a serious man regia di Ethan Coen, Joel Coen USA 2009
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a serious man (2009)

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locandina del film A SERIOUS MAN

Titolo Originale: A SERIOUS MAN

RegiaEthan Coen, Joel Coen

InterpretiSimon Helberg, Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Adam Arkin, George Wyner, Katherine Borowitz, Fyvush Finkel, Steve Park, Raye Birk, Amy Landecker, Stephen Park, Sari Lennick, Allen Lewis Rickman, Fred Melamed, Alan Mandell, Tim Russell, Jim Brockhohn

Durata: h 1.45
NazionalitàUSA 2009
Generenoir
Al cinema nel Dicembre 2009

•  Altri film di Ethan Coen
•  Altri film di Joel Coen

Trama del film A serious man

Il film è ambientato nel Minnesota, St. Louis Park, nel 1967. Il protagonista è Larry Gopnik, che vive nella periferia in un quartiere di Minneapolis e lavora come professore di fisica in un college ebreo. La storia racconta la lotta esistenziale e spirituale che Gopnik vivrà nell'affrontare il divorzio con sua moglie Judith e nel far fronte a numerosi problemi nel suo rapporto con i figli e il fratello.

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Voto Visitatori:   6,87 / 10 (191 voti)6,87Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su A serious man, 191 opinioni inserite

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inferiore  @  27/02/2010 01:17:31
   9 / 10
Il commento potrebbe contenere spoiler.

I Coen realizzano un film sul loro modo di vedere la vita nei suoi aspetti più tragici, e lo fanno in un film perfetto su tutti i diversi fronti. Dalla messa in scena più diretta alla scelta di un cast che vede l'assenza dei grandi nomi ma rimane di indubbia qualità.
Un film che bilancia benissimo le risate (non comunque abbondanti e per nulla sfrenate) alla riflessione, spesso mescolando i due elementi in maniera da crearne un unico ''stile''.
I due fratelli ci raccontano due vicende dello stesso spessore messe però su due piani differenti. La trama vede concentrarsi principalmente sulle non affatto piacevoli vicissitudini che il Professor. Gopnik vede scorrersi dannanzi. Parallelamente a ciò che gli accade vi sono gli eventi che si verificano al figlio. Dopo lo svolgersi delle storie, attraverso scene tragicomiche di divertimento assicurato, arriviamo alla scelta della risoluzione dei problemi dui due. Dopo che il professor. Gopkin vede bene o male aggiustarsi i suoi problemi decide per necesità economiche di accantonare i suoi ideali da uomo di tutto rispetto, appunto serious man, e farsi corrompere. Arriva però quella telefonata a stravolgere per l'ennesima volta la sua vita. Il professore fa ''l'azione sbagliata''. Suo figlio invece, durante l'arrivo di un minaccioso uragano, sceglie di pagare il piccolo debito di denaro che aveva con un compagno di classe quando però ormai sarà troppo tardi. Il figlio fa ''l'azione giusta''.
Quello che i Coen vogliono dirci è che non serve sotto quali principi vivere, che non serve quali azioni compiere, che comunque si arriva ad un solo ed unico risultato. In questo caso rappresentato da una malattia e da un uragano, quindi da una morte.
Non smettono di stupire i fratelli, non smettono di cambiare genere e di uscirne a testa alta. Questo ''A Serious Man'' ne è la prova. Un film epico, altro gioiello della loro già preziosa filmografia.

Stone Face  @  20/02/2010 15:10:21
   6½ / 10
I Coen non si lasciano ammaliare da film di facile lettura. A loro piace così: farti uscire dal cinema col dubbio di aver buttato i tuoi soldi, oppure di aver assistito a uno dei film più profondi della storia del cinema (o alla più grande mancanza intellettuale del tuo cervello). Così, alla fine del film, le perplessità che si accavalla nella mente sono infinitesimali e con la memoria si ricerca di ricostruire l'andamento della narrazione; e quelle scene così inutili che, però, potrebbero essere così fondamentali per l'esegesi complessiva. Roso dai dubbi a qualche conclusione io sono giunto, seppur con mille peripezie e qualche forzatura. Però trovare la soluzione il giorno dopo forse non ti ha fatto apprezzare la pellicola. Non saranno allora inutili sofismi quelli dei Coen?forse, però il film te lo godi con avidità, perché la tecnica di regia ha del commovente, la fotografia è strepitosa e lo humour è un filo sottile ma sempre presente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  20/02/2010 14:56:25
   8½ / 10
pellicola ostica, di difficile comprensione, ma costruita in maniera sublime.
più lo vedevo e più non lo capivo, e più non lo capivo e più ne bramavo ancora.
una volta però che ci ci è appropriati di 3 o 4 chiavi di lettura, non è difficile dare un senso (anche personale, perchè no) a questa ennesima perla dei coen.
forse è il film più nichilista e spiazzante di tutta la loro filmografia, ho provato una sensazione concreta di disagio per tutta la sua durata.
alla faccia della pseudocommedia, io non mi son divertito proprio per niente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/02/2010 16:16:21
   8 / 10
Ancora una volta prodotto fuori dalle righe per i Coen,film difficile e strano anche per il loro cinema.

La pellicola è intrisa di pessimismo e di una terribile comicità che fa ridere per poco per poi trasformarsi in dramma.
Inutile dire che l'ebraismo è trattato in maniera autobiografica e caustica,a tratti quasi fastidiosa. Di certo non è uno di quei film che hai voglia di rivederti subito come qualche opera precedente dei Coen,ma di certo ti fa riflettere.

Volutamente lentissimo,preferisco una sua vittora agli Oscar a quella di Avatar,anche se in fondo degli Oscar non me ne importa poi più di tanto.

Bravissimo l'attore protagonista e i registi che danno vita ad una storia che pur essendo estremamente lenta e poco convenzionale non è esente da sorprese.
E su tutto aleggia un pessimismo che fa paura,una sorta di maledizione che questo Dio (Ebreo) infligge al protagonista e alla sua generazione,un Dio non capito e che nessuno vuole capire (il pezzo del dentista è fantastico). Tutto per diventare un Uomo serio,un "mensch".
Purtroppo non mi intendo molto di Ebraismo e molti riferimenti mi saranno certamente sfuggiti ma non per questo si perde il senso di questa pellicola che non ha un genere ben definito.
Ancora una volta con i Coen,mi trovo ad elogiare il finale,apocalittico e devastante come l'impatto che ha questa storia di un Uomo che tenta di essere Serio in tutti i modi.
E alla fine mi sono sentito impotente anche io.

