the social network (2010)

Guardabile, ma mi aspettavo di più.
E' troppo noioso e lineare, anche se la recitazione è buona e la storia interessante.
Comunque è interessante vedere come le persone si attacchino a qualsiasi cosa solo per denaro...

The Social Network è un piccolo gioiello della cinematografia recente proprio per la sua non convenzionalità. Si tratta di un lavoro inoltre tecnicamente ineccepibile su tutti fronti, merito di una regia meticolosa fino all'inverosimile (la scena iniziale nel pub è stata girata 99 volte!!!) ma che alla fine porta i suoi frutti. Ogni inquadratura è perfettamente funzionale alla storia, senza considerare il lavoro che Fincher ha dovuto fare con gli attori (bravi, ma cmq giovani e bisognosi di una guida sicura). Il cast è complessivamente giovane ma molto affidabile. Jesse Eisenberg è calato nella parte e, in quanto protagonista, gode di maggiore visibilità, ma, a mio avviso, è ancor più brillante la prestazione offerta dal suo co-protagonista Andrew Garfield (stranamente snobbato dall'Accademy), e anche gli altri non sfigurano (Armie Hammer e Justin Timberlake piacevoli sorprese).
I tre oscar premiano i punti cardine del film: una sceneggiatura inattaccabile (dai salti temporali alla forza dei dialoghi alla caratterizzazione dei personaggi), un montaggio volutamente frenetico (e non caotico) a simboleggiare la velocità con cui si muove il mondo digitale, la colonna sonora, talvolta ipnotica, che accompagna in modo incisivo i momenti fondamentali della storia.
David Fincher pone un'impronta indelebile in tutti i suoi lavori ed in questo caso è riuscito a trasformare un film fondamentalmente verboso in un vero e proprio thriller adrenalinico, concentrandosi sul nucleo tematico del film (amicizia, tradimento, potere, ambizione) lasciando alla vicenda della creazione di Facebook solo la funzione di cornice per una storia universalmente valida. D Fincher paga il fatto di essere una personalità sopra le righe e quindi per questo non totalmente apprezzato ad Hollywood. Gli oscar ne sono stati una dimostrazione dal momento che l'Accademy gli ha preferito (erroneamente) Hooper, ma è opinione in generale condivisa che il lavoro registico fatto in questo film sia di un livello decisamente superiore

Il film è geniale e racconta in maniera eccelsa le vicende e l'idea geniale di quel genio di Mark Zuckerberg, il montaggio è favoloso e i dialoghi superlativi.
DA VEDERE visto che è un film moderno e attuale.

Film alquanto noioso..non è affatto il capolavora che si diceva fosse..

non è un capolavoro e non ci va neanche vicino, ma va ammesso che Fincher riesce a stupire perchè da una storia banale, grazie ad una regia fantastica, tira fuori il meglio.
anche il cast è all'altezza, specialmente Jesse Eisenberg parecchio in palla.
però ripeto: su un tema del genere la differenza la fanno il regista e il taglio dato a tutta la storia; molti altri sarebbero stati solamenti furbi, cavalcando molto di più la "freschezza" dell'argomento trattato.

Da David Fincher non potevo che aspettarmi un buon film, e in effetti così è stato. Nonostante la mia storica reticenza a digerire certe pappardelle informatiche che -doverosamente- vengono propinate durante la visione, non posso che riconoscere l'eccellente pregevolezza tecnica dell'insieme. Sembra proprio di trovarsi di fronte a un programma, tutto è perfetto: la musica, la sceneggiatura, e soprattutto il montaggio , davvero strepitoso. Non sapevo dell'oscar, leggendo qua sopra mi sono detto: "ah ok!".
Ricordo anche il dialogo iniziale, uno dei migliori in assoluto di cui ricordo; almeno dal punto di vista psicologico, dato che è proprio grazie a questo aspetto e alle già citate raffinatezze che il regista ha saputo estrarre dal cilindro un film avvincente sulla storia di un ragazzo sociopatico che è diventato miliardario. L'argomento è d'attualità, ma i contenuti non si discutono.
Se proprio vogliamo trovare una nota stonata sicuramente è la presenza di Justin Timberlake, non scarso ma lievemente sopra le righe.

Mi ha deluso.
Non l ho trovato molto coinvolgente.

Scorre bene ma non l ho trovato cosi significativo.

Interessante. Biografico... abbastanza.
La trama del film è un pretesto. In una scena (anche in più scene) viene indicato che si deve cercare sempre di fare qualcosa di meglio, se non si trova un lavoro allora se ne inventa uno nuovo.

Il film in se, non è fatto male, c'è tutto il passaggio dalle attività scolastiche ai tribunali, una sorta di sviluppo delle vicende. Mi sembra che chiuda il finale, lasciando in sospeso qualcosa, o forse non c'è stato coraggio di affondare il "coltello"... come pareva sino a li il film volesse fare. Lascia in sospeso alcune vicende, chiudendo dando una ripulitina al personaggio del protagonista... ma in fondo lasciandolo anche solo in una stanza, vuota e senza amici o affetti reali intorno. Abbandonato, mentre sul suo sito gli "amici" aumentano tra di loro però... non con lui.

Non sono iscritto realmente... al sito, mai lo farò. Non è il mondo che aspiro ad incontrare quello. Ma con questo, come quasi ogni cosa, nella giusta misura va bene.

