mare dentro regia di Alejandro Amenabar Spagna 2004
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mare dentro (2004)

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locandina del film MARE DENTRO

Titolo Originale: MAR ADENTRO

RegiaAlejandro Amenabar

InterpretiJavier Bardem, Belén Rueda, Celso Bugallo, Joan Dalmau, Lola Dueñas, Francesc Garrido

Durata: h 2.05
NazionalitàSpagna 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2004

•  Altri film di Alejandro Amenabar

•  Link al sito di MARE DENTRO

Trama del film Mare dentro

Ramón è costretto a letto da trent'anni. La famiglia si prende cura di lui. La finestra della sua stanza che affaccia sul mare è l'unica apertura verso il mondo. Da giovane ha navigato a lungo e sul mare gli è capitato l'incidente che gli ha rovinato la vita. Da allora, l'’unico suo desiderio è quello di mettere fine alla propria esistenza con dignità. L'arrivo di due donne sconvolgono il mondo di Ramón: Julia, l'avvocato che lo sostiene nella sua lotta di porre fine alla vita nel modo che ritiene giusto, e Rosa, una donna del paese, che cerca di convincerlo che vale la pena continuare a vivere comunque.

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (127 voti)8,00Grafico
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Miglior film dell'Unione Europea
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film dell'Unione Europea
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Mare dentro, 127 opinioni inserite

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squabs  @  11/07/2006 19:24:26
   6½ / 10
Non metto in dubbio questo film!
Un bel film e un'argomento estremamente scabroso e piccante che coinvolge intere popolazioni "eutanasia".
Qualunque sia comuinque il parere di ognuno su questo argomento, devo dire che questa pellicola è diretta più verso una direzione, mostrando verità e modi a volte illegali per venire alla morte!
Nonostante ciò trovo questo film lentuccio, poco scorrevole insomma!
E' vero ci sono parti strappalacrime e il complesso e girato bene.
TRoviamo anche qualche particolarità, l'inizio, dove è mostrata una tecnica realmente utilizzata per indurre il rilassamento ed in realtà anche per altri motivi!
In realtà a mio parere è un film sopra la sufficienza anzi sopra il 7 ma per motivi sopraccennati do un 6 e mezzo!

lupin 3  @  11/07/2006 16:46:51
   6 / 10
Alejandro Amenabar è un regista che stimo molto e che mi sta a cuore, ma devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più eclatante da questa pellicola dopo aver visto il suo capolavoro the others ( uno dei miei film preferiti), questo l'ho trovato troppo prolisso in alcuni punti, secondo me poteva essere tutto più sintetizzato in modo da ottenere una pellicola più succosa, a malincuore metto questa sufficenza a questo regista!

sweetyy  @  11/07/2006 15:39:27
   5 / 10
Penso sia un film fatto bene ma non mi ha coinvolta più di tanto. Troppo lento e anche un pò noioso... peccato si poteva fare di meglio!

domeXna79  @  27/06/2006 19:02:41
   8 / 10
Film impegnato che ha meritato l'Oscar come miglior pellicola straniera.
Il regista spagnolo Amenabar tratta sin dall'inizio del film, la lotta di un uomo costretto all'immobilità, che vuol far valere la forza delle sue idee e soprattutto della possibilità di decidere sulla propria esistenza o per meglio dire sulla fine della stessa.
Tale libero arbitrio gli viene negato e il film snocciola la lotta che il protagonista intraprende per far mutare questo stato della cose, in una legislazione che non riconosce come il valore della vita sia soggettivo, e che non sempre una vita val la pena di esser vissuta se lla stessa perde di significato e si trasforma in sopravvivere.
Anche questo film (in contemporanea con "Million Dollar Baby") trama del tema delicato e discusso dell'eutanasia con fare serio e assoluto senza lasciar spazio per lo spettatore di allontanarsi d questa tematica centrale.
Film assolutamente da vedere per interrogarsi su tali delicate tematiche..

