tutto su mia madre regia di Pedro Almodovar Francia, Spagna 1999
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tutto su mia madre (1999)

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locandina del film TUTTO SU MIA MADRE

Titolo Originale: TODO SOBRE MI MADRE

RegiaPedro Almodovar

InterpretiCecilia Roth, Marisa Paredes, Candela Peña, Antonia San Juan, Penélope Cruz, Rosa María Sardà, Fernando Fernán Gómez, Fernando Guillén, Toni Cantó, Eloy Azorín, Carlos Lozano, Manuel Morón, José Luis Torrijo, Juan José Otegui, Carmen Balagué, Malena Gutiérrez, Yael Barnatán, Carme Fortuny, Patxi Freytez, Juan Marquez, Michel Ruben, Daniel Lanchas, Rosa Manaut, Carlos García Cambero, Agustín Almodóvar, Paz Sufrategui, Lola García, Esther García, Inma Subirà, Cayetana Guillén Cuervo, Alexia Pardo

Durata: h 1,45
NazionalitàFrancia, Spagna 1999
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1999

•  Altri film di Pedro Almodovar

Trama del film Tutto su mia madre

Esteban è alla ricerca della sua parte mancante, il padre. Ma sarà la madre ad intraprendere il viaggio che la porterà a delle scoperte sconvolgenti.

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Voto Visitatori:   8,17 / 10 (111 voti)8,17Grafico
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film straniero
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero
Miglior regia (Pedro Almodovar)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Pedro Almodovar)
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Voti e commenti su Tutto su mia madre, 111 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  15/03/2022 15:57:46
   8½ / 10
Il cinema di Almodovar è tutto pervaso di un qualcosa di ovidiano, con personaggi metamorfici, e questa pellicola ne è un esempio eccellente, escplicito nella sua dedica "a tutte le donne che recitano, agli uomini che recitano e si trasformano in donne". Ma non è la recitazione stessa l'arte della metamorfosi?
Un film tutto al femminile con ottime attrici che Almodovar fa muovere ottimamente, analizzando così molteplici aspetti del femminile, mettendo in scena una serie di uniche variazioni sul tema della maternità, perché, in definitiva, Almodovar ritorna alla madre, a sua madre, l'origine di tutto, e a lei dedica la pellicola.

Filman  @  03/06/2020 23:16:37
   9½ / 10
Stupefacente come il segreto del successo sia dietro le piccole cose. Pedro Almodovar per vent'anni ha proposto trame assurde dagli intrighi e dagli intrecci di carattere pansessuale, un qualcosa che solo lui nella storia del cinema ha avuto il coraggio di fare. Ma solo trasformando questi intrecci in un mezzo per parlare d'altro e permettendo alla forza cinematografica di raccontarlo, più che la trama stessa, è riuscito a compiere il suo bramato capolavoro.
TODO SOBRE MI MADRE non è nient'altro che la summa di un certo tipo di cinema spagnolo, proprio dell'autore, che porta sotto gli occhi di tutti un'idea di partenza totalmente originale e lo fa parlando il linguaggio del cinema internazionale e rispettando la tradizione del cinema europeo.
Questi nodi narrativi fatti di personaggi sessualmente controversi diventano una sorta di rivelazione all'interno di un'investigazione la cui conclusione è quella mentale e spirituale della protagonista, un'epifania emotiva resa devastante da un racconto potentissimo che la precede.
Questo film ha un gusto moderno per il neorealismo che fa piangere per la bellezza. Le sperimentazioni e le soluzioni visive volano alto. Tutto ciò che è contemporaneo esplode in mille colori. Le singole scene drammatiche valgono da sole la visione del film. La genialità e l'originalità di questa perla di pura arte sono indiscutibili.

Invia una mail all'autore del commento Rawley Wilkes  @  26/10/2019 23:38:44
   10 / 10
Un film molto interessante e piacevole da guardare.
Apprezzo molto lo stile che ha questo regista di mettere in scena i drammi umani e di sviluppare le storie struggenti dei diversi personaggi che si intrecciano tra loro.
Caratteristiche viste anche in altri titoli successivi come "Parla con lei" e "Gli abbracci spezzati".
Ne nasce un genere molto particolare e elegante che quasi nessun regista ha mai eguagliato (forse solo Julio Medem in "Lucia e il sesso") che mescola drammatico, commedia e erotismo.
A mio parere molto consigliato.

kafka62  @  09/05/2018 15:12:25
   8 / 10
Almodovar guarda ai modelli "alti" del melodramma hollywoodiano, omaggia ripetutamente "Eva contro Eva" e "Un tram che si chiama Desiderio" e, in quello che è il film più citazionistico della sua carriera, riesce anche a essere più personale che mai e a realizzare il suo tanto atteso capolavoro. Lesbiche, transessuali, prostitute e drogati sono ovviamente presenti in "Tutto su mia madre" non meno che nei precedenti film, ma mentre in questi a prevalere era alla fin fine il grottesco, il bizzarro, lo stravagante, di modo che le loro vicissitudini erano osservate come le evoluzioni di animali al giardino zoologico, qui la prospettiva è quella di uno studio psicologicamente molto più approfondito, facilmente universalizzabile anche quando affronta un'umanità molto particolare e marginale. Persino il continuo oscillare tra finzione e realtà, tra teatro (o cinema) e vita, non è più un vezzo cinefilico o l'escamotage per movimentare la trama, ma serve a definire meglio i personaggi e, più in generale, il genere femminile: così, il fatto che Manuela reciti, prima in ospedale nelle sedute di simulazione poi a teatro per sostituire un'attrice assente, e lo stesso, con altrettanta naturalezza, faccia Agrado, è un modo per svelare una caratteristica peculiare delle donne, il fatto cioè che esse per tutta la vita sono costrette o portate a fingere, a emulare e quindi in un certo senso a recitare (ancora Agrado afferma a un certo punto: «Una è tanto più autentica quanto più assomiglia a quella che ha sognato di essere nella sua vita»).
E' straordinaria la sensibilità che Almodovar dimostra per l'altra metà del cielo, e questo gli permette di osare una serie impressionante di sequenze sempre al limite del patetico e del lacrimevole le quali, girate con mano meno felice, avrebbero facilmente fatto cadere il film nel ridicolo. E invece siamo qui a parlare dell'almodrama, quella inconfondibile e geniale miscela di comicità e tragedia, di melodramma e grottesco, con cui è stato identificato il cinema del regista spagnolo, che si dimostra degno epigono dei Sirk, dei Mankiewicz e – perché no? – dei Fassbinder. Rispetto a loro, comunque, Almodovar dimostra di avere una visione della vita meno tragica e pessimistica, poiché se è vero che il figlio di Manuela muore in un incidente d'auto e Rosa di AIDS, nondimeno all'eroina (interpretata da una Cecilia Roth di commovente bravura e simpatia) è riservata dal destino una sorta di consolatoria compensazione, in quanto alla fine un nuovo figlio rimpiazzerà al suo fianco quello perduto. La morale di Almodovar è chiara: con la disponibilità ad accettare i casi della vita come altrettante occasioni per rimettere in gioco sé stessi in rapporto agli altri, nulla può dirsi perduto, in quanto la passionalità, la voglia di sopravvivere costi quel che costi e, soprattutto, la solidarietà umana (specie se coniugata al femminile) possono ovviare alla provvisorietà dell'esistenza e alla momentanea mancanza di felicità.

