i 400 colpi regia di Francois Truffaut Francia 1959
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i 400 colpi (1959)

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locandina del film I 400 COLPI

Titolo Originale: LES QUATRE CENTS COUPS

RegiaFrancois Truffaut

InterpretiJean-Pierre Léaud, Claire Maurier, Albert Rémy, Georges Flamant, Patrick Auffay, Robert Beauvais, Yvonne Claudie, Pierre Repp, Guy Decomble, Daniel Couturier, François Nocher, Richard Kanayan, Renaud Fontanarosa, Michel Girard, Serge Moati, Bernard Abbou, Jean-François Bergouignan, Michel Lesignor, Jean-Claude Brialy, Jeanne Moreau, Philippe de Broca, François Truffaut, Jacques Demy, Bouchon

Durata: h 1.34
NazionalitàFrancia 1959
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1959

•  Altri film di Francois Truffaut

Trama del film I 400 colpi

Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.

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Voto Visitatori:   8,62 / 10 (112 voti)8,62Grafico
Miglior regia (Francois Truffaut)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Francois Truffaut)
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Voti e commenti su I 400 colpi, 112 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  03/01/2021 17:35:11
   6 / 10
Anche se le intenzioni sono nobili, il film ha finito per annoiarmi.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  01/01/2021 22:35:59
   9 / 10
Film di esordio del grande François Truffaut è anche l'inizio della famosa corrente cinematografica francese della Nouvelle Vague derivazione dal nostro Neorealismo(Rossellini e De Sica in particolare).

Primo dei cinque film dedicati alla figura del personaggio immaginario Antoine Doinel(alter ego del regista) ben interpretato da Jean-Pierre Léaud(tra l'altro nella realtà figlio dell'attrice Jacqueline Pierreux che interpreterà nel biennio 1960-61 due film con la coppia Totò-Peppino De Filippo diretti da Sergio Corbucci) è un film molto bello, che colpisce per una sensibilità per l'infanzia che ho visto solo in alcuni capolavori di De Sica o in Comencini.

Avevo già visto Baci Rubati e Non drammatizziamo è solo questione di corna(titolo italiano assurdo!!) mi fa piacere aver colmato questa lacuna così da capir meglio il personaggio di Antoine Doinel e la poetica del regista.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  16/10/2019 11:44:30
   8 / 10
Film profondo velato da una grandiosa semplicità.

topsecret  @  16/08/2018 14:30:13
   7½ / 10
Uno sguardo critico sulla famiglia che non comunica, sulla famiglia che non unisce, che non protegge e non indirizza i suoi membri più piccoli e più bisognosi di sentirsi amati e apprezzati.
Una critica quella di Truffaut, al suo primo lungometraggio, che non lascia certamente indifferenti ma anzi coinvolge e fa riflettere in maniera sentita.
Bene il cast.

olikarin  @  05/02/2018 03:57:10
   8½ / 10
Vidi la scena finale di "I quattrocento colpi" prima di visionarlo interamente: ce la fecero vedere durante un seminario. Al di là di questo incidente di percorso, è un film verso cui nutro un certo affetto per motivi di studio. Manco a farlo apposta, proprio ieri ho guardato l'Infanzia di Ivan, realizzato dopo soli tre anni, difficile non pensare alle analogie: la vicenda narrata dal punto di vista di un adolescente, il suo bisogno di libertà ma soprattutto il finale.

Truffaut riconobbe in Antoine Doinel, interpretato così spontaneamente da Jean-Pierre Léaud, un vero e proprio alter ego, tanto che egli fu protagonista di un'altra serie di film "Il ciclo di Antoine Doinel" nel corso di diversi anni. Entrambi nati al di fuori del matrimonio, segnati da un'infanzia travagliata, innamorati del cinema e della lettura.

Il regista descrive in modo pessimistico il rapporto genitori-figli. In un solo momento la madre si apre verso Antoine, sebbene questo non abbia poi risvolti positivi: "sai, anch'io ho avuto la tua età, ed ero anch'io ostinata, non mi confidavo con i genitori". Delineata in modo dolcissimo è invece l'amicizia con René, l'unico con cui Antoine può essere se stesso e sul quale può contare. Per il resto è incompreso, solo e privo figure di riferimento (istituzioni comprese).

L'esordio di Truffaut è un vero e proprio pilastro della Nouvelle Vague, un'opera autobiografica dedicata ad André Bazin (com'è evidente dai titoli di testa), figura fondamentale nella vita del regista. "I quattrocento colpi" non è - a mio avviso - emozionante, non presenta picchi d'intensità ma è uno dei film cardine della storia del cinema: va visto, punto e basta..

libero1975  @  26/04/2017 07:14:56
   10 / 10
Tra i miei preferiti di sempre!

Niko.g  @  25/08/2016 17:14:31
   8 / 10
Uno degli esordi più clamorosi della storia del cinema.
Truffaut sceglie un racconto autobiografico che gli impedisce il giusto distacco nel caratterizzare il mondo degli adulti (i genitori del piccolo protagonista sono mostrati in modo caricaturale e l'insegnante sembra più vittima di una nevrosi che di una veste autoritaria). Debolezza compensata dall'uso mirabile della cinepresa e dall'abilità nello sviluppo della narrazione, di cui la cinepresa diventa parte integrante.
Da alcuni interpretato sulla scia della demolizione della sacralità della famiglia e dell'autorità scolastica, il film ha piuttosto la capacità di mostrare l'inevitabile importanza proprio di queste e di come un bambino cresciuto senza la guida responsabile e amorevole dei genitori e un'istruzione capace di conciliare umanità e disciplina, possa vivere una preadolescenza autodistruttiva e senza riferimenti, rimanendone vittima passiva o cercando una fuga e un'autodeterminazione tristemente illusorie (come lascia intendere l'immobilità del fotogramma che chiude il film).

