il mucchio selvaggio regia di Sam Peckinpah USA 1969
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il mucchio selvaggio (1969)

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locandina del film IL MUCCHIO SELVAGGIO

Titolo Originale: THE WILD BUNCH

RegiaSam Peckinpah

InterpretiWilliam Holden, Robert Ryan, Ernest Borgnine, Edmond O'Brien, Warren Oates

Durata: h 2.14
NazionalitàUSA 1969
Generewestern
Al cinema nel Dicembre 1969

•  Altri film di Sam Peckinpah

Trama del film Il mucchio selvaggio

Un gruppo di banditi accetta di compiere una rapina per conto del generale Mapeche, durante la rivoluzione messicana. Ma quando il generale fa uccidere uno dei banditi perché aveva usato parte del carico per distribuirlo alla sua gente, il resto del gruppo decide di vendicarsi...

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Voto Visitatori:   8,70 / 10 (103 voti)8,70Grafico
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Voti e commenti su Il mucchio selvaggio, 103 opinioni inserite

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stratoZ  @  26/08/2024 12:38:50
   9½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Il capolavoro di Peckinpah, uno dei capisaldi del western crepuscolare più duro, grezzo, sporco, che rappresenta la totale caduta degli ideali portati ed esaltati dal genere nel periodo classico, un'opera dove il regista dosa abilmente la nostalgia, i buoni sentimenti che potrebbero emergere nei rapporti tra i personaggi, dando una maggiore preponderanza al cinismo, è così che crea tre principali fazioni in cui non ci sono più buoni o cattivi, ma solo criminali, criminali e altri criminali, che siano i banditi che commettono le loro malefatte, che siano i cacciatori di taglie, criminali anch'essi e costretti da una legge vista comunque in una pessima luce, che siano un'istituzione militare capeggiata dal generale, alla fine finiscono tutti nel calderone dei criminali, vengono rappresentati tutti come sporchi e senza scrupoli, capaci di usare una donna per pararsi dai colpi di pistola, di seguire gli avvoltoi per trovare quel cadavere che può portarli a riscuotere una discreta somma, in questo western ambientato in un periodo considerato tardo per il genere, quello di inizio novecento, in realtà alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, l'eroismo è finito del tutto, rimane solo l'opportunismo e una piccola luce, quella dell'amicizia, vista in un finale apparentemente consolatorio e nostalgico, non è un caso che i due amici rimasti siano parecchio attempati, quelli che hanno vissuto l'epoca del vecchio west, di cui buona parte dei conoscenti è stata portata via dalla striscia di violenza in cui si è passati, ma anche loro in un certo senso, seppur fanno trasparire un rispetto reciproco, giocano a tirare avanti.

"The Wild Bunch" è un'opera dove la descrizione dei personaggi travalica i classici concetti di bene e male, i banditi in buona parte dell'opera fanno una figura migliore degli inseguitori, Peckinpah ne esalta la componente umana, creando anche qualche scena a sfondo picaresco come le pause dal generale in cui si concedono i piaceri della vita tra donne, alcool e divertimento, usando una tecnica da film corale che esalta gioiosamente questi momenti "oasi" tra una striscia di violenza e l'altra, allo stesso tempo mostra l'inettitudine degli inseguitori, capeggiati da Thornton, ex socio di Pike, il capobanda dei banditi, costretto ad inseguirlo per non essere rimandato in prigione, Thornton disprezza i suoi stessi compagni, li considera incapaci e tra la peggior feccia, esplicitandolo anche in dialoghi in cui elogia i banditi considerati da lui tra gli uomini più capaci che conosce, allo stesso tempo vi è pure il generale, violento despota che controlla questo manipolo di duecento uomini pronti a stare ai suoi ordini e a spargere violenza, probabilmente vi è in lui una critica all'istituzione militare, sempre distaccandosi dal western classico in cui spesso l'esercito era visto sotto una buona luce e ne venivano narrati gli atti eroici, qui è descritto in tutta la sua violenza e sete di potere, con a capo un egocentrico instabile che da costantemente la sensazione di essere pericoloso e le persone che gli stanno accanto fanno di tutto per compiacerlo per evitare spargimenti di sangue.

Peckinpah impone uno stile splendido alla pellicola, una regia di assoluto impatto che riesce in primo luogo ad accrescere incredibilmente la tensione, basti già guardare la scena iniziale con la parata in centro città durante la rapina alla banca e la sensazione di estremo pericolo, così come l'uso che fa del montaggio alternato, mostrando i punti di vista delle parti, tensione che diventa ancor più evidente nella scena della rapina al treno, in cui gioca tanto anche col sonoro, con gli inseguitori sopra al treno e la banda che vuole rapinare che cerca di fare il meno rumore possibile, fino ad arrivare all'inseguimento a cavallo e il treno rimandato indietro dopo aver preso i fucili che si va a schiantare col resto del vagone in una scena al cardiopalma, ma è impossibile, parlando di questo film, non citare l'estetizzazione della violenza di Peckinpah, con i suoi rallenty e questo uso del sangue così vivido e gli schizzi esagerati, spianando la strada anche ad un tipo di cinema postmoderno che più avanti ne prenderà tanta ispirazione - qualcuno ha detto Tarantino? - e quella scena del massacro finale, da manuale, quattro uomini contro duecento, con l'ultima punta di orgoglio che gli è rimasta a vendicare il compagno ucciso dal generalissimo, tra mitragliate, cadute dalla cinta muraria, una sarabanda grezza e stilisticamente impagabile, che dire straordinaria.

Un manifesto del cinema di Peckinpah, che qui mostra tutto il suo cinismo e il pessimismo intrinseco in un mondo dominato dalla decadenza morale e una violenza plastica che non risparmia nessuno, neanche i bambini, come si vede fin dalla primissima scena con quegli scorpioni intenti a combattere contro l'esercito di formiche e gli infanti che guardano estasiati. Capolavoro.

Italo Disco  @  22/08/2023 21:27:32
   8½ / 10
Western omo-romantico che presenta un inizio e soprattutto una fine, da annali del cinema.

Boromir  @  16/03/2022 19:13:30
   9 / 10
Può mai la violenza essere l'unica risposta alla fine di un'epoca, all'avvio del cambiamento? La sequenza dei titoli di testa, con due scorpioni assatanati intenti a vendere cara la pelle contro un esercito sterminato di formiche, sotto l'occhio sadico e divertito di alcuni bambini, fornisce già la risposta. Il film di Peckinpah è un terribile e genuino ritratto della frontiera che lascia il passo a una nuova era di spargimenti di sangue, un mondo popolato da individui riprovevoli, dove l'innocenza non è più appannaggio nemmeno dei fanciulli. Cast in serata di grazia e polso energico della regia contribuiscono a un'atmosfera di nichilismo impossibile da levarsi di dosso, arsa dalle sabbie del deserto e ingioiellato da sudore luccicante. La violenza delle (poche) sparatorie esplode con indomita ferocia grazie a un montaggio epocale, sapiente nel centellinare i rallenty e mai fine a sé stessa, poiché il fine ultimo è distruggere il mito del machismo, come una sanguigna pioggia purificatrice.

cort  @  12/12/2020 00:58:59
   7 / 10
tra i western con la miglior regia(ottime e varie le scene d'azione-sparatorie e festeggiamenti), con una trama abbastanza lineare senza sussulti. Buona la caratteizzazione dei personaggi anche nelle "comparse", ottimi gli attori e pure i cavalli. Non lo metterei nella top 10 western.

