la zona morta regia di David Cronenberg Canada 1983
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la zona morta (1983)

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locandina del film LA ZONA MORTA

Titolo Originale: THE DEAD ZONE

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiChristopher Walken, Brooke Adams, Tom Skerritt, Herbert Lom, Anthony Zerbe, Colleen Dewhurst, Martin Sheen

Durata: h 1.41
NazionalitàCanada 1983
Generethriller
Tratto dal libro "La zona morta" di Stephen King
Al cinema nel Settembre 1983

•  Altri film di David Cronenberg

Trama del film La zona morta

Risvegliatosi dopo un lungo coma causato da un incidente stradale, un ragazzo, scopre di avere il dono della prevegenza. Riesce così a salvare la vita di alcune persone e stringendo la mano ad un candidato alla presidenza scopre che sarà lui a provocare un conflitto nucleare. Darà la sua vita per impedirlo!

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Voti e commenti su La zona morta, 128 opinioni inserite

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DogDayAfternoon  @  29/04/2023 17:31:56
   6½ / 10
Ne serbavo un ricordo migliore se devo essere sincero. L'ho trovato un film un po' altalenante, nel ritmo, nei personaggi (alcuni interessanti, altri molto molto meno), nella trama che alterna belle situazioni ad altre un po' troppo sciocche e assurde. Mi è anche sembrato un po' invecchiato male, anche se la fotografia è degna di nota, forse averlo visto in italiano non ha aiutato.

Fa sempre piacere comunque vedere due grandi attori come Christopher Walken e Martin Sheen.

CyberDave  @  12/07/2022 19:08:52
   6½ / 10
Mi aspettavo di più da questa pellicola di Cronenberg, un film che è più un insieme di scene dove John usa il suo "dono", fino alla parte finale dove si conclude la vicenda.
Sarebbe stato interessante vedere maggiormente i tormenti interiori e la ricerca di una vita normale del protagonista, invece abbastanza accennata e basta.
SWcorre bene e non annoia mai, però non mi ha lasciato granché.

Godbluff2  @  09/05/2022 23:12:41
   7 / 10
Film che guadagna punti in più soprattutto grazie alla grande interpretazione di Christopher Walken (ma va ? E non è nemmeno una delle sue migliori secondo me, in ogni caso grandissimo). Per il resto, per il suo primo film completamente americano, prodotto da Dino DeLaurentis e Debra Hill, Cronenberg accetta di smorzare la sua vena autoriale e dirigere questo adattamento del romanzo di King. Un debutto americano "cauto" si potrebbe definire. "La Zona Morta" è il primo film da lui diretto che non ha anche sceneggiato (scritto da Jeffrey Boam, ottimo scrittore del cinema d'intrattenimento, che sceneggerà anche il secondo "Arma Letale" e "L'ultima crociata").
Ecco, alla fin fine è un film piacevole da guardare ma che resta abbastanza piatto per tutto il tempo. Cronenberg si concentra sul dramma e sulla vicenda complessiva del protagonista senza una vera e propria trama centrale, in un film praticamente episodico, fatto di piccoli blocchi narrativi nei quali il personaggio di Walken si dibatte contro il nuovo se stesso, contro gli eventi, mentre cerca di riprendere il controllo di sé, della sua mente e della sua vita. Si muove in questi "blocchi" senza uno scopo preciso, fino a quando la storia arriva al suo picco drammatico. La narrazione ne esce un po' frammentata e senza particolari guizzi, come detto da una sensazione di piattezza, di linearità molto "grigia", ma al di la di una scrittura non ispiratissima la scelta di raccontare così le vicissitudini del protagonista è affascinante; i guizzi invece Cronenberg riesce ogni tanto a regalarli nella regia utilizzando al meglio inquadrature, fotografia e scenografie (tutta la parte nella casa del serial killer).
I poteri mentali del personaggio sono un piccolo filo di collegamento con i topos del regista, quantomeno soprattutto con "Scanners", ma è roba di poco conto.
Christopher Walken invece è del tutto convincente, spaesato, balbettante, insicuro, inquietante quando il momento lo richiede, sa leggere il personaggio alla perfezione, in ogni sua sfumatura, di sguardo, di gestualità, di voce. Attore divino, che vale "il prezzo del biglietto".
Un discreto film "di raccordo" tra il primo Cronenberg indipendente e il successo Hollywoodiano d'autore con "La Mosca" che lo consacrerà ad un pubblico più ampio, portandone anche a compimento la sua poetica.

Filman  @  09/09/2021 15:00:03
   7½ / 10
THE DEAD ZONE è un cult assoluto che fa rimanere inchiodati alla sedia fino alla fine e che, come per altri film di quel periodo, parla di futuro e destino, nella sua accezione più viva e cattiva del termine.
La riuscita del film, lontano dalle tematiche del regista, fa pensare a quanto David Cronenberg, per quanto autore, sia legato al puro mestiere e all'intrattenimento cinematografico.
Suo il tipo di atmosfera mistery, suo il tipo di musica ansiogena utilizzata, sue le inquadrature fredde e mai scomposte, suoi i personaggi taglienti. Ottimi per adattare questo soggetto, non suo.

VincVega  @  06/09/2021 18:14:17
   7½ / 10
Una delle pellicole meno "cronenberghiane" nella filmografia del regista canadese, che comunque riesce a mettere il suo tocco personale. Dopo il flop commerciale (non creativo) di "Videodrome", Cronenberg si è buttato in una sceneggiatura più commerciale rispetto alle precedenti (tratto dal libro di King) ma di ottima fattura. Molto buona la componente visiva e grande come sempre il mitico Walken.

markos  @  21/02/2021 13:26:49
   7 / 10
Ovviamente consiglio di leggere il romanzo...che è più completo nella descrizione dei vari personaggi e degli avvenimenti.
Il film nel complesso della trama segue bene le vicende del libro. Bravo Walken.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  10/11/2020 15:15:21
   7½ / 10
"La zona morta" film ha gli stessi pregi e gli stessi limiti de "La zona morta" romanzo.

Da un lato ci sono infatti un protagonista convincente, che vorrebbe solo una vita normale ed anonima che rispecchi il suo nome (John Smith) e che invece si ritrova troppi occhi addosso a causa di un dono che sembra una maledizione (o viceversa); un gran finale di fortissimo impatto (cosa non così frequente, per King) e diversi momenti di forte tensione emotiva, coincidenti con le visioni di Johnny.

Dall'altro lato, però, la storia è pressoché priva di una direttrice comune, svolgendosi come una serie di scene in cui Johnny usa i suoi poteri, senza che ciò porti da nessuna parte. In realtà il film sarebbe potuto passare direttamente dall'incidente alla parte finale senza che la narrazione ne risentisse affatto.

