reazione a catena (1971) regia di Mario Bava Italia 1971
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reazione a catena (1971)

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locandina del film REAZIONE A CATENA (1971)

Titolo Originale: REAZIONE A CATENA

RegiaMario Bava

InterpretiClaudine Auger, Luigi Pistilli, Claudio Camaso, Anna Maria Rosati, Cristea Avram

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1971
Generehorror
Al cinema nel Settembre 1971

•  Altri film di Mario Bava

Trama del film Reazione a catena (1971)

Un'anziana contessa possiede un'enorme proprietà che fa gola a un architetto, che progetta di eliminare gli eredi per rilevare l'intera zona con lo scopo di trasformarla in un villaggio. A opporsi al progetto, oltre alla contessa, c'è un entomologo; ma un giorno, la contessa viene trovata assassinata...

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Voto Visitatori:   7,41 / 10 (85 voti)7,41Grafico
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Voti e commenti su Reazione a catena (1971), 85 opinioni inserite

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stratoZ  @  23/12/2023 13:49:16
   8½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Pietra angolare del cinema slasher, un'opera di importanza colossale che continua a riverberare ancora oggi: gli archetipi e le situazioni che Bava manda qui in rampa di lancio, a partire dall'ambientazione nella baia, diventata simbolo anche in parecchie opere di culto future - Friday the 13th, Sleepaway camp tra i casi più famosi - arrivando alla cruenta serialità degli omicidi, specie nella prima parte con l'introduzione delle due coppiette di giovani che allo scopo di appartarsi per un po' di divertimento malauguratamente scoprono il cadavere del conte e a quel punto per aver visto troppo andranno incontro ad una terribile morte, qui Bava ci regala una prova registica senza eguali, prendendo spunto dal passato - Hitchcock, per il forte uso della soggettiva, con una massiccia dose di voyeurismo probabilmente è ancora una volta l'influenza più netta - ma dando una forte dose di dinamismo, codifica quello che sarà uno stile tipico delle pellicole a venire nel genere. A differenza dei film immediatamente precedenti non vi è un frequente uso del power zoom, ma la macchina da presa è in continuo movimento, come volesse rappresentare sempre la soggettiva del killer che si sposta rapidamente da una parte all'altra, Bava indugia anche sui primi piani, rende gli omicidi espliciti e ci regala una dose di gore altissima, basti vedere la mezzaluna infilata in faccia alla seconda vittima, a tagliargliela quasi a metà e la coppietta infilzata durante l'atto sessuale - altra scena diventata di culto che verrà ripresa -

La seconda parte, un po' meno slasher, un po' più investigativa ma comunque di alto ritmo, cerca di snodare la narrazione a favore della scoperta del killer, qui la fantastica trovata di avere più assassini ognuno dei quali uccide per motivi egoistici riporta a quella forte dimostrazione di avarizia dell'essere umano, impegnato in questo gioco al massacro allo scopo di assicurarsi l'eredità della baia, tra continui ribaltamenti e qualche altra trovata registica geniale - ad esempio l'omicidio di Ventura, avvenuto al buio, con la silhouette di Alberto che va incontro a Renata senza che ne essa ne lo spettatore sappiano chi è il sopravvissuto dei due, momento da brividi - Bava ci porta ad un finale beffardo che nella sua esagerazione corona l'ironia di fondo che presenta la pellicola, un'amara risata sulla brama di denaro che viene ripulita dall'innocenza di due bambini che vedono tutto come un gioco, ma allo stesso tempo che vengono facilmente plagiati dal comportamento degli adulti, e a proposito di questo, il titolo "Reazione a catena" è anche azzeccatissimo.

Come per ogni film del maestro c'è da fare un plauso alla fotografia, ancora una volta commovente, quel bluastro dell'acqua del lago che va a creare forti contrasti con il marroncino del molo, l'uso saltuario della silhouette con questi chiaroscuri che siano di soggetti o dei tanto amati rami d'albero che il regista mette in molti suoi film dai tempi del gotico. Stupiscono, ma non troppo conoscendo l'autore, le composizioni del quadro che in alcuni punti raggiungono vertici di bellezza, la soggettiva del killer che guarda le turiste tuffarsi dal molo, con l'inquadratura larga a metà tra l'albero e lo sfondo, oltre che essere bella visivamente è anche funzionale alla creazione della tensione.

In definitiva, Bava firma uno dei suoi film migliori, a mio parere uno dei pochi della sua filmografia in cui effettivamente la sceneggiatura riesce ad essere ad un livello simile della messa in scena del regista, che è sempre stata il suo punto di forza, oltre all'enorme influenza che ha avuto nello sviluppo del fortunato genere.

topsecret  @  22/07/2023 13:31:52
   5½ / 10
Definire il finale una boiata è dire poco, perciò neanche mi soffermo più di tanto.
REAZIONE A CATENA certamente ha il pregio di una regia che ha ispirato altre pellicole di stampo slasher, ma per quanto mi riguarda non mi ha entusiasmato nè trasmesso una certa tensione, vista l'inconsistenza degli effetti sanguinolenti, nonostante la firma prestigiosa.
Cast senza particolari guizzi: cameo per la Miranda e un Trieste abbastanza dimesso, per una storia sì fluida ma poco intrigante.

Serge  @  12/09/2021 02:46:17
   9 / 10
Spiazzante capolavoro da bere tutto ad un fiato, dal ritmo vertiginoso e coinvolgente. Inutile sottolineare quanto abbia influenzato parecchie pellicole successive.

Alpagueur  @  06/12/2020 10:27:13
   7 / 10
"Ma quale donnetta, io ho appena ammazzato un uomo"...così dice il bravo Luigi Pistilli alla moglie (da lei ritenuto reo di essere troppo 'molliccio'). Lo strano omicidio di una contessa, Isa Miranda (Federica Donati), che è stato erroneamente considerato un suicidio dalla polizia, innesca un sacco di strani omicidi in una baia in una non meglio precisata località del litorale laziale. Si verificano diversi raccapriccianti delitti tra turisti e abitanti del posto, compiuti da uno strano killer. Lungo il percorso un gruppo di vacanzieri: Brigitte Skay (Louise), Paola Rubens (Sylvie), Guido Boccaccini (Luca), Roberto Bonanni (Roberto), Anna Maria Rosati (Laura)...vengono inseguiti senza pietà da un maniaco omicida armato di roncola ed ossessionato dalla decapitazione. Ognuno di loro viene progressivamente ucciso in diversi modi truculenti (strangolamento, uso di coltelli o asce). Ci sono vari individui sospetti: un ragazzo piuttosto disturbato, Claudio Volonté (Simone Donati), che abita in una baracca vicino alla baia, una strana coppia residente nei dintorni formata da una medium, Laura Betti (Anna Fossati) e suo marito Leopoldo Trieste (Paolo Fossati), studioso di lepidotteri, e una coppia sposata con due bambini, Claudine Auger (Renata Donati) e il suo docile maritino, Luigi Pistilli (Alberto), che tenta di accaparrarsi l'intera proprietà della defunta contessa.
Un normale film del terrore di Mario Bava, contenente emozioni, brividi, nudismo, effetti cruenti e un conteggio di morti elevato. Ci viene mostrato un complotto confuso che tratta di omicidi senza senso e un patrimonio ardentemente agognato dai potenziali eredi, persone ambiziose e speculatori di investimenti nella vendita dei terreni. Il film è un discreto mistero di omicidi in un fine settimana selvaggio in cui un gruppo si ricostruisce in un luogo isolato e un assassino va in giro ad affettare e incidere le persone che sono inesorabilmente macellate. Il cast di vacanzieri e visitatori è intercambiabile e si mantengono dritti e in alcuni casi più facilmente identificabili dalle loro interpretazioni in spaghetti western come Claudio Volonté, Luigi Pistilli, Chris Avran o come Claudine Auger, diventata famosa negli anni '60 per il ruolo della Bond girl Dominique "Domino" Derval nel film Agente 007 Thunderball (Operazione tuono). Da molti considerato il precursore, spesso dimenticato, di tutti gli slasher (e relativi sequel) ugualmente cruenti che ebbero tanta fortuna dalla fine degli anni '70 in poi, in cui il serial killer di turno massacra le persone in un cottage in riva al lago (pensiamo solo alla famosa scena che ha ispirato il capitolo 2 della saga di Venerdì 13, "L'assassino ti siede accanto" del 1981 di Steve Miner, nella quale Sylvie e Luca vengono trapassati dalla lancia dell'assassino da parte e parte del letto mentre fanno l'amore).
Il film, conosciuto a seconda dei diversi stadi dello sviluppo come "Baia di sangue" o "Carneficina" o "Ecologia del delitto", è stato ben diretto da Mario Bava nel suo solito stile. Bava usa i suoi normali trucchi visivi, curando abbastanza l'interesse, mentre gli omicidi contorti e ben progettati rubano la scena attraverso immagini vivide. Ha indubbiamente degli elementi ironici quasi grotteschi, che a detta di molti sottolineano il cinismo del genere umano, con un discorso sulla violenza dell'uomo sull'uomo, parallelo a quello sulla natura e sugli animali e questa sorta di elemento nascosto della "ecologia del delitto", descritta dal titolo originale, in cui la natura fa piazza pulita degli umani che vogliono sfruttarla. Il finale è piuttosto spiazzante, se vogliamo coerente con lo spirito ecologista e misantropo del plot.