Un bel Biopic...anche se la vita di Zuckerberg è stata romanzata un bel pò.
Lo consiglio come consiglio tutti i film biografici, da vedere comodamente in poltrona e capire che basta una piccola idea per poter cambiare la vita.

bel film, a me mi (l'accademia della crusca ha detto che si può dire XD ) mi è piaciuto parecchio

SPOILER

Mamma quanto sono logorroici in questo film. Non sarebbe male ma i dialoghi sono troppo veloci, pesanti, e per di più ha talmente tanti termini informatici che avrò capito si e no il 50%. I personaggi sembrano che abbiano un palo nel **** mentre parlano.
Non capisco come fanno alcuni utenti a dire che è un film coinvolgente; è abbastanza pesante da seguire. Per fortuna migliora nel finale. Per il resto buoni attori e buona colonna sonora.

Veramente molto bello, mi ha colpito molto ... un film che parla di un tema attuale che però ho trovato strano il mondo in cui è stato trattato. Molto originale la colonna sonora. Bello e molto originale.

David Fincher è un grande e non sbaglia un film, ma questo Social Network, sebbene sia stato stra-osannato dalla critica, non lo associo ai suoi film migliori. Sicuramente è un film che sta al passo coi tempi per via di Facebook, chat, e varie cose legate all'informatica e al mondo giovanile di oggi, e allo stesso tempo ha dei dialoghi veloci, spiazzanti e intelligenti, però non è che mi abbia coinvolto più di tanto, sarà forse perchè trovo il tema poco interessante (parere personale).
D'altro canto il protagonista Jesse Eisenberg, oltre ad essere il sosia del creatore di Facebook, è anche molto bravo e probabilmente lo sentiremo molto in futuro, mentre Timberlake lo avevo già apprezzato in altri film come Alpha Dog, oltre che in questo.
Non sono d'accordo con l'Oscar alla colonna sonora (i Daft punk di Tron Legacy o Zimmer di Inception credo che lo meritassero di più), e nemmeno con quello del montaggio (sempre a favore di Inception!).

positivo, si lascia guardare tranquillamente.

Premetto che mi sono accostato a questa pellicola con molte aspettative: da convinto antagonista del più famoso social network utilizzato in fomato personal-gossip, mi aspettavo un film più profondo, meno pacato e blando, con maggiori approfondimenti sulla psicologia del buon Mark Zuckerberg, con esposti in maniera più coinvolgente i risultati da lui ottenuti. Mi sono ritrovato, invece, a dover assistere ad una pellicola non critica come era stata definita, in cui il protagonista fa pena più che altro perchè è l'incarnazione del classico nerd universitario americano, con tanti difetti sociali ma molti pregi tecnici e con un gran fiuto per gli affari. Ma quello che soprattutto mi irrigidisce sono i premi che ha ricevuto: miglior colonna sonora? Ma dov'è questa magistrale musica? Si sente solo un po' di house quà e là, ma nessun accompagnamento che sappia trasmettere veramente emozioni e che parli allo spettatore al posto del regista...che vergogna! Anche il premio al montaggio per me è discutibile: troppo frettoloso, ecessivamente ingarbugliato e che pretendeva una previa conoscenza della storia di Facebook. Insomma, The social network poteva essere molto di più.

film/documentario realizzato veramente bene, si vede che dietro ci sta un gran regista...

Bella la storia della nascita del sito che in pochi anni varrà 65 milardi di dollari (dati del 2011), come recita giustamente la copertina Zuckemberg si è fatto qualche nemico, di vicende e intrecci dal 2004 ce ne sono state, ma credo sia normale per una persona di 26 anni a cui è stata dedicata la copertina Time 2010. Non crei un colosso miliardario dove tutti sono amici e si vogliono bene.... almeno non nella vita reale !!

tra genialità e qualche pugnalata le 2 ore scorrono in un attimo, merito anche dei bravi attori e di una sceneggiatura ben fatta.

altra cosa interessante è la presenza di Sean Parker (mr. Napster), la ignoravo totalmente nella vicenda Facebook...

Gran bel film, a me è piaciuto tantissimo. La storia di un giovane nerd che intraprende la scalata al successo, con scelleratezza e cinismo, creando il social network per eccellenza. Una pellicola che ritrae questa persona, mostrando i pregi e i difetti, e le conseguenze che queste ultime portano. Ma soprattutto, durante questo percorso, Mark capirà quali sono i veri amici e quali no, di chi fidarsi e di sarebbe stato meglio NON fidarsi. E a convincersi che avere 500 milioni di amici non è minimamente paragonabile al perderne uno solo ma vero.

Un buon film, e un ottimo regista. Non è lavoro da poco difatti sviluppare una trama ben articolata, che non annoia ma anzi appassiona su una storiella che si potrebbe raccontare in due minuti.
Il protagonista è oltremodo perfetto.

A me è piaciuto, non conosco facebook in quanto non iscritto e nemmeno la storia della sua genesi, però le dinamiche sono abbastanza coinvolgenti e soprattutto ho apprezzato le prove degli attori ed i dialoghi a tratti mostruosi.
Per non parlare della colonna sonora di Trent Reznor!
Però non parliamo di film epocale.... Fincher ha fatto molto meglio!

Molto bello, curato e un'ottima caratterizzazione del protagonista...spiega in maniera decisa e concisa i fatti dell'intera vicenda, coinvolgendo lo spettatore ed appassionandolo comunque al legame di amicizia che c'è tra i due protagonisti...da vedere...