Sestri Potente  @  16/11/2019 08:13:27
   9 / 10
Capolavoro del genere western: violento e sporco più dei film di Leone, sicuramente per l'epoca fu molto innovativo.
Film da riscoprire, oltre che per la sequenza finale, anche per il carisma dei personaggi e per la regia di Peckinpah che è strabiliante.

dagon  @  20/04/2019 11:38:44
   8 / 10
Un film mitico, che ha fatto storia, per svariate ragioni. All'epoca fu considerato di una violenza inaudita e fu al centro di non poche polemiche. Western nichilista, smitizzato, sporco e antieroico, entrato nella leggenda soprattutto per gli ultimi 10 minuti che sono nella storia del montaggio. Eccellente la fotografia e regia vigorosa di Peckinpah. La colonna sonora, invece, mi è sembrata talvolta poco in sintonia con il tono del film. Se volete approfondire la figura del regista, consiglio l'interessantissimo libro "Se si muovono... falli secchi!", con, ovviamente, una larga sezione dedicata proprio a "il mucchio selvaggio".

andrea90  @  28/08/2018 18:31:42
   9½ / 10
Rivisto dopo più di 15 anni (ero adolescente alla mia prima visone) e devo dire ancora meglio di come lo ricordavo, ma già all'epoca mi era piaciuto tantissimo complice la crudezza del contesto in cui si svolge la vicenda:
Peckinpah è stato un grandissimo regista e nella fase migliore della sua purtroppo breve carriera realizza questo magnifico affresco che sancisce la fine del western americano (quello più classico almeno) e degli anni sessanta, anche se pochi anni dopo si ripeterà agli stessi livelli con lo splendido "Pat Garrett e Billy the Kid".

La violenza delle sparatorie colpisce ancora oggi e il finale con la distruzione del villaggio ad opera del mucchio a colpi di mitragliatrice diventa la metafora perfetta della fine di un'epoca, ma il film vuole anche essere una riflessione sull'amicizia e sul passato che non si può più cancellare riuscendo ad essere molto crudele, ma anche allo stesso tempo toccante (specie con l'ultima dissolvenza prima dei titoli di coda).

Da vedere almeno una volta nella vita.
Molto più di un semplice Western.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  16/08/2018 16:58:57
   6 / 10
Se è stato rivoluzionario, non lo si deve alla storia (per quanto mi riguarda molto simile a quella de "I Magnifici Sette" di Sturges) ma alla brutale rappresentazione della violenza, alla natura antieroe dei personaggi ed al cinismo che avvolge il contesto (oltre alle caratteristiche di regia marchio di fabbrica di Peckinpah fatte di rallenty e montaggi alternati).
Nulla da reclamare in questo senso, però a conti fatti rimane un western abbastanza lento ed apatico con un gruppo di attori generalmente anonimi e che si fatica a distinguere fino all'ultima mezz'oretta, dove il film comincia sia a decollare sia ad offrire, senza ombra di dubbio, il meglio di sè.

Nel complesso rimane comunque un western invecchiato e dove la noia regna incontrastata per la gran parte del tempo; per essere un capolavoro per me proprio non bastano i meriti storici.

Andreacata  @  17/09/2017 02:34:57
   10 / 10
Film memorabile come del resto sono tutti gli altri suoi film. Per quanto riguarda il paragone con il nostro Leone, talmente siamo su alti livelli che diventa tutto soggettivo: c'è chi preferisce il lirismo di Leone e c'è chi preferisce la schiettezza di peckinpah. Tuttavia se dovessimo fare un paragone a 360° allora credo che peckinpah fosse superiore perché aveva più inventiva e perché sapeva dare un lato psicologico più profondo ai suoi personaggi, Leone era più schematico e meno complesso

topsecret  @  09/06/2017 15:10:37
   7 / 10
Uno dei più conosciuti e dei più crudi western di Peckinpah, ma a mio parere anche uno dei meno coinvolgenti nel suo complesso. Tolte le scene epiche che sono quelle più evidenti e più incisive per come realizzate, il resto si dilunga troppo risultando un po' dispersivo nella narrazione, non aiutato dalla durata eccessiva e da una certa ripetitività, portando lo spettatore a qualche calo di attenzione per una visione che in alcuni momenti risulta monotona.
Il cast e la regia assolvono al compito egregiamente, il ritmo come già detto difetta un po', mentre gli ambienti e la cruenta spettacolarità di alcuni momenti ne fanno comunque un film di tutto rispetto.

marcogiannelli  @  04/02/2016 14:02:12
   8½ / 10
film tipico dei filoni di Clint e Leone ma firmato Peckinpah, un western senza buoni e cattivi ma con diverse personalità che si incrociano, e dei valori da rispettare

ignazio peis  @  22/03/2015 12:07:40
   5 / 10
Molto deludente. Mai il termine capolavoro fu più usato (a sproposito) per catalagore un film. Colonna sonora insopportabile, storia inesistente e sopratutto interpretazioni in alcuni casi, veramente ridicole. Molti paragonano questo film a quelli di Leone......mah....sinceramente siamo veramente anni luce dai capolavori del regista romano. In poche parole, un film insopportabile.

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Ultima risposta 22/03/2015 12.27.43
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daniele64  @  13/03/2015 13:34:20
   8 / 10
Un gran bel incipit , un finale straordinario ed in mezzo un lungo inseguimento a distanza che serve a delineare i caratteri ma è lento e con poca azione

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER . Molti reputano questa pellicola di Peckinpah uno dei più bei western della storia del cinema ; io lo considero un ottimo film , con una regia magistrale , un cast notevole , una fotografia grandiosa e delle eccellenti scenografie , ma , per quanto detto all'inizio , non riesco a valutarlo più di 8 ( che non è poco ! ) . Di Packinpah , che reputo ovviamente un grande regista , ho apprezzato forse maggiormente "Pat Garrett e Billy the Kid " . Resta comunque nella memoria l'ultima camminata dell'ottimo quartetto di protagonisti ( Holden , Borgnine , Oates e Johnson ) , senza dimenticare la figura dolente di Ryan ( cacciatore che vorrebbe stare con le prede ! ) e quella simpatica del vecchio O' Brien .

gemellino86  @  09/03/2015 13:40:56
   9½ / 10
Capolavoro western di Peckinpah con grandi attori e ottimi dialoghi. A mio parere può competere con i classici di Leone. Crudo e violento ma originale e perfetto. Da non perdere.

Dick  @  23/01/2015 21:06:23
   8 / 10
Definito l' ultimo western classico, un film amaro e disincantato, ma anche a suo modo toccante.
Ingiuste le accuse di cinema violento quando la violenza c' è solo in poche scene e sembra penso essere condannata.

