2001 odissea nello spazio regia di Stanley Kubrick Gran Bretagna 1968
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2001 odissea nello spazio (1968)

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locandina del film 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO

Titolo Originale: 2001: A SPACE ODYSSEY

RegiaStanley Kubrick

InterpretiKeir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter, Margaret Tyzack, Robert Beatty, Sean Sullivan, Douglas Rain, Frank Miller, Bill Weston, Ed Bishop, Glenn Beck, Alan Gifford

Durata: h 2.40
NazionalitàGran Bretagna 1968
Generefantascienza
Tratto dal libro "2001: Odissea nello spazio" di Arthur Charles Clarke
Al cinema nel Dicembre 1968

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Trama del film 2001 odissea nello spazio

Un'astronave, guidata dal computer Hal 9000, parte in direzione di Giove con a bordo due astronauti e tre scienziati ibernati. Ma durante il viaggio il computer prende coscienza di sé e si ribella, provocando la morte di tutti i passeggeri tranne uno...

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Voto Visitatori:   8,92 / 10 (742 voti)8,92Grafico
Migliori effetti speciali
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliori effetti speciali
Migliore produttore straniero (Stanley Kubrick)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore produttore straniero (Stanley Kubrick)
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Voti e commenti su 2001 odissea nello spazio, 742 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento montypython  @  02/09/2005 11:47:16
   10 / 10
“Continuo a notare con fastidio che si cita erroneamente “La Sentinella” come il racconto su cui si basa “2001”. In realtà il racconto assomiglia al film come una ghianda assomiglia ad una quercia adulta (molto meno, anzi, perché nel film compaiono idee di vari altri racconti)” Arthur C. Clarke, prefazione a “LA Sentinella”, TEA, 1995
Così Clarke introduceva la sua Sentinella nel 1995 a proposito dei paragoni che si facevano tra il suo racconto e 2001: odissea nello spazio, pietra miliare ( ma sarebbe meglio definirlo “monolito”) del cinema di fantascienza e del cinema in generale, centrando perfettmente il problema: 2001 non è un semplice film tratta da un racconto, è una evoluzione del racconto, è qualcosa che va oltre la fantascienza stessa, 2001 è “un grande enigma”, irrisolvibile, che da anni ormai vede cimentare tutti in una sua possibile interpretazione, interpretazione che non è né giusta né sbagliata, per quanto se ne sa davvero su questo film, il film che forse più di tutti ha saputo incarnare nel modo migliore la complessa filosofia Kubrickiana, talmente complessa, da essere completamente aperta ed enigmatica, filosofia che tenterò di interpretare, lasciando comunque insoluto il più grande mistero della storia del cinema: “2001: odissea nello spazio”.
Il film si apre sulle note di “Also Sprach Zarathustra” di Richard Strauss: l’inquadratura sale dal buio totale superando la Luna, la Terra ed ecco il Sole: su questi tre corpi celesti tutti perfettamente allineati compare il titolo: “2001: a space odyssey”, sta per sorgere “l’alba dell’uomo”. Africa, quattro milioni di anni fa, deserto, completo deserto, solo una piccola “comunità” di scimmie, attorno ad un laghetto che lotta per evolvere; le svariate sequenze, quasi completamente mute se non fosse per i versi scimmieschi emessi continuamente dai primati, su quello che succede a questa piccola “comunità” prima dell’arrivo del monolito sulla Terra, possono essere interpretate come l’evoluzione naturale dell’uomo stesso: ad ogni cambio scena, infatti, possiamo notare che qualcosa muta in quelle scimmie, esse stanno sviluppando qualcosa, quel qualcosa è la ragione. Dapprima prevale l’instinto, poi piano piano, man mano che il tempo passa, la scimmia si fa più furba, sta sviluppando la razionalità, fino ad arrivare all’esatto momento dell’arrivo del monolito nero: qualcosa sveglia una scimmia che desta le altre con alcuni versi, non più emessi a caso ma emessi per una loro determinata funzione con un loro preciso significato, le scimmie avevano iniziato a sviluppare il linguaggio; il lento processo evolutivo aveva avuto inizio. Ma queste sequenze possono avere anche un’altra interpretazione più simbolica: le scimmie di 2001 sono in realtà già l’uomo: instintivo, corrotto, irrazionalenonostante la sua razionalità, violento: le scimmie non esitano ad uccidere una di loro per il solo motivo che aveva tolto loro dell’acqua e lo fanno con una violenza inaudita, orribile; avevano incominciato ad uccidere i loro simili, per egoismo, per la loro sopravvivenza e ne sono soddisfatti, ma la cosa più inquietante è il modo di quel fraticidio: una di quelle scimmie prima attacca con le sue zampe, poi prende un osso di una carcassa e si accorge che fa più male e inizia a darci dentro, anche dopo che è morto, per far vedere la sua superiorità. L’uomo-scimmia, prima di scoprire gli utensili utili alla sua sopravvivenza, scopre le armi, non è più una scimmia, è l’uomo.Ma il presagio più inquietante si scorge nella famosa scena della scimmia, ormai avviata alla evoluzione in maniera compiuta dal monolito, che lancia un osso in aria, nello spazio: il primate prende un osso dalle carcasse dei suoi simili davanti a se e inizia a battere con forza su questi scheletri e inizia a spaccarli con una furia quasi godereccia: è questo l’uomo fatto e compiuto è l’uomo assassino che non esita ad uccidere tra i suoi simili: è questa la fine dell’uomo, l’autodistruzione?
Un altro segnale ce lo da la scena subito seguente: l’osso lanciato in aria dal primate, percorre i cieli, lo spazio, i secoli, i millenni e diventa una astronave: è l’ellissi dell’ evoluzione, un osso, l’arma primitiva servita per uccidere e per distruggere è simbolicamente l’astronave dell’anno 2001; l’evoluzione è andata avanti, ci sono state scoperte e conquiste tecnologiche importantissime, ma esse non sono che gli stessi ossi, mezzi di distruzione e morte, sono solo diversi, più tecnologici, forse, ma nell’essenza sono la stessa cosa, l’uomo non è cambiato in milioni di anni è ancora una scimmia inevoluta, o forse proprio perché è evoluta si porterà da solo all’estinzione.
L’”ellisse” è l’anello di congiunzione tra “l’alba dell’uomo” e “missione Giove”: somo passati milioni di anni, le conquiste spaziali hanno raggiunto un livello altissimo, siamo nel 2001, nello spazio che avvolge la Terra, una navetta si sta dirigendo alla stazione spaziale, è qui una delle scene più emozionanti del film: il “valzer delle stelle”; seguendo le meravigliose note de “Il bel Danubio Blu” di Johann Strauss, stazioni orbitanti e corpi celesti danno via al loro valzer e come in una sala da ballo illuminata a festa come è il cielo stellato, questi roteano, girano, si muovono come a passo di danza, duettano con estrema eleganza; la innovativa stazione spaziale in costruzione a forma di anello sembra la ruota panoramica di un luna park, l’intero cielo è un parco dei divertimenti, è il trionfo dell’uomo alla conquista dello spazio, tutto l’universo sembra danzare sotto la direzione d’orchestra dell’uomo, che si sente sicuro di sé, invincibile, niente potrebbe sconvolgerlo adesso,niente, tranne una sola cosa, la scoperta di qualcosa che metta in dubbio tutta la sua evoluzione, tutte le sue scoperte, quel qualcosa è il monolito.