Un film di arti marziali dove i calci e i pugni sono le parole dei protagonisti. The Social network ci riporta un Fincher fosco come quello di una volta (Seven e Fight clubI). Sceneggiatura perfetta e musiche meravigliose (stile Il Cavaliere di Nolan).
J. Eisenberg è da oscar.

Buon film! Ben fatto, non la solita americanata. Consigliato, di meglio da questa storia non si poteva tirar fuori.

Unica obiezione: oscar alla miglior colonna sonora??

molto ben fatto, la storia è interessante e non mi stupiscono le conroverse relazioni tra i personaggi visto quanti soldi ci sono in ballo...
la storia di facebook e di come un nerd possa diventare il giovane più ricco del mondo, con un'idea di partenza banale e la genialità per farla diventare un trampolino..massima stima!
il film è interessante ed il bello è che non parla tanto del programma quanto delle persone, dei sentimenti, dell'amore, delle difficoltà della vita.

Non me lo aspettavo così, invece Fincher ha confezionato la torbida storia della creazione di facebook, minata da imbrogli, truffe e inganni, in maniera egregia... Ne viene fuori un film molto bello, che accompagna la prima parte dove la creazione ha inizio, alla seconda parte che spiega in parallelo l'evolversi della vicenda in flashback e la questione legale imbastita dai gemelli canottieri e dal suo ex amico cofondatore... Una storia molto interessante che merita di essere vista. Meritato l'oscar per la sceneggiatura non originale!

L'ho trovato decisamente ben fatto: le interpretazioni sono di gran livello e la storia è ricostruita in maniera ordinata e con un ritmo incalzante.
Complimenti a Fincher che è riuscito a costruire un film estremamente coinvolgente basandosi su una storia interessante ma tutto sommato non facile da riproporre.
Bravissimo Eisenberg ma notevolissimo ho trovato anche Garfield e Timberlake, faranno tutti strada.

Io non trovo la giustificazione nè per la candidatura a miglior film nè tantomeno quella come miglior attore protagonista..posso essere d'accordo sull'oscar a trent reznor per la colonna sonora,un genio..per il resto 2 ore noiosette, dialoghi alla velocità della luce,a tratti sembra un documentario..bene timberlake, nota positiva

Gran film di Fincher che riesce prima e meglio di ogni altro a raccontarci molto della generazione dell'era digitale senza ricorrere a luoghi comuni e retoriche. Un film crudele che tra la righe sottolinea l'inutilità di un social network come facebook

La sceneggiatura è ottima, perchè rendere avvincente una diatriba legale non è cosa da poco! tuttavia ho preferito nettamente il Fincher di Seven e Fight Club. Però è innegabile che questo film inquadri e descriva ottimamente la rivoluzione sociale della nostra epoca. Un film necessario che ha colpito abbastanza nel segno, nonostante non sia un prodotto memorabile. Ma vista la difficoltà dell'impresa lo sforzo è ripagato.

Un film piacevole. Consigliato ai nerd del pc

Carino, ma non un capolavoro. Si salvano le ambientazioni, la regia e la colonna sonora. Però a mio giudizio è un film troppo verboso, parlato veramente troppo e troppo in fretta, io ho fatto fatica a seguire gran parte dei dialoghi...Nota di merito a Justin Timberlake, veramente bravo nella sua parte. Più che sufficiente ma nulla più.

Quasi un documentario. Non noiso ben recitato e sceneggiato ha il pregio di esternare una volta per tutte che questi social network hanno un solo scopo...
(apparte far arricchire in modo vergognoso il creatore).


SPOILER

interessante, ben diretto e coinvolgente. facebook è decisamente il fenomeno sociale del decennio e probabilmente avrà ancora una lunga vita. di fondo brilla quel concetto secondo il quale noi giovanni d'oggi dovremmo pensare ad inventarci un lavoro anzichè lamentarci di non trovarlo. dimenticavo, siamo in italia

Interessante questo film di Fincher. Approcciato un po' freddamente mi sono dovuto ricredere appassionandomi alle vicende che ruotano interno al social network più famoso.
Ottime le prove del cast, ottimo montaggio, ottime musiche e bravo Fincher nella direzione. Film riuscito.

inaspettatamente coinvolgente.

gran bel film.
una storia.
semplicemente la storia di un ragazzo con un idea e tanta capacita.
ben fatto.