Ma tutto sommato il fascino del film e della regia di Cronenberg compensano ampiamente le carenze di sceneggiatura - e va bene così.

antoeboli  @  18/08/2020 16:47:02
   7 / 10
Un interessante affresco dell america politico sociale,in un film che di horror ha un bel nulla.Si tratta piu di un opera dai forti componimenti di paranormale con un C.Walken ispirato,ma non al top come sempre.
Cronenberg confeziona una pellicola che sembra dipanarsi in due parti e due storie differenti,con una regia di pregio e una ost memorabile.Peccato che il ritmo in diversi momenti tende a calare e la noia potrebbe presentarsi in alcuni frangenti.

biagio82  @  24/04/2020 13:22:33
   8 / 10
buffo come il libro di king che ricorda di più scanner, sia stato girato dal regista di scanner.
probabilmente king e cronenberg sono stati due auturi che che si sono influenzati a vicenda, ed è stato un bene, dato che secondo me ci troviamo di fronte ad uno dei migliori adattamenti di un libro del re.
la storia coinvolge, la regia è perfetta, i protagonisti sono due mostri sacri come Walken e Sheen, e abbiamo (secondo me) uno dei migliori finali della storia del cinema



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per me consigliatissimo

JOKER1926  @  17/04/2020 16:20:45
   8 / 10
David Cronenberg è un cineasta molto caratteristico, non può piacere a tutti, ma rientra nel novero di quei pochi artisti che producono secondo una precisa logica, questo è molto importante.
"La zona morta", nel corpus filmografico di Cronenberg, risulta essere uno dei migliori film, per una serie di validissimi fattori.
In questa produzione del 1983, la regia abbandona specifiche peculiarità legate alla "morbosità" di repertorio e si cimenta in un film diverso, la storia è ripresa da King, i presupposti del successo e gli orizzonti di gloria dell'operazione sembrano essere evidenti.
"La zona morta" inoltre ha vari assi da giocare al tavolo, in primis, segnaliamo Christopher Walken nei panni dell'attore cardine del progetto. La prova di Walken (nome di alto livello degli anni ottanta) è semplicemente perfetta, la sceneggiatura è cucita praticamente addosso all'attore.
La grandezza del film di Cronenberg risiede almeno in questi punti: lavoro tecnico – storia – sceneggiatura.
Tecnicamente la produzione si avvale di una preziosa fotografia (classica degli anni settanta/ottanta) e di prove attoriali di pregevole riuscita. Il ritmo de "La zona morta" non prevede alcun tipo di sosta, già dai primi minuti si carpisce il disegno, il film vive in un ritmo condensato non girando mai a vuoto.
La storia è almanaccata in maniera pazzesca, c'è una linearità originale, "La zona morta" non ha particolari colpi di scena, ma partendo da un'idea interessantissima, riesce sempre a reinventarsi durante i suoi cento minuti di proiezione. La storia, quindi, è il tassello più prezioso, ma non dimentichiamo il lavoro di sceneggiatura. "La zona morta" è un film che riesce a proporre in scena personaggi dotati di empatia, oltre alla struttura narrativa si registrano storie di sentimento non banali. La sceneggiatura, difatti, racchiude in essa un elenco di personaggi dotati di carisma e di grande forza espressiva e levatura mentale. Al di là di Christopher Walken, pedina di importanza madornale, gli altri personaggi che presenziano la scena quasi a blocco, fanno comunque una grande impressione (il poliziotto Tom Skerritt è un esempio, assieme al prodigioso Martin Sheen).

"The dead zone" è uno di quei pochi film, che partendo da un concetto di base a sfondo thriller, riesce ad allargare con classe e intelligenza lo schema dei temi. L'idea paranormale di base non sfocia mai nella standardizzazione mantenendo una forza di concetto e di elaborazione sempre di massimo livello espressivo. Da un plot sfruttato in maniera perfetta, Cronenberg cavalca l'onda sviluppando in "The dead zone" un complesso meccanismo di rapporti umani, fra salvezza e dramma. Si arriva ad un finale spasmodico e di straordinaria commozione. "La zona morta" non può non esser considerato uno dei migliori "thriller" degli anni ottanta assieme a poche altre proposte artistiche.

JOKER1926

GianniArshavin  @  11/04/2020 20:11:28
   7½ / 10
In piena esplosione creativa ed in uno dei periodi più fulgidi della sua carriera, David Cronenberg decise di accettare la trasposizione de La zona morta, fra i più celebri romanzi di Stephen King.
Quest'opera si presenta come uno dei lavori meno personali del regista, sicuramente fra quelli più fruibili anche per chi non è avvezzo al cinema del papà del body-horror, filone nato in quegli anni proprio grazie al genio di Cronenberg.

Thriller drammatico che riprende molto fedelmente lo scritto di base, La zona morta ha alcune delle tematiche tipiche del cineasta canadese, che qui vanno a contaminarsi con quelle kinghiane, in un mix comunque riuscitissimo e di assoluto valore emotivo e contenutistico. Ed infatti l'opera non è solo un thriller dalle sfumature drammatiche, ma anche un film che mette lo spettatore dinanzi a riflessioni non certo banali.
Pur in parte soffrendo della scelta di limitare lo spazio dedicato all'episodio fulcro della storia (che invece nel romanzo è praticamente preponderante), La zona morta resta teso ed avvincente fino al magistrale finale, sfruttando anche una performance di grande impatto recitativo di Christopher Walken, calato egregiamente nel ruolo del protagonista.

Dunque, malgrado la distanza dalla poetica più puramente cronenberghiana, La zona morta è un prodotto di assoluto valore, che non sfigura all'interno della filmografia del regista e che onora al meglio la versione cartacea di Stephen King.

alex94  @  29/03/2020 13:49:21
   8 / 10
Cronenberg abbandona momentaneamente la sua ossessione per la carne ed il sangue per dirigere quella che è una delle migliori trasposizioni (dopo Shining e Carrie) di un romanzo di King.
Fedele per quanto possibile alla versione cartacea può contare su una splendida interpretazione di Walken, bravissimo nel caratterizzare il protagonista, e su un aspetto tecnico di prim'ordine, un ottima fotografia e ovviamente la regia di Cronenberg in grado di inquietare quando necessario e mantenere sempre una sottile dose di tensione.
Privo di eccessi ed effetti speciali, è un film probabilmente meno originale e personale rispetto agli altri di questo regista, la sua alta qualità però è indubbia.

Goldust  @  25/01/2018 18:16:42
   7 / 10
Il film parte subito in quarta e non lascia nulla per strada: né l'atmosfera disturbante del quale è pregno, tipica di Cronenberg - che va detto regge egregiamente dall'inizio alla fine - né la descrizione della mesta vita del protagonista, né il fine lavoro di scavo psicologico di quest'ultimo, esaltato dalla rimarchevole interpretazione di un Walken in stato di grazia. Rivisto oggi sembra tuttavia invecchiato male, avvolto com'è in una confezione diciamo così non proprio brillante; eppure è un film che consiglierei a tutti, anche solo per ammirare con che abilità viene maneggiata la "materia" del paranormale. Piccola ed incisiva parte per un luciferino Martin Sheen.

daniele64  @  10/02/2017 20:07:34
   7 / 10
Interessante thriller paranormale tratto dal romanzo omonimo di King . Per essere scritta da lui , si tratta di una storia insolitamente semplice , asciutta e lineare che va diritta verso un finale (quasi ) prevedibile . Anche la regia di Cronemberg è un po' al di fuori del suo stile personale , generalmente molto più visionario . Walken è molto bravo ad esprimere le antitetiche sensazioni che il suo "dono" gli procura : la vita gli ha tolto l'amore e lo ha ricompensato con un potere che è anche una maledizione . Molto efficace anche il resto del cast , con uno Sheen forse eccessivamente caricaturale nella sua cattiveria , un buon Lom , una ingiustamente dimenticata Adams ed un valido Skerritt . Non male anche la colonna sonora di Michael Kamen .