alex94  @  10/06/2014 10:06:15
   10 / 10
Western crepuscolare stupendo.Tutto è perfetto in questo film la regia, la sceneggiatura,le interpretazioni, e la colonna sonora.
Spettacolare il finale.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  25/05/2014 20:14:16
   9 / 10
La summa del suo cinema assieme a 'Pat Garrett e Billy the Kid', il lirismo della messinscena, il senso dell'epica, crudo ma romantico, e poi nobilitato da un manipolo di attori che sprizzano carisma da ogni poro.
Non ha Morricone, non c'è Dylan.. fa niente, l'importante è concedergli libertà in fase di montaggio, e il film quando ti regala l'azione, è estasi!
I crivellamenti sottolineati col ralenti (suo marchio di fabbrica), gli schizzi di sangue (vernice dalle cromature accese) a rimarcare la fuoriuscita del proiettile, i primi piani che ricordano un cinema più familiare, quello degli spaghetti western, il suo comunque resta il retaggio del cinema western tradizionale, da Ford a Sturges, i grandi momenti di svago condotti con manierismo, dal piacere lussurioso, ai balli, le risate, l'armonia di gruppo a scandire quelle 3-4 scene di sparatorie, orchestrate col senso dello spazio e della coereografia, e poi i flashback sempre essenziali che si vanno ad intrecciare al dialogo dal quale vengono evocati. Il finale un inno all'amicizia che non passa mai di moda, per fortuna.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  15/06/2013 16:52:02
   9 / 10
Un western d'eccellenza, capolavoro del genere firmato Peckinpah.
Oltre ad essere entrato tra i miei film western (e non solo) preferiti, Il Mucchio Selvaggio insieme a Sentieri Selvaggi e Il Fiume Rosso, è probabilmente uno dei migliori western di sempre, un attimino meglio di Ombre Rosse e C'era una volta il West!
Il Mucchio Selvaggio celebra il tramonto del genere, come altri film tipo C'era una volta il West e il Pistolero (c'è ne sarebbero altri ma questi sono i più conosciuti).
Molto spietato e cattivo, il film attraversa i ricordi di due ex-amici pistoleri, dove uno da la caccia all'altro, e l'altro tenta di fuggire cercando di fare l'ultimo colpo della sua vita, prima di ritararsi insieme alla sua banda.
Il finale risveglia il senso d'amicizia e l'orgoglio dei banditi, in una sparatoria fantastica e d'antologia del genere.
A livello scenografico, molto bello il paesaggio western, stupendo! bella la fotografia e belli i colori! le scene delle sparatorie sono fatte molto bene!
Un capolavoro, non c'è nulla da dire, Peckinpah ci lascia un film d'antologia, uno dei pilastri del genere, con un saluto malinconico al vecchio e spietato West.
Da vedere.

DogDayAfternoon  @  22/05/2013 22:24:40
   5 / 10
I primi 4-5 minuti sono gli unici in cui il film mi ha preso veramente, per il resto una piattezza assoluta con una storia che stenta a decollare o non decolla mai, nemmeno gli attori mi son piaciuti più di tanto. Forse le mie aspettative erano esagerate vista la fama del film, o forse il film western come piace a me (Leone) è tutt'altro genere.

Almeno, a quanto vedo qui sotto, non sono l'unico pesce fuor d'acqua.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  01/02/2013 11:19:13
   8½ / 10
Insieme al diversissimo (per stile innanzitutto) "C'era una volta il West " dell'anno precedente, un inno funebre dell'era western. Gli antieroi di Peckinpah si votano al massacro per legami di amicizia, per quel senso dell'onore che si sta perdendo con il cambiamento della Storia.

Tecnicamente un capolavoro di montaggio, con una regia secca e febbricitante nell'incipit e nell'indimenticabile finale. In mezzo qualche lungaggine di troppo (una mezz'ora in meno avrebbe giovato), ma anche una grande capacità di tratteggiare personaggi e motivazioni che oscillano tra il personale e il collettivo (il villaggio dei rivoluzionari pro Pancho Villa), e anche un ponte tra gli Usa e la rivoluzione messicana.

prof.donhoffman  @  28/11/2012 13:30:39
   9½ / 10
Il mio western preferito.
L'ultimo western classico ma al contempo il primo western moderno.
Niente indiani da far fuori.
La storia non è stata fatta solo dai bravi ragazzi!!

Manu90  @  28/08/2012 14:43:59
   6 / 10
Non nego il fatto che sia stato, nel bene e nel male, un western rivoluzionario...però non lo riesco proprio a considerare un capolavoro, è più forte di me. L'ho visto due volte, alla seconda visione speravo di ricredermi, e invece nada. Il film merita di essere visto anche solo per la scena iniziale e il massacro finale, passato alla storia del cinema per ovvie ragioni.
Per il resto un buon film (per me, ovvio), a tratti un pò troppo lento. Insomma, non mi ha suscitato emozioni, tutto qua. Mentre invece, tanto per fare un esempio, i film di Leone trovo che siano uno più emozionante dell'altro, una meraviglia da vedere e ascoltare (grazie Morricone...), non posso dire lo stesso della pellicola di Peckinpah.
La sufficienza è giusto dargliela, anche per quello che ha rappresentato nel suo genere, come detto all'inizio, ma il capolavoro di cui tutti parlano proprio non lo riesco a vedere. Amen.

Goldust  @  20/08/2012 11:16:22
   5½ / 10
Lo stile di Packinpah non può lasciare indifferenti, la sua regia aggressiva e competente sarà l'unica cosa che ricorderò con piacere di questo film, alla pari della scoppiettante scena iniziale. Per il resto l'ho trovato di una lentezza deprimente, e la violenza seppur giustificata è spesso fine a se stessa.
Poi - e qui rientriamo ancora di più nella sfera personale - per appassionarmi veramente ad un western ho quasi sempre l'esigenza di identificare un personaggio carismatico o quantomeno originale che mi faccia amare ( o sopportare ) la pellicola: qui non ne ho trovati.

trimo00  @  06/07/2012 00:06:14
   5 / 10
Onestamente mi sfuggono le ragioni di tutto il celebrare per questo film. Insopportabili le scene in cui i "cattivi" ridacchiano tra loro. E infine non ho capito la funzione di Deke Thorton nel filo narrativo: se non ci fosse il film sarebbe esattamente lo stesso...

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Ultima risposta 15/07/2012 02.25.20
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Neurotico  @  04/07/2012 10:47:59
   10 / 10
Forse il Capolavoro Western più violento di sempre. Scene epiche e da tramandare ai posteri. L'incipit e il finale raggiungono il sublime.

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Ultima risposta 21/09/2012 10.45.39
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Crazymo  @  20/06/2012 20:40:09
   9 / 10
Che dire gente? Mi aspettavo un capolavoro e quello è stato. Un grandissimo film, crudo, distante dai nostri Spaghetti Western intrisi di "epicità", un racconto schietto della realtà, iconico ed intramontabile. Stupendo!

Stevelukather  @  01/06/2012 01:37:32
   4½ / 10
Sono un appassionato di film western...ero anche consapevole che fosse un film western diverso da quelli di Sergio Leone ma vedendo questa media ho pensato fosse comunque da non perdere o quantomeno degno di una visione...ma sinceramente è lento e noioso...con un finale celebrato in maniera assurda...sono abituato a film lenti ma qui si tratta di un film dove non succede per tutta la durata del film niente di niente...

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Ultima risposta 20/03/2015 00.38.08
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deadkennedys  @  08/05/2012 20:11:42
   10 / 10
C'è poco da dire : capolavoro assoluto. Se vi aspettate un western alla Leone potreste restare delusi. Non c'è l'epica della prima metà del 1800, in cui sono ambientati buona parte degli "spaghetti-western". Siamo agli inizi del '900, degrado e crudeltà predominano. Cast superbo. Sottolineo il dettaglio della mitragliatrice (anch'essa "protagonista") elemento feticcio di Peckinpah, che tornerà in molti altri suoi film su tutti "La croce di Ferro".
Metafora di caos e morte, mette in risalto la distanza dall'epopea Leoniana e l'impossibilità di un ritorno alla lealtà in duello e ad una qualsivoglia sorta di codice etico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  28/11/2011 21:10:26
   9½ / 10
Un nichilismo quello di Peckinpah che affonda le sue radici in tutto, risparmiando, forse, solo l' amicizia (virile). A seconda della sensibilità di chi guarda, è un passo indietro o un passo in avanti rispetto alla "filosofia" di Leone. Ma ne "Il mucchio selvaggio" lo slancio di fiducia va visto sotto una luce particolare, quella della necessità. In un quadro umano estremamente crudo e svilito, Peckinpah sente il bisogno (ma interpreta anche quello dello spettatore), di instillare un focolaio di sentimenti nobili ma al contempo viscerali, dettati da un approccio diretto, carnale con il mondo, poiché è "meglio puzzare di cuoio e sudore, piuttosto che di gelsomino impiegato in banca". Non è solo desiderio d'avventura, non è solo la febbre dell'oro, è il sogno controcorrente di chi agogna un ritorno alla primitività, all'esistere erotico e innocente. "Tutti sognano di tornare bambini, anche i peggiori fra noi. Forse i peggiori lo sognano più di tutti."

