Una sceneggiatrice televisiva dal carattere alquanto schivo e riservato, vive solo per il suo lavoro e per la sua grande ossessione: l'opera del celebre compositore Ludwig Van Beethoven.
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Grasse risate. Amatoriale, pretenzioso, presuntuoso, male informato e involontariamente ridicolo. Più grottesco di Battiato è un adolescente vestito da Bonzo per entrare alla corte degli imperatori della dinastia dei Ming che ha appena scoperto la cultura sincretica e cerca unificazioni improbabili da una torre di stuzzicadenti. Dvd impreziosito da interventi di personaggi di un ridicolo apocalittico sparati a caso tra video di Franco che si muove come un criceto drogato in gabbia. Nel suo eterno scontro tra Sesso e Castità si intuisce il vincitore.
Forse ancora peggiore del primo. Non è sufficiente scardinare dogmi assunti per creare un capolavoro. O anche solo qualcosa di decente. (ai tempi Ghezzi ipotizzava che se gli fosse venuta l'erezione durante l'intervista in corso sarebbe diventato famoso per aver iniziato un nuovo genere di "dialogo", questo comunque non lo avrebbe salvato dalla parola "IMMONDIZIA")
Musikanten è esattamente questo. Ingueno nel suo voler essere anticonformista, arrogante nel credere di poter far qualcosa di interessante-
Se si vuole scavare a fondo si troveranno poche idee ma confuse.
Ma non credo sia da stroncare per la pretenziosa filosia che cerca di comunicare come fosse originale. Credo sia da cestinare solo perchè un brutto film. Punto e basta.
L'unica cosa che si percepisce tra le righe di questo film è la presunzione del suo autore. Tempo fa si faceva cinema d'avanguardia, che il più delle volte era autoprodotto, underground, relativo ad esperienze psichedeliche, mistiche, filosofiche, tossiche, etc. Questo film di Battiato, che vorrebbe essere una sorta di ricerca biografica su Beethoven, non è nè underground nè autoprodotto: c'è di mezzo persino RAI Cinema. Battiato ci ha semplicemente messo di tutto, dentro. Tutti i suoi fantasmi culturali. Ma se ci metti tutta sta roba (meccanica quantistica, Beethoven, mistica, discorsi - qualunquisti - di politica salottiera, ecc.) in una canzone sei un genio. Se ce la metti in un film senza scegliere un percorso estetico preciso fai solo una schifezza. E la presunzione di Battiato finisce per mandare in frantumi ogni regola cinematografica, senza peraltro avere nulla di eversivo e rivoluzionario dalla sua. Solo pensieri buttati lì. Si salva solamente Antonio Rezza, grande come sempre, in un suo piccolo cameo. E' bene che ognuno faccia il proprio mestiere.
I film per Battiato non devono raccontare storie, non devono esprimere le psicologie dei personaggi e non devono contenere scene di violenza e sesso. Sono immagini che procedono e arrivano allo spettatore così come il suono della musica arriva alle orecchie di un ascoltatore. Una volta chiarito questa sorta di "dogma", si può cercare di interpretare Musikanten. A me è sembrato il tentativo di tradurre, in immagini, i versi di Povera patria: l'idea di riportare rigore ed etica in una società che invece sta prendendo tutt'altra direzione. Beethoven dovrebbe essere uno dei modelli di riferimento. In realtà, anche se il personaggio è davvero piacevolissimo, assomiglia più al Freud del Sogni d'oro morettiano che ad un'autorità morale da prendere ad esempio. In tutto il film cogliamo spunti del classico Battiato: cosmogonia, misticismo, fisica quantistica. Entra tutto, ma in maniera accessoria. E alla fine non si capisce perchè fare un film, anzichè un libro o un altra forma d'arte per esprimere tutto ciò: visto che non vi alcun utilizzo, estetico o funzionale, dell'immagine. A questo punto valeva la pena essere ancor più coraggiosi e spingersi verso una nuova forma di film anche dal punto di vista estetico. Sicuramente ci riproverà. Sgalambro oramai può tranquillamente condurre il festival di Sanremo: factotum!
terribile... storia di Marta e Nicola? ah sì? non me n'ero accorto... principe confidente? ero forse girato? Sarà arte secondo il maestro Franco, ma apprezzabile solo da egli stesso!!!!!! Sgalambro , narratore senese..........assignore! come le sue canzoni, anche il film non sono storie ma flash sparsi....però una canzone dura 3 minuti....qui...roba da Fetus e Egito priam delle sabbie....