Mi è piaciuto, ma non entusiasmato

Francamente non pensavo che un film sulla nascita del social network più cliccato al mondo potesse appassionarmi.Ammetto le mie remore verso questa pellicola,archiviata erroneamente come lungimirante mossa commerciale indirizzata a nerd o fanatici della "richiesta d'amicizia", meticolosi nell'ambire alla conoscenza di ogni piccolo retroscena riguardo il loro trastullo prediletto. Di fatto del rivoluzionario metodo per stringere o consolidare amicizie,rimorchiare o esprimere pensieri personali ad una nutrita platea virtuale viene spiegato poco,tanto che un inesperto ci capirà pochino,si glorifica invece l'ispirazione,nata da una voglia di rivalsa e da una bozza di progetto(molto presumibilmente sottratta ad altri).Un'idea così semplice da sembrare quasi banale,eppure perfetta nel far leva sulla necessità antropica di instaurare rapporti interpersonali con un occhio a tendenze egocentriche,vero motore del meccanismo nell'attuale società dell'apparire a tutti i costi.
Altro aspetto vincente è la componente sessuale,imprescindibile specchietto per le allodole di siti che sull'interazione personale fondano le loro fortune.
In definitiva mi sono dovuto ricredere,anche se già la presenza di David Fincher alla regia lasciava ben presagire.La sua creatura è un incalzante resoconto,trascinate dal primo all'ultimo minuto e scandito da una perfetta concatenazione di eventi.La storia è scritta splendidamente e affianca all' ideazione e creazione di Facebook la diatriba legale che scaturì tra i soci fondatori ,in lotta tra loro stessi, ma anche con altri studenti di Harvard che accusarono Zuckerberg di averli infinocchiati.La pellicola evidenzia le contraddizioni di questo giovanissimo miliardario,di fatto un asociale,un nerd incapace di stabilire profondi legami,eppure pronto nel cogliere le potenzialità di un apparato in cui la relazione con il prossimo sta alla base del sistema.
La scrupolosa attinenza ai temi cardine permette di non sbrodolare in digressioni pleonastiche, favorendo quindi uno sviluppo vertiginoso e avvincente con ogni sequenza complementare ad un modello descrittivo dai tempi ideali, accessoriati dal fenomenale tappeto sonoro di Trent Reznor.
Restano indefinite le cause che posero fine all'amicizia tra Zuckerberg e Eduardo Saverin,vengono suggerite più soluzioni ipotetiche,compresa l'apparizione del carismatico Sean Parker,noto per aver fondato Napster e sconquassato il mercato musicale.
Ottima interpretazione per l'imberbe Jesse Eisenberg,attore di cui sentiremo parlare a lungo.

Da subito quando vidi il trailer al cinema mesi fa, di cosa parla e chi sta alla regia, mi son detto che Fincher ormai si perde in filmetti per ragazzi. Invece dopo parecchi consensi, premi intascati e la grande visibilità ottenuta agli oscar, ho cambiato parere e interesse verso il biopic di facebook.
Chi se non Fincher avrebbe reso il film così invitante mantenendo alto l'interesse parlando praticamente di niente. Si, l'invenzione di facebook e le cause che poi sono seguite (a tutt'oggi) a pari passo con il successo del sito. L'inventore stesso Zuckerberg su cui il regista sembra non fargli troppa critica nei riguardi però ci fa capire il tipo di persona di fronte, la sua posizione ("non sono una cattiva persona"). Merito anche della sceneggiatura di Sorkin, montaggio e chiaramente la colonna sonora, categorie su cui ho puntato che vincesse gli oscar, in buona parte avverati. Quindi i punti forti sono la parte tecnica (regia impeccabile, sceneggiatura, montaggio) e gli attori (il trio Eisenberg-Garfield-Timberlake), debole invece la trama in sé che ha fatto storia/un fenomeno del decennio ma dice poco.

Non un film memorabile ma piuttosto curioso nel suo piccolo che merita una visione.

SPOILER

la sceneggiatura è serratissima ma alla fine la storia è ben poca cosa, sembra più un documentario sulla storia di facebook, non è un male che la storia sia risibile, parole a mitraglia, e alla fine se sti nerd sono odiosi Justin Timberlake mi ha davvero impressionato, se qualcuno vuole capire quali sono gli effetti della cocaina in un individuo rampante (cocaina droga d'elezione delle lobby di palazzo e delle elite) si guardi il personaggio inventore di Napster incarnato prodigiosamente da Timberlake, roba che ti rimane dentro.
"Volete sapere cos'è veramente fico?" si chiede Shawn Parker / Timberlake;
risposta del co-fondatore di facebook: "Tu?" ;-)

Il tema di questo film era una bella scommessa, parlare di un qualcosa che ormai volenti o nolenti è entrato quasi nella nostra quotidianità, senza annoiare lo spettatore, Fincher ci è riuscito alla grande.
Ne è uscita una storia che parla del social network più famoso al mondo e delle sue controversie legali senza sbadigli ne giri di parole, il risultato è davvero fresco.
Avevo già notato l'estrema bravura di Fincher nel tenere le redini della siatuazione senza cali, è un tipo davvero geniale!
Buona interpretazione di Jesse Eisenberg nei panni del genietto Zuckerberg e di Andrew Garfield nel ruolo di Eduardo Saverin direttore finanziaro del sito agli albori. Ho invece personalmente trovato fuori ruolo Justin Timberlake, secondo me sopravvalutato come attore.

La definizione che più spesso ho sentito relativamente a questo film è "film d'azione fatto con le parole", e non posso che concordare. Fincher prende una storia che sarebbe potuta essere un polpettone indigeribile e la fa diventare un fim incalzante e con un gran ritmo anche se l'azione vera e propria è quasi assente. In tutto questo riesce anche ad esporre i fatti senza prendere mai un posizione netta nei confronti dei contendenti (questa è una delle principali note di merito) e a rendere la pellicola accessibile ad un pubblico non necessariamente esperto di computer (anche se una minima conoscenza sarebbe consigliabile per apprezzarlo meglio).

Documentario, più che film, comunque davvero un buon prodotto.