Sofiatrenk  @  30/06/2016 03:10:09
   5 / 10
Il film parte bene ma dopo un oretta scarsa subisce una caduta verticale diventando una palla tremenda.

bacci88  @  22/02/2016 16:55:06
   7 / 10
Film niente male, anche se durante la visione la storia mi è sembrata un po' troppo spezzettata e non coesa. Un Cronenberg forse un po' trattenuto rispetto ai film completamente suoi (la sceneggiatura è realizzata anche con un altro autore) ma che riesce comunque a essere incisivo. Walken bravissimo in un ruolo assolutamente affascinante... Nota di merito per una storia d'amore assolutamente senza parti sdolcinate.

eruyomè  @  19/02/2016 18:32:36
   7½ / 10
Buon film, l'ennesimo tratto da un libro del Re, che in questo caso però non avevo letto. Mi è piaciuto, ma in un certo senso non lo ho trovato troppo "in quadro". Il film parte dannatamente bene, i richiami a Poe sono più che opportuni, l'atmosfera è inquietante, malata, disturbata, e per tutto il film sarà efficacemente cupa e sinistra, anche se ad un livello maggiormente intenso nella prima parte, come pure le prime visioni.
Forse il film soffre di un carattere troppo episodico, che non saprei dire se sia o meno eredità del romanzo. Forse semplicemente la storia non è tra le più adattabili al grande schermo, e si sposerebbe meglio come serie tv. (So della produzione di una serie qualche anno fa; che la cosa sia riuscita meglio in quel modo?)

Rimane un fenomenale Christopher Walken, tra gli attori più inquietanti di sempre, per me. E che qui è il ritratto della sofferenza e dell'ineluttabilità del destino. Senza mai strafare, senza mai esagerare né andare sopra le righe, e con mai una sbavatura di troppo, ci fa partecipare pienamente e intensamente sul piano emotivo. Nonostante rimanga sempre una patina di freddezza e distacco che disturba fino alla fine.

hghgg  @  14/04/2015 21:30:31
   7 / 10
Mah... Un buon romanzo di Stephen King, uno dei registi emergenti più interessanti, disturbati e talentuosi dell'epoca che proprio nel 1983 premeva sul pedale dell'acceleratore in piena rampa di lancio con "Videodrome", un protagonista come Christopher Walken che dove lo metti lo metti è sempre perfetto e per di più all'epoca era lanciatissimo dopo i fasti de "Il Cacciatore" di 5 anni prima; metteteci pure un "rivale" come Martin Sheen (a proposito di Walken, Sheen 4 anni prima, l'altra faccia dell'Inferno) e insomma tutto lascerebbe sperare in un film di gran livello, e invece...

Non so, "La zona morta" è un buon film, una dignitosa trasposizione ma è così... così normale, ecco sì, è dannatamente normale il risultato finale del prodotto e questo dal regista di "The Brood" e "Scanners" e per di più del coevo "Videodrome" non lo volevo mica vedere. E forse è per questo che "La zona morta" mi è piaciuto si ma non mi ha convinto particolarmente.

La sceneggiatura resta il più fedele possibile al romanzo di King eppure, passando dalla carta alla pellicola questa volta c'è stato un certo "appiattimento" della narrazione e delle atmosfere. La sceneggiatura è fedelissima e forse è proprio questo il problema, Cronenberg sembra imbrigliato in uno spazio prestabilito e pur facendo un buon lavoro "su commissione" mi sembra gli manchi il suo tocco, la sua inventiva alla regia è limitata. Ovvio che qui non ci siano i suoi soliti temi (dici si, c'è la Mente che muta come in "Scanners" ma la cosa è un tantino diversa) e questo è più che giusto ma davvero questo Cronenberg costretto ad essere tanto "normale" non mi ha esaltato. Immagino dipenda anche dall'opera, non per nulla la miglior trasposizione letteraria di Cronenberg a mio avviso resta quella di una non-opera come "Il Pasto Nudo" delirio totale su carta, delirio totale sul film in cui la fantasia e la morbosità di Cronenberg sono a briglie sciolte e si esaltano. Qui no, era il 1983 e Cronenberg si lasciava andare con "Videodrome" quindi immagino che per "La zona morta" abbia accettato di rimanere su binari classici e frenarsi per amor di fedeltà... Però trovo che qui gli manchi un po' di personalità, non riesce comunque a far vedere l'inventiva, la zampata del grande regista che già era.

Belle le visioni, soprattutto quella sul senatore e bello il finale il film in generale è un buon prodotto ma nel complesso mi ha lasciato un po' freddo e un pochino deluso.

Bravo Walken ma come ho detto Walken è uno di quelli che dove lo metti sta bene, uno di quelli che possono essere protagonisti come qui, uno di quelli che da co-protagonista può rubare la scena anche al protagonista vero e proprio, anche se si chiama Robert De Niro, e infine uno d quelli che ti valorizzano un film anche apparendoci 5-10 minuti. Attore straordinario e anche qui non si smentisce.

Bene anche Martin Sheen, sempre piaciuto questo attore.

Però caspio... Christopher Walken contro Martin Sheen... Nel mare di "normalità" di questo film ce l'ho avuta io una visione: una pistola puntata alla tempia, il corso di un fiume, le giungle in fiamme, il napalm, l'inferno del Vietnam, l'inferno della Cambogia, l'Inferno della mente umana. Con questi due si doveva usare un po' di più...

Un Cronenberg che ho sempre trovato troppo timido in questa occasione, limitato da una trasposizione letteraria fedele e di buona qualità ma forse non particolarmente adatta al Cronenberg di quegli anni, boh... Poi ripeto è normale adattarsi bene o male alle trame delle opere di King, l'unico che ha tirato fuori un capolavoro facendo quello che gli pareva con il corrispettivo letterario è Kubrick ma quello faceva sempre così e aveva livelli elevati di Genio per permetterselo, il Cronenberg del 1983 non era certo a quel punto.

Buon film comunque a scanso di equivoci, però... C'è sempre il però quando penso a questo film.

3 risposte al commento
Ultima risposta 15/04/2015 12.27.58
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Neurotico  @  29/01/2015 17:23:35
   7½ / 10
Il film più normale di Cronenberg non può non essere quello meno carnale e corporale. E' la mente che vede e che conosce, che fa e disfà.
La zona morta è un thriller paranormale che vive di fiammate (anche letteralmente) e momenti di tensione e violenza dal forte impatto. Il chiaroveggente Walken regala una buona interpretazione, così come il futuro senatore Martin Sheen, malvagio, vigliacco e subdolo.
Bellissima l'atmosfera invernale che prima avvolge la vicenda agghiacciante del serial killer (straordinaria le scene nel gazebo, e nel bagno dell'assassino) e dopo quella della campagna politica.

Dick  @  27/01/2015 18:35:05
   8 / 10
Primo e migliore dei film prodotti da De Laurentiis tratti dai romanzi di King. Coinvolgente e angosciante con un grande Christopher Walken.

Federico  @  13/01/2015 09:29:00
   7½ / 10
film di Cronemberg che si adatta bene anche a chi fatica a digerire Cronemberg trovandolo un po' troppo "disturbante".

Un ottimo thriller in ogni caso!

sagara89  @  29/12/2014 17:48:54
   8½ / 10
ottimo film firmato da un eccellente cronenberg e da un altrettanto eccellente Walken.

dagon  @  21/03/2014 20:21:03
   8 / 10
Ho sempre avuto un debole per questo film. Cornenberg si affranca (finalmente) un po' dalle sue fissazioni, deludendo, probabilmente, i suoi fan più oltranzisti ed i critici più fedeli che, per una volta, non hanno potuto ricorrere alla frase che compare in praticamente tutte le recensioni delle opere del regista ("l'ossessione del regista per la mutazione della carne..." o sue varianti).
L'atmosfera è malinconica e vagamente sinistra, ma, soprattutto quando uscì, erano le visioni/flash di Walken a colpire. Walken (la cui fisionomia ben si presta a suggerire connotati quasi "demoniaci" al suo personaggio) e Sheen sono ottimi nei rispettivi ruoli, sceneggiatura ben congegnata a partire da un altrettanto buon romanzo di King. Forse una delle migliori trasposizioni dallo scrittore.

Beefheart  @  21/03/2014 07:32:11
   9 / 10
Grandissimo film, certamente il migliore di Cronenberg.
Ottime sceneggiatura e recitazione, efficaci fotografia ed atmosfere, buon finale.
Funziona tutto, avvincente e convincente.