GianniArshavin  @  25/01/2016 21:27:02
   8 / 10
Continua la mia scoperta del cinema di Almodovar , e dopo il buon La pelle che abito scatta la scintilla definitiva con Tutto su mia madre.
Il film parla di una donna,Angela, che dopo la sventurata morte del figlio adolescente decide di andare alla ricerca del compagno(che l'aveva abbandonata dopo la scoperta della gravidanza) per comunicargli la tremenda notizia.
Da questa premessa il regista snocciola una storia molto drammatica e intensa ma che ha la peculiarità di vedere personaggi tutti femminili e sulla carta ai margini reagire con positività al dolore e alle sofferenze. La pellicola riesce a trasmettere con empatia la voglia di andare avanti delle protagoniste , la forza dell'universo femminile che abbatte le etichette e supera le difficoltà, argomenti che Almodovar rende tutto quasi sempre credibile.
I personaggi sono uno dei punti di forza del prodotto (spicca Agrado , che emana un carisma e una profondità assurdi)insieme ai dialoghi brillanti , frivoli o impegnati a seconda del contesto. Non manca qualche eccesso , ma tutto funziona a meraviglia in questo meritato premio oscar.
Tecnicamente siamo su alti livelli , le attrici si superano in bravura e il regista non sbaglia un'inquadratura. Fra le scene cult quella del monologo di Agrado e il magico arrivo di Angela a Barcellona.
Dunque la seconda opera dell'autore spagnolo che vedo mi ha conquistato in pieno. Un film drammatico ma non lagnoso, sentimentale ma non retorico,profondo e a tratti molto avanti.

Larry Filmaiolo  @  19/12/2015 15:10:21
   6½ / 10
film "minore" del Pedrone, un canto su questa splendida capacità propria di (alcune)donne di affrontare destini e condizioni anche non del tutto piacevoli con un'attitudine naturale e speranzosa, piena, solida nella fragilità, orgogliosa, onorevole, vera (come le donne.


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una storia amara raccontata con molto poca amarezza.

Goldust  @  19/11/2013 15:52:14
   6½ / 10
Il ritorno "a casa" di una donna, passaggio indispensabile per elaborare il dolore della perdita dell'unico figlio, è il pretesto per presentarci un quadretto di varia umanità femminile ora egoista, ora solidale. L'uomo invece è o dannoso o inutile, e viene confinato sullo sfondo: ma nel finale un pizzico di speranza c'è.. Insomma, tutto già visto, e meglio, in altre opere del regista. Una monumentale Cecilia Roth guida un cast ottimamente assortito.

Matteoxr6  @  23/09/2013 04:38:18
   7 / 10
Va preso per come è. Certo, ha qualche lacuna, ma a me è piaciuto perché ha una sua vivacità.

BlueBlaster  @  22/08/2013 03:21:55
   6½ / 10
Un film particolare che sicuramente è ben diretto ed interpretato, altro discorso per la trama il cui interesse è soggettivo...quando lo vidi rimasi un pò sconvolto per certi versi e per altri versi non capii bene il film, ma è passato del tempo e una rivalutazione mi ha fatto capire che questo film ha parecchio da dire come drammatico anche se a modo suo!
Triste ed introspettivo quanto basta per consigliarlo a chi cerca un drammatico d'autore ma attenzione perché non è per tutti

Antony012  @  16/06/2013 23:50:34
   7½ / 10
Film drammatico diretto da Almodovar che, partendo da un incipit piuttosto semplice (una madre che perde il figlio in quanto viene investito), presenta numerose storie, tutte piuttosto drammatiche, vissute da personaggi tutti femminili (alcuni naturalmente altri no), che si intrecciano e si sovrappongono e che hanno come unico filo conduttore proprio Esteban, il figlio della protagonista.
Nel film ci vengono presentati quasi unicamente personaggi femminili (molto pochi gli uomini presenti) e che vengono caratterizzate al meglio dal regista e ottimamente interpretate dalle attrici.
Il film è quindi un elogio alla donna, e anche se è a tratti un po' lento, riesce comunque a farci coinvolgere dalle storie di questo gruppo di donne, soprattutto dal personaggio di Manuela (dal quale partirà tutta la vicenda), che in seguito alla morte del figlio partirà per Barcelona alla ricerca del padre di suo figlio per avvisarlo della morte di Esteban. E' soprattutto un viaggio che Manuela fa per il figlio, che quando era in vita aveva sempre manifestato l'enorme desiderio di conoscere il padre, e per se stessa, in modo da poter elaborare il lutto del figlio e lasciarsi alle spalle il, a volte doloroso, passato.

Sayurisama  @  12/04/2013 21:32:58
   9½ / 10
Uno dei miei film preferiti. Una Barcellona calda e caotica e una Marisa Peredes mozzafiato.

freddy71  @  12/01/2013 20:44:22
   7½ / 10
buon film...non perfetto nella sceneggiatura...e forse anche nella recitazione di qualche attore....cmq....ce ne vorrebbero di films come questo per far capire al mondo certe cose...

baskettaro00  @  13/08/2012 10:52:35
   7 / 10
sopravvalutato.di buono c'è l'ottima caratterizzazione del mondo femminile e il monologo al teatro, ma il resto m'ha convinto poco.troppe tragedie(forse inserite per farci capire al meglio le reazioni e i comportamenti delle protagoniste,molto ben interpretate tra l'altro),che non mi han colpito ed è innegabile l'aria da telenovela.
almodovar ha fatto di meglio ma anche questo non è da buttar.