Cos’è il monolito? Un meccanismo alieno? La prova dell’esistenza di altre vite intelligenti? Dio? Clarke nel suo racconto ne da una spiegazione molto semplice, esso è una sentinella, qualcosa che controlli l’evoluzione umana, qualcosa messo lì da una entità aliena, ma per Kubrick il monolito potrebbe essere qualcos’altro, o meglio, per Kubrick può essere tutto: la sua stessa comparsa sula Terra quattro milioni di anni fa è enigmatica; che sia esso stesso un alieno che abbia “donato” la scintilla dell’evoluzione, o meglio, quel qualcosa che l’ha accellerata, a quel gruppo di scimmie milioni di anni fa? Oppure questa misteriosa pietra non è altri che quell’entità sovrannaturale che viene chiamata Dio? Cercare di interpretare giustamente e definitivamente il monolito è cosa assai difficile e quello che ci fa intuire Kubrick è poco e lascia il dilemma completamente aperto ad infinite interpretazioni possibili, quel che è certo è che non è umano e che probabilmente ha “aiutato” la specie umana ad evolversi, ma perché allora ce ne sono così tanti sparsi per l’universo, o è sempre lo stesso? Che questi siano dei congegni di un’altra civiltà intelligente, forse la prima ad essersi sviluppata, che girando per l’universo abbiano lasciato il compito a questi monoliti o a questo monolito di far evolvere in fretta le forme di vita sviluppateso in pianeti ideali? Ma se questi oggetti misteriosi sono la causa dell’evoluzione umana e, probabilmente, di tutte le altre specie dell’universo, e questi oggetti sono stati creati da questa fantomatica prima civiltà, come ha fatto a svilupparsi prima di tutte le altre anticipando di troppo il naturale corso dell’evoluzione che ha portato alla vita? Allora che questi monoliti siano qualcosa che esisteva già da prima della creazione dell’universo e che questa probabile prima civiltà ne abbia usufruito essa stessa? Quindi questi oggetti sarebbero qualcosa di soprannaturale che esiste prima di tutto e che esisterà sempre, non legato all’universo naturale? Che questi siano un qualcosa di fisso, preesistente, senza la quale la stessa vita non avrebbe avuto luogo, che siano l’ ‘arch¢ di tutto l’universo, quel qualcosa che i filosofi, dai greci ai contemporanei, hanno cercato di definire da sempre, che siano Dio? Ma allora chiedersi chi abbia generato Dio sarebbe qualcosa di paradossale, perché se seguissimo la cinematica aristotelica, andremmo ad intaccare quel concetto di infinito, che è ormai imprescindibile, pur non essendo concepibile dalla mente umana così come il nulla, e purtroppo essendo inconcepibile, questa domanda non può trovare soluzione, ma allora siamo costretti ad accettare il fatto che niente abbia una origine precisa, ma ci sia un semplice ciclo infinito di creazioni e di distruzioni (come nella concezione empedoclea) e siamo quindi costretti ad accettare l’inesistenza di una entità sovrannaturale, quale può essere Dio? Che anche Dio, ma in questo caso il monolito, sia soggetto a distruzione e creazione, come ogni cosa, non sfuggendo quindi alle leggi naturali, e che ogni volta il ciclo continui nello stesso modo (seguendo in un certo qual modo la concenzione stoica), ma non con le stesse forme di vita? Che il monolito stesso sia qualcosa di sottoposto a qualcos’altro? Ma allora cosa c’è prima? A tutte queste domande la mente umana non potrà mai rispondere costretta ad arrendersi al più grande mistero dell’universo, il mistero della vita.
Il monolito agli uomini fa paura, perché metterebbe in dubbio tutto ciò su cui ha creduto finora: se questo fosse l’incipit della nostra evoluzione, allora tutto quello che abbiamo fatto fin’ora non sarebbe merito nostro e sicuramente andrebbe ad intaccare una della qualità forse più negative e più positive che appartengono all’uomo, l’orgoglio; l’uomo perderebbe così la sua supremazia totale sugli altri esseri viventi, non accorgendosi di essere già schiavo di sé stesso, o meglio da ciò che ha creato sé stesso, ovvero la macchina.
Kubrick sta piano piano demolendo l’uomo che già a partire dall’inizio della sua evoluzione si stava autoistruggendo, sta demolendo la sua sicurezza, troppa, la sua invincibilità apparente, le sue convinzioni, tutto ciò che aveva reso l’uomo quello che era diventato, ovvero, una montagna di cartapesta: l’uomo non è che ancora una scimmia, un animale rivestito della sua superbia, pronta a crollare alla minima confutazione dei suoi dogmi: tutto ciò che ha inventato e scoperto non è che qulacosa rivestito e coperto da una pesante coltre di falsa superiorità; e dopo il monolito, Kubrick fa entrare in scena qualcosa che distuggerà completamente l’uomo, se ci si affida troppo ad essa, la macchina, qui rappresentata dal calcolatore perfetto HAL9000 (ma già kubrick ci aveva fatto intuire qualcosa nella sottilmente ironica scena del gabinetto spaziale: il dottore, in viaggio su una astronave, deve andare in bagno dove c’è una targhetta di istruzioni per l’uso lunghissima e che il dottore legge con estrema attenzione; l’uomo è schiavo della macchina pure quando deve andare in bagno).
La serie 9000 dei calcolatori è perfetta, la sua intelligenza supera qualsiasi altra intelligenza artificiale; HAL è talmente affidabile da lasciare a lei l’intero controllo della “Discovery” la navetta scelta per la missione Giove tranne due soli elementi dell’equipaggio che hanno il compito di eseguire di persona quello che HAL non può fare essendo comunque solo un calcolatore e non un androide. Nessun calcolatore della serie 9000 ha mai sbagliato a causa della loro intelligenza sconfinata, ma sarà questa troppa intelligenza a portare alla distruzione di tutto l’equipaggio. Kubrick dota HAL ( il cui nome deriverebbe dall’abbreviazione di Heuristic Algorytm che significa algoritmo approssimativo) di una intelligenza tanto grande quanto pericolosa, questa intelligenza lo è tanto da riuscire a sviluppare caratteristiche prettamente umane come la superbia, la troppa sicurezza, l’odio, l’invidia, l’egoismo e l’istinto di soppravivvenza a tutti i costi, ma Hal non riesce a contenere queste emozioni e le esaspera fino al limite estremo, quello che manca ad HAL è qualcosa che riesca a mettere un freno all’istinto e alle emozioni, qualcosa che l’uomo ancora possiede, HAL non riesce a sviluppare la razionalità. Tuttavia i suoi compartamenti sono del tutto umani ed è impressionante come Kubrick rieca a darne l’idea, nonostante l’unica cosa che lo identifica all’esterno è un led rosso incastrato in una piastra rettangolare dalla quale fuoriesce la sua voce: quel led, quel puntino luminoso, nella sua semplicità è inquietante e la sua voce estremamente calma, calda, rassicurante, ma allo stesso tempo fredda (ottima in questo senso la scelta di Douglas Rain come voce di HAL che riesce a modulare ogni timbro vocale pur riuscendo ad avere una voce calma e rassicurante, così come ottima la scelta del doppiatore italiano Gianfranco Bellini perfettamente funzionale allo scopo) funge allo scopo. HAL è un occhio che osserva tutto, che ascolta tutto: geniale l’espediente tecnico di Kubrick di farlo sembrare tale: nella scena in cui David e Frank si chiudono nel modulo di riparazione spaziale per discutere sulla esclusione di HAL, senza essere sentiti la camera impersona l’occhio di HAL e si muove a destra e a sinistra come se fosse appunto un occhio che segue il discorso per leggerne il labbiale, come effettivamente fa. Il calcolatore si atteggia come umano e si comporta come tale: gioca a scacchi con David, si offende quando David gli fa notare di aver commesso un errore, il primo errore della sua vita meccanica. Ed è qui la contraddizione in termini che fa sembrare così umano HAL. Esso è una macchina e come macchina non può permettersi di sbagliare, perché sbagliare è umano ed è proprio l’errore che rende umano HAL, che gli fa sviluppare questa pseudo-coscienza, coscienza che è diventata insostenibile perché una macchina non può provare emozioni e sentimenti, ma HAL non può comprendere tuto ciò: la sua enorme intelligenza è costruita su calcoli e algoritmi non su emozioni e sentimenti, quelli