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Le musiche di Cipriani sono all'altezza (anche se siamo così lontani dalle vette di "Solamente nero" ma soprattutto di "Tentacoli", dove il bravo compositore romano ha davvero superato se stesso), restano piuttosto dormienti per tutto il film per scatenarsi negli ultimi 10 minuti e ancora di più nel finale accompagnando i due bambini che possono finalmente correre felici e indisturbati per la baia. Il film forse meriterebbe una disamina più approfondita, basti dire che lo considero uno dei migliori film di Bava assieme a "Shock" (al quale ho dato 8) e a "Operazione paura" (7.5), e penso che nessuno abbia da ridire qualcosa su questo 'podio'. Semmai sull'ordine, ma sono piuttosto convinto di questi reciproci rapporti di forza tra questi 3 film. Insomma Shock è sicuramente più terrorizzante e Operazione paura ha la 'bambina' con la palla bianca che rimbalza molto inquietante e che ispirerà 12 anni dopo le palle da tennis ne "La casa con la scala nel buio" del figlio Lamberto.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  23/11/2020 12:31:33
   8 / 10
Splendido slasher ante litteram, che procede omicidio dopo omicidio tratteggiando un microcosmo (la baia) popolato da esseri abietti, privi di morale che non sia quella del denaro e mossi unicamente dal proprio tornaconto più becero. Nemmeno tropo velato il sottotesto anti-capitalistico.

Italo Disco  @  14/06/2020 23:21:05
   10 / 10
La struttura inizialmente è da giallo dopodiché diventa un thriller e se anticipa lo slasher è per via delle meccaniche coreografie degli omicidi tutti sensazionalistici e splatter, un plauso va agli effetti speciali di Carlo Rambaldi, anche il mirato uso della bella musica di Cipriani dona un prezioso contributo. Mi piace parecchio in generale per via delle varie rappresentazioni dei personaggi: cattivi, violenti, egoisti oppure pavidi e deboli, in una vita dove è impossibile fidarsi del prossimo... forse sarò l'unico a farlo ma questo film lo accosto ad un altro capolavoro di quegli anni e cioè IL BOSS che tocca gli stessi temi che ho elencato innestandoli in una trama poliziesca, moralmente gli somiglia molto visivamente invece per scenografie, inquadrature sonoro-ambientali e perfino un' omicidio (il tipo impalato in piedi) non può non ricordare VENERDI 13, mentre L'ASSASSINO TI SIEDE ACCANTO ne emulerà un altro assassinio senza troppi complimenti. Ottima la fotografia dello stesso Bava che rinuncia hai suoi colorati giochi cromatici per toni più cupi. Finale beffardo. Leopoldo Trieste doppiato da Ferruccio Amendola e Laura Betti conciata da fattucchiera formano una coppia spassosa.

alessio.b  @  06/08/2018 16:43:07
   6 / 10
Mi aspettavo molto di più da questo REAZIONE A CATENA. Il film ha forse una sua importanza nella prospettiva storica, considerato un precursore del genere slasher (e per questo do la sufficienza), ma ho trovato la regia e la realizzazione decisamente non all'altezza del regista. Bava ha sempre dimostrato classe e inventiva nel creare atmosfere attraverso la luce, e sembra che in un ambiente naturale non si trovi a suo agio. La sceneggiatura risulta un po' meccanica, e a tratti quasi ridicola. I personaggi eccessivi e forzati, e sicuramente la recitazione di tutti non aiuta (seppur con un Claudio Volontè a mio avviso sopra le righe). Il film è relativamente breve ma riesce ad annoiare. A mio avviso un'opera non riuscita

VincVega  @  25/03/2017 13:46:01
   7½ / 10
E' innegabile l'importanza di questo film, probabilmente il padre degli slasher. Molte pellicole devono tanto a Mario Bava, le quali riproporranno le modalità degli omicidi di "Reazione a Catena" nei loro film. Poi c'è il continuo mischiare le carte, colpi di scena uno dietro l'altro, il gore/splatter che per quegli anni è davvero avanti e precursore. Poi le scelte registiche davvero ottime (anche se non tutte), per non parlare delle musiche, davvero indovinate.
Ma non si possono negare i difetti che non riescono ad elevarlo a capolavoro. Alcuni attori non sono per nulla convincenti, anche forse a causa di una durata veramente ridotta, 80 minuti, che se da una parte agevola il ritmo, dall'altra accetta i personaggi, senza farli approfondire. Poi ci sarebbero delle scelte cromatiche, tipo in alcune situazioni sembra di essere notte fonda, il fotogramma dopo pomeriggio tardi, probabilmete causa di budget e problemi di riprese. Per quanto riguarda certi omicidi rimangono degli interrogativi

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"Reazione a Catena" comunque è un film godibile e allo stesso tempo importante soprattutto per l'anno in cui è stato girato, per questo promosso a pieni voti

alex94  @  07/01/2017 19:03:24
   7 / 10
Giallo/thriller di Mario Bava che avrà il grande merito di influenzare dozzine di film slasher che usciranno negli Stati Uniti nel corso degli anni successivi.
Siamo di fronte ad una pellicola assai violenta per gli standard dell'epoca,si mantengono alcuni classici clichè ed aspetti tipici del giallo, strizzando però più d'un occhio al horror sanguinolento che spopolerà nelle sale un decennio dopo con la saga di Venerdì 13 (che tanto deve all'opera di Bava).
Uno degli elementi più interessanti della trama (ricca di colpi di scena anche se non originalissima) è l'assoluta mancanza di personaggi positivi,sono tutti un branco di folli assettati di sangue..... ne viene fuori un ritratto alquanto agghiacciante e pessimista sull'umanità,mi è piaciuta questa cosa, eleva Reazione a catena un gradino sopra a gran parte degli slasher.
Anche dal punto di vista registico il film ha una certa importanza,e non mi riferisco solo al ritmo incalzante che Bava dona al intera pellicola,ma in particolare al originalità con cui gestisce gli omicidi (mi riferisco per esempio alla cinepresa che inquadra la vittima morente ),anche questi aspetti ispireranno numerosissimi registi in futuro e getteranno le basi per quelli che sono gli elementi fondamentali del genere slasher.
Oggettivamente è una gran bella pellicola,devo però ammettere che a me personalmente non mi ha mai fatto veramente impazzire,lo riguardo sempre con piacere, però di Bava preferisco altri lavori,li trovo più affascinanti........ questa è comunque un opera che chiunque apprezzi l'horror non può farsi assolutamente sfuggire.

Attila 2  @  06/07/2016 12:17:54
   6½ / 10
Padre del genere "slasher" padre di molti figli che gli assomigliano molto.Pensare nel '71 di vedere certe scene vuol dire stravolgere il mondo del cinema.L'unico difetto,se cosi' si puo' dire e' che ci sono tanti assassini e la trama si fa ccontorta anche perche' i personaggi maschili si assomigliano un po' fisicamente.Finale assurdo in stile horror americano

DitaAppiccicose  @  05/07/2016 19:02:02
   7½ / 10
Dopo qualche film piuttosto incerto, Bava cambia registro e confeziona uno dei suoi capolavori, pur non esente da pecche.
Forse stimolato dal nascente allievo ( Argento ) che stava per superare il maestro, Bava inasprisce la forza delle immagini e la confezione degli omicidi.
Per molti questo è il primo slasher movie; di sicuro uno degli omicidi presenti in "Venerdì 13" è preso pari pari da "Reazione a catena"...
Morti cruente ed elevato numero di omicidi, ma ciò che più mi ha colpito in questo film è la follia dei personaggi, pure quando questa follia pare nascosta da una apparente razionalità: sono tutti più o meno pazzi in questo film, pazzi oppure mossi da una morale discutibile ed i più sani sono però degli assassini.

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La proverbiale fotografia dei film di Bava ( firmata dallo stesso regista ) qui spicca secondo me solo nelle scene iniziali in cui viene uccisa la contessa; poi rimane ottima ma sembra lasciare spazio al contenuto delle immagini, alle scene splatter, tanto che anche la trama, piuttosto confusa, pare un pretesto per presentare le immagini, come grosso modo sarà proprio per i film di Argento...