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Ultima risposta 06/12/2011 00.12.23
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Larry Filmaiolo  @  30/09/2011 17:34:29
   9 / 10
Bè... che dire? Questo film è una leggenda, e allo stesso tempo il canto del cigno di tutte le leggende. Per Sam, tutte le leggende finiscono nel sangue.

PignaSystem  @  17/07/2011 23:37:01
   10 / 10
Un film su cui si è detto e scritto di tutto, ma forse non sarà mai abbastanza: la grandezza del suo valore non sta solo nella sua costante presenza all’interno delle classifiche dei migliori western; l’apporto che Peckinpah ha dato al cinema con quest’opera è indelebile nella storia della settima arte per il coraggio che ha nell’affermarsi come il finale di un periodo di gloria; un finale che zio Sam riprenderà in chiave più personale e nostalgica 4 anni dopo con un altro capolavoro. Indimenticabili l’incipit ed il finale, ma la sostanza vera del film non risiede solo nel montaggio (perfetto e mai visto prima a tali livelli) ma anche e soprattutto nelle note delle parole che si scambiano i vecchi giganti Holden e Borgnine, i cui sguardi non lasciano dubbi su quello che sarà il loro destino. Un’opera che rappresenta un importante punto di svolta del Novecento.

guidox  @  06/07/2011 21:28:32
   9 / 10
western atipico e classico al tempo stesso, dal momento in cui ci sono gli elementi che hanno fatto la fortuna del genere, ma lo stile è così particolare ed unico che si sente l'odore di Peckinpah lontano un miglio.
dopo un preludio calmo e tranquillo, si parte subito a mille col primo scontro a fuoco senza neanche sapere chi è chi, però già con un coinvolgimento assoluto, grazie alle riprese a dir poco stupende.
poi la storia va avanti e si mostra cruda, cattiva, senza eroi; per me non si parla neppure di anti-eroi, siamo proprio su un altro livello di rappresentazione.
per un amante del western, imperdibile; spogliatevi del vostro eventuale "leonismo" però, se no finisce che per trovar paralleli e differenze non vi gustate questi capolavori per quel che sono nella loro totale indipendenza.

momo  @  03/06/2011 18:38:05
   8 / 10
Originale ma non è semplice da vedere, se non esistesse il genere western, i film di Sergio Leone, sarebbero film d'azione-avventura, questo sarebbe invece recensito come drammatico. Non c'è una trama lineare (la trama di filmscoop è solo l'ultimo pezzo!), un obbiettivo da raggiungere, i protagonisti sono in balia del caso e della sorte, prendono decisioni, sbagliano ci ripensano, inebriati dal alcol, l'odio, i soldi e le donne. In questo Farwest anche i pistoleri sbagliano mira, non tutto va come dovrebbe andare e questa volta (al posto del semplice accasciarsi di Sergio Leone) le pallottole spargono sangue dappertutto...

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  13/05/2011 18:01:58
   8½ / 10
Film fantastico in ogni suo aspetto, dalle sequenze d'azione agli interpreti. Regia ovviamente impeccabile ma soprattutto una riflessione nichilista sul mondo. Forse il genere western è arrivato a questo anche grazie a Leone, ma Peckinpah qui non prende niente da nessuno: è interamente un suo grandissimo film. Visto in versione restaurata ha forse la pecca della lunghezza.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  13/05/2011 14:27:39
   9½ / 10
Western capolavoro di inestimabile valore. Una perla di Sam Peckinpah che con mostruosa spietatezza ha girato un pezzo di storia, Imitatissimo, cattivo, amaro, splendido, un vero oggetto pregiato. Assolutamente da vedere e contemplare.

lukef  @  28/04/2011 12:35:42
   8½ / 10
Qui siamo ai vertici del genere western ed il film è veramente molto bello e soprattutto originale. Originale per la sua morale controversa, presente ma in un'accezione soggettiva sia dal punto di vista dei personaggi che del contesto in questione. La trama è realistica quanto avvincente (non c'e pietà ne buonismi per nessuno), oltre a qualche momento di lentezza il film scorre bene nel complesso. Meno asciutto di altri western, come "mezzogiorno di fuoco", meno intenso de "il buono, il brutto, il cattivo", che proprio per questo ho preferito, ma ovviamente è questione di gusti.
Non mi azzarderò a decretare se questo film è o no un capolavoro ma so solo che quando l'ho visto mi ha fatto provare forti emozioni e per me è questo che conta più di tutto nella valutazione.
Potentissima e memorabile la sequenza finale, fantastica la scena in cui i quattro arrivano, fucile alla mano, con la marcia di sottofondo e già con il loro destino intriso negli sguardi. (ultimi 15 min sono da 10)

nolan87  @  03/03/2011 02:41:29
   10 / 10
Probabilmente uno dei film più controversi mai realizzati...a Wild Bunch è stato altrettanto odiata e ammirata su suo rilascio oltre 30 anni fa. Anche oggi...come prova della sua resistenza...è ancora ampiamente dibattuto se Sam Peckinpah fatto un capolavoro o una mostruosità. Personalmente...io sono della convinzione che Peckinpah ha contribuito uno dei migliori film americani del secolo scorso. Oltre al casting grande...stuntwork eccitante...fotografia meravigliosa...commovente dialogo e la prima classe di editing delle sparatorie...questo film sarà sempre considerato come uno dei film più importanti del cinema americano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  23/01/2011 23:02:01
   8½ / 10
Il western non è certo uno dei generi che prediligo ma per Mucchio Selvaggio e in generale Sam Peckinpah faccio un'eccezione. Film tecnicamente incredibile, che vive su scontri a fuoco epici ed incredibili per la loro realizzazione. Migliaia di pallottole, situazioni caotiche dove tutti e tutto sono il bersaglio. I registi contemporanei dovrebbero imparare come si fa a realizzare una scena d'azione. L'opera come unica pecca, a mio avviso, vive di un ritmo a tratti altalenante, ma è fare le pulci ad un'opera incredibile per forma e contenuti.
Sam Peckinpah, un grande del Cinema.

popoviasproni  @  10/10/2010 08:56:59
   7½ / 10
Trascinante durante le sparatorie un po' meno in altre: si chiacchera troppo e trovo i protagonisti spenti e poco carismatici. Salvo solo Borgnine.
Ho sempre trovato retorico e buonista il ritratto di questi antieroi.
Tecnicamente superlativo.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  12/08/2010 11:39:57
   6 / 10
Western che non mi ha convinto più di tanto da cui, a vedere la media, mi aspettavo di più.