Ciaby  @  09/08/2012 13:31:35
   9½ / 10
Una tragedia travestita da commedia, e vicevera. Un grande Almodovar, non il mio preferito (quello resta "La Mala Educaciòn", seguito da "Donne Sull'Orlo Di Una Crisi Di Nervi"), ma è un film eccellente e carico, capace di commuovere, divertire, sorprendere. Finale quasi tronco, che poteva cascare in banalità e invece si rivela terribilmente efficace: è proprio vero quando si dice che Almodòvar è in grado di rendere splendide soluzioni narrative e registiche che in mano ad altri sarebbero orripilanti. Questo è più che talento.

Straordinario il personaggio di Huma.

ValeGo  @  18/05/2012 10:25:06
   7½ / 10
Film intenso, ma mai esagerato, struggente ma mai patetico nè banale...deliziosa Penelope e fantastica Huma!

7219415  @  17/05/2012 18:16:11
   8 / 10
Il migliore di pedro! (tra quelli che ho al momento visto....)

gemellino86  @  24/02/2012 10:46:15
   9½ / 10
Il ritratto della famiglia secondo Almodovar. Personaggi perfettamente in linea con una storia particolare e intelligente con tutti gli ingredienti della commedia drammatica. Difficile aspettarsi di meglio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  11/01/2012 15:19:47
   5 / 10
Sarò sospetto e fuori dall'ordinario ma a me Almodovar rimane sempre indigesto.

marimito  @  01/12/2011 17:48:54
   7½ / 10
GLi ingredienti Almodovariani hanno sempre un qualcosa che lascia attoniti.. ma che afferra l'attenzione.. il regista spagnolo sa mescolarli abilmente, in un crescendo lento e continuo.. Bravo lui.. bravi gli attori.. assolutamente incredibile la sceneggiatura..

Gabo Viola  @  07/11/2011 18:38:58
   2 / 10
Un aborto che si sarebbe potuto tranquillamente chiamare "Il violinista sotto il letto". Senza alcun preavviso, in maniera del tutto disorganica, compaiono delle scene che dovrebbero turbare (senza alcuna progressione emotiva) lo spettatore. Pertanto il rimedio facilone di Almodovar è quello di avere sempre un violinista sotto il letto o dietro il divano, al fine di rimarcare scene di struggimento. I personaggi sono delle vere macchiette, si parte con il bambino d'oro a cui è stata rubata l' infanzia, le meretrici uniche paladine dell' integrità morale, una donna che non elabora niente del suo lutto ma che non manca di assassinrea le balle con pianti (assieme al violinista il grande riempitivo della pellicola). Pessimo, aderenza nulla alla realtà senza essere surrelae o volontariamente grottesco. Questi episodi cinematografici mi fanno piangere solo della morte di Hitler che avrebbe certamente omaggiato Almodovar con un bel falò sulla spiaggia. Ogni insulto al film renderebbe un quadro più dignitoso della sua ignoranza. "Ohhh Diò quanto abbiamo pianto, hai visto l' ultimo Almodovar???" Risposta "Tua Sorella".

genki91  @  25/10/2011 15:41:10
   9 / 10
Delicato e spregiudicato, il capolavoro del maestro Almodovar si presenta così.
Sentimentalismo profondo, che non cade mai né nel banale, né nel patetico. Tutto su mia madre è una pellicola meritevolissima e ottimamente diretta ed interpretata, con un eccellente studio dei personaggi ed una trama da spezzare il fiato. Eccellente prova del maestro Almodovar.

david briar  @  28/09/2011 13:31:31
   5 / 10
IL COMMENTO CONTIENE QUALCHE ACCENNO ALLA TRAMA.SECONDO ME SI PUò LEGGERE ANCHE SENZ'AVER VISTO IL FILM,PERCHè NON ENTRO MAI NELLO SPECIFICO,MA SE VOLETE ESSERE SICURI O NON VI FIDATE,NON LEGGETELO.


Possibile che il film più osannata di uno dei più osannati registi europei sia così scialbo?Evidentemente si.

"Tutto su mia madre"è un film scritto malissimo,dove i rapporti fra i personaggi son trattati con una superficialità e banalità sconcertante,il tutto incorniciato da situazioni ridicole e poco credibili.L'inizio sembrava anche interessante,ma poi si arriva a una delle morti più deficienti che io abbia mai visto al cinema,e sembra di essere presi in giro.Il punto è che il film non appassiona per niente,neanche per quanto riguarda la protagonista,e non emoziona nemmeno.Ci prova la colonna sonora,ma se poi i dialoghi e gli avvenimenti son così improbabili e quasi involontariamente divertenti,è difficile trovare un tono giusto da dare alla storia,che non riesce a essere drammatica quando vuole esserlo,e va ancora peggio quando si cerca di alleggerire.

Non è tutto da buttare,comunque.C'è una discreta regia di Almodovar,per esempio nella scena dell'arrivo a Barcellona,una brava attrice protagonista e un cast generalmente competente,Penelope Cruz su tutte.

Ma a parte questo,il film lascia poco.Una schifosa e totalmente sbagliata rappresentazione dell'universo maschile,che o sono degli stupidi irritanti o degli strupatori o dei trans che non fanno altro che scopare.
E nemmeno le femmine a mio parere ne escono bene.Sembrano tutte isteriche che restano sempre incinta preferendo il rapporto sessuale con persone di sesso confuso,e si fidano l'una dell'altra dopo qualche secondo di conoscenza.

Di cosa ci voleva parlare il regista?Forse dell'amore di una madre per un figlio,vista anche la dedica finale,ma durante la visione non è questa l'impressione,si ha solo l'idea di vedere inverosimili avvenimenti volutatamente tragici e ricattatori che si susseguono senza lasciare traccia.

"Tutto su mia madre" è il primo film di Almodovar che vedo.Spero che non siano tutti così,con questa visione del mondo,perchè ancora non ho intenzione di liquidarlo.

In conclusione,un film scritto da cani e doppiato anche peggio,ma a quanto pare sono uno dei pochi a pensarla così,quindi se pensate che questa cosa potrebbe piacervi,guardatelo..