CyberDave  @  10/05/2016 13:11:54
   6½ / 10
Mario Bava è sicuramente un regista leggendario, ha ispirato Argento e tutti i grandi registi italiani dopo di lui.
Con questo film si dedica ad un sottogenere che diventerà sempre più popolare negli anni a venire, lo slash movie.
Praticamente un susseguirsi di omicidi, con poca storia alle spalle, fatti solo per cercare di colpire lo spettatore con qualche buona scena splatter.
Il vero problema del film è il quasi totale interesse che suscita, sia verso i personaggi, davvero troppo piatti, e sia verso la storia, che è quasi inesistente.
Ha il pregio quantomeno di non annoiare e di avere qualche scena degna di nota ogni tanto, che lo salvano dqa un insufficienza.
Considerando la data di uscita, il 1971, bisogna dire che si lascia guardare ancora discretamente.
Da vedere se si vuole avere una cultura completa dell'horror italiano, questo però si può tranquillamente lasciare alla fine.

kingofdarkness  @  10/06/2015 17:01:35
   6 / 10
Con reazione a "Catena Bava" si stacca temporaneamente dallo stile gotico che l'ha reso un regista leggendario, per abbracciare un altro stile divenuto poi popolarissimo, ovvero lo slasher.
Nonostante vada riconosciuto il valore storico alla pellicola in questione, essendo il vero e proprio capostipite della sua "specie", devo ammettere che per quanto mi riguarda non ne sono affatto rimasto colpito.
La tensione è pressochè inesistente se non in alcune (poche) scene, i personaggi non suscitano un minimo di empatia, anzi risultano talmente fastidiosi da creare un distacco abissale nei confronti dello spettatore.
Le musiche, sempre secondo la mia modesta opinione, non sono appropriate alla tipologia di tensione che dovrebbero trasmettere, le scenografie sarebbero buone ma anch'esse sono mal sfruttate.
"Venerdì 13" deve moltissimo a questo film, ma è giusto ammettere che nè è superiore in tutto e per tutto.
A Bava va comunque il merito di aver inventato il genere, ma nulla di più.
6 per rispetto, ma sarebbe 5.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  03/06/2015 23:20:28
   5 / 10
Guardando "Reazione a Catena" non si può non percepire una certa somiglianza con il cinema di Argento a venire (atmosfera, dinamiche e parte degli omicidi verranno addirittura ripresi senza tanti indugi da Sean S. Cunningham per il suo "Venerdì 13") non solo nelle soggettive ma anche nei dettagli di scena, nella costruzione della suspense e nell'abbondanza di grand guignol; l'intreccio ad ogni modo è scadente laddove non contorto, i personaggi (letteralmente tagliati con l'accetta) non trasmettono il benchè minimo interesse, e le scene ansiogene o vengono tirate per le lunghe o vengono sminuite nel contesto dallo score orecchiabile ma fin troppo martellante di Cipriani.
L'epilogo infine, pur non frenando in crudezza, è di un ridicolo che va oltre ogni umana immaginazione.

Rozzo, sporco e violento sicuramente, ma anche qui la noia prende presto il sopravvento. Peccato, perchè il prologo prometteva molto bene.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  27/05/2015 10:37:27
   8½ / 10
Eccellente film di Bava che diventa un vero e proprio precursore al sottogenere slasher, e saranno innumerevoli le pellicole future che saccheggeranno a piene mani da questo lavoro.
Sono innumerevoli le caratteristiche peculiari dello slasher che Bava aveva appunto proposto 45 anni fa: l'occhio disturbato che fissa dalla fessura, la coppia di amanti trapassata ( scena copiata pari pari in venerdì 13), la soggettiva dell'assassino, l'utilizzo dei soliti teenagers un più scemo dell'altro...
In questo film si ritrova veramente tutto, ma sommati ad una cattiveria veramente poco celata ed un senso generale di pessimismo (ogni personaggio agisce per sè stesso, non c'è spazio ad atti di bontà o generosità).
Ottima la componente gore, e molto buona la regia che insiste con primi piani sui personaggi per enfatizzarne le espressioni, ma si sofferma in maniera parecchio morboso sui dettagli macabri (la carrellata dei 4 corpi ripresa dallo specchio è spettacolare).
La trama è croce e delizia del film: da una parte notiamo come Bava abbia voluto inscenare una storia che fosse più complicata di quello che appare a prima vista, ed in effetti è proprio così.
Il rovescio della medaglia purtroppo è dato da una sottile confusione che a volte costringe a rivedere la scena o lo stesso flashback per posizionare i personaggi nell'albero genealogico e nel giusto ruolo.
Prova del cast altalenante, mentre le musiche e la fotografia mi hanno convinto.
Mezzo punto in più per un finale veramente beffardo: molti lo hanno trovato fuori luogo e patetico , io invece penso che fosse voluta l'idea di lasciare sbigottito lo spettatore (anche a costo di farlo ridere, come è successo a me).

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3 risposte al commento
Ultima risposta 27/05/2015 18.16.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  13/01/2015 18:30:27
   8 / 10
Uno dei padri più importanti (o forse stiamo parlando del più importante in assoluto?) degli slasher moderni è stato girato dal nostro Bava che come ben sappiamo è stato un innovatore a tutto tondo.
"Reazione a Catena" è un film anarchico che sa essere cattivo e beffardo (vedere il finale) ma allo stesso tempo intelligente, pungente e ironico. Per una volta in un film di Bava ho apprezzato molto, oltre alla tensione costante, anche la sceneggiatura, un plot che presenta alcune scelte curiose (che comunque hanno il loro perchè) e che oltre a non risparmiare niente e nessuno in termini di body-count riesce a mandare un messaggio di accusa verso l'avidità umana imperante, una piaga che prima o poi torna indietro come un boomerang. Le violente uccisioni a raffica sono diventate la colonna portante di una lunghissima serie di film americani che da qualche anno dopo hanno cominciato a sbancare i botteghini di tutto il mondo; tutti film che, al di là dei pregi personali, sono dunque debitori alla pellicola del maestro italiano in maniera più o meno evidente (in particolare la serie "Venerdì 13" ha attinto a piene mani, cominciando dall'ambientazione finendo con lo scopiazzare spudoratamente alcune sequenze come quella degli amanti trafitti).

Perla italica che tutti gli amanti dei vari "Halloween" e soci devono assolutamente recuperare, oltre che per la qualità del film in sè anche per sapere come tutto è cominciato.

antoeboli  @  27/09/2014 18:33:57
   4 / 10
Pensavo di trovarmi di fronte a un buon slasher, invece abbiamo un film secondo me girato in modo misero , che però ha dato il là a un filotto interminabile di pellicole di questo genere girate però alla grande , tipo non aprite quella porta o venerdi 13.
A parte qualche scena splatter veramente ben ripresa o innovativa per l 'epoca , abbiamo una trama debole e anche confusionaria , che si va a sommare a una lentezza incredibile del film , almeno nella prima mezz'ora .
La recitazione è troppo spesso abbozzata , tanto che sembrano attori recuperati proprio li per lì.
Logicamenrte sono solo opinioni personali , ma secondo me di Bava ho visto molto meglio di Reazione a catena (che poi non ho capito perchè questo strano titolo ).

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Charlie Firpo  @  03/07/2014 15:59:17
   4½ / 10
Vecchio e stantio slasher italico di inizio anni 70 firmato Bava, spesso confusionario nella regia e nel montaggio e con molte scene buttate li' a casaccio talune in salsa hippy, sarà anche stato uno dei primi precursori del genere ma questo fatto non dev'essere per forza un' attenuante per promuoverlo, finale ridicolo.

Bocciato.

GianniArshavin  @  30/06/2014 22:41:20
   7 / 10
Altro storico lavoro di Mario Bava , caposaldo dell'horror italiano e non solo.
Con "Reazione a catena" il regista sanremese inaugurò il filone slasher , fino a quel periodo un sottogenere poco considerato o addirittura inesistente.
Questa pellicola del 1971 risulta innovativa ancora ora , grazie ad una violenza efferata ed eccessiva addirittura per noi spettatori "moderni" e ad una struttura atipica , dove un gruppo di personaggi non verranno braccati da un solo omicida ma si ammazzeranno a vicenda per via del loro egoismo.
Tutta la storia ruota intorno all'eredità di una baia posta in mezzo al verde , un tesoro che fa gola a molti e che spingerà tutti i protagonisti in gioco a commettere atti indicibili.
La critica del regista in "Reazione a catena" è più incisiva di quanto possa sembrare , un j'accuse rivolto alla grettezza e al viscidume umano inedito per il genere.
Tecnicamente siamo su buoni livelli , fra effetti di qualità e una regia ispirata , mentre non ho apprezzato ne la colonna sonora ne il montaggio.
La sceneggiatura , per quanto potente e originale , soffre di alcune lungaggini di troppo e in qualche passaggio la trama appare poco chiara.
Male del tutto invece il finale , eccessivamente grottesco sebbene un significato dietro a questo gesto apparentemente incomprensibile è possibile trovarlo.
Quindi in sintesi nonostante i difetti "Reazione a catena" è un film che si è ritagliato meritatamente un posto nella storia , un'opera avanguardista ed anticipatrice da vedere assolutamente.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  13/04/2014 23:52:46
   10 / 10
Capolavoro, film capostipite di un miliardo di pellicole seguenti ma unico nella sua messa in scena e decisamente innovativo per l'epoca. Ma non solo questo, tutti i generi si concentrano in Reazione a Catena... gotico, thriller, giallo, eros, splatter slasher per la prima volta.... il tutto contaminato da una visionarietà lisergica senza precedenti.... impressionante ancora oggi....

dagon  @  16/03/2014 22:49:50
   6½ / 10
Sceneggiatura abbastanza zoppicante con derive talvolta un po' nonsense, ma la regia di Bava e la fotografia conferiscono a questo film un'atmosfera sinistra. Tra una roncolata in faccia ed una decapitazione, assistiamo alla nascita di un genere.