david briar  @  24/09/2015 16:57:30
   7½ / 10
E' un film importantissimo per la storia del cinema,non convenziale quando uscì,non convenzionale tuttora.La storia è al servizio della definizione dei personaggi,basata anche sulla spontaneità e sull'improvvisazione del protagonista:per esempio nell'interrogatorio della psichiatra aveva solo un canovaccio,l'articolazione delle risposte è tutta improvvisata;scena notevole,fra l'altro.E' evidente una critica feroce verso "i grandi" e la loro rigidità,mancanza di fantasia e flessibilità che si risolve nell'incapacità di comunicare con i bambini, proprio per il loro essere adulti("se dicevo la verità non mi credevano e allora dicevo un'altra cosa"); ed è significativo che nelle uniche scene concilianti l'adulto per comunicare davvero debba ricordarsi di quando era bambino.
Ma a prevalere sono una solitudine palpabile e immediata verso un mondo che i bambini non ha tempo di capirli,e una spasmodica voglia di libertà;qualcosa che Truffaut sicuramente conosceva bene,e difatti lo esprime con una semplicità ed un'immediatezza di rara efficacia.
Mi è piaciuto molto e riconosco sia un film fondamentale,ma non mi ha preso quanto speravo;ma stavolta il problema è tutto mio,il film è perfetto così.

Light-Alex  @  02/06/2015 23:08:43
   7 / 10
Un film sul senso della perdita dell'innocenza. Vediamo il giovane protagonista passare dai giochi spensierati, alla realizzazione dei propri doveri e delle proprie responsabilità imposti e non accettati, all'assorbimento del disagio familiare, che culmina in una parte finale in cui tutto il lato più giocoso, ironico, fanciullesco del film scompare, per lasciare il posto ad un senso di abbandono e di allontanamento.

Il tutto è fatto in maniera apparentemente molto semplice, con scene estremamente realistiche, quotidiane, spontanee che all'epoca definirono una rivoluzione per il cinema europeo. Questo tuttavia lo rende, visto al giorno d'oggi, un po' documentaristico, utile per capire la vita di quel periodo ma forse non troppo coinvolgente. Se vogliamo, tolto l'ultimo quarto d'ora (con la scena dalla psicologa e il bel finale sull'oceano), il film manca un po' di picchi di intensità.

L'ho trovato storicamente interessante ma alla visione al giorno d'oggi non mi ha trasmesso troppo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  04/01/2015 02:07:18
   6½ / 10
Manifesto simbolo della ribellione giovanile costretta a soccombere davanti all'ottusità del mondo adulto che non vede ragioni; film vero ed umano, ma anche semplicissimo e lineare, mezzo punto in più per dei movimenti di macchina piuttosto ispirati (nelle ultime sequenze in particolare) e per la bravura del giovane protagonista (verso il quale si provano sentimenti molto contrastanti).

Ho letto tante belle parole, ma non sono convinto: perché capolavoro?

Consiglio: "Bad Boys" di Rosenthal

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/01/2015 17.02.42
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ferzbox  @  30/11/2014 18:22:47
   8½ / 10
"I 400 colpi" di Francois Truffaut è forse uno dei film più delicati del regista francese; con il personaggio di Antoine Doinel il nostro Truffaut creò un'immagine speculare di se stesso; non tanto nelle esperienze di vita(dove probabilmente qualche sfumatura c'era),ma nel descrivere determinate emozioni che probabilemte il regista ha provato nel corso della sua esistenza.
Questo film del 1959 fu il primo di una lunga serie di pellicole che narravano le diverse vicende della vita di Antoine; ogni opera descriveva gli eventi e le esperienze avute da questo personaggio; a partire dall'adolescenza fino ad arrivare alla matura età.
I film sono complessivamente cinque(compreso questo) e furono prodotti fino alla fine degli anni 70.
La chiave di lettura di questo film è semplice ma profonda; tutto si concentra sulle difficoltà adolescenziali della Francia fine anni 50,prendendo come punto di riferimento un giovane dodicenne scapestrato e scavezzacollo,appartenente ad una famiglia borghese di medio/basso livello,dove all'ordine del giorno erano presenti i litigi dei suoi genitori e l'incomprensione di quest'ultimi nei suoi confronti.
"i 400 colpi" è la storia di un ragazzino che si sente di dover affrontare la vita da solo perchè incompreso.
Guardarlo risveglia molte considerazioni che ognuno di noi avrà fatto almeno una volta nella vita,pensando a quante delle cose fatte da noi e ritenute "ufficialmente" sbagliate,lo fossero davvero..
La storia di "Antoine" nasce da una sensibilità incompresa,presente anche nelle ragazzate o nelle stupidaggini commesse dal protagonista,dove un sistema duro come quello del periodo,poteva non essere sempre efficace per determinati ragazzi; probabilmente bisognosi di un modo diverso di esser amati e guidati.
La pellicola fu tradotta erroneamente con il titolo "I 400 colpi",da "Les quatre cents coups",ma in realtà,come molti di voi sapranno,la traduzione corretta del titolo sarebbe qualcosa come "Combinarle di cotte e di crude" (titolo difficile da tradurre in italiano,dato che si tratta di un modo di dire francese simile al mio esempio).
Non si tratta del Truffaut che prediligo; ho sempre apprezzato maggiormente film come "Effetto notte" o "La sposa in nero",però è una delle pellicole del regista vicinissima alle emozioni e imperfezioni umane,raccontate tramite i percorsi di vita(un pò come fu per altri lavori quali "Jules e Jim")...
Comunque sempre di Truffaut parliamo e vedere certe inquadrature e ricchezza nei dialoghi rimane impressionante; si tratta di uno dei più grandi registi che il cinema abbia mai avuto....e lo si vede palesemente.