Redlife88  @  08/08/2010 23:43:00
   7 / 10
Western carico di violenza che non conosce eroi nè morale se non l'amicizia di alcuni dei protagonisti..trama intricata e ben sviluppata ma i dialoghi lasciano a desiderare, non c'è un a battuta che sia divertente nè sagace. Belle le scenografie e la sparatoria iniziale. Carino anche se discutabile il finale.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  17/07/2010 18:59:41
   9½ / 10
Il west secondo Peckinpah è un pugno nello stomaco a tutti gli amanti del western classico,quello costellato da eroi morali che combattono per cause giuste,che difendono i più deboli e che hanno un senso dell'onore. In questo rivoluzionario lavoro del regista tutti i personaggi,specie i principali,non hanno una morale cosiddetta giusta,non combattono per cause più grandi ma solo per denaro,si odiano e non si sopportano tra di loro. Hanno un loro codice d'onore ma è particolare e non votato alla moralità. Sono antieroi per eccellenza,sono uomini.
E il nichilismo autodistruttivo del Mucchio selvaggio tocca vette difficilmente superabili,presenta una trama fascista e maschilista,ovvero tocca l'umanità dietro l'inumanità apparente di tutti i protagonisti di questa pellicola. L'umanità che Peckinpah odiava e amava allo stesso tempo è la stessa che ci mostra senza retorica,senza un briciolo di stucchevolezza. Insomma,in quale western prima di questo si potevano vedere i protagonisti rubare,uccidere e non avere tanti scrupoli? Addirittura uccidere donne,farsi scudo con i loro corpi per proteggersi dalle pallotole,non fregandosene molto dei vecchi e dei bambini. Ma riusciamo a intravederli,ripeto,nella loro umanità proprio per questo. Sono i perdenti per eccellenza,i reietti e per una volta conquisteranno l'onore perdendo per l'ennesima volta,paradossalmente.
Peckinpah,anticonformista sempre di più,riuscì a dare al suo film l'impronta che voleva mettendoci tutto sè stesso,la sua megalomania e i suoi deliri di sangue,la sua bravura registica. La sparatoria iniziale,l'assalto al treno,l'orgia di divertimento,il massacro finale sono cose dirette in maniera tale da stamparsi in testa e non andarsene più,con una raffinatezza e una velocità (frutto di un montaggio velosissimo) che fanno salire la tensione alle stelle.
Più di tutto è impressionante la sanguinosa carneficina finale,lunga e spietata.

Brutto,sporco e cattivo. Imprescindibile e caotico,ha contribuito a cambiare il genere.

Federico  @  05/07/2010 15:31:25
   7½ / 10
letti i commenti devo dire che mi aspettavo qualcosa in più... e credo che questo film mi lascerà poco..


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insomma, per i miei gusti preferisco Leone...

dave89  @  02/06/2010 00:35:31
   8 / 10
più che carino come western ma non eccellente come altri

Tom24  @  23/02/2010 23:55:54
   7½ / 10
Caruccio. Un buon western con i contro*****.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  11/02/2010 15:34:30
   10 / 10
Il vertice del cinema wetern post-classico, erroneamente definito crepuscolare. E' in realtà un film classico come quelli di Ford se fosse vissuto in un'altra epoca. Stessa dimensione epica, stessa tensione morale, è il mondo che cambia attorno ai protagonisti. La violenza è tanta ma mai fine a sé stessa, lo slow motion è in realtà l'autopsia di un mondo in decomposizione. Si lascino perdere impossibili e ingiusti iferimenti a Leone. Qui siamo ai vertici del cinema.

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kullaz  @  07/01/2010 22:54:44
   9 / 10
non raggiunge i due capolavori di leone (il buono il brutto...c'era una volta il west)
ma è comunque un film magnifico.

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Ultima risposta 10/10/2010 10.28.40
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  29/12/2009 23:20:43
   9 / 10
E' un film molto complesso e difficile da commentare. Comunque non delude e lascia tante impressioni a rincorrersi nella testa. Prima di tutto riesce molto bene a catturare l'interesse e l'emotività dello spettatore. Dalla prima all'ultima scena si seguono con emozione e partecipazione le varie azioni, le sparatorie, gli inseguimenti, le imprese al limite della follia.
Oltre a questo, Il Mucchio Selvaggio è un western che si distingue soprattutto per i risvolti quasi filosofici che percorrono come una sottotraccia tutta la storia. Infatti se lo si guarda con molta attenzione, si scoprono tanti indizi che portano a riflessioni generali.
Lo si nota fin dalla scena iniziale in cui alcuni ragazzini si divertono ad assistere e a provocare la morte di uno scorpione assalito da una miriade di formiche. E' la dimostrazione di come il "male", la parte violenta e sadica dell'uomo, sia in fondo qualcosa di naturale e connaturato, fin dalla tenera infanzia. Quello che può magari essere all'inizio curiosità e divertimento, diventa però ben presto la prassi normale del vivere sociale, o almeno qualcosa di cui si ha normalmente a che fare e che si finisce per imparare.
Le sparatorie di questo film sono sparatorie "sporche", dove si colpisce a casaccio, chi capita, capita, senza riguardo per nessuno. Il concetto viene espresso benissimo dalla tecnica di ripresa. Le inquadrature si susseguono frenetiche, i punti di vista svariano, il tutto diventa una carneficina generale dove si fa fatica a capire lo scopo, dove non esistono i buoni o i cattivi. Addirittura in una scena anche un bambino vi partecipa, ma del resto tutte le sparatorie si svolgono sotto gli occhi dei bambini. Si fa vedere chiaramente come la violenza non sia un puro evento narrativo, ma un evento "naturale" e illogico che marchia indelebilmente il mondo.
Il Mucchio Selvaggio è uno dei primi film americani in cui non si fanno più distinzioni fra azioni pro o contro la legge (quella scritta). E' assolutamente secondario il fatto che gli "eroi" svolgano attività illecite e soprattutto non intacca minimamente la loro statura etica e l'importanza estetica che ricoprono nel film. Anzi salta proprio all'occhio la mancanza di "punizione" o del ristabilimento di un ordine basato su norme civili collettive. Il fatto è che si dà quasi per scontato che la vita sociale e civile non sia altro che una lotta all'ultimo sangue del più forte sul più debole e del piu furbo sul più ********. Del resto il quadro umano ritratto da Peckinpah in questo film è veramente desolante: a parte gli eroi/protagonisti, ci troviamo a che fare con una umanità, un "popolo", degradato, abbrutito, sporco, vizioso e questo indipendentemente che si tratti di Americani o di Messicani.
I pochi borghesi "perbene" pensano solo ai propri affari o si lanciano in ridicole crociate "antivizio". Brillano per assenza le istituzioni (dov'è il classico sceriffo?) e addirittura l'esercito americano viene apertamente dileggiato.
Certo, Sergio Leone aveva spianato la strada con i suoi film in cui grandeggiano gli eroi senza scrupoli, che agiscono al di là del bene e del male. Peckinpah fa però un discorso più generale e approfondito e soprattutto più umano. Gli eroi di Peckinpah non vivono solo per essere i più veloci e i più furbi; si guardano intorno, si guardano dentro e addirittura tentano una specie di "disperato" recupero di valori, da contrapporre al disastro generale.
A prescindere dal perseguimento della ricchezza materiale (dove l'etica non ha in pratica valore), chi è considerato fuorilegge è proprio quello che tiene fortemente a una legge non scritta, a una specie di imperativo categorico, che prevede l'assoluta fedeltà alla parola data (una rigida "onestà" interiore) e al grande valore dell'unione di gruppo e dell'amicizia.
Peckinpah non la fa però così facile. Chi segue queste regole morali deve combattere molto duro per mantenerle. Del resto le figure "etiche" in questo film sono anziane, disilluse, quasi una sopravvivenza del passato. Spesso sono poi sottoposti all'ironia, giusto per renderli più umani e meno eroi alla Sergio Leone. Spunta poi il movente politico (il giovane Angelo), ma anche questo personaggio viene in qualche maniera smontato o smentito.
Alla fine però, grazie al sacrificio, sono proprio i valori di fedeltà al proprio gruppo di appartenza e di profondo attaccamento alla persona amica e/o compagna a essere celebrati e posti a supremo traguardo eroico e nobilitante per una persona. Si tratta di valori individuali e di coscienza, non di attaccamento a norme civili o collettive. Peckinpah quindi non è assolutamente un nichilista, o un distruttore di certezze o punti di riferimento. Afferma l'esistenza di qualcosa per cui serve morire, delle idee da difendere e questo senza però nascondere l'effettiva "inutilità" in una società umana ormai inzuppata di male e violenza.