Spotify  @  14/07/2013 19:54:20
   7 / 10
Film capostipite dello slasher. Bava crea una pellicola che rivoluzionerà il cinema horror con inserti nuovi. Riguardo al film in se, è un gran bel film con una violenza mai vista prima in un horror del genere. Effetti speciali fatti benissimo e bravi anche gli attori. Sceneggiatura non eccezionale e trama che alcune volte diventa inutilmente contorta. Comunque uno dei migliori horror anni 70. Grande Mario.

JOKER1926  @  10/07/2013 15:31:49
   5 / 10
Firma dell'horror/thriller italiano di tempi passati, Mario Bava, come altre regie del contesto scenico e temporale legate al genere, cadono, si rialzano e ricadono, fra produzioni affascinanti e altre meno, anzi alle volte davvero negative.

"Reazione a catena" è uno dei tanti titoli del regista italiano, i risultati con questo film del lontano 1971 saranno inadeguati; qualche nostalgico magari cercherà di giustificare l'operato della regia, ma in effetti, tante cose appaiono buttate a caso nella pellicola.
Diciamolo subito, qui con "Reazione a catena", funziona esclusivamente la confezione (almeno parzialmente).
Mario Bava a livello di camera si destreggia bene con una serie di inquadrature particolari e suggestive, usa lo zoom e avvalendosi di una originalità personale di inquadratura (con la soggettiva) mette le basi principali al film. Funziona meno invece la fotografia, parliamo di un lavoro poco dignitoso. Si salvano le location.
Il film si dichiara come uno dei film più sanguinari, i personaggi muoiono proprio come vuole il titolo, il meccanismo mortale inizia subito (buonissima l'idea del doppio omicidio) e prosegue con ritmi incalzanti fino all'ultimissima scena. Ma non è lo splatter (o solo questo ultimo) a dare le sembianze e le virtù ad un film di spessore, anzi.
"Reazione a catena" si abbandona nei cunicoli di una sceneggiatura farcita di sangue ove, purtroppo, non trova spazio alcuno una narrazione, che talaltro, riesce simultaneamente a coniugare in essa semplicità e caos, non è mica facile!
Arduo trovare un filo logico, non bastano i flashback a chiarire le idee, tutto il sistema scenico è al servizio di forzature e corbellerie varie.
L'acme Bava lo raggiunge in un finale che definire grottesco non rende chiare le idee.
Da salvare insomma solo qualche "tecnicità" di Bava con la macchina da presa e gli effetti speciali che incartano scene di sangue ed omicidi notevolissime e bellissime. Fra malia e follia assassina.

JOKER1926

sweetyy  @  03/06/2013 03:04:21
   6 / 10
Confusionario, pieno zeppo di personaggi senza un minimo di spessore...situazioni e scene inutili ed evitabili e un finale davvero brutto,
Carine invece le musiche e buoni gli effetti speciali

ferzbox  @  02/06/2013 13:06:43
   4 / 10
Questo "Reazione a catena" di Mario Bava non l'avevo mai visto e quando avevo notato l'incredibile media che aveva qui su Filmscoop mi ero promesso di vederlo;ebbene l'ho fatto ieri sera.
Allora ,prima di iniziare a dire quello che penso riguardo a questa pellicola,mi sento di premettere che sono un amante del cinema thriller anni 70,ho amato alcuni film di Argento,Pupi Avati con la sua "Casa dalle finestre che ridono",nonchè molti lavori di Lucio Fulci,quindi non sono certo una persona che rimane indifferente a questa tipologia di cinema.
Tuttavia sono un pò perplesso in verità,non riesco proprio a capire come questa pellicola possa piacere così tanto(escludendo il fatto,al limite,che sia stato uno dei primi Slasher concepiti).
Senza concentrarmi troppo su alcune lacune tecniche elementari (ad esempio il montaggio che in alcuni punti era davvero pietoso),mi dirigo subito nello stroncare una sceneggiatura che per colpa di una regia troppo confusionaria e un dilungarsi di troppe scene inutili ha reso la visione priva di stimoli.
Gli omicidi saranno anche 11,ma non è certo questo a farmi giudicare un film buono,di omicidi ce ne possono essere anche 135,ma se la regia e il ritmo del film non son studiati bene a poco serve,almeno per il mio personalissimo giudizio.
Inoltre le motivazioni che spingevano a compiere questi omicidi erano mosciette,reggevano poco...per lo meno in quella situazione.
Ma la cosa più orrenda è stata la scena finalissima,l'epilogo,non sono scoppiato a ridere per miracolo,solo per quella abbasso di un punto quello che era un voto già bassissimo.
Un utente nei commenti sottostanti afferma che chi non apprezza questo film non ci capisce un tubo di cinematografia Horror....mhà,sinceramente questo film l'ho posso apprezzare per il tentativo da parte di Bava di creare una pellicola ricca di omicidi violenti ancora poco usuali,quindi ricordarlo come un capostipite...ma per il resto non ci ho visto nulla di che,pieno di errori e banalità...e poi la scena finalissima è proprio ridicola,nello Spoiler mi spiego meglio.

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Insomma,io adoro i Thriller italiani anni 70,ma questo era davvero brutto,mi perdonino gli amanti della categoria,di solito sono abituato a chiudere un occhio considerandoli dei clichè del genere....ma su questo si esagera...
Avrei dato mezzo punto di più se non fosse stato per la scena finale...

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Ultima risposta 02/06/2013 13.17.37
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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  02/04/2013 15:38:10
   8½ / 10
Un gioco al massacro nel quale il sangue scorre a fiumi senza aver chiaro chi ha ammazzato chi, tanto che Bava davvero in fulgida ispirazione ricorre sregolatamente al flashback per orientare lo spettatore.La sua tecnica puntualmente esibita, ma mai per manierismo, zoom, le immagini sfuocate, i 360° (memorabile la sequenza della carrellata nella quale inquadra tutti i cadaveri uno dopo l'altro dei 4 giovani). Non sto neanche a dire in quanti hanno rubato/copiato/imitato/citato questo divertissement bavaniano che non sfiora mai il trash, ben distante da mera carne da macello per il gusto di saziare la sete di sangue dello spettatore, e si avverte sin dall'inizio da come apparecchia le 4-5 storyline destinate inesorabilmente ad intrecciarsi, la sequenza iniziale è un assaggio accademico del suo talento risolta in maniera raffinata e coreografica. Si avvale di umorismo nero anche nell'ultima sequenza (quasi un monito per gli americani) sull'utilizzo delle armi ormai messe sempre più a fruibilità dei minori, una parabola sull'uomo moderno ormai divenuto cinico opportunista, approfittatore destinato ad autodistruggersi. Bene gli interpreti, in testa Laura Betti nei panni di una chiromante, convincente Pistilli che aveva lavorato 2 volte con il Volonté più famoso sotto la direzione di Leone, qui il fratello Claudio seppur non dotato del talento del fratello imprime una personalità sinistra che lo rende criptico, sarà uno degli ultimi film prima di rovinarsi carriera e vita con il celebre omicidio di Vincenzo Mazza.


Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  17/02/2013 19:51:28
   7½ / 10
Uno dei più acclamati, ed importanti, film di Mario Bava. Snodo cruciale del genere, omicidi continui (ben 11) ed unità di luogo (una baita) e uno stile di regia pop e allucinato.

Il sangue scorre a fiume in una trama che è un canovaccio banalotto, al servizio di una suspence decostruita e almeno un paio di sequenze d'antologia (l'ascia in faccia, e l'omicidio della coppia è memorabile).

Imprescindibile per ogni amante del cinema di genere italiano.

Stracult!

gianni1969  @  29/02/2012 00:18:40
   9½ / 10
primo slasher della storia,anche se gli americani dicono sia black christmas, di tre anni piu' vecchio. stacitato e omaggiato all'infinito. dare un voto basso a questo film significa non capire nulla del genere horror. e come dare 1 a un film di chaplin perche' c'e' poco dialogo! curiosita' il titolo originario doveva essere''e cosi' imparate a fare i cattivi'' in riferimento alla scena finale con i due bambini, ma i produttori come al solito dissero no.