Bravi Coen!

nwanda  @  11/02/2010 10:28:54
   6½ / 10
il voto è merito della fotografia e dei dialoghi. davvero da applausi. però ciò non è bastato per alzare troppo la valutazione.
il film nel complesso non mi è piaciuto. probabilmente perchè non l'ho capito completamente. lo dovrò rivedere sicuramente, ma per il momento mi ha dato l'impressione di una pellicola un pò d'elite, che soddisfa più i registi stessi che l'utenza. purtroppo a tratti mi ha annoiato.

TheLegend  @  11/02/2010 05:08:52
   7½ / 10
Film che ha qualcosa di unico,intelligente e geniale per alcuni suoi aspetti.
Dialoghi mai banali e molto spesso divertenti,regia ottima.
Profondo e in molte parti difficile da decifrare,questo lo rende molto interessante da scoprire e analizzare ma può risultare noioso se nn lo si prende dal lato gusto.

Cianopanza  @  08/02/2010 15:27:23
   7½ / 10
Bel film. Una comunità ebreca in america negli anni sessanta, raccontata da
registi ebrei... ironia caustica, amara e fatalista.
Un uomo vede sgretolarsi la vita sotto i piedi, ma non si ribella e come una
vittima sacrificale continua... Qualcuno gli consiglia di cercar conforto nella
religione e nelle parole dei rabbini... ma non c'e' sostegno che tenga...
una catastrofe dietro l'altra, sempre affrontata alla maniera dei Coen,
un "ciclo dei vinti" che neanche Verga avrebbe avuto la stoffa per scrivere.
Finale biblico

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edwood  @  08/02/2010 02:09:26
   7½ / 10
I Cohen a livello dei loro migliori film, scherzano con i fanti e con i santi (la religione ebraica). In Seirous Man c’è però una tristezza di fondo più accentuata rispetto alle altre produzioni, non c’è mai una risata liberatoria, c’è una continua empatia verso il protagonista che vede la sua vita precipitare come una slavina. Il finale è quasi fantozziano.

Invia una mail all'autore del commento Alexi_Black  @  07/02/2010 14:08:40
   8½ / 10
Non mi trovo assolutamente in accordo con chi ha accusato questo film di mancata coerenza. Mi sembra che il percorso del protagonista sia definito e consequenziale, e anzi evidente in tutti gli episodi che ne compongono la storia. Il protagonista, di fronte ai problemi che gli si propongono, è incapace di reagire; inizia allora una ricerca, della soluzione, del senso delle sue azioni.
La cerca nel lavoro, nella legge, nella religione, ed è più volte deluso, da quest'ultima in particolare; a questo allude l'episodio iniziale nel Qibbutz, che evidenzia il contrasto tra un mondo in cui la religione (e in particolare la lingua della religione, in questo caso l'ebraico) è una componente essenziale della vita, e uno in cui è sempre più uno strumento antiquato e inservibile, e in cui anche i suoi ministri faticano a comprenderla.
In questa assenza di punti di riferimento, il protagonista reinvia l'adempimento di tutti i suoi doveri: la decisione in merito al voto dello studente coreano, in merito all'abbonamento del figlio a una rivista di musica, e così via.
La chiave di volta del film, il momento essenziale per la rottura di quell'equilibrio è il momento in cui egli stesso DECIDE di agire: pur non capendo la ragione di ciò che gli capita, egli fa una scelta, e quindi dà nuovo avvio allo scorrere delle situazioni.

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viagem  @  04/02/2010 16:14:30
   7 / 10
Film non banale e non facile dei Coen, sicuramente molto personale.
Meriterebbe più visioni per cogliere ognuno degli aspetti che riprendono vizi, virtù, abitudini e modi di pensare tipici ebrei non tutti a me familiari.
Fanno sorridere ad esempio i continui riferimenti numerologici e il tentativo di spiegarsi ogni tipo di evento o coincidenza del reale, con teorie metafisico-religiose che passano sempre attraverso il parere del rabbino, il quale non fa quasi mai una gran bella figura. Il sapore finale tuttavia è molto simile a quello che avevo dopo aver visto "Non è un paese per vecchi": poche speranze in questo mondo. 10 al corto inserito prima del film: assolutamente impeccabile.

peppepetru  @  03/02/2010 12:37:06
   5½ / 10
Onestamente non ho mai capito questo grande entusiasmo da parte della critica e del pubblico per i Coen.
Devo dire che ci sono state delle parti che mi avevano indotto a credere ad un grande film. Ottimi dialoghi supportati da eccellenti interpretazioni.
Ma il finale, per me incocludente, mi ha lasciato un fastidioso senso di insoddisfazione.

goodwolf  @  02/02/2010 14:22:21
   6 / 10
A tratti assolutamente geniale, e a tratti assolutamente vuoto.
La mano dei Coen si vede eccome, e alcune sequenze valgono il prezzo del biglietto, ma nonostante ciò, il film rimane immobile, non trascina mai e alla fine rimane abbastanza anonimo, per quanto mi riguarda. Peccato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  01/02/2010 08:56:26
   8 / 10
Commedia nera, cinica, autoreferenziale e nichilista dei fratelli Coen. Una vera perla con dialoghi ironici e mai banali e personaggi caraterrizzati alla perfezione.
Ottimo l'intero cast.
Da vedere.
... "accetta il mistero"...

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  31/01/2010 17:31:36
   7½ / 10
Commedia? Noir? Drammatico?
Un po' di tutto e un po' di niente.
I Coen si divertono a passare da un genere all'altro, giocano con le regole del dramma, quasi tornando alle origini del loro capolavoro "Barton Fink".
Sono assolutamente fantastici nel saper miscelare i generi e la tipologia di storia (film in bilico tra architrama, antitrama e minimalismo).
Paga poco forse l'eccessiva lentezza in alcune parti, ma la sagacia di altre rivaluta completamente la pellicola.

F1L0  @  30/01/2010 03:17:43
   7½ / 10
Divertente, un pò lento in alcune parti, ma geniale in altre. Per me è da vedere.

dagon  @  29/01/2010 17:50:37
   5½ / 10
sulla carta c'erano i numeri per farne il mio film preferito dei Coen. Il tema e la filosofia sotto al film (...a serious man..., la religione, la liturgia e le sue pseudorassicurazioni) ero intrigantissimi. Eppure, nonostante la consueta estrema cura tecnica (dalla fotografia, al montaggio , al suono) ed una scenggiatura in teoria funzionante, il film è di una noia mortale e sembra non finire mai....