Gabrielendil  @  23/06/2013 13:32:54
   8 / 10
Una delle migliori e più sottovalutate trasposizioni cinematografiche di un opera di stephen king, ottima la scelta del sempre stralunato Christopher Walken

ferzbox  @  04/06/2013 14:16:37
   7½ / 10
Se devo pensare al romanzo omonimo di Stephen King,non posso che lodare il nostro Cronenberg;questo film lo rispetta alla perfezione,chiunque abbia letto il romanzo non ne rimarrà deluso.
Nonostante sia un Fan sfegatato di King e nonostante molti sostengono sia uno dei suoi migliori romanzi non l'ho ritenuto particolarmente originale,però è anche vero che la popolarità acquisita da John Smith(protagonista "veggente" della vicenda) è indiscussa,talmente indiscussa che lo stesso King lo nomina in svariati romanzi come ad esempio "Tommyknockers".
Christopher Walken non era accio nei panni di Smith,ma nemmeno eccelso,personalmente avrei scelto un attore diverso,ma sono giudizi personalissimi,ci mancherebbe.
Tuttavia,nonostante apprezzi questa pellicola,non la ritengo di sicuro tra i migliori lavori di Cronenberg(capolavori come Videodrome,Shivers o Scanner stanno lontani anni luce)...ma parliamo comunque di una buona produzione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  22/04/2013 23:08:40
   7½ / 10
DOpo le cocenti delusioni di "Prometheus" e di " attacco al potere", finalmente posso visionare un bel film.
Cronenberg lo avevo già ammirato ( ma non totalmente compreso) ne " il pasto nudo".
"la zona morta" si configura come un film prettamente più commerciale rispetto all'altra, ma non per questo meno interessante.
ANche perchè è difficile toppare quando le basi vengono poste a partire da un grande della letteratura come Stephen King.
Walken offre una buonissima interpretazione di Jonny, un docente che in seguito ad un incidente stradale ottiene un incredibile potere di chiaroveggenza.
Ma l'accesso a tale potere non è sicuramente privo di dolore e di dubbi: il protagonista è spesso colpito da rimorsi, da incapacità di cambiare la sorte e di vedere morire le persone intorno a lui.
ANzi, la notorietà e le continue richieste d'aiuto piano piano lo costringerano a chiudersi in sè stesso, non trovando risposte alle numerose domande che lo assillano.
Il suo dono è un bene o un male??
Può cambiare il futuro, conoscendo in anticipo cosa dovrebbe accadere?
Scopritelo in questo buon lavoro di Cronenberg.
MEzzo punto in meno per un finale eccessivamente sbrigativo ( anche se efficace ).

P.S= Bello notare come Walken citi due volte icabod crane ed il cavaliere senza testa ( i due protagonisti in sleepy hollow, in cui lui farà la parte del famigerato cavaliere senza testa).

StIwY  @  20/04/2013 21:59:20
   5 / 10
Non ci siamo proprio, Walken, nella parte del malato col cuore spezzato è come un pesce fuor d'acqua.

James_Ford89  @  15/02/2013 15:26:09
   6½ / 10
Avrei dato un voto più alto se la recitazione fosse stata migliore. Fortunatamente nella seconda parte, Walken migliora. Purtroppo non ho letto il libro ma non è un cattivo film. Forse un pò troppo sbrigativo nel finale. Sufficiente

vieste84  @  04/01/2013 18:51:20
   7 / 10
Un altro cronenbgerg che va visto assolutamente. Meno criptico e pazzoide di altre sue opere successive, ma contiene ugualmente alcune belle scene e momenti di angoscia costruiti con sapiente regia. Si è basato su una storia di stephen king e forse ha scelto una storia leggermente più mainstream per potersi pagare gli stipendi e il brutto flop commerciale ottenuto col precedente Videodrome. Bravo Walken, a tratti fa pure pena la sua storia

Junipher  @  15/12/2012 20:50:56
   7 / 10
Lo stile vagamente televisivo e scialbo non impedisce a questo film di trasmettere una certa atmosfera deprimente ed angosciante tipica degli inverni del Maine tanto cari a King...

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  15/12/2012 18:36:16
   6½ / 10
Buon film tratto da un racconto di King. Funziona, intrattiene e interessa ma da Cronenberg ci si aspetta sempre un qualcosina di più. Bravo Christopher Walken.

BlueBlaster  @  15/10/2012 15:19:24
   6 / 10
A tratti inquietante...invecchiato un pò malino ma l'interpretazione di Walken è eccelsa! Diciamo che fu un gran bel film all'epoca ma ora c'è di meglio.

Supercecco  @  28/09/2012 00:24:56
   7½ / 10
Un film tratto da un bel racconto di Stephen Spielberg, quando ancora non scriveva spazzatura. Dopo 5 anni di coma, un professore si sveglia e scopre di poter vedere passato e futuro delle persone con cui entra in contatto. Si rimane incollati allo schermo per tutta la durata, direi che si respira la stessa atmosfera di Shining a tratti..! Dall'entrata in scena del senatore Stillson ho notato un leggero calo generale, comunque un gran bel film in cui gli attori non sono certamente belli, ma sanno recitare.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/10/2018 09.49.52
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topsecret  @  11/08/2012 10:47:30
   6½ / 10
Non avendo letto il libro di King da cui Cronemberg basa la sceneggiatura non posso sapere se il contenuto drammatico ed emotivamente teso sia più presente ed evidenziato rispetto a quanto si percepisce nel film.
E' comunque un prodotto di discreto effetto, reso tale dalla performance di Christopher Walken, capace di mantenere un certo interesse in chi guarda senza faticare troppo pur non avendo, a mio parere, un costante alone di pathos e fluidità tale da renderlo totalmente interessante fino al tragico epilogo.
Vale però la pena vederlo soprattutto se si è fans dello scrittore americano o del regista canadese.

Atlantic  @  13/07/2012 15:39:12
   9 / 10
Tratto da un opera dello scrittore Stephen King.
David Cronenberg da vita ad un capolavoro.
Immensa l'interpretazione di Christopher Walken , non da meno Martin Sheen.
Un film stranamente sottovalutato ma che merita comunque una visione se non di più.

C.Spaulding  @  25/06/2012 20:48:36
   7½ / 10
Risvegliatosi dal coma un uomo scopre di avere il potere della prevegenza.Ottimo film di David Cronenberg che porta sullo schermo il bellissimo romanzo di Stephen King. La storia è avvincente e non annoia. Bravissimo Walken. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  26/04/2012 11:03:38
   6½ / 10
Un Cronenberg più "commerciale" del solito in questa film tratto da uno dei romanzi più interessanti di Stephen King. Essendo il libro del Re pieno di ottimi spunti, fa un pò specie vedere che la trasposizione ne risente di compattezza: il film ha un filo conduttore che in poco più di un'ora e mezzo porta il protagonista ad affrontare fin troppe vicende, e fin troppo velocemente. Ne risente il villain interpretato da Sheen, che pure in poco tempo fa una grande prova d'attore nonostante questo.
E se questo è certamente il Cronenberg meno violento di sempre (a parte una scena), vi sono impeti visionari degni di nota nel "dono" del protagonista Johnny: su tutte la prima che ha dopo il risveglio dal coma, con lui sul letto in fiamme.

Inutile dire quindi che tutto sommato "La Zona Morta" resta molto fedele al romanzo, ma ne viene fuori a tratti un pasticcio che non sa dove vuole andare a parare.
Cronenberg se la cava da buon mestierante, dando vita comunque ad un suo lavoro tra i minori, e inoltre il merito maggiore per una volta va al bravissimo Walken che soffre e si martirizza in maniera credibile ed empatica con chi lo guarda.