Oskarsson88  @  10/10/2011 19:30:13
   6 / 10
A mio parere il film parte bene, un omicidio, tanti personaggi, buone locations e una colonna sonora discreta. Da un certo punto in poi diventa un tutti contro tutti con la trama che si intrica senza necessità, o diciamo meglio tanto per far da pretesto allo sconsiderato utilizzo di falci, roncole e lancie, con annessi tagli di capi e cose simili. Ok che è il primo slasher (onore a lui) però dopo un po' è tutta la solita solfa e ci si stanca nonostante la breve durata. Oltretutto, come spesso accade nel cinema italiano di questo genere e di quegli anni le recitazioni e le situazioni lasciano spesso un po' a desiderare.
Poi beh il finale è la chicca, neanche un cecchino provetto li steccava in contemporanea i due simpaticoni...
tutto troppo assurdo ed inutile, lascio qui un 6 politico in quanto apripista di un genere e per i discreti effetti speciali e si perchè no anche per il coraggio di girare una pellicola in tale maniera... però ragazzi, la media è fin troooooppo alta!!!

testadilatta  @  04/09/2011 02:45:13
   8½ / 10
Ultimamente mi son visto Bedevilled, bel film, ci mancherebbe...
Ma qua parliamo di "REAZIONE A CATENA" !!! Se lo sognanavano (1971) a quei tempi...
La gente sa un caz.zo (vedo voti bassi ma ci può stare) ma questo film scritto da Dardano Sacchetti fu "copiato VOLGARMENTE da Venerdì 13" (cito la sua intevista sull'ultimo numero di Nocturno).
Cosa aspettate? GUARDATELO

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Ultima risposta 06/09/2011 12.28.05
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Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  10/08/2011 16:41:35
   6 / 10
Guardabile questo slasher all'amatriciana, anche se la media mi sembra un tantino esagerata.

Molto belle un paio di scene, tra cui

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Leonardo76  @  17/07/2011 14:10:46
   6½ / 10
Film cinico e splatteroso. Ha il merito d'essere uno dei primi (o il primo) di un genere e quindi almeno il 6 è d'obbligo. Finale da O_o.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  13/05/2011 19:17:35
   7½ / 10
Un buonissimo film del maestro Bava che tiene alta la tensione fino alle battute finali nonostante i vari assassini siano facilmente smascherabili .
Bava mette a nudo la cattiveria insita in ogni essere umano : non esistono i buoni in questa pellicola, ognuno pensa al proprio tornaconto e nessuno guarda in faccia nessuno ,in un gioco al massacro senza esclusione di colpi e dal tragico epilogo.
Tuttavia la recitazione dei protagonisti è poco credibile in molti punti e alcune cose rasentano il ridicolo

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il finale è imprevedibile e lascia interdetti ma nonostante quanto detto sopra ( il male è insito in ogni individuo ) non capisco che senso abbia con la storia del film in se ...non so mi è sembrata un finale cosi buttato li x shoccare.

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James_Ford89  @  30/04/2011 04:15:45
   3 / 10
Vado decisamente controcorrente.
Per l'epoca gli effetti "speciali" sono d'altissima fattura ma in quanto a trama sono rimasto veramente deluso. Mi aspettavo ben altro vista la media del film.
Invece mi ritrovo musiche indegne di questo nome, attori ampiamente mediocri, una trama che stanca e uno stile di regia molto discutibile.
Alcune scene raggiungono un apice di demenzialità inimmaginabile:


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Ultima risposta 13/04/2014 23.47.11
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/12/2010 20:37:48
   8 / 10
Questo sarebbe l'ispiratore di Venerdì 13 e degli slasher che verranno,ma stavolta mi sento di dire come Bava oltre ad essere stato capostipite sia stato insuperato se non rare volte in questo genere (Argento vi si rifarà con ottimi risultati). Venerdì 13 in primis,una schifezza preso a sé stante e figurarsi poi paragonarlo a questo bel lavoro che lo surclassa completamente per intelligenza,ironia e tecnica registica. E tra l'altro per le belle musiche.


Partendo proprio dalla regia ancora una volta c'è poco da criticare: Bava è un maestro e si nota una propensione sfrenata verso il sangue e la violenza che allontana nettamente Reazione a catena da ogni suo lavoro precedente. La violenza e lo splatter fanno da padrone e manca l'atmosfera gotica alla Bava in funzione di una storia più moderna e realistica nei toni,per quanto tanto saturata di colpi di scena da risultare eccessiva alla fine.
Ovviamente il piatto forte rimangono i numerosi omicidi,davvero tanti, ma quello dei due amanti uniti per sempre nel loro amplesso è davvero epocale.


Regia barocca come al solito,virtuosa e al servizio di una trama articolata e complessa come una matassa dove ci si capisce poco se non che si tratta di una storia di ordinaria avidità tra uomini. Bava è intelligente e ironico nel suo film più cattivo,la sua critica all'uomo è quanto di più caustico e distruttivo ci si possa aspettare e nel finale si raggiunge la vetta di genialità col colpo di scena assolutamente adatto al contesto pur nel suo essere tanto grottesco e irreale.
è vero ciò che viene a significare: in un mondo in cui gli adulti pensano solo ai loro interessi passando sopra tutto e tutti (e sopra mucchi di cadaveri senza battere ciglio e pensando solo al bieco istinto di vendetta),i bambini hanno solo un modo per essere liberi ed intepretare a modo loro gli "insegnamenti" paterni.
Ma questa intelligenza è raro riscontrarla in altri film della stessa categoria; per uno umile come Bava essere chiamato Maestro sarebbe forse troppo ma per un artigiano raffinato e bravo come lui l'appellativo è quantomeno doveroso.

nevermind  @  01/12/2010 23:39:49
   4½ / 10
Ma che film è? Una media paurosamente alta per un film che parte bene, anche se con qualche scena da luogo comune, poi però ci mostra un'accozzaglia di colpi di scena buttati qua e là come a dire "beh aspettatevi questo e altro".
Ma poi, il tipo che va a cercare i coleotteri deve prendere il numero dalla rubrica per chiamare la polizia? 332 ?? Ma che numero è?
Vabbè, la battuta migliore rimane quella della straniera nei confronti di quel ragazzo timido: "Ma a te piacciono le ragazze?" Ahahaha
Più che reazione a catena lo chiamerei domino di omicidi, ci mancava che compariva pure la vecchia con ancora attorno la corda ed un macete in mano..Poco ci mancava che Bava riusciva a piazzare anche lei come assetata di sangue, la scena finale poi, 2 piccioni con una fava

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Ah dimenticavo, la scena in cui

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Ultima risposta 05/12/2010 16.16.03
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Mothbat  @  19/11/2010 22:07:37
   4½ / 10
Uno slasher un po' cretino che mi ha sempre annoiato, anche ad una seconda visione. Mediocre.

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Ultima risposta 13/04/2014 23.44.51
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anthony  @  02/11/2010 12:13:10
   9½ / 10
Un capolavoro firmato Mario Bava.
La nascita dello slasher e della "cattiveria" nel filone horror intergalattico lo si deve a questa perla sconosciuta ai più.
Il più grande regista del terrore anni'60 firma una delle sue opere più riuscite: movimenti di macchina impeccabili, inquadrature indimenticabili, una fotografia bellissima e curata nei minimi particolari, atmosfere e locations che mettono letteralmente i brividi,effetti speciali stupendi se si considera che questa pellicola ha ormai 40 anni..
Uccisioni e omicidi violentissimi, cattiveria e cinismo allo stato brado, sangue sgorgogliante a iosa...il tutto inglobato in una sceneggatua sì semplice, ma per niente banale.

I LOVE YOU, MARIO.

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Ultima risposta 04/11/2010 18.30.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/10/2010 18:15:10
   6½ / 10
Vero che questo film fa da apripista a un intero genere di film ma è anche vero che è pur sempre un genere di film che poco riesco ad apprezzare!
La classica carneficina dove nessuno riesce ad uscirne vivo...la particolarita' del film di Bava è che nessuno dei protagonisti è innocente,non ci sono buoni,tutti hanno qualche malefatta da nascondere...perfino i bambini "diranno" la loro in questo massacro!
Lo stesso Tarantino è uno che nei suoi film non mette mai personaggi cosiddetti "buoni" e non a caso Bava è uno dei registi preferiti da Quentin!
Tanta violenza in questo "reazione a catena" resa credibile grazie all'ottimo trucco!
Non è un capolavoro...

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Ultima risposta 17/10/2010 21.40.59
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  12/10/2010 16:58:39
   8 / 10
Da molti considerato il capolavoro di Mario Bava, "Reazione a catena" fa da apripista a tutti gli slasher che verranno.
Mario Bava, vero maestro dell'horror, sottovalutatissimo in patria e apprezzatissimo all'estero, cura molto bene questa sua pellicola. Buoni gli effetti speciali, ottima la fotografia e una sceneggiatura semplice ma non banale.
Per il suo valore artistico e per quello che è stato nella storia del genere horror, risulta assolutamente imperdibile.

trickortreat  @  11/09/2010 23:45:35
   7½ / 10
Da quello che ho letto questo piccolo cult è il papà di tutti gli slasher, da Halloween a Venerdì 13, e che dire... gran papà! Davvero bello e avvincente e seppur di vecchia data (1971) ha dalla sua parte effetti speciali grandiosi! Nessuno è vittima, tutti prima o poi diventano carnefici, ma chi riuscirà a scamparla? Finale con colpo di scena riuscito e attori piuttosto calati nella parte! Da vedere!

