un tranquillo weekend di paura regia di John Boorman USA 1972
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un tranquillo weekend di paura (1972)

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locandina del film UN TRANQUILLO WEEKEND DI PAURA

Titolo Originale: DELIVERANCE

RegiaJohn Boorman

InterpretiJon Voight, Burt Reynolds, Ned Beatty, Ronny Cox, Ed Ramey, Billy Redden, Seamon Glass

Durata: h 1.49
NazionalitàUSA 1972
Generedrammatico
Tratto dal libro "Deliverance" di James Dickey
Al cinema nel Settembre 1972

•  Altri film di John Boorman

Trama del film Un tranquillo weekend di paura

Quattro amici decidono di fare un'escursione in canoa sui monti Appalachi ma gli abitanti del luogo non si dimostrano molto amichevoli e sono costretti a difendersi quando vengono aggrediti. Durante l'escursione uno dei quattro amici scompare tra le rapide, e i guai non sono ancora finiti!

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Voto Visitatori:   7,76 / 10 (123 voti)7,76Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Un tranquillo weekend di paura, 123 opinioni inserite

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Thorondir  @  12/09/2024 11:56:19
   8 / 10
Negli anni '70 appena iniziati e dove la fatica del Vietnam è ormai insopportabile, Boorman gira un film sul cambiamento e la distruzione di un mondo: non è un caso che il film si apre con discussioni sulla costruzione di una diga che inghiottirà il fiume e il paese. In questo micro-mondo i locali rispondono a primitive bestialità disumane che raramente si erano viste con tale forza e così esplicite in un film d'inizio Settanta (e si potrebbe dire che la descrizione degli abitanti locali è così univoca e unilaterale da sfociare nel razzismo). Le regole della civiltà, in questo mondo di boschi e rapide pericolose, non esistono: riemerge la vecchia legge del più forte, del darwiniano adattamento alla realtà circostante, del "survivalismo" che si imporrà necessariamente forse dopo probabili catastrofi nucleari. Come racconto di progressiva discesa negli inferi (anche personali, perché di fronte al pericolo siamo disposti a fare ciò che neanche osiamo immaginare) "Deliverance" va visto e inteso: affresco di un mondo liminare dove scompaiono le virtù morali e rimangono le più brutali leggi umane e naturali della forza e della violenza.

Attila 2  @  10/06/2024 01:23:29
   5½ / 10
Gente che viene inculata a secco nei boschi, altra con il braccio dislocato che gli passa dietro il collo in una scena che diventa grottesca, famiglia di ritardati che vive nei boschi che sembra quella di "non aprite quella porta", ragazzino autistico handicappato che suona la chitarra come Santana e mostri ignoranti con il monociglio come Elio e ultimi 20 minuti che rompono i c0glioni, non l 'avevo mai visto, potevo continuare a non farlo che era meglio

Filman  @  30/09/2023 12:55:04
   9½ / 10
DELIVERANCE è una collisione tra il mondo al passo coi tempi e un mondo che è rimasto indietro, l'incontro tra gli uomini della civiltà e gli zotici, gli strani, i bifolchi, quelli che chiameremo selvaggi vivendo in un habitat diverso dalla città. Il lavoro di John Boorman è quindi quello di esplorare, sbirciare e farci vedere una realtà americana che l'occhio contemporaneo non vuole vedere e che tende a sottovalutare. E' in questo frangente di neorealismo americano che probabilmente nasce tutto un tema ambientale che vede la provincia americana, nella sua indigenza e sporcizia, come una sorta di nido del malsano e del male, tema sempre più di moda in ambito giallo e thriller.
Non parliamo di un capolavoro talmente maturo da aver innovato un genere ma di un capolavoro talmente moderno che nella sua totale neutralità nell'affrontare gli argomenti riesce a renderli universali. La regia è talmente razionale, nel suo portare avanti il senso dell'avventura del cinema americano classico, da diventare quasi un thriller dell'anima. La scrittura è talmente secca e priva di punti di riferimento che non può che farci piombare addosso la sua enorme metafora, compresa di distruzione e annientamento di questo inferno nascosto. L'autore affronta il tema dell'uomo in bilico tra il moderno e il primitivo con personaggi assolutamente sfumati e mai solo bianchi o solo neri.

stratoZ  @  11/07/2023 12:48:08
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Grande opera di Boorman, una pellicola che travalica tra il film d'avventura, il dramma e il thriller con anche qualche sfumatura horririfica.

In primis partiamo dall'ambientazione, tutto girato in esterni, ambientato principalmente in un fiume sugli appalachi, fiume e montagna soggetti a se stanti nel film esaltati alla grande da Boorman che con la sua regia riesce a restituirne un senso di potenza, come se fossero delle entità pronte da un momento all'altro a schiacciare l'essere umano.
E a proposito della regia, eccezionale la capacità di Boorman di mantenere una tensione costante per tutto il film, e attenzione, è una sensazione diversa dalla classica suspense, come poteva accadere in modo episodico nel cinema fino a quel periodo (pensiamo ad Hitchcock). Se la suspense nella sua accezione nativa era fatta da singoli eventi in cui vi erano delle impennate della stessa, per poi andare a ridursi appena il soggetto andava fuori pericolo, qui Boorman riesce - non saprei neanche come ma la sensazione è quella - a renderla sottile e continua per tutto il film a partire dalla prima scena col ragazzino col banjo - in cui mostra già un forte distacco dei locali nei confronti dei nostri protagonisti venuti dalla città - arrivando fino al finale, in cui non ti senti tranquillo neanche dopo che sembra che sia già andato tutto bene. Lo sceriffo, il vicesceriffo, gli altri locali, il senso di colpa, uno degli aggressori che sappiamo essere sopravvissuto, a piede libero e possibilmente armato, insomma il film fino alla fine non da mai pace ed è in questa sensazione che permea tutta l'opera che trovo il maggiore pregio.

Ma attenzione non è il solo, il film riesce ad essere molto efficace anche sotto un punto di vista fatto di sottotesti, la sceneggiatura non è realizzata solo per mantenere la tensione, ma solleva importanti questioni e dualismi, primo tra tutti quello tra uomo e natura, già esplicitato nei titoli di testa con i dialoghi in voice over principalmente di Burt Reynolds, che fa capire più volte come l'uomo si voglia affermare prepotentemente sulla natura ma questo non è possibile per l'ineluttabilità della stessa. "Ehi Lewis, l'abbiamo battuto! Abbiamo battuto quelle maledette rapide!" - " No Bobby ti sbagli, la natura non si può battere".

Altro dualismo molto sentito, spostandosi su tematiche prettamente sociali è quello tra i city boys e i montanari, qui è particolarmente enfatizzato con i primi che dovranno far emergere i loro istinti più primordiali e selvaggi per sopravvivere e scampare alla legge, in questo modo oltrepassando la sottile linea che li separava e penso che il primo omicidio e l'occultamento del cadavere dicano tutto al riguardo.

Da menzione anche la colonna sonora, a colpi di banjo che accompagna come un leitmotiv le sciagure dei protagonisti.

Gran film.

Goldust  @  21/02/2023 08:58:15
   8 / 10
Riuscitissimo esempio di lotta natura - uomo declinato in diverse sfumature. Destabilizzante ancora oggi se si pensa, ad esempio, alla scena della violenza di gruppo, è uno di quei rari film che riesce a lasciarti addosso scorie di adrenalina autentica anche a visione ultimata.