M0rg4n  @  22/08/2011 19:35:32
   8 / 10
Film davvero stupendo.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  26/06/2011 00:46:53
   8 / 10
L'opera della vera maturità per Pedro Almodovar,capace di riassumere perfettamente tutta la cifra stilistica del passato e di amalgamarla in una nuova estetica del melodramma,un cinema molto sofisticato e che,piaccia o no,è unico nel suo genere specie se si osserva poi il successo commerciale avuto dal regista e che farà rivalutare tutta la sua opera da qui in avanti.
Inizialmente non riuscivo a capire tutto l'entusiasmo creatosi intorno al primo Almodovar: il gusto dell'eccesso e della provocazione erano strabordanti e sconfinavano in un trash volgare e rozzo voluto ed esaltato; è il cinema spagnolo che proclama la sua libertà d'espressione,lo stesso Almodovar che vuole sbattere in faccia al pubblico un tipo di cinema diverso e underground che apre gli occhi su una realtà di diversi che non sono tali. Poi arriveranno altri lavori del regista più consapevoli e riusciti,una flessione ad inizio anni '90 e per me il definitivo risollevamento con Tutto su mia madre.
Con questo film lo spagnolo parla di un viaggio interiore compiuto da una madre al posto del figlio che non può farlo,e le madri sono dappertutto. L'estrema sensibilità di Almodovar nel raccontare una storia tutto sommato anche divertente è toccante e inoltre non disdegna neanche stavolta quel gusto dell'eccesso. Ma in Tutto su mia madre il cosiddetto diverso non è più tale,forse perché per il regista è finito il tempo della provocazione fine a sé stessa (ma questo già lo aveva dimostrato precedentemente). Vuole dire altro con il suo gusto pop,i colori sgargianti,la volgarità eccessiva e i suoi personaggi: donne,lesbiche madri e uomini che diventano madri. Gli uomini sono esclusi da questo omaggio sentito del regista (bellissima la dedica finale) ma questo non significa nulla: tutti possono ed hanno apprezzato la potenza espressa da questo film,con la rarissima capacità di riuscire a farti commuovere per la morte di un personaggio conosciuto in appena dieci minuti e appena abbozzato. E poi di trascinarti in un viaggio all'interno di un nuovo tipo di amore,eccessivo solo se lo si vede come tale. L'eccesso infatti è canonizzato,rientra in una normalità prestabilita e allora,come per magia,sparisce. L'accettazione di un'altra realtà spesso addirittura disprezzata parte anche da operazioni come questa che dimostrano rarissima sensibilità.

ste 10  @  16/06/2011 00:04:12
   8 / 10
Film intenso e profondo del maestro Almodovar

kako  @  27/05/2011 11:32:48
   9 / 10
un film profondo e intenso, un dramma che non può che toccare lo spettatore con i suoi personaggi originali e estremamente interessanti. Ma allo stesso tempo vicino alla tragedia, anche ironia e sorrisi, mescolati sapientemente dal regista. Il tutto inserito in un'ambientazione dai colori caldi e passionali che aggiunge un tocco in più al tutto

Black Eight  @  18/05/2011 00:09:26
   6 / 10
Pedro Almodovar è uno dei migliori registi europei, dotato di una sensibilità acuta e capace di trasporre su pellicola uno sguardo intimistico e molto personale sulle relazioni umane. Il problema è che ha raggiunto il successo internazionale con uno dei suoi film meno riusciti. Si perché Tutto su mia madre è un buon film, ma molto sopravvalutato in tutti i suoi aspetti. L'intensità dei drammi messi sullo schermo tende a sopraffare gli aspetti puramente registici, ma in questo caso non si può soprassedere su una tenuta di insieme piuttosto altalenante che vede alternarsi momenti di grande estro a momenti sostanzialmente nulli in cui la mano del regista è ininfluente: non ci sono cambi di ritmo e il tutto è affidato agli attori. Questi ultimi poi sono la vera nota dolente del film, e anche su questo ci sarebbero da imputare diverse colpe ad Almodovar, uno che ha contribuito a creare il mito di Penelope Cruz, ma che in questo caso sembra non riuscire a guidare con criterio delle interpretazioni tutto sommato scadenti compresa quella della protagonista, davvero impalpabile. Le incoerenze di sceneggiatura ci sono, e ben evidenti: il lutto è trattato in modo approssimativo, gli intrecci sono improponibili, anche perché sacrificati per il desiderio di denuncia e rivendicazione sociale da parte dei soggetti civili deboli. Il tutto però appare troppo forzato e in fin dei conti viene da chiedersi quanto sia funzionale effettivamente la storia di Agrado e di Lola. Le note positive sono l'atmosfera delicata, la presenza cospicua di personaggi femminili e il lavoro accurato (soprattutto nel finale) sul personaggio di Agrado.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  26/04/2011 03:18:12
   6 / 10
L'avventura con Almodovar era iniziata bene, nel migliore dei modi direi: due film - Carne Tremula e Parla con lei - che mi piacquero tantissimo, tanto che già lo annoveravo tra i miei preferiti.
Ma il vero Almodovar, purtroppo, (e l'ho scoperto dopo) è qui, è in Volver, è in La mala educacion, è in Donne sull'orlo, film che ti sbattono avanti, quale con violenza, quale con fiera spensieratezza, mondi fuori dall'etica comune, che semplicemente ne hanno una diversa e più flessibile. Almodovar nel cinema odierno, come Menandro nella commedia greca, ribalta gli schemi classici, facendosi garante dell'universo underground di trans e putt.ane dove solo può esistere, paradossalmente, una forma di moralità, e al di fuori del quale rimangono cinismo e ipocrisia.
Una critica, e chiamiamola anche poetica, insistita, reiterata ed anche un pò esagerata se vogliamo, di sicuro determinata da esperienze giovanili; non sto qua a fare il bigotto, però un autore, pur conservando un certo stilema e mantenendo le stesse tematiche, deve riuscire a rinnovarsi.
Tutto su mia madre è un lento melodramma dove le tragedie si accavallano in modo impercettibile, da risultare quasi ironico verso un destino perverso; ci si accorge della sua caratura e del suo essere brillante perchè non si scade mai in banalità e lamenti da telenovela, ma alla lunga diventa noioso.
Promosso con debiti, Almodovar declassato.

JOKER1926  @  12/03/2011 15:10:39
   6 / 10
La regia di Pedro Almodovar riserva sempre storie molto particolari, ed ecco il primo eufemismo, storie ove la normalità e l'etica sono tremendamente tramortite da contesti incredibili lontani dal perbenismo, vicini alla follia e il degrado umano.
"Tutto su mia madre" è un altro esempio di Cinema di Almodovar, cinematografia, quella dello spagnolo, che vuole troppo spesso fungere da metafora e possibilmente da denuncia.
In questo lavoro del 1999 comunque, bisogna ammetterlo, la sceneggiatura è in linea di massima buona, certo lo spettatore assisterà ad alcuni fasi del film assai lente e morte, ma nonostante tutto verso il finale si registrano colpi di scena che perlomeno danno un senso a "Tutto su mia madre", si sprecano nella fattispecie metafore e suggestioni alcune enfatizzate altre ben congeniate e consequenzialmente valenti.