Per una volta che le tematiche care al regista canadese son fuori dai giochi, non è di certo un caso che il film non sia riuscito del tutto. La Carne però tornerà presto...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  04/04/2012 16:15:20
   6 / 10
John "Johnny" Smith è un professore di liceo innamorato di una sua collega. Giovane, in salute, e profondo conoscitore del proprio mestiere, John è vittima di un incidente automobilistico ("Dio gli lancia contro un camion a 18 ruote") che lo costringe a vegetare in coma in un letto d'ospedale. Trascorsi alcuni anni l'insegnante si risveglia e trova che molte cose sono cambiate. La calma e l'incoscienza del sonno profondo vengono destati da spaventose visioni premonitrici.

Ciò che John riceve al termine del suo calvario è un dono o una disgrazia? Si è trasformato in angelo o diavolo? Il "regalo" lasciatogli dal coma (facoltà paranormali non spiegabili scientificamente) è un'opportunità un po' fumosa ed esibizionista, a uso e consumo dello spettatore; giusto per mostrare qualcosa di spettacolare ed eccezionale, per stupire e non approfondire; estasi senza tormento; ricamo speculatorio che poco aggiunge alla narrazione.
La ricerca di una descrizione tormentata all'interno del dramma esistenziale non è troppo intensa, chiusa in un ambiente tetro nonostante i paesaggi mezzo innevati, terribilmente sterile (ed è in questo aggettivo che si riconosce la mano di Cronenberg) e provvista di alcune preveggenze narrative trascurabili (leggi l'avventura pomeridiana sull'ottovolante con mal di testa e scompenso neurologico annesso).

Al di là del tormento privato che pervade la quotidianità di John, non bisogna dimenticare la condanna che egli ha ricevuto per essere rimasto senza amore, quello che avrebbe potuto/dovuto salvare la sua vita e la sua anima. Possiamo allora affermare che si tratta di un film sul crudele destino che colpisce due spasimanti? Tutto sommato non si avverte sufficiente sentimento per definirlo così, tanto da giustificare abbracci, amplessi tardivi, facce pallide e occhi lustri. Poco verosimile per poter creare una tensione psicologica che possa rendere partecipi.

Forse si sarebbe dovuto puntare maggiormente sulla scettica comunità che circonda Johnny, tutta presa a filmare, a sondare, ficcanasare nelle specialità dell' "animale" che egli è diventato agli occhi degli altri. Non fa in tempo a isolarsi dal mondo, che cede volontariamente a una ricaduta ancor prima di rivedere l'amore.
Quando si avverte del pericolo nucleare (molto di moda nel periodo in cui il romanzo fu scritto da Stephen King) e della necessità di salvare il mondo, la monotonia sorretta dalla crisi esistenzialista viene spezzata a favore di un approfondimento politico incollato alla bell'e meglio. Con tanto di un Martin Sheen istrionico, dittatoriale e inadeguatamente isterico.

Cardablasco  @  02/02/2012 13:03:04
   7½ / 10
Avevo letto il libro,e il film non mi ha deluso per niente,ottima la prova di Walken e l'atmosfera del film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/12/2011 11:39:09
   7½ / 10
Da un unione molto stuzzicante un film di buon livello,sicuramente da includersi tra le migliori trasposizioni cinematografiche tratte da un lavoro di Stephen King.Uno dei primo romanzi dello scrittore del Maine che incontra l'interesse dell'allora emergente regista horror David Cronenberg,molto distante dalle sanguinose pellicole che ne hanno contraddistinto i primi anni della carriera ma anche dal precedente lavoro,l'eccellente "Videodrome", in cui i temi cari all'autore canadese cominciavano a prendere forma.
A rendere meno prevedibile del previsto la facile relazione politica-male c'è una trama ben congegnata,in cui spicca un personaggio tipicamente "kinghiano" ottimamente interpretato da Cristopher Walken.Vittima di un grave incidente e di un conseguente coma durato cinque lunghi anni si risveglia con un'incredibile facoltà psichica,a causa della quale diventa oggetto delle assillanti attenzioni della stampa e della gente comune.
Cronenberg coglie bene l'umanità del personaggio e con essa la rettitudine e l'integrità morale che trasformano l'uomo medio in eroe per frenare l'ascesa al potere dello squilibrato fascistoide Martin Sheen.Il contesto fantapolitico è intriso di grande malinconia e solitudine,proprie del protagonista pronto a combattere in nome di una società che l'ha costretto ad un esilio volontario ma alla quale resta legato soprattutto per via dell'ex fidanzata Sarah.
Il racconto è ben organizzato,adeguato nell'afferrare i punti salienti lasciando da parte le inevitabili digressioni presenti nel romanzo senza comunque perdere d'intensità.
Curioso notare come Walken per ben due volte citi "Il mistero di Sleepy Hollow", racconto da cui anni dopo Tim Burton trarrà un magnifico film gotico in cui l'attore si troverà a vestire i panni del terribile cavaliere senza testa cui Ichabod Crane dà la caccia.

Crazymo  @  31/10/2011 13:41:13
   8 / 10
Bello, triste soprattutto la prima parte. Peccato per il finale, poteva essere un capolavoro, però, grande Cronenberg e grandissimo Christopher Walken

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  09/10/2011 20:55:20
   7 / 10
Raffinata trasposizione di un romanzo di Stephen King in cui Cronenberg ha modo di disegnare uno dei personaggi più umani e problematici della sua filmografia. Il dramma interiore dell'uomo afflitto da indesiderati e gravosi poteri preveggenti (un magnifico Walken) viene scandagliato in ogni sua piega, al punto tale che la tessitura psicologica prende decisamente il sopravvento sulla pista fantasy. Nonostante qualche schematismo di troppo il film resta teso e affascinante, oltre che realizzato con grande cura (la squadra tecnica però è diversa da quella consueta, forse per alcune pressioni della Paramount).
Bellissima la soluzione visiva dell'omicidio sul gazebo, una tecnica che Cronenberg riutilizzera nel successivo "Spider".

outsider  @  04/09/2011 13:37:11
   7½ / 10
certamente un buon prodotto questo film di cronemberg, con walken perfetto nei panni del prof. dotato di percezioni extrasensoriali derivate da un dono accidentale e con sheen odioso, sporco, negativo nei panni del cattivo, chè svelar nulla potrei con questa mia dato che della negatività si ha "percezione"
dalla prima apparizione di questi.
una visione che non può e non deve mancare nell'archivio mentale di chi voglia, a ragione o a torto, considerarsi un "pasionario" di cinema.
Molto anni '70 l'atmosphera, a dispetto dell'anno di "fabricaciòn" del film, l'83.

Outsider consiglierà a tutti di non perdere l'occasione di ripassare questa pellicola al primo, fortunato passaggio concesso dalle nostre alquanto disattente +ù accorte allo cher che alla quality di alcuni palinsesti.

LoSpaccone  @  28/08/2011 16:57:13
   7 / 10
Il modo in cui l'atmosfera alienante sia una cosa sola con la malinconia delle vicende personali del protagonista è l'aspetto migliore del film (oltre che uno dei marchi di fabbrica di Cronenberg) che però mi è parso troppo lineare nella resa emotiva e schematico nel racconto, tanto da penalizzarne anche il bel finale. Comunque un buon film.

BuDuS  @  28/08/2011 11:19:26
   8 / 10
Cronemberg ha fatto le scelte giuste.
Walken è perfetto.
King è un genio.

Il risultato è un grande film che merita di essere visto con chi ha gli occhi per vederlo come se fosse il 1983 (anno di uscita).