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anthony  @  06/12/2009 17:39:18
   9 / 10
Stupendo western che incarna in toto la deriva antimitica e barbara della lontana frontiera...
Rappresentazione suprema dell'essenza umana ai suoi gradi più bassi, al minimo del romanticismo e all'esaltazione del prevalente lato umano "non umano" ma in realtà umanissimo dell'uomo.
Sam Peckinpah è un maestro unico, un cineasta con le palle, un cineamatore-autore autentico...

..ringrazio lui e il buon Sergio Leone per avermi permesso di vivere (quasi) in prima persona questa tormenta umana senza fine..questo west che, pur di non morire denigrato e sfiatato, ha smesso di volersi far raccontare; i due maestri l'hanno capito e, infine, l'hanno accontentato! : Sam con Il Mucchio Selvaggio e Sergio con C'era una Volta il West.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/11/2009 14:08:55
   10 / 10
"Il mucchio selvaggio" è uno dei film della mia vita, motivo principale per cui lo commento - con titubante disagio lo ammetto - solo adesso.
Un western grandissimo, affresco crepuscolare spietato e nichilista che rinnova i fasti di un genere e diffonde una nuova comunicativa.
Una galleria indimenticabile di amabili carogne (Borgnine su tutti) dello schermo, e alcune sequenze che resteranno per sempre nella storia del cinema.
Assolutamente micidiali, poi, i comprimari, il personaggio del messicano fetente sembra ricalcato dal giapponese di "Il ponte sul fiume Kwai", ma è una mia impressione.
Espressione di un cinema che racconta il barbarismo quotidiano dell'umanità, quello dello zio Sam è una frastornante e incisiva capacità di usare la mdp, trasferendo nell'arte una poetica nuda e cruda

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mah.non.so.  @  20/11/2009 12:16:02
   9 / 10
Un western diverso dagli altri, come ha commentato qualcuno un western "adulto" che non usa mezzi termini per spiegare quella che era la realtà del tempo, dove però si riesce a trovare ancora del sentimento nobile quale la lealtà tra i compagni, tra il "mucchio".
La violenza mostrata non risparmia gli innocenti, in particolare donne e bambini

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Se non sei furbo non sopravvivi nel vecchio west, anche se a volte si deve fare quello che si deve fare anche a costo della vita.

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Ultima risposta 21/11/2009 09.24.11
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Dr.Orgasmatron  @  18/10/2009 00:58:42
   9½ / 10
Western non convenzionale e fuori dagli schemi. Il miglior prodotto mai realizzato da Sam peckinpah è una manna per gli occhi e riesce ad essere anche una sorta di elegia triste sul tramonto di un'epoca. Fotografato dal superbo Ballard, è costellato da una violenza lancinante. Senza retorica alcuna (vista in troppi film del genere), è uno spietato capolavoro

The BluBus  @  16/10/2009 10:39:09
   9 / 10
Uno dei pochessimi western che regga il confronto con quelli di Leone, sceneggiatura splendida e ottimi dialoghi. Per essere perfetto manda una colonna sonora "alla Morricone".

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Ultima risposta 22/10/2009 09.50.32
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dobel  @  23/08/2009 10:18:15
   10 / 10
La risata finale del vecchio che esprime tutta l'amarezza degli sconfitti dalla vita, tutto il disincanto e l'accettazione della fatalità nonché lo scherno irridente e graffiante di chi sa benissimo che è inutile opporsi al volere degli dèi ma ugualmente si fa carico del proprio fardello sino in fondo, è uno dei momenti più straordinari della storia del cinema. Ricorda da vicino il finale di quell'altro grande capolavoro di John Huston "Il tesoro della Sierra Madre". Ad un certo punto sembra di sentire l'eco falstaffiana "Tutto nel mondo è burla"... Già, il 'Mucchio selvaggio' è un capolavoro di quel calibro.
Qualcuno ha detto che la tragedia deve sempre essere incrinata da un lieve sorriso seppure amaro: quest'opera è intrisa di questo sorriso sino al midollo. Questo senso di venata disperazione spinge i protagonisti a scegliere il proprio destino gettando la vita come si getta qualcosa che ormai si è consumato.

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Drugo.91  @  17/08/2009 12:59:34
   10 / 10
una pitra miliare del genere western, malinconico e spettacolare, violento e bellissimo, dove si respira epicità nelle sparatorie ma anche nelle parole, nella amicizia dei protagonisti fino al crepuscolare finale..capolavoro intoccabile!

edmond90  @  24/07/2009 14:37:40
   10 / 10
Dopo quelli di Leone e'il western che mi ha colpito di piu per la sua estetica e la visione crepuscolare di un mondo(quello del far west)inevitabilmente destinato al declino.Di questo mondo gli ultimi eroi sono Peckinpah e gli straordinari attori che dirige magistralmente...film rivoluzionario consigliato a tutti i veri amanti del genere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  20/07/2009 07:42:33
   9 / 10
Western monumentale, che celebra il tramonto d’un genere in maniera cinica, maschia e spietata; ma che nasconde, al contempo, un amaro senso di nostalgia.
La prima scena, simbolica, vede un gruppetto di bambini osservare degli scorpioni mentre vengono divorati dalle formiche. Ma la simbologia finisce lì, e subito ha inizio l’azione. Filmata con uno stile nuovo, magnificamente. Le scene al rallenti (ma non solo quelle) hanno fatto scuola. Comincia un estenuante inseguimento tra due mucchi selvaggi, dove non si capisce se i cattivi sono coloro che fuggono o coloro che rincorrono. Dove le stupende scene d’azione e l’epica sublime di quelle di massa, s’intervallano a chiacchierate notturne davanti al fuoco, a rapidi ricordi, a una visita al villaggio messicano, e ad altre pause altrettanto perfette.
Ma è quando fa la sua comparsa il generale rivoluzionario Mapeche, che il film comincia a svoltare. Egli, con la sua megalomania e la sua spregevolezza, risveglierà nei cuori sbandati dei banditi l’orgoglio, una ragione per combattere, il forte senso di fratellanza verso il compagno torturato.
E in uno dei finali più maestosi e frastornanti e strazianti di sempre, Peckinpah rifiuta il duello tra i due nemici protagonisti; qualcosa fa cambiare i suoi piani: è la crudeltà di quel Mapeche! E' sufficiente uno sguardo d’intesa, e tutto il mucchio è pronto a premere il tasto dell’autodistruzione…

bulldog  @  16/07/2009 01:02:10
   10 / 10
Il migliore in assoluto di Sam.

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Ultima risposta 05/09/2009 09.02.28
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Nutless  @  08/07/2009 11:49:25
   9 / 10
Mitico western di Peckinpah, violento, beffardo, indimenticabile. Perfetto dal punto di vista registico, con splendide scenografie (come si conviene per un film di questo genere) e ottimi attori.
Coinvolti nella rivoluzione messicana, i protagonisti rivelano tutto il loro anacronismo morale e sociale. Un topos del genere quale l'inseguimento di una banda da parte dei cacciatori di taglie diventa l'espediente per rendere ancora maggiore la distanza tra il vecchio West (è proprio il caso di dirlo...) e un secolo che corre veloce verso dittature, rivoluzioni, guerre ed ideologie.
Il filo rosso che collega le due epoche non può che essere la violenza; tant'è vero che il film comincia e finisce con una sparatoria.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  03/06/2009 15:09:36
   6½ / 10
Capolavoro no.
Discreto film sì.
Lo zio Peckimpah non è proprio fra i registi che prediligo riguardo al genere western. Devo essere sincero, non mi ha interessato molto questo film, mi è sembrato avere molte lungaggini e pure qualche sciocchezzuola. Ad esempio fanno ridere le battute che dicono i protagonisti nel film? A me no… oppure nella scena in cui

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In ogni caso posso dire che l’inizio e soprattutto il finale sono molto buoni. Anche la regia fa il suo dovere: ottime riprese, attori in parte e montaggio serrato che ha fatto storia.
Comunque non ha l’intensità che ha un qualsiasi film di Leone, e qui non ci piove.