Invia una mail all'autore del commento stuntman bob  @  29/01/2010 16:42:07
   5½ / 10
Io i Coen c è stato un periodo che li adoravo,adesso temo che stiano perdendo il tocco, con questo ennesimo film non so se si siano rialzati o caduti ancora più in basso dopo il (a mio parere) penoso burn after reading, questo film parte bene, ironico e grottesco come tutti i loro lavori,protagonista simpatico e gli altri...........io non lo so che problema abbiano i Coen riguardo alle facce, capite a cosa alludo vero?il primo rabbino, la segretaria del terzo rabbino..... quando viene inquadrato qualcuno con quella faccia volutamente da pesce lesso e non che quando cambiano espressioni siano meglio,ma dove li vanno a cercare certi individui?mi ha strabiliato la vicina di casa di Gopnick,mi sono detto ma dai che i Coen si sono resi conto che le donne a stò mondo non sono tutte chiattone.
Sceneggiatura tipica del loro stile prendere o lasciare comunque accettabile
Ma il fatto è il finale,tanto per cambiare,non ho ancora visto e probabilmente mai lo vedrò un film dei Coen di cui mi convinca il finale,niente non ce la possono fare a concludere se non decentemente almeno normalmente un film

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/01/2010 13.09.47
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  28/01/2010 09:59:02
   8 / 10
I Coen difficilmente sbagliano quando vogliono fare i Coen. E questo film, come mi ha detto una persona qualche giorno fa, è Coen al 10000%. Una commedia nera che proprio commedia non è, impregnata di pessimismo cosmico e fatalità, condito da ebraismo e con una strana vena autobiografica.
Una serie di eventi che si evolvono con una lentezza impressionante ma anche con passo fermo e duro, tanto da non annoiare mai. Il tutto fino al finale spezzato ma carico di tensione, che lascia a bocca aperta e dal sapore vagamente amaro.

Insomma, potranno non piacere, potranno apparire fastidiosi e autoreferenziali, ma i Coen colpiscno duro e colpiscono profondamente. In pratica dei cecchini.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/01/2010 14.20.24
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Tom24  @  24/01/2010 19:24:18
   8 / 10
Probabilmente il migliore film USA dell'anno. I Coen si confermano grandi registi.

diamutene  @  23/01/2010 00:58:50
   4 / 10
Un film lento noioso di quelli che veramente ti tirano la bestemmia, e ti fanno maledire di essere entrato in sala....o forse non l'ho capito? Nell'incertezza...

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/02/2010 00.55.29
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MidnightMikko  @  21/01/2010 16:27:22
   9 / 10
Magnifico questa ultima fatica dei Coen,che a me ha ricordato molto il surrealismo di Barton Fink. Ottimo,pieno di significati in pieno stile Coen,bravissimi gli attori (lo sfigato Lopnick e famiglia,con moglie attaccabrighe,figli ribelli e fratello nullafacente a carico,gli spassosi rabbini),ottimamente caratterizzati,grandissimo rigore registico,montaggio ottimo. Eccellente!

debaser  @  20/01/2010 19:27:44
   4½ / 10
Amo i Cohen ma questo filriesce difficilmente digeribile a un non ebreo, troppo fondamentalista per i miei gusti non conoscendo le tradizioni ebraiche, alcuni spunti sono divertenti ma la confusione e' generale ed il finale troppo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER per i miei gusti.

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USELESS  @  19/01/2010 22:32:11
   5 / 10
Inizio da 10 e finale da 0.

Signor Wolf  @  19/01/2010 20:56:28
   5 / 10
Come commedia.. è interessante.. grottesca, però, se questo è un finale..

Invia una mail all'autore del commento DonD  @  19/01/2010 01:09:00
   4½ / 10
Personalmente l'ho trovato sconclusionato, la storia non prende, i personaggi non catturano, noioso.

Sardello  @  18/01/2010 17:39:43
   6½ / 10
Un film a metà. Entrava in scena il ragazzino e tutto mi sembrava geniale... vedevo il padre e mi crollava tutto. Contrasto voluto, ma troppe differenze nella narrazione e troppo disinteresse nel seguire le sventure dell'uomo serio sperando torni il più in fretta possibile il figlio.

Il finale poi mi ha lasciato sconcertato. Una delle pochissime volte in cui mi son sentito preso in giro... ed i film particolari mi piaciono parecchio eh.

Questi Coen non mi hanno affatto colpito.

Lea.G  @  18/01/2010 09:51:00
   4 / 10
non riesco a esprimere tutte le sensazioni che mi ha dato un film del genere...sicuramente anche a molti che amano i cohen questo film risulterà un pacco pazzesco..

geniali i registi che da storie così semplici riescono a prendere per il cul così tante persone facendo credere di aver fatto un capolavoro di film...sono rimasta incollata alla poltrona del cinema..dalla noia..

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Ultima risposta 23/01/2010 02.44.11
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kamikaze91  @  17/01/2010 22:11:24
   8 / 10
non riesco a esprimere tutte le sensazioni che mi ha dato un film del genere...sicuramente a chi non ama i cohen questo film risulterà un pacco pazzesco..

geniali i registi che da storie così semplici riescono a trarre un film stupendo...sono rimasto incollato alllo schermo fino alla fine...

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Tony Ciccione90  @  16/01/2010 13:16:53
   8 / 10
Leggermente inferiore a Fargo (cui ingiustamente ho dato solo 8), è un film coeniano fino al midollo. A partire dall'inizio: una famiglia ebraica che ha a che fare con i demoni. Il film è imbevuto dell'umorismo squisitamente yiddish dei due registi. La colonna sonora, come ogni film dei Coen che si rispetti, è magnifica. E il finale...terribilmente coeniano, stupendo. I Coen, dopo il discreto ma non entusiasmante Burn after reading, sono di nuovo in forma. Certo, "Il Grande Lebowski" e "Non è un paese per vecchi" sono irraggiungibili. E forse sono stato cattivo a dare solo 8 al primo...

Linneo  @  14/01/2010 17:05:13
   8 / 10
Il film si basa su 2 protagonisti. Il serious man e suo figlio. A mio avviso questa pellicola si basa su 2 pensieri che si possono sintetizzare con: "principio della conservazione delle quantità in gioco" e "chi la fa l'aspetti". Il protagonista tocca il fondo della sua vita nonostante egli sia un uomo ligio al dovere e all'etica;però nel finale tutto sembra riprendere il verso giusto nonostante si sia infranta qualche regola(la mazzetta dello studente) per radrizzare le cose. Ma il tornado finale fa capire che dopo un grosso colpo di fortuna segue sempre qualcosa di molto negativo. Il figlio del protagonista invece è una persona completamente irrispettosa delle regole ma viene sempre premiata dalla vita(ad esempio la riconsegna del walk man). Ma anche per lui, il tornado finale spazzerà via tutta la sua fortuna. E' un riassumere il film in modo semplicistico evidenziando solo questi 2 macrofiloni ma secondo me sono le 2 "leggi" che governano la vita di tutti i giorni...consigliato a chi da piccoli fatti quotidiani vi legge segnali.

