Ambientato durante la seconda guerra mondiale, la storia riguarda un gruppo di soldati ebrei prossimi all'esecuzione comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), quando ottengono invece una chance per salvarsi: riportare con sč cento scalpi nazisti. Il gruppo sarŕ impegnato anche nell’operazione Kino, durante la quale dovranno attaccare il nemico mentre viene presentato, a Parigi, un film di propaganda, alla presenza di Joseph Goebbels, uno dei principali gerarchi nazisti.
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Guai a fare gli stupidi e a sentirsi al sicuro davanti alla proiezione di un film, il cinema è più potente di quanto si crede. E questo film è appunto una dichiarazione di potenza del cinema, nonché un'ulteriore dichiarazione d'amore nei confronti dello stesso cinema da parte di Tarantino. Non c'è nulla di male nel creare questo sottotesto, in fondo anche King Kong del 1933 era un discorso che verteva sulla macchina cinema. Sugli attori, potrebbero sembrare sottotono e magari di secondo piano le loro interpretazioni, ma ricordiamoci che Tarantino basa il suo metodo su quest'uso degli attori. Basti pensare alla parte assolutamente secondaria che ha Robert De Niro in Jackie Brown, film in cui viene elevato al rango di protagonista il meno conosciuto Robert Forster, attore soprattutto di b-movie come Alligator (1980). Eli Roth può paragonarsi a Massimo Vanni, che nei poliziotteschi italiani era sì personaggio di contorno, ma un bravo caratterista. E in Bastardi senza Gloria bastano quelle poche battute da commedia che fa a fargli fare la sua buona figura nell'economia del racconto. Ecco, non è stereotipato il cast di Tarantino, egli fa in modo di far esplodere il talento di attori meno conosciuti al grande pubblico, almeno americano: qui esplode Cristoph Waltz; in Jackie Brown dava la possibilità alla "rediviva" Pam Grier e a Robert Forster di essere al centro dei riflettori in un grande film per un grande pubblico. E poi guardate e ascoltate Brad Pitt nella versione originale, come più volte suggerito da Gordon Tall. Inutili alcune polemiche sulle azioni dei personaggi. Se i "buoni" si comportano in un certo modo, vuol dire che a Tarantino andava bene che si comportassero in quel modo, dato che il film nasce nella sua testa e i comportamenti crudeli dei "buoni" rientrano perfettamente nello spirito del film.