Interpretando la pellicola emergono silenziosamente i dolori e le dinamiche degli "esclusi", viaggio lungo, ripetitivo e a tratti monotono, in tutto ovviamente presente un po' di prolissità e di pomposità. ma la regia cerca di mostrare, in senso numerico, una "sotto società" ove albergano malgrado tutto sentimenti profondi intrisi in forza e speranza…

JOKER1926

Oskarsson88  @  13/12/2010 17:11:55
   7½ / 10
Bathory  @  01/12/2010 12:51:45
   4 / 10
E' inspiegabile come il film più osannato, apprezzato e famoso di Almodovar sia proprio una delle sue pellicole più superficiali, fastidiose e meno riuscite.

Tutto su mia madre vuole essere una riflessione sul dolore, sul superamento della scomparsa di una persona cara, ma tra suore improbabili, transessuali poco credibili e situazioni al limite del paradosso, il film di fatto viene a trasformarsi in una scialba commediola da quattro soldi.

Sono proprio i personaggi il tragico punto debole, a partire dall'odioso e saccente figlio, passando per la monoespressiva madre, per giungere all'inquietante, ridicolo/a e pessimo/a personaggio di Lola.
Se nei film di Almodovar la cura e la caratterizzazione dei personaggi era sempre (o quasi) stata credibile ed interessante, qui si raggiungono livelli di superficialità e banalità veramente elevati.

Uno de pochi punti a favore del film è lo splendido, profondo personaggio di Huma, con un'interpretazione magistrale di Marisa Paredes.


Delusione cocente.

Xavier666  @  04/08/2010 22:15:15
   9 / 10
Todo sobre mi madre, il film che più amo e ho amato di Pedro Almodobar.
Ma perchè non è solo una telenovela strappalacrime, è anche una prova del grande talento delle attrici, Cecilia Roth, Penelope Cruz,Marisa Paredes e il mitico "Agrado" (monologo e personaggio da antologia del cinema) è un romanzo sotto forma di film, un viaggio nella disperazione di una madre, di un'amante respinta (favolosa, favolosa Marisa Paredes) una suora che l'ha combinata grossa e tanto altro.
Ha meritato tutti i premi ricevuti.

Kymmy  @  08/07/2010 11:24:18
   9½ / 10
Toccante, unico, ho pianto dal'inizio alla fine...musiche d'eccezione, interpreti strabilianti: ma quanto è brava Cecilia Roth? Ma quanto riesce ad essere affascinante e piena di stile, tanto da sembrare una grande diva la sublime Paredes? E che dire della giovanissima Cruz versione suorina dolce e disponibile che cade nella trappola della tentazione e mi ha fatto piangere all'infinito? E della superlativa Antonia San Juan? il suo monologo in teatro è mitologico! Luc5, fotografia, direzione e montaggio impeccabili, per un film straordinario, intelligente e puramente "almodovariano", di conseguenza non tutti potrebbero apprezzarlo fino in fondo... E' un film straordinario, uno dei più belli che abbia mai visto, e seppure me lo immaginavo diverso all'inizio devo dire che mi ha ancora più stupito, veramente originale. A proposito,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Bellissime le musiche di Alberto Iglesias.

E' un film imperdibile. Bello come pochi.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  01/02/2010 15:30:41
   7½ / 10
Il film ha una trama coinvolgente anche se nella seconda parte, a un certo punto, batte un po' la fiacca. Gli avrei dato un voto più alto se Almodovar avesse "spinto" un po' meno nel caratterizzare protagonisti ed eventi, con l'intento di stupire ad ogni costo. Film assolutamente da vedere, ma siamo lontani dal capolavoro.

goodwolf  @  27/01/2010 11:29:43
   6½ / 10
Il primo film di Almodovar che vedo. beh, il film è valido sotto tanti punti di vista, regia, interpretazioni... nulla da dire, ma trovo un pò forzati molti elementi della storia: sembra che barcellona sia popolata esclusivamente da prostitute, tossici, trans e lesbiche, o perlomeno il regista ci fa vedere esclusivamente loro, nella storia.

TheLegend  @  13/01/2010 03:58:25
   7 / 10
Sicuramente un buon film.
Un pò sopravvalutato però.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/01/2010 18:30:44
   9 / 10
E' il film di Almodovar che preferisco, molto compatto stilisticamente e una capacità di definire le sfumature dell'universo femminile in maniera straordinaria. Melodrammatico senza essere stucchevole, sincero e non ipocrita. Splendido tutto il cast, ma Cecilia Roth è eccezionale.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/01/2010 18.36.02
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gandyovo  @  05/01/2010 18:40:36
   8½ / 10
grandissima storia e grandissimo almodovar

somberlain  @  03/01/2010 17:07:42
   8 / 10
Un'ottimo drammone firmato Almodovar, di quelli che ti colpiscono nel profondo, di quelli che solo il buon Pedro riesce a confezionare.
Perfetto dal punto di vista della narrazione e dei contenuti, il tema della morte del figlio viene trattato in modo viscerale, con il consueto sfondo di una società che vede nell'ambiguità sessuale la sua principale protagonista.
Personalmente l'ho trovato pesante in alcuni punti, irritante in altri, ma nel complesso mi posso ritenere più che soddisfatto della visione.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  26/12/2009 16:25:07
   9 / 10
Primo film di Almodovar che vedo e dico CAPOLAVORO.
Difficile trovare un sentimentalismo così potente e antiretorico, difficile trovare una recitazione così in bilico sapiente tra teatro e cinema, difficile appunto trovare un connubio formale nonchè narrativo e contenutistico tra cinema e teatro, metafora di un'esistenza che si svolge davanti agli occhi dello spettatore e lo coinvolge come se gli attori fossero davvero avanti a te..
Difficile trovare una scnenggiatura così colta, ma allo stesso tempo umile e discosta, difficile trovare attori così di carne e cinema, difficile trovare tanta eleganza nel trattare temi scomodi e duri e sconvolgenti, difficile trobare tanto intimismo e tanta speranza, difficile trovare tanta interiorità, ma anche tanta esteriorità nel gestire una storia che fa piangere, ma anche sorridere, rende tristi e consapevoli, ma anche intrisi di speranza..

