori degli anni Sessanta.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/02/2010 18:55:52
   6½ / 10
Visto nel 2010, faccio fatica a trovarlo un capolavoro. Ottime le musiche, ma alla storia manca qualcosa per far fare il salto di qualità...giudizio personale.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  25/02/2010 13:22:50
   9 / 10
Un film che come pochi altri ("American Graffiti" ad esempio) seppe rappresentare con estrema lucidità l'alienante smarrimento di un intera generazione in una società inesorabilmente distante.
Folgorante esordio di Nichols dietro alla macchina da presa, uno sfoggio di talento registico che raramente ha conosciuto avversari degni, la sublime interpretazione del cast, con uno straordinario Hoffman e una superlativa Bancroft, sofisticata e conturbante Mrs. Robinson dalle mille ipocrisie. Un must la colonna sonora di Simon & Garfunkel che riempie ogni volta il cuore di nostalgia. Oggi potrà sembrare datato ma resta un autentico capolavoro.

Invia una mail all'autore del commento zanzom  @  17/02/2010 01:01:24
   9 / 10
Questo è uno di quei film, che non puoi fare a meno di rivedere ogni 4 o 5 anni!!! Colonna sonora da brivido...... Un regista che da del tu alla macchina da presa..... Il lancio di un attore che si rivelerà tra i migliori dei viventi.... Una Bancroft attempata, ma particolarmente sexi....... Cos'altro dire..... Cos'altro commentare...... Un cult imperdibile!!!!!!

Suskis  @  28/01/2010 23:14:45
   7½ / 10
Probabilmente va contestualizzato con l'epoca in cui uscì e vederlo oltre 40 anni dopo non rende giustizia al messaggio del film. Hoffman interpreta un personaggio davvero allucinato, vittima della propria noia (e fino in fondo, secondo me. l'happy ending non mi sembra così del tutto happy).
Anne Bancroft è sensualissima e, secondo me, interpreta una delle donne più subdole della storia del cinema! (se la gioca con Angela Lansbury in Manchurian Candidate!!).
Una nota sulla colonna sonora: alcuni pezzi molto belli, altri un po'pesanti (bravi S&G ma il troppo stroppia!)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/01/2010 23:49:32
   8 / 10
Dev'essere una svista clamorosa ma non avevo mai commentato The graduate prima d'ora. Nonostante la Mrs. Robinson di Anne Bancoft una delle mie attrici preferite di sempre. Nonostante i ricordi, lievitati o smarriti col tempo, e la scena (stracitata fino al parossismo) del matrimonio interrotto (opps spoiler).
Nonostante sia rimasto un classico, a onor del vero il film di Nichols mostra oggi le sue belle rughette e anche il suo coraggio suona inopportuno (pensiamo a quanta acqua è passata sotto i ponti davanti a un film davvero caustico come Juno di un paio d'anni fa).
Ma i ricordi sono duri a morire, non passano invano, e accidenti le calze nere di Anne (non bella ma molto seducente forse più della figlia nel film) e la voce di Paul Simon rimangono nel cuore per sempre

outsider  @  23/10/2009 17:29:01
   10 / 10
Film cult, coraggioso per l'america puritana dell'epoca. Colonna sonora che ha fatto la fortuna dei cantanti e della casa produttrice del disco. Colori ottimi negli accostamenti. Scelte accurate le simboliche immagini dell'acquario. Lei...la figlia, bellissima.

camifilm  @  20/08/2009 03:05:39
   8 / 10
Da collezione. Ottime le interpretazioni e i dialoghi. Il tutto sullo sfondo di una società dell'epoca, con le sue rigidità, "regole" morali, etc etc.
Consigliato si 100%

Mistur  @  20/08/2009 00:34:25
   9½ / 10
Ce ne fossero adesso film del genere, ma tanto oggi non ci si scandalizza più per niente!
Dustin Hoffman fantastico, colonna sonora di Simon & Garfunkel superba.

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peppe87  @  19/08/2009 23:00:17
   8½ / 10
bellissimo
hoffman agli inizi e' grandioso
e la signora robinson ?
magari avere amiche di famiglia cosi...

John Carpenter  @  11/08/2009 18:12:35
   8 / 10
Non l'avevo mai visto questo film "manifesto" di un'epoca di ribellione e anticonformismo. Perchè così il film è. Mi sono piaciuti moltissimo i dialoghi ironici e taglienti lungo il corso della pellicola, spesso riservati al protagonista -un superbo Dustin Hoffman- segno di una vera trasgressione, e non di quella finta che vediamo oggi, in un'epoca per finti moralisti, bigotti e perbenisti. Originale la regia di Mike Nichols, si notano certi movimenti di macchina brillanti, in questo film divenuto giustamente un CULT, con sequenze che sono rimaste nella memoria di moltissime. Due su tutte: la parte iniziale e la parte finale. Proprio su quest'ultima mi voglio soffermare un attimo:

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Da menzionare anche la colonna sonora di Simon & Garfunkel, in particolare la canzone "Sound of Silence" che rappresenta dei momenti in particolare della mia vita.

John.