Lucio 1982  @  09/09/2022 11:47:13
   7 / 10
Film thriller drammatico vecchio stampo che non mi ha sorpreso più di tanto..
Sono andato a rivederlo ieri sera e credo abbia perso un po' di fascino
Belle le ambientazioni e ottimo inizio ....la scena della violenza sul Ciccio è forte e fa venire tanta rabbia .. riuscendo nell'intento..
Però la parte finale non mi è piaciuta molto e poteva essere migliore
Attori molto bravi e adatti al loro ruolo...
Film abbastanza riuscito ma speravo in meglio
Comunque 7 pieno
Da vedere una volta sicuramente...

Italo Disco  @  04/03/2022 22:45:28
   10 / 10
Struggente immersione nella paura di vivere che si ribalta in lotta per la sopravvivenza in più piani: fisica e mentale; rednecks e polizia; natura e civiltà. Immenso capolavoro che dà il giusto spazio ad una cornice suggestiva. Imprescindibile.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  18/02/2022 17:09:33
   8 / 10
Una discesa lungo le rapide del fiume che è quasi una discesa negli inferi, dove l'inferno è l'altro, ma anche la natura matrigna. Film duro e potente. Pellicola notevole che, a mezzo secolo dalla sua uscita, mantiene pressoché intatto tutto il suo fascino.

CyberDave  @  05/08/2020 19:05:27
   6 / 10
Abbastanza deluso da questo film che credevo nettamente migliore, non mi ha convinto in quasi nessuna parte.
La prima di avventura non mi ha conquistato, l'escursione viene presentata frettolosamente e i paesaggi sono belli ma non cosi tanto da togliere il fiato.
La seconda parte, quella diciamo survival è più convincente ed adrenalinica, però a mio parere ha poco senso tutta la vicenda, dall'attacco dei cacciatori alla parte successiva.
Si arriva al finale senza mordente e con poca tensione.

andrea90  @  05/07/2020 23:01:58
   9 / 10
Gran film di ormai quasi 50 anni fa, crudele storia di sopravvivenza in una natura selvaggia che l'uomo ha sempre creduto erroneamente di poter controllare.
Boorman realizza uno dei migliori film degli anni Settanta miscelando con grande mestiere thriller psicologico e film d'avventura.
Visivamente straordinario, con diverse scene che lasciano il segno ( specie quella della sepoltura che mostra come progressivamente i protagonisti stiano regredendo allo stato animalesco) e una colonna sonora a ritmo di Banjo che rende il tutto ancora più sinistro e malsano...
Grandissimo Burt Reynolds : "Ovunque ,da qualsiasi parte, che importa?"

VincVega  @  29/12/2018 00:02:59
   8 / 10
Un'avventura che si trasforma in orrore per quattro amici. Indimenticato cult degli anni '70, in grado di generare ancora diverse sensazioni, anche grazie all'apporto in cabina di regia di un Boorman in formissima e di un cast veramente indovinato.

dagon  @  21/10/2018 00:03:01
   8 / 10
Quando vedo film a cavallo tra la fine degli anni '60 e gli anni '70, mi ricordo perchè amavo il cinema. Già solo la fotografia di un epoca predigitale, non laccata e né "lucidata", ma densa, pastosa, ricca di sfumature (poi se è di uno come Zsigmond....), è una gioia per gli occhi, ormai abituati al piattume estetico odierno. Regia robusta, grande montaggio, la tensione sale lentamente. Il titolo italiano, seppure non entrandoci per nulla con l'originale, rende tutto sommato bene lo scivolare inatteso e improvviso dalla placida tranquillità, seppur con un senso di minaccia aleggiante, al terrore e alla lotta per sopravvivere.

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Ultima risposta 21/10/2018 00.03.34
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Spotify  @  04/09/2016 18:47:18
   7 / 10
PRESENTI SPOILER

Thriller d'altri tempi che ha sicuramente segnato la storia del cinema. Forse, insieme al "Silenzio degli Innocenti" è la pellicola più famosa nel suo genere. Questa di John Boorman, è un'opera sulla paura, sulla sopravvivenza e soprattutto su quanto ci sia di marcio nell'uomo, nient'altro. Si, perchè non è che "Deliverance" abbia una trama vera e propria, ma più che altro segue le tragiche avventure di quattro amici andati a fare una gita in canoa e che improvvisamente, a causa di una drammatica concatenazione di eventi, si ritrovano a lottare tra la vita e la morte. La pellicola, specialmente nella prima parte, vive di una fortissima tensione con Boorman che si dimostra molto bravo a rendere suggestive, sequenze all'apparenza innocue. La scena dell'arrivo dei nostri protagonisti al villaggio l'ho trovata di grande impatto, col regista che senza mezzi termini, ci mostra in che condizioni vivono i pochi abitanti (inquietante l'immagine della vecchia con la bambina disabile). E poi qui, abbiamo senza dubbio l'episodio più famoso di questo film e cioè vale a dire il duetto chitarra-banjo tra Ronny Cox e un ragazzino acustico. Non so voi, ma questa sequenza, nonostante sia anche allegra, l'ho trovata molto conturbante. Il director successivamente ci immerge in una splendida oasi di verde con un fiume in mezzo, dove il nostro quartetto di amici si avventura con la canoa. Girate divinamente, tutte le scene che vedono i protagonisti impegnati a superare le insidiose rapide, molto esaltanti. Boorman si dimostra abile a creare suspense attraverso delle semplici inquadrature dei soggetti che navigano il fiume e degli alberi. E sta proprio qui il colpo di classe, cioè che molta di questa tensione, il regista la fa scaturire proprio dal bosco che circonda i quattro amici, un bosco molto fitto, isolato, dentro il quale, si potrebbe incontrare chiunque o una qualsiasi cosa. E infatti succede proprio questo, in quanto due dei nostri hanno un incontro piuttosto spiacevole con due montanari del posto che non ci pensano due volte a violare i diritti umani dei poveri Ed e Bobby. A questo punto assistiamo probabilmente ad una delle scene più malate dell'intero cinema e forse a quella più sconvolgente di tutti gli anni 70. Il povero Bobby viene violentato da uno di questi balordi con Ed costretto ad assistere inerme alla scena. Boorman ovviamente, lo stupro non ce lo fa quasi vedere, però la sequenza è ugualmente di forte impatto e gli istanti che precedono l'abuso sessuale sono di ordinaria follia. Ma i guai non finiscono qui, anzi, da questo punto in poi, comincerà per i quattro amici una dura lotta per la sopravvivenza. Boorman non poteva scegliere cast migliore, ogni attore è caratterizzato alla perfezione e soprattutto tutti i personaggi sono diversi fra loro: Ed Gentry è quello che si ritrova a decidere se seguire i propri principi morali oppure optare per soluzioni più drastiche, Lewis Medlock è il classico spaccone che agisce senza pensare, il duro della situazione, Bobby Trippe è lo scemo del gruppo e infine Drew Ballinger è quello più ancorato al buon senso e alla moralità. Dunque si può chiaramente vedere come il regista si preoccupi di mettere in scena quattro caratteri diversi, in modo da rendere ancor più critica la situazione in cui imperversano gli uomini, dove nessuno è d'accordo con nessuno, perchè deciso a seguire la propria filosofia, giusta o sbagliata che sia. La fotografia funziona, si sposa bene con i colori del bosco e si può vedere anche come essa sia alquanto torbida, allo scopo di accentuare il lato marcio del film. La location è fantastica, da una sensazione di smarrimento, fa rimanere lo spettatore abbastanza disorientato. Inoltre, è anche molto affascinante. Il cast è in ottima forma: Jon Voight in una bella interpretazione, riesce a trasmettere ansia allo spettatore ed è sempre molto verosimile, non esagera e non forza mai la sua recitazione. Insomma, impersona il classico uomo che deve cercare di sopravvivere in un ambiente ostile. Buone le espressioni e l'esplicazione dei dialoghi. Burt Reynolds nella più tipica delle rappresentazioni del maschio virile. Comunque la sua figura è di estrema importanza per la "vita" della pellicola. Sembra che il ruolo di Lewis Medlock gli sia stato cucito addosso. Molto convincenti le espressioni e come era lecito aspettarsi, molto mascolina l'interpretazione dei dialoghi. Valide anche le prove di Beatty e Cox. La pellicola tuttavia ha un rovescio della medaglia, altrimenti il voto sarebbe stato decisamente più alto. Il problema di maggior rilievo è stato secondo me, la lentezza che imperversa soprattutto nella seconda parte dell'opera. La regia di Boorman è come se improvvisamente perdesse smalto, e si cominciano a susseguire diverse scene che essenzialmente sono senza sostanza. Diciamo che se al secondo tempo venivano sottratti 15-20 minuti, ci sarebbe stata molta più fluidità narrativa in attesa dell'epilogo. Ed è proprio qui che il regista inciampa per la seconda volta. Il finale è davvero troppo sbrigativo, non rende giustizia a tutto il resto della pellicola. Sembra quasi come se il director avesse finito le idee, e quindi ha deciso di sprecare malamente le ultime cartuccie a sua disposizione invece di trovare una degna soluzione. Io sinceramente mi aspettavo una fine piena di suspense ed adrenalina e invece tutto si spegne adagio. Che peccato! In tutto questo la sceneggiatura non è esente da colpe, in quanto anch'essa si perde un po' nella seconda parte. Ci sono diverse situazioni che si potevano tranquillamente evitare e anche qualche episodio ripetitivo. Finale scritto molto male, si vede chiaramente che anche tale James Dickey aveva esaurito le ispirazioni. Per il resto non è uno screenplay malvagio, c'è infatti una grande stesura dei personaggi, descritti benissimo, qualche colpo di scena interessante, la sola pensata di immettere la sequenza dello stupro è geniale e infine dei dialoghi convincenti e a volte introspettivi.