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Ultima risposta 27/12/2009 20.12.40
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crimal9436  @  03/10/2009 20:07:33
   8 / 10
Grande sensibilità

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  18/09/2009 21:32:46
   9 / 10
Trattare il lutto al cinema, il lutto per eccellenza ovvero la morte di un figlio è una cosa molto difficile.

O si sceglono le strade classiche dei piagnistei (classica scelta italica dei vari Ozpetek o Moretti) oppure si cerca di costruire storie che sappiano intrecciare aspetti differenti, capaci di colpire, emozionare senza sfiancare lo spettatore.

E questo è il caso di questo gioilello, capolavoro assoluto di Almodovar, summa positiva del suo cinema, di grande potenza espressiva e comunicativa.

Un grande film che sa emozionare,far riflettere e sopratutto non si fa dimenticare

Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  20/08/2009 14:57:17
   9 / 10
Innanzitutto la cosa che più mi ha colpito di questo film è la fotografia; i colori, il taglio delle immagini... in particolar modo i primi minuti sono opere d'arte vere e proprie in mia opinione. La vicenda chiave dell'inizio poi è resa in modo molto toccate .

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Sinceramente la colonna sonora non l'ho apprezzata molto, musiche sì affini al film ma al contempo non mi hanno coinvolto a dovere. La storia funziona, interessante ma senza sbilanciarsi troppo... in realtà ciò che la rende memorabile è più che altro la già nominata ottima fotografia e la presenza resa molto incisiva di transessuali nel film. comunque una buona [e anche qualcosa in più] trama ma [I]soprattutto[/I] resa bene.
10 per il primo sesto del film e 8 e mezzo per il resto della pellicola.

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Ultima risposta 24/08/2009 13.27.00
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dewolf  @  25/06/2009 01:33:58
   8½ / 10
Primo film di Almodovar che apprezzo e vi è una netta differenza tra questo e i suoi altri film diretti in passato: ecco infatti una storia originale, intrisa di significati, mai noiosa e che fa appassionare sin dall'inizio.. Cast di ottimo livello tra la Cruz, la Roth e la sempre eccezionale Paredes (molto brava anche l'attrice che interpreta Agrado), fotografia discreta e ambientazione in una Barcellona vista da una prospettiva diversa da quella alla quale siamo abituati molto interessante! L'Oscar conquistato da giusto merito al film! L'unica critica che muovo è quella di trattare certe tematiche molto serie con un po troppa superficialità! Comunque al limite dell'eccellenza!

paride_86  @  30/12/2008 00:20:48
   8½ / 10
Ho appena finito di vederlo per la terza volta e, come sempre, sto ancora piangendo. "Tutto su mia madre", con la sua trama inverosimile, è capace di commuovere, di far ridere, di far riflettere. I suoi personaggi, tutti femminili, sono ben tagliati e splendidamente interpretati. La regia e la fotografia sono molto buone e alcune inquadrature davvero originali (come quella in cui il punto di vista è quello del taccuino di Esteban). Sono d'accordo con chi afferma che non sia il migliore di Almodovar, ma rimane sempre un bellissimo film da vedere e rivedere per lasciarsene coinvolgere ogni volta.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  13/11/2008 13:03:15
   4 / 10
Oh mamma, dire che mi trovo in completo disaccordo con la media da capolavoro di questo film è poco. Dopo un inizio irritante, con il figlio della protagonista che fa venire il prurito ad ogni frase che pronuncia e sembra uscito direttamente da un'edizione di Amici di Maria De Filippi, si passa ad una serie di eventi assolutamente assurdi che a me non hanno fatto altro che ridere. Vabbè, per fortuna il ragazzotto muore presto e ci si toglie di torno quel personaggio così spocchioso e irritante, ma si passa a delle protagoniste stereotipate nell'esprimere il loro amore (soliti litigi, solite parole, solite gelosie), anche se il loro "lui" ha un bel paio di meloni.
Boh, la scelta dei due trans è assolutamente ridicola, dire che hanno un viso mascolino è poco e più che transessuali sembrano vere e proprie drag queen. E poi questo Almodovar (che ho apprezzato tantissimo in Volver, quello si che è un gioiellino) che diavolo vuole trasmettere?? Che vuole dimostrare??

Assurdo. Ben venga se qualcuno vuole aiutarmi a capirci qualcosa.

Ah, unica nota positiva la bella e brava Penelope, il resto del cast è da far venire le orticarie.

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Ultima risposta 21/12/2009 23.24.48
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Desk88  @  01/08/2008 18:39:46
   9 / 10
Un film davvero profondo e toccante. Tratta tematiche non semplici o banali. A tratti è perfino angosciante. Ottime le interpretazioni degli attori.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  29/05/2008 16:19:15
   6 / 10
E' il film di Almodovar con la media più alta e invece a mio parere è quello meno riuscito, e per questo metto 6. Ritmo abastanza lento (in qualche punto troppo), storia passabile ma non coinvolgente come in altri film del regista spagnolo e qualche forzatura/eccesso di soprendere di troppo.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  01/04/2008 13:55:23
   7 / 10
Film molto positivo (forse troppo?), che fa seguire ai drammi personali dei vari soggetti un'avvenire ricco di speranza, secondo una sorta di disegno divino o del destino che condurrà gli stessi a ritrovare la strada della serenità.
Almodovar ha il grande pregio di trattare temi forti con grande leggerezza e ironia. "Tutto su mia madre", pur essendo un film dall'impianto eminentemente melodrammatico, è altresì caratterizzato da elementi grotteschi e ilari, che costituiscono il giusto contrasto alla tragicità dei fatti narrati. Lo stesso dramma della perdita di un figlio, che se analizzato isolatamente può essere considerato soltanto come fonte di indicibile sofferenza, nel contesto architettato dal regista assurge a evento "salvifico": la morte del giovane Esteban costituisce il momento tragico da cui origina un corso degli eventi dal quale trarrà beneficio una serie di soggetti legati allo stesso Esteban da un sottile e impercettibile filo. In questo succedersi di vicende, su cui si ha l'impressione che incomba un' imperscrutabile Volontà superiore (o più semplicemente l'imprevedibile elemento della Fortuna), vita e morte sono visti e raccontati come naturali accadimenti che fanno parte del ciclo dell'esistenza e che come tali vanno accettati; e proprio in questo ineluttabile avvicendarsi di inizio e di fine che sta il messaggio positivo di Almodovar, il quale ci propone la morte non come il termine ultimo bensì come il principio di qualcosa di nuovo. Gli stessi personaggi, tutti femminili (chi per natura chi per volontà propria) ad eccezione di Esteban, sembrano accettare con spontaneità questo stato delle cose e seguire il corso della vita riponendo fiducia nel futuro. Alla connotazione esistenzialista che caratterizza tutto il film fanno da contorno tematiche di stampo sociale, come la transessualità e la dipendenza dalle droghe, che vengono trattate "lateralmente" con grande tolleranza e senza emettere giudizi.
E' sicuramente un ottimo film, che tuttavia non mi è arrivato fino in fondo e non mi ha fatto gridare al capolavoro, forse per un certo sottosuolo "buonista" che lascia serpeggiare una (molto) larvata retorica. Inoltre, se è vero che sotto il profilo della struttura Almodovar si avvicina molto al cinema classico (peraltro qui omaggiato con le citazioni, tra le altre, di "Eva contro Eva" e "Un Tram che si chiama desiderio"), gli mancano tuttavia l'asciuttezza e la sobrietà proprie di un altro "classico vivente": Clint Eastwood.