Ho deciso: Fincher è il regista vivente che preferisco.
Film che dipinge perfettamente le nuove generazioni cresciute con la tecnologia, molto capaci, molto intelligenti ma anche molto cinici ed individualisti.
Questo frega quello che a sua volta cerca di fregare l'altro che nel frattempo ne frega un altro ancora.
Il tutto fra amici si intende!!!
Impressionante, nella versione originale, la velocità con cui parlano.

Che furbizia fare un film con un tema così attuale e in voga come il social network più utilizzato al mondo. 2 ore noiosissime, si salva solo Eisenberg che sembra ben inserito nei panni di Zuckerberg.

Non mi ha entusiasmato se non per l'interpretazione dell'attore protagonista.

Bisogna essere dei geniacci per prendere una storiella di sciocche controversie legali tra nerd frustrati, egocentrici e mai cresciuti, scriverla e dirigerla come un film d'azione, imprimerle un ritmo da vertigini e creare due ore di intrattenimento coi contro*****, basato praticamente sul nulla.
Fincher è, vivaddio, cresciuto, abbandona i videoclip verdognoli, si mette al servizio di una sceneggiatura eccellente e si limita a osservare con distacco e ironia dei personaggi odiosi, disadattati, antisociali e vincenti. Bravo Eisenberg, ma io sono rimasta stupita dalla prova di Justin Timberlake, col suo narcisismo, le sue paranoie e la sua insopportabile arroganza, che si pone come modello e doppio del più giovane Zukerberg.

Non si può dire che ami particolarmente questo genere di film, ma l'ho voluto vedere perchè Facebook è ormai diventato il "fenomeno del secolo".
Regia anonima per un Fincher che ci aveva abituati in passato a ben altri generi e capolavori. Attori comunque molto bravi, anche Timberlake, cosa che non avrei mai detto.
Penso che assegnare 4 Golden Globe ad un documentario sulla nascita di Facebook sia stato esagerato. Vedremo agli imminenti Oscar...

Un film diretto in modo squisito da un gran regista, che ha saputo rendere avvincente una storia di per sè non poi così interessante, sul solito nerd che, con faccia tosta, menefreghismo e tanta passione per i soldi, salta alla ribalta.

Il discorso da fare su Facebook è lungo e controverso; è tutta 1 moda, è un catalizzatore di voyerismo, è per chi piace guardare e per chi ama farsi guardare.
Riduce persone a pagine telematiche, caratterizzate dallo stesso tipo di informazioni disponibili a mò di elenchi, moltiplica qualunquismo e banalità, rende l'approcio ironico e scherzoso praticamente l'unico mediante il quale, per l'appunto, poter socializzare.

E' uno strumento inquietante, ambiguo, meschino, subdolo, potente, accattivante perchè fa leva sui bassi istinti.

Con queste premesse a dir poco apocalittiche, spicca comunque anche il poter comunicare in modo gratuito con persone lontane, nonchè magari il poter anche aiutare queste ultime.

Anche io sono registrato su Facebook, ma diciamo che il mio uso è il quanto più possibile anticonformista; ci ho caricato su pochissime foto (meno di 10), condivido pochi link e, per la maggior parte del tmepo, ci posto citazioni dei personaggi più disparati (Blake, Pasolini, De Sade, Hitler (!?)), spesso cercando di rispondere a messaggi di chi, magari, desidererebbe avere il mio aiuto, vuoi scolastico, vuoi di altro tipo.

Tornando al film, gli attori sono bravi (il teenebroso Timberlake fa una gran parte - tra l'altro, curioso come Facebook sia collegato ad un peer2peer come Napster -), la fotografia è magnifica, ottimo il caratterizzare Zuckerberg in modo NON totalmente positivo, profilo che del resto è spesso collegabile a questo tipo di gente che, giovanissima, arriva al successo, ottima pure la sceneggiatura che alterna tra se e sè diversi momenti appartenenti a collocazioni temporali diverse.

Fincher ha però un pò troppo lasciato perdere il discorso modaiolo/sociologico da me fatto poc'anzi e, attraverso le infinite possiiblità offertedel mezzo filmico, questo poteva davvero arrivare a grandi messaggi.

Così non è stato, peccato, ma siam ad ogni modo di fronte ad un ottimo esempio di mix tra thriller/reportage/documentario.

Gli uomini dell'anno però magari dovrebbero esser altri, senza nulla togliere al furbo Zuckerberg (che con tutti i soldi che ha, porco diavolo, potrebbe pure migliorare quello schifo di chat che c'è su Facebook)...

SPOILER

Le nomination all'Oscar mi avevano fatto pensare a un film da 9.
Non è così, ma rimane comunque un gran bel film...

Ben fatta e fruibile da tutti quest'opera di Fincher sulla storia di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. Il ritmo serrato dei dialoghi rende il film molto consono all'argomento trattato, che è di estrema attualità, modernissimo.
Molti temi si intrecciano tra loro: dal paradosso di un ragazzo disadattato e con notevoli problemi di socializzazione che inventa il programma più diffuso al mondo per far conoscere la gente a quello di giovani che per ambizione e successo son pronti a far terra bruciata di ogni rapporto personale. "Tu non sei uno stron-zo, ma ti comporti come tale" dice un avvocato al protagonista ad un certo momento ed è proprio vero: la situazione, la rapidità dell'impresa, il successo planetario trasformano una persona semplicemente disadattata in una persona perfida e cattiva. Personalmente mi ha fatto una certa impressione vedere dei ragazzi imberbi in mezzo a cause miliardarie con tutta una serie di atteggiamenti e comportamenti infantili, sembravano quasi situazioni surreali: nel descriverle il regista è stato davvero bravo.