Conclusione: un film sulla paura e sulla follia umana, la quale ci viene mostrata nuda e cruda, nella sua veste più selvaggia. Il regista con questo suo lavoro, risveglia le angoscie più profonde dell'uomo, quelle più primordiali. Bravi gli interpreti e regia in parte eccellente, peccato per altrettanti errori parecchio grossolani, i quali la rendono una buona pellicola ma niente di più. Comunque almeno una volta va vista. 7- .

mmagliahia1954  @  06/02/2016 13:00:09
   8 / 10
Cosa incredibile, un film che vidi al cinema a 19 anni appena, era il 1972/73 e poi mai piu'. Ricordavo sempre il titolo e volevo rivederlo. Ebbene, ieri a tarda sera lo hanno trasmesso su Rete4 e sono saltata dalla sedia, infatti ho detto subito a mio nipote che valeva la pena vederlo in quanto tutto e' rimasto ineguagliato, da quello specifico scenario alla storia, al suo senso ed alle possibili interpretazioni che ne derivano. Quindi via, patatine fritte al momento e divano.
Dalle prime scene mio nipote e' giustamente rimasto affascinato dall'atmosfera che quel verde suscita. Unico neo l'audio, si sente davvero male rispetto ai film di oggi.
La storia e', secondo me, una storia sulla "paura" piu' che sugli eventi veri e propri. Infatti di evento realmente tragico per i Nostri ne accade uno solo e poi tutto e' concausa. Ci sono molte cose da dire. Bellissima la scena finale della Chiesa mobile trasportata via dal paese e tante altre cose che si sviluppano. Un film che non ha bisogno degli eccessi di oggi per parlare al pubblico con le immagini. Tutto viene reso con le inquadrature e i tempi lunghi. Quella era arte, i tempi lunghi, che in questo film ci sono in qualche caso fin troppo. Bello, e' stato bello rivederlo. Insomma, secondo me il 1972 era un anno in mezzo agli anni validi per il cinema vero e di qualita', sviluppatosi particolarmente, per i miei gusti, fra il 1960 ed il 1980. Quello che e' accaduto esattamente in quei 20 anni sara' molto difficile che si ripeta e certamente non si ripetera' nello stesso modo; pero' le scuole di recitazione che seguono le regole delle espressioni e del gusto della scena ricca di particolari da curare ci sono e gli studiosi le conoscono bene. Basterebbe crederci di nuovo e rivisitarle con le moderne tecnologie di ripresa.

gemellino86  @  03/01/2016 17:09:13
   9½ / 10
Il film di paura per eccellenza. Voight e Reynolds eccezionali e la colonna sonora è da incorniciare: mette davvero i brividi. Una pietra miliare nella storia del cinema. Imperdibile.

pak7  @  09/08/2015 14:04:54
   7½ / 10
Non un capolavoro, ma un film da vedere. Tiene incollato lo spettatore allo schermo fino alla fine, in un misto di follia ed avventura. Il suo principale difetto è che rimane solamente un'avventura, senza particolari risvolti psicologici o morali per lo spettatore.

kingofdarkness  @  18/06/2015 14:32:32
   9 / 10
"Deliverance", per descriverlo in poche parole, è un VERO film d'avventura, estremamente realistico ed avvincente, da guardare tutto d'un fiato.
Fondamentalmente potrebbe anche essere considerato un thriller per come si sviluppano gli eventi, ma in fin dei conti l'essenza del film è l'avventura nuda e cruda, quindi è più giusto considerarlo tale.
La messa in scena è assolutamente di prim'ordine. Già durante l'ottima sequenza introduttiva ci si fa un'idea approssimativa sui caratteri dei 4 protagonisti, e già da lì non si può fare a meno di notare una certa ostilità da parte dei paesani di turno.
Si parte poi di botto lungo le rapide del fiume, dove assistiamo impotenti al martoriato ed inaspettato percorso dei 4 amici verso qualcosa che nessuno si sarebbe mai potuto aspettare.
La regia magistrale di Boorman (che personalmente mi ricorda molto lo stile di Walter Hill) ritrae con grande fascino e passione una storia reale, cruda e appassionante, una storia di amicizia e di sopravvivenza sullo sfondo di uno degli scenari più suggestivi che si possano avere.
La fotografia curatissima e le azzeccatissime musiche di sottofondo con il banjo fanno il resto.
E' un film del 1972 e sembra fatto ieri….e non aggiungo altro…cult assoluto.

Nic90  @  06/04/2015 21:13:18
   4½ / 10
Una noia pazzesca,le scene le ho trovate ripetitive,mediocri la regia e gli attori...
tra l'altro anche l'ambientazione lasciava a desiderare,insomma si puo evitare facilmente.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  16/02/2015 00:40:31
   7 / 10
il film si lascia guardare e non annoia. Alcune cose dell'intriccio sono un po' approssimative. Ottima regia, interpretazioni convincenti.

Fortune  @  29/07/2014 14:24:49
   8½ / 10
Crudo,spietato,realistico e ambientato in un contesto naturalistico che,nella sua bellezza, affascina e incute timore solo a passarci una notte intera.Pellicola amara che non lascia niente al caso...o tutto...dipende dai punti di vista.L'impatto alla prima visione fu elettrizzante ma con le successive si riesce a godere in maniera piu' profonda quel senso d'angoscia e suspance che permea l'intera pellicola.Regia ottima e attori di caratura che sono riusciti ad entrare magistralmente in parte, anche grazie a dialoghi e situazioni molto convincenti..Uno dei migliori thriller degli anni '70...e non solo.