HATEBREEDER  @  13/01/2010 14:05:44
   9 / 10
Ennesimo bellissimo film dei coen; qualcuno però potrebbe non accorgersi che si tratta di una commedia

Wally  @  12/01/2010 06:18:38
   3 / 10
Ho sempre ammirato i Coen! Ma qui han toppato alla grande! Ho aspettato mesi per vederlo e ora ne sono completamente insoddisfatto! Mi aspettavo un uomo che da un momento all altro sbarella! Che da il bianco in tutti i sensi! Invece non decolla mai!

Davvero pesante come cosa! Ci sono rimasto male... Ed è un peccato perchè mi stava prendendo parecchio

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  11/01/2010 15:33:50
   7½ / 10
Forse è proprio la frase iniziale "Prendi con semplicità tutto ciò che ti accade" la chiave del film. Tanto, in perfetto "ottimismo" stile Coen, il domani non sai mai cosa ti potrà capitare...
Geniali come sempre.

ughetto  @  09/01/2010 16:25:23
   7½ / 10
Giobbe 1: "C'era nella regione di Uz un uomo chiamato Giobbe. Quest'uomo era integro e retto, timorato di dio e alieno al male." Sempre nel prologo avviene un dialogo fra Dio e satana, nel quale il secondo sfida il primo, che si vanta del suo servo Giobbe, così: "stendi la tua mano e distruggi tutti i suoi beni, e vedrai come ti maledirà in faccia. Il Signore disse a satana: -Ecco, tutto ciò che è suo è in tuo potere...-". Il Signore mette alla prova la fedeltà dell'uomo a dio nella sventura; il pensiero ebraico è connotato da una forte identità fra dio e la legge. Riuscirà Giobbe a non maledire dio, infrangendo la legge, mentre la sua vita viene letteralmente disintegrata dal male?
Questa è l'interpretazione che io ho dato al film della quale trovo conferma nella assoluta centralità della morale nel pensiero storico degli autori. Ma più che il contenuto è ragione d'interesse lo stile, ormai perfetto in ogni sua manifestazione, con il quale viene dipinto questo dramma morale; e dai ricordi nitidi dei fotogrammi continuano ad affiorare particolari, astuzie e simmetrie delle quali sarebbe noioso dare conto, ma che rendono la visione una vera delizia. Coraggioso potente e liberatorio il finale.

Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  07/01/2010 16:17:19
   8 / 10
Domattina alle sei verrò giustiziato per un crimine che non ho commesso.
Dovevo essere giustiziato alle cinque ma ho un avvocato in gamba.

4 risposte al commento
Ultima risposta 22/07/2010 14.25.02
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polarsun  @  07/01/2010 16:01:43
   8 / 10
interessante prodotto raffigurante una realtà, in vero davvero distante dalla nostra; tanto per cominciare che è ambientato nel 1967 e la cultura socio-religiosa ebraica ha un ruolo centrale

mi viene d'impulso giudicarlo soltanto per ciò che trasmette a pelle. fa sentire bene la psicologia dei personaggi, trasmette emozioni ed è anche pieno di ironia. non si direbbe per un film che per la trama che ha potrebbe anche essere noiosissimo

nella mia esigua e ignorantissima cultura cinematografica riesco comunque a notare due somiglianze:

con Mon oncle (1958, il capolavoro di Tati) riguardo la vita domestica e i casini interminabili che combina il padre del ragazzo

con lo stile recitativo di Woody Allen, le battutine, la conversazione "normale", a tratti nevrotica, ma ricca di idee e spunti! anche le scene con il nuovo marito della moglie sono da non perdere!

tutto sommato le parti del film con il ragazzino sono un po' più monotone e in linea con la svogliatezza del ragazzo a fare qualsiasi cosa abbia un senso

insomma un film bizzarro e molto originale davvero

hpolimar  @  06/01/2010 14:04:04
   3 / 10
l'unica cosa che lascia questo film, e' la speranza di un episodio di family guy in cui possa esser ripreso per denigrare gli ebrei

nextam  @  03/01/2010 09:04:23
   8 / 10
sempre geniali i fratelli Coen: un film esilarante quanto drammaticamente vero (come tutti i loro film, del resto). non era facile avere un'idea del genere. alcune battute sono davvero da "incorniciare" e qualche altro commentatore, vedo, gia' le ha fatte proprie...
per chi ama il genere: da non perdere.

zakfett  @  01/01/2010 03:15:49
   5½ / 10
Deluso.
Voleva e poteva ma credo sia noioso e volutamente spiazzante.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR williamdollace  @  31/12/2009 15:02:53
   10 / 10
“la prego. accetti il mistero”

15 risposte al commento
Ultima risposta 14/11/2012 02.21.37
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May19  @  30/12/2009 23:06:54
   8 / 10
A serious man, un uomo che si ritrova davanti ad una serie di disgrazie che lo colpiscono tanto da confondere gli ideali anche religiosi che fino a quel momento gli erano sembrati chiari. Un uomo che si ritrova davanti alle situazioni più insensate quasi che il film volesse farci rendere conto di quanto il mondo sia pieno di controsensi,contraddizioni e insensatezze.

A me piacciono i Coen, con i loro film si sa che non si cadrà mai sul banale e sul "già visto". Ormai si è capito che non ha senso "rimanerci male"se un loro film ha un finale tronco oppure racconta una storia che apparentemente non ha significato. Sono queste caratteristiche che rendono i loro film speciali.

NandoMericoni  @  30/12/2009 15:43:35
   7 / 10
SICURAMENTE un buon film, migliore del precendente (burn after reading) che mi aveva lasciato alquanto perplesso, come qualcuno ha già detto si potevano approfondire maglio alcuni aspetti (tipo i vicini) ma nel complesso l'ho trovato sicuramente uno dei migliori film visti di recente.

All I Want  @  29/12/2009 18:12:44
   5½ / 10
Per carità è un film girato come si deve, studiato e con dei personaggi tutto sommato caratteristici.. che però sembrano essere una sorta di "Fantozzi 2009" con molta più crudeltà e drammaticità. Fino all'inverosimile.

La cosa che può rendere profondo il film è cercare di capire cosa vogliono dire tante scene, tanti atteggiamenti, che sinceramente non capisco se abbiano veramente un senso o siano una sorta di visione fine a se stessa.

Insomma si poteva fare di più, la cosa più bella è la vicina di casa, ma anche quella sfruttata poco...
come tutto il resto, nonostante le idee ci siano.

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Ultima risposta 03/01/2010 10.43.17
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Brohymn  @  29/12/2009 10:34:23
   4 / 10
Da autentico estimatore dei fratelli Coen sono rimasto profondamente deluso dal film. Dirò di più: è il loro solo film che non mi è piaciuto.
Per caroàt, la tecnica si vede tutta e la loro firma è ben leggibile su questa pellicola. Il film però è veramente NOIOSO.
Una pellicola può essere di qualità quanto si vuole, ma se mentre la vedi non vedi l'ora che finisca allora c'è qualcosa che non funziona.