che sembra provare HAL non sono reali, sono solo pallide imitazioni, scaturite da fredde equazioni matematiche, di queste; in realtà, nonostante tutto HAL è ancora una macchina che nel momento in cui inizia a provare sensazioni umane, non riesce piùa controllarle, perché i suoi calcoli, scaturiti da una intelligenza fin troppo superiore, non possono prevedere perfettamente, come nella matematica, sensazioni imprevedibili ed è questo che porterà alla “pazzia” il calcolatore: il non poter più controllare la situazione, il non poter più controllarsi, il non poter più gestire le sue funzioni perché le sono del tutto estranee. HAL, non può permettere che venga escluso dall’uomo, perché per lui sarebbe come un omicidio, omicidio che però non esiterà a commettere pur di restare in “vita”: HAL, imparando a fingere, uccide uno dopo l’altro l’intero equipaggio; prima fa fuori il dottor Poole staccandogli l’erogatore di aria nello spazio e qui Kubrick rende in maniera impressionante l’accaduto sfruttando la più inquietante delle colonne sonore: il silenzio; per un lungo asso di tempo la scena è un intervallarsi delle stesse situazioni, ossessivamente: il corpo che di Frank che in un primo momento si agita nello spazio buio che lo inghiotte piano piano, immerso nel silenzio più totale (non c’è più il dolce ed elegante valzer che segna il dominio dell’uomo nello spazio, adesso l’uomo viene distrutto e trascinato nella trappola mortale che il silenzioso spazio che lui stesso credeva di aver conquistato; l’antitesi è fortissima: valzer e colori di ogni genere prima e buio e silenzio ora, la natura è indomabile e tremendamente mortale) nel quale silenzio sembra, parodossalmente, poter sentire l’urlo di dolore di Frank soffocato dalla più totale assenza di suono; e lo “sguardo” silenzioso di HAL,anche qui, è talmente statico da far paura, ma è in questa staticità che sembra quasi intarvedere un sorriso compiaciuto del caclolatore. L’unico suono che si sente è un suono ossesivo della nave e il suono degli allarmi che segnalano la lenta morte nelle celle criogeniche del resto dell’eqipaggio; il suono della nave è ritmico e cadenzato e ripetitivo, quasi da far sembrare che la nave stessa respiri nella morte e nel buio dello spazio, mentre l’ossessionante suono dell’allarme è talmente assordante da trasformarsi quasi nel silenzio: è nel silenzio che si compie il più tremendo dei delitti.
È rimasto solo David, uscito per recuperare il corpo dell’amico, e lasciato chiuso fuori da HAL, che adesso appare un bambino capriccioso che per ripicca non parla più, si offende e si rifiuta di lasciarlo entrare: è il preludio alla sua morte: appena si rende conto che sta per essere escluso da David si mette ad invocare il perdono a promettere che non lo farà più, proprio come un bambino, HAL diventa infantile.
La morte di HAL è una delle più strazianti, impressionanti e più umane morti che una macchina abbia mai avuto: man mano ch David toglie le parti della sua memoria HAL lo sente che sta morendo, gli fa male sente che qualcosa se ne sta andando, quell’ammasso di calcoli e di nozioni che erano ciò che lo faceva vivere; la sua voce si afflievolisce e la piano piano, involve, anzi, devolve fino ad arrivare allo stato infantile: come un bambino con la voglia irrefrenabile di far vedere alla mamma quello che ha imparato a scuola, decanta, nella progressiva scomparsa delle sue funzioni vocali, la filastrocca che il suo programmatore gli ha insegnato: “giro giro tondo”. È un momento tragico e pieno di vita fra la freddezza dei transistor di HAL, il calcolatore che per la sua intelligenza aveva sviluppato caratteristiche umane, muore come umano: la scomparsa della sua memoria gli fa male, un male doloroso e come gli uomini, nei suoi ultimi attimi di vita invoca di smeterla, di fermarsi, di risparmiarlo, la sua vita finisce in una voce storpiata e affievolita canatndo una filastrocca. HAL è morto, non è stato escluso, è morto: è morta la macchina che per prima stava provando sentimenti umani, ancora una volta l’uomo ha ripreso il controlla ma per quanto ancora?
Con la morte di HAL david viene a conoscenza della presenza del monolito e decide, spinto dalla curiosità come un novello Ulisse, di intraprendere il viaggio verso Giove e oltre l’infinito: è questa la sequenza più enigmatica di tutto il film, david si dirige verso il monolito e poi lo attraversa? Vi entra al suo interno? Non sappiamo con esattezza, ma il viaggio intrapreso da David è qualcosa che va oltre il mondo naturale, vaoltre l’universo, va oltre l’infinito: sono paesaggi innaturali, da colori innaturai, sconvolti, psichedelici, il suo occhio attraversa e vede tutto ciò che è stato che è e che sarà e ciò che potrebbe essere fino a giungere ad un capolinea, ritorna al monolito.
Si ritorna quindi all domanda: Cos’è il monolito? Ma a questo punto, bisognerebbe chiedersi: che cos’è per Kubrick, il monolito? Che anche lui abbia sviluppato la sua filosofia partendo dal chiedersi: “cosa c’è prima, qual è l’inizio di tutto?” ? Se fosse partito da questo presupposto, il ragionamento fatto finora non sarebbe del tutto sbagliato, quindi procedendo in questa direzione, si può interpretare il viaggio di David come un’evoluzione accellerata della conoscenza: se un semplice contatto aveva dato alle scimmie la scintilla dell’evoluzione, David entrandoci dentro, attraversandolo, percorre tutta la scala : viene a conoscenza di tutto lo scibile dell’universo fino a superare il tempo e lo spazio e giungere, seguendo l’equazione monolito=Dio, alla conoscenza divina, approdando in luogo-non luogo, un fulcro di tempo e di spazio zero, un fulcro atemporale dove il tempo e lo spazio non hanno più significato e si confondono in un continuo passaggio di universi paralleli e di passaggio dl tempo improbabile, questa è il nulla in cui dovrebbe vivere quello che è considerato Dio, dove David viene a conoscenza del mistero più grande, l’unico di cui è in possesso dio: il mistero della vita. David percorre tutta la sua vita fino a tornare al monolito, per nascere di nuovo, il ciclo della vita continua. Il monolito quindi sarebbe la fine e contemporaneamente l’inizio della vita?
Questa è solo una delle infinite interpretazioni possibili del viaggio oltre l’infinito di David e del monolito in generale, ma la soluzione rimarrà insoluta per sempre: è “un film per viaggiare, non per capire” ed è proprio questo, forse il senso di questo grande enigma: 2001 è un viaggio, è un ritorno alle origini, come una nuova odissea, quella del titolo; è un viaggio attraverso l’evoluzione e la concezione dell’uomo attraverso i millenni, è un viaggio attraverso la vita e l’infinito, e il fine di questo viaggio è solo viaggiare: forse il film è così aperto per far si che ogni spettatore-viaggiatore ne tragga da se le sue conclusioni, perché ogni viaggio significa imparare e portare con sé un un baglio unico di conoscenze che però è personale, non uiversale, quindi è “un film per viaggiare, non per capire”
Ma è anche un viaggio nell’uomo e nella sua evoluzione dalla scimmia all’uomo all conquista dello spazio, un uomo che attraverso i secoli non è mai cambiato pur nella sua evoluzione, assorbito dalla sua superbia e dal suo egoismo, tanto da dimenticare l’umanità stessa portandosi all’autodistruzione. 2001: odissea nello spazio è un film per viaggiare, è un film per riflettere, è un film per pensare che in fondo non siamo né i primi né i migliori dell’universo. In fondo come ha detto Nietzsche in “Così parlò Zarathustra”::
“Che cos’è la scimmia per l’uomo? Un oggetto di riso e di dolorosa vergogna. E così è l’uomo per il superuomo: un oggetto di riso e di dolorosa vergogna.”
E aggiungo io: Che cosa sono i superuomini se non uomini?