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Ultima risposta 29/07/2014 14.46.01
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ferzbox  @  24/07/2014 17:22:58
   8½ / 10
Bello e molto significativo.
A cavallo tra gli anni 60 e 70 uscì questo film drammatico diretto da John Boorman che sfruttava le caratteristiche del vecchio e nuovo cinema.
Gli anni 70 cominciarono ad uscire fuori dal classico concetto di narrazione tipico della prima metà del 900 per dar spazio ad una metodologia più dinamica e incalzante(che ci trasciniamo tutt'ora)...."Un tranquillo week end di paura" è una di quelle pellicole che hanno fatto da ponte e che mostravano tutte e due le formule messe insieme;il risultato è un'ibrido che sa accontentare gli amanti di qualsiasi tipo di cinema...e non è cosa da poco...

Un confronto diretto tra civiltà e natura rappresentato da un gruppo di uomini di città alle prese con la forza innarrestabile di un fiume sperduto tra i boschi.
Una semplice gita in Canoa porterà questi avventurieri ad affrontare una battaglia estenuante per la sopravvivenza,fino a trasformarli,loro malgrado,in animali selvaggi e spietati;coraggiosi nell'affrontare alcune situazioni e succubi di altre....

Una regia strepitosa ed una morale di fondo molto significativa ed amara.
La civiltà di cui andiamo tanto orgogliosi è soltatnto una patetica maschera che distrugge la natura e nasconde le debolezze dell'uomo.

Cit.:"- ...ehi Lewis....ce l'abbiamo fatta,abbiamo superato quelle maledette rapide!!"

"- No Bobby,ti sbagli......la natura non si può mai battere!!!.....

Magnifico....la scena della scalata sulla montagna rocciosa è strepitosa...

N.B. Il personaggio di Bobby è interpretato da Ned Beatty,l'impacciato aiutante di Lex Luthor sul "Superman" di Richard Donner....(poretto,pure in questo film gli hanno affibbiato la parte del cretino....ma con quella faccia...).

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Ultima risposta 24/07/2014 19.19.07
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_Hollow_  @  22/06/2014 01:49:56
   9 / 10
Un thriller quasi perfetto, con dialoghi stranamente intelligenti, capace di partire benissimo con quel "dueling banjos" e finire mantenendo sempre alta la tensione. Avrà ispirato una lista interminabile di altri film. Se non si è mai visto e piace il genere bisognerebbe farlo.

DogDayAfternoon  @  29/05/2014 22:37:14
   7 / 10
Per alcuni aspetti un cult, per altri un film invecchiato male. Si alternano momenti abbastanza monotoni, come l'interminabile duetto musicale all'inizio del film (tra l'altro colonna sonora bruttina), ad altri di pura suspense: le scene più belle secondo me sono quando, con il cadavere in primo piano, i quattro discutono tra di loro per decidere cosa fare. Ottime le interpretazioni, una storia che ha fatto scuola ma che poteva secondo me essere maggiormente arricchita.

Uno di quei film cha vanno visti soprattutto per un fatto di cultura cinematografica ma che non mi ha mai particolarmente entusiasmato.

Lory_noir  @  03/05/2014 19:58:41
   6 / 10
Non amo il genere e il periodo. Alcune scene però sono ansiogene al punto giusto.

Horrorfan1  @  21/01/2014 14:34:30
   9½ / 10
Il voto parla da solo, ma potrebbe essere anche un 10 perché non ricordo difetti o punti deboli nel film, a parte una corsa iniziale un po' troppo scriteriata con la jeep in mezzo ai boschi...

Il Dvd in mio possesso, purtroppo, pur essendo stato comprato nuovo anni fa, presenta alcuni difetti nella rappresentazione di qualche scena (non mi ricordo più se fossero pixelature o colori sfalsati...) che ne inficiano la visione: aspetterò che esca un prodotto migliore!

clint 85  @  05/01/2014 02:54:20
   7½ / 10
Lo ammetto, guardando più di qualche commento non del tutto entusiasta(non solo su filmscoop) ero restio a vederlo perchè convinto di assistere al solito ciofecone tanto famoso quanto sopravvalutato...

... invece mi son trovato di fronte una GRADITISSIMA SORPRESA!!!

Ottime regia e fotografia, ben recitato, con una buonissima sceneggiatura ed un'ottima caratterizzazione dei personaggi.

- DOMANDA: Quelli che si sono annoiati...cosa si aspettavano sparatorie alla Rambo 2 o azione alla Die Hard?
Per me la bellezza di questo film sta sopratutto nel realismo che si respira...rispetto a moltissime altre pellicole del genere..

Magari se lo si guarda senza aspettarsi il capolavoro si coglierà l'essenza di questa buonissima pellicola.

CONSIGLIATO

Jolly Roger  @  28/12/2013 17:39:28
   8½ / 10
"Un tranquillo week end di paura", tutti nella vita l'hanno sentito nominare.
Forse è uno dei casi più significativi di film il cui titolo sia così stra-conosciuto rispetto a quanti poi l'abbiano effettivamente visto; è un po' caduto nel dimenticatoio, purtroppo.
E' un film trasversale, un po' thriller, un po' avventura e persino un po' exploitativo, soprattutto per la scena dello stupro, che sicuramente è uno dei punti di forza. Essa è realizzata benissimo, malgrado ci fosse il rischio di sprofondare nell'eccesso, tuttavia, dal momento in cui i due sfortunati turisti incontrano i due malviventi, non si ha nemmeno per un attimo l'impressione che ciò che sta accadendo sia in qualche modo eccessivo, calcato e volutamente esagerato, ma al contrario l'intera scena è crudamente realistica.
Credo che sia il primo film in cui appaiono, in chiave thriller / horror, i mitici rednecks, i contadinacci americani, dipinti come sporchi e ignoranti e dediti a pratiche blasfeme come la sodomia (queste figure saranno poi successivamente meglio teorizzate in ben noti film dell'orrore degli anni 70 e 80). Lo scontro tra provincia e città, che in USA è molto più sentito mentre da noi quasi non esiste, si palesa quando i rednecks si rivolgono ai 4 protagonisti chiamandoli "city boys" con un'accezione palesemente negativa.

Il vero protagonista di questo film, comunque, è lo scontro tra uomo e natura. Ma non la natura "esterna", la quale non costituisce mai un vero e proprio pericolo (diciamo che è un bellissimo sottofondo della vicenda, ma è neutra). La natura nemica è quella interiore. E' ciò che di selvaggio e di assassino è rimasto dentro di noi, sepolto sotto anni di educazione e di civilizzazione.
Questo conflitto è rappresentato dallo scontro tra chi

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In realtà il film non sposa nessuna delle due posizioni. Si limita a descrivere ciò che fanno i protagonisti, i quali

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Quindi, in definitiva, il film non sposa una delle due posizioni precedenti perchè ha una morale più ampia, cioè che quel tipo di natura, così bella e così selvaggia, non va mai sfidata per divertimento, né tanto meno andrebbe distrutta, perché comunque vada è una sfida persa.