Che abbiano esaurito la loro verve creativa?
Mi auguro proprio di no....

paride_86  @  28/12/2009 03:57:05
   5½ / 10
Di certo ai fratelli Coen non si può rimproverare la tecnica: regia, fotografia, suono sono perfetti. E' la sostanza che non mi è piaciuta: una sequenza di personaggi viscidi e ripugnanti e un susseguirsi di situazioni che invece di farmi ridere mi hanno infastidito sempre di più con lo scorrere del film. Probabilmente sono io che non ho capito l'umorismo della storia, infarcita di riferimenti ebraici che purtroppo, data la mia ignoranza in materia, non ho potuto cogliere appieno.
Non mi ha lasciato niente.

Yat81  @  27/12/2009 16:46:39
   3 / 10
C'erano 14 persone in sala..le ho contate..a un certo punto le ho contate..così.. tanto per fare qualcosa di più divertente che continuare a guardare il film.
Era la prima serata in cui usciva il film.
Durante il prologo vi giuro ho anche controllato il biglietto per essere sicuro di non aver sbagliato sala..no, non avevo sbagliato.
Dopo 20 minuti mi è anche venuta l'idea di lasciare la sala e infiltrarmi in qualche altra sala a caso..no!
Sono rimasto,sfidando la noia e quel senso di rabbia per aver preso,secondo me,una fregatura.
Alla fine del film avreste dovuto vedere le facce e sentire qualche commento delle altre persone (che non conoscevo)..beh diciamo che non erano entusiasti.Forse però non hanno capito neanche loro come me,la straordinaria bellezza e genialità del film..
Posso capire che ad alcuni piaccia il film,però penso che su100 persone a cui il film è piaciuto,40 sono ebrei,30 sono critici cinematografici (o persone che apprezzano in particolar modo regia,fotografia,sceneggiatura,ecc o falsi critici cinematografici),20 sono persone che si dicono entusiasti del film solo perchè fa figo dirlo (fa molto alternativo) o perchè ci sono di mezzo i fratelli Coen,e 10 persone che...beh si può guardare anche un documentario della National Geographic e discutere di filosofia,fisica,religione...non so se mi spiego...
A me il film non mi ha fatto riflettere e non mi ha fatto ridere,ho solo pensato ai fratelli Coen e a quanto se la spassassero a leggere i commenti più articolati e pseudo-intelligenti sui vari forum mondiali..questo si mi ha fatto ridere...

21 risposte al commento
Ultima risposta 12/01/2010 10.28.08
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renatodragonett  @  27/12/2009 16:38:37
   5½ / 10
Questo film non mi ha convinto.la storia è interessante ma ci sono dei spezzoni che ho trovato incomprensibli e lasciati lì senza nessun sviluppo.tante microstorie iniziate intrecciate fra di loro o non portate a termine.Che fine ha fatto il rapporto col vicino?.E con la moglie?Un pò di cose le ho trovate confuse e poco chiare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  27/12/2009 00:26:46
   4 / 10
Film difficile, criptico che richiede conoscenze di cultura ebraica per comprenderlo.
Eccessivamente autoreferenziale e soporifero.

Assolutamente detestabile non metto un voto più basso per rispetto, per il resto è un'opinione di un uomo mediocre come il protagonista ;).

gualchiere  @  26/12/2009 13:09:37
   4 / 10
Veramente noioso : forse interessante se conosci a fondo la cultura ebraica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  26/12/2009 00:25:54
   7½ / 10
Anno dopo anno i Coen riescono a sfornare film di qualita' e non riesco a capire come facciano ad inventare sempre nuove storie sorrette da sceneggiature cosi particolari...forse proprio perche sono "i fratelli Coen" e se uno passa un moento di crisi creativa ci pensa l'altro!
Che ben vengano questo tipo di film nel panorama cinematografico!
Ma questo "a serious man" ha anche qualche difetto...il principale,a mio avviso,è la mancanza di ritmo!
Tutto quello che fanno i protagonisti ci viene oscurato,ovviamente è tutto voluto da quelle due menti malate,dal gioco d'azzardo all'incidente automobilistico fino al gran finale!
Un po' troppo criptico per i miei gusti ma rivederlo una seconda volta , forse , aumentera' il mio giudizio...

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  25/12/2009 01:26:11
   7½ / 10
"Allora accetti il mistero!"

Lo sgretolamento progressivo e quotidiano di un uomo mite, "serio", della middle class ebrea nella provincia americana degli anni '60, presentato dalla tagliente narrazione dei Coen. Nella piccola comunità ebraica i rabbini sono chiamati a fornire una parola di conforto a quanti stanno smarrendo il controllo della propria esistenza, ma evidentemente con scarsi risultati. Eppure lo stoico (anti)eroe protagonista sembra non perdere la propria ferrea e sincera spiritualità nemmeno di fronte alla disperazione più cupa. Il senso di fatalistica (religiosa?) accettazione delle proprie sventure ricorda quello altrettanto venato di amara ironia, ma più ideologico, degli eroi perdenti di Kaurismaki. I dialoghi, come sempre nei Coen, sono brillanti e con tocchi di sublime surreale.
Ottima regia e fotografia, anche se il film è disseminato di inspiegabili e grossolani errori di edizione. Insieme al protagonista non ci resta che accettare il mistero.

uzzyubis  @  24/12/2009 16:36:57
   7 / 10
A serious man è senza dubbio un buon film attento ai dettagli, alla fotografia, alla storicizzazione della vicenda ma non mi pare un filmone. Mi aspettavo qualcosa di piu'.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  23/12/2009 23:26:49
   9 / 10
Cosa c'è di più comico delle tragedie altrui? E a quali abissi di comicità si può arrivare se il peggio diventa più sostenibile del male? A questi paradossi rispondono con fredda lucidità i Fratelli Coen in uno dei film più spiazzanti, cattivi, catastrofisti, grotteschi, nichilisti degli ultimi decenni. La ferocia con la quale la cultura ebraica "gentile" viene irrisa, i "maltrattamenti" che subiscono tutti i personaggi (nel migliore dei casi coperti di ridicolo, nel peggiore colpiti da morti impreviste quanto assurde), i continui non-sense sottoposti allo spettatore come autentiche sedute di piacevole tortura, il finale ghigliottinesco che stronca personaggi, storia e respiro del pubblico, rendono questo film semplicemente unico. Una perla rara che riporta i Coen ai vertici assoluti toccati con altri generi (chi non ricorda l'incredibile "Blood Simple"?!?).