4 risposte al commento
Ultima risposta 04/07/2008 00.44.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  13/03/2008 20:42:46
   10 / 10
Un film che ti entra dentro in una maniera incredibile, un film che ti coinvolge, un film che ti commuove, un film che ti fa piangere. Il più grande capolavoro del maestro Almodovar, che come di consueto affronta tematiche complesse, lo fa ancora una volta con maestria, lo fa con passione. E non credo di poter scrivere oltre di questa pellicola, capace letteralmente di toglierti il fiato.
Un 10 con il cuore.

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Ultima risposta 29/05/2008 16.30.27
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/02/2008 18:32:30
   7½ / 10
è stato il film che mi ha fatto conoscere questo regista "estremo"!il linguaggio che utilizza è molto forte e marcato a volte eccessivamente volgare ma giusto nel contesto del film!
niente da dire sulle musiche e sulla regia ma i temi trattati non sempre mi hanno interessato!
bello

Invia una mail all'autore del commento spallone86  @  17/02/2008 22:14:12
   9½ / 10
Film veramente bello storia commovente grande recitazione di Penelope Cruz e ottima regia di Almodovar

Invia una mail all'autore del commento wega  @  26/12/2007 14:01:28
   9 / 10
Come "Volver" anche questo film ha una fantastica fotografia, a tinte forti come ho già letto, e non ci sarebbe modo migliore per descriverla.
Almodovar si destreggia bene in pellicole tra temi che riguardano spesso la droga, la malattia, prostitute, transessuali ma senza mai essere volgare e riesce sopratutto in questo film ad empatizzarci con le protagoniste. Un sapiente mix di dramma e ironia, di colori e sentimenti, per una storia tragica ma, incredibilmente, nello stesso tempo divertente. Ottime le interpretazioni, Cruz fra tutte.

Pink Floyd  @  05/11/2007 21:58:26
   9 / 10
Almodovar stupisce tutti con un film forte, un calderone di emozioni che pullula di situazioni scottanti che lasciano stupiti e commossi. Si ha la voglia di reagire ma allo stesso tempo si resta immobili per la potenza delle immagini.
L'amore, la violenza, la verità; il regista spagnolo ci vuole comunicare davvero tanto -come di sua consuetudine- fino a portarci, seppur con turbata angoscia ad una riva di materna carità e tolleranza universale.
Struggente.

sonhador  @  14/10/2007 14:36:31
   10 / 10
Il più bel film del regista spagnolo. A dir poco commovente. Uno di quei film che rimangono impressi nella memoria...un must del cinema moderno

orazio  @  27/08/2007 18:09:42
   10 / 10
Bellissimo film. Uno stupendo modo di vedere l'universo femminile da parte di un Almodovar forse mai così capace di raccontare gioie, dolori e trasgressioni di un gruppo di donne tanto diverse, ma molto unite fra loro. Bravissime tutte le attrici...ed emozionanti le musiche. Da vedere e rivedere.

sicily  @  24/08/2007 17:13:22
   8½ / 10
adoro pedro almodovar e meraviglioso cm riesce a cogliere la perversione sessuale del quotidiano e questo e il film migliore di almodovar

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  25/07/2007 14:06:46
   10 / 10
un meraviglioso ritratto a tinte forti di un gruppo di donne straordinarie.
Il film ti si appiccica addosso per il suo coraggio, per la sua ambiguità, per la sua forza dirompente e la sua straordinaria delicatezza.

Psyko86  @  29/06/2007 23:30:37
   4 / 10
un'ora e quarantacinque minuti d'angoscia..... due premi oscar, per un film che va oltre l'immaginabile e il possibile.... con toni bassi in alcuni punti, per quanto veri!

Invia una mail all'autore del commento Mr Mandarino  @  15/05/2007 12:02:16
   2 / 10
Trama buttata lì a casaccio, pessima regia (scene che si susseguono come fossero state rimischiate ed incollate secondo un criterio inesistente), recitazione scadente, il tutto senza capire dove il film voglia andare a parare.
Sembrava di vedere un riassunto di qualche telenovela sudamericana...

Era il primo film che vedevo di Almodovar, ma se i risultati sono sempre su questo livello, mi sa che non ci penso neanche a vederne un altro suo.
Capisco che lo scopo dei suoi film sia quello di raccontare delle storie di donne e le loro esperienze, ma limitarsi solo a questo senza dare un filo logico al tutto non può dare dei risultati decenti.