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Ultima risposta 15/01/2014 15.39.43
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GianniArshavin  @  24/11/2013 20:28:10
   6½ / 10
Nonostante la media altissima e le tante ottime recensioni questo film del 1972 non mi ha convinto totalmente,confermandosi comunque un prodotto di qualità.
La pellicola in questione è una delle più citate ed imitate del cinema contemporaneo,e conserva a distanza di 40 anni ancora una fama intatta e notevole.
I pregi del film sono da riscontrare nel valore dell'opera oggi nonostante i tanti anni che si porta dietro,nella bravura degli attori protagonisti,in qualche scena davvero indovinata(quella del duetto),nei messaggi che vuole lanciare e in qualche trovata davvero avveniristica per l'epoca.
Purtroppo i difetti invece sono tutti rintracciabili nella lentezza e nella ripetitività del film,in un finale prevedibile e in alcune situazioni invecchiate davvero male.
Un film,infine,da vedere che ancora oggi risulta apprezzabile ma che allo stesso tempo risente degli anni in alcune situazioni che riviste oggi non convincono e non emozionano più del tutto.

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Ultima risposta 22/10/2016 11.13.49
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lupin 3  @  15/10/2013 19:43:16
   6½ / 10
Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  28/08/2013 20:21:23
   8 / 10
Ora che l'ho visto posso dirlo, un classico. Strabusato nel titolo d'altra parte, è un film che andrebbe assolutamente visto anziché nominarlo milioni di volte così, a buffo. Fatta questa mia considerazione, veniamo al dunque: la pellicola parte in maniera non molto chiara chiara coi suoi dialoghi ma è solo la quiete prima della tempesta; presto si trasformerà in un turbinio di emozioni, sensazioni. Per quanto riguarda i temi affrontati, chi più ne ha più ne metta: la forza della natura in primis

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poi il menefreghismo dell'uomo nel distruggerla (come si evince sempre dai dialoghi di Lewis) e la bestialità di quest'ultimo anche verso i propri simili. Il tutto diretto e interpretato in maniera seria ma non pesante, al contrario incalzante più che mai. Finale dai tratti orrorifici, forse un po' inadatto a un film come questo ma che, per dirlo senza stare ad argomentar troppo, ci può stare.
In sintesi, un classicone che non può mancare in una qualsiasi collezione privata di DVD.

gianni1969  @  19/08/2013 18:24:44
   10 / 10
Cult assoluto con un cast straordinario e situazioni mitiche, dal duetto col banjio allo stupro, la discesa in canoa sino al superbo finale. Tra l'altro uno dei film più imitati di sempre. Assolutamente impossibile perderlo

-Uskebasi-  @  07/05/2013 22:09:09
   7 / 10
Non nascondo un pizzico di delusione. Si è vero, tratta tematiche importanti ed è tutto di buon livello, dagli attori alla regia, dai dialoghi alla storia. Praticamente non ha difetti, ma non sono riuscito a vedere il capolavoro che mi aspettavo.

giraldiro  @  27/04/2013 01:08:13
   6½ / 10
Sono anni che sento nominare questo film eppure l'ho visto per la prima volta soltanto stasera.

Nel complesso è abbastanza buono e meriterebbe un 7, però il finale a mio avviso doveva essere approfondito un po' di più visto anche che la parte centrale non è poi così ricca di situazioni, seppur molto buona; mezzo punto in meno per questo motivo.

topsecret  @  19/04/2013 16:12:16
   7 / 10
Buon film che tratta argomenti forti come la violenza e l'istinto primordiale della sopravvivenza, in un contesto ambientale affascinante e denso di pericolo allo stesso tempo.
Discrete le performance dei quattro protagonisti principali, ben diretti da una regia attenta, calibrata e senza mezze misure. Pellicola dotata di un buon ritmo che assicura una visione coinvolgente e con qualche accenni di pathos che mantengono vivo l'interesse di chi guarda.
Vale la pena vederlo.

Sir_Montero  @  02/02/2013 12:43:19
   8 / 10
Profonda disamina dello scontro Uomo-Natura, tematica già affrontata dal regista, seppur in maniera diversa, nel precedente "Hell in the Pacific".
Quattro amici decidono di passare un week end nei pressi di un bosco semi-incontaminato, scendendo il fiume in canoa. Immediatamente dopo aver messo piede nella natura selvaggia, minacciata dall'incedente civilizzazione umana (nella forma di una dighizzazione), si ritrovano in un ambiente ostile, popolato da montanari bruti ed analfabeti, tarati molto probabilmente da numerosi incesti.
Dopo un illusorio "contatto" pacifico tra i due gruppi nell'incantevole scena dei duelling banjos, l'incantesimo lirico di una Natura benigna e pura si trasforma in un incubo per i quattro amici, che li vedrà precipitare in una discesa negli inferi della tribale e ancestrale capacità di sopravvivenza.
I montanari, incarnazione bestiale di una Natura oscura e onnipotente, opereranno violenza fisica e psicologica, stuprando letteralmente la loro innocenza e la loro bonarietà da cittadini. Per ognuno di loro, comincerà un percorso di Deliverance, di liberazione interiore forzata dalla necessità di sopravvivere, che avrà conseguenze inaspettate per le loro coscienze, costrette a convivere con il regresso ad una legge spietata che ha perso ogni traccia della civile moralità.
Non intendo dilungarmi sull'analisi dei singoli personaggi, brillantemente già compiuta e sviscerata nella recensione di The Gaunt; voglio solo sottolineare, ulteriormente, l'importanza di questo film che diverrà, per gli anni successivi, un vero e proprio caposaldo, una pietra di paragone dalla quale sarà impossibile non mutuare riflessioni, spunti, idee.
Inquietante come pochi il finale.

vieste84  @  04/01/2013 19:04:30
   6½ / 10
Film giustamente diventato cult, molto copiato nel passare degli anni. Belle le ambientazioni alla "aguirre" e carina la scena da film di genere. Però si ha la sensazione che questo film poteva osare un po di più, a parte la scena centrale che assorbe l interesse generale del film il resto non da particolari sussulti tranne il paesaggio e l'amicizia dei protagonist, con un po di fantasia si sarebbe potuto metterci di tutto. Tutto sommato ottima trovata, però credo qualche regista di genere italiano di quegli avrebbe usato molto di più le potenzialità di questo film.

Jack_Burton  @  22/12/2012 11:13:29
   6½ / 10
Un tranquillo week-end di paura: tanta tranquillità e poca paura.
Media esagerata per la qualità del film, specie il voto del recensore.
In un ora e quaranta succede poco e quel che succede avviene con lentezza e piattezza, la tensione è pressochè nulla durante tutta la durata del film e compare leggermente solo durante l'incontro con i bifolchi.
Ok è un film vecchio di 40 anni, ma i film con la f maiuscola non risentono del tempo e questo purtroppo ne risente eccome.

deliver  @  14/12/2012 10:04:41
   8 / 10
Un film evidentemente perfetto, una regia straordinaria capace di cogliere i personaggi nei loro profili migliori. Ottime interpretazioni di Voight e Reynolds..
L'unico appunto lo si potrebbe muovere solo sulla conclusione e dire: si ha l'impressione che il soggetto potesse regalarci ancora qualche scena concitata e thrilling e invece si preferisce far calare l'epilogo, lasciando un pò di sospensione...
Ma a parte ciò, il film di Boorman rimane una pietra miliare che suggestionerà il genere del thriller/horror ispirando altri racconti non dissimili...

jannakis  @  13/12/2012 17:28:55
   6½ / 10
la tensione non è altissima ma rimane un film ben fatto e curato nei dettagli

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  02/11/2012 10:52:38
   8½ / 10
Gran thriller, suggestivo ed inquietante. Più ancora dell'ottima storia colpiscono la bellezza della natura selvaggia, i suoi rumori e la bravura dei quattro attori, quattro diverse personalità, su cui spiccano Voight e Reynolds. Raramente si è vista al cinema una contrapposizione tra uomo e natura così forte.
Memorabile la sequenza del duetto banjo/chitarra.