KOMMANDOARDITI  @  29/04/2010 16:43:47
   8 / 10
Mario Bava può essere a buon diritto ritenuto il Leonardo Da Vinci del cinema italiano. Nel nostro paese ha inventato quasi tutto lui : l'horror gotico (LA MASCHERA DEL DEMONIO), il thriller in bianco e nero (LA RAGAZZA CHE SAPEVA TROPPO), il thriller a colori (SEI DONNE PER L'ASSASSINO) e con questo REAZIONE A CATENA anche lo slasher.
La trama di quest'opera è ben poca cosa : le faide e le lotte intestine per l'accaparramento e lo sfruttamento delle bellezze naturali attorno ad una baia, da parte di una nutrita schiera di sciacalleschi ereditieri....il tutto a suon di morti e ammazzamenti (ecco spiegato il sardonico titolo alternativo ECOLOGIA DEL DELITTO). Ciò che realmente conta per l'autore sanremese non è il "cosa" ma piuttosto il "come", il "fino a che punto". Bava architetta con moralistico sadismo un intreccio dall'incedere cartesiano causa/effetto, una storia dai deliranti risvolti da tragedia elisabettiana (SPOILER 1). Nonostante la presenza di attrici celebrate ed impegnate come Isa Miranda e Laura Betti, lui continuava ostinatamente a considerare gli interpreti come elementi/oggetti del film rigorosamente intercambiabili. Di volta in volta i personaggi delle sue pellicole divenivano ora topi in gabbia, ora pedine di una macabra scacchiera, ora persino burattini di un teatrino dell'assurdo che lui, in prima persona, si divertiva misantropicamente a manovrare, spostare e destinare alle fini più atroci ed orrende. In questo film gli umani vengono visti come insetti, da osservare, infilzare (come fa Leopoldo Trieste coi suoi scarafaggi) e di cui studiare impietosamente i comportamenti dinanzi a situazioni limite e disperate. Un'umanità svilita e colta nelle sue peggiori manifestazioni di cupidigia, bramosia di denaro e bieco arrivismo; a farne le spese sarà anche la spregiudicatezza di una comitiva di hippies. Come suo solito, Bava coordina il tutto senza spocchia autoriale ma comportandosi da puro cine-artificiere, facendo di necessità virtù. In barba ai dettami dell'ovvietà, si prodiga da un lato in stroboscopici giochi di zoom e fuori fuoco squisitamente extra-contestuali e stranianti (vedi ad esempio il sole sfocato che,al contrario, risulta essere un occhio che spia), dall'altro in ardite successioni analogiche che neanche Ejzenstejn (la fulminea decapitazione seguita repentinamente da un salvadanaio che,cadendo a terra, va in mille frantumi...!). E, cosa più importante, condisce l'insieme delle vicende di un umorismo tanto nero da turbare per la sua spietatezza. Come già accennato, REAZIONE A CATENA è il padre di tutti gli slasher ottantiani made in USA, a partire proprio dall'acclamato HALLOWEEN di Carpenter e dalla lunga serie dei VENERDI' 13 di Cunningham e soci (che,da par suo, riprenderà sfacciatamente l'ambientazione lacustre ed addirittura uno degli omicidi più genialmente congegnati dal maestro : quello dei due amanti trafitti nell'atto dell'accoppiamento!) E' altresì l'opera più splatter ed estrema della filmografia baviana e si avvale degli ottimi effetti sanguinosi del fidato Carlo Rambaldi (menzione ad honorem per la violentissima roncolata in pieno viso riservata ad uno degli hippies). In REAZIONE A CATENA fa capolino anche il tema ricorrente di tante sceneggiature del soggettista Dardano Sacchetti : quello della cattiveria innata dei bambini....ma oltre non voglio svelare (SPOILER 2).
Come non citare, in conclusione, la scena che vede Brigitte Skay denudarsi e calarsi nelle acque della baia, col cadavere in ammollo che, spostato dalle onde, giunge quatto quatto a sfiorare, col suo freddo e rigido dito, le natiche eburnee della procace scandinava......
Come avrebbe detto quel pugliese : "MARIO,SEI PROPRIO UN FIGLIO DI PUTTENA!"

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Ultima risposta 30/04/2010 09.02.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  28/04/2010 15:12:41
   8 / 10


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Un thriller davvero bello del maestro Mario Bava. Secondo me in alcuni punti lascia a desiderare per quanto riguarda le musiche, ma forse sono io che sono troppo abituato ai film con super colonne sonore di Dario Argento. Una cosa sola non capisco. Queato film si chiama Reazione a catena-Ecologia del delitto. Perchè Ecologia del delitto?

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Ultima risposta 13/05/2011 19.27.51
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ROBZOMBIE81  @  25/03/2010 18:34:28
   7 / 10
Storico film del maestro Bava che forse segna l'inizio dello slasher ma che personalmente non mi ha entusiasmato al massimo,rimane cmq un film da vedere come buon intrattenimento..

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Ultima risposta 25/03/2010 19.32.34
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pinhead88  @  16/02/2010 03:08:09
   5 / 10
Ottimi gli effetti splatter,ma rimane lo stesso un film mediocre.trama troppo intricata e confusa che alla lunga stanca e non riesce a coinvolgere fino in fondo.il finale poi è di un'idiozia unica.si poteva fare molto ma molto di meglio dagli ottimi spunti narrativi.siamo ben lontani dai capolavori di Bava,il migliore per me rimane sempre "La maschera del demonio".

tnx_hitman  @  03/02/2010 21:49:17
   8½ / 10
Le uccisioni piu' macabre che hanno segnato un genere.Ma comunque e' un ottimo ibrido:si passeggia fra il giallo e lo splatter..con risultati fenomenali anche a distanza di anni.E come tutti ormai hanno sottolineato..che botta il finale!Veramente spiazzante.
Meglio ripescarsi film come questo buonissimo Reazione A Catena che sperare di ritrovare film come questi al cinema..non so se mi spiego.

chem84  @  03/02/2010 21:02:47
   8 / 10
Inutile sottolineare quale fonte di ispirazione sia stato per i successivi e ben più famosi film del genere...è stato già ampiamente spiegato nei commenti precedenti. Quello che voglio aggiungere è che il voto è alto non tanto per l'importante ruolo che ha avuto, ma quanto piuttosto per la qualità con cui è stato girato, la straordinaria cura dei particolari, i numerosi e mai banali intrecci e quelle due o tre scene splatterose mica da ridere (ricordo che siamo nel 1971).
E' sicuramente un tassello che non deve mancare nella collezione degli amanti del genere.

Ah dimenticavo...ottimo finale.

The BluBus  @  19/01/2010 23:46:04
   7½ / 10
meno curato di altri film del maestro, meno tensione, meno atmosfere, ma assolutamente il capostipite del genere slasher

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  17/12/2009 18:37:24
   8 / 10
uno dei capostipiti del genere slasher.
un film che ha dato vita a minimo 500 pellicole negli stati uniti.
l'opera è diretta dal grandissimo Mario Bava,che crea una storia affatto banale,anzi piena di intrecci e con qualche scenetta splatter che ci sta benissimo.
recitazione validissima,la mano del regista si sente abbondantemente.
consiglio a pieni voti questo horror a metà strada col thriller in cui spicca del gore.

Invia una mail all'autore del commento mattia87  @  08/12/2009 23:35:43
   8 / 10
Mi è piaciuto tantissimo, un bell'intreccio di trama che fa volare metà film e mi ha lasciato incollato allo schermo. Poi adoro la tecnica fotografica poi ripresa anche da dario argento, dei colori iper realistici, con i rossi molto intensi, oppure il sangue finto di un colore molto intenso. lo consiglio a tutti, se vi piace il genere non perdetelo veramente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/09/2009 23:45:42
   8½ / 10
Il film di Bava è semplicemente straordinario, fin dalle prime immagini che documentano gli ultimi minuti della contessa (un'intensissima Isa Miranda).
La fotografia di "ecologia del delitto" (il film è anche conosciuto con questo titolo) è esaltante, ma l'aspetto più interessante della vicenda è la capacità di Bava di scombinare i piani, al punto di evidenziare la "normalità" del male, e le deviazioni "private" delle sue vittime.
E' questo aspetto a rendere questo horror - che Dario Argento avrà sicuramente imparato a memoria (il collezionista di scarafaggi è un personaggio davvero esemplare in tal senso) un gioiello di stile e macabro humour nero (v. lo sconvolgente epilogo).
Meravigliosa Laura Betti nei panni di un'eccentrica veggente

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Ultima risposta 13/09/2009 23.48.07
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paride_86  @  04/08/2009 04:34:28
   5 / 10
Come in "5 bambole per la luna d'agosto", anche in "Reazione a catena" Bava è più interessato ai continui colpi di scena piuttosto che a costruire una trama degna di questo nome. Ma stavolta, però, non ci sono i bei paesaggi isolani e le curatissime scenografie a salvare il film, e così la voglia di stupire a tutti i costi lo spettatore abbatte quello che poteva essere un ottima storia.