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Ultima risposta 21/08/2006 00.03.34
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Samsam  @  12/05/2006 10:50:58
   9 / 10
film ottimamente costruito, interpreti straordinari, una pellicola che riesce ad essere positiva anche se ha sempre un filo conduttore tragico. Scivola nel sentimentale scontato solo un paio di volte, ma lo ho perdonato... sono piccoli errori...
Mi ha veramente commossa
Samsam

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suzuki71  @  24/03/2006 12:09:27
   9½ / 10
Il film è meraviglioso, la sceneggiatura è perfetta, attori bravi, in particolare il notevolissimo Bardem, che rende molto prezioso questo film., fotografia (soprattutto dei flashback) molto bella. Affronta il tema dell'eutanasia in modo diretto e molto molto umano, e non concede sbavature o cesisoni di ritmo.
Uno dei film più belli mai visti.

fofa1985  @  24/03/2006 12:01:14
   8 / 10
i temi di questo film sono davvero difficili da trattare e il regista lo fa con una naturalezza e una semplicità commovente.forse può risultare lento a tratti ma certe scene fanno venire i brividi e ti colpiscono al cuore,ti sembra quasi di poter volare e raggiungere i tuoi sogni.il protagonista è delineato benissimo in tutti i suoi tratti del carattere e anche noi guardando il film lo sosteniamo nella sua scelta.quando immagina di volare dalla finestra per raggiungere la donna che ama sulla spiaggia con la musica classica di sottofondo è qualcosa di incantevole,una scena che mi è rimasta impressa e forse una delle più belle che abbia mai visto in un film.il regista è molto bravo in tutto e sta dimostrando di avere un gran talento.consiglio vivamente di guardarlo a tutti,fa riflettere.amaro.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/03/2006 18:13:56
   7½ / 10
amenabar non fa altro che confermare la sua bravura dopo il bellissimo "the others"...
in molte scene assomiglia al suo conterraneo almodovar ma sono convinto che questo film sia migliore di "million dollar baby" che nello stesso anno ha vinto piu oscar per lo stesso argomento...la regia è superiore a quella di estwood...un'unica cosa...

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Ultima risposta 26/03/2008 12.22.16
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Beefheart  @  07/03/2006 18:23:37
   9 / 10
Bellissimo. Alla fine del film non si sa per chi fare il tifo, se per il protagonista in cerca dell'eutanasia, nei confronti del quale, nel frattempo, non si è potuto fare a meno di nutrire crescenti simpatia, rispetto ed ammirazione, o per i suoi avversari che, crudelmente, si frappongono tra lui e la sua volontà. Come dare torto a Ramon che vuole porre termine alla sua non-vita? E come resistere all'istinto egoista di preservare ciò a cui siamo affezionati? O come accettare il senso di responsabilità davanti alla morte indotta? Il tema della dolce morte è un annoso dilemma e questo film non ha certo la pretesa di trovarvi una soluzione, bensì quella di raccontare una singola storia che possa incentrare l'attenzione dello spettatore sul concetto del libero arbitrio di chiunque abbia facoltà di intendere e di volere. Infatti Ramon non parla a nome di tutti tetraplegici del mondo, ma per se stesso e basta. A tessere le lodi di questo film non si sa da dove cominciare... se dalle meravigliose location galiziane spesso riprese con vedute aeree, se dalla magistrale prova degli attori (specialmente un grandissimo Javier Bardem), se dal geniale andamento lieve e soave nonostante l'alta drammaticità o, in ultima analisi, dal più efficace finale che io ricordi. Bellissimo.

desi  @  07/03/2006 16:24:30
   6 / 10
E' senza dubbio un film molto difficile da realizzare.
Dare un giudizio è forse un pò troppo facile nei confronti di chi ci ha lavorato sopra con l'impegno e la bravura.
Amenabar è un poeta, lo sappiamo tutti ("Apri gli occhi" su tutti) ma forse questo non è il film che mi aspettavo di vedere.
Molto pesante, direi a tratti agonizzante. Questo non basta a rendere un film interessante e commovente. Alcuni lo hanno valutato nel peggiore dei modi considerandolo un "furbo strappalacrime", non è giusto neanche questo.
Semplicemente in un contesto così pericoloso e soggettivo quale l'eutanasia, i pensieri di alcuni di noi sono freddi, distaccati, sovversivi.
A me è successo questo.
Ma chi come Amenabar vede il problema in modo così agonizzante, il suo pensiero nei confronti della pellicola sarà decisamente buono, perchè il suo pensiero è quello che avrebbe voluto vedere sullo schermo...ciò che ha visto.
Soggettivo

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Ultima risposta 13/03/2006 14.43.36
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Betelgeuse  @  15/01/2006 22:00:23
   9 / 10
Merita di essere visto.
Alla fine, quando si sono accese le luci in sala, ci trovavamo tutti con gli occhi lucidi e l'animo in subbuglio.

Devo dire che Amenabar lo conoscevo per una ****** pazzesca (Tesìs) e un filmuncolo che non mi ha dato di niente (The others).
Invece, Mare Dentro, è un film molto forte, ispirato.