Un film d'altri tempi!

nevermind  @  05/10/2012 00:33:53
   7½ / 10
L'idea dei bifolchi mezzi mostri è un pò ripresa anche dal film "Le colline hanno gli occhi", tutto sommato ottima pellicola. L'unica cosa che non davo per scontata era

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER su questo sono rimasto incredulo.

BlueBlaster  @  22/09/2012 02:16:54
   7 / 10
Un thriller di classe con una tensione ed un climax di tempi ormai, purtroppo passati! Buon cast e grande regia ma sopratutto location fantastica!

Naitsirk  @  18/09/2012 10:04:53
   8½ / 10
Film che non è mai stato capito, pieno di incomprensioni, equivoci, misteri, che si pone lo spettatore, e i 4 protagonisti della loro disavventura. Molte le scene chiave e le scene da accapponare la pelle. Attori in stato di grazia, colonna sonora e ambientazione perfetta. Film che verrà riscoperto per la sua vera fama con il passare degli anni.

JIGSAW  @  09/09/2012 07:23:38
   5½ / 10
Sarebbe durato meno avrei dato un voto in più...

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Ultima risposta 09/09/2012 11.16.21
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  07/09/2012 00:10:59
   9 / 10
Vedetevi questo film ed il comodo divano di casa vostra vi apparirà sotto tutt'altra prospettiva.

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ValeGo  @  04/09/2012 13:48:57
   8 / 10
Veramente sorprendente dai risvolti inaspettati e abbastanza inquietante...consigliatissimo!

KRIS.K  @  02/07/2012 18:12:57
   8½ / 10
Classico di Boorman, 4 ottimi attori (grande Burt) una trama sviluppata benissimo.Probabilmente, ancora oggi non è stato capito , boorman ha utilizzato diverse situazioni, incomprensioni e inquadrature per farci capire tutt altro di ciò che molti pensavano e pensano del film stesso, ed è cio che lo rende unico, nel complesso un grande film signori.Una perla inizio anni 70.

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C.Spaulding  @  11/06/2012 15:33:35
   8½ / 10
Film bellissimo. La storia di quattro amici che decidono di passare un week end tra i boschi ma vengono aggrediti dagli abitanti del luogo. Ottima pellicola cruda e violenta. Magnifiche le location. Un film che appassiona e coinvolge in pieno. Un'avventura interminabile....un incubo ad occhi aperti. Ottima la regia e bravissimi gli attori tra cui spicca John Voight. Imperdibile

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  06/01/2012 15:12:19
   9 / 10
Rivisto l'altra sera, non ha affatto subito l'ingiuria del tempo.
Boorman riesce a non essere didascalico dipingendo personaggi credibili che allo stesso tempo diventano simboli di un diverso modo di affrontare la vita, le difficoltà e la sopravvivenza in un ambiente ostile. il viaggio in canoa è una discesa nell'anima che ne fa affiorare i lati più primordiali e oscuri.
Lungo le rapide del fiume Chatooga saranne le regole del vivere civile a soccombere, lasciando spazio alla natura in tutte le sue accezioni.

Oskarsson88  @  20/10/2011 19:43:46
   8½ / 10
La natura, i colori, i dialoghi, i protagonsti, questo film sa davvero il fatto suo. E' un genere quasi difficile da catalogare, forse avventura più che drammatico. Non è così violento nelle immagini però rende bene, ed è giustamente diventato un cult. Bravi J. Voight e soprattutto in quel ruolo da leader B. Reynolds!
Un film proprio da gustare...

Invia una mail all'autore del commento nightmare95  @  08/10/2011 22:39:29
   4 / 10
Mi aspettavo un film spettacolare visto che è diventato un cult. Sicuramente per l'epoca il film era crudo,violento originale e innovativo.
L'inizio del film promette bene, ma dopo tre quarti d'ora il film inizia a diventare monotono e noioso per via delle troppe scene ripetitive.
Poi mi sarei aspettato una lotta un pochino più agguerrita con gli aggressori. Ma la cosa che mi ha deluso di più è che non c'è il colpo di scena finale, per questo fattore il film perde parecchi punti.
Visto oggi nel 2011 il film non mi è piaciuto un granchè, anche se va detto che le ambientazioni, la fotografia e le musiche sono molto azzeccate e belle.
Ottime anche le interpretazioni di Burt Reynolds e Jon Voight . Ma non bastano a salvare un film davvero soporifero!
Il voto forse è un pò bassino ma purtroppo lo reputo un film un pò sopravvalutato, anche se il messaggio rivolto alla società è veramente bello.
Senza ombra di dubbio se l'avessi visto nel 1972 appena uscito il mio voto sarebbe stato sicuramente più alto, ma oggi nel 2011 non mi ha lasciato praticamente nulla.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  08/05/2011 04:41:48
   7½ / 10
Quella in cui si buttano i nostri quattro amici di Atlanta è una natura incontaminata, ostile, lontana dalle leggi della civiltà e delle norme di moralità ed etica. E' una natura che urla contro la sua sistematica distruzione (la costruzione della diga) e punisce l'uomo per averla sfruttata e sfidata, ignaro dei pericoli e scioccamente convinto della sua superiorità (il personaggio di Burt Reynolds). Dall'altra parte della morsa c'è l'ostilità di una società violenta, ignorante ed incestuosa come quella degli stati meridionali degli USA, e al centro c'è il fiume Cahulawassee, che scorre veloce, turbolento ed insidioso verso l'unica via di salvezza.
Come nel controverso "Cane di Paglia" di Peckinpah, la vicenda assume i connotati di un vero e proprio assedio, perpetrato da parte di una comunità illustrata in modo stereotipizzato e parossisticamente negativo - gli inglesi della rurale Cornovaglia come i "rednecks" della Georgia - ai danni di un gruppo di "invasori", di"diversi" - businessmen emblemi della piccola borghesia - che dovranno regredire ad uno stato quasi primitivo ed animalesco per assicurarsi la sopravvivenza attraverso quell'istinto che il progresso sociale ha cancellato dall'imprinting dell'uomo - bellissima la scena in cui John Voight, con l'arco teso in mano, teso ed impaurito, non riesce ad uccidere il cervo nel bosco.
Nonostante alcuni passaggi di sceneggiatura un po' forzati (mi aspettavo un po' di più dalla tanto decantata scena dello stupro) ed un finale che perde in parte lo spirito del film, "Deliverance" rimane un bel thriller di Boorman, diretto con assoluta maestria nella messinscena - davvero suggestiva la fotografia, specialmente quella notturna, che sfrutta al massimo le splendide location naturali - ricco di tensione e di suspense sin dal primo minuto e di qualche ben piazzato dettaglio orrifico, a partire dall'inquietante ragazzo albino ritardato con il quale il povero Ronny Cox suona la famosissima Dueling Banjos - uno dei pezzi più famosi e memorabili della storia del cinema.

bigfoot  @  06/04/2011 20:11:46
   6½ / 10
Media a mio parere eccessiva. Un cult che non mi ha entusiasmato più di tanto, con troppi momenti di pausa che tolgono ritmo al film. Bella la scena dell'aggressione e meritevole la critica alla società, ma sono stato inutilmente in attesa di un colpo di scena finale che purtroppo non è arrivato.