LEMING  @  02/07/2009 08:18:17
   5½ / 10
Film sicuramente che apre la strada ai slasher movie, e solo per questo è importante, certe scene violente sono forti pure di questi tempi, ma per il resto per carità, i soliti difetti dei film horror italiani, interpretazioni imbarazzanti, musiche inopportune e mielose al massimo trama com poco senso, solo una scusa per gli omicidi,.....ribadisco che Dario Argento, questi film se li mangia a colazione!

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Ultima risposta 17/09/2010 00.56.12
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Mastermovies  @  22/06/2009 20:41:08
   10 / 10
Uno dei film più belli del regista e sicuramente il più violento.
Mario Bava merita un applauso per avere creato il primo slasher movie del cinema, copiato spudoratamente nel secondo film della serie di venerdì 13.

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Ultima risposta 22/06/2009 21.14.31
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castelvetro  @  20/04/2009 15:23:52
   8 / 10
INCHINI A BAVA!
Il film con il finale più bello della storia!

Bellissime le atmosfere a tratti sognanti che vengono proposte
e le metafore che dall'inizio segnano il film:
La vita è una ruota che gira e ad un certo punto si arresta;
L'uomo visto come un insetto e il titolo del film con l'intera
successione di omicidi, che come viene detto all'interno
di un dialogo è ciò che l'uomo ha alle spalle...

Unico errore-orrore = la scena notturna che diventa a tratti diurna

Aztek  @  13/04/2009 10:21:10
   5 / 10
Mi dispiace andare controcorrente, ma sinceramente questo film non mi è piaciuto, forse perchè ero convinto di vedere un horror mentre invece mi sono trovato di fronte ad un classico film giallo.
Anche le sceneggiatura non mi ha convinto, a tratti è confusa, e alla lunga stanca....la mia delusione verso questo film è dipesa anche dalla sua media, mi aspettavo molto ma molto di più.

GodzillaZ  @  09/02/2009 11:58:33
   8½ / 10
AAAAAhhhh, ecco da dove somo nati Venerdì 13, Halloween, ecc,ecc,ecc!!!
Classe , eleganza, violenza, originalità... Bava sei (stato) un vanto per l' Italia.

lupin 3  @  12/01/2009 14:54:39
   7 / 10
Penso che 7 sia il voto appropriato a questo film, almeno a mio modesto parere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  10/01/2009 19:15:53
   7 / 10
Bè, non c'è nulla da dire, Bava e capace di fare delle e vere e proprie perle, lasciando sempre l'aspettatore a bocca asciutta e senza parole, ma questo film secondo me non è poi un capolavoro, certamente spaventa e in molti casi la tensione e molto persistente, con scene splatter veramente impressionanti da lasciare senza fiato, ma confronto la maschera del demonio (perla assoluta di Bava) siamo un pò lontani, però la firma del maestro anche in questo film si vede nettamente.
Il voto globale sarebbe 7 e mezzo, ma purtroppo per colpa di un finale che ritengo incomprensibile, un bel 7 ci sta tutto.

Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  04/01/2009 13:56:45
   10 / 10
Girato da Mario Bava per la prima volta in perfette condizioni di libertà e senza pressioni dalla produzione, il risultato è un capolavoro dell'horror, tra i migliori della storia del cinema, di quelli che hanno ispirato generazioni di film e registi.
Il soggetto di Barberi e Sacchetti viene rielaborato nella splendida sceneggiatura scritta da Bava. Nel film tutti sono assassini, opportunisti, vigliacchi. C'è solo il male nella pellicola. La reazione a catena che si verifica dopo un omicidio è di quelle violente e molto crude. Gli omicidi sono tutti spettacolari, con pochi mezzi Rambaldi e Bava hanno fatto un lavoro eccezionale, disseminando quelle che saranno le idee di base per il cinema di genere. Riprese praticamente in tutti i film di Argento, di Carpenter e in particolare in Venerdì 13 ecc.
Completano il tutto le musiche spettacolari di Cipriani e la regia del maestro indiscusso dell'horror Mario Bava.

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Ultima risposta 05/01/2009 18.27.26
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Tommy Vercetti  @  05/12/2008 13:11:55
   9½ / 10
E Bava si inventa lo slasher movie prima di tutti gli altri.

Cattivo, scorretto, violento e splatter, è probabilmente il film più seminale dell'immenso regista ligure.

Il finale è il solito colpo di genio a cui ci ha spesso abituati Mario Bava!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  30/11/2008 17:03:38
   8½ / 10
Grandissimo Mario Bava, Argento sempre più lontano dal livello che fa da riferimento sul genere. "Reazione a catena" è il titolo più adatto tra i vari distribuiti, tanti omicidi quanti praticamente altrettanti carnefici, per l' eredità di una baia, trasformata per l' occasione in una vetrina naturalistica d' efferatezza. In questo caso Bava si concede un po' più alla logica narrativa ma non troppo, essenziale per l' ultimo surreale passaggio di sequenza dove i bambini hanno imparato tutto dai grandi, che, a loro volta, "..sono così bravi a fare i morti". Veramente un film truculento con dei bellissimi, seppur del tutto artigianali, effetti speciali, e gran cast con Leopoldo Trieste, un fratello di Volontè, e Isa Miranda, a 40 anni dagli esordi con Max Ophuls.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  20/08/2008 10:44:30
   6 / 10
Delusione. Posso dire che la musica è davvero originale, l’ambientazione è perfetta, il film è fotografato bene e gli attori, soprattutto Laura Betti, sono abbastanza convincenti. Ma guardando la sceneggiatura… non siamo proprio a posto. Tutto sussegue in modo illogico (e i produttori mi sono sembrati orgogliosi in questo!) e la tensione è praticamente assente. I trucchi saranno pure buoni ma se manca la suspense… un horror perde molto. Eppure la trama aveva dei buoni spunti: un omicidio che crea una “reazione a catena” dove tutti i personaggi diventano assassini e tutti cercano vendetta… l’uomo è come un insetto che sta per essere infilzato da un entomologo… l’uomo non sarà mai innocente, neppure da bambino… ma insieme a tutto questo cosa resta? Poco o nulla, infatti non è altro che uno slasher questo film, mascherato però da un ritmo insolito e una trama intricata… insomma, ad un certo punto mi stavo annoiando, e non dura mica chissaché… e lasciatemi pure dire che il finale è da film demenziale…
Comunque alla seconda visione l’ho gradito di più, perciò gli stiracchio un 6.
Ma da un regista che ha fatto La Maschera Del Demonio c’era da aspettarsi mooolto ma mooolto di più.

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  26/04/2008 21:52:49
   7 / 10
Buon thriller del maestro Bava, anticipatore di molti slasher (Venerdì 13 si è ispirato a questo film per l'atmosfera di Crystal Lake) e di altre costanti del cinema horror italiano, tra cui l'uso della soggettiva e del particolare splatter. Risente un pò degli anni e a volte pecca in lentezza, ma resta comunque godibilissimo e ha dalla sua parte sicuramente un pò di sano gore anni '70 e il finale straordinario.

mountain man  @  14/04/2008 01:18:30
   7 / 10
Ecologia del delitto è un film che, col passare degli anni, risente in maniera progressiva di quello che a mio avviso è il suo principale difetto, ovvero la mancanza di una vera costruzione della suspence...cosa che a Bava riesce meglio in campo soprannaturale (Operazione Paura, Black Sabbath...).

Comunque è un gran film per quanto riguarda molte cose, come la qualità tecnica della regia, la fotografia, la storia, lo splatter, il finale (geniale!!!)...

E soprattutto ha un merito storico assoluto: ha inventato un genere.

marfsime  @  21/01/2008 15:01:58
   7 / 10
Un buon thriller..per carità nulla di eccezionale almeno secondo me, comunque da premiare per la dose di splatter e di violenza che c'è..alcuni delitti sono veramente ben fatti. Tuttavia non lo reputo un capolavoro assoluto..anche se il finale gli fa guadagnare mezzo punto più, un discreto colpo di scena.