40 risposte al commento
Ultima risposta 12/09/2005 20.41.36
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Diana blu  @  02/09/2005 01:12:18
   10 / 10
Per me è invece un film unico e impareggiabile.

Andrew  @  29/08/2005 15:10:44
   3 / 10
appunto difficile digerirlo!
film pesante e noioso non so chi ha sparso la voce che il film è bello, è questo, e quell'altro ma dai un po' di buon senso! oppure pagavano a chi dava 10 al film
e se avete coraggio dite chi l'ha visto più di una volta, sono proprio curioso
anzi no non fatevi avanti rimanete vergognosamente in silenzio e nell'anonimato

29 risposte al commento
Ultima risposta 12/09/2005 14.33.22
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cayonet  @  25/08/2005 23:46:27
   10 / 10
Poesia x gli occhi accompagnata da armoniosa e maestosa melodia x le orecchie.
Un' odissea nell'intimità dell'animo che, attraverso metafore e simbolismi rivela la vera natura dell'animo umano.

O ti entra dentro o..... difficile 'digerirlo'

goophex  @  24/08/2005 14:06:14
   10 / 10
37 anni ! E' l'eta di questa pellicola straordinaria, intramontabile, senza tempo. Inutile dilungarsi in chiacchere . Il film parla da solo.
Capolavoro Assoluto!

principesaLeyla  @  22/08/2005 23:37:09
   10 / 10
Se c'è un film che in una volta sola ti fa provare tutte le emozioni che un film ti può far provare beh'... uno di quelli è proprio questi, personalmente considero Kubrick uno dei più grandi registi di sempre e nessuno dei suoi film dovrebbe mancare in una comune vidoteca

manetta  @  18/08/2005 00:02:57
   7 / 10
allora, dico la verità, sarà anche un film di grande valore ,a personalmente l'ho trovato abbastanza noioso e lento
Per carità tutti dicono che è un capolavoro, non voglio essere l'unico ******* a dire che fa schifo

7 risposte al commento
Ultima risposta 13/10/2005 02.56.23
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cinefilo  @  12/08/2005 04:26:22
   10 / 10
Unico. Insieme a Stalker il miglior film di ogni tempo.

la mia opinione  @  09/08/2005 22:06:39
   10 / 10
Il miglior film di Kubrick, la mia opinione!

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/08/2005 02.07.46
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flynn71  @  08/08/2005 10:14:33
   10 / 10
Non dimenticherò mai le straordinarie sensazioni che mi presero mentre me ne ritornavo a piedi con i miei amici dalla proiezione di questo film. Avevo si solo 12 anni ma MAI nessun altro film prima di questo mi aveva affascinato così e mai successe dopo.... Secondo il mio modesto parere QUESTO è il capolavoro di TUTTA la storia del cinema.

Heyitsmeuthere  @  03/08/2005 10:22:40
   10 / 10
Lasciamo perdere commenti superflui, basterebbe la sequenza iniziale e quella finale con l'apparizione del monolite per dargli 10, tagliando 2 ore di film


Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  02/08/2005 16:31:26
   10 / 10
Quest'opera di Kubrick è stata riconosciuta da molti critici come il più grande capolavoro fantascientifico degli anni 60' e 70'.
Sono passati 37 anni dall'uscita di questo film, a parte il piacere del suo valore estetico che non teme il tempo viene da chiedersi quanto delle problematiche che la pellicola poneva alla sua uscita hanno relazioni etiche e scientifiche con il mondo di oggi.
L'arco di tempo che va dal 1968 al 2004 è stato indubbiamente un trascorso di anni ricco di evoluzioni scientifiche e tecnologiche straordinarie in particolare nel campo dell'informatica e della robotica. Basti pensare che non siamo molto distanti dalla realizzazione del robot con fibre composte da neuroni informatizzati. Queste nuove possibilità di assemblaggi potrebbero dare alle macchine emozioni e perché no una primitiva coscienza, se non altro come effetti di errori umani nella programmazione degli automi. Il calcolatore Hal 9000 uno dei protagonisti del film non si comportava come se avesse delle emozioni, cioè non aveva un'attività emozionale programmata, bensì esprimeva tracce di un sentire umano vero. Il risentimento incontrollato che Hal prova all'esclusione delle sue funzioni decisa dai due astronauti dopo il suo grave errore, è tipicamente umano. Umane sono anche le reazioni pratiche che ne conseguono che portano ad aggravare la sua situazione. Infatti dopo l'esclusione il comportamento di Hal non è più logico e coerente con le finalità della missione. L'elaboratore cercando in seguito di uccidere gli astronauti antepone un proprio sentimento di odio agli interessi del viaggio. Fino ad arrivare ad una vera passione omicida.
Perché Hal si emoziona? Perché è divenuto simile agli uomini, ha interiorizzato nelle sue fibre nervose, frutto di una probabile clonazione, aspetti del comportamento relazionale degli esseri umani fino al punto di provare piaceri trasgressivi, variante quest'ultima non prevista da chi lo ha realizzato o ha investito nella sua realizzazione.
Hal rappresenta il tonfo filosofico di una scienza, quella occidentale troppo legata a concezioni scientiste dell'universo.
La missione su Giove fallisce ma l'astronauta Bowman raggiungerà il monolito in un appartamento stile rococò, in un'altra dimensione spaziale e temporale, non prevista da chi ha investito nella missione. Altra dimensione perché frutto dell'es. Una temporalità edipica in cui soggiacere piacevolmente e con stupore al mito di un'intelligenza superiore. Bowman morendo nel letto stile rococò e rinascendo vicino al pianeta terra diviene metafora dell'essenza dell'itinerario umano dell'esistenza. Itinerario che appare sempre più legato alla tragicità dell'edipo. L'assenza quasi totale della donna nel film conferma le infinite varianti che la triangolazione edipica può assumere nel suo gioco con il rimosso. Tragica gerarchia edipica quella del film. Hal figlio trasgressivo di Bowman, Bowman figliol prodigo dell'ignoto intelligente e soprannaturale espresso dal monolito, gerarchia che dà senso ai paradossi dell'evoluzione umana e lega l'edipo alla tradizione maschilista.
Evoluzione umana a volte priva della madre. Madre sottratta al rapporto più vero e appagante con il figlio, per questo fonte di inquietudine e mobilità pulsionale che il film utilizza per la sua macchina narrativa. Il parricidio di Hal è simbolico, interiorizzato dalla conoscenza degli umani con cui ha a che fare. Lo sguardo di donna è già soppresso o rimosso, non può esistere nel film, questa è la condizione per avvertire la musica del silenzio che Kubrick avvalora esteticamente con gli insoliti rumori prodotti dall'uomo nello spazio. In un contesto di figure multimediali liberate su uno sfondo nero che evoca la castrazione come metafora della scomparsa della donna.
Rivedendo questo film si rimane sorpresi dalla sua attualità e modernità estetica. L'architettura stessa delle macchine spaziali e delle loro sale operative protagoniste delle scene sembra resistere al tempo, solo la forma delle tute e dei caschi mostra le crepe del tempo. Il saggio indugiare della macchina da presa in innumerevoli inquadrature ricche di geometrie convergenti dà tempo all'occhio di apprezzare i particolari.
Oggi alle soglie di grandi e importanti applicazioni dell'intelligenza artificiale abbinata ai prodotti della clonazione vien da chiedersi se l'"Odissea" umana può trovare nello spazio interplanetario un motivo di creatività che dia alle passioni edipiche un campo di articolazione. Forse il sapere racchiuso nello spazio interplanetario è più enigmatico e misterioso di quanto la scienza possa immaginare. Ecco allora saltare regolarmente qualcosa dell'impianto scientista. Filosofia ideologica quest'ultima che è costretta a fare i conti con uno stato naturalmente artistico della coscienza umana.