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Ultima risposta 08/09/2009 17.38.18
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Dan of the KOB  @  12/03/2009 19:55:59
   9 / 10
Questo film ha segnato il genere a cui appartiene!
Il mucchio selvaggio è un western spietato, crepuscolare e senza speranza, dove però tra tanta crudeltà e cattiveria riescono comunque ad emergere sentimenti come l’amicizia, l’orgoglio ed il coraggio, temi ricorrenti nella filmografia del grande Peckinpah!
Come in quasi tutti i suoi film l’escalation di violenza raggiunge l’apice nell’epico finale! Cast semplicemente fantastico!
Imprescindibile per gli amanti del genere!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gilles  @  10/03/2009 13:06:50
   10 / 10
Come ogni grande classico, è immortale, dice qualcosa di nuovo ogni volta che lo si rivede; è come un cristallo che emana mille sfumature di colori e luci diversi, è opera polifonica al massimo grado, tragica e mitica insieme.

Guy Picciotto  @  24/01/2009 23:02:37
   8½ / 10
Un massacro a ralenti, una sparatoria finale, un'esplosione di violenza e morte per celebrare la fine di un genere e di un mondo. Gli antieroi di Peckinpah si infilano in un'ultima fatale impresa da cavalieri erranti e solitari, vanno incontro alla morte perché forse sono già morti, già superati da una Storia che non regge più la loro morale, non apre più su un mondo di Uomini antichi. E in quel balletto di morte, in quelle inquadrature al ralenti che sembrano moltiplicarsi per partenogenesi, Peckinpah da l'addio forse a un certo mondo e al western classico. Abbiamo cavalcato con questi antieroi per tutto il film, in fuga da una banda assoldata dalla ferrovia che hanno cercato di rapinare e guidata da un vecchio amico del capo del Mucchio selvaggio. Qui i buoni e i cattivi non esistono. E ci è negato anche il confronto finale tra i due contendenti. Il massacro nasce da una deviazione di percorso potremmo dire.
Così Peckinpah toglie al West la sua epica solitaria e sostituisce al duello classico e moralmente rigoroso, un macello indiavolato raccontato da una miriade di inquadrature che si dipartono da ogni punto. Costruendo forse un'altra epica. L'ultima. Un'epica del massacro e della Morte. Per l'uscita di scena di un manipolo di vecchi Uomini, banditi forse ma Uomini veri, c'è solo un'euforia di morte sviscerata in un tripudio di pallottole e polvere e confusione, raccontate da un occhio iperveloce e indiavolato, d’altro canto l’eredità maggiore del macellaio Sam sono i suoi ralenti, come nel bagno di sangue finale coreografato al millimetro, dove si vedono perfino le goccie di sangue più piccole schizzare e le cervella saltare, una dedica speciale di Sam il macellaio al collasso totale del sistema, pima del sogno americano, prima della morte in diretta, prima della sterilità sublimata di questi anni.
Il nichilismo di peckhinpah da un rispetto per la tradizione riecheggia il passato più remoto che ci sia. Ed è logico che in nessun modo possa essere ripreso in mano. Ma va bene così. Non si può chiedere di più a noi figli del niente. Ancora una volta l'interesse di Peckinpah e' rivolto morbosamente tutto e solo allo sfascio,. Gli uomini ormai non combattono per un ideale, ma soltanto per il proprio cinismo e i ed istinto primordiali.

harold  @  08/06/2008 20:42:53
   10 / 10
Western leggendario.Scritto con Walon Green,il regista Sam Peckinpah trae un opera potente,cruda,avvincente.Personaggi splendidamente delineati e
interpretati da un cast oggi purtroppo irripetibile,con gente come Holden;
Borgnine;Ryan;Johnson che dominano la scena con la sola presenza.Diversi
i momenti da ricordare.Lezione di cinema da parte di un maestro indiscusso.
Ovviamente ignorato dall'Academy,a dimostrazione che qualche volta gli Oscar prendono qualche cantonata.Bella colonna sonora.

Invia una mail all'autore del commento DonD  @  26/05/2008 00:42:27
   9 / 10
Film lungo di 2h e 15 minuti che valgono la pena di esser visti totalmente. Molto bello, sia come film in generale che come storia e la durata non annoia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/05/2008 22:24:31
   8½ / 10
potrei definirlo un western "adulto"...ormai dopo tutti questi anni il suddetto genere è stato visto e rivisto in tutte le salse ma stavolta c'è un cambiamento nel mostrare le stesse cose,i temi sono gli stessi ma resi piu scabrosi!
la prima cosa che salta subito all'occhio(dalla prima scena)è l'eccesso di violenza...una crudeltà senza pari dove l'innocente assiste in prima fila!in tutte le scene di "battaglia" sono presenti bambini e donne che non hanno nessun tipo di reazione,assistono inermi alla crudeltà della vita...ma alla fine saranno propro loro a ribellarsi e a cambiare le sorti della storia!
non tutti passaggi del film mi hanno convinto...tipo i frequenti rallenty o alcune scene che avrei tirato via dal risultato finale!
"il mucchio selvaggio" ha gia tutto nel titolo...è un film selvaggio!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  19/05/2008 13:32:54
   10 / 10
E' questo il più grande western di tutti i tempi, lo preferisco pure a "Sentieri selvaggi", ed è senz'altro tra i migliori film della storia, ancora sono incredulo con chi, forte di una degna cultura cinematografica, riesca tuttavia a considerare capolavori gli westerns di Leone, e pure superiori, ma per favore!!
"Il mucchio selvaggio" rappresenta la più compatta e matura lezione appresa dal linguaggio cinematografico di Kurosawa, montaggi a ralenti nelle scene d'azione, e perfetto uso funzionale delle riprese a più macchine da presa in contemporanea.
Se "La morte corre sul fiume" è il punto di svolta del genere noir, creando un altro genere -impossibile da classificare- il film di Peckinpah, invece, è il punto di svolta del genere western, ribaltando completamente gli stereotipi ma non sconfinando dal genere stesso.
Le immagini iniziali fungono come una sorta di flashforward, un'anticipazione della missione suicida degli ultimi venti minuti di pellicola: il climax con il montaggio migliore della storia del cinema in assoluto, escludendo i film di Ejzenstejn perchè è la sintassi cinematografica e la produttività delle immagini, a non poter essere paragonate.
Il climax di "Cane di paglia" completerà questo "apologo" del regno animale appunto, sulla difesa del territorio, l'unica differenziazione stà nella scelta della fotografia, surreale per il racconto urbano, naturale, come è giusto che sia, in questo western definitivo per la carriera di zio Sam; ed è proprio la fotografia a firmare senza lasciar più alcun dubbio il capolavoro, veramente sublime, impossibile da descrivere.
Quando si dice un capolavoro da vedere e rivedere.

13 risposte al commento
Ultima risposta 29/11/2008 14.37.40
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earp80  @  03/04/2008 10:21:44
   10 / 10
Il capolavoro di Sam Peckinpah e uno dei più grandi western di sempre.
Tecnicamente ineccepibile, nostalgico, romantico, violento, a metà fra il classico e l'atipico.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  02/04/2008 12:47:30
   7 / 10
Indubbiamente un film girato alla perfezione, con bellissimi primi piani e scene d'azione! Bello il rapporto d'amicizia fra i 'cattivi' così come quello che si respira fra coloro che dovrebbero essere i buoni! Purtroppo qua il giudizio è strettamente personale, ma il western è un genere che non mi ha mai attratto e riesce in alcuni punti anche ad annoiarmi: pure in questo caso il risultato non cambia! Per i miei gusti di gran lunga migliore la trilogia del dollaro!