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Ultima risposta 01/12/2014 00.12.42
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_Hollow_  @  11/11/2014 22:24:33
   10 / 10
Semplicemente storia del cinema. Le cose che più adoro sono i titoli di testa, la giostra, la sequenza quasi hitchcockiana della macchina da scrivere e il finale, col piano sequenza e quello sguardo in macchina che è forse il più famoso in assoluto (forse con quello di Viale del Tramonto?).

Ma estrapolare qualche inquadratura o qualche scena è quasi insultare l'opera nel suo complesso, con l'arresto, il trasporto in camionetta, il dialogo con la psicologa ... è il classico film dove non c'è una virgola fuori posto.

Capolavoro nudo e crudo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/11/2014 23.26.19
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  26/07/2014 21:17:34
   8 / 10
Primo, notevolissimo, lungometraggio di Truffaut. Film incentrato su una storia di formazione con un finale aperto e memorabile.
Ha il suo indubbio predecessore in "Zero in condotta" di Jean Vigo. Da vedere senz'altro.

GianniArshavin  @  26/07/2014 13:31:31
   6½ / 10
Film da vedere almeno una volta nella vita essendo una tappa fondamentale per ogni cinefilo che si rispetti ma che purtroppo non ha soddisfatto le mie alte attese.
Importanza storica innegabile quella de "I 400 colpi" , uno dei primi film a trattare la tematica della ribellione adolescenziale e del conflitto fra giovani ed adulti , un'opera che consacrò Francois Truffaut come uno dei registi più promettenti della sua generazione.
Il cineasta francese da dimostrazione di grande sensibilità e delicatezza , dipingendo una storia realistica e umana , la storia del suo alter-ego Antoine Doinel , ragazzo che dietro ad un'apparente irrequietezza nasconde un grande bisogno d'affetto, un sentimento negatogli dalla famiglia e dalla scuola. Un mondo adulto descritto come freddo e distaccato , che non cerca di comprendere le necessità dei propri giovani ma che anzi li distanzia usando una serie infinita di regole e dogmi , a tratti utilizzate per mascherare le mancanze più profonde (tipo la madre del protagonista).
Una pellicola quindi che indaga su questo conflitto generazionale che ha il suo compimento nel bellissimo finale.
Come ho già detto "I 400 colpi" non mi ha convinto troppo, ancora una volta Truffaut non riesce ad emozionarmi e coinvolgermi grandemente , elementi essenziali per storie come le sue. Malgrado la breve durata ci sono tanti punti molto lenti che hanno reso difficoltosa la mia visione.
Un titolo quindi da vedere , ma che personalmente mi ha parzialmente deluso. Per ora il mio rapporto col regista transalpino non è propriamente idilliaco.

Dompi  @  29/01/2014 15:11:13
   7½ / 10
Ciaby  @  15/11/2013 16:37:34
   9 / 10
Il primo grande coming-of- age della storia del cinema. Film imprescindibile per gli amanti del cinema e rivoluzionario, aprendo intuizioni comunicative diverse dal solito cinema classico Hollywoodiano.
Uno sguardo profondo che ci dimostra quanto le difficoltà della giovinezza siano sempre le stesse: cinquant'anni fa come oggi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  15/10/2013 17:03:42
   8½ / 10
Gran film di Truffaut, uno dei suoi migliori. Mi sento avaro a dargli questo voto... però penso allo stesso tempo che sia quello giusto. Film sceneggiato benissimo e girato benissimo, all'altezza anche gli interpreti. Immancabile fra i film visti da chiunque si dichiari cinefilo. Pietra miliare e del cinema di Truffaut e del cinema francese più in generale, dieci secondi di questo valgono molto più di un "Titanic" qualunque.

Ape1  @  10/04/2013 17:15:40
   10 / 10
Mi fa sorridere chi dice che I 400 colpi è noioso... al più sarà noiso come la vita... è un film universale e senza tempo sulla solitudine e sull'aspirazione e la tensione continua alla libertà. E' anche un inno all'importanza che l'affetto ha tra gli esseri umani, o che quanto meno sarebbe bello che avesse.
Per me un capolavoro assoluto, il film francese più alto insieme a La regola del gioco di Renoir. Assolutamente da vedere

Crazymo  @  03/03/2013 01:12:06
   9 / 10
Molto probabilmente il film più autobiografico del regista è un magnifico affresco in bianco e nero di un ragazzo all'inizio dell'adolescenza che non riesce a sottostare ai limiti imposti dalla società, cercando di continuo la libertà in un mondo che non sembra aver pietà per nessuno; senz'altro datato in alcune scelte narrative si riesce a chiudere un occhio su qualche "ingenuità" che oggi ci sembra assurda ma che all'epoca era assolutamente realistica, è un film che non ha perso nulla della sua potenza visiva e che rimane un capolavoro da assaporare in ogni suo momento, un film che fa crescere, consigliato a tutte le età, da proiettare nelle scuole anche solo per i minuti finali. Magnifico!

lukef  @  14/01/2013 21:06:46
   7 / 10
Film di classe, sincero, con un finale intenso e delicato allo stesso tempo. Sicuramente innovativo per l'epoca, racconta la distanza tra il mondo adulto e quello giovanile tenendosi lontano dalla retorica e dall'ingenuità hollywoodiana di quel periodo.
Pur conservando indiscutibilmente un notevole valore storico, sente anche il peso degli anni e vederlo oggi non regala grandi emozioni, con alcune parti molto lente e in generale piatto.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  08/01/2013 14:23:26
   10 / 10
Il folgorante esordio di Truffaut è un racconto di formazione che sorprende ad ogni visione per la maturità di una messa in scena minimale e potente, mirabile per come descrive la solitudine di un adolescente. Senza nessuna concessione al melò, ma raccontato con sincera partecipazione che diventa pathos insuperabile in un finale che rimane negli occhi (nel cuore e nella mente) in modo indelebile.