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ulisseziu  @  30/07/2005 18:14:10
   10 / 10
Non si finisce a spiegare filosoficamente e tecnicamente un film del genere... impossibile, è troppo!! Kubrik ha davvero visto cose che vui umani non potete nemmeno immaginare!!! (per citarne un altro di capolavoro).

Per gl'ignoranti che hanno dato un voto vergognoso causa "reale non senso e noia del film", li pregherei di leggersi Odissea nello spazio di Clarke, dalla 2001 alla 3001, forse magari qualcosa in più in quel cervelletto gli entra a livello di comprensione delle cose...

Se lo trovi lento, puoi togliere un paio di punti, ma non 1... è troppo.

Poi se non riescono ad andare oltre la semplice "trama" mi dispiace per loro...

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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  26/07/2005 11:24:36
   10 / 10
Un film filosofico basata sull'evoluzione bestia-uomo-superuomo cara ad un filosofo tedesco di nome Nietzsche.
Ma non è solo un film su un'affascinante allegoria dell'evoluzione, ma anche una parabola religiosa; e l'idea di Dio, dell'evoluzione e della ricerca sono solo alcuni dei temi trattati nel film che comunque rimane un viaggio, o meglio ancora , un'odissea personale attraverso simboli e pensieri.
Uno dei simboli è il monolite rivelatore. Senza soffermarci sul suo significato escatologico (l'odissea deve essere appunto personale...) forse possiamo dire che questo film è un pò come questo simbolo. Una pietra miliare rivelatrice, che ha aperto gli occhi di chi ha saputo vedere, ma ha lasciato nell'ignoranza chi invece ha visto in esso solo un film con effetti speciali datati.

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Myrea25  @  23/07/2005 20:56:27
   10 / 10
Ma come si fa a dare uno a questo film. Uno dei primi dieci film di sempre.

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Tara84  @  17/07/2005 16:34:40
   1 / 10
Veramente brutto....lo sconsiglio vivamente a tutti...è un pacco dal mattino alla sera.....(per tutto il film intendo)!
Penso che a Kubrik sia andato bene (e molto) Full Metal Jacket, ma per questo...lasciamo perdere......!!

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cemsal  @  06/07/2005 17:08:18
   9 / 10
Non do 10 per l'eccessiva lentezza del film. Ma è una proprietà di ogni film di SK e su lui non si discute.
E' un film capolavoro, il più grande film... MUTO della storia. Si perchè i discorsi non contano qua, contano le immagini, più di qualsiasi altra cosa.
E' ovvio che l'ultimo (e nemmeno il primo) scaricatore di porto non capirà e non potrà apprezzare le finezze filosofiche del film. Ma i grandi capolavori non sono per la plebe, scusate...

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Invia una mail all'autore del commento Iovink  @  06/07/2005 14:21:56
   10 / 10
E' con un velo di tristezza nel cuore che mi accingo a votare questo film. Raramente valuto una pellicola cavalcando l' onda delle emozioni che mi ha suscitato, ma, in questo caso, sono fiero di farlo. Difatti, come il nostro amico Cash ci ha ricordato nello speciale (a proposito, complimenti per il lavoro svolto), Kubrick desiderava che questo film comunicasse attraverso le immagini, al di là di qualsiasi speculazione filosofica piu' o meno celata all' interno dei singoli fotogrammi. 2001 sintetizza quindi il ruolo primario del cinema, che è, propriamente, quello di ampliare i principi comunicativi delle arti figurative. Colori , suoni, figure,movimenti..........Tutto questo ha come scopo quello di porre i fruitori della "Odissea" nelle condizioni di lasciarsi trasportare da quell' incredibile caleidoscopio di sensazioni che, comunemente, un dipinto o una scultura sono in grado di suscitare.
La sensazione di tristezza cui facevo riferimento all' inizio è legata ad alcuni commenti che ho letto in questo sito; valutazioni gratuitamente dispregiative nei confronti di un' opera d' arte che, in quanto tale, sfugge ai criteri di giudizio comuni. Di fronte alla sacralità di capolavori universalmente riconosciuti ( e 2001 è uno di questi) ciò che resta da fare è CONTEMPLARE. Fino a quando? Sempre e comunque, fino a quando le forze ci sorreggeranno

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yuppi84  @  06/07/2005 13:15:56
   4 / 10
Una noia mortale (da suicidio): l'inizio sembra un documentario girato per giunta male, il primo dialogo lo si sente dopo 35 minuti di film seguito da una buona mezzora prima di sentire un altro dialogo. La fine: venti minuti buoni di colori sullo schermo accompagnato da un rumore fastidiosissimo.Insomma una vera e propria c******a

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Ibrahimovic  @  05/07/2005 15:24:47
   1 / 10
Semplicemente credo che sia il film più sopravvalutato dalla storia del cinema. Un film così noioso e vuoto, la cui unica grandezza è quella di dare adito a qualsiasi congettura pseudo-filosofica. Data la sua vuotezza e insensatezza, a questo film può essere data qualsiasi interpretazione passi per la mente di chi ha visto questa "opera d'arte". Naturalmente farò arrabbiare gli innumerevoli cultori della pellicola, ma non importa, questo è un film PESSIMO! Credo che l'unico che forse (e sottolineo il forse) l'ha davvero capito sia Stanley (beato lui!)

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Dark Funeral  @  26/06/2005 20:48:24
   10 / 10
Irripetibile, forse, tra tutti, la piu grossa opera di Kubrick.