Zanibo  @  10/08/2009 22:17:53
   8½ / 10
8 per la trama, la recitazione e la costruzione dei personaggi e almeno 1/2 punto in piu` perche` e` un film del 1967 che ha fatto storia senza perdere troppo del suo fascino.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/08/2009 23:31:17
   8 / 10
Vedendo "I Pugni in Tasca" mi son ricordato del Laureato di Nichols, manifesto generazionale appena pre-68, successivo di 3 anni al praticamente-preveggente film di Bellocchio per quel che stava covando sotto la brace in quegli anni. Manifesto atemporale comunque, attuale 40 anni fa come oggi per far emergere in poche battute di dialogo quella condizione di disagio esistenziale di chi, dopo aver soddisfatto le aspettative di tutti gli altri, si accorge di essere in alto mare (o "alla deriva") con le proprie. Soffrirà certo di un schematismo strutturale, ma è impossibile non identificarsi con Benjamin Braddock. Ruolo decisivo, credo comunque a livello emozionale, per la colonna sonora.

carriebess  @  22/07/2009 14:55:15
   8 / 10
fantastico hoffman nella figura dell'inconcludente.

Xavier666  @  18/07/2009 12:56:17
   8 / 10
Che bravo Dustin Hoffman!!

bulldog  @  16/07/2009 11:20:13
   7½ / 10
Forse l'intrepretazione di Hoffman è inferiore solo a quella in Cane Di Paglia.
Discreto il fim.

FurFante9  @  29/06/2009 16:56:02
   7 / 10
Come sotto:
forse per apprezzarlo nella sua pienezza andava visto negli anni in cui era uscito. strepitosi dustin hoffman e Mrs. Robinson nonchè le mitiche musiche note a tutti. STUDIATO ALL'UNI

momo  @  02/06/2009 23:24:47
   4½ / 10
Sarà che non si può decontestualizzarlo, che ha fatto storia e bisogna per forza tenerne conto ma a me non e piaciuto. Non capisco quale sia lo scopo di questo film, se sia quello di farmi ridere o di farmi prendere atto di realtà squallide e decadenti, o di condirmi una realtà squaldia con dell'humor di modo che non la razionalizzi.

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Ultima risposta 03/09/2010 08.56.22
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DarKomoGothic  @  22/03/2009 17:44:01
   10 / 10
Che film...racchiude un sè una forza straordinaria, da vedere assolutamente, una pellicola che ha fatto storia.

uomosuono  @  07/03/2009 19:53:30
   9 / 10
Bellissimo film! Grande Hoffman! E' fantastica l'espressione finale dei due che fotografa lo spirito dolce-amaro del film...

"Benjamin? Mi faresti un favore?"
"Cosa?"
"Mi accompagni a casa?"
"Che??"

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Ultima risposta 30/03/2009 20.11.34
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LoSpaccone  @  07/03/2009 18:19:19
   7 / 10
Film secondo me un pò sopravvalutato che ha principalmente il merito di essere il film giusto al momento giusto, più che meriti intrinseci alla sua qualità.
E' comunque un film da vedere. Genuinamente ruffiano.

everyray  @  29/01/2009 15:21:23
   8 / 10
Pietra miliare del cinema degli anni sessanta,ancor oggi pungente come capita raramente per i film di quegli anni!
Perfetta la colonna sonora di Simon e Garfunkel che racchiude tutte le sonorità di quegli anni!!

Robgasoline  @  29/01/2009 11:53:34
   8½ / 10
Gran Bel Film! Ottima colonna sonora e attori tutti all'altezza.

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Ultima risposta 05/03/2009 09.10.40
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BrundleFly  @  29/01/2009 09:39:51
   9 / 10
ero molto scettico su questo film, ma quando l'ho visto me ne sono innamorato subito: divertente e drammatico allo stesso tempo. La regia è magnifica, Hoffman e la Bancroft sono bravissimi. Capolavoro!

tarax  @  02/01/2009 02:51:48
   8½ / 10
Una perla del cinema...da non perdere assolutamente!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  25/11/2008 20:08:04
   9 / 10
Grandissimo film di Nichols che ebbe un notevole successo all'epoca e risulta decisamente attuale anche oggi. Divertente, commovente e carico di vita.
A comporre questo capolavoro c'è un delizioso Dustin Hoffman praticamente al suo primo film, la regia di Nichols quasi perfetta (alcune inquadrature sono epocali) e la magica colonna sonora di Simon and Gurfunkel.
Splendido il finale.

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elmoro87  @  09/11/2008 18:04:50
   7½ / 10
bel film di nichols, con una grande interpretazione di Hoffman... forse la sua migliore di sempre... le musiche di Simon & Garfunkel che accompagnano tutto il film sono sensazionali, che passeranno poi alla storia....
film che nella sua linearità e semplicità ha molti aspetti che creeranno delle icone che rimarranno impresse nelle menti di tutti... è l'esempio delle musiche, che saranno il simbolo di quei tempi e il film stesso che si configura con quelli che poi saranno, appena un anno dopo gli ideali dei giovani nel 1968... l'altra icona di quell'epoca che prende spunto da questo film è l'indimenticabile Duetto...


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nel complesso un bel film con delle ottime interpretazioni... Hoffman su tutti...

topsecret  @  04/10/2008 21:08:23
   6½ / 10
Una splendida colonna sonora e una scena oramai storica,bastano per definire un capolavoro? Sinceramente no. Il film l'ho trovato carino,scorrevole ma piuttosto semplice. Forse per apprezzarlo meglio bisogna dimenticare che ha piu' di 40 anni.

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Ultima risposta 04/10/2008 21.16.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  28/08/2008 22:27:15
   8½ / 10
Quanti bei ricordi mi vengono in mente ogni volta che guardo questo film. E' impressionante la bravura di Hoffman, già così credibile nonostante la giovane età...A.Bancroft poi è stupenda come sempre. Ottima la regia di Nichols ed indimenticabili le sequenze iniziali. Stupenda la colonna sonora.

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