Larry Filmaiolo  @  18/08/2011 23:21:11
   6½ / 10
nota di merito al finale, davvero bello e originale. per il resto è anche abbastanza scontato, ma è colpa del romanzo di King.

gemellino86  @  18/08/2011 23:06:54
   7½ / 10
Un Cronenberg minore ma è stato uno dei suoi primi film. Straordinaria la prova di Walken. All'inizio è un po' lento ma si risolleva nella parte finale. Non un capolavoro ma il risultato è buono.

PignaSystem  @  18/07/2011 23:29:35
   7½ / 10
La nota di rimpianto che emerge nei pensieri del protagonista de"La zona morta",nel romanzo di Stephen King,quando riflette sugli anni persi in coma e alla vita che gli è stata irrimediabilmente cambiata da un incidente che gli ha contemporaneamente aperto la mente,ne fa uno dei lavori più dolorosi dell'autore di "It".Cronenberg ha realizzato un film da un romanzo dell'autore horror più prolifico d'America,tra l'altro uno dei libri più politici dei suoi.E il regista di "Existenz" ne fa un thriller soprannaturale scarno,intelligente,allarmante,che pone una questione etica sempiterna("se conoscessimo il volto di un Male a venire,avremmo il diritto di eliminare il rischio cancellando fisicamente la persona prima che si compiano i fatti?"),e si conclude in un crescendo di tensione che culmina nel confronto tra un bravissimo (e per una volta,vulnerabile e buono) Christopher Walken e un ipocrita Martin Sheen.Di poco successo al botteghino,ma una delle migliori pellicole tratte dallo scrittore principe del Maine,in realtà.

trickortreat  @  03/07/2011 18:54:12
   7½ / 10
Molto molto buono questo film di Cronenberg, nulla di eccezionale però è molto coinvolgente e l'interpretazione di Walken è ottima! Verso la fine la pellicola diventa forse troppo sbrigativa.

rinuzeronte  @  31/05/2011 12:44:06
   8½ / 10
Un pelino sbrigativo. Uno spunto ottimo per trarne un capolavoro, peccato. Ad ogni modo mi ha davvero coinvolto e con un Walken strepitoso già così, per me, è comunque più che un 8.

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Ultima risposta 26/09/2011 16.26.27
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guidox  @  22/05/2011 02:23:11
   8 / 10
un Cronenberg "strano" nella sua normalità, per un film tratto dall'ennesimo romanzo di King, che già di per sè è garanzia di qualità.
ne viene fuori una bella commistione, con il regista che riesce molto bene a tradurre visivamente ciò che lo scrittore propone in maniera perfetta con il libro, aiutato da un Christopher Walken mostruoso nella sua interpretazione, di una bravura fuori dal normale.
bello, da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  21/04/2011 17:00:27
   8½ / 10
Ottimo film, tra le migliori trasposizioni tratte da un romanzo di King. Fedelissimo (e forse superiore) al libro, e' uno dei film meno personali di Cronenberg; ma anche se affronta argomenti e tematiche fuori dai suoi standard, il regista canadese dimostra comunque di saper adempiere ai suoi doveri con classe e raffinatezza. Il risultato, e' un film teso, angosciante, violento, inquietante, e perfettamente strutturato in tre parti, diverse tra loro ma cariche di suspense in egual misura, che completano con abilita' un ciclo per poi iniziarne sempre uno nuovo:

la prima, incidente, convalescenza e riabilitazione;
la seconda, caccia al serial killer sanguinario;
la terza, contrasto al senatore folle e psicopatico.

Regia scorrevolissima, fotografia splendida, ottima sceneggiatura (articolata e ricca di colpi di scena), perfette ambientazioni fredde e nevose, musiche deprimenti di Michael Kamen, ed eccellenti prove di Walken e Sheen: il primo, dopo l'incidente, si ritrova con la vita sentimentale completamente distrutta e con un dono non gradito che lo indebolisce nella mente e nel fisico man mano che viene costretto a farne uso; il secondo (che nel libro veniva descritto come un sadico ed uno squilibrato gia' da adolescente) e' un pazzo criminale e carismatico disposto a tutto, ma proprio a tutto, pur di diventare presidente degli Stati Uniti.

Insomma, un godibilissimo thriller/horror, semplice, emozionante, e decisamente ben fatto. A mio parere, tra i migliori lavori di Cronenberg.
Indimenticabile lo straziante epilogo che chiude perfettamente il cerchio degli eventi. Bello, bello, e ancora bello.

pinhead88  @  21/04/2011 14:58:18
   3½ / 10
Noioso, generico, dozzinale e poco coinvolgente.
Walken sprecato.

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Ultima risposta 11/04/2015 03.10.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  12/04/2011 14:54:34
   6½ / 10
Meriterebbe sicuramente di più in una visione generale ma nell'operato di Cronenberg non mi pare che spicchi troppo. Non mi ha esaltato.

kako  @  28/03/2011 13:52:11
   8 / 10
Grande Cronenberg che ci presenta una bellissima storia tra politica, altruismo e amore

Xavier666  @  22/01/2011 12:10:48
   8 / 10
Finalmente sono riuscito a vedermi questo film! Straordinario Christopher Walken, una storia che lascia spazio a tanti spunti di riflessione, purtroppo è uno dei pochi lavori del Re che ancora non ho letto.

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Ultima risposta 09/02/2011 20.49.41
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sweetyy  @  14/01/2011 04:01:38
   7½ / 10
Davvero un bel film, uno di quelli che ti lascia incollata allo schermo.
L'interpretazione di Walken è straordinaria.. sicuramente leggerò anche il libro