SPOILER

Davvero bello, ben fatto, ben recitato e chiaro.
Un film per tutti e questo è decisamente un vanto perché non parla di argomenti semplici.
Consigliato.

Fincher ci ha abituati a ben altri capolavori però questa introspezione sulla nascita di uno dei più grandi fenomeni sociali del XI sec. e sul suo creatore è ben riuscita. Il regista è stato bravo a far risaltare la parte dei personaggi dal canovaccio della trama che altrimenti sarebbe stata abbastanza piatta. Elementi fondamentali usati in giusta dose sono il cinismo, l'ingratitudine,i rapporti sociali e le debolezze di un Zuckenberg che vengono messe in evidenza ( qua è molto bravo Fincher a non cadere nella facile celebrazione divistica del genio umano)

Impietoso ritratto della scalata al potere di Mark Zuckerberg. Da guardare, seguire e valutare attentamente. Impressionantti prove di Eisenberg, Garfield e anche di Timberlake. Sceneggiatura eccelsa.

Facebook è sicuramente uno dei fenomeni sociali più importanti degli ultimi anni a livello mondiale, però quasi nessuno sa come sia nato e cosa ci sia dietro. Insomma, in pochi conoscono la sua storia. Per questo motivo se è vero che il soggetto era a rischio di noia e banalità, è anche vero che era indubbiamente affascinante. E Fincher riesce senza alcun dubbio a scongiurare i rischi e a sfruttarne il fascino: la sceneggiatura scritta da Aaron Sorkin gli viene sicuramente in aiuto, fornendogli una struttura da thriller legale serrato, avvincente e che tiene alta l'attenzione dello spettatore, giocando con lui tramite un'intricato incastro di flash-back e flash-forward. Il regista, dal canto suo, è abile nel tratteggiare i personaggi, soprattutto quello di Mark Zuckerberg, interpretato da un convincente Jess Eisenberg: nerd fino al midollo, ma indubbiamente un genio nel suo campo, egli riesce a creare questo fenomeno mondiale che ha come concetto di fondo il cercare di rendere più ricche le relazioni umane e sociali di ognuno di noi; ma in realtà è dipinto come una persona sola, fondamentalmente infelice e che ha le sue maggiori difficoltà proprio nelle relazioni umane, ergendosi quasi ad emblema del giovane contemporaneo. E più il suo progetto prende piede e si espande oltre le più rosee aspettative, più Mark si troverà solo, mentre quelli che erano suoi amici diventano acerrimi nemici. Fincher sembra quasi disegnare una parabola in cui l'arricchimento materiale va di pari passo con l'impoverimento umano e morale. E in questo il film è americano al 100%: abbiamo sia l'american dream del giovane a cui basta una buona idea per riuscire ad avere successo e diventare miliardario, sia l'avidità per il dio denaro che porta amici a sfidarsi a suon di cause ed avvocati per riuscire ad accaparrarsi più soldi possibile. Si configura così un ritratto credibile e cinico, in cui vengono mostrati pregi e difetti degli Stati Uniti d'America. Da menzionare senza dubbio la bellissima colonna sonora, che contiene alcune tracce veramente notevoli e che riesce senza alcun dubbio ad impreziosire ulteriormente la pellicola. Che, poi, il film è riuscito lo testimonia la stranissima sensazione che si ha ad aprire facebook una volta tornati a casa dal cinema.

non ho facebook, praticamente non so nemmeno come funziona, quindi credo che molte cose non sono riuscito ad apprezzarle soprattutto per questo motivo. però a me il film è piaciuto, scorre via bene, descrive bene i personaggi (sempre che corrispondano alla realtà), e ti fa attaccare alla storia.

The social Network sembra quasi un film privo di emozioni, o meglio le emozioni sono contingenti; nel mondo degli affari ad alta quota non ci sono grosse concessioni al melodramma, così come non c'è spazio per l'amicizia o per gli scrupoli morali nella storia di Zuckerberg.
Fincher viviseziona questi nuovi padroni del mondo; siano essi studenti di Harvard, datori di lavoro o star dei siti.com, e ci mostra la loro spietata strada verso il successo all'inseguimento del riconoscimento mondiale.

Oggi, purtroppo, quasi tutto è basato sull'accettazione popolare di un'idea e la nuova scala di valori si misura in base al valore delle azioni in borsa; allo stesso modo la popolarità viene misurata dal numero di amici su facebook - (cosa ridicola tra l'altro).
Ma che bello quando al nostro "antieroe" non viene accettata la richiesta di amicizia; il genio intrappolato all'interno del sito da lui inventato.

carino il film, documentario sulla storia di Facebook per i più curiosi, a tratti mi perdevo all'inizio, lo ammetto.
Comunque carino

il grande david fincher riesce a tratte un bel film sulla nascita di facebook! le due ore volano via velocemente senza annoiare da apprezzare molto!