La parte in cui lui si alza dal letto e comincia a volare è un'emozione indescrivibile.
Un tuffo al cuore.

B E L L O !

ds1hm  @  10/01/2006 14:33:04
   9 / 10
Trovo difficoltà nel commentare certi film, sia perchè a volte sono stati realizzati da autori che si apprezzano in maniera particolare o perchè trattano di argomenti così attuali e così personalmente sentiti che si rischia di gonfiare il proprio giudizio. e questo è proprio uno dei film che mi mette in difficoltà. C'è forse un eccesso di sentimentalismo, di volontà di colpire lo spettatore attraverso la strada dei ricordi del protagonista senza però mai soffermarsi e addentrarsi in maniera completa nella psicologia di un pò tutti i personaggi, forse anche per esigenze di commerciabiltà del prodotto. Di conseguenza si avverta l'esigenza dell'autore di inchinarsi a un compromesso tra la complessità del tema e la non eccessiva riflessione e complessità di rappresentazione. Ossia se il film ha avuto particolare successo lo deve al suddetto compromesso altrimenti il regista lo doveva girare in modo diverso ma pochi poi lo avrebbero visto nelle sale cinematografiche italiane. Trovo non giusto paragonarlo a Le invasioni barbariche perchè anche se trattano lo stesso tema è la base di partenza a essere profonadamente diversa, in Mare dentro non c'è un pizzico di ironia, ironia che è il cuore delle invasioni b. Trovo ottimo il doppiaggio e il tono conclusivo del film.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  16/11/2005 01:10:14
   4 / 10
Un film che non mi ha convinto.
Furbo e in alcuni momenti stucchevole, gioca sulla lacrima facile.
Un tema forte e importante come quello dell'eutanasia è stato trattato con ben altro spessore ne 'Le invasioni barbariche'.
In questo oltre alla buona fotografia e all'ottima interpretazione di Bardem rimane poco altro.

3 risposte al commento
Ultima risposta 16/11/2005 12.09.14
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  02/11/2005 11:32:44
   7 / 10
"Mare dentro" è la storia vera e struggente di Ramon Sampedro, tetraplegico, che intraprese una battaglia contro la legge spagnola che gli impediva di decidere sulla propria morte. La paralisi totale degli arti impedisce di realizzare un vero suicidio ed è necessario che chi desidera morire sia aiutato da altri i quali, però, rischiano l’accusa di omicidio.
Ramon visse ventotto anni di immobile lucidità e rivendicò il libero arbitrio sulla sua vita: chi ha vissuto anche indirettamente una situazione simile conosce perfettamente le difficoltà del malato e di chi lo circonda. Ovviamente il tema è toccante e trovo giusto che si siano girati film come questo e come "Le invasioni barbariche": è inutile chiudere gli occhi davanti alla disperazione di chi non vuole più vivere, ma non è in grado di porre fine alle sue sofferenze con le sole proprie forze.
Nella fattispecie, questo lavoro di Amenabar, accanto a una giusta trattazione del dolore e a una bellissima caratterizzazione di Ramon (interpretato da Javier Bardem), rivela alcuni difetti come una regia talvolta troppo compiaciuta e stucchevole (i "voli" di Ramon, il rapporto con l’avvocato, anch’ella malata) e una presa di posizione troppo forte a favore del protagonista: chi osteggia le sue scelte è il "cattivo", rappresentato in maniera semplicistica e negativa (il prete, il fratello maggiore).

In sintesi, un giudizio comunque più che positivo per un film che affronta un tema di primo piano e riesce a emozionare e, a tratti, a commuovere.