Unendo neo-realismo, cronaca del quotidiano e fuga nella fantasia, Truffaut trova un equilibrio insuperabile, che in molto cinema d'autore (sia precedente che successivo) è maniera o esercizio di stile, qui è puro cinema dell'uomo.

Capolavoro palpitante, che supera l'esame di visioni successive nel corso della propria vita.

TheLegend  @  03/04/2012 21:07:01
   7 / 10
Visto oggi perde molto ma rimane eccellente la tecnica registica.
In molte sue parti mi sono annoiato.

Lory_noir  @  18/03/2012 18:21:47
   7 / 10
Un buon film ma che visto oggi secondo me perde per le molte storie simili che sono da esso scaturite. Bellissime le musiche.

baskettaro00  @  24/01/2012 19:34:34
   8½ / 10
ottimo film estremamente interessante e che fa parecchio riflettere,è molto facile rispecchiarsi con lo sfortunato protagonista ed il finale è stupendo.

Julien  @  17/08/2011 21:47:34
   10 / 10
un film di una bellezza senza tempo, con un finale grandissimo, amaro, ambiguo, profondo, poetico... una fuga verso la libertà, l'amarezza della consapevolezza dei limiti che la vita stessa ci impone.

Goldust  @  17/08/2011 09:24:10
   6 / 10
Personalmente non l'ho trovato così eccezionale come viene descritto, sicuramente è ben diretto ed interpretato ma alla lunga risulta un pò noioso. Ho preferito altri Truffaut.

7219415  @  31/07/2011 19:53:37
   6½ / 10
Mi dispiace abbassare la media così...ma a me non è piaciuto più di tanto...l'ho trovato molto noioso...

dagon  @  19/06/2011 22:02:11
   9 / 10
Splendido esordio di Truffaut, film di enorme impatto che darà impulso alla Nouvelle Vague francese, rompendo i canoni stilistici e narrativi del tempo.
Scena finale da brividi.

guidox  @  01/06/2011 00:31:15
   8½ / 10
potentissimo nel suo realismo, racconta l'adolescenza contestualizzandola meravigliosamente al periodo in cui il film è ambientato.
l'insofferenza, il vortice che in cui il protagonista cade fino al riformatorio...per poi arrivare alla fuga verso il mare.
intenso, ti cattura dall'inizio alla fine.
ottimo classico.

Black Eight  @  31/05/2011 21:11:50
   9 / 10
Veramente un grande film, l'opera che incarna pienamente lo spirito e le idee del suo autore. Si tratta effettivamente di un lavoro molto auto-biografico che racconta la storia di un ragazzo disadattato che sembra non trovare mai pace se non nell'ultima leggendaria corsa verso il mare e verso la libertà. Una storia che talvolta sembra dilungarsi in situazioni ripetitive poco significative, ma che racchiude in se l'esplorazione intimistica di un uomo, raccontato nella sua adolescenza in modo ironico e drammatico, con tutte le sue paure e le sue aspirazioni. Naturalmente regia esemplare e ottima direzione degli attori giovanissimi

momo  @  18/05/2011 23:16:58
   7 / 10
Les quatre cents coups è un film verista di vecchia scuola, uno di quei film che per essere apprezzato appieno deve essere contestualizzato, è un ottimo film descrittivo sia di un età che di un epoca ma non mi ha entusiasmato più di tanto il film, è un susseguirsi di avvenimenti ma sembra che in un certo senso rimanga muto. Alla fine ci troviamo di fronte ad una serie di dati di fatto, riusciamo a trarre delle conclusioni, trovare facilmente i colpevoli, la madre, l'educazione (scuola e riformatorio), René (che è tuttavia anche lui vittima) per noi, che alla fine, della piccola peste siamo ormai esperti, grazie alla vasta produzione cinematografica sul soggetto,diventa quasi scontato. Il finale poetico mal si coniuga con il resto del film è non ho capito come deve essere letto, se come una semplice chiusura poetica, o come una chiusura didascalica sul fatto che Antoniel abbia fatto bene a ribellarsi.

Laisa  @  28/04/2011 02:05:51
   7½ / 10
il migliore della sagra di Antoine Doinel, che non farà che peggiorare in una serie vicina a quella televisiva...

Oskarsson88  @  24/02/2011 19:47:47
   7 / 10
speravo di veder qualcosa di più... non mi ha dato tanto

nolan87  @  22/01/2011 21:50:22
   9½ / 10
Film poco scononosciuto...per me è assolutamente un capolavoro! Il bambino come attore era bravissimo...da vedere!

cassano8555  @  05/12/2010 04:12:32
   10 / 10
il miglior film, a mio avviso, di truffaut, insieme a effetto notte. un bambino incompreso dai genitori finisce col passare come un criminale, così piccolo e pieno di speranze, come quella di vedere per la prima volta il mare..la sola scena finale vale un dieci in pagella!

axel90  @  11/11/2010 10:34:02
   8½ / 10
Maestoso manifesto sull'adolescenza, "i 400 colpi" è un'opera che inneggia alla libertà dell'infanzia, alla sua più completa emancipazione di fronte ad una società bigotta e chiusa come quella parigina del dopoguerra. Tutti i personaggi sono quindi troppo indaffarati nelle loro mansioni da quasi non accorgersi del modo in cui i loro figli crescono, non riuscendo mai a capirne le vere emozioni o i sogni più nascosti. Ottimamente diretto e scritto (soprattutto per alcuni spezzoni veramente divertenti) con un sontuoso bianco e nero e una quasi nulla retorica.
Non vi è spazio quindi per libertà e la trasgressione, perché il tutto è incanalato verso una strada da seguire dritti, una strada che porta verso l'età adulta.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  28/10/2010 21:18:37
   7 / 10
Molto bello ma non credo sia un capolavoro. Non mi ha stupito nulla in particolare. Bella trama, ben girato e ben recitato...ma capolavoro perchè?