Un gran bel film.. sia per storia raccontata che per recitazione dei protagonisti. da guardare assolutamente

Più che un film un Docu-film sul fenomeno Facebook che ne ripercorre la travagliata e mai troppo chiara nascita che ha permesso al suo creatore di diventare uno degli uomini più ricchi del mondo nonche dei più amati e odiati allo stesso tempo.
Il film con un ottima regia di David Fincher a tratti tiene incollati alla sedia a tratti si dilunga troppo, ma sicuramente porta a molte riflessioni, sicuramente una pellicola maggiormente godibile se ti è intrappolati nel fenomeno Facebook.
Splendido lo slogan non ti fai 500 milioni di amici senza farti qualche nemico.
Ottime le interpretazioni del protagonista Jesse Eisenberg e della popstar Justin Timberlake sempre più preso dal mondo del cinema.

A metà tra il film ed il documentario...
Lo trovo curioso per quello che racconta...
Dal punto di vista cinematografico niente di nuovo...!

Bello.
Non perdetevelo... specialmente se anche voi siete tra quelli che accedono almeno 5volte al giorno a Facebook

Non è del tutto una STORIA VERA: di romanzato c'è che

SPOILER

La colonna sonora mi ha colpito - vd. la scena della gara
Regia impeccabile e attori superbi: tra cui la sorpresa Justin Timberlake, che non mi aspettavo fosse così bravo!

Vedetevelo, insomma!

"Non sono una persona cattiva" (Mark Zuckerberg)

Sarà,però Fincher fa di tutto per smentire l'affermazione del creatore di Facebook. Forse non una persona cattiva,ma sola si.
Quella che poteva essere un operazione sempliciotta e cool,accattivante senza colpo ferire si rivela nelle mani di questo regista l'ennesimo film sì accattivante ed intrigante ma che non risparmia il creatore di uno dei fenomeni sociali più importanti del decennio da riflessioni sulla sua asocialità,cattiveria.
Diciamo pure che dopo aver visto The social network difficilmente si potrà provare simpatia per Zuckerberg,pur tenendo conto che nella realtà non deve essere così (si spera); allo stesso tempo Fincher e la sceneggiatura riescono a creare intorno a questo personaggio egocentrico ed odioso una solitudine non indifferente,una diversità e un estraniamento che lo portano a creare il famigerato Facebook forse perché l'unico punto di contatto in un mondo,quello non virtuale,in cui è inadatto nei rapporti sociali. Così Zuckerberg allarga a tutto il mondo la possibilità di stringere amicizie superficiali,condividere la propria vita sulla rete in tutte le maniere possibili,insomma quello che era inabilitato a fare nella vita non virtuale il giovane miliardario lo rigetta nella sua creazione.
Se la storia vera è grossomodo andata così ci sono pochi dubbi,se il protagonista è davvero come descritto invece la sicurezza non c'è; Fincher dirige in maniera perfetta,costruendo la trama come un thriller legale quando in realtà parla di cose normalissime (se miliardi di dollari guadagnati con un'idea grossomodo semplice si possa definire normalità),tende la storia dall'inizio alla fine con dialoghi brillanti e personaggi accattivanti o odiosi grazie ad una sceneggiatura solidissima. Manca però una spinta sulle vere e proprie conseguenze di Facebook,manca qualcosa che faccia dire di questo film "è geniale". Nelle mani di qualcun'altro si sarebbe rivelata una schifezza e su questo ci sono pochi dubbi,Fincher da un tocco in più ma non riesce a renderlo qualcosa di avvincente come Zodiac,e di Seven non ne parliamo neanche.
Bisogna anche citare il cast ottimo,su tutti il monoespressivo e odiosissimo Eisenberg che pur esagerando nella propria antipatia riesce ad esplicare in maniera convincente la solitudine di quest'uomo.
Probabilmente farà incetta di Oscar e magari qualcuno se lo merita.
Rimane un film di eccellente qualità,Fincher continua ad essere sinonimo di interessante. Nell'ambito del cinema americano però Nolan è su un altro pianeta per adesso,mi spiace David...

Un film che racconta una storia vera, e fa vedere come il denaro cambi le persone. Unica considerazione nello spoiler

SPOILER

Una storia vera raccontata magistralmente, senza mai risultare banale o noiosa. Bel film!

Bè, David Fincher è una garanzia e anche quest'anno ha fatto centro.
Raccontando la nascita di facebook si è assunto l'enorme rischio di scadere nel banale e di girare due ore di nulla narrativo. E invece è proprio la sceneggiatura il motivo per cui questo film si piazza tra i migliori dell'anno. Una sceneggiatura solida, estremamente intrigante e che sa alleggerire la situazione quando necessario, provocando risate sincere in modo intelligente. Gli attori poi sono tutti perfettamente calati nei ruoli e diretti divinamente, in particolare Jesse Eisenberg che è riuscito a dar vita a uno dei personaggi più credibili dell'anno.

Sarà il film per cui farò il tifo la notte degli Oscar, insieme a Black Swan e a Toy Story 3.

E' un buon film, lungi da essere un capolavoro, e sopratutto non merita i premi vinti...

smettiamola di urlare al capolavoro solo perché stimiamo il regista. "the social network" è ben girato e montato egregiamente: come zodiac (e altri personaggi di fincher) anche zuckerberg è un uomo ossessionato dalle proprie paure o dalle proprie ambizioni.. comprendo e condivido il lavoro svolto, purtroppo un film del genere poteva essere girato da qualunque altro regista americano (e non solo) con un buon budget.. consiglio vivamente di non andare a vederlo. soprattutto se, come me,siete fan di fincher. spero che nel suo prossimo film metta le proprie incommensurabili doti e capacità artistiche e registiche al servizio di ben altro tema.