4 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2008 10.38.26
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  28/09/2005 10:37:12
   7 / 10
I principali eventi della storia del film sono veri. Ramon Sanpedro era un tetraplegico che ha lottato per anni con la giustizia spagnola al fine di ottenere il diritto all'eutanasia. Tutto il suo corpo era paralizzato eccetto la testa e il collo.
Il film mostra Ramon durante la sua vita da infermo. In questo periodo entra in relazione con due donne. Una, avvocata, si occupa delle sue richieste legali sull'eutanasia, l'altra operaia, finirà per innamorarsi di lui. Pur in un contesto di sofferenza Ramon scopre con sorpresa che il rapporto con le due donne è fonte per lui di passioni e pensieri creativi. Emozioni forti ma contrastate, fisiche e poetiche che lasceranno inalterata la sua decisione di morire. In questo ambiguo bisogno di morire che permane nonostante i nuovi sentimenti in gioco, risiede l'enigma psicanalitico del film. Proprio per le fortissime angosce dovute alla paralisi motoria l'inconscio di Ramon si apre a forme di visionarietà artistica estreme che rendono la sua vita ancora seducente e attraente. Un'esistenza difficile ma oniricamente viva e avventurosa perché avviene lungo le vie sublimate della parola e delle immagini. Un nuovo sintomo di vita. Un sintomo con ampi tratti artistici che si pone in relazione d'ascolto con gli altri. Un miracolo di soddisfazione immaginifica. Ramon però non riesce mai a spegnere il desiderio di morire. La felicità della sua vita precedente è stata rimossa. Essa ritorna inesorabile sotto forma di un fantasma libidizzato e malinconico. Quest'ultimo raggiunge la meta di soddisfazioni plastiche con l'oggetto reale tra realtà e fantasia rimettendo in gioco la morte. Un fantasma che cura la preparazione alla morte fonte di piacere oscuro e usa i ricordi di copertura situati in una zona temporale onirica per svelare verità logiche. L'Io di Ramon cerca di distrarsi dalla morte anche se non può vincerla. Ma finirà per innamorarsene.
La morte sembra non avere fretta perché gode di estetismi sintomatici. Allestisce in questo caso un palcoscenico ricco di espressività dove Ramon recita con il coinvolgimento delle due donne e della famiglia che lo accudiscono il dramma-ricordo della sua vita. Ricordi dal dolore ambiguo inpregnati di stupore e ossessione per l'incidente occorsogli. Infortunio di cui si sente in qualche modo responsabile. I suoi ricordi anelano comprensione e amore. Chiedono una cura e un rispetto del loro apparire solenne segnato dalla morte. Ricordi intesi come fonte di misteri creativi.
In questa scenografia Ramon è nello stesso tempo attore, regista, personaggio lungo la struttura di un vero autentico metaforizzato dall'autoterapia che l'inconscio continua a sostenere in ogni situazione di disagio utilizzando la leva del fantasma.
Ramon viene aiutato a morire dopo aver lottato inutilmente con la giustizia per 25 anni. Gli ultimi atti della sua vita vengono filmati con il suo consenso.
Il film non gioca le sue carte emozionali migliori su tecniche collaudate di narrazione riferite al genere, perché risulterebbero assolutamente inadatte a questo tipo di film che vuol visivamente disturbare il tono alto della vita di tutti i giorni. Esso fa leva direttamente sui forti sentimenti da transfert che scaturiscono tra un paziente invalido e i parenti o amici che entrano con lui in contatto. La bravura di Amenabar sta nel riuscire a darci, con un film, un caso clinico vivo e culturalmente non necrotizzato, scevro da esigenze di spettacolo compassionale. Il film è particolarmente geniale nel mostrare gli ultimi palpiti del lavoro onirico dell'inconscio. Ad esempio le fughe dalla finestra del corpo di Ramon verso panorami prima inimmaginabili o poco sentiti danno una nuova idea della capacità operativa del sintomo.
Film vero e coraggioso perché trasporta lo spettatore, abituato ai toni strappa lacrime dello spettacolo clinico basato sul patetismo, verso i meandri artistici delle emozioni del dolore dell'invalidità. Invalidità in cui la vita si abbassa di tono ma l'euforia perduta cede il passo a pulsioni di relazioni umane inaspettate, affettate sottilmente dall'inconscio fino a divenire estetiche. Lo spettatore trova finalmente un film sull'invalidità che procura emozioni al di là delle lacrime facili.

cory  @  16/08/2005 10:59:14
   10 / 10
che bel film! triste, commovente, coinvolgente, allegro, sorridente, solare.

bravissimo l'attore che interpreta RAMON, recita con gli occhi.

ottimo film, oscar meritatissimo.


uno dei miei 10 film preferiti in assoluto. ciao Cory

Cuba  @  14/08/2005 00:37:51
   9 / 10
Mi ha commosso. Veramente un bel film...ben girato e recitato. Meritato oscar come miglior film straniero. Da non perdere.

Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  09/08/2005 05:08:10
   8 / 10
Davvero bello, anche se il tema trattato e la trama non è molto diversa da altri successi.
Molti i sentimenti coinvolti, mai trattati con superficialità, e nonostante non dedichi troppo tempo a narrarne uno in particolare, non si puo' dire che siano stati trascurati. Il legame col mare, l'utopia dell'amore, le diversità, i rancori celati, le cose non dette, la nostalgia e la consapevolezza. Tutto concentrato in due ore. Non va guardato con superficialità, se ne perderebbe un buon 90%.
Bello Bello.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  08/08/2005 10:36:27
   9 / 10
Notevole.... il film non è solo una denuncia dell'argomento trattato (le pecche di didascalismo o di luoghi comuni, come qualcuno dice + sotto, sono irrilevanti nell'economia del film). Mare dentro è colmo di sentimenti, spesso anche ingestibili, l'amore, scarnificato all'essenza diventa un fardello troppo pesante e l'ombra della morte tanto agoniata da Ramon dimora nella casa di campagna e ci trasmette angoscia ed inquietudine. Il fantastico Bardem fà il resto. Dopo la fine sono rimasto in silenzio per 20 m.

polbot  @  10/07/2005 19:50:08
   9 / 10
secondo me l'Oscar è tutto meritato !!!

brenda  @  10/05/2005 16:11:20
   8 / 10
BELLO, SEMPLICE, COMMOVENTE, PROFONDO! E CHE BRAVO BARDEM, CHE RECITA PRATICAMENTE SOLO CON GLI OCCHI, CHIUSO IN UNA STANZA!! SE NON LO AVETE ANCORA VISTO, NE VALE SICURAMENTE LA PENA!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  06/05/2005 14:15:33
   8 / 10
"Mare dentro" non mi pare un prodotto televiso, tutt'altro; alcune soluzioni narrative sono adattissime al contesto della storia, spesso Amenabar stempera la tensione con degli Excursus che virano quasi sulla commedia (non a caso il sorriso del protagonista è lì a ricordarci che è sempre opportuno sdrammatizzare le vicende che ci riguardano). Una regia che è molto lontana da qualsiasi tipo di film girato da Almodovar... la forma e le soluzioni tecniche di Amenabar sono molto + semplicistiche ( e non è un difetto).
Per il resto c'è da sottolineare il coraggio nel raccontare una storia che va decisamente contro la morale comune (una chicca molto divertita il confronto con la solita Chiesa cieca e ottusa) e l'egoismo conformista di certa gente (ecco, allora, il fratello maggiore che "recrimina" di essere il capo-famiglia perchè ha contribuito "all'assistenza dell'infermo"; ci vuole coraggio a chiedere una contropartita del genere... è come dichiarare che l'impulso che ci ha mosso a pietà non è amore ma DOVERE!).
Pellicola molto lucida e asciutta; da vedere.

Digone  @  16/04/2005 22:39:06
   9 / 10
Consiglio di guardarlo perchè,almeno per quanto mi riguarda,è un film che colpisce,che rimane dentro al cuore grazie alla sua semplicità e serenità che ci insegna come le scelte delle persone che ci circondano vadano capite e rispettate."perchè sorridi tanto Ramòn?" "quando uno non può scappare e dipende costantemente dagli altri,impara a piangere dentro.."

Kobe  @  25/03/2005 10:44:58
   7 / 10
Pesante, a tratti molto coinvolgente ma a tratti anke scontato...cmq da vedere.

nest  @  23/02/2005 13:04:22
   4 / 10
qualunque argomento, anche il più urgente e coinvolgente perde interesse dopo una tomella di due ore. il concetto era chiaro fin dall'inizio, lo sviluppo per essere interessante avrebbe dovuto percorrere ben altre strade. invece il regista mi si è fossilizzato nella didascalica carrellata dei vari punti di vista: questa è la colta borghese in crisi; questa l'operaia ignorante ma illuminata; questa la tenace e devota donna di fatica. quando è arrivato il prete non ce la potevo fare più

mare dentro
atto primo
scena tot: l'opinione della Chiesa

per non parlare delle stucchevoli trovate narrative come il povero novizio su e giù per le scale
se non altro alla fine il messaggio importante è passato.
ma la prova non è quella di un bravo regista

Invia una mail all'autore del commento vaneixa  @  18/02/2005 06:34:36
   10 / 10
è veramente un capolavoro, mi sa ke vince l'oscar!!

FlatEric  @  17/02/2005 14:01:15
   3 / 10
Rimpiango i tempi di THE OTHERS!
per il resto guardate il primo commento messo a questo film, riassume il mio (e per fortuna nn solo mio) punto di vista

crazylu  @  09/11/2004 22:16:39
   7 / 10
il film parla di un'argomento che non è facile da trattare, questo bisogna dirlo.
Tutto sommato è un buon film, forse mi sarebbe piaciuto di più se fosse stato ambientato in Italia e non in Spagna. Belle le scene in cui il protagonista immagina di volare verso il mare