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  01/04/2010 10:54:01
   8½ / 10
Altro capolavoro da non perdere. Indimenticabile il personaggio di Antoine Doinel, emblema di una generazione incompresa ed emarginata dagli adulti. Un film di ribellione eccellente perché è la ribellione silenziosa degli adolescenti, dei ragazzini che evadono dal mondo chiuso e grigio degli adulti.
Personalmente sarebbe da 7,5-8, ma visto il suo valore non posso astenermi dal dare 8,5.

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Ultima risposta 13/09/2010 22.21.15
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The BluBus  @  18/02/2010 23:37:31
   9 / 10
Esordio triste quanto bello, imperdibile. La famiglia inadeguata e una socetà insensibile trasformeranno un ragazzo normale in un "criminale" da riformatorio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/02/2010 23.44.07
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Xavier666  @  10/02/2010 00:50:30
   8 / 10
Un bianco e nero maestoso nella sua semplicità.
Ancora non lo conoscevo questo film del buon vecchio François!
Per apprezzarlo in tutta la sua totalità lo dovrò vedere parecchie volte benchè ne sia stato piacevolmente colpito alla prima volta.

Frankys  @  04/02/2010 17:57:48
   8½ / 10
Capolavoro della Nouvelle Vague !!
Un film semplice e triste, malinconico e ribelle. Con attori sconosciuti e girato senza apparecchiature straordinari, senza effetti speciali, senza scenografie, senza luci speciali, un cult della semplicità !!
Bianco e nero, perfetto !
Il finale non mi è piaciuto per niente, mezzo punto in - .
Per gli amanti del cinema, da non perdere assolutamente !

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/02/2010 07.15.33
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marfsime  @  12/01/2010 23:14:06
   8 / 10
Senza dubbio un ottimo film che esprime tutta la voglia di ribellione di un giovane ragazzo francese alle prese con i problemi della vita quotidiana..a partire da una famiglia che non gli vuole realmente bene siano ad arrivare ad un rapporto di odio con il professore della sua scuola. Considerando anche che è un film d'esordio e per la delicatezza ma allo stesso tempo la decisione con cui si trattano determinati argomenti si merita un ottimo voto..consigliato.

JOKER1926  @  29/12/2009 23:03:24
   7 / 10
Fra le varie pellicole cinematografiche che evocano, esaltano la sensazione di ribellione e di massima libertà fisica e mentale troviamo "I 400 colpi" del regista francese Francois Truffaut.
Ci troviamo in una società antica, differente quasi in tutto da quella contemporanea colma di concezioni di evasioni e in modo meccanico di trasgressione e insomma di poca disciplina...
Il mondo è cambiato, Truffaut dunque ci mostra in piena regola la dura vita di un tempo quando i ragazzi a scuola tremavano ed erano pilotati in modo autoritario dai maestri, la famiglia era sinonimo di "tabù" ove l'educazione era il perno del tutto...

Sceggia impazzita del quadro concettualistico della regia è Antoine Doinel ragazzino che deve scontrarsi con il mondo intero composto nel suo caso da coetani, polizia, presidi e genitori; su questa ultima categoria bisogna tracciare un'analisi introspettiva:
il padre è molto aperto caratterialmente, in linea sommaria molto tenero e sicuramente moderato, giusto. Il vero problema è la madre, troppo "disinvoltura" nel rapporto familiare, nel rapporto madre/figlio e moglie/marito; da queste "mancanze" nascono purtroppo in modo sistematico una serie di problemi che porteranno il piccolo fanciullo alla rovina.

Truffaut quindi riesce a confezionare una sceneggiatura solidissima e non convenzionale con picchi di massima intensità emotiva e se vogliamo di drammaticità, pochissima, o meglio quasi inesistente la patetica ridondanza (comune in film del genere) , niente retorica, nessun amplificamento.
Narrazione semplice, lineare ma solita; attori perfetti, fotografia buona e grande lavoro musicale. Da segnalare le sequenze finali nella caserma e il discorso sostenuto da Antoine con la dottoressa verso la fine, dialoghi di grandissima fattura.
Il finale idealizzato dalla regia è sicuramente mostruoso sul piano tecnico con inquadrature bellissime e scenari magnifici, la regia lascia anche spazio al concetto di relativismo non svelando la sorte del ragazzo "disconosciuto" dalla famiglia e inseguito dalle guardie, la desolazione e le difficoltà sono oggettive.

Dr.Orgasmatron  @  06/12/2009 22:59:20
   9 / 10
Esordio di Truffaut con i lungometraggi e primo capitolo del ciclo legato ad Antoine Doinel. Un film non facile, almeno per me, che per apprezzarlo a pieno ho dovuto vederlo più volte. Una poesia che scrive di solitudine e disagio adolescenziale e contrappone questo mondo a quello degli adulti. Adolescenti ai quali manca amore, ma un film al quale non manca certo di emozionare e far sognare. Uno dei più bei film appartenenti alla cosiddetta "Nouvelle Vague"

Febrisio  @  07/11/2009 21:01:16
   7 / 10
Un ragazzino in un sistema dove vige legge morale di andare avanti, anche negando il proprio benessere. Una vita da sottomettere imparando il rispetto verso il prossimo. Senza ma, senza se, ciò che viene imposto lo si fa! Una bella storia drammatica che mi ricordano i "nostri" genitori nati e cresciuti in quegli anni. Una nuova generazione sta nascendo, e noi ne siamo la prova vivente oltre che il frutto dei loro cambiamento educativo ed istruttivo. Son curioso di vedere che succederà con i genitori futuri fra 30 anni, quelli nati nello spudorato consumismo, e registrati su facciadibuk. Come cresceranno i figli? Cos'era meglio? Chissà... bella sorpresa...