Ma poi, siamo così sicuri che si tratti di altri generi?...

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/01/2010 02.50.25
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  23/12/2009 18:42:10
   8 / 10
Ennesimo gran film della migliore coppia di registi sulla piazza, che sforna una pellicola colta, profonda e terribile.

Per approfondimenti, si veda l'acclusa recensione.

3 risposte al commento
Ultima risposta 13/01/2010 15.11.56
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Bomber&Bionda  @  22/12/2009 20:05:16
   4 / 10
Troppo noioso.
Secondo me i Coen sono grandissimi registi e (ancora prima) sceneggiatori, ma qui manca tutto, dalla storia alle battute originali che li hanno sempre contraddistinti.
Il finale ha un certo fascino, ma è il racconto in sé che non mi è piaciuto.
Sarà la cultura ebraica, sarà l'umorismo ebraico... Ma non mi ha mai fatto sorridere.
Delusione, il peggior film dei Coen!

edmond90  @  22/12/2009 13:03:15
   9½ / 10
Superlativo film dei Fratelli Coen,che davvero non sbagliano un colpo.Opera iperrealista e,apparentemente,assurda e senza senso.Attraverso la storia di un uomo semplice bersagliato da sciagure di ogni sorta si sviluppa un viaggio intrigante in un mondo governato da tradizioni a noi ignote,condotto con il consueto sarcasmo e la solita brillante vena di folle genialità.Tecnicamente eccelso,un altra perla nella già straordinaria filmografia dei grandi Joel&Ethan.

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JohnRambo  @  21/12/2009 11:13:05
   4 / 10
Della serie "Fantozzi" in versione ebrea (a dire il vero il riferimento alla cultura ebraica a mio avviso è casuale).
Non so immaginare film più sconclusionato di questo, e con velleità da "cinema impegnato" addirittura! Personaggi irritanti, senza intelligenza, senza cuore, fantocci privi di una propria volontà. Una storia senza capo né coda, con un prologo da film horror senza nesso col resto del film.
Altamente sconsigliato, soldi letteralmente buttati via.

10 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2010 17.47.13
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|otioti|  @  20/12/2009 22:16:55
   6 / 10
Bello è bello...
ma mi sa che non l'ho capito..sono uscita dal cinema un po' basita.
so di non essere molto intellettuale per quanto riguarda il cinema, ma non sono riuscita a definire se il film mi sia davvero piaciuto o no.
bella la fotografia, gli attori, la regia..
ma mi è mancato qualcosa...
ripeto...non credo di aver capito quello che volevano dire i fratelli..
forse anche perchè ciò che ho visto fatto da loro finora è molto, molto diverso da quest'ultima pellicola

Gruppo COLLABORATORI paul  @  19/12/2009 15:33:26
   8½ / 10
Un film che rende quasi "comiche" le pellicole di Von Trier e Haneke.

Un pessimismo cosmico, o meglio, un pessimismo comico, che ha radici molto lontane.

Il film più autobiografico dei Coen. Profondo, elaborato, ma non per tutti.

Il pessimismo co(s)mico comincia con la parabola dell'Ebreo Errante, una parabola che perseguiterà "A serious man" nei secoli a venire, che non trova un happy end nemmeno quando questo sembra arrivare.

Un male di vivere e un male generale che sta arrivando: e che non si potrà fermare, perchè così è la storia.

gandyovo  @  17/12/2009 16:49:52
   5½ / 10
Il voto è in base agli altri film dei Cohen che ho visto. (non in base a quello che si vede al cinema....).
Durante i titoli di coda, poi camminando verso l'auto, rifletto... metto in moto e rifletto... poi smetto di riflettere perchè secondo me è questo il messaggio del film.
Comunque rispetto tutti ma a me non è piaciuto.

acompagn  @  17/12/2009 12:06:55
   7½ / 10
Basta conoscere i registi e si è preparati ad un film "diverso".
Nel complesso un'insieme di spezzoni diversi tenuti insieme da una qualche alchimia dei registi; tanti colpi di classe, tanto cinema, un finale stile coen...
però mi era piaciuto di più "non è un paese per vecchi"... ma come sanno caratterizzare i personaggi i fratelli... che geni

valis  @  16/12/2009 20:33:45
   8 / 10
comico, ruvido, surreale e drammatico.
queste sono le parole che secondo me meglio definiscono questo film.
L'opera in sè è una sequela di episodi, con sprazzi di comicità irresistibili, che potrebbero alla fine essere autonomi se non fossero legati dalla figura un pò comica e un pò patetica di Gopnik e famiglia.
storia, forse, tipicamente ebraica, che s'interroga sull'esistenza di dio e sulle cose importanti nella vita, ma soprattutto sulla mancanza di assunzione di responsabilità dell'uomo e, per esso nel caso specifico, di Lawrence Gopnik, il quale per tutta la durata del film non fa che ripetere :" Non ho fatto niente".
L'incapacità di agire e di prendere decisioni di Gopnik faranno sì che accadano una serie di eventi che alla fine , daranno l'impressione di accompagnare Lawrence e famiglia verso un classico lieto fine, già, prima della mazzata finale, Potente e allegorico.

Max78  @  16/12/2009 19:04:21
   8½ / 10
Inzomma "Sorridi, domani andrà peggio"
Siamo in perfetto stile Coen, e di questi tempi, teniamoceli stretti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  14/12/2009 15:18:03
   7½ / 10
L'ultima fatica dei fratelli Joel e Ethan Coen dopo "Burn after reading" resta sostanzialemnte nello stesso filone che domina prevalentemente la loro cinematografia. Una sceneggiatura forte, ruvida, a tratti surreale e feroce fa di "A serious man" una delle pellicole più riuscite, in cui la famiglia è posta al centro della scena. "L'uomo serio" Larry Gopnik è travolto da una serie infinita di disgrazie che portano al disfacimento dell'unità familiare e quando tutto sembra finalmente tornare a posto un trillo del telefono è in agguato...Commedia nera in stile yiddish, ancora una volta ambientata nell'America profonda (Il Minnesota del 1967), con dei personaggi scelti con cura che calzano a pennello nei ruoli loro ritagliati.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  14/12/2009 14:04:48
   10 / 10
Era da un bel pò che non uscivo pensando "che gran film porca *******".
I Coen si dimostrano capacissimi di elaborare un linguaggio cinematografico che va al di là del potere stordente di una sceneggiatura ferrea e coinvolgente nel risultato finale di un prodotto che come pochi sa suggerire con parole e immagini. cose che solo in parte in No Country ero riuscito a vedere (limitatamente all'opera coeniana).
A serious man, l'uomo con le palle che si scopa tua moglie. A serious man, l'uomo che si fa domande, che prende per le corna la vita..dall'altra parte noi, la razionalità che da sola non serve, che ha bisogno di un dio per poi accorgerci che di noi a dio non interessa nulla e alla fine la figura dei fessi che si sono fatti un **** di domande ce le facciamo noi..ma poi arriva la morte, in varie forme e ci coglie nel nostro trastullarci senza in realtà aver prodotto nulla..chi nella vita si realizza? nessuno, tanto vale fumare e scopare a più non posso, forse solo questo ci permetterà di vedere quel parcheggio in modo diverso. Un inchino, d'altronde basta che funzioni no?
A parte tutto ciò..il nuovo film dei Coen è un Inland Empire di un'ora e mezza..che bello, che bello.