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/11/2004 23:15:21
   8 / 10
mi ha spiazzato nel senso che ... non riesco proprio a trovarlo così autocompiaciuto e ricattatorio come dicono certi critici in realtà è un'opera straordinaria anche se ha parecchi difetti di forma, ma resta un ritratto memorabile, un atto d'accusa a una società che reclama soltanto il diritto di vivere, o vegetare? difetti, certamente, ve ne sono. per esempio non mi v a giù che il protagonista diventi una specie di messianico agiografico simbolo per tutti, l'atteggiamento conciliatorio di una società che in realtà non ha certo fatto molto per ricordare rosanna benzi o enzo aprea, per esempio e talvolta i suoni deliranti ed eccessivi del melodramma (uff...la lirica deve sempre enfatizzare ogni cosa, perchè?) rendono il tutto piuttosto barocco ma l'interpretazione di bardem è talmente magistrale e commossa, talmente vera ed esppressiva che ogni critica passa in secondo piano lascia senza parole, e del resto a poche settimane dalla morte di christopher reeve...

Quezar  @  29/10/2004 18:25:21
   5 / 10
Mah a me non è piaciuto particolarmente, non dico che sia brutto ma non mi ha convinto, troppo lento

Rama  @  28/10/2004 22:54:11
   7 / 10
un film che pecca alquanto di non linearità, di personaggi artatamente buttati nella mischia, di ruffiana partigianeria, ma condotto splendidamente da una coppia, Amenabar-Bardem, che non lascia nulla al caso, nobilitando un'opera altrimenti destinata alla sterile polemica.
Splendido spaccato della vita, della gente galiziana

Mieru1981  @  26/10/2004 22:17:53
   10 / 10
Purtroppo oggi di questi film se ne vedono davvero pochi.....
MARE DENTRO sa farti commuovere,ridere,viaggiare e capire.........
ASSOLUTAMENTE DA VEDERE...

blueyesblu82  @  20/10/2004 15:14:49
   10 / 10
leo leo  @  11/10/2004 14:40:59
   10 / 10
davvero un bellissimo film.
forse nel secondo tempo perde un po' di ritmo, poteva essere asciugato di un quarto d'ora, ma merita ugualmente il massimo dei voti, sia per la bellezza e la profondità del tema trattato, sia per la capacità del regista di mantenere un ottimo ritmo di narrazione nonostante la "ristrettezza" dei tempi e dei luoghi.
gli attori sono bravi, commoventi, e molto, molto veri.

ma a mio avviso la più grande qualità del film sta nel fatto che, nonostante la complessità e la gravità dei temi trattati ( l'handicap, la diversità, la scelta di vivere o di morire ) , nonostante in diversi momenti si pianga e ci si commuove, nonostante tutto, dicevo, il film mantiene sempre un'atmosfera semplice e serena, e trasmette belle sensazioni.
sembra un film sulla morte, in realtà è un film sulla vita, sul sogno, sui legami d'amore, sull'altruismo.


gabriele  @  07/10/2004 21:23:52
   9 / 10
Assolutamente da vedere

beppe74  @  05/10/2004 02:34:14
   7 / 10
LE CHIAVI DI CASA: promozione affannosa, pubblicita' a tutto spiano, per la serie raschiamo il barile finche' e' possibile viene preferito ad un capolavoro come "non ti muovere" per la nomination agli oscar (tranquillo Castellitto, li capiamo questi meccanismi!). Risultato: un raffazonato collage di scene scollegate tra loro per un risultato di insieme assolutamente mediocre.

MARE DENTRO: promozione inesistente, film buono.

Ho voluto raffrontare questi 2 film, perche' affrontano entrambi il tema dell' handicap; solo che MARE DENTRO a dispetto di quello che ci si puo' aspettare (vista la trama) e' un film che si fa' guardare benissimo, che scorre veloce senza mai annoiare, senza mai scadere nel banale, che emoziona soprattutto!
Il personaggio principale e' costruito benissimo, ma anche tutti gli altri personaggi che gli ruotano intorno.
Forse qualche sopravvalutato regista italiano dovrebbe prenderne esempio.

Gruppo COLLABORATORI L.P.  @  23/09/2004 08:13:24
   10 / 10
Visto ieri sera...e non trovo parole per commentarlo. Correte a vederlo prima che lo tolgano dai cinema per inserire qualche ca.zzata!