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  01/10/2010 18:54:12
   8 / 10
Incastrato com'è fra "Videodrome" e "La mosca", "La zona morta" ha sofferto molto della vicinanza di questi due capolavori. Tra l'altro è un lavoro piuttosto insolito per Cronenberg: non si straborda nell'immaginario, non ci sono scene che illustrano mutazioni fisiche o mostruosità, il sesso è del tutto assente. Tutto si svolge con ritmo pacato, lento, privilengiando la sensazione di svolgimento banale, normale, quotidiano. L'eccezionalità della storia non avviene esteriormente ai personaggi, ma racchiusa nell'interiorità del protagonista, nella sua mente. E' lì che si annida l'estremo, l'imponderabile, l'inquietante e lo sconosciuto. Non è un virus, una mutazione fisica, ma un normale recesso di quell'universo sconosciuto e pieno di sorprese che è il cervello umano nelle sue normali funzioni.
L'unico film precendente con cui si può fare un paragone è forse "Scanners". Anche lì la forza pericolosa veniva da dentro la testa umana. E' comunque una coincidenza puramente esteriore, perché in "La zona morta" l'accento non è sulle conseguenze materiali di tale forza misteriosa, ma sui contraccolpi psicologici ed etici che ha sull'animo della persona che ha la (s)fortuna di possederla.
Inoltre in questo film si cerca di evitare qualsiasi spettacolarizzazione o celebrazione del personaggio "speciale". John è ritratto come una persona banale, normale, prosaica, fin troppo ligia e rispettosa, a volte quasi insignificante. Tutto il suo mondo è la poesia, il rapporto interiorizzato e isolato. E' un anti-eroe in piena regola. La sua "purezza" e rigidità etica non viene premiata, in quanto Sarah, la sua donna, non regge all'attesa dei 5 anni in cui è ridotto in coma da un incidente stradale e lo abbandona per un altro uomo. Perché lo abbia fatto non viene mai spiegato, neanche lei stessa cerca di scusarsi. Sarah è un altro personaggio che avvalorerebbe la tesi della misoginia di Cronenberg.
Del resto in tutto il film i personaggi non vengono "spiegati" o analizzati in profondità ma tratteggiati velocemente con poche scene esemplari che mostrano sinteticamente il tipo di persona con cui si ha che fare.
John non sente quindi il dono di poter vedere (e di cambiare) il futuro come una fortuna, una ricchezza da sfruttare. Lo sente invece come un peso, una condanna, un dolore, un fastidio. Del resto il suo approccio verso la vita è di tipo esistenzialista: distaccato, fatalista, pessimista; la morte non è un avvenimento disastroso ma semplicemente naturale e quando viene, viene.
L'educazione puritana e religiosa (Cronenberg tratteggia molto bene questo tipo di ambiente in cui si svolge il film) ha lasciato però il segno nel suo animo e quindi non può fare a meno di sentire il richiamo del dovere etico verso gli altri e l'umanità in generale. Cerca sempre però di farlo in maniera discreta ed antieroica.
Si arriva così al crucialissimo dilemma etico del finale.
Il film è tratto da un romanzo di Stephen King: un americano, e si vede. L'uso della violenza a fin di bene o della giustizia fai-da-te è sempre stata un'ossessione e un tema dibattutissimo anche nel cinema. Il tutto sta a capire quando è necessaria e giustificata e quando no. King/Cronenberg sembrerebbero giustificare eticamente questo uso in casi di utilità estrema. La scena finale è l'unica in cui John viene in qualche maniera celebrato ed eroicizzato. Cronenberg, rispetto al romanzo di King, assolutizza e nobilita ancora di più il potere soprannaturale di John, in quanto riduce al minimo i dubbi e le incertezze sulla veridicità delle visioni che esistevano invece nel romanzo (la zona morta è un'area grigia nelle visioni del protagonista in cui non si sa cosa ci sia – nel film se ne fa solo un fugacissimo accenno).
Non così nel comunque inferiore film di Spielberg "Minority Report": a parte la spettacolizzazione del fenomeno, alla fine veniva messo in dubbio e abbandonato per la più salutare incertezza. In estremo contrasto ci sta poi il finale di "Nashville" di Altman, dove lo stesso atto assume un significato diametralmente opposto.
Se non altro con questo film Cronenberg dimostra di essere un regista completo, che riesce a padroneggiare qualsiasi script e a tirarne fuori immagini e situazioni molto forti e coinvolgenti, pur utilizzando uno stile "classico".
Una nota di merito per Christopher Walken: veramente un grande attore.

Drugo.91  @  03/08/2010 16:18:17
   8 / 10
un Cronenberg diverso, ma sempre in gran forma
Walken straordinario

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  13/07/2010 02:20:27
   7½ / 10
Cronenberg personalizza alla sua maniera il romanzo di King e non "stecca" dove molti invece hanno fallito (a parte Kubrick). Meno originale per temi trattati, ma di sicuro è il suo film più lineare. Walken ancora una volta superlativo

endriuu  @  26/04/2010 23:40:00
   7½ / 10
Un cronenberg inedito,diverso, non sono queste le cose che mi aspetto dai suoi film,ma ritengo superiore questo rispetto ad opere piu recenti come a history of violence o la promessa dell'assassino;dove l'obiettivo di intraprendere una strada cinematograficamente diversa risulta un fallimento,o meglio una mediocrità che non si merita.Il finale e C.Walken incidono parecchio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/03/2010 23:54:34
   8 / 10
Questo film è una tappa di un percorso coerente che Cronenberg riesce a sviluppare anche dentro i binari di una produzione hollywoodiana e solo di facciata più commerciale. L'alterazione della percezione della realtà, l'espansione sensorile del corpo umano (il tatto veicolo di una seconda vista), tutte tematiche della carriera di questo straordinario cineasta che aggiunge una lettura di tipo politico contro il reaganismo imperante e un modo di fare fare politica sempre più legato all'immagine che al contenuto.

Suskis  @  06/03/2010 19:39:49
   7½ / 10
Forse per me un po'troppo "leggendario" per giudicarlo obiettivamente, ma le basi per renderlo mitologico ci sono tutte! Partendo da King per la storia e passando da Cronenberg alla regia, c'è Walken che qui secondo me dà veramente una grande interpretazione. Martin Sheen sgradevolissimo nel suo "presidente"!

chem84  @  06/03/2010 19:13:16
   8 / 10
Quando dissi che Videodrome era stato il primo di Cronenberg che avevo visto mi ero sbagliato...mi ero scordato di questo ennesimo film tratto dall'ennesimo racconto di King che vidi con amici un bel po' di tempo fa.
Il non aver letto il libro potrebbe essere stato un vantaggio e infatti il film l'ho apprezzato molto, anche se forse alcune parti si sarebbero capite meglio avendole prima lette su carta.
Quello che è comunque certo è che l'espressione (King + Cronenberg + C.Walken in gran forma) non tradisce e il risultato alla fine è decisamente ottimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/01/2010 22:33:43
   7½ / 10
Un notevole thriller, sicuramente tra i migliori adattamenti di stephen king, a mio avviso non sempre particolarmente fortunato nelle riedizioni cinematografiche.
Eppure da Cronenberg mi aspettavo qualcosa di più, lo ammetto: Dead Zone non incide nelle nostre menti come altri film del regista, restando però formidabile sotto il profilo artistico per la collettiva memoria degli anni ottanta (e per la televisione, vista la fortunata e qui misconosciuta serie).
Forse davvero il Maestro si esprime al meglio quando ha una libertà produttiva totale?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  18/12/2009 23:22:10
   9 / 10
Personalmente La Zona Morta di Cronenberg ha per me un posto speciale nella mia personale classifica dei film preferiti. Sarà l'ottima regia del maestro, sarà che è un'opera non collocabile benissimo nel suo percorso cinematografico, proprio una sorta di "zona morta". Sarà un Walken straordinario o una trama assai interessante e coinvolgente.
Bé per tutti questi motivi lo ritengo un film assai bello, da riconsiderare.

goodwolf  @  22/11/2009 11:46:26
   7½ / 10
Un film che riesce a non cadere mai nella banalità e ottimamente sviluppato. Christopher Walken è meraviglioso, ma in generale tutto il film ha poche pecche. Temevo che potesse prendere una svolta religiosa (come molte altre cose di King), ma così non è stato.
Ottimo il finale. Consigliato

BlackNight90  @  19/10/2009 23:28:27
   6 / 10
Non mi ha esaltato granché questo film di Cronenberg. Per dirla tutta, non mi è sembrato neanche un film suo (amo Cronenberg, sia chiaro) ma quello di un qualunque altro regista con capacità normalissime.
Il difetto principale è che il film sembra poco più che una sintesi del bel romanzo di King (secondo me uno dei suoi migliori), una sintesi peraltro distratta anche se, mi rendo conto, difficile, e la cifra stilistica del regista canadese francamente non l'ho vista: perché La zona morta ha il suo fulcro nei drammi interiori del protagonista che qui (Walken non mi è piaciuto molto) è solo discretamente abbozzato; certi temi, tra tutti quello della predestinazione, sono appena accennati; addirittura peggio i personaggi (l'assassino di Castle Rock, ma soprattutto Greg Stillson sbucano fuori così, all'improvviso, senza nessuna descrizione psicologica). Qualcuno dovrebbe dire poi all'attrice che interpreta Sarah che esistono altre espressioni oltre al sorriso.
Insomma mi ha deluso, è un minore di Cronenberg ma non posso negare che il film si lascia seguire e sa essere coinvolgente quando vuole. O meglio, quando King vuole.

camifilm  @  21/08/2009 00:29:46
   8 / 10
Ottimo Christopher Walken!!! Interpretazione fantastica.
Storia forse leggermente lineare e dal finale preannunciato, ma non cade mai nella banalità, atmosfera sempre tesa nello seguire lo sviluppo del racconto.
Il tutto anche per merito dello straordinario C. Walken.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  06/08/2009 20:55:22
   7 / 10
Tagliando corto perché non lo ricordo tanto, e come uno dei Cronenberg che nonpreferisco, "La Zona Morta" si ricollega sicuramente a "Scanners" per la capacità psichica del protagonista, ritrovatosi con poteri particolari in grado di vedere nel passato e migliorare il futuro, situazione difficile sostituendosi, verosimilmente, a D.io. Ho anche scoperto che forse "Minority Report" non è programmaticamente sballato. Ottimo Walken.