Dal lato umanistico "i 400 colpi" è un bel film, no anzi stupendo. Il suo lato negativo, se così può definirsi, è che nella sua enorme somiglianza con la realtà, offre allo spettatore una semplicità estrema, praticamente uno spezzone di realtà. A tratti sarà piacevole vedere questi ragazzini ingenui e spontanei, ma nel loro piccolo già tanto cresciuti e maturi, ma in molti altri risulterà molto piatto. In sistesi è sicuramente da vedere. Se poi lo vedessimo insieme al padre o al nonno, beh... forse dopo i lfilm assoperemo gradevolmente una storiella in più.

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Ultima risposta 15/11/2009 16.06.20
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paride_86  @  25/10/2009 01:55:54
   7 / 10
L'esordio di Truffaut è dedicato al ruolo dell'infanzia nella società.
Seguiamo, quindi, le vicende di Antoine che diventano sempre più gravi con lo scorrere del film, mentre si fanno metafora di problemi pedagogici su cui s'interroga il regista.
Buono, ma non mi ha colpito particolarmente.

fosco85  @  24/10/2009 02:52:40
   10 / 10
Eh sì, questa è arte allo stato puro! Vorrei sapere se c'è qualcuno che non si è immedesimato nella triste vicenda di quel bambino? Finale assolutamente poetico e geniale

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/10/2009 02.58.26
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Drugo.91  @  30/09/2009 16:23:58
   10 / 10
straordinario film che ha come grande punto di forza la semplicità e la malinconia, capolavoro senza tempo e una delle più alte vette del cinema europeo e mondiale

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/09/2009 17:25:19
   6 / 10
Mi dispiace mettere un voto cosi basso ad un film che ha una media cosi alta ma non mi è piaciuto tranne le ultime sequenze nel riformatorio. Film delicato,non trovo sia sopravvalutato ma forse sono io che non l'ho capito,fatto sta che ho fatto fatica a seguirlo.

bulldog  @  21/07/2009 03:22:53
   6½ / 10
Di importanza fondamentale.Esordio di Truffaut che in seguito farà sicuramente meglio.
Più che sufficiente.

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Ultima risposta 23/03/2010 10.28.12
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Invia una mail all'autore del commento marcocorsi  @  19/07/2009 17:54:28
   8½ / 10
Manifesto generazionale di Truffaut. Un'adolescenza difficile, il ricordo degli anni piu importanti nella vita di ogni persona, quelli in cui tutto può prendere la via giusta, ma anche tristemente prendere una piega storta. Musiche bellissime, bianco-nero di alta qualità, per un uno dei manifesti della novelle vague. Inquadratura finale struggente con il bambino che guarda in macchina da presa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  03/07/2009 09:53:28
   9½ / 10
Quello dell’adolescenza è un periodo della vita che tutti noi abbiamo vissuto, ma che ci appare, ora, incomprensibilmente così distante.
Truffaut, ci riporta in questo mondo così complesso, raccontando la storia di Antoine (suo alter ego), del suo desiderio di libertà, che si scontra con l’autorità di un'educazione mai accettata.
Lo fa con la semplicità di un ragazzo, con una purezza che commuove.
In un’adolescenza assassinata nel cuore, dalla mancanza di un abbraccio sincero, lo sguardo limpido che sembrava essersi smarrito per sempre s’abbandona in fine ad una lacrima di commozione … e dagli occhi di Antoine sembra arrivare finalmente al mare.

debaser  @  19/06/2009 11:28:57
   10 / 10
Visto da bambino uno dei primi film che mi ha fatto amare il cinema.Meraviglioso

Apocalypse_Now  @  17/06/2009 22:34:23
   8 / 10
Per me non è questa l'espressione del miglior Truffaut, che mi è piaciuto di più in altre occasione. Tuttavia, rimane uno splendido contrasto tra mondo dei giovani e quello adulto, tra la spensieratezza giovinezza e la dura realtà della vita. Il tutto culmina in un finale veramente di spessore

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  02/06/2009 13:00:58
   9 / 10
Il miglior manifesto generazionale di sempre, in cui la figura dell'adolescente appare distante anni luce da quella dei suoi genitori e - soprattutto - dei suoi pusillanimi insegnanti. Antoine Doinel è l'emblema della voglia di emergere dal grigio sottobosco di mediocrità, voglia strozzata da una società che non ammette l'emancipazione dalla propria condizione (eccezionale a questo proposito la scena del tema su Balzac), ma che Doinel guarderà dritto negli occhi nel meraviglioso finale.

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/06/2009 21.20.00
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Bogart59  @  14/05/2009 23:25:35
   7 / 10
Due generazioni divise, opposte, fratturate, descritte alla grande da Truffaut. Io però del bravissimo regista francese ho preferito altre pellicole. A tratti troppo noioso, anche se il finale è eccellente

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/05/2009 00:42:57
   8 / 10
L'attimo in cui si consuma in maniera insanabile la frattura fra due diverse generazioni. Universale proprio perchè è un momento che si ripresenta ciclicamente, il perseverare degli errori dei genitori che si ripercuote in maniera traumatica sui figli. Reprimere ogni istinto ribelle invece di capire cosa c'è dietro il singolo gesto. Un film secco e diretto senza tanti fronzoli, con un finale stupendo.

pinhead88  @  07/04/2009 03:05:11
   9 / 10
un autentico gioiello.Truffaut segna questo ritratto di vita in modo semplice e delicato,ma mai in modo banale e retorico.molto bello il finale dove il ragazzo cercherà una libertà "apparente" verso il mare,quello che gli è sempre stato a cuore.

alesfaer  @  23/03/2009 20:05:01
   5 / 10
film piatto e ''indirizzato'' dove previsto.di 1 tristezza disarmante. fa pena, sia il protagonista che il film. x la serie ''solo per gli appassionati''. per 1 cm me che predilige gli action movie, è 1 film melenso e nulla piu.