Voto:7

Max78  @  14/01/2008 16:04:31
   6 / 10
Dopo operazione Paura è il secondo film di Bava che mi guardo. onestamente come per il precedente
non mi ha entusiasmato particolarmente, abbandonate le atmosfere cupe e gotiche ci si addentra in un horror meno convenzionale
basato su una serie di omicidi efferati a catena per il solito Dio denaro,

Sicuramente un precursore per l'epoca , balza subito all'occhio la naturalezza con la quale persone apparentemente Normali
compiono omicidi con una freddezza innaturale , da serial killer, qui probabilmente risiede l'originalità della pellicola
che però non mi ha coinvolto emotivamente + di tanto.
Grandioso l'accompagnamento musicale sopratutto al culmine dei delitti.

Sequenza finale da incorniciare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  11/01/2008 14:13:33
   8½ / 10
Abbandonate le atmosfere gotiche a lui tanto care Mario Bava sforno’ con “Reazione a catena” un vero capolavoro del cinema horror,dando vita ad uno dei primi esempi di slasher movie estremamente efferato e cattivo,fonte d’ispirazione di molte altre pellicole tra cui la piu’ celebre è quella della saga di Venerdi’ 13.
Noto anche con altri titoli come”Ecologia del delitto”,Bay of blood”,”Antefatto” ed altri ancora, il lavoro del regista ligure,nonostante il budget irrisorio ed una trama esile,appare come un prodotto violento e macabro,dotato di una grande originalita’ e di un messaggio di fondo indiscutibilmente pessimista,specchio di una societa’ dove la cupidigia dell’uomo spinge quest’ultimo a esternare la sua indole folle e sanguinaria.
Il colpo di genio di Bava risiede nel discostarsi dai consueti canoni del genere,offre allo spettatore uno spaccato umano amaro ed inquietante presentando dei personaggi estremamente deplorevoli, lasciati in balia del destino che meritano,regala allo spettatore un’orgia di sangue perpetrata da svariati assassini che mossi dallo stesso movente cercano di raggiungere l’agognata ricchezza eliminandosi l’un l’altro.
Il colpo di scena finale è semplicemente straordinario a sottolineare come l’innocenza non esiste e la violenza e l’odio fanno parte in maniera inevitabile della natura umana.
“Reazione a catena” rimane una chicca spesso dimenticata ma assolutamente da non perdere per gli amanti del genere e magari per chi è alla ricerca di un cinema originale che si discosti dai soliti stereotipi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  15/11/2007 23:53:40
   8 / 10
Nel 1971 in Italia si producevano pellicole di questo livello.
E' incredibile come il tutto possa mutare in soli 30 anni. Un tempo il cinema italiano godeva di grande stima all'estero più che sul suolo nazionale e "Reazione a catena" ne è un esempio lampante.
Ma una cosa non cambia: il pubblico. Negli anni 70 questa pellicola fu snobbata, assumendo, invece, un'importante ruolo oltre oceano, ma fortunatamente, col passare del tempo, si è ritagliata la fama di Cult sul suolo nazionale.
Mereghetti dice:"Fosse stato girato in America sarebbe diventato un cult-movie." E non gli do tutti i torti.
Basti pensare che l'Halloween di Carpenter riprende questa pellicola, proprio come la Casa di Raimi o Venerdì 13 di Miner che ne cita palesemente una scena in un omaggio al maestro Bava. Cioè horror che han fatto la storia del genere.
Anche Argento deve molto al Mario nazionale e certamente Reazione a catena può competere, in parte, con i capolavori argentiani. Bava non raggiunge la classe cristallina di Argento, soprattutto nella capacità di quest'ultimo di creare tensione, angoscia, paura. Ma è un ottimo "artigiano", porta avanti ottimamente la pellicola e soprattutto è una miniera di trovate geniale, è questo che rende tale pellicola speciale oltre alla fondamentale valenza storica.
Per tutti coloro che vogliono approcciarsi al cinema di genere è assolutamente consigliato

larcio  @  03/11/2007 12:15:53
   9 / 10
bellissimo sto film di bava...certo a livello di regia è meno raffinato rispetto ai suoi precedenti film, ma è un ottimo prodotto..splatter a volontà, bellissime musiche, ottimi personaggi e una storia stratosferica...dawero un gran bel film...visione consigliatissima....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  20/07/2007 14:42:19
   8½ / 10
Un grande horror anni '70 del "genio artigianale" Mario Bava.
Bava non avrà la raffinatezza tecnica di Leone per i primi piani, ma questo violento e ironico "Dieci piccoli indiani" è straordinario nel mettere in luce il peggio del genere umano.

private_joker  @  27/06/2007 16:15:13
   9 / 10
Film di una cattiveria unica, in cui non esistono i "buoni". Ognuno pensa solo a sè stesso e ad eliminare chiunque gli si metta contro. Scene splatter fatte davvero bene, e una menzione particolare al finale, spiazzante e corrosivo allo stesso tempo.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  17/06/2007 16:53:48
   5 / 10
Saranno gusti personali, sarà l'anno in cui ho visto il film (non quando è uscito) ma a me questo film, come la maggior parte di quelli di Mario Bava, ha detto ben poco. Sarà anche vero che ha avuto idee innovative ed è stato per certi versi precursore di un genere, però la realizzazione non mi sembra sempre delle migliori.

AKIRA KUROSAWA  @  11/06/2007 00:27:09
   9 / 10
gran bel film del maestro mario bava. sicuramente venerdi 13 si è ispirato se nn addirittura copiato da sto film. un giallo thriller splatter perfetto , inquietante con ottimo montaggio , veramente immenso

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/05/2007 00:53:05
   9 / 10
Visivamente ricchissimo, un vero divertimento per chiunque lo veda. Questo è uno dei migliori film di Mario Bava, un passaggio obbligatorio per tutti coloro che volessero avvicinarsi a questo regista. Da aggiungere che questa pellicola non ha nulla da invidiare ai migliori film di Dario Argento.

Living Dead  @  30/04/2007 10:58:51
   8½ / 10
Bellissimo slasher all'italiana che farà scuola per molti altri registi.
Una vera e propria reazione a catena dove non esiste "l'assassino", ma tutti i personaggi si appresteranno a togliere di mezzo chi intralcia loro la strada.
Ottimi gli effetti splatter ed efficace è l'effetto suspense. Un film che scorre che è un piacere fino al grottesco finale.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  19/02/2007 18:23:54
   9 / 10
Parecchi " Maestri dell'Orrore" avrebbero da imparare da questo semi sconosciuto regista.
Fotografia impeccabile, suspence da brivido, alcune scene veramente da antologia.
Mai titolo è stato più azzeccato (guardare per credere).
Lo consiglio vivamente a tutti gli amanti del genere horror di qualità.
Una curiosità: mi ha impressionato la somiglianza tra Claudin Auger (nel film la cinica e spietata Renata) , che tra l'altro è stata miss Francia, e l'attrice Catherine Zeta Jones.
Perdonatemi la divagazione.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  29/12/2006 20:54:56
   10 / 10
immenso. l'Horror riassunto in 95 minuti di film.
Il Maestro gira il film che ha rivoluzionato il suo genere a cui Fulci, Argento e spudoratamente Venerdì 13 si ispirano. sembra di vedere un documentario su come si fa un bel film horror. in confronto Carpenter è un bambino (mi dispiace dirlo).
fotografia superlativa. ambienti straordinari. attori bravi. belle musiche (ce ne è una uguale a C'era una volta il west!) e violenza giusta.
Reazione a Catena è forse il più bel horror di tutti i tempi.
bellissime le inquadrature, alcune sono da antologia e parlano da sole: nessuno come Bava (nel suo ambito ovviamente) riesce a parlare con lo spettatore con un movimento della macchina da presa, con un zoom o una piano sequenza; dietro ogni movimento c'è l'Essenziale, c'è un messaggio. come il telefono che squilla e piano piano la telecamera si allontana dando un senso di dispersione, di morte, di abbandono. oppure la ruota della sedia a rotelle che smette di girare quando la vecchia muore definitivamente a indicare la Ruota della Vita...
è un universo Reazione a Catena.
il più strabiliante finale che abbia mai visto.
perfetto. inchini al Maestro.

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Ultima risposta 23/01/2007 13.55.19
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Norman Bates  @  08/12/2006 17:05:04
   10 / 10
personalmente l'ho trovato un vero e proprio capolavoro, è un film delirante che non ti annoia mai, le sequenze delle morti sono stupende, non per niente una è stata copiata da venerdi 13.
film stupendo, da vedere assolutamente, io in tutti questi anni mi ero perso il vero primo thriller italiano.
grande Bava

Diames  @  05/08/2006 11:10:29
   8½ / 10
Da una sceneggiatura così così Bava riesce a ricavare un gran film, tra l'altro un capostipite (e ci si rende spesso conto di ciò, durante la visione), come hanno già detto in molti. Ottima fotografia e regia. Difficilmente i successori riusciranno a raggiungere questi livelli "estetici" (anche se supportati da una sceneggiatura più solida). Intendiamoci, non è che la sceneggiatura sia da buttare, anzi (soprattutto per gli anni in cui è stato girato il film), però, evidentemente, non è questo il punto forte di quest'opera di Bava. D'obbligo la visione.

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