5 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2012 10.52.57
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BlackNight90  @  14/12/2009 02:56:57
   8 / 10
I Coen che incontrano Allen, rimanendo comunque fedeli e coerenti con la visione del mondo che hanno mostrato in quasi tutta la loro filmografia (ed è incredibile come, a parte due film, non hanno sbagliato un colpo).
In linea con Fargo, ma molto più grottesco e feroce, questo 'A serious man' è un opera difficile da mandare giù: a fine visione si rimane completamente spiazzati, nonostante dai fratelloni ci si aspetti come finale questo e altro.
Al solito il protagonista è un inetto che farebbe la felicità di Svevo, stavolta è un professore di fisica (come in Whatever works di Allen, forse sarà proprio 'sto benedetto principio d'indeterminazione di Heisenberg e soci a scombussolare tanto i fisici!) le cui sfig.he sembrerebbero assurde se non fosse per la patina di amaro e corrosivo realismo che i Coen riescono a infliggere allo spettatore.
Si ride eccome (il padre sudcoreano, il barmitzvah del figlio su tutte) eppure alla fine permane quella sensazione, quasi sgradevole, quel senso di confusione e di spaesamento, come se sapessi che in fondo i Coen hanno ragione, che la vita nonostante i nostri sforzi è quella che è, che nonostante la nostra disperata ricerca di certezze e appigli l'uomo continuerà a farsi del male da solo fingendo di essere quello che non è, finché qualcosa non giungerà a spazzare via tutto in un secondo (ricorda tanto l'ultima pagina della Coscienza di Zeno), per cominciare tutto d'accapo: l'unica soluzione è accettare il mistero.

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/06/2010 22.50.20
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suspirio  @  13/12/2009 17:44:59
   3½ / 10
Sono andato al cinema, ho resistito un'ora ma poi mi sono addormentato alcuni minuti, non ce la facevo a guardarelo. Al momento del risveglio ho visto che anche la persona alla mia sinistra stava dormendo, e voltandomi a destra anche altre persone stavano dormendo. E' un film soporifero. Sicuramente ad alcuni può piacere, a me no. Preferisco molto un genere alla Lynch, che pur ugualmente sofisticato, mi coinvolge e mi appaga di +.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/12/2009 17.00.35
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SlevinKelevra  @  13/12/2009 17:05:52
   5½ / 10
i Coen mi piacciono molto, premesso questo credo che "A Serious Men" abbia una regia incredibile ed una caratterizzazione dei personaggi fuori dall'ordinario. La sceneggiatura però non esiste, non è che è fatta male, non esiste semplicemente. Questo film è semplicemente un documentario psicologico di un uomo che non riesce a prendere in mano la sua vita e affonda tristemente nella sua incapacità. Onestamente mi sento davvero un PIRLA ad aver speso 7 euro per questo film, che se non fosse dei Coen avrebbe 5 punti di media in meno e sarebbe trasmesso da Raitre in 7a serata.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/12/2009 02.11.52
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francis81  @  13/12/2009 15:31:42
   7 / 10
Se siete dell'idea che i film non siano solo intrattenimento ma veri e propri moniti in grado di far riflettere su ciò che accade nella vita
andate pure a vederlo.
gran bel film!

Invia una mail all'autore del commento loulou  @  13/12/2009 10:44:45
   5½ / 10
Il significato di questo film ? Credo tratti la tematica del senso della vita, delle domande che gli uomini ogni giorno si pongono, domande alle quali risposta non c'è e nessuno può fornircela. Ma proprio per questo motivo, proprio perchè nessuno può illuminarci riguardo certe problematiche , sta a noi stessi cercare una ''soluzione''. Larry è un uomo buono, che non fa del male a nessuno, e che è vittima di una serie di situazioni dramamtiche, ma è anche un uomo inetto, che davanti alle difficoltà rimane fermo, non fa nulla per migliorare la propria situazione, si lascia completamente trasportare dallo scorrere degli eventi senza neanche provare ad intervenire un minimo (es: la moglie ha un altro uomo, e lui si fa anche cacciare di casa). Sicuramente non è il più fortunato degli uomini ma lui il prverbio ''Faber est suae quisque fortunae'' neanche sa cosa significa!!

Sestri Potente  @  13/12/2009 10:20:09
   6½ / 10
Bella e originale l'idea di questo film, in cui ad un uomo tranquillo e apparentemente "normale" ne accadono di tutti i colori.
La particolarità è la cultura ebraica, che, come ci illustra la presentazione, influenza a tal punto i suoi membri da fargli perdere il senso della realtà.
Il povero Larry vorrebbe risolvere i suoi problemi, ma non vi riesce perché, a parte il fatto che è timido e impacciato, sono i suoi stessi schemi a tradirlo.
Tuttavia, il film in sé non mi ha fatto impazzire. Sono le storie sugli ebrei che non mi convicono: anche nel libro dei Coen "I cancelli dell'Eden" erano questo tipo di racconti che un po' mi annoiavano.
Sarà perchè la cultura ebraica è troppo tradizionalista, sarà perché l'umorismo non è incalzante come le altre volte (vedi Il Grande Lebowsky o Burn After Reading), ma A Serious Man è un po' troppo lineare per i miei gusti, anche se ammetto che il finale ha un impatto molto forte.
In definitiva direi buon film, anche se i Coen hanno fatto molto meglio.

kirk h.  @  13/12/2009 10:07:15
   9 / 10
bel film davvero, un po difficile da capire il finale ma poi ci sono arrivato, bella la storia e sopratutto l'idea di questi 2 geni del cinema...

*-sky-*  @  13/12/2009 00:20:38
   7 / 10
film carino ma davvero tanto strano!!! i fratelli Coen mi piacciono molto!! mi è piaciuto molto il film: nn è un paese x vekki!!