5 risposte al commento
Ultima risposta 30/09/2010 14.42.05
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Lory_noir  @  10/05/2007 21:32:23
   7½ / 10
Stranamente convolgente, crudo, schietto, in certe scene lacerante, in altre ironico, in altre ancora troppo simile ad una soap. Mi è piaciuto! Oggettivamente un bellissimo film!

quaker  @  28/04/2007 18:28:56
   10 / 10
Bellissimo, straordinario, modernissimo, merita qualche lacrima, ma è senza la minima ombra di retorica o ruffianeria. Grandissimo Almodovar; eccezionali tutte le attrici. E' inutile spendere troppe parole per elogiarlo. Guardatelo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/10/2011 15.42.54
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davil  @  08/03/2007 11:02:31
   9 / 10
uno dei film più belli di almodovar. sentito, intelligente, ben scritto

mikyross  @  03/03/2007 12:50:06
   10 / 10
Uno dei miei film preferiti. Lo guardo e riguardo in continuazione, specialmente le parti di Huma... Un inno alla donna e alla sua forza.

lesaripresa  @  18/02/2007 22:46:42
   7 / 10
La prima cosa che mi viene da dire è "che paranoia!!!"....cavolo ne succede una dietro l'altra!!!
Gli attori sono bravissimi/e....La trama è carina ma non mi ha fatto impazzire...
Certo non è da buttare via ma io non lo rivedrei!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  17/01/2007 12:25:13
   9½ / 10
Il capolavoro di Almodovar, il migliore regista europeo in circolazione che ci meraviglia con una carrellata di personaggi riuscitissimi in una storia difficile fatta di morte, sofferenza, travestiti, solidarietà femminile e una lunga recherche. Grande grande Celia Roth, commovente alle lacrime l'incontro col suo ex amante, simpaticissimo Agrado (anche se un pò ruffiano).
Si dice che Almodovar piaccia soprattutto alle donne che lui capisce come pochi altri; in realtà si richiede semplicemente una grande sensibilità e una mente aperta. Il mondo è strano esattamente come lo descrive lui, se non ancor di più.

mr. goodkat  @  29/12/2006 17:35:43
   10 / 10
a dir poco eccezionale!

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  19/12/2006 21:07:51
   9 / 10
Ma pensa te, ero convinto di averlo votato...
Capolavoro di Almodovar, abile nel trattare temi difficili con una delicatezza ed una lievità che accompagnano lo spettatore per tutto il film tenendolo per mano. Si fa così la conoscenza di personaggi indeminticabili e carichi di umanità come il travestito Agrado, rappresentante di un mondo che la sapiente regia di Almodovar rende malinconicamente magico, o come la suora incinta interpretata da Penelope Cruz, dallo sguardo magnetico e dal cuore triste.
E per una volta non si tema di sfoderare il fazzoletto.

The Monia 84  @  08/12/2006 19:53:49
   9 / 10
Tredici secco alla schedina!
Un film che fonde abilmente dramma e commedia e che parla in maniera sublime di cinque donne che in un modo o nell'altro ci rappresentano tutte. Due sequenze su tutte: l'incidente (straordinaria la Roth!) e il monologo di Agrado, personaggio senza una singola piega.

ilaria!  @  01/12/2006 11:06:41
   8 / 10
il cavallo di battaglia di Almodòvar, se piace il generenonè asolutamente da perdere..straordinaria interpretazione di Penelope Cruz. Lo consiglio in lingua, è molto più espressivo!

Invia una mail all'autore del commento Clione  @  29/11/2006 19:24:24
   9 / 10
Crudo

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/11/2006 20.43.08
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Paolo70  @  25/11/2006 15:11:40
   5½ / 10
Una narrazione drammatica di una vicenda di una donna che perde il figlio e dopo va in cerca del marito da cui è separata che intanto è diventato un trans.

lupin 3  @  15/09/2006 17:06:04
   6½ / 10
Per me non è un capolavoro un semplice filmettino e basta.
Pedro Almodovar mi sta sullo stomaco!

5 risposte al commento
Ultima risposta 15/09/2006 17.40.23
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Marla_Singer  @  15/09/2006 00:23:06
   8 / 10
Ci son un paio di monologhi davvero carini.. Da non perdere!

sweetyy  @  14/09/2006 13:47:01
   6½ / 10
Non è male ma nemmeno un capolavoro! Per gli ammiratori di Almòdovar sicuramente è il massimo ma non per me .

*Eleonora*  @  27/07/2006 19:51:11
   9½ / 10
Film bellissimo e toccante, con una meravigliosa Barcellona da sfondo. Impossibile da perdere.

Cheeky Boy  @  03/07/2006 22:00:01
   10 / 10
Sarò velocissimo:Il mio film preferito in assoluto...Eccezionale

domeXna79  @  01/07/2006 17:26:44
   7½ / 10
Film difficile del regista Almodovar.
Il film tocca tematiche delicate, certamente in modo che lo spettatore abbia un forte impatto emotivo.
La drammaticità dei fatti raccontati (la ricerca della protagonista di se stessa e del suo passato che si incrocia con altre difficili realtà) sono ben interpretate dalle attrici (su tutte P. Cruz)..
Ci sono delle forzature nella narrazione e nell'incrociarsi dei tragici eventi (devo premettere che non sono un amante del regista) che rendono a tratti la storia poco godibile ed il finale non è certamente all'altezza..
Film di cui cmq ne consiglio la visione..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  20/06/2006 13:32:19
   8½ / 10
L'ho trovato migliore di Volver ed ho capito che Almodovar è un regista su cui approfondire perchè è straordinario. Come Volver, anche questo un film interamente al femminile, caratterizzato dalla straordinaria descrizione dei personaggi, originali e singolari. Trovo Almodovar uno dei pochi registi veri, perchè non si ferma davanti a niente, non si vergogna di mettere su pellicola la realtà, ma quella vera, non quella che i media e i canoni di vita impostici ci vogliono far vedere, una vita fatta anche e soprattutto dalle persone, dai loro sentimenti e dai loro lati più nascosti. Ci insegna che al contrario di quanto il Mondo ci vuol far credere esistono anche le prostitute, le lesbiche, i trans e che sono persone normali. Insegna anche che un padre è un padre, a non perdere la speranza, a credere fermamente in sè stessi.

Regia favolosa e trama avvincente, fa riflettere molto, consigliatissimo

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/06/2006 15.16.55
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  19/06/2006 10:11:46
   9½ / 10
Un film che ti sconvolge.
Un viaggio a ritroso, fatto al posto del figlio morto.
"Un giorno mi racconterai tutto su mio padre" - "Non è facile" - "Ci credo. Se no l'avresti già fatto. Volevo chiedertelo come regalo per il mio compleanno".
Argomento duro, tormentato e tormentoso. Dove risvolti incredibili ed insospettabili vengono di volta in volta svelati lasciandoti annichilita.
Strana la vita, che ti conduce lontano in un mondo spesso troppo piccolo.
Come sempre Almodòvar non ha mezzi termini.
C'è di tutto: transessuali, puritani, lesbiche, sgualdrine, drogati, violenze, normalità, amicizia, amore materno, la comprensione... tranne l'ingenuità o l'ipocrisia.
Bellissimo il monologo a teatro, verso la fine del film che, quasi, ti lascia pensare che, in fondo, la vita è tutta una commedia.


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Ultima risposta 24/07/2006 12.25.43
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HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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