La regia di Fincher è sempre un orgasmo oculare: dai tempi di Seven, passando per Fight Club, fino a Benjamin Button... Insomma, anche questo film è veramente ben girato e veloce nella trama. La storia? Facebook. Come è nato, come è cresciuto e le controversie legali/sociali.
Penso che sia una bella cosa aver spezzato la storia in numerosi flasback, così da renderla meno pesante alla digestione. In fin dei conti, si tratta sempre della storia di un gruppo di studenti. Il fatto che ci siano miliardi di dollari di mezzo rende più interessante vedere come si approcciano i personaggi (e gli attori, di conseguenza) ai loro nuovi ruoli sociali: in pratica, come reagireste voi vincendo al Superenalotto? Oh, in questa fantasia voi avete 19 anni...
Particolarmente intensa la frase finale rivolta a Zuckerberg, che non svelo. Peraltro, un finale che personalmente non mi sarei aspettato: fedele alla realtà, un po' in sospeso, con un filo di pena. Ripensandoci, quale finale migliore per questa storia? Riguardo al cast c'è da applaudire ad un eccezionale lavoro di coordinazione nei personaggi per reggere il passo con le emozioni, veloci come i tempi moderni dopo l'introduzione di internet. Starne al passo non sempre è un affare facile...

La storia di come, più o meno, è nato facebook. Più che "commedia" potevano benissimo inserirlo nella categoria "documentari", a mio avviso.

Un bel film. Ho apprezzato molto l'abilità da parte degli sceneggiatori e del regista nel creare una specie di "film/documentario", riuscendo sempre a rimanere focalizzati sullo stesso punto: la creazione di facebook. Molto accattivante e mai noioso, vale la pena vederlo!

Accattivante come il social network del quale ripercorre le origini, cool come più non fa essere su facebook, politicamente correttissimo perché la trasgressione non ha mai fatto rima con “un miliardo di dollari” ed ecco che la storia si fa (circa) leggenda.
Fa presa sicura sul nostro piacere visivo e intellettuale il ben orchestrato e fascinosamente dialogato film di Fincher, con la colonna sonora che delizia le nostre orecchie e accompagna la scalata del quasi savant Zuckerberg nella mecca degli affari, gli affari quelli veri, quelli che non guardano in faccia a nessuno, tanto meno ad un amico in carne ed ossa, soprattutto quando se ne possono contare a centinaia senza la fatica di esserlo.
Insomma, la biografia dell'artefice di quel prodigio che ha scardinato le nostre (ops, vostre) abitudini presa, lustrata per bene e messa in condivisione: l'essenza di facebook in buona sostanza e se in questo voleva essere paradigmatico del fenomeno, c'è riuscito.
Chissà se a Zuckerberg rimane ancora il tempo per dare il refresh della pagina...




SPOILER

La biografia del più giovane miliardario del mondo resa con maestria e sano cinismo, grazie al genio di Fincher e a un cast azzeccato(la poca espressività di Eisenberg è perfetta per il ruolo che ricopre e da Timberlake mi aspettavo di peggio ).
Il film evidenzia bene genialate e contraddizioni alla base della nascita di facebook, passando per il riuscito ritratto introspettivo del cinico, un po' disadattato e decisamente inaffettivo Zuckenberg e della sua cerchia di amici/nemici/ammiratori/vittime.
Non memorabile, ma mi ha sorpreso e mi sento di consigliarlo a tutti.

Mi ha tenuto inchiodato alla poltrona per tutta la durata del film,merito di una regia serrata dell'ormai promettente Fincher e di una sceneggiatura di ferro(che merita un bell'Oscar come miglior sceneggiatura non originale come minimo).
Protagonisti eccezionali,con un trio formato da Eisenberg(apprezzato tantissimo in Zombieland),Garfield(nuova promessa di Hollywood)e Timberlake(anche se cantante riesce ad impegnarsi senza problemi)che sono veramente bravi.

2 ore che sono passate in un lampo,un legal thriller su Facebook che volevo non finisse piu'.Ottimo film,per chi non lo ha ancora visto rimediatelo poi a noleggio.

Film piacevole...

Bel film, racconta molto bene la creazione e l'evoluzione del fenomeno "facebook" con particolare attenzione al suo "creatore" zuckerberg.

L'egoico e antisociale ragazzetto che crea il più grande social network virtuale della storia, facendo connettere fra loro tutti gli individui potenzialmente affetti da hpd del mondo.
Meditate.

Ah, il film è una bomba ad orologeria, ancora una volta grandissimo Fincher.

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il film è buono. il ritmo è quello giusto. a mio avviso manca un pò di imparzialità: la storia viene spesso riferita dagli ex amici e poco da Zuckerberg, ottendo così una raffigurazione del protagonista un pò negativa.

Non è male, la storia si fa seguire con interesse, è scritto bene, recitato bene (Eisenberg mi ha davvero sorpreso, lo credevo un Michael Cera con la faccia meno da schiaffi), è curato nei dettagli, ma nel complesso non mi ha detto niente. Mi ha lasciato come l'impressione di aver letto un articolo di giornale (ben scritto, nulla da dire), ma pur sempre una articolo che si dimentica e non viene voglia di rileggere. Una volta arrivato alla fine mi è venuto spontaneo dirmi: "anche se non l'avessi visto sarebbe stato lo stesso", lasciandomi nella più totale indifferenza.
Bella la colonna sonora di Reznor.

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