Larry Filmaiolo  @  19/01/2011 20:51:58
   7½ / 10
storico film, robusto e abbastanza crudo per l'epoca, ma ancora largamente apprezzabile, che racconta la tragica avventura di 4 (di cui 3 abbastanza ingenui, uno fin troppo folle) cittadini alle prese con la natura selvaggia e con fattacci che inevitabilmente tireranno fuori dai loro spiriti borghesotti

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Neurotico  @  12/01/2011 21:00:13
   10 / 10
Forse il capolavoro di John Boorman e uno degli apici della riflessione sul rapporto uomo/natura nel cinema.Tutto perfetto:l'atmosfera selvaggia,la fotografia sublime(soprattutto quella crepuscolare),ritmo costante con picchi di suspence esemplari,regia superba e funzionale sia all'azione degli attori che alle esigenze di contemplazione della natura.La natura incontaminata sembra l'unico "personaggio" incolpevole del film.Quando essa e' selvaggiamente presente nell'uomo o esorcizzata dalla sua prepotente civilta' diventa perversa e storpia l'uomo che compie solo nefandezze.Tra i piu' rappresentativi film americani degli ani settanta.

The BluBus  @  27/11/2010 01:01:31
   7½ / 10
Ottima atmosfera e buoni attori, qualche forzatura data dall'età, ma merita una visione!

7219415  @  19/11/2010 10:39:02
   8 / 10
Ottimi attori e buon film

Drugo.91  @  07/11/2010 12:10:55
   7 / 10
sicuramente uno dei film migliori di Boorman,
ottima la fotografia e bravi gli attori
seminale nel genere, ma mi aspettavo qualcosa di più...

Invia una mail all'autore del commento Il Cartaio  @  02/10/2010 02:07:35
   6 / 10
Nei voti precedenti al mio noto degli 8 e mezzo e dei 3 e il recensore addirittura mette 9; "Un Tranquillo Weekend Di Paura" non è ne da 3 ne da 9... è un film che alterna momenti molto lenti e piuttosto noiosi ad altri più adrenalinici e coinvolgenti. Il film sembra promettere bene, carinissima la scena del duetto banjo/chitarra, le ambientazioni sono fantastiche e le musiche molto gradevoli ed azzeccate. Purtroppo però arrivati al clou della storia sono rimasto molto deluso. Molte cose sono lasciate al caso con troppa semplicità e la vicenda non coinvolge a pieno lo spettatore... insomma, non ti senti li con loro, non senti il fiato sul collo di un pazzo che vuole ucciderti!!! Film in sostanza sufficiente da cui, media a parte, mi aspettavo qualcosa di più.

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Ultima risposta 09/09/2012 07.31.01
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Dosto  @  18/08/2010 18:46:48
   3½ / 10
Film noiosissimo con bravi attori che non riescono a brillare. Si salva la posizione, per niente scontata, del regista nei confronti della natura e di come si rapporti con essa l'uomo civilizzato.

rob.k  @  02/08/2010 22:22:47
   4½ / 10
Filmetto dove la paura non si sa neanche dove stia di casa... Lento, lento e più lento. Contenuti prossimi allo zero: un gruppo di amici che incappa in un omicidio, peraltro pur essendo dal lato della ragione, e decide di occultare il cadavere... E quindi? Il fatto che poi presi dalla paura decidano di proseguire gli occultamenti? E quindi? Si salva solo l'ambientazione.

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Ultima risposta 14/12/2012 10.09.00
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  02/08/2010 18:48:11
   8½ / 10
"A volte bisogna perdersi per trovare qualcosa".
Apologo contro la civilizzazione selvaggia attraverso un tragico gioco tra uomo e natura, sempre più angosciante e metafisico.
Grandi interpreti, splendida fotografia di Vilmos Zsigmond, indimenticabile colonna sonora con il Duetto di banjo, un regista capace di scavare nelle profondità più recondite dell'animo umano col semplice uso di immagini di rara forza drammatica. Un cult movie violento, disperato, imperdibile.

Frankys  @  05/07/2010 18:18:20
   3 / 10
Che obbrobrio ... lontano dalle mia aspettative.
Noioso, ridicolissimo e banale, non ciò trovato nulla di bello.
Nel giornale dei programmi tv c'era scritto che era horror, invece è un normalissimo film d'avventura.
Bruttissimo, sarà anche perché mi aspettavo tutt'altro ... .

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Ultima risposta 05/07/2010 21.20.55
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  21/06/2010 12:03:37
   8 / 10
Film di grandissima atmosfera (visto praticamente insieme a Southern Comfort tra l'altro) con una visione della natura americana davvero originale. Ottimi attori e oscar meritatissimo per la colonna sonora.

Clint Eastwood  @  21/06/2010 09:57:09
   8 / 10
Cult movie anni ’70 e non c’è molto da aggiungere. Diretto con una particolare abilità e lucidità senza deviazioni, tenendo per quasi l’intera sua durata alta la tensione e il coinvolgimento dello spettatore, interpretato con gran stile da Voight e Reynolds che acquisteranno non poca fama grazie a questo film. Di grande ispirazione ai film che seguiranno dopo sullo stesso filone di cui oggi si sta abusando un po’ troppo creando prodotti flaccidi “usa e getta” soprattutto nell’ambito dell’horror.

Direi imperdibile.

fabrix  @  17/06/2010 20:11:23
   9½ / 10
regia,attori, ambientazione, fotografia, storia. Tutto a contribuito affinchè venisse sfornato un buon film. Da vedere assolutamente

lampard8  @  01/05/2010 19:29:55
   7½ / 10
Ferocissima e spietata invettiva di Boorman contro la società borghese e l'opluenza di suoi costumi riuscita non del tutto ma comunque efficace in più di un punto.

Il film è diretto molto bene, è teso e avvincente ed adrenalinico, ma manca de colpo di genio e in più di una circostanza si sonnecchia. Bravi gli attori, su tutti uno strepitoso Reynolds e stupende le location.

Un buon film, lungi dall'essere un capolavoro però...

Noodles_  @  18/03/2010 10:59:25
   9½ / 10
Uno dei film che ha segnato la mia adolescenza.
Dalla vena ecologica di Boorman (la Foresta di Smeraldo...) ecco un thriller elegantissimo e misurato, caratterizzato da uno schema narrativo molto efficace, violento quanto basta ma incredibilmente carico di tensione e angoscia dall'inizio alla fine.
Una stupenda vallata sta per essere cancellata dalla costruzione di una diga, e il nostalgico Burt Reynolds (in forma smagliante - forse la sua migliore interpretazione) convince tre amici a discendere il fiume in canoa per l'ultima volta e rendere così omaggio a quel paradiso destinato a sparire per sempre. Sarà un Incubo.
Molti gli spunti che caratterizzano questo film.
Gli scenari sono ovviamente stupendi, i quattro protagonisti sono uno più credibile dell'altro, le situazioni sono originali e la tensione come detto è a livelli altissimi, soprattutto nella scena clou.
Una segnalazione a parte per i dialoghi nella sequenza in cui devono decidere cosa fare del cadavere. Stupendi. 4 persone normali, alle prese con una situazione molto più grande di loro, che discutono in preda al panico su qual è il modo migliore per risolverla. Una delle scene in assoluto più belle che abbia mai visto in un film di questo genere.
E se si pensa che è del 72...