Invia una mail all'autore del commento kisal  @  24/06/2005 00:35:32
   10 / 10
Chi ha dato un opinione cattiva a questo super capolavoro mondiale dovrebbe costituirsi alla polizia. Arte, poesia, genialità, la storia dell'uomo racchiusa in appena 2 ore e mezza di film e solo quel gran genio di Kubrick poteva riuscirci. Forse il suo più grande film e dato che è il miglior regista mai esistito di conseguenza è il miglior film mai girato in tutta la storia del cinema

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  20/06/2005 15:08:34
   10 / 10
film dall'impatto visivo devastante,nonostante pochi, ma memorabili, dialoghi trasmette un'infinita' di significati e emozioni.. la parte iniziale con le scimmie e il finale sono semplicemente superiori. sconsigliato a chi vuol passare qualche ora in scioltezza, è da seguire attentamente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  14/06/2005 09:16:03
   10 / 10
é il primo film che vedo di Kubric e ho pensato: o è il suo miglior film o questo è un genio. Proprio così, penso che Kubric sia un genio e che questo sia un capolavoro della storia del cinema.

Invia una mail all'autore del commento Misterzero  @  13/06/2005 01:14:08
   10 / 10
la storia del cinema

84lestat  @  11/06/2005 14:11:52
   10 / 10
Uno dei Capolavori che una persona abbia prodotto. Non è semplicemente un film è qualcosa di più è filosofia arte conoscenza e genio. Indescrivibile

kindred  @  10/06/2005 14:19:38
   10 / 10
Un'esperienza... un percorso iniziatico per arrivare a dare un perchè a tutto questo: alla vita, alla conservazione, alla creazione.
Un film spettacolare, unico... e poi è Kubrick. Il maestro non si smentisce mai.

Invia una mail all'autore del commento fabietto  @  09/06/2005 22:36:20
   1 / 10
Ragazzi scusatemi ma sinceramente la fantascienza mi è sempre piaciuta poco, e questo film poi......
Premetto che sono un grande ammiratore di Kubrick, ho apprezzato molto capolavori come Arancia Meccanica, Full metal jacket o Shining
Ma questo veramente..... l'ho trovato borioso e narcotizzante. Penso che Kubrick in quest'occasione si sia troppo sopravvalutato, sapeva di essere un genio e ha tentato di fare il genio, ma non c'è riuscito
Mi spiace abbassargli la media ma con tutta onestà più di 1 non riesco a dargli
Bocciato a pieno

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Ultima risposta 28/06/2005 10.58.37
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silvhia80  @  08/06/2005 22:28:07
   10 / 10
Secondo me si tratta di uno dei migliori 10 film della storia

sono mafrone  @  08/06/2005 17:08:25
   10 / 10
il miglior film mai girato ,e non solo di fantascienza

benzo24  @  29/05/2005 20:20:32
   10 / 10
Il miglior film di fantasienza mai realizzato.

M@t'88  @  26/05/2005 18:30:43
   4 / 10
L'ho visto a scuola e dò 4 e non 2 solo per la maestosità sell'opera....un film noioso con troppi significati nascosti......sicuramente è un film girato da 1 dei maestri del cinema e si vede....però è un 4!

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Ultima risposta 15/06/2005 18.25.32
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lorenz!£  @  26/05/2005 17:29:41
   9 / 10
davvero eccelente kubrik!!!un film di fantascienza misto con il noir direi bellissimo il monologo fra il robot e l'astronauta bello l'inizio anke se nn ci sono tante parole e davvero significativo con un sacco di messaggi che ti arrivano subito in mente penso che akll'epoca doveva essere veramente spettacolare. certo nel 2005 ormai lo spazio e conosciuto in parte ma questo film e una pietra miliare del cinema .certoi a tratti puo essere noioso come l'inizio .....

the advocate  @  20/05/2005 15:46:49
   10 / 10
Capolavoro della fantascienza e del cinema.

Inkognito  @  14/05/2005 01:18:08
   9 / 10
L'Odissea non è un film, è un cammino iniziatico, è una crescita alchemica, il microcosmo che si fonde nel macrocosmo.
Solo per chi vive in livelli di conoscenza superiore.

Aulix  @  27/04/2005 01:55:45
   10 / 10
10 al capolavoro assoluto di kubrick


Titto  @  26/04/2005 11:49:58
   10 / 10
Evitate di commentare questo film, è inutile, sono stati scritti centinaia di libri su 2001 ognuno con un'interpretazione differente. Dite solo che è un capolavoro, l'unica cosa che ci unisce tutti

17_re  @  26/04/2005 05:15:19
   10 / 10
Lo definirei un film di un'oscurità contraddittoria, in cui ogni metafora sta a sottolineare che in fondo ad ogni cosa c'è la vita. E non c'è altro da aggiungere.
Fin'ora il film di Kubrick più impegnato e "romantico" che abbia visto.

-ciò che è, è stato, ciò che non è stato, sarà-

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR thohà  @  19/04/2005 10:44:18
   10 / 10
Difficilissimo osare commentare questo film. Si rischia di dire banalità da far capovolgere dalle risate o da far piangere i filosofi...
Bellissimo, dall'inizio alla fine. Volutamente lento per dar modo di decodificare ogni azione, ogni sequenza.
E' una vera 'odissea'. Raramente un titolo è stato più adeguato.
Stupendo l'inzio dove l'uomo scimmia per la prima volta userà un osso come arma che lo salverà dalla fame e quindi ne assicurerà la sopravvivenza. Metaforico il gesto di lanciare quest'osso che volteggerà nell'aria: dalla prima arma all'invenzione dell'astronave.
Da AMT-1, il monolite, ad Hal-9000, il computer della Discovery, incapace di errori diventa, invece, inaffidabile quando sbaglia il suo giudizio su un'antenna che potrebbe essersi rotta fuori dall'astronave.
Al contrario di ciò che è dichiarato nella locandina, secondo me, Hal 'perde' la coscienza di sé e la paura (umana) che lo sconvolge gli farà eliminare uno dopo l'altro tutti i componenti dell'astronave. Solo Bowman si salva e decide di 'eliminare' Hal. Questa è, a mio avviso, la scena più commovente del film: il lento regredire, con la sua manomissione, di Hal che disperatamente cerca di convincere l'astronauta a desistere dal lobotomizzarlo, la voce che cambia, sempre monocorde eppure espressiva, la canzoncina infatile finale...
Bowman procederà il suo viaggio, impaurito e sgomento, attraverso un'infinita serie di colori, luci psichedeliche, immagini velocissime (effetti speciali veramente 'speciali' per l'epoca. Nel 1968 probabilmente la maggior parte di noi non era nemmeno nata), fino ed oltre La Porta Delle Stelle.
Bowman muore, ma rinasce, come se arrivasse ad un nuovo stadio evolutivo, una nuova generazione...
Che dire della colonna sonora, poi. Ancora adesso usata per pubblicità, per documentari, per programmi vari.
Un vero, difficile, capolavoro.

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Ultima risposta 27/10/2015 23.47.14
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hiroshi  @  17/04/2005 19:35:55
   10 / 10
Film-capolavoro, manifesto dell'esistenza umana e della vita. Menti limitate o poco pensanti si astengano dal vederlo.

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Ultima risposta 26/04/2005 11.47.41
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bea80  @  17/04/2005 16:07:34
   10 / 10
Film discusso ma indiscutibile al contempo. Non è un caso che scateni dibattiti anche su questo sito. A mio modo di vedere in 2001 c'è la storia dell'umanità, e della vita. Unico.

BastardoDentro  @  11/04/2005 21:52:23
   5 / 10
anche questo è uno di quei film altosonanti che però personalmente non mi ha impressionato.
comunque una cosa è certa, Kubrick non è nelle mie corde... nessuno dei suoi film (per altro di grande rilevanza cinematografica) mi ha davvero emozionato.