6 risposte al commento
Ultima risposta 23/11/2004 11.55.36
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brian  @  21/09/2004 02:46:38
   10 / 10
un capolavoro andate a vederlo subito!!!!e il 10 ci sta veramente tutto per un film che ha saputo emozionarmi come pochi altri...dalla regia,alle musiche,dal tema alla fotografia fino a passare per gli attori....questo film ti tiene in colllato alla sedia e nn ti lascia andare via neanche finito il film....perchè con la liberta di scegliere ,di sbagliare...di credere e di combattere...si puoandare veramente lontano.....purchè " nessun dorma"...............stupendo!!!!!!!

lo zio  @  20/09/2004 21:05:11
   8 / 10
Ecco il nostro Amenabar di nuovo a confronto con la Morte...
Dal thrillerino giovanile (e molto bello) TESIS, all'onirico ed altrettanto bello APRI GLI OCCHI, al meno riuscito ma sicuramente solido THE OTHERS, fino a MARE DENTRO.
Di film in film, un cammino in cui la Morte "fa valere le sue ragioni" e guadagna attrattiva nei confronti della vita.
L'analisi di questo film non può prescindere da un'analisi globale sulle tematiche del regista.
Il confronto Ramon-eutanasia è ben descitto e "supporato" dai personaggi di contorno.
Interessante è la visione della morte non accompagnata da speranze religiose, ma intrisa di grande umanità, passione ed emozione.
Scontata la menzione per la grandiosa recitazione di Bardem, bella la fotografia.
Insomma, un film ben riuscito e non scontato.

comparo  @  16/09/2004 15:11:57
   10 / 10
Una finestra,un sogno,un mondo che non esiste...
Una scelta è indiscutibile.La soggettività umana è indiscutibile.Il colore dei nostri sogni è indiscutibile.La volontà del nostro volere è indiscutibile.Questa opera cinematografica dai tratti artistici e poetici di grandissimo rilievo pone l'uomo di fronte al vuoto e questo fa paura,ma è vita...da forza ed energia al principio per il quale ogni giudizio di posizione preso dall'uomo si traduce in arroganza,ignoranza e stupidità.Cancella sulla lavagna il bene ed il male come potenziali caratteristiche umane e afferma ancora una volta l'amore come ali della libertà.Ma talvolta queste ali per volare necessitano di uno scenario atipico...il nulla...che pur sempre significa libertà,ma questo è soggettivo ed ingiudicabile.Un uomo colto dalle doti mentali sorprendenti medita per ben ventisei anni e decide,una scelta,una volontà...chi siamo noi per contraddirlo...siamo forse dio?Siamo noi la perfezione?Siamo noi?No di certo...Il film tratta un tema davvero delicato,ma lo fa con intelligenza e opinione,non con indiscussa volontà di insegnare...se non a rispettare il pensiero di ognuno di noi.Regia impeccabile.Recitazione superba.Un capolavoro.

Claudio  @  14/09/2004 13:13:13
   8 / 10
Bellissimo! Che bella interpretazione di Bardem, coppa Volpi meritatissima! Ma com'è possibile che questo film non l'abbia visto nessuno? Non è neppure entrato nella Top Ten! E' assolutamente vergognoso! Colpa della distribuzione, del marketing o degli spettatori che gli preferiscono Starsky, 30 anni in 1 secondo, principi tutti loro e *******te varie? Attendo risposta...

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Ultima risposta 23/11/2004 11.57.18
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  14/09/2004 10:29:28
   6 / 10
Non è stato il film che mi aspettavo. e non sono d'accordo sui premi che ha vinto a Venezia. E' diretto molto bene da Amenabar, ma alla fine risulta in alcuni punti troppo lagnoso, troppi sentamentalismi, e troppe scelte registiche molto discutibili, come quelle dei sogni e risvolti da sitcom tevevisiva (come tutte le lettere). Nel complesso però è accettabile, pone degli interrogativi importanti sul libero arbitrio, fa discutere, ed è interpretato benissimo, dal suo protagonista.