Invia una mail all'autore del commento Il Cartaio  @  16/07/2009 17:18:34
   5½ / 10
Media decisamente troppo alta per un film che si distacca troppo dal capolavoro di King. Credo che in molti abbiano votato senza tener conto di questa cosa. Io però non ci riesco, mi chiedo per quale motivo cambiare il nome ai personaggi? Perchè se nel libro il ragazzo a cui Johnny insegna ha 17 anni e rischia di morire in un incendio nel film ne ha 11 o poco più e rischia di morire affogato? E potrei continuare per ore... Io capisco che un film debba sintetizzare ma perchè cambiare tutte queste cose che sono semplicissime da riportare sul video? Mi ha deluso... IL CARTAIO

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/08/2009 22.34.45
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bulldog  @  16/07/2009 00:15:51
   7½ / 10
Buono.

Grande Walken

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  29/06/2009 23:18:01
   8 / 10
L'accoppiata Cronemberg- Stephen King funziona e anche bene..L'unica pecca è la lentezza e il fatto che al giorno d'oggi come trama potrebbe sembrare poco originale (quanti film e telefilm ne sono succeduti di questo genere che parlano di premonizioni???). Cmq consigliatissimo.

Vanillas  @  08/06/2009 15:51:57
   2 / 10
Non mi è piaciuto per niente. Ho letto il libro qualche anno fa, ma il film non gli rende merito per niente. Sconsigliato.

AKIRA KUROSAWA  @  10/05/2009 02:10:48
   7½ / 10
molto bello, adoro cronenberg , ma questo non è certo il suo miglior film; tratto dal racconto di king. meno pervertito e estremo di altri suoi film. bravissimo walken

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  16/04/2009 13:17:50
   8 / 10
La “zona morta” corrisponderebbe a quell’area del cervello umano, deputata –ipoteticamente- alle pre-visualizzazioni, che rimane oscura perché gli eventi che essa non riesce a presentire devono ancora determinarsi; a tale zona si ricollega, dunque, il margine di azione, entro il quale un soggetto “predestinato” può incidere sul decorso degli avvenimenti che ancora devono accadere.
Facendo leva su un “plot” precostituito (l’omonimo romanzo di Stephen King), David Cronenberg, dopo “Scanners”, torna a trattare il tema del potere psichico soffermandosi, questa volta, sulla possibilità, che esso offrirebbe, di vedere indietro nel passato e, soprattutto, di prevedere ciò che ancora deve avvenire. Johnny Smith ha questo dono, anche se per lui si rivela una disgrazia che lo ha privato della serenità di una vita normale: egli, in virtù di tale potere, riesce a scorgere la verità che si nasconde dietro ciò che appare superficialmente, scoprendo una realtà tutt’altro che edificante. A questo punto giunge la domanda di carattere etico: sapendo in anticipo che in futuro ci sarà una catastrofe dalle proporzioni gigantesche, e disponendo della possibilità di scongiurarla attraverso la propria azione, è doveroso immolarsi per evitare la morte ingiusta di una moltitudine di persone? E il proprio sacrificio è dovuto o è anch’esso un’ingiustizia che esorbita da qualsiasi presunto piano divino? In più occasioni si fa riferimento a Dio e alla religiosità, e ogni volta si avverte il malessere del protagonista, il quale sembra sempre apparire estraneo a qualsivoglia fausto progetto del Signore. Di qui l’ulteriore quesito: se esiste un progetto predisposto dall’Alto, è possibile che esso non sia benevolo?
Alle problematiche teologiche si coniugano, altresì, quelle afferenti il rapporto tra due amanti. L’immagine della mancata devozione di Sarah per Johnny, contrapposta all’amore eterno e incrollabile di quest’ultimo per lei, già serba in sé i prodromi dell’analisi della coppia, che avrà largo respiro nel film successivo (“La mosca”), ed allo stesso tempo i germi delle conseguenze drammatiche cui addiverà Cronenberg in “Inseparabili, ove la donna (desiderata) viene vista negativamente come l’elemento di rottura e di squilibrio nella vita dell’uomo.
Alla fine, l’unica consolazione per Johnny proviene dall’amicizia con un ragazzino il cui sguardo, a un tempo innocente e “illuminato”, lo pone sullo stesso piano dell’amico adulto (entrambi si sentono soli ed emarginati) favorendo l’insorgere, tra i due, di una forte empatia: essi si comprendono e si sostengono vicendevolmente, stabilendo così un rapporto stretto, profondo e sincero.
Ce ne è anche per una dura requisitoria contro il Potere politico subdolo, populista e minaccioso, ottimamente incarnato da Martin Sheen, che qui si ritaglia un ruolo piccolo ma tutt’altro che marginale: quello di un uomo ambizioso e senza scrupoli, che presenta diverse analogie (compreso l’epilogo della sua ascesa) con le figure dispotiche di Hitler e Mussolini.
Sotto il profilo stilistico, è il più convenzionale (o solo apparentemente?) dei film della prima fase “cronenberghiana” (che termina con “La mosca”): latitano gli effetti speciali, così come le estremizzazioni di natura fantascientifica e gli sconfinamenti nel “body horror”; ma ciò non toglie fascino ad un’opera che, facendo perno sulla intensa prestazione di Christopher Walken e su uno “script” che offre notevoli spunti di riflessione (trasposti e sviluppati egregiamente), è da annoverare tra quelle più interessanti del regista canadese.

paride_86  @  12/02/2009 00:50:32
   6½ / 10
Dopo essere stato in coma per cinque anni, un uomo, al suo risveglio, si accorge di avere poteri paranormali.
"La Zona Morta" è una storia molto bella e molto sentita, che si presta a diverse letture e non necessariamente ad un film dell'orrore.
Pur non avendo letto il libro di King mi rendo conto che, con un soggetto del genere, la resa cinematografica non può essere all'altezza. Nonostante l'ottima interpretazione di Cristopher Walken il film è piatto e privo di quel pathos drammatico che tanto sarebbe servito in parecchi momenti della storia. La sceneggiatura lascia molto a desiderare, è ordinaria e affrettata, specialmente nel finale.

sally-rossella  @  08/02/2009 12:07:13
   5 / 10
Il film è fedele al libro di King ma lo appiattisce ...i personaggi (soprattutto il protagonista)deludono le mie aspettative...il finale è da dimenticare ,affrettato, ridicolo ,per niente emozionante.Se non avessi letto il libro sarei stata spinta a vedere fino in fondo il film solo per la trama...quindi tanto vale limitarsi a leggere il libro piuttosto che cimentarsi nella visione di questo film che comunica poco e niente ...non il peggiore dei film tratti da romanzi di King...mediocre.

ROBZOMBIE81  @  06/02/2009 16:49:04
   7½ / 10
gran bel film di cronenberg che tratta ancora di poteri della mente da un libro di stephen king...penso che lo scrittore non si potesse rivolgere che a lui per questo film pieno di atmosfere tristi e cupe oltre che misteriose...si respira una certa ansia per tutta la pellicola con un bel finale...ottimo walken perfetto per la parte..

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