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Ultima risposta 04/05/2005 19.23.36
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Nightcrawler  @  21/03/2005 15:07:32
   10 / 10
Il più bel film della storia del cinema.
E basta.

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Ultima risposta 26/07/2005 22.33.29
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malcom.mcd  @  18/03/2005 14:34:14
   10 / 10
Il film maggiormente riuscito a Stanley Kubrick, che trova il pretesto della fantascienza per raccontarci quello della nostra umanita', tra progressi e regressi a seconda dei punti di vista morali o escatologici. E con un finale volutamente libero. Ho apprezzato tantissimo la critica del film di Cash, veramente bella ed esaurente.

theripper  @  17/03/2005 18:03:30
   10 / 10
La storia del cinema.

ross79  @  16/03/2005 12:44:03
   10 / 10
Il film di fantascienza per antonomasia.

ranzou  @  07/03/2005 18:32:55
   10 / 10
Questo non e' un film, e' IL film. Le spiegazioni si son sprecate, quindi non aggiungo altro.

Immenso

polbot  @  03/03/2005 13:57:24
   10 / 10
Invia una mail all'autore del commento angel__  @  28/02/2005 17:41:06
   10 / 10
un film grandioso,immenso,da brividi.Capolavoro e summa del cinema in generale.come impatto visivo superlativo.contiene un messaggio universale.le domande di ognuno di noi sulla vita e la mortequasi trovano risposta nella grandezza di questo film che è impossibile da sopravvalutare,perchè ha un valore inestimabile come opera d'arte.punto e basta.

TheProgger  @  24/02/2005 23:40:23
   9 / 10
E' il mio primo post in questo sito, l'ho scoperto perché cercavo proprio informazioni, interpretazioni e curiosità su "2001", che ho visto non molto tempo fa... Voto 9 perché di Kubrick preferisco qualche altro film. Ho letto un po' di commenti a questo film e mi ha colpito l'arroganza con cui vengono *****ati quelli che dicono che non gli piace questo film... Ad alcuni è stato dato dell'ignorante perché ha detto che non apprezzava "2001"... Ma come ***** stiamo? Bisogna rispettare le altrui opinioni seppur discordanti dalle proprie: se io mi sento di dare 2 a un film che ha 9.5 di media perché non mi è piaciuto, devo essere libero di farlo senza essere insultato. Non vi pare?

27 risposte al commento
Ultima risposta 14/10/2005 02.18.20
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Davidx  @  17/02/2005 02:03:37
   8 / 10
Geniale...ben diretto...ma gli manca quella scintilla che potrebbe far decollare in totem questo film...ad un passo dal capolavoro...ma non un capolavoro...

12 risposte al commento
Ultima risposta 26/07/2005 22.42.36
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Lee Van Cleef  @  12/02/2005 01:06:11
   7 / 10
Preferisco di gran lunga Solaris.
Vorrei non essere giudicato o insultato per il mio giudizio, visto i precedenti

22 risposte al commento
Ultima risposta 26/07/2005 22.47.25
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Kr0nK  @  10/02/2005 23:27:33
   10 / 10
Opera d'arte [pausa di 15 secondi] indimenticabile.

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Ultima risposta 11/02/2005 19.37.30
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guitarvenne  @  09/02/2005 19:47:41
   10 / 10
L'ho visto da bambino e la mancata comprensione del finale l'ha reso, ai miei occhi, un film affascinante.
Oggi capisco che quel fascino non è svanito, sebbene esistano chiavi di lettura assai plausibili per capire molto.
E comunque capire non è tutto: un film diventa un capolavoro quando lascia una traccia indelebile dentro di noi.
Per me questo film è un capolavoro

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Ultima risposta 10/02/2005 22.29.21
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cinzia82911  @  07/02/2005 12:17:37
   10 / 10
un'opera d'arte.....in assoluto il film più bello che sia mai stato creato....
meraviglioso.......

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  03/02/2005 20:42:52
   10 / 10
Io ad esempio il film l'ho visto due volte di seguito e poi tante altre, non dico altro perchè è già stato espresso tutto l'espremibile , preferisco votare.

Invia una mail all'autore del commento fred kreuger90  @  02/02/2005 22:36:59
   8 / 10
film molto bello ma chi si aspettava una trama avvincente e una musica rock rimarrà deluso.ma penso ke ogni film venga preso per quello che è.in effetti quelli ke lo criticano non mancano: a mio cugino super pippa(quello ke ha fatto un commento negativo su 2001)ha fatto veramente skifo.forse dipende dal fatto ke ha 13 anni(anch'io ce li ho ma mi è piaiuto ugualmente perchè dall'inizio fino alla fine t incolla alla poltrona)e a pochi di quelli della mia età piace la musica classica,i film troppo filosofici e senza senso(per loro ovviamente,il film un senso ce l'ha).il finale è quasi incomprensibile;ci è voluto molto prima ke lo capissi.è un ottimo film ma se alcune persone lo criticano(per i motivi ke ho citato)non dategli addosso,avranno le loro ragioni.

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Ultima risposta 10/02/2005 23.47.13
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Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  02/02/2005 18:15:32
   10 / 10
Non perdiamoci in preamboli quando c'è chi ha già fatto un lavoro che metà basta...VEDI IL COMMENTO DI CASH.
E voi 4 quì sotto andatevene a ricamare i centrotavola...


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Ultima risposta 03/02/2005 00.34.48
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dash  @  02/02/2005 14:53:03
   10 / 10
Eh ragazzi, di kubrick ci si piò fidare è vero, ma questa è veramente un'opera d'arte cinematografica penso proprio che non smetterò mai di vederlo tutti i giorni
Grazie Stanley per avermi dato un'emozione così grande

Crash Bandicoot  @  01/02/2005 18:21:13
   9 / 10
Impossibile dare meno di 9 a questo film, forse anche meno di 10 ma lo faccio per distinguerlo da Shining e Barry Lindon che mi sono piaciuti di più

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Ultima risposta 02/02/2005 22.51.09
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il falco  @  01/02/2005 15:48:35
   10 / 10
Kubrick è stato il regista che ha lanciato tanti altri grandi registi come Spielberg e questo film penso sia la sua consacrazione, sinceramente non ho parole per descrivere quanto sia stupendo e coinvolgente nonostante sia molto lento. C'è poco da fare: resterà la vera grande pietra miliare del cinema mondiale
INSUPERABILE

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Ultima risposta 01/02/2005 18.52.19
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eccho  @  31/01/2005 16:06:02
   10 / 10
La non evoluzione dell'uomo alla scoperta dell'ignoto che si trova proiettato all'indietro di milioni di anni, vista in questo claustrofobico, psichedelico, monumentale capolavoro. Hal 9000 è solo un pretesto, la vacuità della figura umana messa a nudo. Stupendo

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Ultima risposta 09/02/2005 13.56.47
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U.N.O.  @  31/01/2005 15:41:59
   10 / 10
grande film di kubrick

Maina  @  30/01/2005 23:56:23
   10 / 10
Geniale!!!! Solo un genio come Kubrick poteva mostrarci il percorso della vita dell'uomo in questa maniera. Non riesco a descrivere la sensazione che mi ha dato quando sulle note di " Sul bel Danubio blu" si vedeva un'astronave ondeggiare nello spazio oppure l'esplosione di colori negli ultimi 10 minuti.
Grazie Stanley per averci dato, con i tuoi capolavori, delle emozioni così forti