18 risposte al commento
Ultima risposta 31/07/2009 03.20.16
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Dan of the KOB  @  13/03/2009 18:25:15
   7½ / 10
Mi sono avvicinato a questo film con molte aspettative ma nonostante sia un bel film non ha prodotto in me le emozioni che ha prodotto nella maggior parte degli altri che l’hanno commentato! Per l’epoca è stato sicuramente un film innovativo, uno sguardo sull’adolescenza veramente originale è particolare, un argomento trattato in maniera forte, sicuramente è stato il precursore che ha portato a tante altre pellicole di questo tipo nel corso degli anni, ma non mi ha coinvolto particolarmente! A livello tecnico invece è davvero notevole!
Su tutte svettano 3 scene : l’intervista con la psicologa, il teatrino dei bambini che guardano Cappuccetto rosso e il fantastico finale!

Neu!  @  07/03/2009 14:55:32
   10 / 10
il capolavoro di Truffaut (meglio anche di Jules E Jim), e uno dei film più belli degli anni 50' (e forse anche in assoluto). il finale è uno dei 10 più belli di sempre.

Gruppo COLLABORATORI Hal Dullea  @  02/03/2009 15:34:39
   10 / 10
Vedi (mia) recensione e l'annesso forum.
Mauro Lanari

6 risposte al commento
Ultima risposta 29/12/2010 10.49.18
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  02/03/2009 15:20:07
   8½ / 10
Ottimo. Truffaut mostra il peggio degli anni ’50 senza tanti fronzoli (le sigarette, lo stress generale, la superficialità, ecc), per di più con un ragazzino come protagonista (il sensazionale, formidabile Léaud; il mezzo voto in più è esclusivamente per lui), e la cosa non era tanto facile, siccome quel periodo è definito il simbolo del benessere e dell’ottimismo… mi veniva da dire: mica tanto… “I 400 colpi” è un film valido ancora oggi, non ha perso il suo fascino e lascia dentro tanta tristezza ma anche tanta speranza. Bellissima la colonna sonora.
I genitori di Antoine sono a dir poco ambigui! Invece il ragazzino è amabile, un piccolo grande personaggio, che raggiunge l’apice sbalorditivo durante le confessioni dalla psicoanalista.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  01/03/2009 10:50:11
   10 / 10
Lo sguardo di Antoine nell'ultimo fotogramma racchiude l'essenza emotiva dell'"età ingrata", uno sguardo che ti penetra nell'anima e rinnova sensazioni assopite.

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2009 12.19.47
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paolino77  @  07/02/2009 12:29:03
   8 / 10
Il palese e a volte anche crudele contrasto tra il mondo adolescenziale/infantile e quello adulto, che hanno ritmi ed esigenze diverse. Truffaut lo disegna così. Un bellissimo ritratto

fragolina51  @  25/01/2009 20:51:58
   8½ / 10
Geniale contrasto tra mondo adulto e infantile firmato da uno dei migliori registi francesi

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  09/01/2009 14:53:55
   10 / 10
All'esordio subito capolavoro per Francois Truffaut. I 400 Colpi è un film sublime e molto poetico che racconta l'adolescenza come nessuno ha mai fatto, penso anche tuttora. La regia è da incorniciare: dalle prime splendide scene della torre Eiffel fino al finale geniale e di una potenza devastante. Bravissimi i bambini e in particolare il protagonista.
Scena indimenticabile, oltre al finale, quella della psicologa che interroga Antoine, per i contenuti e per come è stata girata, in modo decisamente innovativo per il periodo. Primo film della Nouvelle Vague francese. Indimenticabile.

Spitfire  @  08/01/2009 18:02:17
   9½ / 10
Emozionante, mi ha riempito di nostalgia; è una specie di quadro d' epoca su pellicola, l' ultima scena è indimenticabile.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  07/01/2009 12:20:57
   9½ / 10
L'adolescenza come nessun altro l'aveva mai raccontata... Immenso Truffaut

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  05/12/2008 11:42:24
   8½ / 10
Film di una sincerità unica, con un protagonista che non si può fare a meno di non amare. Truffault ci racconta la sua infanzia grazie agli occhi di Léaud, e descriverà il mondo degli adulti dal suo punto di vista.

Bellissimo e piacevole, forse il film che riesce a descrivere meglio l'adolescenza, e con un finale decisamente liberatorio.

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Ultima risposta 19/07/2011 19.06.18
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xxxgabryxxx0840  @  05/11/2008 00:46:20
   8½ / 10
Pellicola immortale e perla della nouvelle vague francese. Grande fotografia, grande delicatezza dei temi trattati. Finale da creare con i sentimenti maturati durante il film.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  23/10/2008 19:19:58
   10 / 10
Supremo. Truffaut è un genio.

eizenstein  @  20/08/2008 12:22:27
   9 / 10
La grandezza di questo film sta in come esprime il contrasto tra mondo adulto e mondo infantile.
La freddezza dei grandi è bene espressa dal colloquio con la psicolcologa, con domande preparate a tavolino senza sentimento e considerazione del piccolo, e dal glaciale discorso della mamma, che dice di volerlo abbandonare e basta, per egoismo.
Invece fra i bambini si trovano sentimenti come amore fraterno, cameratismo, invidia anche. E la fuga verso l'acqua rappresenta il ritorno al primordiale.