Gruppo COLLABORATORI fromlucca  @  14/09/2004 10:15:02
   9 / 10
Gran film. Grande regia, giustamente premiata a Venezia. Attacchi in montaggio riusciti e significativi tra volto e volto, e un inizio che ricorda moltissimo Quarto potere. Nel film di O. Welles, siano all'esterno della residenza del protagonista, per progressivamente andare attraverso una finestra, verso la morte. E' la camera di Charles F. Kaine, sdraiato e deceduto, con l'ingresso in campo di un infermiera. In "Mare dentro" si parte indagando dall'interno di una camera, con un piano sequenza (...alla Orson Welles), si introduce un personaggio simil "infermiera", si passa al protagonista Sampedro, e si esce dalla finestra: percorso al contrario di Quarto Potere, si sta giusto iniziando ad andare verso la morte, che non è invece la partenza del film, come in Welles.
Al contrario di quello che scrive vale80 , secondo me il film non prende posizione sul mondo del tetraplegico: il protagonista sottolinea fortemente che è una sua decisione, non si fa portavoce del mondo degli handicappati.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  13/09/2004 15:53:11
   6 / 10
La riflessione di Vale80 (che emblematicamente inaugura i commenti a Mare dentro) mi sembra abbastanza puntuale e in parte la sottoscrivo, anche se non con la stessa indignazione e intensità. I film "a tema" non sono quasi mai dei film pienamente riusciti, perchè la necessità dell'autore di esprimersi sull'argomento sovrasta sempre la qualità del narrato. In questi film non c'è quasi mai un contraddittorio e immediatamente si definiscono i "buoni" e i "cattivi" del film, in una logica facilmente individuabile di posizioni pro e contro, amici/nemici, ecc. Cosa che poi è tipica del prodotto televisivo che dev'essere d'immediato impatto.
In Mare dentro, poi, la regia è anche molto accattivante, cosa che (mi) fa pensare agli ultimi film di Almodovar, il quale, con grande maestria tecnica, cerca di far passare - in modo "poetico" - certe sue istanze patetiche ("Tutto su mia madre") quando non addirittura ipocrite ("Parla con lei").

8 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2004 12.47.45
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grumi  @  12/09/2004 17:24:06
   9 / 10
sono contento che abbia vinto a venezia... il tema è molto attuale ed interessante ed io non ho trovato la visione del regista così soffocante, esprime solo il punto di vista di una persona che per chiunque di noi, per il solo fatto di poter digitare queste righe su una tastiera, non potrà mai essere pienamente capito...

Ciccio  @  11/09/2004 10:33:44
   10 / 10
Il commento che mi ha preceduto non è da tenere in considerazione naturalmente. Non ha diretto il film un regista ma una poeta... E sappiamo tutti quanto preziosi siano i poeti di questi tempi. Affronta il problema in tutti i suoi lati. E non ci dice che la morte sia da preferire... Idiota che mi hai preceduto.... Ci dice che Ramon e solo lui la prefferisce a quel tipo di vita... Non si può convincere una persona a vivere quel tipo di vita se non vuole....E poi viene da sé che esistono vite di serie a e di serie b... Purtroppo se accendi la televisione Idiota che mi ai preceduto nel commento ti accorgi che esistono vite di serie z.... E' tragico ma è così. Grande Alejandro. Sei stato ironico e poetico. La scena in cui lui prende il volo ci ha toccato veramente in fondo al cuore. Non sei stato patetico ma romantico... E' tutta lì la differenza... Ma il romanticismo non si insegna e poeti non si diventa. Grande ragazzaccio. Per l'interpretazione di Javier sorvolo perchénon basterebbe l'oscar per ringraziarlo di quel sorriso tragico e ironico sul mondo che ci ha regalato. Che dire di più.... E' un film prezioso.

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Ultima risposta 23/09/2013 16.17.59
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vale80  @  06/09/2004 11:07:47
   4 / 10
il film ha il merito di aver tirato fuori un argomento complesso e molto discusso quale può essere quello dell'eutanasia. Avrebbe potuto rappresentare una buona occasione per far riflettere il pubblico, se solo il regista avesse saputo lasciare da parte la sua presa di posizione in proposito (presuntuosa e superficiale su molti aspetti) per accostarsi davvero al mondo di un tetraplegico, senza volerlo trasformare a tutti i costi in un supereroe che va incontro alla morte senza un solo attimo di esitazione. Per tutto il film si pone enfasi sul non volere esprimere un valore da dare alla vita di chi porta con sè il fardello di un handicap così grave, bensì quello di rendere giustizia alla volontà di chi sceglie la morte alla vita.
Fino qua tutto bene. Ma guardatevi il finale e ditemi se fra le righe non serpeggia un messaggio forte e chiaro, ovvero quello che in determinate circostanze è preferibile la morte, in poche parole che esistano vite di serie A, che valgono la pena di essere vissute e vite di serie B, che invece è preferibile sopprimere.
Sconcertante è il modo romanzato in cui viene raccontata la vita del tetraplegico, circondato di amici, amore e mille attenzioni, fatto apposta per convincere il pubblico che in ogni caso e senza scampo la morte è preferibile.
Un film adatto per chi abbia voglia di farsi un bel pianto comodamente seduto in poltrona perchè non mancano momenti patetici e vette di eccessivo sentimentalismo, assolutamente fuori luogo.


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Ultima risposta 23/01/2014 14.14.53
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