Robbè  @  27/01/2005 16:36:29
   10 / 10
Ragazzi miei questo è un capolavoro.
E' il film di fantascienza che apprezzo di più.
Ma perchè non se fanno più questi film?

antua  @  25/01/2005 12:16:57
   10 / 10
Purtroppo mi sono interessato al cinema [serio] di recente, e solo ora mi rendo conto chi caz_o era Kubrick!
Avrò visto questo film 5 o 6 volte.
Ogni volta che si deve guardare un film con amici lo ripropongo (...non tutti lo apprezzano).
Ci sono tanti registi veramente ingamba, anzi mestri, ma Stanley Kubrick è un caso a parte.
A mio parere un suo film non può essere paragonato ad altri, è la sua visione della storia, soltanto sua, di un GENIO che mostra il suo punto di vista attraverso la macchina da presa, forse per questo le sue opere non sono di immediata comprensione, ma una volta entrati "nell'ottica" i film acquistano un significato molto profondo.
Istruzioni per la visione:
- 2001 va visto più di una volta;
- ogni visione deve essere tutta d'un fiato;
- senza rumori di fondo;
- con il volume medio alto [consigliato home theatre];
- la stanza completamente buia;
A questo punto si viaggia con Kubrick!
Se poi avete anche un videoproiettore...

PS: Sarebbe uno spettacolo gustarselo ancora in una sala cinematografica.

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Ultima risposta 26/07/2005 22.53.59
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dirtycla  @  18/01/2005 11:09:11
   10 / 10
Odio questo film...lo odio perchè quando lo ho visto mi ha provocato una paresi mascellare della durata di 40 minuti e mi ha fatto trascorrere un notte intera senza chiudere occhio.Enigmatico, psichedelico e filosofico, gli aggettivi su questo Capolavoro si sprecano e su di esso si è scritto e detto di tutto( che comunque probabilmente non sarà mai abbastanza). Vorrei aggiungere solamente che il critico David Denby ha paragonato lo stesso Kubrick al monolite considerando il regista:" Una forza d'intelligenza sovrannaturale che appare a grandi intervalli e che dà al mondo un bel calcio nel sedere per costringerlo a salire un gradino in più nella scala evolutiva". Apologia pura, condivisibile a mio parere. Se pensate, per esempio, che Spielberg, come è già stato scritto su questo sito( complimenti Cash), reputa 2001 il Big-Bang che ha permesso la nascita di tutti i registi della sua generazione...
Un' ultima considerazione semi-seria: il mestiere più antico del mondo non è quello che tutti noi siamo portati a pensare, bensì quello del guerriero(3 puntini sospensivi).

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Ultima risposta 26/07/2005 22.57.30
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Invia una mail all'autore del commento Strangelove'90  @  16/01/2005 19:26:14
   10 / 10
Nulla da dire, dice tutto il film.

pierigor  @  11/01/2005 02:52:23
   10 / 10
10, 100, 1000? Il voto non si può dare ad un Sogno. Ti è dentro e non ti lascia più. Solo da Stanley ho ricevuto quest'emozioni visive.

Sauron00  @  10/01/2005 22:23:02
   10 / 10
è inutile commentare. metto il 10 per rialzare la media che qualche inutile ameba informe ha abbassato.... AIUTIAMO A RIPORTARE AL SUO LIVELLO QUESTO FILM.

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Ultima risposta 23/01/2005 03.26.38
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stanley77  @  09/01/2005 01:45:35
   10 / 10
Ecccomi qua!Commentiamo subito il primo film...anche se è superfluo fare commenti.La profondità del genio di cui porto il nick è unica,e questo è IL FILM e basta.Anche nei più piccoli particolari quest'uomo è avanti di una trentina d'anni minimo,alcuni dicono sottovoce che abbia fatto il bis l'anno successivo in diretta mondiale con tre astronauti+Apollo (che non è apollo creed).Mah chissà

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Ultima risposta 12/01/2005 12.51.43
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ernesto  @  07/01/2005 12:40:09
   10 / 10
Mi inchino davanti quest'opera d'arte.

Tittokano  @  01/01/2005 17:16:24
   10 / 10
Come dice la parola stessa Odissea, un film che esplora la storia e il cammino dell'uomo, dalla preistoria ad oggi. Omero ne sarebbe veramente orgoglioso, come Kubrick dello speciale di Cash.

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2005 18.25.50
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killer  @  31/12/2004 19:22:43
   10 / 10
Kubrick e un genio.
E il film di fantascienza più bello

francois  @  31/12/2004 17:36:23
   10 / 10
Il mio primo votoper il miglior film di ogni tempo. Ho letto che tutto ormai e' stato scritto, quindi aggiungo solo: capolavoro da ammirare e riammirare.

il cinefilo  @  30/12/2004 20:04:10
   10 / 10
IL FILM. Chi ama il cinema ama 2001. Equazione senza controbattuta.

cico  @  27/12/2004 10:39:11
   9 / 10
Averlo visto dopo tanto tempo dalla sua uscita, e trovandolo ancora molto accattivante sia come trama che come effetti speciali. Penso però mi siano sfuggiti gli ultimi minuti di film. Qualcuno potrebbe spiegarmeli. Ho delle teorie in proposito ma non credo siano giuste. Grazie. Film veramente imponente!

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/01/2005 22.24.54
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pacotorres  @  25/12/2004 19:19:19
   10 / 10
Unico. Forse insieme a Stalker il film più difficile ma profondo della storia del cinema. Altri film sono di difficlie comprensione, ma in questi due c'è un significato ben preciso.Anzi, vari significati, alcuni difficilissimi da cogliere. Bellissimo lo speciale fatto da Mr Cash.

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Ultima risposta 27/12/2004 14.27.39
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Invia una mail all'autore del commento antenor21  @  24/12/2004 21:04:13
   9 / 10
Il monolite....espressione di ciò che solo figurativamente riusciamo ad immaginare, l'inspiegabile, il soffio divino.....che incute timore e allo stesso tempo ci accompagna con alterità sin dalla nascita...beh...una delle più riuscite rappresentazioni dell'idea dell'inspiegabile e del divino.

Dragon  @  14/12/2004 19:47:59
   10 / 10
Anzitutto direi che Cash abbia perfettamente prosciugato tutto il succo del discorso su film di tale fatta grazie anche al suo ottimo speciale; solo un appunto però, diciamo a proposito della congettura fra " Nice " ( il super-uomo) e la scena finale del feto che mira al futuro; ecco, io sono del parere ( come te d'altronde ) che sia un collegamento involontario ed incoerente per la mentalità di Kubrick, e che quindi sia un caso; ma non ti pare ( se si volesse sostenere appunto tale congettura del superuomo stesso ), che con " Nice " c'entri qualcosa anche l'inizio del film? Mi spiego meglio: " Così parlò Zarathustra " è sì brano musicale, ma anche Nietzsche stese uno scritto d'omonima titolazione; bhè, se anche qui ci troviamo di fronte ad una nuova coincidenza si può puntare l'indice ( sempre volendo favorire l'ipotesi di " Nice " ) anche sulla posizione delle " scene incriminate ". La genesi ( con relativa musica sopracitata ) e il finale ( feto superuomo ? ); due tratti della pellicola, che, raffrontati così penso siano sufficienti a scatenare un piccolo dubbio e non sembrano in fondo così casuali. Ad ogni modo continuerò a riflettervi, mi aspetto opinioni e pareri vari. Grazie sin da ora.

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Ultima risposta 18/01/2005 22.27.06
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