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Ultima risposta 19/05/2008 20.14.29
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Glendhi  @  06/01/2008 20:25:48
   10 / 10
Al di là dell'aspetto tecnico, che rasenta la perfezione sotto TUTTI i punti di vista, un inchino e un'elogio per i primi piani. Si possono riguardare i personaggi dritti negli occhi 10 volte e per 10 volte cogliere aspetti diversi. E' come un flusso di coscienza che si mostra a noi d'impatto, spontaneo, così come deve essere in un film. Anche gli aspetti che di primo achito potrebbero essere difficili da cogliere in realtà senza neanche rendersene conto si colgono, tant'è vero che si arriva alla fine con un sorriso malinconico e qualche lacrima, con quello stato d'animo di chi ha sofferto con i protagonisti, come se fossero a casa nostra. Applausi. Irripetibile.

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AKIRA KUROSAWA  @  22/10/2007 13:18:10
   9 / 10
un bellissimo western del grande peckimpah.... è il suo secondo film che vedo ( dopo cane di paglia)..
questo film ha molto da insegnare, sopratutto per quanro riguarda il montaggio che è praticamente perfetto, piu di 3000 inquadrature ..
attori perfetti per ogni ruolo, bellissima la storia e indimenticabili alcune scene.. fra tutte la rapina iniziale e la carneficina finale..indimenticabile..
nn si puo confrontarlo con giu la testa, sono film diversi, io cmq faccio il paragone che ho fatto tra rocky e toro scatenato: il film di avilden mi ha datto delle emozioni indimenticabili e quindi lo adoro , anche se tecnicamente nn è neanche lontanamente paragonabile a qll di scorsese..
stesso discorso vale per giu la testa e il mucchio selvaggio: il primo mi ha dato delle emozioni immense grazie anche alla bellissima musica, tuttavia il film di peckimpah e totalmente superiore tecnicamente..
cmq un capolavoro..

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Ultima risposta 18/05/2008 20.57.13
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  20/09/2007 00:37:59
   8½ / 10
IN QUESTO WESTERN STORICO VIENE RAPPRESENTATA UN'UMANITA' DOVE E' DIFFICILE DISTINGUERE I CATTIVI DAI BUONI, MA DOVE IL SENSO DI SOLIDARIETA' E DI FRATELLANZA TRIONFA ANCHE SE A SCAPITO DELLA VITA STESSA. QUI C'E' LA RISATA PERFETTA.

Steiner  @  28/08/2007 02:45:01
   10 / 10
Questo è il mio primo commento e sono contento di poterlo esprimere per un regista che ha un particolare posto nel mio cuore, il mitico Bloody Sam.
Primo commento e prima volta che ho visto questo grande affresco su un'umanità in cui è difficile distinguere tra buoni e cattivi, dove un filo invisibile connette i destini di tante persone. Ovviamente non commento la maestria di Mr. Peckinpah - è cosa nota - voglio però portare l'attenzione su un valore che il grande regista inserisce nei suoi film: l'amicizia. Che siano pistoleros sbandati o soldati sepolti in trincee fangose, tutti sono solidali e goliardici l'uno con l'altro, come per esempio nel ridere tutt'insieme. Quando durante il film sentivo ridere i protagonisti, ridevo anch'io, era come se quell'amicizia, quel legame lo stessi provando sulla mia pelle. La risata è un marchio di fabbrica di Sam, che sia una reazione ad una catastrofe imminente o simbolo dell'accettazione e condivisione di un pezzo di vita in gruppo, agisce come catalizzatore di emozioni. I film di Sam Peckinpah sono grandi anche per questo, secondo me.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  27/08/2007 10:00:32
   6½ / 10
Se da una parte ho apprezzato l’originalità del film di Peckinpah nell’offrirci un western atipico per quei tempi, lontanissimo dall’abituale tematica manichea propria del genere,dall’altra non ne sono rimasta coinvolta. Anzi a tratti mi sono annoiata, pur apprezzando la visione spietata dell’esistenza e dell’uomo tipica del regista, che ho maggiormente amato in “Cane di paglia” però.


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Ultima risposta 27/08/2007 19.25.38
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Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  20/08/2007 10:31:36
   10 / 10
siamo ai massimi livelli...
capolavoro assoluto..
un genere nuovo...
esplosivo...

metafisico  @  09/08/2007 18:52:13
   9½ / 10
film stupendo con un cast eccezionale.
Trama tesa e coivolgente come non mai e adrenalina allo stato puro

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Sanjuro  @  08/08/2007 22:09:16
   3 / 10
Uno dei film più sopravvalutati della storia del cinema, probabilmente assieme ad altri mostri (sacri) intoccabili quali arancia meccanica, apocalypse now, forrest gump e schindler' s list (questi ultimi due davvero patetici nel loro moralismo reganiano). Veniamo al "capolavoro" di Peckinpah; i cattivi non sono veramente cattivi, sono delle macchiette educate che usano termini edulcorati e anti verghiani. Caz.zo hai un bandito ? Fallo parlare come l' ultimo dei figli di XXX, fagli sputare bestemmie, fagli sporcare gli angoli della bocca di tabacco, fagli assumere un' aria unta e perversa. Qui siamo nel presepe western, ci manca anche che spunti un john wayne vestito di fuxia a dire "Hey balordo, figlio di un macaco, qui non puoi fare il cattivo, capito impudente monellino che non zei altro?" Tutto tragicamente edulcorato, zuccherato fino ad un diabete audio video. Sconsigliatissimo

16 risposte al commento
Ultima risposta 03/06/2012 17.51.51
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  15/06/2007 14:47:09
   8½ / 10
Un film che dopo la trilogia di Leone fa capire che in fatto di violenza si può fare di meglio.

In questo film la violenza non disturba più di tanto perché il racconto non vive solo di truculenza ma di situazioni e intrecci ricchi di normali passioni umane (a differenza dei film di Leoni che sono troppo ieratici).

Film molto scorrevole e straordinario nel montaggio, più di 3500 inquadrature, la ricchezza di queste ultime si nota eccome, mai infatti lo sguardo dello spettatore subisce pause, la sua attenzione visiva è sempre tenuta desta dai numerosi particolari figurativi di ogni sequenza.

Anche la sceneggiatura funziona, nulla è banale in questo film, e il risultato spettacolare lo premia...

giumig  @  18/05/2007 11:23:45
   7½ / 10
Regia magistrale, storia epica, attori magnifici. Unico difetto una certa "pesantezza" che si avverte soprattutto nella parte centrale. Rimane cmq un film da vedere che ha fatto la storia del cinema

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/05/2008 11.52.52
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  23/01/2007 14:04:36
   10 / 10
Ma cosa c'è da dire su Peckinpah? le parole lo descrivono in tutta la sua genialità e maestria?
"Il Mucchio Selvaggio" non è un film sul Western ma il Western.
Borgnine e Holden sono una delle coppie migliori della storia del cinema e una delle amicizie migliori.
non solo parla della fine di un epoca iniziata con la violenza, vissuta con la violenza e finita con la violenza, ma è una bella visione personale ma condivisibile di Sam verso il sentimento dell'amicizia.
pessimista verso al rapporto uomo e donna (Cane di Paglia e Getaway!) in quanto troppo fragile (misoginia?), egli punta tutto su questo sentimento inossidabile e forte che porta fino alla morte.

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