Comunque non condivido pienamento questo dualismo, ma devo ammettere che il film fa pensare ed emozionare.

the saint  @  06/07/2008 11:33:55
   6 / 10
.. storia vista dagli occhi di un adolescente, di denuncia contro le istituzioni e di incomprensione, alla disperata ricerca di una via di fuga... .. non vedo cosa ci sia di così tanto poetico in questo film! non è riuscito ad emozionarmi nemmeno un pò nè tantomeno a coinvolgermi. ma è così bello il finale? mah...

5 risposte al commento
Ultima risposta 17/08/2008 23.04.42
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Doinel  @  02/07/2008 00:04:55
   10 / 10
uno dei film più belli della storia del cinema.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  09/06/2008 23:58:21
   7½ / 10
film poetico ed elegante,simbolo della nouvelle vauge per anni. la sua pecca (e il motivo per cui non mi ha entusiasmato troppo) sta nell'interpretazione del ragazzo,nella freddezza o apparente indifferenza di antoine verso quello che gli capita intorno. potrebbe essere stata una scelta del regista ma non riesco ad emozionarmi o immedesimarmi nelle sventure del ragazzo a causa di questa sensazione che ho avuto per tutto il film. un'altra mia perplessità è l'eccessiva lentezza e mancanza di dialoghi nell'ultima mezz'ora,mentre la prima parte è molto ben strutturata. rimane una bellissima storia aldilà di queste mie personali percezioni negative.

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Ultima risposta 10/06/2008 10.28.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  06/03/2008 09:58:02
   10 / 10
Un ragazzo che cerca la libertà e che farà di tutto per uscire dagli schemi. Un film poetico e coinvolgente come pochi. Magistrale la sequenza finale, una delle più belle e geniali della storia del cinema.

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Ultima risposta 30/04/2008 22.21.55
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  27/02/2008 12:10:20
   9 / 10
Mi sento un pò combattuto che la delicatezza rara per il tema trattato da questa pellicola non mi abbia coivolto come mi sarei aspettato, è sicuramente un mio limite, ma mi è successo la stessa cosa con "Sciuscià", solo che in più qui non ho percepito una particolare sofferenza da parte di Antoine, ripeto un mio limite senza ombra di dubbio.
Mi ha emozionato invece la serie di piani sequenza finali, con la corsa del protagonista in uno spazio via via sempre più aperto, trasmettendo perfettamente un senso di liberazione e libertà che ha avuto Antoine stesso, un momento magico che come tutti, destinati ad una fine prematura, quasi immediata, come sottolinea ancora simbolicamente in maniera sublime, il raggiungimento di un ostacolo invalicabile come può esserlo il mare, ed il fermo immagine stesso, forse Truffaut, il reale protagonista della storia decenni prima, ha voluto fermare e imprimere per sempre quel momento di serenità, anche se a quanto pare poi ci saranno dei sequel.
Voglio arrotondare per eccesso, sono sicuro che le future nuove visioni porteranno un cambiamento di giudizio.

7 risposte al commento
Ultima risposta 23/07/2008 19.13.25
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pino08  @  19/02/2008 00:34:08
   10 / 10
Fossero tutti così i film...

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  21/12/2007 18:58:32
   10 / 10
Impossibile rimanere indifferenti di fronte a pellicole di questo genere, tutti siamo stati bambini, tutti, chi più chi meno, ha vissuto i problemi dell'adolescenza, le paure, le incomprensioni, l'ingresso nel mondo dei grandi, l'approccio nella società; Truffaut ci porta all'interno di questo universo facendoci immergere nella vita del ragazzo protagonista, il tredicenne Antoine Doinel. Il fascino della ribellione, dell'indipendenza, del senso della libertà al quale il giovane Antoine aspira, contrasta con la gelida atmosfera che è costretto quotidianamente a vivere, sia a casa che a scuola lo stesso bisogno di amore, la stessa indifferenza, le stesse incomprensioni. Dichiaratamente autobiogragico, il film sottolinea magistralmente il difficile rapporto che il regista ha avuto da piccolo con i propri genitori, un'adolescenza priva di tenerezze, di abbracci, di affetto.
Il mondo degli adulti visto dagli occhi di un bambino è la cosa più bella che possano vedere gli occhi di un adulto, è una lezione di vita, è l'occasione per la riflessione; noi ci dimentichiamo di essere stati bambini e a volte non comprendiamo, o meglio non ci sforziamo di comprendere, le loro paure, i loro disagi, il loro bisogno di affetto, è un lavoro costante, non bastano veloci sprazzi di tenerezza, il tentativo di riconciliazione della mamma nei confronti di Antoine è patetico, è conseguente ad uno scopo, "comprare" la fiducia del figlio. In casa Antoine risulta essere un elemento di disturbo, mangia da solo, dorme in corridoio "in mezzo ai piedi", non è seguito negli studi, è un peso; è un quadro di una tristezza indicibile, è la sconfitta degli adulti. Per certi versi il film ricorda il bellissimo "I figli della violenza" di Bunuel dove il dramma dell'adolescenza negata è descritto in maniera ancora più cruda; di una bellezza commovente la scena di quando Antoine viene portato al riformatorio con la camionetta, la MDP alterna le inquadrature ora sul viso triste e spaventato del bambino, ora su quello che gli scorre davanti agli occhi, le strade, i palazzi, i prati....la sua vita; la consapevolezza della perduta libertà fa scendere l'unica lacrima che vediamo sul viso di Antoine; è tutto bellissimo, fino al mare.

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