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1 risposta al commento
Ultima risposta 17/12/2009 21.09.55
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fiesta  @  12/12/2009 14:48:41
   8 / 10
la capacità dei coen di creare personaggi significativi senza farli nemmeno parlare mi sorprende sempre di più.
il solito film dei coen che se si è appassionati non può non piacere..come al solito se ne strafregano di un qualsiasi significato e fanno di testa loro,componendo una serie di vignette(secondo me questo film raccoglie un pò di materiale conservato ed organizzato poi in un unico film) sconvolgenti(scena sul lago da oscar,assolutamente geniale) e divertenti(scena dell'ultimo rabbino da manuale della comicità,ma ovviamente non solo) che segnano un bel ritorno.
io amo i coen e il loro strafottersene

wuwazz  @  11/12/2009 15:00:11
   9 / 10
Mi sarebbe piaciuto averlo visto un'altra volta prima di commentarlo, ma la voglia di scrivere su questo film era troppa, e quindi mi sono gettato in questa impresa.


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4 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2009 13.21.27
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carrie  @  11/12/2009 13:44:54
   8½ / 10
Che bello uscire dal cinema con l'espressione tra il " sognante" e il "soddisfatto".
Mi pare ovvio che questa pellicola non sia per tutti, ha un sottile significato che non è immediatamente chiaro, ma che si fa spazio a qualche ora dalla visione del film.
Questo film rappresenta il famoso "essere o non essere" di Amleto.
Si pone delle domande precise: "qual'è il senso del nostro esistere?" "come mai gli eventi negativi capitano tutti insieme?" "come mai capita tutto a me?"
E proprio come nella realtà, il film non riesce a dare risposte a queste domande, perchè è impossibile dare risposte a tutto nella nostra vita.

Ogni tanto occorre capire, che non tutto si può spiegare e i cari Coen ce lo fanno capire con una serie di eventi grotteschi che capitano all'uomo "SERIO" all'uomo "COMUNE"... che lì per lì ci fanno sorridere, per farci capire poi, che la realtà non è tanto diversa!

Dopo la parentesi "Burn after reading" (che personalmente non mi ha entusiasmata) I coen tornano con una piccola chicca, un gioiellino di regia e di sceneggiatura.

Bravissimo e dolcissimo Michael Stuhlbarg. Tutto il cast è eccezionale, e dimostra che si può fare un bellissimo film senza il Brad Pitt di turno a tutti i costi!

Bellissimo avre deciso di ambientare il film in una comunità ebraica!

Il finale?
Meraviglioso e sorprendente!

Chi vuol vedere una commedia con "l'happy end" vada a vedere altro, il periodo natalizio offre molte uscite di questo tipo, ma i Coen no...I Coen si distinguono!!

Consigliatissimo solo a chi crede che il cinema non sia solo intrattenimento...ma pensiero, riflessione, arte pura!

diabolique  @  11/12/2009 10:54:01
   3½ / 10
E' incredibile come solo i fratelli Coen riescano a farmi scrivere un commento su questo sito! Questo glielo riconosco, ma questo film mi spiegate che cavolo ha di bello?

Prometto che è l'ultimo dei Coen che vado a vedere (anche Non è un paese per vecchi non mi ha entusiasmato), ma già che viene classificato come "commedia" non è un colossale ERRORE?

Il genere di questo film secondo me? "fratelli Coen"! Perchè non saprei in quale altro modo classificarlo...mi ha strappato un sorriso di tanto in tanto, ma per la maggior parte del tempo sono stato allarvato sulla poltrona a chiedermi quando finiva! Ed il brutto è che ho iniziato a chiedermelo dopo 25minuti dall'inizio!

In pratica racconta le s***** del protagonista che vanno sempre più aumentando fino alla fine, embè? Il modo in cui vengono raccontate è senza dubbio OTTIMO, cosi come la regia, la fotografia, il lato tecnico, quello che vi pare, ma che cavolo vi lascia dentro? Una commedia lascia inquietudine? Da quando?

Il mio parere (e per carità è soggettivo e non da non esperto) è che è veramente un film di m***a..se siete esperti di cinema e volete vedere "come si fa un film" lato tecnico vedetelo, ma se volete vedere una commedia lasciate perdere..

qua sembra che si vota la tecnica invece di ciò che il film trasmette, dell'appropriatezza del genere che gli è stato associato..voto affinchè vengano creati 2 tipi di voti: uno per la "tecnica" e uno per "tutto il resto"!!!:D

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9 risposte al commento
Ultima risposta 23/12/2009 22.27.28
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/12/2009 19:59:39
   8 / 10
Verrebbe da pensare che l'unica certezza della vita è l'assenza di certezze. L'ultimo film dei Coen è un concentrato di nichilismo come raramente mi era capitato di vedere negli ultimi tempi. i due registi si divertono a scardinare lentamente la certezza dell'uomo razionale e retto, il quale non trova conforto e risposte neppure dalla religione. Questo piccolo Giobbe del midwest americano si trova sballottato in situazioni paradossali, costellato di personaggi grotteschi e assurdi, in un marasma di piccoli grandi problemi all'apparenza irrisolvibili. Riuscirà suo malgrado ad essere un uomo retto? O cadrà nella tentazione? O i problemi più grandi stanno arrivando?

forzalube  @  10/12/2009 16:42:28
   5½ / 10
Il film è quasi privo di una vera e propria trama ed è più un susseguirsi di situazioni bizzarre e surreali che coinvolgono il professore protagnosita (fin qui nulla di male); il problema è che, secondo me, anziché divertire l'opera finisce spesso per annoiare con i suoi dialoghi spesso senza senso e quasi mai brillanti.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 17/12/2009 01.25.42
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Estonia  @  10/12/2009 15:39:20
   8 / 10
Tramite un meccanismo narrativo ben strutturato e una felicissima scelta degli interpreti, i fratelli Coen prendono di mira la dimensione circoscritta di una comunità ebraica del Midwest negli anni ’60 per allargare a livello universale uno dei temi tipici del loro cinema: la mancanza di senso insita nelle cose del mondo.
A rendersi conto all’improvviso di questa insensatezza cosmica è un ordinario professore di fisica mite e paziente che, travolto da una incredibile quanto grottesca serie di eventi drammatici, cerca di capire quale possa essere il motivo di un tale accanimento del destino contro di lui e consulta a tal proposito anche i ‘saggi’ rabbini della comunità, visto che comunque pure la sua natura razionale vacilla. Inutile dire che non troverà risposte adeguate, anzi le sue poche certezze sono destinate a crollare di fronte all’ennesimo ribaltamento di carte che gli riserverà la sorte proprio quando le cose sembravano aggiustarsi.
L’umorismo nero dei Coen è particolarmente affilato e feroce nei confronti del microcosmo yiddish forse perché parzialmente coinvolti a livello autobiografico (anche se comunque in alcune interviste essi stessi lo hanno in parte negato), e i personaggi che costellano le disavventure del buon Larry più che figure caricaturali hanno lo spessore e la pervicacia dei peggiori incubi esistenziali.

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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