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/02/2010 18:43:05
   6½ / 10
Ottime le ambientazioni, non male la storia anche se mi aspettavo qualche cosa di più.

ste 10  @  21/02/2010 02:10:48
   7½ / 10
Un classico che alterna punti morti a scene di grande impatto; grandi le ambientazioni

BrundleFly  @  19/01/2010 09:43:00
   8½ / 10
Mi ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine. Davvero un ottimo thriller, con una buona regia e un'ambientazione che toglie il fiato. Buono il cast, anche se i personaggi principali mi sono risultati un po' antipatici, soprattutto all'inizio.
Peccato che in alcuni momenti ci siano dei punti morti.
Storiche le scene del banjo e della sodomizzazione.

Invia una mail all'autore del commento King Of Pop  @  02/01/2010 01:33:15
   7½ / 10
Senza dubbio è una pellicola molto profonda : fa uscire allo scoperto i veri istinti dell'uomo ed è molto ma molto crudo.La scena dello stupro fa scalpore ancora oggi;)non oso immaginare all'epoca quanto clamore abbia suscitato.Il carattere dei personaggi è approfondito,soprattutto dopo l'aggressione dei montanari.Un vero e proprio cult,da non perdere...

Manu90  @  05/12/2009 15:00:44
   6½ / 10
Onestamente mi aspettavo di più, però il film scorre senza mai annoiare. Buono ma un pò sopravvalutato per i mie gusti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/12/2009 22:49:08
   9 / 10
Gruppo REDAZIONE amterme63  @  03/12/2009 23:32:22
   7½ / 10
Bello e ben fatto. L’ambientazione naturale è veramente bella, ma questo va quasi da sé. Ripreso quasi tutto in esterni e occorre dire che è stato fatto un lavoro egregio, visto che le risprese non dovevano essere facili. I posti poi sono molto suggestivi.
I temi del film sono tipici del cinema americano anni ’70: lo sfatamento dei miti (in questo caso quello della “frontiera”, dell’esaltazione della natura selvaggia e della vita all’aria aperta) e l’eterno dibattito fra diritto e crimine, il sottile confine fra difesa personale e rispetto delle norme codificate.
Secondo me la tematica ha il sopravvento sulla storia e sui personaggi e questo rappresenta sicuramente un difetto. Ne risente la sceneggiatura che non sempre si mostra coerente; ma soprattutto i personaggi che sembrano fatti apposta per incarnare un’idea, un atteggiamento e non sono molto approfonditi. Evidentemente contava di più far passare un certo messaggio, stimolare una certa riflessione, piuttosto che rappresentare un pezzo di vita il più fedele possibile al reale.
Che sia un film di “pensiero” oltre che di avventura, lo dice subito l’introduzione, che lamenta la fine della natura selvaggia e incontaminata a favore della civilizzazione (la costruzione di una diga). Il resto del film si svolge quasi con ironia rispetto a questa considerazione iniziale. E’ un invito a non idealizzare troppo.
I protagonisti sono amanti di questa natura incontaminata e la vorrebbero vivere, ma quante le sorprese negative a cui andranno incontro. Intanto sottovalutano i pericoli e si dimostrano abbastanza impreparati. Affrontano l’impresa con troppa sufficienza e senso di superiorità. La loro boria viene “punita”. La loro discesa del fiume diventa la discesa ai gradi più estremi della sopravvivenza e farà sentire loro la debolezza dell’uomo di fronte alla natura e di fronte a se stesso.
L’ambiente selvaggio infatti non è poi così idilliaco. Chi ci vive è mostrato come brutto, sporco, incivile, ritardato o addirittura depravato, sceso ai gradini più bassi, quasi animalesco. E’ la parte meno credibile e più forzata del film, anche se può avere comunque un briciolo di verità.
I quattro protagonisti (belli, puliti, civili) hanno diversi atteggiamenti, tutti mostrati come esemplari. Lewis è una specie di Rambo, atletico e virile, si sente superiore a tutti, natura compresa. Anche a livello etico, non si fa scrupoli: se occorre uccidere, si uccide senza tanti patemi. All’estremo opposto c’è Drew, gentile, comprensivo, umile, amante dell’arte. Lui rappresenta il disinteresse, la fedeltà assoluta alle regole, la coscienza a posto. In un ambiente del genere è quello che è destinato per primo a perire e lui stesso quasi se ne rende conto, in pratica si autodistrugge. Poi c’è il grassone, di cui non ricordo il nome, che incarna la “pecoraggine”, il pensiero comune, il seguire quello che fanno gli altri senza porsi tanti quesiti. Infine Ed, il personaggio più vario e complesso, quello in cui il regista vuole che lo spettatore si identifichi. Infatti è lui quello che si troverà alle strette, a dover fare delle scelte cruciali. Intanto parte da un atteggiamento pacifico e rispettoso, poi in pratica arriva a “giustificare” il crimine vistosi in pericolo, per poi accorgersi dell’accecamento e dell’abbrutimento interiore che produce il senso di insicurezza e di pericolo. Per opportunismo si piega al compromesso ma la sua coscienza non gli dà pace.
Il senso è chiaro: è comprensibile e quasi necessaria la “giustizia da soli” anche se non è eticamente corretta.
Rimane alla fine comunque la convinzione che il posto dell’uomo è nel mondo delle regole, della “civiltà”, dell’anti-natura. Non c’è più spazio per fughe, per idealizzazioni, per ritorni a “stati di natura”.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  16/10/2009 18:17:50
   8½ / 10
Il migliore di Boorman e, a mio parere, una delle più angoscianti escursioni dell’uomo civilizzato nelle tortuosità d’una natura primigenia e imperscrutabile.
Il ragazzo apparentemente demente, che risponde ad ogni nota della chitarra con il suo banjo, ne è in realtà uno dei custodi. Il fiume l’unico percorso accessibile, e ancora più irritabile poiché consapevole che scevro di colpe va morendo, per l’imminente progetto della costruzione d’una diga.
Dispone dei suoi seguaci, connaturati ad essa, le cui sorti dipendono da quelle della madre selva, bradi bifolchi che sorvegliano il transitare degli ospiti e vi interferiscono.
Un weekend vale secoli. Un gruppo d’amici l’umanità intera. Torneranno, da questa gita verso il primitivismo istintivo, impoveriti anziché arricchiti, angustiati piuttosto che rasserenati, come reduci da un protratto soffertissimo viaggio.

Cardablasco  @  21/08/2009 11:53:37
   8½ / 10
Ottimo film, carico di pathos,ottima l'ambientazione l'atmosfera e gli attori,finale stupendo

baskettaro00  @  03/08/2009 09:34:03
   7½ / 10
bel film drammatico "montagnesco" rigurdante il tema natura vs. uomo.......
come in ARANCIA MECCANICA anche in questo film per un tempo ci fu un divieto ai 18 che nn ritengo assolutamente appropriato poichè il film mostra solo una scena violenta e neanche troppo spinta.......
il film è intenso e ben girato e gode di attimi dialoghi...ottima ambientazione e superba fotografia.........
alla lunga può annoiare per le troppe scene ripetitive ma il film riamen sempre più che guardabile.......

marfsime  @  07/04/2009 17:52:10
   8 / 10
Decisamente un ottimo film..carico di suspance e tensione. Inquietante la figura degli uomini nel bosco che sequestrano i due malcapitati..cariche di tensione anche le scene finali con il silenzio dei superstiti per evitare guai peggiori..un film che è diventato giustamente un piccolo cult..da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  06/04/2009 14:30:28
   7½ / 10
Questo regista ci confeziona uno dei suoi migliori film. Una tensione allucinante in una storia coinvolgente e violenta. Da vedere.

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